Fanfic su attori > Cast Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: VicGranger    06/04/2014    4 recensioni
Mini è 'la ragazza dal nome romano che porta i caffé'. La ragazza che ha deciso di lasciare gli studi per accettare una proposta di lavoro. Una proposta di lavoro alla BBC. Mini è la ragazza che incontrò David Tennant. La ragazza che realizzò che tutto, quel fatidico giorno, sarebbe potuto cambiare.
Genere: Erotico, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Catherine Tate, David Tennant, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A new chat. 


Il mattino seguente la sveglia risuonò nelle orecchie dei due ragazzi. Mini si stropicciò gli occhi prima di spegnerla; mentre Matt affondò il viso nel cuscino, mormorando qualcosa di incomprensibile.
-Si vede proprio che non sei abituato a svegliarti presto!- lo apostrofò Mini distendendo le braccia.
-Altri cinque minuti, dai.- la implorò Matt riemergendo dal cuscino. 
Batté la mano sul materasso, incitandola a tornare accanto a lui. La ragazza alzò gli occhi al cielo e si passò una mano tra i capelli spettinati.
-Non posso. E lo sai.- rispose.
-Rompiscatole.-
-Bradipo.- 
Matt rise divertito, ma rimase comunque sotto le coperte per un'altra manciata di minuti. Mini, invece, si vide costretta ad alzarsi.
-Preparo la colazione. Tu che cosa vuoi?- 
-Perché non usciamo?- propose lui alzandosi, finalmente. 
Mini nascose uno sbadiglio con la mano, ed annuì. Matt le sorrise di rimando e la incitò a prepararsi. 
-Conosco un posto niente male, sai? Di solito ci andavo con i ragazzi prima degli allenamenti.- disse prendendo il maglione che aveva abbandonato sulla poltrona la notte prima. 
-Dammi cinque minuti e usciamo.- promise la ragazza prima di chiudere la porta del bagno. 
Matt si vestì. Si infilò i jeans e gli stivaletti di pelle nera, per poi darsi una sistemata ai capelli. 
Si fermò a guardare l'arsenale di libri dell'amica, ognuno riposto a casaccio sopra le mensole. Mini aveva sempre avuto una passione per la lettura. Ricordava ancora, infatti, quando gli aveva raccontato che da piccola era solita rifugiarsi sui gradini delle scale, per leggere montagne di libri. La madre Josette spesso la incitava ad uscire per giocare con gli altri bambini ma lei, testarda com'era, declinava sempre scuotendo il capo.
-Non c'è verso che stiano in ordine, vero?- commentò Mini uscendo dal bagno. 
Matt si voltò verso di lei e fece una smorfia. 
-I miei capelli o i tuoi libri?-
-Vai pure.- disse la ragazza indicando con la testa il bagno -Lo spazzolino è al solito posto.-
Il ragazzo le passò accanto e le diede un buffetto sulla guancia. Mini sorrise e andò verso l'armadio. Il suo outfit lavorativo oramai comprendeva soltanto comodi jeans e camicette vintage, ma quel giorno aveva voglia di una ventata di novità. Ragion per cui, riesumò dalle profonde cavità del suo armadio Ikea un vestito regalatole dalla madre anni prima. 
Osservò un po' scettica la sua figura riflessa nello specchio, aggiustando le lunghe maniche e lisciandosi i fianchi. 
-Mi sei sempre piaciuta in blu.- le disse Matt mettendosi dietro di lei.
Mini gli sorrise, per poi raccogliere i capelli in una morbida treccia laterale. Si infilò un paio di Doctor Martens basse. Una veloce passata di mascara e blush più tardi ed era pronta. 
-Andiamo?- disse afferrando la borsa e la cartellina. 
-Andiamo!- la seguì Matt con enfasi. 

Il locale era davvero carino. Mini fu contenta di constatare che servissero i suoi muffin preferiti, e Matt non smise un solo istante di prenderla in giro.
-Come possono piacerti? Voglio dire.. Jogurt e mirtilli?- 
La ragazza alzò gli occhi al cielo.
-Si chiamano gusti, Smith.-
-Non credo proprio, Stonem.- la apostrofò l'amico bevendo il suo bicchiere di cappuccino.
-Oggi che cosa farai?- gli chiese la ragazza.
-Mh, credo che andrò a cercare lavoro. Tanto per cambiare.- rispose Matt.
Mini diede un ultimo morso al suo muffin, mentre lui finì di scavare il fondo del bicchiere, alla ricerca di un'ultima traccia di zucchero.
-Matt, se dovessi avere bisogno di soldi..-
-Non pensarci nemmeno.- la interruppe l'amico, alzando la mano.
-Ma non sai neanche che cosa volevo dirti!- esclamò Mini.
-Lo so perfettamente, invece. Mini, apprezzo quello che fai per me ma non voglio essere di peso a nessuno.-
La ragazza sospirò, e si alzò all'istante. 
-Ehi! Dove stai andando?- esclamò Matt. 
Mini era già alla cassa e stava pagando la colazione per entrambi. 
-Grazie, arrivederci.- disse alla ragazza al di là del bancone.
-Mini! Dove vai?- 
Matt continuava a camminare dietro di lei, ma la ragazza sembrava non volerlo ascoltare. 
Soltanto quando ebbero raggiunto l'uscita, si decise a rispondergli.
-Sai qual'è il tuo problema, Matt? Tu ti preoccupi troppo degli altri e mai di te stesso. Sai che per me non sarebbe un peso aiutarti fino a quando non riuscirai a trovare un lavoro, ma tu no! Tu sei irremovibile, testardo e anche un po' stronzo, diciamocelo.- esclamò Mini.
Matt strabuzzò gli occhi e si fermò all'improvviso.
-Sì, l'ho detto! Ok? E, sì, lo so che ci eravamo promessi di non insultarci più dopo l'ultima volta, ma non m'importa! Io voglio aiutarti, starti vicina in ogni modo ma tu rifiuti ogni mia richiesta. Perchè lo fai? Dimmelo, ti prego..- 
Il ragazzo tentò di risponderle, ma qualcosa glielo impedì. Lei era Mini, la sua migliore amica. La sua migliore amica, la ragazza che più ammirava al mondo. La ragazza con cui, in quel momento, non riusciva a parlare.
-Bella risposta, davvero.- commentò amaramente lei -Ora devo andare.- 
-Mini, aspetta! Io..-
-No! Non voglio sentire più nulla. Ciao, Matt.- 
E con un veloce gesto della mano, si allontanò. La vide camminare a passo di marcia verso il lato opposto della strada, infilarsi le cuffiette nelle orecchie, per poi sparire nel traffico londinese. 

*

Mini spinse le porte di vetro ed entrò nella hall della BBC. L'edificio era già in subbuglio, nonostante fossero soltanto le otto e mezzo del mattino. Attraversò un gruppo di stagisti con il naso all'insù, e chiamò l'ascensore. Rifiutò la chiamata di Matt, spegnendo definitivamente il telefono.
Sospirò, e lo ripose nel fondo della borsa, dove atterrò con un tonfo sordo. Salutò distrattamente alcuni colleghi di lavoro, che si alterarono tra piani e scartoffie. 
-Ciao, Minerva.- la salutò Stacy -Bel vestito.-
Mini si sedette alla sua scrivania, rispondendo con un cenno del capo. Accese il pc, controllando le e-mail. Winston arrivò una manciata di minuti più tardi, sbuffando perchè aveva il telefono spento.
-Ho le tue pratiche.- rispose semplicemente la ragazza, porgendogli la valigetta.
L'uomo la guardò meravigliato, per poi annuire. Se ne andò con un sorriso soddisfatto. Mini riprese a controllare la posta elettronica, e non si curò dei discorsi senza senso della sua collega d'ufficio.
-Vuoi un caffé?- le chiese soltanto.
-Oh, sì! Grazie! Senza zucchero e latte, grazie.- rispose Stacy con un sorriso falso.
Mini annuì, per poi dirigersi verso la caffetteria. Salutò alcuni sceneggiatori, tra i quali sbucava un sorridente Davies.
-Ciao, Minerva!- la salutò questi facendole spazio accanto alla macchinetta del caffé. 
Mini rispose al saluto, e si affrettò a preparare i due bicchieri. 
-Quando inizieranno le riprese?- chiese mentre aspettava che i due caffé fossero pronti.
-Tra meno di un mese. Verrai a dare un'occhiata, vero?- le disse Davies facendole l'occhiolino. 
-Puoi contarci!- esclamò Mini sorridendogli. 
Lo sceneggiatore se ne andò poco dopo, dandole un buffetto sulla guancia. Le era sempre stata simpatica, quella ragazza. E la stima era reciproca.
Mini restò sola a zuccherare il proprio caffé, girando e rigirando più volte con il cucchiaio di plastica. Nella sua mente, continuava a ripensare alle parole che aveva rivolto a Matt nemmeno un'ora prima. Odiava litigare con lui. Lo odiava perché lui era la persona più importante della sua vita, e ogni volta che accadeva un'incomprensione, temeva di perderlo. Mini non voleva che se ne andasse anche lui. 
-Buongiorno!- esclamò una voce dal forte accento scozzese. 
A Mini sembrò di tornare bambina, quando giocava nel giardino della casa dei nonni. Ricordava ancora il suo fantastico nonno Robert, rincorrerla e gridarle 'Come back, Erva!' con la sua erre così forte. Proprio come quella di David Tennant, in quel momento di fronte a lei. 
-Ciao.- disse la ragazza.
-Va tutto bene?- le chiese avvicinandosi.
-Sì, forse..-
-Forse?- 
David alzò lo sguardo su di lei, incrociando le braccia. Si appoggiò al piano cottura, ed alzò un sopracciglio.
-Potrebbe andare meglio. Tu come stai?- 
Come suo solito, tentò di spostare l'attenzione su un altro argomento. 
-L'ho chiesto prima io.- puntualizzò David con un sorrisetto divertito.
Mini sorrise, abbassando lo sguardo. 
-Non ti scappa niente, eh?- affermò.
-Mh, no. Direi proprio di no.- rispose David bevendo il suo caffé. 
Mini lo guardò negli occhi e alzò le sopracciglia.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?- chiese lui. 
-Stavo pensando a quanto ti ho detestato in Harry Potter.- 
David scoppiò a ridere di fronte a quella sua improvvisa uscita, e portò indietro la testa. Si passò una mano dietro il collo, facendo una smorfia.
-I Mangiamorte non sempre sono simpatici.- replicò avvicinandosi al suo viso.
-Speriamo lo sia il tuo Dottore.- lo apostrofò lei sorseggiando il suo bicchiere.
David si guardò intorno.
-In via del tutto confidenziale..- sussurrò -Sarà impossibile non amare il decimo Dottore.-
-Oh, davvero?- replicò Mini sostenendo il suo sguardo. 
-Davvero.-
La ragazza si bagnò le labbra. Moriva dalla voglia di rimanere nella caffeteria tutto il giorno, ma aveva anche delle responsabilità. Sapeva che il lavoro l'avrebbe distratta dal pensiero di Matt.
-Ora devo proprio andare.- disse prendendo il bicchiere destinato a Stacy.
-Oh, anch'io. Davies mi starà sicuramente aspettando.- 
David la seguì oltre la porta di vetro. Quando Mini ritornò in ufficio, Stacy la raggiunse a passo svelto. Le mani appoggiate ai fianchi, e i pesanti tacchi da venti centimentri che picchiettavano impazienti. 
-Ce ne hai messo di tempo.- le disse con tono altezzoso.
-Oh, chiedo scusa! E' stata colpa mia, forse l'ho trattenuta un po' troppo.- esclamò David.
La ragazza strabuzzò gli occhi, balbettando qualche frase sconnessa, lisciandosi i lunghi capelli neri. Mini la guardò divertita, gustando quel momento.
-Abbiamo parlato di molte cose, non è vero, Mini?- David tornò a rivolgersi a lei, rivolgendole un bellissimo sorriso.
-Oh, sì. Di moltissime cose.- rispose Mini finendo il suo caffé.
-Ora devo andare, Davies mi starà già maledicendo. Ed è soltanto il mio primo giorno!- 
Lanciò il suo bicchiere di caffé nel cestino accanto, e poi salutò Stacy con un veloce gesto della mano.
-Alla prossima, Mini.- 
La ragazza rispose facendogli l'occhiolino, per poi tornare alla scrivania. Stacy continuò a lanciarle occhiate oblique cariche di invidia. Moriva dalla voglia di chiederle come facesse a conoscere David Tennant, ma l'orgoglio glielo impediva. 
Mini, dal canto suo, tornò a concentrarsi sulle pratiche che doveva sbrigare per Winston, alle e-mail da scrivere ai vari finanziatori e ai messaggi dei vari colleghi che l'avevano vista zittire Stacy. Riaccese il cellulare soltanto durante la pausa pranzo, e vi trovò diversi sms. 

Biondina! Stasera ti andrebbe una birra? 

Emily, la sua migliore amica. Le rispose velocemente, promettendole che l'avrebbe chiamata quando sarebbe uscita dal lavoro.

Mini, rispondimi. 

Sorvolò il messaggio di Matt, cancellando automaticamente. Sapeva che non sarebbe stato altrettanto facile ignorare il pensiero del migliore amico, ma per quelle ore di lavoro che l'aspettavano, sarebbe stato sufficiente. Fece scivolare il proprio vassoio sulla superficie bianca del tavolo ed addentò il primo morso della mela. Ripose il telefono davanti a sé, ed aprì la bottiglietta d'acqua. Stacy e gli altri colleghi sedevano a qualche tavolo lontano, e ridevano insieme. A Mini sembrò di essere improvvisamente tornata al liceo, quando sedeva in un angolo della mensa. Un libro in mano e una Coca-Cola nell'altra. Si rifugiava nelle righe dei suoi volumi, trovando riparo dalle tempeste della vita reale. Molte volte aveva dovuto subire le angherie delle mean girls della scuola, le quali si divertivano a strapparle di mano il libro che stava leggendo, apostrofandola con insulti quali 'Sei una sfigata!' o 'Secchiona che non sei altro!'. Ma a lei non era mai importato molto. Ricordava che Matt le diceva sempre che essere come lei, essere geek, non era un difetto, anzi. 
Vanne fiera, Mini. Quelle finiranno per fare una vita senza senso e piatta. Noi realizzeremo tutti i nostri sogni.
Il pensiero di Matt le strizzò lo stomaco, chiudendolo in una morsa di ferro. Fece scivolare la mela sopra il piatto, ancora intatta per metà. Ed ecco, un altro ricordo. Quel periodo che aveva trascorso senza quasi toccare cibo, quando sopravviveva a bottigliette d'acqua e visite da vari specialisti. E nessuno di loro aveva mai compreso come stesse davvero. Nessuno aveva saputo consigliarle nulla di buono. Soltanto Matt, sempre al suo fianco. Sempre pronto a raccogliere i pezzi consumati di lei. Non aveva mai fatto domande, non l'aveva mai giudicata. 
Ed ora, nel momento in cui lei poteva rendergli il favore, lui aveva rifiutato. 
-E' occupato?- 
Mini si riscosse dal flusso dei propri pensieri. Si voltò verso destra e vide un sorridente David accennare al posto libero accanto a lei. 
-No, no..- 
Lui accettò con un sorriso ancora più carico la sua risposta. 
-Nessuno dovrebbe mangiare da solo.- le disse aprendo la busta delle posate. 
-A me piace.-
No, non é vero.
-Sicura?-
No, affatto.
-Sì.-
Non le chiese perché non avesse finito la mela, e Mini gli fu grata per questo. Detestava quando le persone indagavano sulla sua vita. 
-Com'è andata stamattina?- 
David sorrise di fronte a quella domanda, ed addentò una porzione di pesce prima di risponderle.
-Abbiamo deciso i giorni delle riprese, e abbiamo incontrato gli addetti agli effetti speciali. Mi hanno spiegato le vari funzionalità degli strumenti, ed io non ho capito nulla!-
Mini sorrise divertita.
-Voglio dire, sono davvero strani, quegli aggeggi! Io non sarei mai in grado di usarli!- 
David bevette un sorso di acqua. 
-Questo pomeriggio mi daranno il copione. Dio, se sono emozionato!-
-Chiunque lo sarebbe. Sei il Dottore!-
David sorrise tra sé e sé, addentando un'altra porzione del suo pranzo.
-E' da quando sono bambino che sogno di essere il Dottore. Il mio sogno si è avverato.-
Vi fu una pausa, dentro alla quale David sembrò cercare le parole adatte.
-Ricordo ancora quando al liceo me ne stavo in disparte, ripensando alla puntata vista la sera prima. Continuavo a rimurginarci sopra, ripercorrendo le varie avventure del Dottore. Per me é sempre stato molto più di una serie televisiva. Il Dottore mi ha salvato.-
Mini lo ascoltava interessata, la mano sotto il mento, l'espressione concentrata.
-E non sai quante persone mi prendevano in giro per questo!- continuò David gesticolando -Mi dicevano 'Ma perché continui a sognare cose così? Non riuscirai mai a farcela, mettiti l'anima in pace!'-
-E magari aggiungevano anche 'Sei proprio un outsider!'-
-Oh, non ne hai idea! 'Sei un geek!'-
-Pure a me capitava!- esclamò Mini sgranando gli occhi. 
David divaricò le gambe, voltandosi così completamente verso di lei.
-Ma non é mai stata un'offesa, vero?-
-Oh, no! Anzi!- 
-Io continuavo a pensare 'Ne riparleremo tra qualche anno, ragazzi!'-
Mini scoppiò a ridere. Poteva immaginarselo guardare quei vecchi compagni di scuola, lanciare loro un'occhiata obliqua con i suoi grandi occhi castani. 
-Ho un amico che continuava a dirmi di non ascoltarli. Perchè, beh, anche a me succedevano le stesse cose che succedevano a te. C'erano delle ragazze nel mio liceo che si divertivano a prendermi di mira. Lui continuava a dirmi che io avrei realizzato i miei sogni, che noi due li avremo realizzati mentre loro no.-
David alzò un sopracciglio, sorridendo.
-Il tuo amico mi sta simpatico! Come si chiama?-
-Matt. Matt Smith.- 
-Siete molto legati?-
-Molto. Si nota?- 
-Hai un'espressione diversa quando ne parli.- 
Mini sorrise, abbassando lo sguardo. 
-Stavo pensando all'offerta di andare a bere qualcosa insieme.- disse all'improvviso.
David incrociò il suo sguardo.
-Mi piacerebbe molto.- 
-Davvero?- 
Il volto di David si aprì in un largo sorriso.
-Davvero.-



 

Buon pomeriggio! Scusate se ho pubblicato questo capitolo soltanto oggi, ma purtroppo sono stata molto impegnata ultimamente! So che non é un capitolo ricco di chissà quali colpi di scena, ma il prossimo é già in fase lavorativa e vi prometto che, oltre ad essere decisamente più lungo, sarà più intrigante. ;) Ma non voglio rivelarvi nulla! ('Spoilers!')
Alla prossima e baci a tutti voi!
Vic 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: VicGranger