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Autore: Kitsune911    05/04/2014    1 recensioni
Una completa nonsense che ha per protagonisti Liam, Louis e Harry, tra pensieri senza senso e discorsi ancora peggio.
(Piccoli accenni Larry)
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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So che rompo già le balle ancora prima di iniziare, ma penso sia meglio che spieghi che oscenità è la cosa che state per leggere! Partiamo dal titolo, stream of consciousness… Sapete cos’è un flusso di coscienza? Avete presente quando state seguendo la lezione e un secondo dopo pensate a che nome dareste al vostro delfino domestico? Ecco, quello è un flusso di coscienza! Non c’è un filo logico nei vostri pensieri, no? Neanche in questa storia, quindi non sforzatevi di capire la situazione o i personaggi, leggete e basta, così come viene!

Ah, dimenticavo! Avvertenze!!! Ci sono degli accenni Larry piccoli piccoli! E un po’ di parolacce… (ma tanto non vi scandalizzate, no?!)


Liam era fuori dalla porta di casa Stylinson da almeno 5 minuti. Ok, forse era colpa sua, che con la sua paranoia di arrivare in ritardo era partito da casa con un quarto d’ora d’anticipo… e non è che abitasse lontano, dopotutto… giusto tre isolati… o facciamo due…

Fatto sta che il campanello, rotto da mesi, non era ancora stato riparato, il suo ripetuto bussare alla porta era stato completamente ignorato dai due amici e lui non aveva nessuna intenzione di usare la sua copia di chiavi, dopo quel giorno in cui era entrato all’improvviso e li aveva beccati che… lasciamo stare cosa stavano facendo, non ci interessa…

Quindi Liam era lì, che cercava di non sembrare troppo sfigato mentre gironzolava davanti all’ingresso, prendendo con nonchalance il cellulare per mandare un messaggio all’abitante riccio della casa.

“Sono qua fuori da un’ora!”

La risposta di Harry non si fece attendere, per fortuna.

“E hai intenzione di restarci ancora per molto?”

Ahah. Simpatico lui…

“Finché qualcuno non si decide a venirmi ad aprire…!”

E qui Liam si sarebbe aspettato di sentire dei passi affrettati che scendevano le scale o Harry che urlava a Louis di alzare il culo e andare ad aprire la porta. Di sicuro non si aspettava un: “è aperta, deficiente… -___-‘ ”

Liam fece una risatina nervosa –e molto da sfigato- prima di guardarsi intorno furtivamente per vedere se qualcuno avesse visto qualcosa e infilarsi in casa, richiudendo la porta dietro di sé, a chiave.

Quei due sono scemi a lasciare la porta aperta con tutto quello che si sente in giro! Per forza lui non aveva neanche provato ad abbassare la maniglia, quale persona sana di mente non chiude a chiave la porta di casa?! Liam l’aveva sempre chiusa. Sempre. Anche per andare a buttare la spazzatura in fondo al vialetto? Sì, anche per quello. Lo sanno tutti che Liam è paranoico, l’ho detto anche prima…

Una volta finita questa tragica avventura, il castano venne accolto in casa da un rumore sordo e regolare.

“Tum….. Tum….. Tum….”

Si guardò in giro sospettoso, cercando l’origine di quel suono. Non trovando niente che potesse causarlo, decise che non era il caso di arrischiarsi a cercare i Larry. Probabilmente si trovavano nella loro camera e… Liam era paranoico e tonto, ma di certo la malizia non gli mancava.Quel rumore poteva benissimo essere prodotto dalla testiera del letto che sbatteva contro al muro e lui in quella casa aveva già assistito a esperienze decisamente troppo imbarazzanti per essere ripetute.

Decise che li avrebbe aspettati lì, mentre il rumore continuava in sottofondo.

“Tum…. Tum…. Tum….”, sempre con la stessa cadenza, sempre con la stessa intensità.

Possibile che fossero diventati così regolari mentre… insomma… si divertivano...? Lui si ricordava un intrecciarsi di arti e… ok, basta.

E Liam stava quasi per convincersi di aver frainteso e stava quasi per decidersi a salire le scale, ma venne interrotto nel suo proposito da un urlo proveniente dal piano superiore.

“Ti decidi a salire o no, coglione? Che cazzo fai ancora giù?”

Avete presente Harry? Quello coi riccioli, gli occhi verdi da bimbo e le fossette tenere? Ve lo immaginate innocente, no? NO. Quella bocca dell’inferno di innocente non ha proprio niente. Liam potrebbe elencare mille occasioni in cui è stato insultato in quel modo dal riccio. E non è piacevole, no… perché Liam è paranoico, tonto, malizioso-ma-pudico e anche sensibile.

Con un mugolio offeso si diresse al piano superiore fino alla camera che Louis e Harry condividevano, con quel “Tum…. Tum…. Tum…” che a questo punto iniziava anche a rompergli un po’ i coglioni.

La porta della stanza era aperta, per fortuna. Era già stato insultato abbastanza a causa di una dannatissima porta quel giorno.

Appena fece il suo ingresso trionfale, qualcosa come 7 minuti dopo essere entrato in casa, Harry lo guardò con uno sguardo di pietà che non aveva bisogno di spiegazioni - Liam li sentiva tutti gli insulti nascosti sotto quello sguardo, dal primo all’ultimo-, prima di tornare a leggere il suo libro, con la schiena appoggiata alla sponda dell’enorme letto.

Almeno Li fu finalmente in grado di localizzare l’origine di quel cazzosissimo rumore che gli stava importunando l’esistenza: una pallina da tennis lanciata contro al muro.

O meglio, una pallina da tennis lanciata contro al muro da Louis, che se ne stava sdraiato al contrario sul letto, con lo sguardo perso in un punto non meglio identificato del muro contro cui lanciava la malcapitata palla.

La lanciava, la prendeva, la lanciava, la prendeva, tum, tum, tum, tum.

Come cazzo faceva Harry a sopportarlo? Chissà da quanto stava andando avanti quel mongoloide del suo ragazzo…

“Lou, cosa ti ha fatto quel povero oggetto?”

Come risposta ottenne solo altri due, cinque, dieci tum. Louis rimase concentrato su quel che stava facendo, senza degnarlo di uno sguardo, come se neanche si fosse accorto della sua presenza.

Al che, Liam rivolse lo sguardo al moroso del cerebroleso; Harry aveva alzato gli occhi dalla sua lettura per guardare Lou con lo sguardo più innamorato che Liam avesse mai visto. Ecco perché Haz non gli aveva ancora infilato la palla da qualche parte dove una palla non dovrebbe mai stare: amore. Blah…

Dopo aver finito di contemplare quello splendore del suo ragazzo, Harry si decise a spiegare a Liam cosa fosse successo al povero neurone di Tomlinson.

“È tipo in crisi d’astinenza, boh…”

Liam fece due occhi così O___O

“Crisi d’astinenza da cosa, scusa?”

“Coca, no?”

In un secondo, Payne allungò la mano, afferrò al volo la fottutissima pallina e balzò praticamente addosso a Louis, più o meno con l’intenzione di mettere fine alla sua inutile vita.

“Ahia! Mi fai male, cretino, quanto cazzo pesi?”

No, eh! Deficiente ok. Coglione passi. Cretino ci sta. Ma grasso non lo chiamava nessuno.

“Non sono obeso! Tu lo sei!”

“Ma chi cavolo ti ha detto che sei obeso?!”

“Tu!”

“Grazie al cazzo, mi sei saltato sulle palle! Anche se pesassi 20 chili non è che sarebbe piacevole, sai!”

Va beh. Almeno era uscito dalla catalessi…

“Ti fai di coca, brutto deficiente, coglione, cretino che non sei altro?”

E sì, Liam lo sapeva che era un discorso serio e avrebbe dovuto preoccuparsi per il suo amico ecc, ma dentro di sé pensava solo vendettaaaaa… ora chi è che insulta, stronzi?!

E poi boh, Harry e Louis ridevano. Ma proprio ridevano, non come quando ti viene in mente qualcosa di divertente ai funerali e cerchi di soffocarti per non fare figure di merda… ridevano ridevano. E Liam non capiva più un cazzo. Non che a un certo punto avesse mai iniziato a capirci qualcosa, comunque…

“Non hai capito un cazzo, come al solito!”

Grazie per aver ribadito il concetto Styles, sei sempre molto utile tu…

“Spiegatemi allora!”

Stava perdendo la pazienza, soprattutto dopo l’ennesimo tum. Che stavolta era Lou che si era ribaltato giù dal letto, ma dettagli… sempre un tum era…

“Parlavo di coca cola, non di coca coca, scemo! Gli sto impedendo di berne, perché lo agita e già ce l’ho in mezzo alle balle 24 ore al giorno, se poi comincia a saltare di qua e di là è la volta buona che lo uccido…”

Con un lamento LouLou riemerse dal pavimento e risalì sul letto, rannicchiandosi contro al suo ragazzo e mordendogli neanche tanto piano una spalla.

“Stronzo. Io voglio la coca. La voglioooo la voglio la voglio la voglio ti pregooo!”

“No, non se ne parla. Stai buono.”

“No! Tu non mi ami!”

E ok, Liam doveva ammetterlo: Louis era rumoroso, lagnoso, dispettoso e lunatico, ma mentre dava le spalle a Harry con un broncio da bimbo dell’asilo era proprio tenero.

“Puoi tornare a giocare con la pallina, per favore, cucciolo?”

“No, per carità e benevolenza del Signor Gesù che vive lassù, la pallina no!”

Detto questo Liam si precipitò a lanciare fuori dalla finestra quella maledetta cosa.

“Hazzaaaaa, me l’ha buttata viaaa!”

Per un attimo tutti credettero che il più grande si sarebbe messo a piangere seriamente. Mamma mia, come era isterico a volte…

“Ssshhh, dai, vieni qui da me, piccolo… ora zio Li ti racconta qualcosa, così ti distrai, mh?”

Harry si tirò Louis addosso e cominciò ad accarezzargli piano i capelli, mentre faceva intendere a Liam che ora erano cazzi suoi.

“Ehm… vediamo… se fai il bravo domani ti porto allo zoo, ok?”

Payne fece finta di non vedere Harry che alzava gli occhi al cielo scuotendo la testa, perché Lou aveva battuto le mani entusiasta della sua proposta.

“E che animali ci sono allo zoo?”

Louis lo ascoltava attento, mentre si mordicchiava piano un dito e, davvero, era già tanto se non si stava succhiando un pollice come il bambino che era…

“Allora… ci sono le scimmie e…”

“Come sono le scimmie?”

“Hai presente Niall? Ecco, solo che non sono bionde…”

“Figooo… e cos’altro c’è?”

“Ci sono…. Ehm… che ne so… gli struzzi!”

Louis fece un urletto eccitato e si mise in ginocchio, saltellando sul letto.

“Io voglio uno struzzo! Sono belli gli struzzi! Ballano!!”

“Ballano?”

“Siiiì, così, guarda!”

Fu così che Lou si esibì in una danza da struzzo molto sexy.

“Oh… wow…”

“Dai, ne compriamo uno, ti prego! Harry, possiamo comprarne uno?”

“Dove lo andiamo a prendere uno struzzo, amore?”

“Su internet! Ho già guardato, uno struzzino costa solo 100 euro! Devi vedere quanto è tenerooo!”

“E poi cosa gli diamo da mangiare, love?”

“Che ne so, ci sarà un mangime per struzzi no? Ascoltate, ho già un piano: domani andiamo a prendere dei legni e gli facciamo una casa da mettere in giardino. Grande, però, così sta comodo! Quando è pronta andiamo a prendere un cucciolino, è bassino e tutto peloso e taaanto tenero… All’inizio lo teniamo in casa, perché è ancora piccolino e ha paura a stare solo. Può dormire nel letto con me, magari… tu vai sul divano, Haz.

Tutte le settimane lo mettiamo vicino al muro e segnamo con un pennarello quanto è alto, così possiamo vedere come cresce in fretta il nostro bambino… Quando poi diventa più grandicello gli mettiamo il guinzaglio e lo portiamo a spasso! Sai che bello andare in giro con uno struzzo al guinzaglio! Altro che i cani! Poi quando sarà alto e forte potremo cavalcarlo e andarci in giro! Gli insegnamo a fermarsi ai semafori e agli stop e a rispettare il limite di 50 km/h in paese, perché può andare anche a 70, sapete?”

“Ok, ok, Lou, va bene, abbiamo capito!”

“Ma da quando ti piacciono gli struzzi, fammi capire…”

“Liam, lascia stare… saranno tre anni che per Natale mi chiede uno struzzo… “

“E tu non me lo hai ancora regalato! Vedi che non mi ami?! Me lo faccio regalare da Liam!”

“Scordatelo!”

“Stronzi, tutti e due! Vi odio!”

“Se mi odi allora non stiamo più insieme e non ti devo neanche stare a coccolare 20 ore su 24, pensa che dispiacere…”

Il povero LouLou ci rimase male. Ricomparse il broncio da bimbo e gli occhi diventarono pericolosamente lucidi. E non c’era neanche più una pallina da ficcargli in mano.

Non gli voleva comprare uno struzzo e gli dava pure fastidio stare con lui… bene, bella roba il suo ragazzo! Si sarebbe cercato una casa tutta sua e avrebbe riempito il giardino di struzzini! Li avrebbe cresciuti tutti lui, da solo! E avrebbe organizzato anche uno struzzodromo e avrebbe fatto su un sacco di soldi! E a Harry non avrebbe dato un bel niente, neanche un uovo!

Ma il suo Harry si accorse di tutto e in un secondo se lo tirò addosso e cominciò a riempirlo di baci e coccole.

“Scherzo, scemo… Ti compro tutti gli struzzi che vuoi, solo… facciamo passare ancora qualche Natale, mh?”

Finché non diventerai una persona normale e cambierai idea… Ma questo Harry non lo disse…

“Ma poi me lo prendi davvero?”

E a quella vocina afflitta neanche Liam avrebbe saputo resistere. Gli accarezzò i capelli e “Se non te lo prende lui te lo prendo io, ok?”

E forse in fondo di che tono avesse usato Louis non gliene fregava proprio un cavolo. E neanche che fosse tenero e infantile e cuccioloso. E non era neanche per tenerlo buono, no…

Era che l’idea dello struzzodromo gli piaceva molto!

  
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