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Autore: scImMIA    10/07/2008    6 recensioni
Dall'alto della navicella non potevo nemmeno lontanamente immaginare che le cose sarebbero andate diversamente ...
Dopo i tre anni di attesa ero tornato per aiutarti a combattere i cyborg, per conoscerti, per scoprire chi eri per la mamma e cosa saresti diventato per me ... per me, che non ti avevo mai avuto al mio fianco ...
Ma le cose sono cambiate così tanto e così all'improvviso ... Papà, nel mondo in cui vivi, io non sono mai nato.
Adesso basta ciondolare e seguitemi! Mi raccomando, leggete e recensite! Vi sfido ad arrivare alla fine! XD Un bacione a tutti da scImMIA.
E' STATO INSERITO UN NUOVO CAPITOLO, IL N°88!
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao!!! Oggi sono stanchissima quindi sarò rapida-rapida-rapida così voi subirete una mini-mini tortura!

Vegeta4ever: Vegeta è stato tenero come un blocco di granito ... ^^ Ovvio che prima che dica robette simili passerano millenni dei quali però io non parlerò (se così questa diventa la fic di una vita! Aiuto!!). Fammi sapere se questo capitolo ti piace! A presto!

folg_89: Ehm ehm ... ^^ ... Grazie per la bella rece! Quando vuoi sai proprio essere un gran signore XD. Come membro Writer (la cui cosa mi sembra ancora alquanto strana ^^") spero di essere all'altezza anche per questo nuovo capitolo sperando di non perdere la tesserina dopo l'ultima sillaba ... Rimango in attesa di una bella recensione. Cordiali saluti (XD)

Angelo Azzurro: Anche questa volta mi dovrai dire che hai detto con quelle belle parole latine (odio filosofia e tutto il resto ma queste parolucce hanno un nonsoché che mi attizza ... Aquarius, aquaticus, aqualitus? XD). Per Yamcha dico solo questo: Vegeta pensava che non valesse la pena sporcarsi le mani con un tizio del genere ^^. Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento! Un bacio

Anim Skywalker: Beh, se vai sul luogo del combattimento temo che saresti soltanto d'intralcio ^-^" in ogni caso è bello vedere tanto spirito d'iniziativa XD. Un bacione anche a te!

Juu_Nana: (Modalità chearleeder On) "Olè, olè il nuovo capitolo eccol ché. Ehò, ehò spero che ti piaccia almeno un po'. Ihà. ihà una rece lascia quà se il tempo ti basterà, sennò ci sentiamo presto ... prima che Cell arrivi e faccia tutto il resto XD" (Modalità Chearleeder Off). Un bacione enorme scricciola mia. A presto!


Già finito?! Purtroppo sì, c'è una specie di fuga di letture e recensioni in generale in questi giorni ... Spero che ciò non sia causato dal mio operato ma soltanto da una giustificata (e da parte mia invidiata >.< ) fuga verso luoghi migliori.
Stò raggiungendo il limite oltre il quale vi è il rischio che io cadda con la faccia sulla tastiera ... Per farvi contenti e rispettare nuovamente quello che era il mio orario sono rimasta sveglia fino alle 3 e mezzo di notte. La stanchezza in quel momento non c'era ma stamattina ... madò, che farica alzarsi! E in più ringrazio il mio gatto Oscar (nero come quello del dottor Brief XD) che mi è venuto a svegliare un quarto d'ora prima che dovessi andare al lavoro XDXD.
Prima della fine vi lascio con una domanda: Nessuno di voi ha pensato minimamente che Cell non avesse torto? ... Hi-hi-hi ...
Ora vi saluto, buona lettura!
Un bacione a tutti da ... -sbadiglio da ippopotamo-
scImMIA

... zzz ...

 

 

 

CAPITOLO 64
- LO SCONTRO CONTINUA -

La gigantesca sfera dai colori solari iniziò a discendere lenta trascinandosi con sé qualsiasi elemento che ostacolasse il suo breve tragitto: le nuvole, le rocce e persino quei radi alberi che venivano sradicati senza pietà dalla forza del vento venivano inghiottiti da quell’enorme elemento che pareva fatto di fuoco e lava … Le correnti marine vennero obbligate, a causa delle potenti sferzate, a cambiare il loro corso generando tutto attorno all’isola un vortice gigantesco che pareva volesse inghiottire l’intero ritaglio di terra dal tanto che si muoveva agitato e frenetico …
Boati forti come spari di un cannone riecheggiavano nel cielo cupo ad intervalli regolari facendo fremere gli animi e sussultare i cuori mentre il terreno, ormai ridotto in polvere, si sbriciolava e si sollevava andando a generare delle sfumature rossastre in quelle danzanti spirali di vento che, volenti o nolenti, spesse volte disturbavano i guerrieri andando ad infiltrarsi nei loro occhi e per giunta nelle loro narici … Se il momento fosse stato differente ognuno di loro si sarebbe riparato e magari avrebbe impedito a quella stupidissima polvere di generare ulteriori danni limitando il tutto ad un semplice starnuto o a una bella soffiata di naso. Nessuno però si poteva permettere quel lusso pertanto, concentrati al massimo oppure quasi paralizzati dal terrore, i sette combattenti osservavano l’avvicinarsi della grande sfera con il cervello che pareva quasi sconnesso dal resto.
Gli occhi accigliati dei due sayan, il principe e la famosa terza classe, risplenderono di quello strano azzurro mentre con i corpi proseguirono con lo sprigionamento dell’energia facendola giungere a livelli a dir poco strepitosi anche se, bisogna ammetterlo, da una parte erano più propensi a dimostrare quanta forza avesse ancora in corpo l’uno per mostrare all’altro di essere in grado di fare di meglio … In confronto alla loro sfida che molto probabilmente sarebbe perdurata in eterno, persino il dilemma più grande e pericoloso (e in quel caso la sfera letale di Cell), diveniva pressoché insignificante. Tra i due ovviamente era Vegeta a premere su quel tipo di traguardo per dimostrare il meglio di sé mentre Goku, anche se in parte, pensava più al destino dei suoi cari e della Terra.
I biondi capelli divenirono maggiormente luminosi ed appuntiti quando i corpi dei loro padroni s’ingrossarono ed affondarono di conseguenza nel terreno generando in quel suolo fragile numerose crepe … Uno dei due guerrieri però non riuscì ad andare oltre: il principe dei sayan infatti, nonostante insistesse con rabbia nel canalizzare le sue forze, si fermò ad uno stadio di mezzo nel quale non era più un semplice super sayan ma nemmeno un sayan di secondo livello. D'altra parte Goku, dopo un ultimo e arduo sforzo, riuscì a rimanere comunque più forte dell'amico anche senza toccare quel nuovo livello scatenando ugualmente l’invidia (e di conseguenza un’altra mole di astio) da parte di Vegeta.
Piccolo nel frattempo cercava di non essere da meno anche se, con tutto il rispetto possibile per un personaggio di tale calibro, la sua forza in confronto ai guerrieri di luce era davvero esigua. Al pari del namecciano come forza e prestanza fisica lo eguagliava soltanto il cyborg 17 che, fortunatamente, dalla sua aveva anche un’energia inesauribile pertanto, anche se la potenza non era al pari di quella o di Goku o di Vegeta, poteva scatenare le sue forze al massimo fin dal principio mantenendole tali finché la sfera letale non avesse colpito il suolo terrestre.
I restanti combattenti, ovvero Tienshinhan, Crillin e infine Yamcha, non vantavano di un’energia invidiabile o oltremodo capace di capovoltare le sorti del loro pianeta d’origine ma, piuttosto che morire senza far nulla, s’impegnarono anche loro caricando le proprie auree anche se di tanto in tanto le loro convinzioni vacillavano facendogli perdere credibilità oltre che concentrazione e coraggio.
L’unico guerriero che non partecipava, poiché impedito da un problema ben più grande di lui e di qualsiasi altra cosa, era abbandonato al proprio destino già segnato … Trunks, con gli occhi leggermente aperti, rimaneva con il viso rivolto verso l’alto mentre uno strano sorriso gli dipingeva il bel volto che, nonostante le ferite, appariva ancora tale. I capelli sporchi dalla terra avevano oramai perso il loro strano colore ma con foga e furia sempre più improvvisa venivano sbatacchiati da una parte all’altra guidati dal vento impazzito. Il capo di quel corpo lasciò ovviamente fare mentre la mano rimaneva pesante sulla ferita infetta che però non s’azzardava più a sanguinare.


La gigantesca onda continuò il suo moto mentre Cell, soddisfatto come non mai prima di allora, rideva gaio e sprezzante come se non avesse alcun problema al mondo incurante che Gohan nel frattempo, arrabbiato con sé stesso ma più con l’essere perfetto, gli era giunto alle spalle. Il ragazzo si fermò a mezz’aria rimanendo ad osservare prima le ali nere del nemico e poi a scrutare i suoi amici che attendevano con i nervi a fior di pelle. Lo sguardo vacuo, quando si riposò sull’abominio con il nome di Cell, rimase tale mentre le piccole braccia rimanevano rilassate lungo i fianchi.
Quando percepì la presenza del ragazzo alle spalle Cell non si voltò nemmeno ma lo riuscì a scorgere con la coda dell'occhio mentre la bocca, composta da quelle labbra sottili, si piegavano in maniera sinistra delineando anche dal punto puramente estetico tutta la sua “melliflua” ed arcinia cattiveria. Non mosse un muscolo nemmeno quando il piccolo sayan cercò di richiamarlo con la voce rotta dall'ira ... desistette ad ignorarlo dopo il terzo richiamo accompagnato da una (a suo avviso) patetica e inutile minaccia in quanto fino a quel momento, nonostante con parole forse più gentili egli avesse espresso i medesimi pensieri, non era riuscito a fare praticamente nulla di concreto o di effettivamente concludente. In ogni caso rimase tranquillo e non cadde nell'eventuale perdita di concentrazione che avrebbe portato uno sbuffo o comunque una lamentela: sorridente, si porse galante verso il giovane ed effettuò un leggero cenno con il capo come ad indicare che Gohan, dopo quel gesto, poteva parlare tranquillamente.
D'altro canto il giovane s'innervosì senza perdere però le staffe capendo per tempo che se ciò fosse accaduto Cell avrebbe immediatamente approfittato nuovamente di quella possibilità pertanto, dopo aver ispirato profondamente, osservò l'essere perfetto che attendeva ... Chiuse con forza il pugno sinistro e lo mostrò al mostro mentre gli occhi si stringevano con esso: « Me la pagherai cara Cell! Per tutto quello che hai fatto! ».
La creatura faticò dal non ridere « Hah, ma davvero? Io stò aspettando da un pezzo sai? Mostrami la tua vera forza Son Gohan ... Quando lo farai forse potremo parlare di questa piccola faccenda ».
Il pugno chiuso si aprì e venne mosso verso il basso. Il movimento, oltre a creare un lieve spostamento d'aria, portò Gohan in una posa particolare nella quale le scapole vicine una all'altra e la schena ricurva accompagnata dalle ginocchia piegate, gli conferivano un'immagine alquanto animalesca anche se non del tutto minacciosa ... l'elemento che riempiva quel vuoto erano le parole utilizzate ma soprattutto il loro tono: « Non mi sottovalutare Cell!! Io ti distruggerò!! ».
L'essere perfetto, dopo aver effettuato un inchino che possedeva delle evidenti similitudini con quello che raramente effettuava uno dei personaggi dei quali possedeva le cellule, chiuse entrambe le mani e portò la sinistra all'altezza del viso mentre l'altra la tenne bassa appena in tensione mentre le lunghe gambe, nonostante non poggiassero su di una piattaforma, erano poste una davanti all'altra ... Con questa posa attese e ricevette il segno d'inizio dato dal sayan: l'aura venne sprigionata a dismisura prima che l'individuo si spostasse verso di Cell ...
Fin dall'inizio lo scontro fu arduo per entrambi i combattenti. Ogni colpo parato generava un'onda d'urto di elevata intensità che si espandeva tutt'attorno come una cornice circolare e questa, di colore bianco, poteva essere tranquillamente vista ad occhio nudo mentre il boato sopraggiungeva in un secondo momento quando o Gohan o Cell stavano compiendo un'azione differente.
I pugni si incrociavano e venivano parati ad una velocità sorprendente e se qualcuno di questi riusciva a colpire il corpo nemico il danno di maggior peso era comunque da ritenersi come un futuro livido sul braccio e nulla più. Quando invece uno dei due riusciva ad effettuare un colpo "decente" l'altro controbatteva immediatamente aumentando sempre più la forza che inseriva nei suoi attacchi ... Fu in un'azione come quest'ultima descritta che Gohan sembrò avere la meglio: il sayan scagliò verso di Cell una tempesta di pugni che andarono tutti, nessuno escluso, nei palmi delle mani nemiche annullando così i loro effetti. Stava per iniziare una nuova sequenza quando il piccoletto notò all'improvviso che Cell, con una lentezza pressoché impercettibile, si stava abbassando di quota in modo tale da poterlo colpire da un'angolazione differente e quindi, avendolo preso poi alla sprovvista e quindi colpito, l'essere perfetto avrebbe potuto iniziare il suo contrattacco nel quale Gohan non avrebbe potuto fare altro che difendersi. Decise di provare a differenziare in maniera drastica la sua strategia: caricò il pugno destro e come previsto Cell era già pronto per accoglierlo ... Il super sayan proseguì con il suo attacco ma, prima che il palmo chiaro potesse toccare il piccolo pugno, Gohan ritrasse l'arto lasciando perplesso Cell. Rapido come una saetta portò l'intero braccio destro vicino al viso dopodiché guizzò a distanza ravvicinatissima dall'essere perfetto ... Quando fu a pochi centimetri di distanza colpì il nemico con una violenta gomitata al petto che lo fece irrigidire all'istante e sputare un fiotto di saliva biancastra.
L'abominio di Gelo, con ancora sul volto quella maschera stupefatta, strinse fulmineo le braccia attorno a sé senza però riuscire a catturare il piccoletto che, previdente e astuto, si era lievemente abbassato di quota facendo in modo che quegli arti verdi abbracciassero il nulla più completo andando poi a toccare il corpo del proprio "comandante". Prima che Cell potesse mutare posizione il sayan scattò verso il cielo con un braccio teso e con esso un pugno chiuso ... Lo colpì violentemente al mento facendolo girare su sé stesso ... L'essere perfetto stava ancora compiendo la sua rovesciata forzata quando percepì uno dei piccoli piedi colpirlo alla schiena provocandogli un tremendo dolore in quel punto oltre che un male minore al viso provocato dal successivo schianto a terra per colpa del volo.
Cell si portò una mano al viso e si massaggiò la mascella come per alleggerire il danno per il colpo subito. Poco dopo si rialzò in piedi abbandonando il movimento precedente per scattare nuovamente verso il piccolo sayan. Come se fosse stato un fendente di una spada il pugno sinistro dell'essere passò a fianco del viso del giovane non riuscendolo a colpire. Ancora sbilanciato per il colpo non andato a segno, Cell cercò il fianco di Gohan con una ginocchiata ma anche lì il piccoletto fu previdente: quando il ginocchio fu a breve distanza il sayan ivi poggiò sopra entrambe le mani e, come se la gamba di Cell fosse stata una comune cavallina da palestra di quartiere, lo scavalcò senza fatica arrivandogli sul retro. Il giovane si girò su sé stesso e dopo averlo caricato calciò pesantemente l'essere sul fianco sinistro ... Al colpo Cell non riuscì a trattenere un urlo.
Con ancora una vena pulsante sulla fronte l'essere perfetto si girò rapido in direzione del ragazzo con il braccio teso in avanti e la mano sinistra aperta come se fosse stata una lama di un coltello, cercò di colpire il sayan di taglio ... anche lì per Cell andò male: Gohan si abbassò in tempo evitando l'azione dopodiché aspettò l'attimo propizio per attaccarlo con un calcio rovesciato che aveva come obiettivo nuovamente il mento del mostro. Cell si spostò di una decina di centimetri verso l'alto e poi discese in picchiata verso il terreno per colpa dell'ennesimo colpo del ragazzino che, con una rapidità e una tempistica da manuale, era sopraggiunto in tempo al di sopra dell'essere perfetto e poi l'aveva colpito con un colpo a mani giunte proprio sulla tempia destra.
L'essere perfetto che poco prima si dipingeva come imbattibile sembrava che stesse iniziando a vacillare ...


Le rocce più piccole s'alzavano ed andavano a disintegrarsi al contatto con la grande sfera dai colori caldi divenendo poi quasi polvere che in un secondo momento ricadeva leggera e lontana poiché trasportata da quello che poteva quasi definirsi un'aria di tempesta. Ma non solo la sfera letale movimentava a codesto modo tutta l'azione ... Anche i guerrieri, grazie allo sprigionamento delle loro auree, contribuivano involontariamente a devastare il territorio anche se, se non avessero fatto ciò, la Terra avrebbe ottenuto il medesimo aspetto di quella polverina leggera.
Il colpo lanciato da Cell era vicino, vicinissimo ...
« ADESSO!!! » Goku urlò a squarciagola per farsi udire da tutti i suoi amici e non, ognuno di loro seguì di lì a poco l'esempio del Son: il sayan portò le mani al fianco e generò sul palmo di esse una piccola sfera dai colori azzurri che in brevissimi istanti, ed accompagnata dalle famose parole come se queste ultime fossero una sorta di formula magica, divenne sempre più grande fino a quando Goku non la scagliò l'onda Kamehameha verso il proprio punto di riferimento. Quando l'attacco dal color del cielo entrò in contatto con quello dai colori contrastanti, il sayan percepì un forte contraccolpo che lo fece leggermente sprofondare.
Il secondo super sayan alzò la mano destra verso l'onda ed assottigliò gli occhi facendoli divenire quasi una fessura mentre dalla bocca, ad un'altezza elevata di volume, fuoriuscì il nome del suo colpo più potente ...
« BIG BANG ATTACK!!! » come con l'onda Kamehameha di Goku, anche l'attacco di Vegeta andò a ribattere contro quella superficie sferica così come anche i colpi dei restanti compagni ... Crillin per poco non ricadde all'indietro per lo spavento dall'improvviso contraccolpo.
Dopo pochi secondi l'avanzare dell'onda rallentò di un poco mentre i guerrieri proseguivano con lo sprigionamento. Goku si ritrovò a non riuscire a tenere aperto un occhio per lo sforzo perciò non riuscì a vedere in volto di colui con cui voleva parlare in maniera urgente « VEGETA!! ... » urlò con una voce che diveniva sillaba dopo sillaba sempre più roca mentre il principe non degnava il suo interlocutore di uno sguardo « ... DOBBIAMO COLPIRE TUTTI NELLO STESSO PUNTO SE VOGLIAMO CHE LA SFERA SI ALLONTANI!! MI HAI CAPITO VEGETA!!! ». Goku non aveva tutti i torti e comunque l'unica onda che rimaneva isolata dalle altre era proprio quella del principe. Il Son udì una specie di sibilo al suo fianco destro e pensò che si trattasse proprio di Vegeta che controbatteva come suo solito ... Chiuse gli occhi per un attimo colto come da un'esasperazione passeggera e leggerissima dopodiché riaprì uno dei due e precisamente quello destro « VEGETA, HAI DETTO QUALCOSA?! ». Con la coda dell'occhio vide le labbra del sayan muoversi rapidamente ma anche lì purtroppo, a causa del frastuono incredibile, non udì nulla ... « CHE HAI DETTO?! NON TI HO SENTITO VEGETA!! ».
Incredibilmente l'attacco del principe divenne più potente ... chissà perché ...
Vegeta voltò il viso verso quello odiato di Goku e gli sbraitò contro divenendo quasi rosso paonazzo dalla rabbia improvvisa e dalla voglia incredibile di modificare sì la direzione del suo attacco, ma contro qualchedun'altro che non aveva nulla a che vedere con la sfera letale ... « IO SONO IL PRINCIPE SEI SAYAN E PER QUESTO NON MI ABBASSERO' MAI A FARE UNA COSA DEL GENERE! SOPRATTUTTO SE ME LO ORDINA UNO COME TE!! MI HAI SENTITO STAVOLTA KAHAROTH?! ».
Lo sbigottimento del Son gli fece riaprire anche l'altro occhio ... « DAI VEGETA!! ... NON E' IL MOMENTO!! ».
Il principe dei sayan grugnì ma non spostò di un millimetro la sua traiettoria di tiro pertanto il Son, dopo non esser riuscito a trattenere uno strano sorriso, richiamò i restanti alleati per fare in modo che al meno loro gli venissero incontro ...
« DOBBIAMO UNIRE TUTTE LE NOSTRE ENERGIE E COLPIRE IN UN UNICO PUNTO! FACCIAMOCI TUTTI PIU' A DESTRA!! » Goku spostò leggermente le braccia facendo confluire i due attacchi che dapprima sembrarono respingersi ma poi, dopo pochissimi istanti, si unirono come se la persona che le generasse fosse una soltanto ... ovviamente il resto della combriccola, avendo udito perfettamente lo scambio di idee tra i due alieni, si spostò anch'essa leggermente facendo in modo che fosse il Big Bang di Vegeta ad accogliere i loro flussi energetici anche se alcuni di loro, come Crillin e 17 ad esempio, che ritrovandosi casualmente in una situazione poco comoda, si dovettero letteralmente spostare di peso abbandonando per un brevissimo istante l'attacco nel quale il piccoletto si andò a posizionare a fianco di Vegeta mentre il cyborg si alzò in volo e proseguì il colpo rimanendo sospeso anche perché, nonostante la fatica che poteva sopraggiungere con la tecnica del volo, egli non l'avrebbe mai sentita poiché la sua energia era infinita.
Il principe dei sayan sorrise soddisfatto all'idea di aver vinto una piccola battaglia.


Cell sputò a terra prima di fare leva sulle forti braccia per fuoriuscire completamente dal mucchio di macerie che aveva generato con lo sfracellamento al suolo. Digrignò i denti seriamente arrabbiato e senza attendere un istante di più spalancò le grandi ali ed accompagnato dal suono del loro sbattere rapido volò versò il sayan che sembrava aspettarlo a braccia aperte. Gli si fermò davanti e lo sfidò con lo sguardo ... Gohan accettò la sfida non sapendo che quella volta sarebbe toccato a lui il momento di subire: dopo aver emesso un urlo liberatorio il sayan cercò di colpire il volto dell'essere perfetto con un calcio sinistro ma questo venne prontamente bloccato dalla mano di Cell che poi, dopo aver afferrato la gamba, la strinse con forza. Il ragazzino emise un gemito di dolore ma poi, come se non avesse provato alcunché, anche se aveva la gamba sinistra bloccata cercò di colpire il volto del mostro con l'altro arto. Anche quello venne bloccato e subì il medesimo trattamento ... Cell non attese oltre e prima che il ragazzino potesse fare il furbetto escogitato qualche idea strana, fece scendere le braccia verso il basso dopodiché iniziò a calciare con estrema violenza la piccola testa mentre di tanto in tanto anche il fianco subiva un trattamento simile anche se con l'ausilio di varie poderose ginocchiate.
L'essere perfetto, dopo averne avuto abbastanza di calci, sollevò il monello portandolo all'altezza del viso. Lasciò la presa facendo in modo che il sayan ricadesse lentamente ... Un pugno velocissimo ma estremamente potente colpì la metà della colonna vertebrale di Gohan che per un istante rimase senza fiato. Immediatamente poggiò i palmi chiari delle mani sul medesimo punto generando su di esse una luce abbagliante che si trasformò poi in un colpo che fece scagliare il proprio nemico a larghissima distanza facendo anche in modo che questo cadesse nelle profondità marine oramai mezze devastate anch'esse come il terreno soprastante. Il corpo si riempì di numerosi graffi fastidiosi quando si andò a schiantare contro una ricca e molto fitta barriera corallina totalmente impopolata.
L'aura di Cell si levò alta tanté che la polvere al contatto con essa iniziò a viaggiare sulla sua superficie invisibile generando uno strano ma stupefacente effetto che scherzosamente poteva essere paragonato alla spirale di un dolce lecca-lecca. All'interno di essa l'essere perfetto si tese portando le mani aperte al di sopra della testa per poi abbassarle rapidamente e facendo scatenare da esse un'onda luminosa che avvicinandosi sempre più alla superficie dell'acqua ne sollevò un'enormità di litri: il liquido torbido si spostò sospinto da una forza invisibile la quale permise grazie a questo strano avvenimento di rendere visibile il piccolo Gohan che, come se fosse stato sulla terraferma, se ne stava sdraiato in mezzo a quei coralli multicolore con gli occhi sbarrati. L'onda proseguì il suo corso andando ad intaccare la parte di suolo dove poco prima di scostarsi se ne stava il sayan in attesa. Cell generò altre onde che una dopo l'altra fecero la stessa fine della prima mentre Gohan, aiutato da quella forza che spostava l'acqua, correva sul fondo marino spostandosi a destra e a sinistra e prendendo sempre maggiore velocità istante dopo istante lasciando dietro di sè soltanto una leggera scia di sabbia chiara e umida.
Dopo ormai mezzo giro dell'isola passato con quella fuga continua il super sayan decise che era giunto il momento di provare a cambiare la situazione: improvvisamente saltò verso l'alto generando sotto di sé una bella polvere e facendo che parte di essa delineasse la sua scia, quando fu al pari dell'essere perfetto portò i palmi delle mani aperte vicine ai fianchi e concentrò su di esse un'alta energia, unì i due palmi generando un'onda che avesse le proprietà sommate delle prime più piccole e dopo ciò la scagliò a gran forza lasciando che essa lo sospingesse anche un po' all'indietro. Cell, vedendola arrivare, creò anch'egli un'onda dai colori scuri e la fece abbattere contro quella del buono tenendola sotto controllo con l'ausilio di una sola mano ... Quando però dopo breve trovò pressoché impossibile proseguire a quel modo, si costrinse ad utilizzare anche l'altra mano per aumentare la forza da sprigionare. La sfida, nella quale il vantaggio o meno dei reciproci attacchi oscillava lievemente da una parte all'altra accompagnato da numerosissime scariche elettriche dall'altissimo voltaggio e dai colori diversi, proseguì per pochi minuti e fu proprio Cell a mettere a tacere il tutto facendo improvvisamente spegnere la propria onda e poi scacciando lontana quella di Gohan con un colpo di mano.
L'essere scattò rapido verso il ragazzino accompagnato dal fragoroso boato emesso dalla sua enorme sfera che proseguiva nel suo lavoro: afferrò le piccole mani facendo incrociare le sue dita con quelle di Gohan e iniziando a spingere con forza ... capendo il gioco di forza il Son accettò la sfida e iniziò anch'egli a spingere in direzione opposta senza ottenere però un valido risultato ... Come Cell del resto. Da un piccolo graffio sulla fronte causato da una conchiglia iniziò a piangere sangue tanté che quando una delle gocce purpuree entrò in contatto con l'occhio dai colori chiari il sayan si ritrovò costretto a chiudere l'occhio sinistro di modo da limitarne il possibile anche se minuscolo danno. In quell'attimo di distrazione l'essere perfetto aumentò la stretta piegando al contempo i polsi in avanti e facendo in modo che il piccoletto soffrisse e che non si potesse scollare in alcun modo. Prima che il sayan raggiungesse il punto di rottura Cell lo tirò a sé e lo colpì con violenza alla fronte ampliando il piccolo taglio con le tracce di sale marino dopodiché lo calciò all’addome facendolo cadere lontano in mezzo a svariati detriti.
Il piccolo Gohan riemerse a fatica e scrollò la testa un paio di volte prima di riuscire a recuperare la lucidità necessaria per proseguire lo scontro. Osservandosi rapidamente attorno s’accorse di essere proprio sotto l’altura sulla quale suo padre, Piccolo e tutti gli altri stavano lottando strenuamente per vincere la sfera … Sentì le loro grida che venivano emesse per lo sforzo e deglutì nell’udire, molto meglio delle altre, proprio la voce del suo papà che nonostante tutto, come sempre, dava ogni briciolo delle sue forze per portare a termine i suoi propositi. Si alzò in piedi e si all’allontanò con un balzo dalla roccia fermandosi poi in un punto dal quale poteva scorgere più o meno tutti. Si alzò addirittura sulle punte dei piedi come un bimbo piccolo per vedere meglio mentre Cell, stranamente, lo lasciava fare forse anche perché solo in attimi come quello poteva recuperare un minimo di energie per tornare in vantaggio.
Dalla distanza li vide impegnati, con il volto tirato in una maschera carica di sforzo mentre le loro braccia gonfie, dalle quali veniva immagazzinata e poi fuoriusciva l’energia, a volte tremavano a causa del prolungato e costante sforzo … Rimase a bocca aperta vedendo tutta quella forza d’animo mentre lui, non capendo ancora il perché, non riusciva nell’impresa. Desiderava con tutto sé stesso sconfiggere Cell perché se l’avesse fatto avrebbe salvato tutti i suoi amici ma non ci riusciva, in nessun modo.
Il piccolo cervello allenato fin dalla tenera età alla logica riflessiva elaborava continuamente qualcosa di nuovo che potesse portarlo più in là, qualcosa che lo potesse far vincere … Gohan però non capiva che l’intelligenza e la forza non erano sufficienti per vincere: l’elemento mancante e che purtroppo non avrebbe potuto recuperare in quel momento era l’esperienza. Il bambino aveva pur sempre una decina d’anni in fondo …
All’improvviso udì una voce amata: « GOHAN!! AVANTI, SCONFIGGI CELL! CE LA PUOI FARE FIGLIOLO!! » Goku urlò a squarciagola quando intravide il suo unico figlio che l’osservava e che rimuginava tra sé e sé.
« MA COME POSSO FARE?! HO PROVATO DI TUTTO … » rispose a voce alta il piccolo Gohan anche se il suo messaggio sarebbe stato meglio accompagnato da un tenero pigolio …
Il Son tentò di mantenere alta l’onda Kamehameha mentre rispondeva a sua volta: « ABBI FIDUCIA, CE LA FARAI, NE SONO CONVINTO! PERO’ TI DEVI SCATENARE GOHAN, MOSTRA TUTTA LA TUA VERA FORZA!! »
« MA IO NON NE SONO CAPACE E TU LO SAI BENE!! » urlò il piccolo sayan mentre stringeva con rabbia i pugni … nel frattempo Cell non veniva minimamente considerato.
« TU SEI CAPACE GOHAN, ME LO HAI DIMOSTRATO NELLA STANZA SPECIALE! TI DEVI SOLTANTO CONCENTRARE AL MASSIMO E POI …. HAAAAH!!! … » un urlo di terrore fuoriuscì dalle labbra di Goku poiché la sfera si era avvicinata ancora e la sua spinta pareva aumentata. Gli altri compagni lo intimarono a concentrarsi sul problema imminente e fu soprattutto Vegeta ad impuntarsi anche se aveva utilizzato un linguaggio tutto fuorché incoraggiante o gentile. In quel attimo Gohan capì non vi era tempo per le chiacchiere perciò annuì soltanto anche se poco convinto.
« PENSA A QUELLO CHE TI HA FATTO DIVENTARE UN SUPER SAYAN GOHAN! PENSA A QUELLO! » urlò infine Goku concludendo la chiacchierata anche perché, seriamente, non poteva trascurare oltre il vero problema che si ritrovava a pochi metri di distanza e che lo faceva dannare non poco.
Il piccolo sayan voltò le spalle al padre e posò gli occhi su di Cell … “Devo pensare a quello che mi ha fatto diventare un Super Sayan … “ si disse mentalmente prima di far scorrere una serie di orrende immagini all’interno della mente tra le quali la morte del suo amico Dende e il terrore di poter perdere la sua mamma …
Solo dopo altri minuti si alzò in volo e ricominciò la sfida anche se, la forza sopita, non venne mai fuori del tutto.


Oramai altri numerosi minuti erano trascorsi dal dialogo tra i due Son e da quello purtroppo le faccende su entrambi i fronti non erano migliorate: Gohan proseguiva con lo scontro ma non riusciva mai a concludere e ogni qualvolta si trovava in leggero vantaggio, l’inesperienza gli giocava dei brutti tiri dei quali Cell, purtroppo, ne approfittava a iosa; dall’altra parte la sfera letale continuava a discendere pericolosa mentre uno dopo l’altro i guerrieri iniziavano a vacillare stremati e spossati diminuendo in maniera costante il contributo all’operato … I più forti di loro erano ancora abbastanza carichi anche se ovviamente nessuno di loro sarebbe sopravvissuto all’infinito (anche 17, se si fosse ritrovato da solo, non ne sarebbe sicuramente uscito vivo) e tutti loro, eccetto qualcuno, speravano ardentemente che il figlio di Goku sprigionasse la sua forza in modo da liberarli definitivamente.
Quando però il colpo di Cell scese ancora ritrovandosi fin troppo vicino alla terra, tra i guerrieri iniziò a serpeggiare un leggero senso di panico …
Il sayan dal petto scoperto cercò di aumentare ancora l’intensità dell’onda: il risultato che ottenne non fu molto differente da quello di poco prima. Non si scoraggiò e proseguì senza indugio alcuno.
Il rumore divenne quasi insopportabile mentre i piccoli sassi che schizzavano da una parte all’altra laceravano le tute da combattimento tagliando a volte anche la pelle sottostante. Uno di quei massi taglienti passò proprio vicino alla gamba sinistra del principe generandogli un lieve disturbo … Con la mano libera andò a tastare la coscia colpita: sentendo che non stava sanguinando sorrise appena ma poi quello sguardo mutò quando entrò in contatto con altro che distava a pochi centimetri di distanza …
Voltò il viso sentendo appena un urlo dell’odiato nemico Kaharoth: « AMICI, CI VUOLE PIU’ FORZA! AVANTI!! ». Tutta la compagnia, Vegeta escluso, cercarono di dar fondo alle proprie risorse e almeno quella volta un minimo risultato si ottenne: la sfera si allontanò di alcuni metri … davvero poca cosa ma in quell’attimo non potevano chiedere di più.
Notando che “l’amico” Vegeta non aveva fatto come gli altri il Son lo richiamò più e più volte senza però riuscire a cogliere la sua attenzione: il principe dei sayan pareva caduto in un mondo tutto suo nel quale nemmeno la voce rauca di Goku riusciva a raggiungerlo … chissà che diavolo gli passava per la testa …
Poi, all’improvviso, Vegeta parve tornare per un attimo quello di sempre: « KAHAROTH! … ».
Goku si voltò in sua direzione e si sorprese di vederlo voltato verso di lui anche se (ma lui non lo sapeva) lo sguardo del sayan era rivolto oltre …
« VEGETA … » in quella parola sembrava esservi intagliata una speranza …
Lo sguardo tornò torvo, quello di sempre, quello che lo contraddistingueva dagli altri. Vegeta rivoltò gli occhi verso la sfera e parlò chiaro « … RESISTI PER UN MINUTO ».
Goku, ovviamente, non capì: « COSA?! VEGETA MA CHE … » poi il Son vide il principe annullare la sua onda e lì iniziò il panico totale: la sfera letale scese rapida come se sospinta da una forza mistica la quale, inesorabilmente, sembrava prediligere la morte piuttosto che la vita.
« VEGETAAAAA!!!!!! » Goku per poco non si ruppe le corde vocali nel gridare quelle parole e rimase di sasso nel vedere che il diretto interessato si stava allontanando come se nulla fosse! Ma poi … poi sorrise nel vederlo avvicinarsi a qualcuno che per troppo tempo era stato lasciato da parte.


Sotto i suoi piedi la leggera polvere si alzava formando nuvolette di piccole dimensioni. L’aria fresca ma carica d’umidità muoveva con irriverenza quella chioma bionda che sul principe, nonostante la trasformazione, non faceva mutare di troppo il suo solito aspetto.
Con passo fermo a cadenzato si avvicinò al ragazzo venuto dal futuro che anche se il pianeta stava per esplodere continuava a mantenere la sua posa …
L’ennesimo boato lo fece momentaneamente divenire sordo e incapace di percepire i suoni esterni mentre la sfera che aveva smollato agli altri continuava con la sua enorme energia e le sue scariche a confondere le idee oltre che le percezioni sulle auree altrui: al primo colpo faticava a sentire quella del rivale poiché la sfera letale gli procurava alcuni inconvenienti tra i quali l’eccessiva differenza di potenza lo portava a sentire l’aura di Kaharoth molto più bassa di quella che era in realtà … un po’ come accadeva in quel momento con l’udito: i forti rumori facevano sembrare basse le urla.
Si disinteressò completamente a tutto anche perché in quel momento Kaharoth, le urla e tutto il resto non avevano nessuna importanza.
Quando si fermò rimase sconcertato del vedere quel pallore … aveva pensato che quella da parte del tappetto fosse tutta un’esagerazione …
Tornò in sé.
« Trunks » il giovane non si mosse, rimase con gli occhi semiaperti a contemplare il cielo.
Un momento di silenzio nella sua mente … tutto parve come rabbuiarsi …
Dopo averlo richiamato una seconda volta e non aver ricevuto risposta alcuna il principe capì ogni cosa.
Si abbassò poggiando le ginocchia a terra mentre le mani non riuscivano a trovare la forza per serrarsi.
Osservò silenzioso quello strano sorriso e poi quegli occhi vitrei che avevano stranamente raggiunto una tonalità che si allontanava dal loro azzurro originale …
Il suo bene più importante l’aveva abbandonato con il sorriso sulle labbra ma egli non riuscì a capire …
Non riuscì a capire che quello sguardo sincero e quel tenero sorriso erano rivolti a lui.
Non riuscì a capire che ogni azione che aveva compiuto prima della fine l’aveva fatta per lui.
Non riuscì a capire che l’unica cosa che agognava il ragazzo era la sua attenzione.
In quel momento non capì più nulla.

Con lentezza inserì una mano nella tasca dei pantaloni ed estrasse ciò che prima aveva portato la sua mente altrove e che ancora prima aveva attratto la sua attenzione: un piccolo e rotto fagiolo.
L’aveva intravisto per caso vicino ad una roccia e l’aveva preso con sé nella speranza che gli fosse stato di un minimo d’aiuto …
Improvvisamente sembrò adirarsi come non mai: la forza tornò e le mani si strinsero con una morsa micidiale, i denti digrignarono tra loro mentre un attimo dopo la bocca si spalancò facendo uscire da essa un urlo straziato. L’aura divenne tutta a un tratto di enormi dimensioni e la terra attorno si deformò formando una conca di medie dimensioni nella quale egli vi era al centro.
Trunks ruzzolò sul fianco e il padre se lo ritrovò in grembo.
Dapprima storse il naso come se avesse riacquisito tutto il suo cinismo ma poi quella deformazione scomparve annullando ogni qualtipo di espressione.
Osservò il ragazzo in silenzio mentre gli altri, troppo occupati, non guardavano e quindi non capivano … eccetto uno.
L’uomo afferrò il ragazzo con entrambe le mani e lo sistemò meglio al centro di quella conca riponendo anche le braccia dove stavano. Mettendo a posto una di queste si accorse di un altro particolare ma nulla trapelò dai suoi occhi.
Osservò il senzu dopodiché lo ristrinse nella mano …
« Questo non mi serve più … ».
Con la medesima mano si avvicinò al volto del ragazzo e gli aprì di poco la bocca. Ivi inserì il piccolo legume dopodiché la richiuse con delicatezza.
Trunks continuava a sorridere.
Il principe si alzò in piedi e dopo averlo osservato per un’ultima volta si incamminò tornando sui suoi passi.

L’ora era ferma. I secondi non scattavano.
2 minuti, 36 secondi e 42 millesimi.
Forse segnava un altro tipo di scadenza …

  
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