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Autore: Foglia 21    08/04/2014    2 recensioni
Cosa trasmette la forza per andare avanti? Chi ci consente di superare le delusioni? Un giovane Mika che bussa alle porte del successo e dell'amore, in un viaggio che lo farà maturare e lo aiuterà a capire se stesso.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Mika, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mika diede un morso al suo sandwich, fissando intensamente il pavimento a scacchi del fast food di Londra. Era tornato a casa per il weekend, su pressante insistenza di sua madre, ed era uscito a pranzo con la sorella Yasmine. Lei era la maggiore e si sentiva in dovere di vegliare sui suoi fratelli (in pratica voleva sapere tutto). In quel momento, per esempio, gli stava facendo il terzo grado.
“Insomma! Cosa combini a Miami? Torni qui con l’aria di uno che non dorme da una settimana e fai pure come se niente fosse!”
Mika fece spallucce. “È vero che dormo poco! Sto lavorando parecchio con un’amica, Jody.”
“E che razza di lavoro fate?”. Yasmine lo fissò a metà tra l’incuriosito e lo scocciato e bevve un sorso di coca, iniziando poi a mordicchiare nervosamente la cannuccia.
“Beh, ogni tanto registriamo per delle pubblicità, così ci lasciano usare lo studio per cose nostre.”
“Bene dai! Sono contenta allora!”
“Solo che…”. Con Mika c’era sempre qualche “ma” o “solo che”.
“Cosa?”
“Lo possiamo usare solo la notte, quando non c’è nessuno. E quindi torno a casa un po’ tardi.”
Si dedicò con attenzione alle sue patatine fritte. Sapeva che Yasmine si sarebbe allarmata.
“Quanto tardi, scusa?”
“Beh…diciamo…tre, quattro del mattino?”
“E torni a casa da solo?” Yasmine era fuori di sé. Si preoccupava davvero troppo.
“Sì, Jody mi accompagna solo per un tratto di strada.” Borbottò il ragazzo a mezza voce, evitando lo sguardo della donna che gli stava di fronte come se fosse la Medusa.
Lei non disse nulla per qualche minuto (cattivo segno in genere), poi parlò con tono rabbioso. “Non mi piace che tu te ne vada in giro da solo a quelle ore della notte!”
“Non lo farei se avessi altra scelta!”
“E almeno ti riposi la mattina?”
“….”
“Mika?”
Lui sospirò, affondando una mano nei capelli con un gesto nervoso.
“Ho trovato un lavoretto carino! In un bar. Sai, per provare qualcosa di nuovo!”
“Che il Signore ci aiuti! Ti vuoi uccidere?”
Mika scoppiò a ridere. “Non ti sembra di esagerare un po’?
“Forse, ma dormire non dovrebbe essere un optional! Ti ammalerai se continui così! E poi la sentirai la mamma…”  Yasmine posò la coca e si mise a fissare la vetrina dei dolci, rassegnata. “La vuoi anche tu la torta?”
“Sì! Tortaaa!”
“Sei proprio scemo!”
 
Faceva bene tornare a casa ogni tanto, anche solo per sentire il rumore di mamma che cucinava mentre lui guardava la televisione seduto sul divano.
Purtroppo i momenti di relax venivano spesso rovinati tragicamente.
“Oh caro! Mi ero dimenticata di darti la posta!”
Mika prese le buste che Joannie gli stava porgendo e le osservò distrattamente: qualche pubblicità, una cartolina dal Giappone da parte di un amico e lei. Se l’era completamente dimenticata, ma capì subito che quella era la risposta di una casa discografica a cui aveva mandato delle canzoni qualche mese prima. La aprì con il cuore che batteva forte nel petto.
Gentile Signor Penniman,
Siamo spiacenti di informarla che i brani da lei inviati non soddisfano le nostre attuali richieste….
Mika, fuori di sé, accartocciò la lettera e la lanciò contro la parete. “Che vadano al diavolo!” sbottò.
“Cosa combini?”. Sua madre spuntò dalla cucina, con un mestolo in mano e  il grembiule sporco di sugo. Osservò il figlio incuriosita e si avvicinò, vedendo che aveva gli occhi lucidi. “Che è successo?”
“Non mi vogliono!”. Rispose Mika con voce rotta.
“Ma chi?”
“Una casa discografica!”
Joannie sospirò e si sedette al suo fianco, poggiando il mestolo sul tavolino e sporcando di sugo il telecomando. “Tesoro mio, vedrai che presto qualcuno si accorgerà di quanto sei bravo!”
Mika la osservò incerto. “E se non succede?”
“Io sono sicura che tu farai qualcosa di molto speciale! Ma non devi perdere la fiducia in te stesso! Mai! E vedrai che qualcosa di magnifico arriverà!”
Parole da mamma. Mika sorrise. “Tutt’al più finirò in qualche brutto giro…”
La donna sogghignò. “E ti ritroverai in galera senza neppure rendertene conto!”
Scoppiarono a ridere entrambi, perché qualche anno prima lei non faceva altro che dire: “Tu, o finisci in galera o diventi molto speciale!” 
  
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