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Autore: Klainbow    06/04/2014    12 recensioni
Un ragazzo carino nell'appartamento di fronte a quello di Kurt, ed una cotta che sfocia nell'ossessione.
Dal primo capitolo:
''Incontrare un bel ragazzo e sorridergli cercando di attirare la sua attenzione è carino. L'inizio di questa cosa, era carino. A volte lo è ancora, lo ammetto. Ma osservare segretamente un ragazzo che vive nell'appartamento di fronte al tuo, tutti i giorni, a tutte le ore, parlarne in continuazione come se lo conoscessi da sempre e non fosse un completo sconosciuto? Non è innocente. E'.. inquietante. Inizia a diventarlo, sai?''
[sms+description]
Genere: Angst, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Sam Evans, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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...E così, eccoci qui. Con l'ultimo capitolo di Stalker.
Sta succedendo davvero?
Dio mio, vi giuro che non so nemmeno da dove cominciare. Ho l'impressione che qualunque cosa dica sia completamente inutile o inappropriata, perché diamine, non esistono parole che possano descrivere come mi senta in questo momento, né tanto meno come mi avete fatto sentire ogni volta che mi avete scritto un commento di ogni tipo. E' decisamente troppo, per me.
Non avrei mai pensato che questa storia, scritta soltanto per una noia passeggera, avesse potuto arrivare a questo punto. Con così tante, straordinarie, meravigliose persone che l'hanno seguita, amata e a momenti odiata, recensita, che hanno aspettato periodi più o meno brevi con pazienza, e nonostante le mie paranoie non hanno mai abbandonato la lettura. E soprattutto, sono riuscite a sopportarmi.
Qualcuno dia un premio a questa gente, e a tutti i miei amici, per favore!
Davvero, io vi devo tantissimo. Per prima cosa, un enorme, gigantesco GRAZIE, che okay, non sarà molto rispetto a quello che voi avete fatto per me, ma vi assicuro che viene dal profondo del mio cuore. Non avrei potuto desiderare di meglio.
Ora.. vorrei anche lasciarvi al capitolo (il più lungo e complicato che io abbia mai scritto per Stalker), ma mi sento male al pensiero di doverlo fare. Insomma, gli sbalzi d'umore e le lacrime di queste ultime ore dovrebbero pur trasformarsi in qualcosa di più di un semplice ringraziamento, no? Eppure è inutile, impossibile.
Ho fissato la pagina di word per dieci minuti e.. nulla. Assolutamente, assurdamente nulla.
La mia speranza è che riusciate comunque a percepire tutto l'amore che provo nei vostri confronti tra le righe. Desidero soltanto questo, quindi incrocio le dita e.. aspetto i vostri pareri.
Mi dispiace, avrei voluto dire di più, ma aver cliccato su 'completa' mi ha stravolto completamente, più di quanto avrei mai immaginato ed ammesso, e ora sono a corto di aria.

Ma lasciamo perdere la tristezza, ho una bella notizia da darvi!
Starò lontana da Efp per una settimana, al massimo, molto probabilmente anche meno. Questo è il mio record, non posso farci nulla!
Sto lavorando a ben due nuove long!
La prima arriverà prestissimo, poiché ho già scritto i primi capitoli e devo soltanto rivederli. Dico soltanto questo: Kurt è un vagabondo, Blaine un 'figlio di papà' bello e buono.
La seconda, come alcuni di voi avranno letto su facebook, è un crossover con Divergent sui Klaine! Sto già pensando ad un badboy!Blaine tra gli intrepidi e Kurt come trasfazione, probabilmente erudita o candido.
Starei anche pensando ad una Crisscolfer AU, che mi prende da parecchio tempo, ormai.
Cercherò di organizzarmi per bene, tanto manca anche poco alla fine della scuola! ;)
Spero di aver catturato la vostra curiosità, perché non vedo l'ora di postarle e cominciare questo nuovo viaggio con voi! *w*

Adesso ho finito, perdonate lo sproloquio.
Love ya all.



Il capitolo è dedicato al mio soulmate, Al, per scusarmi per aver dimenticato il suo compleanno a causa della Klaine (lo so, è terribile!), e alle mie due famiglie allargate: il #sgs e il Crisscolferateci il mister dei Crisscolfer, ha!
Buon compleanno a Maggie! :)
 
 

 
       Capitolo 13
''Once upon a time...''

 
I primi raggi di sole mattutino filtravano con dolcezza attraverso le tende turchesi della finestra, illuminando la stanza pigramente. Fuori, sul davanzale, una coppia di uccellini cinguettava allegramente, contribuendo a donare una sensazione di pace e tranquillità ad un'atmosfera già perfetta.
Persino il caos cittadino sembrava attutito dai suoni dei loro respiri regolari e dal russare appena accennato del moro.
Una fascia di luce aveva raggiunto il letto sfatto, terminando fastidiosamente proprio sulle palpebre chiuse di Blaine, il quale mugugnò nel sonno ed affondò il viso nel cuscino. Ispirò il profumo di shampoo alla vaniglia che vi era intriso e qualcosa di più mascolino e al contempo delicato, che sapeva di pelle e di casa, di sorrisi e giornate d'estate, qualcosa che andava ben oltre l'uso dei prodotti per la cura del corpo, e un brivido gli percorse la spina dorsale facendogli arricciare le dita dei piedi nudi.
Socchiuse un po' gli occhi con un sorriso rilassato dipinto sul volto e sospirò, crogiolandosi nella beatitudine che lo avvolgeva, cullandolo in un miscuglio di emozioni e sensazioni differenti.
Fu colpito dal fatto che non avesse avuto uno di quei momenti ''post-sesso'' in cui si lasciava prendere dal panico, ritrovandosi in un letto che non gli apparteneva, in una casa sconosciuta, con la figura di un ragazzo di cui non ricordava assolutamente nulla, figurarsi il suo nome.
No, invece si era svegliato con un pensiero ben preciso stampato in mente.
Aveva passato la notte a fare l'amore con Kurt.
Non era stato sesso neanche per un momento, anche se la fretta dei loro movimenti, la violenza con la quale si erano sbattuti a vicenda contro le pareti del corridoio strappandosi tutti i vestiti di dosso senza curarsene e distruggendo un vaso durante la loro corsa verso la camera da letto; la forza con la quale l'aveva preso più e più volte, le urla e le colorite imprecazioni, aggiunte agli incoraggiamenti che gli erano scappati dalle labbra, in preda alla passione più sfrenata, avrebbero potuto dimostrare esattamente il contrario. Ma non era così, di quello ne era certo.
E poi c'era altro. Oh, molto altro.
Un flashback, bastò soltanto quello, e il cuore di Blaine prese a battere così forte contro la cassa toracica che sembrò voler schizzare fuori dal petto ed esplodere.
Glielo aveva detto, un momento prima di raggiungere l'apice del piacere.
Ti amo.
Gliel'aveva sussurrato all'orecchio tra un ansimo e l'altro, mentre incontrava le sue ultime spinte e gli baciava il collo imperlato da una patina cristallina di sudore freddo, ma Blaine non era sicuro che Kurt l'avesse sentito.
In caso contrario, aveva scelto di non dire nulla, perché non c'era stato bisogno di dire nemmeno una parola. Blaine l'aveva visto in quegli occhi azzurri macchiati di lussuria, che dietro i loro gesti confusi si nascondeva un mondo intero. Quando Blaine era entrato per la prima volta dentro di lui, tutto ciò che li circondava era sparito, limitandosi ad esistere in secondo piano, ai margini. L'unica cosa che era riuscito a vedere era lui, che nonostante il piacere incontenibile, aveva continuato a intrecciarsi all'altro ragazzo senza mai spezzare il contatto visivo.
Si erano comunicati tutto l'amore possibile senza aprire bocca, sprecando il fiato per cercare di esprimere a voce ciò che invece riuscivano a fare solo con i loro sguardi incatenati.
Intorpidito dal sonno migliore che avesse mai avuto, Blaine si accoccolò ancora di più tra le lenzuola, rintanandosi nel calore del ragazzo profondamente addormentato accanto a lui, e finalmente permise ai suoi occhi di assaporare tutti i dettagli che la notte precedente non avevano potuto osservare con minuziosità.
E Dio, a Blaine mancò il fiato.
Kurt era sdraiato sullo stomaco, le braccia allungate sotto al cuscino, una gamba distesa - il cui piede ciondolava fuori dal letto - e l'altra leggermente piegata in avanti, in direzione di Blaine. La luce del sole gli irradiava la schiena bianca e senza difetti facendo sembrare la sua pelle più pallida e delicata di quanto non fosse; Blaine accarezzò con gli occhi la spruzzata di lentiggini sparse sulle spalle e fu assalito dalla voglia di contarne una ad una e memorizzarle tutte, solo per sentirsi come se fluttuasse nell'universo ancora una volta.
La coperta sottile era adagiata sulle gambe slanciate, magre ma toniche, con una grazia innata, e riusciva a malapena a nascondergli il sedere sodo, che offriva un'ottima visuale della sua pienezza e rotondità. Blaine rabbrividì al pensiero di aver avuto l'onore di farlo suo soltanto poche ore prima, e lasciò che il suo sguardo indulgiasse un po' verso il basso, nel punto in cui una scia di peli castano chiaro si perdeva al di là del lenzuolo.
Sembrava una scultura dalle forme gloriose ed eleganti, una di quelle che se inizi a guardare, non vuoi e non puoi più smettere.
Facendo di tutto per ignorare la mezza erezione che stava cominciando a pulsargli debolmente tra le gambe, Blaine tornò a guardare il volto di Kurt, rivolto verso di lui.
I lineamenti di quel viso innaturalmente bello erano così dolci e pacifici, che Blaine pensò di trovarsi davvero al cospetto di un angelo. I capelli scompigliati adorabilmente avevano perso la loro solita piega; alcuni ciuffi gli lisciavano la fronte, umidi di sudore, altri erano sparati un po' ovunque, ma questo non fece che renderlo ancora più straordinario.
Aveva la guancia e parte del naso schiacciati sul cuscino, attribuendo all'immagine che aveva davanti anche un che di adorabile, e Blaine si chiese distrattamente come fosse possibile apparire sexy e teneri allo stesso tempo.
Le sue labbra, ancora arrossate dai baci, erano dischiuse delicatamente e liberavano dei piccoli sbuffi di respiro, che danzavano nell'aria come polline nei mesi primaverili.
Il ragazzo sorrise teneramente, avvertendo mille farfalle sprigionarsi nello stomaco ancora una volta, e capì di non poter resistere oltre.
Bramava un po' di contatto da troppo tempo per negarselo, così gli solleticò la mascella con lentezza e si avvicinò al suo volto, facendo sfiorare le loro labbra dolcemente. Fu un secondo, durante il quale Blaine lo sentì riemergere dal sonno, sospirare e subito dopo sorridere nel bacio, poi si separarono con riluttanza.
Blaine sorrise, ricevendo in risposta un timido ''ciao''.
Poi l'espressione di Kurt, inizialmente beata, si distorse dal terrore. Spalancò gli occhi acquosi e scattò indietro, voltandosi dall'altra parte e strattonando le lenzuola per coprirsi fin sotto al collo.
Blaine rimase immobile un attimo, la confusione di quel gesto improvviso che affluiva dentro di sé. Indeciso sul da farsi, aggrottò le sopracciglia e gli posò una mano titubante sulla spalla per scuoterlo. ''Kurt?''
Kurt mugugnò piccato e tirò le coperte ancora più su. L'unica cosa visibile erano i capelli.
''Hey.'' continuò Blaine, l'apprenzione che cresceva a dismisura. ''cosa c'è che non va?''
Il ragazzo nascose la testa sotto al cuscino e mormorò qualcosa di incompresibile.
''Così non ti sento, mi dispiace.'' rispose, reprimendo una risatina.
Kurt non si mosse di un centimetro.
Mentre cercava di darsi una spiegazione plausibile, una forte consapevolezza colpì Blaine come uno schiaffo in pieno viso.
Non è che...?
Oh.
''F-forse pensi che sia stato un errore?'' Balbettò allora, abbassando lo sguardo e ritirando la mano, scottato.
Kurt sollevò il cuscino immediatamente, deciso però a non affrontarlo di persona. ''Cosa stai dicendo? No, no, Blaine, no- io.. no!'' disse velocemente, la voce stridula indicava che era in preda al panico.
''E allora cosa?'' Il tono di Blaine si addolcì, incapace di trattenere un sospiro di sollievo che non sapeva di star sopprimendo.
''Io.. mi vergogno.'' sussurrò piano, e Blaine sperò di aver capito male, perché insomma, non poteva essere serio.
''E di cosa?''
''Dello stato in cui mi trovo. Sono brutto.'' Blaine quasi rise dell'assurdità della cosa, ma il tono che Kurt aveva usato gli suggerì che non stesse scherzando.
Lo guardò stringersi le braccia intorno al corpo e tornare a immergersi sotto al cuscino.
Strisciò al suo fianco, allineandosi alla schiena dell'altro, e gli strappò il cuscino dal viso, gettandolo dietro di sé. Kurt emise un urlo acuto e cercò di divincolarsi e scappare, ma prontamente Blaine gli cinse i fianchi con le braccia e lo tirò verso di sé in una morsa possessiva, cominciando a lasciargli dei baci umidi sul retro del collo.
Kurt strizzò gli occhi, lottando con sempre meno convinzione. ''Blaine, lasciami.'' pregò impotente, mordendosi le labbra per evitare di gemere rumorosamente.
''Tu sei la cosa più.. più incredibile che io abbia mai visto, Kurt.'' Confessò Blaine, sentendo l'altro sussultare contro il suo petto.
Kurt tremò, ricordandosi d'un tratto della sua nudità, e di essere pelle su pelle con Blaine. ''Uh.. questo è impossibile.''
''Fidati di me.'' soffiò Blaine, mordendogli il lobo dell'orecchio e leccandogliene il retro.
''Oh.. in questo caso.. se mi vedessi adesso cambieresti idea, ed è meglio di no.'' Confutò Kurt.
''Mmh... ti ho già visto mentre dormivi. Ho passato dei minuti interminabili ad osservarti, eppure ancora non riesco a capacitarmi della tua bellezza. Io voglio conoscere tutto di te, Kurt. Anche questo lato.'' E così dicendo, Blaine gli posò un bacio tra i capelli.
''Non pensi che sia stupido?'' chiese, la voce rauca colma di speranza.
''Tutt'altro, te lo giuro.''
Kurt restò in silenzio per un po', ponderando una decisione con il cuore che andava a mille contro i palmi delle mani di Blaine, dopodiché si districò dalle sue braccia e tornò a guardarlo in un timido torpore. Si sentiva tremendamente in imbarazzo per sé stesso e per il suo comportamento, ma il modo in cui Blaine lo stava guardando, gli occhi scuri e luminosi e le pupille dilatate, lo tranquillizzò parecchio.
''Sono un disastro.'' disse con un voce infantile, piegando gli angoli delle labbra verso il basso e mettendo su il broncio.
Blaine gli baciò la punta del naso e gli strofinò le labbra sulla guancia. ''Sei bellissimo.''
Il sorriso di Kurt svanì nel nulla, sostituito da un'espressione profonda. Lo fissò intensamente, poi, senza fretta, allacciò la gamba al fianco di Blaine e si spinse verso di lui. Non doveva essere un gesto sensuale, ma lo fu: se ne rese conto nel momento in cui Blaine inarcò la schiena alla ricerca di più attrito, e il suo pene si scontrò con quello di Kurt, scatenando in entrambi un gemito che venne ignorato.
Kurt si accoccolò contro di lui e poggiò il capo all'altezza del sul suo cuore, amando il modo in cui batteva nel suo orecchio facendolo sentire vivo. Le dita di Blaine gli tirarono il mento verso l'alto per far incontrare le loro labbra, ma Kurt squittì e si liberò dalla presa della sua mano con uno schiaffetto.
Blaine lo guardò esasperato, fingendosi offeso. ''Dai.''
''No, alito cattivo.'' disse, coprendosi la bocca con la mano.
Blaine sbuffò e lo tirò verso di sé. ''Non m'importa.''
E finalmente lo baciò.
Kurt si arrese, sciogliendosi al suo fianco, e gli permise di approfondire il bacio con la lingua.
Quando si staccarono, avevano entrambi il fiatone ed un sorriso da ebete grande quanto tutta la faccia.
''Ehi.'' soffiò Kurt, nascondendo il viso nel collo dell'altro e dando delle piccole lappate.
''Ehi.'' rispose il moro, seguendo con un dito il percorso della trama del cuscino sulla guancia e trascinandolo in un altro bacio.
Finirono per fare l'amore ancora una volta, per poi addormentarsi tra le braccia dell'altro.
 


Quattro ore e una marea di coccole dopo, Kurt e Blaine decisero di alzarsi e andare fare colazione, trovandosi d'accordo sul soddisfare i loro bisogni primari prima di morire di fame.
Ovviamente dopo aver discusso per riordinare le loro priorità, che entrambi scoprirono essere l'altro prima ancora della voce ''respirare'', passata in secondo piano. Purtroppo, i loro stomaci che brontolavano richiedendo di essere soddisfati non la pensavano allo stesso modo, quindi si trascinarono a malavoglia fuori dal letto e cercarono di non fare caso alla bottiglietta di lubrificante in bella mostra sul comodino e ai tre preservativi pieni gettati sul pavimento a tenere compagnia a quello che rimaneva dei loro vestiti.
''Ti dispiace se vado prima io in bagno?'' sbadigliò Blaine.
Kurt sussultò un po', sentendosi a disagio per essersi dimenticato della presenza dell'altro quando gli aveva dato le spalle e si era inginocchiato - completamente nudo - per recuperare i suoi boxer, finiti da qualche parte sotto al letto.
Era stato un gesto normale. Spontaneo. Avrebbe potuto farci volentieri l'abitudine.
Si voltò verso di lui e deglutì a vuoto, la bocca a corto di saliva, ritrovandosi davanti agli occhi il membro mezzo eretto di Blaine, che non sembrava minimamente imbarazzato della situazione.
''Sì..'' biascicò, senza distogliere lo sguardo affamato. Blaine inarcò le sopracciglia. ''Uh, volevo dire no, no vai pure..'' disse, gesticolando nervosamente.
Il ragazzo gli rivolse un occhiolino e dopo un'occhiata lusinghiera uscì dalla stanza, lasciando Kurt freddato sul posto, le braccia che ciondolavano lungo i fianchi e il sangue che ribolliva nelle vene, a fissare il vuoto dove un attimo prima vi era stato il sedere di Blaine.
Passò un minuto. Lo sentì attivare il getto della doccia e canticchiare un motivetto allegro, immaginandoselo mentre si passava le mani insaponate sul corpo che Kurt aveva marchiato e posseduto, e si riscosse. Afferrò i boxer e si diresse in cucina, saltellando su una gamba e l'altra per infilarseli.
 


Ancor prima di avvertire i passi strascicati di Blaine nel corridoio, Kurt si sentì circondare da un paio di braccia possenti e venire assalito dall'inaspettato e confortante calore dell'altro ragazzo.
Non potette evitare di tremare un po' al suo tocco, sforzandosi di non piagnucolare dalla felicità come un adolescente dopo la sua prima volta.
Datti un cavolo di contegno, razza di idiota.
''Mmmh.. che odorino.'' mormorò lui, lasciandogli un bacio sulla guancia e respirandogli tra i capelli. ''Che stai preparando?''
Kurt poteva giurare che stesse sorridendo nonostante non potesse vederlo.
Aprì la bocca per parlare, poi la richiuse facendo battere i denti. Non poteva fidarsi della sua voce, non mentre Blaine stava continuando a baciargli la mascella e a leccargli il collo, rendendogli davvero fottutamente difficile trovare qualcosa da dire che non fosse un banale e disperato ''ti prego, scopami di nuovo, ancora e ancora, finché non sarò sicuro di non poterlo dimenticare mai più.''
Fortunatamente trovò la forza di voltarsi nell'abbraccio e fronteggiarlo. Almeno non avrebbe dovuto sentire il suo fiato caldo su di sé, cosa a cui aveva constatato di non riuscire a resistere, e quello era già un gran passo avanti.
Kurt incrociò il suo sguardo con il respiro corto. ''Blaine Anderson, sto per prepararti la colazione natalizia migliore di sempre.'' ammiccò divertito.
Gli angoli delle labbra di Blaine si incresparono verso l'alto, facendo cose meravigliose ai suoi occhi, che si riempirono di una strana luce. ''Non vuoi dirmi cosa mi aspetta?''
''Non è niente di speciale: toast, uova, pancetta, pancakes e roba del genere. Ma scommetto che non hai mai mangiato tutto questo in una sola volta, come in quei vecchi film in cui..'' Blaine gli coprì la bocca con la sua e lo baciò delicatamente un paio di volte.
Kurt rimase senza fiato, e ridacchiò. Blaine riprese a schioccargli dei piccoli bacetti a fior di labbra. ''cos'è, usi i baci per mettermi a tacere?'' domandò, fingendosi offeso.
''Assolutamente no, amo la tua voce. E' proprio per questo che non posso lasciarti semplicemente.. cucinare.'' spiegò pratico, sfiorandogli la mascella con i polpastrelli.
Kurt chiuse gli occhi e si lasciò scappare un sospiro estasiato.
Doveva essere un sogno.
''Beh, dovresti farlo, perché io sono debole e non riesco a concentrarmi se mi sei così vicino.'' Blaine scoppiò a ridere, e tornò a baciarlo ignorando le deboli proteste di Kurt, che tamburellava con ritmo incoerente i pugni sul suo torso nudo per liberarsi.
Non si sa come si passò dai pugni alle carezze, le mani iniziarono a vagare senza una meta ben precisa, affamate di toccare e conoscere e memorizzare e- e presto corsero ad intrecciarsi alle ciocche di capelli arruffati, approfondendo l'ennesimo bacio con rinnovata passione.
La lingua di Blaine andò a leccargli sinuosamente il palato, collezionando con avarizia ogni gemito sommesso proveniente dal profondo della sua gola. Kurt inflilò le mani sotto le mutande del ragazzo, stringendogli il sedere con forza. I loro bacini presero a scontrarsi alla ricerca di un po' di attrito, ma non bastava mai. Il desiderio di fondersi in una sola persona era quasi accecante e oh, avvolti nella loro fiamma personale stavano ardendo d'amore.
Fu solo quando un odore di pane bruciato gli invase le narici riportandolo crudelmente alla realtà, che Kurt riuscì a spingere via l'altro ragazzo, il quale emise un lamento contrariato e subito inclinò il capo per planare nuovamente sulla sua faccia. Kurt lo colpì con uno strofinaccio umido e lo costrinse a sedersi, minacciandolo con il mestolo.
Il ragazzo fece una smorfia infastidita. ''Hey! Non vuoi che ti frusti, vero?''
''Dimmi la verità, a cos'è che stavi pensando quando l'hai detto?'' chiese Kurt, ostentando nonchalance.
''Che ti avrei sbattuto sul primo ripiano disponibile e ti avrei fatto mio.''
Kurt squittì e roteò gli occhi, sopprimendo una risata. ''basta, sei un caso perso. Resta qui e fammi finire, okay?''
Blaine lo guardò come un bambino a cui gli era stato sottratto il giocattolo più bello, e annuì con fare triste, facendo sciogliere il cuore dell'altro ancora un po'.
''Ah, vieni qui, piccolo.'' Kurt scacciò l'aria con una mano, soffermandosi più del dovuto sull'ultima parola.
Blaine rise piano. ''Buon Natale, piccolo.''
Finirono per preparare la colazione dividendosi i vari compiti e sorridendosi a vicenda per tutto il tempo, scambiandosi un bacio mozzafiato ogni volta che le loro braccia si sfioravano accidentalmente.
Blaine si scusava, rattristandosi, e Dio, Kurt non poteva di certo privarsi di baciare via quel meraviglioso broncio tutte le volte che ne abusava.
 


''Quindi..'' esordì Blaine insicuro, tenendosi occupato spalmando del burro su un toast dorato al punto giusto.
Kurt riempì la tazza di latte e ci versò dentro una quantità industriale di caffé. ''Sì..''
''Io..'' continuarono all'unisono, per poi scoppiare a ridere e restare in silenzio, fissando la tovaglia di plastica con insistenza.
''Okay,'' Blaine prese un respiro profondo. ''stanotte è stato..'' scosse la testa, incapace di trovare un aggettivo che ne fosse all'altezza.
Kurt annuì, le guance arrossate, e si schiarì la voce. ''Io non so come definirla, Blaine, perché è stato tutto.. troppo- troppo. Ma quello che so per certo, è che è stato importante per me, e capisco che probabilmente non vorrai più.. andare.. avanti, con questa cosa, ma.. non posso prometterti di non provare nulla per te, e fare finta che non sia mai successo. Ti prego, non chiederm--''
Blaine spalancò gli occhi, sul punto di strozzarsi col pezzo di pancakes che stava masticando. ''Cosa? No, Kurt, noi.. no. Non accadrà mai. Io voglio che tu lo ricorda per sempre, e.. mi piacerebbe..'' Blaine distolse lo sguardo, deglutendo.
''Ti piacerebbe...?'' lo esortò Kurt, il cuore a mille.
''Se vuoi, ovviamente, vorrei continuare a vederti. E non come due semplici amici.''
No, non stava realmente accadendo. Tutto quello non era assolutamente, straordinariamente, paurosamente reale.
Kurt abbandonò ogni tentativo di mantenere la calma e si precipitò a rispondere. ''Lo voglio. Lo voglio tantissimo.''
Blaine arrestò tutti i suoi movimenti e alzò la testa di scatto, guardandolo attentamente, come a voler scorgere in lui un qualunque recondito frammento che provasse che stesse scherzando.
Non ne trovò alcuno, anzi. Il sentimento che ne lesse fu così travolgente che lo destabilizzò. Si sentì improvvisamente debole.

''Ne sono felice'' si sorrisero, con quei sorrisi che portavano il nome dell'altro.

Blaine allungò il braccio sul tavolo e raggiunse la sua mano, lasciando che fosse Kurt a farne intrecciare le dita. ''Kurt.. l'ultima cosa che vorrei è allontanarti, spaventarti o sembrarti affrettato. Non sentirti in dovere di dirmi nulla, ma- per quanto mi riguarda, non posso più aspettare. Ci sto provando, credimi, ma è come se le parole volessero scapparmi di bocca in ogni momento, e tenermelo dentro sta diventando sempre più difficile. Ti prego, non giudicarmi per questo, ti assicuro che non mi è mai capitato e non ho la più pallida idea di come ci si comporti. Spero soltanto di poterlo imparare con te, passo per passo. Mi sento dannatamente impotente, così piccolo rispetto alle sensazioni che mi fai provare, che spesso è come se mi facessi schiacciare da loro, e nonostante ciò, lascio che accada, perché è come un bisogno fisico di provare sulla mia pelle tutte le sfumature di te, perché voglio che incidano su di me come un tatuaggio. Il fatto è che questa notte passata insieme mi ha aiutato molto - a farmi delle idee che, a dire la verità, erano abbastanza chiare già da un po' di tempo ormai. Ora però non nutro più il minimo dubbio a riguardo, e voglio essere onesto con te. Nel momento in cui abbiamo fatto l'amore,'' Kurt tremò leggermente, sbattendo le palpebre. ''sfiorarti.. toccarti.. sentire il tuo cuore battere contro di me, all'unisono col mio, mi ha reso la persona più fortunata del mondo intero. E' come se tu avessi annullato altra volta, ogni altro ragazzo, ogni altra vita e sì, mi ha sconvolto, nel più positivo dei modi. Ho capito di volerti dare tutto me stesso, anche se questo dovesse significare non ricevere nulla in cambio. Non m'importa. Perché senza di te non credo di potercela fare, sono irrimediabilmente nelle tue mani. E.. merda,'' una pausa, una risatina isterica. ''Kurt, ti amo da morire.''

In cucina cadde il silenzio. Si poteva sentire soltanto il respiro ansante di Kurt e il battito del cuore del moro.

Blaine chiuse gli occhi e si morse un labbro per attenuare il tremore. Non voleva vedere la compassione sul suo volto quando gli avrebbe detto che non ricambiava i suoi sentimenti.
Si tenne forte al tavolo, le dita doloranti e le nocche bianche.
Era un fascio di nervi, non gli era mai capitato di sentirsi tanto impaurito. Si tendeva al minimo rumore, la schiena rigida e la fronte corrugata, pronto a ricevere su un piatto d'argento la delusione più grande che avesse mai vissuto.

Quello che non poteva sapere, però, era che Kurt non aveva ancora detto una parola perché era semplicemente troppo. Troppe emozioni, troppi sentimenti, troppe informazioni, troppe rivelazioni, troppe consapevolezze. Troppotroppotroppotroppo.

Per cominciare, stava tentando disperatamente di non scoppiare in lacrime ed iniziare a ridacchiare come un idiota, magari correndo con le braccia all'aria per il corridoio; cercando di riordinare i suoi pensieri e formulare una frase di senso compiuto che potesse interrompere quel momento imbarazzante una volta per tutte.
Ma un pensiero prevaleva su tutti gli altri, opprimendogli la mente fino a paralizzarlo, perché davvero, Kurt non riusciva a muoversi. Se fosse caduto dalla sedia, probabilmente sarebbe rimasto lì per giorni, forse settimane. O mesi.
Eppure non gliene sarebbe importato un accidenti.

Blaine lo amava. Lo amava da morire.

Cosa me ne faccio del resto?

Dopo tutte le volte in cui l'aveva guardato in disparte, sentendosi uno sciocco sognatore che non avrebbe mai ottenuto niente da quell'inutile ossessione; dopo essersi vergognato per una cotta diventata insostenibile anche da lui, dopo aver lottato contro se stesso; dopo essersi illuso, aggrappandosi ad ogni possibile appiglio, ed aver pianto fino a prosciugarsi; dopo essersi avvicinato a lui, alla felicità, ed averlo perso di nuovo; dopo tutta quella sofferenza e i suoi tremendi, fastidiosi e onnipresenti sentimenti, Blaine aveva fatto l'amore - l'aveva detto veramente? - con lui. E gli aveva confessato nel modo più dolce ed impacciato che si potesse usare di essere innamorato di lui.

Non me l'ero immaginato. Ha davvero sussurrato di amarmi, stanotte.

Adesso.

''Blaine..'' sussurrò, la voce gli venne fuori roca e leggermente rauca per il disuso.
Blaine strinse più forte gli occhi e lo interruppe. ''lo so, Kurt, scusami. Te l'avevo detto che-''
''Ti amo anch'io.''

''- non avresti dovuto dirmi null-aspetta, cos'hai detto?'' Blaine spalancò la bocca e gli occhi, che sembrarono volergli uscire dalle orbite da un momento all'altro.
Kurt si lasciò sfuggire una risata smorzata dall'emozione. Avrebbe voluto immortalare l'espressione di Blaine e tirare fuori le foto ogni volta che avesse avuto bisogno di ridere e tirarsi su.

''Io,'' ripetè, esageratamente piano. ''sono innamorato di te.''

E probabilmente avrebbero dovuto confessarselo in maniera differente, preparare un discorso articolato e complesso, entrare a far parte dei tanti cliché romantici della storia.
Avrebbero potuto seguire lo schema prestabilito ed uscire insieme per una cena, magari cominciando a frequentarsi con calma.
Ma lì, con i capelli arruffati di Kurt, schiacciati da un lato, le guance arrossate, gli occhi resi lucidi dal sonno e dalle lacrime e le labbra screpolate dai baci, con quel ''ti amo'' che continuava a riecheggiare nella stanza come un potente sortilegio, seppero di non aver sbagliato nulla, e che quello era stato il momento più adatto.
Perché in fondo, la loro storia non aveva un briciolo di quella tanto decantata normalità.
D'altronde, chi voleva essere normale, quando si poteva essere fuori di testa, insieme?
Blaine si precipitò dalla parte opposta del tavolo in due falcate, scostò rumorosamente la sedia su cui era seduto l'altro ragazzo e lo sollevò, sotto il suo sguardo sconvolto, facendolo volteggiare tra le sue braccia.
Kurt urlò per la sorpresa e si tenne stretto, immergendo il viso nella spalla di Blaine e baciandogli la fronte.
''Ti amo.'' sussurrò Blaine. Gli sfiorò le guance accaldate con un dito, raccogliendo una lacrima agrodolce, proprio come loro due.
''Ti amo'' rispose Kurt, poi gli avvinghiò le gambe al torace e Blaine barcollò.
''Sei l'essere più bello di tutto il creato.''
Kurt arrossì, facendolo ridere di gusto. ''letto.''
Blaine non se lo fece ripetere due volte. ''era giusto la prossima fermata!''
 

4 nuovi messaggi in segreteria da: Rachel.
''Hey Kurtie, ti chiamavo per sapere cosa fare per stasera. Facciamo da te o da me? Fammi sapere!''

''Kurt, almeno dimmi cosa preparare! Sei così dannatamente difficile certe volte, come pretendi che io possa farcela da sola? Chiama! Ora!''

''Elizabeth, sappi che sto per perdere la pazienza. Se non rispondi adesso finiremo per ordinare la pizza la sera di Natale, come tra l'altro aveva suggerito Santana, spero sarai soddisfatto di dargliela vinta!''

''Okay, come vuoi, è possibile che sia solo paranoica e tu non mi stia ignorando volutamente. Comunque, dato che non rispondi, sto venendo da te per- ''

''NO, NO! Uh, mh, hey Rach!''

''Hey? Hey, Hummel?! Ti sembra il modo di farti vivo? Si può sapere perché diamine non hai risposto nemmeno ad una delle mie chiamate?''

''Mi dispiace, stavo.. sistemando.. ah, alcune- cose, oh..''

''Quali cose? Cose pesanti? Sembra che tu abbia il fiato corto.''

'', voglio dire no, tranquilla, è tutto OH DIO, fottutamente... perfetto.''

''Sei.. sicuro?''

''Sì, ah!''

''Vuoi che venga ad aiutarti?''

''NO! Faccio da solo.''

''Okaaaay, quindi per stasera? Casa mia?''

''Sì..''

''...ti vanno bene gli involtini e le mie famose polpette? Santana porterà l'arrosto e le patate.''

''Mmmh..''

''No, non credo siano poi un granché, ma non dirglielo, okay? Hai già preparato il dolce?''

''Sì, oh, cazzo, così dolce, dolcissimo.''

''Ehm..''

''...''

''...''

''AH...''

''Kurt, non stai.. voglio dire.. sei in compagnia?''

''No!''

''Ah, meno male. Non sarei sopravvissuta all'imbarazzo, se-''

''OH PORCA PUTTANA. BLAINE, PIU' FORTE!''

''Oh mio..''

''..Dio misericordioso.''

''Kurt!''

''Hai una bocca proprio cattiv-''

''Scusa Rachel, Kurt è un po' pieno... AH, di impegni, al momento. Ci vediamo dopo a casa tua?''

''Io.. sì, cert-''

''Vieni qua, tu!''

''BLAINE, FAMMI SCENDERE DA QUI. MI FAI IL SOLLETICO!''
-chiamata conclusa-
 
 

Martedì 27 Dicembre (9.23)
Messaggio in arrivo da: Blaine.
Dì a Rachel che stasera non potremo esserci!

(9.25)
Perché?

(9.27)
Perché abbiamo un appuntamento, ovvio. Ti passo a prendere alle 19, puntuale!

(9.29)
Lei mi spaventa, Blaine Devon Anderson.

(9.30)
Lei invece mi incanta.




 
* * *
 
''Blaine..'' fu l'unica cosa che uscì dalla bocca di Kurt, quando si ritrovarono ad un passo dall'entrata della paninoteca in cui Blaine aveva cantato per la prima volta con la sua band.
In cui Kurt aveva capito di essere innamorato perso di lui.
Una mano si allacciò alla sua, strofinandogli il pollice contro il palmo. Kurt scosse la testa, le labbra socchiuse rivelavano un sorriso colmo di incredulità e affetto.
Blaine ridacchiò, sporgendosi per donargli un piccolo bacio sulla guancia. ''Andiamo?''
''Te lo sei ricordato..'' sussurrò Kurt, più a se stesso che all'altro ragazzo.
''Certo che me lo sono ricordato. Conosco quella lettera a memoria.''
Poi entrarono, mano nella mano, guardandosi attorno con agitazione.
I loro cuori vacillarono un po'. Essere lì insieme sigificava così tanto che rendeva le cose dannatamente difficili.
Vennero subito raggiunti da una ragazza in grembiule, jeans e tacchi alti. La stessa di quel giorno di due anni prima.
Li scortò ad un tavolino appartato, già apparecchiato per due. A differenza di tutti gli altri, sul loro vi era un vaso in ceramica con un mazzo di tulipani colorati, e un candelabro a tre braccia su cui spendevano tre piccole fiamme regolari. Era il più vicino al piccolo palchetto al centro della sala, constatò Kurt, lo stomaco in subbuglio.
''Prego.'' disse la ragazza, lasciando due menù sul tavolo.
''Grazie.'' Blaine sorrise cordialmente. ''Puoi portarci due bicchieri di vino ed una bottiglia di champagne, per favore?''
''Certamente, arrivano subito.'' Fece passare lo sguardo da lui a Kurt un paio di volte, consapevole, poi gli rivolse un occhiolino e sparì in cucina.
''Questo posto è sempre vuoto.'' disse Kurt, lanciando occhiate di circospezione in giro.
''Già,'' Blaine annuì, ''ma stavolta lo è volutamente.''
''Che vuoi dire?'' Chiese Kurt, unendo le sopracciglia con confusione.
Il ragazzo sorrise solamente.
Kurt alzò un dito, inarcando le sopracciglia. ''Aspetta. Non avrai..?''
''Mi hai scoperto.'' confessò Blaine, ignorando di proposito l''Anderson!' che Kurt aveva urlato. ''Mi serviva privacy. Ci ho riflettuto un po' e ho capito che doveva essere qui. Mi sono accordato con il proprietario per renderlo un po' più.. romantico ed elegante.'' spiegò, facendo un gesto vago per indicare i faretti dalle luci più soffuse e il loro tavolo.
Kurt protese il labbro inferiore in fuori, portandosi le mani sotto al mento con tenerezza.
''So bene che una paninoteca non può subire una trasformazione tale da sembrare un ristorante, ma non sarebbe stata la stessa cosa e..''
''Hey, hey. E' perfetto, e sono d'accordo con te. Niente potrebbe sostituirla.''
Blaine tirò un respiro di sollievo e ricambiò il sorriso di Kurt. ''Bene, mi fa piacere, perché devo darti il mio regalo di Natale in ritardo.'' così dicendo, si piegò e recuperò da sotto al tavolo una busta blu chiusa da una coccarda rossa.
''Blaine... mi hai già regalato quella sciarpa bellissima...''
''Sssh, quello era per non farti restare a mani vuote. E comunque, tanto perché tu lo sappia, sono sicuro che preferirai quella, a questo, ma, beh, tieni.''

Kurt prese la busta con delicatezza e la tastò, provando invano ad indovinare cosa potesse contenere. Staccò con cura la coccarda, schiacciò gli angoli arrotondati della busta, lisciandola con le mani - Blaine sbuffò impaziente - e ne tirò fuori un grande libro.
Un libro ricoperto da pezzetti di corteccia d'albero e fiori incastonati tra uno spazio e l'altro. Il dorso era circondato da nastrini gialli e blu attorcigliati, gli stessi che tenevano ferme le pagine all'interno.
Era molto somigliante a quello che Kurt gli aveva regalato.
In alto, al centro, su una targhetta rettangolare, vi era inciso il titolo ''Once upon a time...''.
Solo allora Kurt si accorse che su ogni pezzo di legno vi fosse una data diversa, seguita dalle solite iniziali: K&B.
Inspirò, alla ricerca d'aria. Sollevò lo sguardo per incrociare quello di Blaine, apparentemente senza parole, e lo aprì con le mani tremanti.
Si sentì morire.

La loro prima foto - quella scattata il giorno del the - era posizionata al centro della pagina gialla, circondata da strisce irregolari di cartoncino verde sistemate a mo' di cornice.
Sotto, riconobbe la scrittura di Blaine. Kurt rise, tirando su con il naso: si era sforzato di scrivere in corsivo.

Ciao amore mio,
Ho pensato a lungo a qualcosa che avesse potuto ricambiare l'ineguagliabile regalo che mi hai fatto, prima di giungere a quest'idea. So benissimo che non è la stessa cosa, ma sai, ho ripensato a quello che mi hai scritto riguardo a un piccolo cucciolo di Hummel che aiutava sua madre a decorare il loro libro, e sono stato assalito dallo strano istinto di proteggerti, di tenerti stretto per il resto della mia vita. Non so come, questa sensazione mi ha portato a Central Park, a raccogliere margherite come un.. beh, come me, e a staccare pezzi di corteccia dagli alberi. Una donna ha quasi minacciato di denunciarmi per danneggiamento del parco, ma io ho continuato imperterrito a farlo, pensa quanto ti amo. Ho tirato fuori carta, forbici, colla e penna e ho cercato di ricreare l'atmosfera di quand'eri bambino.
E sai la cosa buffa qual è? Ci sono riuscito. Ho letto una delle storie di ''Per scomparire dalla realtà...'' e ho sentito come un legame. Un legame con il te del passato; è stato mozzafiato.
Quindi, eccomi qua. Ti starai chiedendo il perché di tutto questo, ed io non vedo l'ora di raccontartelo. Ricordi di avermi scritto che avresti voluto aggiungere anche la nostra storia tra le altre, un giorno? Ebbene, questo è il nostro libro, la nostra favola. Una storia troppo grande, dei sentimenti infinitamente immensi, da essere racchiusi in un libro già pieno. Allora mi sono detto: ''perché non uno tutto nostro?''. Perché no, mio principe? Questo è per te. Sei pronto per la miglior favola di tutti i tempi?

 
Ti amo,
- Blaine;
 

Kurt non si era accorto che Blaine si fosse alzato, non si era accorto del suo sguardo preoccupato, di essere stato stretto tra le sue braccia e delle lacrime che gli stava asciugando con dolcezza. Era troppo scosso. Stringeva il libro come se ne dipendesse la sua vita, e tremava.
''Io ti amo così tanto che..'' singhiozzò.
''Ti amo tanto anch'io, tranquillo..'' canticchiò Blaine, disegnandogli dei vortici invisibili sulla schiena con il palmo della mano. ''Che ne dici se leggiamo insieme?'' chiese dolcemente.
Kurt annuì debolmente, tirando ancora su con il naso. Sembrava essere ritornato un bambino, ma stavolta Blaine non l'avrebbe lasciato da solo. Mai più.
Gli prese la mano e lo portò verso un divanetto poco distante dal tavolo. Blaine lo fece sedere sul suo grembo e lo avvolse in un abbraccio, mentre Kurt cominciava a leggere.

''C'era una volta, il ragazzo più bello di tutto il creato. Aveva la pelle pallida e liscia come porcellana, due pozze d'infinito al posto degli occhi, i capelli soffici anche alla vista, una voce angelica e il corpo da sballo.''

Kurt scoppiò a ridere, dandogli una gomitata.

''Kurt, quello era il suo nome, era innamorato di un altro ragazzo, Blaine, altrettanto figo e con una voce da fare invidia ai migliori cantanti del mondo. Il ragazzo, però, aveva paura di un rifiuto da parte sua e per questo continuava a rimandare un loro possibile incontro.
Questo scatenò l'ira del fato, il quale si armò di astuzia e genialità e si mise subito all'opera, facendo incontrare i due ragazzi nel modo peggiore: uno scontro, per strada.''

La storia riportava in maniera alquanto colorata e stranamente fedele - come se Blaine avesse costudito ogni singola frase con orgoglio - tutti gli avvenimenti accaduti tra di loro fino al primo ti amo, poi, il resto delle pagine erano completamente vuote.
Kurt si voltò, confuso e un po' deluso, verso l'altro. Gli stava piacendo la loro storia, avrebbe voluto continuare a farsi cullare da Blaine e leggere ancora. ''Dov'è il resto?''
Blaine lo guardò con fare ovvio. ''Dobbiamo scriverla insieme col passare dei giorni, no?''
Kurt trattenne il fiato, avvertendo di nuovo gli occhi bagnarsi di lacrime calde. ''Tu..''
''Che razza di storia sarebbe, altrimenti? Allora, sei pronto per riempire tutti questi fogli, e poi un altro libro, e poi un altro, e un altro ancora?''
Kurt scoppiò definitivamente in lacrime, mormorando un ''sì, Blaine, sì'' tra i baci.
''Hai fatto questo per me?'' chiese quando si separarono.
In tutta risposta, Blaine gli mostrò le mani ancora incollate, le dita e le unghie rovinate dallo sforzo di aver staccato la corteccia dall'albero.
''Per questo oggi ti appisoli ovunque? Hai fatto le ore piccole?''
''Solo per il mio principe.''
La ragazza tornò con la bottiglia di champagne e due bicchieri, che riempì a metà. Blaine li prese con un cenno del capo e ne porse uno a Kurt.
''Brindiamo a noi?''
''A noi.''
Fecero tintinnare i bicchieri e ne svuotarono il contenuto.
''Non vedo l'ora di iniziare la nostra favola.'' disse Kurt, dopo essersi ripreso.



 
* * *
 


''Stavo pensando..'' cominciò Blaine, disegnando dei cerchi invisibili sul petto nudo di Kurt.
''Accidenti, addirittura? Non farmi preoccupare.'' scherzò Kurt, ricevendo in risposta un'occhiata indispettita, seguita da uno spintone giocoso.
Kurt rise forte, sentendo l'altro borbottare qualcosa a proposito della sua cattiveria dissimulata sottoforma di ironia, e si strise a lui come a volerlo stritolare. Evitò di ghignare e sollevò lo sguardo con tenerezza, attendendo curioso che andasse avanti e sbattendo le ciglia con fare adorabile.
Blaine si finse offeso per qualche minuto, arrendendosi a parlare di nuovo soltanto dopo una quantità illimitata di coccole, bacetti lungo tutto il corpo e scuse sussurrate tra una parola dolce e l'altra.
E la promessa di un'altra infornata di biscotti soltanto per lui, ovviamente.
''Stiamo insieme da due mesi..''
''Due mesi, una settimana e un giorno, e quasi sette ore.'' Lo interruppe Kurt, facendo le fusa al suo fianco.
Blaine sorrise intenerito e si sporse a controllare l'ora sul comodino. ''Sei ore e quarantacinque.''
''Aw, piccolo. Comunque, cosa c'è?''
''Beh, so che è poco ma..'' una pausa. Blaine si mordicchiò le labbra. ''vorrei davvero provare a.. che ne diresti se vivessimo insieme? Come coinquilini, intendo.''
Kurt si illuminò, spalancando gli occhi pieni di lacrime. Si mise a cavalcioni su di lui e lo abbracciò. ''Oh dio, lo vorresti davvero?''
Le mani di Blaine corsero a stringergli i fianchi con dolcezza. ''Più di ogni altra cosa. Ma sta a te decidere.''

Anche Blaine stava piangendo, ed era bellissimo.
Un nuovo pianto, non più dovuto alla desolazione. Un pianto che non avevano mai sperimentato.
Un pianto di gioia.

''Volevo chiedertelo, ma poi ho pensato..'' Blaine lo zittì con un dito sulle labbra.
''Smettila di pensare e bacia il tuo nuovo coinquilino.''

Fu il bacio più disordinato e umido tra tutti quelli che si erano scambiati fino ad allora.


 
Quel pomeriggio decisero di riprendere le lezioni di chitarra. Con la speranza di riuscire a concentrarsi senza saltarsi addosso ogni volta che uno dei due avesse posato lo sguardo sull'altro.
Il loro record era due minuti e trentasei secondi. Ne andavano molto fieri.
''No, Blaine, non posso farlo. E' troppo difficile!'' si lamentò Kurt, facendo per alzarsi.
Blaine lo afferrò per un braccio, facendolo ricadere sul divano. ''Invece ce la fai, dai.''
Kurt incrociò le braccia al petto e serrò la bocca, guardando fisso davanti a sé.
''Non ti faccio muovere di qui fino a quando non lo farai.''
Kurt si voltò di scatto, fissandolo con occhi increduli e indignati. ''Sei impazzito, per caso? Tra due ore arrivano Rachel, Santana e i tuoi amici per festeggiare con noi, e non abbiamo ancora preparato nulla!''
''Calmati. E' semplice. Fallo, e ci alziamo.'' Blaine fece spallucce, cercando di non ridere.
''No.''
''Dai.''
''No.''
Blaine accostò le labbra al suo orecchio e sussurrò: ''fallo per me.''
Poi, un bacio leggero. Bastò quello. Kurt roteò gli occhi e cominciò a strimpellare la melodia della nuova canzone che l'altro gli aveva dedicato.
La lingua tra i denti e l'espressione concentrata, riuscì a finire due strofe, prima di sbagliare.
''Visto? Ce l'hai fatta.'' Kurt si finse scocciato, tuttavia sorrise e gli porse la mano. Avevano una cena da preparare.

''Sai,'' disse Blaine, dirigendosi verso la finestra. Guardò con un sorriso malinconico l'avviso a grandi lettere - affittasi - affisso sulle persiane chiuse del suo vecchio appartamento. ''Mi mancherà nascondermi dietro le tende e osservarti di nascosto...''
La mascella di Kurt avrebbe potuto raggiungere il pavimento e non se ne sarebbe reso conto. Arricciò il naso e si portò una mano alla bocca, simulando un verso di shock.
Lo additò.

''Stalker!''
 
 

Fine.


Grazie ancora a tutti.
Non vi libererete di me tanto facilmente! <3
 
 
 

 
  
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