Furono presi
letteralmente d’assalta da un gruppo di
ragazzine urlanti, Kuro si nascose dietro il cugino per evitare di
essere
travolto.
Shinji si fece
largo tra le kunnoichi sorridendo con Kuro
attaccato saldamente al suo braccio.
“E’
la tua fidanzata?” chiese Nana notando una chioma rossa
spuntare alle spalle del mogano.
Il giovane
figlio del Kazekage divenne del colore dei suoi
capelli mentre si staccava dal lui.
“Non
credo siano affari che ti riguardano, Hyuga.”
Replicò
secco.
“Quanto
sei scortese con una signora!” replicò lei ad alta
voce.
“Io di
signora non vedo nessuno. E poi lo sanno tutti che a
me piacciono le ragazze alte e formose. Spiacente non sei il mio
tipo.”
“Come
osi?”
Ma il ragazzo
parve non ascoltarla, si diresse verso il gruppo
del quale facevano parte Hiro e Feng, ignorando totalmente il resto
delle
ragazze. Mentre si allontanavano Kuro si voltò e fece la
linguaccia.
“Cheza
lo sai che stai proprio bene in kimono?” si
complimentò Kuro che pareva all’improvviso aver
perso l’iniziale timidezza.
Hiro si
voltò a guardare i due che si scambiavano sguardi
complici, se solo ci avesse provato lo avrebbe steso …. Ma
che pensava? Lui era
innamorato di Tsugumi e non dell’Inozuka. Allora
perché nel suo stomaco
sembrava stesse prendendo forma un mostro?
“Dai
piantala, Hyuga! Le ha fatto solo un complimento.”
Replicò Shinji notando la reazione del ragazzo.
“Che
vai a pensare?”
“Da
quando sei diventato biondo?” chiese notando la
capigliatura dell’amico che fino a qualche ora fa era scura
come quella del
clan del quale era diventato erede di prima linea.
“Penso
che sia una tonalità che mi doni molto di più
della
precedente. Inoltre mi piace cambiare spesso colore di
capelli.” Replicò
sistemandosi il copri fronte.
“Vieni
Kuro dobbiamo andare a salutare l’Hokage. Siamo ospiti
non scordarlo.” Sussurrò afferrando il cugino per
un braccio. Sasori e Ayane si
trovavano già sul posto. Temari quando li
vide arrivare si rabbuiò.
“Buona
sera.” Dissero raggiungendo il gruppo di adulti.
“Ti
sei attardato più del solito.” Lo riprese
immediatamente
Temari squadrandolo da capo a piedi. Anche se la cosa la infastidiva
era
davvero orgogliosa di suo figlio, aveva ereditato le caratteristiche
migliori
di loro due.
“Scusa.
Kuro è stato un’ora in bagno.”
“Shi-kun!!!
Non è vero ci metti tu delle ore a prepararti!
Hai tirato fuori l’intero guardaroba prima di
decidere!” sbuffò il rosso.
“Sai
che hai la lingua lunga, seccatura?”replicò
colpendo con
un lieve cricco la fronte.
“Non
ti permettere! Ricorda con chi stai parlando!”
“Sì
con un nanetto!” rise.
“Nella
botte piccola c’è il vino buono, sai?”
“Peccato
che la tua zucca sia vuota.” Lo prese ancora in
giro.
“Razza
di spilungone presuntuoso!”
Matsuri
tentò di calmare i due, ma diventava inutile quando
cominciavano una discussione nessuno sembrava riuscire a zittirli a
parte…
“Basta.”
Disse Gaara in tono neutro.
I due
continuarono a guardarsi in cagnesco ma smisero di fare
rumore.
“Vi
ricordano qualcuno?” bisbigliò Choji verso
Shikamaru e
Temari.
“Non
dire sciocchezze!” replicarono i due stizziti.
“Uguali.
Meglio identici.” Rise Shikaku seguito dagli altri.
Choji non sapeva
quanto in si fosse avvicinato alla realtà,
per quanto potessero litigare una cosa era certa non riuscivano a stare
separati per molto tempo. Questo veniva percepito più da
Kuro che era di animo
sensibile, mentre Shinji aveva bandito quel genere di emozione da
quando Ayane
si era fidanzata con Sasori.
Tsugumi e Nana
con loro grande scorno dovettero ammettere che
quei Sabaku alla fine non erano poi tanto malaccio, peccato che
frequentassero
i perdenti ed in particolare Hiro. Anche se avrebbero dovuto portargli
rispetto, era nel loro sangue disprezzarlo più che qualunque
altra persona, ma
nessuno lo detestava più di Toru che vedeva in lui il
continuo ostacola alla
sua relazione con Cheza Inozuka, per quanto la disprezzasse
pubblicamente era
comunque innamorato di lei.
“Fatti
un po’ guardare ragazzino.” Disse
l’Hokage rivolto a
Shinji con finta severità.
Come sempre
accadeva questo metteva lievemente
in crisi, quel giovane che pareva sempre
invece tanto sicuro di sé, erano quei dannati pozzi neri che
quando lo
fissavano sembravano poter leggere le sue sensazioni e questo non gli
piaceva.
Però questo accadeva perché quella era
l’unica persona per la quale provasse un
profondo rispetto dopo la madre.
“Allora?”
domandò impaziente di ricevere il giudizio.
“Si
potrebbe dire che è tuo figlio tanto ti somiglia.”
Sbottò
all’improvviso Ino raggiungendoli.
Un pesante
silenzio calò sul gruppo di adulti che lanciarono
una occhiata severa alla donna che come al solito non teneva mai la
bocca
chiusa.
“No.
Io ero decisamente più bello.” Replicò
serio Shikamaru
facendo scoppiare tutti a ridere.
“Ma
che razza di presuntuoso!” aggiunse Temari.
“Che
ho detto di male. Solo perché è tuo figlio non
è
perfetto. Riconoscilo.” Sorrise lui.
“Questa
te la faccio pagare.” gli sussurrò Temari a denti
stretti.
Avevano sempre
cercato inutilmente di farlo fesso, ma era
chiaro per Shinji che tra quei due c’era più della
semplice amicizia per la
quale spacciavano la loro relazione e perché poi? Shikamaru
rimaneva l’unica
persona degna di ricoprire il ruolo di padre e compagno per lui.
Inoltre era
abbastanza grande da capire che la madre non volesse restare sola ad
attendere
notizie quando andava in missione e non saperla sola in caso della sua
prematura morte lo rassicurava.
A loro insaputa
però qualcuno stava tramando nell’ombra per
spezzare il delicato equilibrio instauratosi tra due così
diverse generazioni.
Presto altre verità sarebbero state rivelate da un Sennin
che apparteneva al
loro passato. Avrebbero superato anche questa crisi? I loro legami
sarebbero
rimasti così solidi?
ALLORA COME PER
LE ALTRE FANFIC NON SO QUANDO POTRò AGGIORLA
ANCORA.
DEDICO QUESTO
CAPITOLO A MATT DARKWIND E TALPINA PENSOSA CHE
MI COMMENTANO
SEMPRE CON ENTUSIASMO.
RINGRAZIO CHI HA
INSERITO QUESTA STORIA TRA I PREFERITI
E COLORO CHE LA LEGGONO.