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Autore: Ayoungnovelist    09/04/2014    1 recensioni
Quattro anni dopo che Caleb si è trasferito a Ravenswood, Hanna, Spencer e Toby si sono trasferiti in California. Spinta dalle sue amiche ad andare ad un'uscita a quattro al buio, Hanna trova davanti a sé la persona che non si sarebbe mai aspettata di rivedere, ma il ragazzo non è lì per lei. Come reagiranno incontrandosi di nuovo dopo quattro anni? E come reagirà Caleb alla notizia di essere padre di una bambina di quattro anni, Tiffany? HALEB. [Storia tradotta]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb Rivers, Hanna Marin, Spencer Hastings, Toby Cavanaugh, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CP17

CAPITOLO 17 - Il matrimonio; Parte II

Caleb raggiunse il giardino, e lì vide Hanna in piedi. Camminò verso di lei, le prese un braccio, la fece voltare, e premette le labbra sulle sue. Lei quasi inciampò all'indietro dallo shock, ma Caleb non lasciò che accadesse. Le leccò il labbro inferiore, chiedendo di entrare. Lei aprì leggermente la bocca, e le loro lingue lottarono per la dominazione. Le mani di lui trovarono i fianchi di lei, e le mani di lei trovarono i capelli di lui. La ragazza si staccò, sorridendo e piangendo. Appoggiò la fronte sulla sua.

"Sei venuto." sussurrò Hanna, e lui annuì. "Sei venuto davvero."

"Sono venuto." sussurrò lui di risposta. Lei sollevò con severità l'indice verso di lui, con le loro fronti che ancora si toccavano, ed ora la sua bocca era una linea dritta.

"Non mi lascerai stavolta, okay? Non mi lascerai mai. Stavolta rimani." disse Hanna, e lui annuì.

"Non ti lascerò di nuovo, mai." confermò lui, e le baciò la fronte, le guance, il naso, il collo, dovunque eccetto le labbra. Lei gli prese il viso e piantò le labbra sulle sue. Lui si staccò, e la guardò nei suoi occhi blu che tanto gli erano mancati. "Ti amo, Hanna. Sei sempre stata tu. Ti amo, l'ho sempre fatto, e lo farò sempre. Ti amo, tantissimo."

"Ti amo anch'io." disse Hanna, ed allacciò le braccia attorno al suo collo, e lui la intrappolò in un caloroso abbraccio. "Mi sei mancata tanto."

"Tantissimo. Non ci crederesti." Lui inspirò, annusandola ancora, e chiudendo gli occhi, godendosi il momento. "Vieni a Las Vegas con me. Potremo sposarci." disse lui, e lei scosse la testa con decisione.

"Neanche per sogno, Caleb. Abbiamo parlato di un matrimonio grandioso, ed io avrò quel matrimonio grandioso con te, che tu lo voglia o no." disse Hanna, e Caleb annuì, e le baciò di nuovo le labbra. Se voleva un matrimonio grandioso, avrebbe avuto un matrimonio grandioso.

"Okay, come vuoi tu, principessa. Sei sempre stata la mia principessa." disse Caleb, ed Hanna lo baciò ancora. "Ti amo, tanto." Lui la baciò di nuovo.

"Non mi lascerai, okay? Non mi lascerai." disse Hanna, versando lacrime dai suoi occhi. Lui annuì, e le asciugò le lacrime con il pollice.

"Non piangere." disse lui. "Non piangere, io ti amo. E non ti lascerò, mai, non ti lascerò ancora." disse Caleb, ed Hanna continuò ad annuire, ed entrambi continuarono a baciarsi l'uno con l'altra. "Qual'è il modo più carino per disdire un matrimonio?" chiese lui, ed Hanna rise, sorridendogli.

"Non ci posso credere. Sei venuto per me." sussurrò Hanna.

"Ti amo. Sei sempre stata tu. Non importa quanto duramente io abbia provato a negarlo, ci sei stata tu, Han, per tutto il tempo." disse Caleb, con la sua faccia tra le mani, entrambi a guardarsi negli occhi. Hanna annuì, e baciò le sue labbra di nuovo. Lui fece più profondo il bacio, e lei aprì leggermente la bocca, e le loro lingue si mescolarono insieme. L'adrenalina pompava attraverso i loro corpi. La stessa eccitazione che entrambi avevano tutte le volte che i loro corpi si toccavano, ma stavolta era come se dei fuochi d'artificio stessero esplodendo nelle loro vene. Nelle loro menti un rombo, un vortice di colori e forme. E niente al mondo contava.

Eccetto loro.

Hanna si staccò, senza fiato, piangendo e sorridendo. "Perché piangi, principessa?" chiese Caleb, respirando con l'affanno. Lei sorrise.

"Sono solo molto felice." espirò Hanna, e lui sorrise. Lui le diede un piccolo bacio sulle labbra. "Come disdirai il matrimonio?"

"Scrivo un biglietto. È il modo più facile. L'ho visto in How I Met Your Mother. Perciò, speriamo che funzioni nella vita reale." disse Caleb, e lei rise. "Mi è mancato tanto il tuo sorriso."

"Dobbiamo andare, e scrivere il biglietto."

"Incontriamoci sul retro della chiesa, avrò scritto il biglietto e mi sarò tolto di dosso lo smoking, okay?"

"Okay. Ti amo."

"Ti amo anch'io." I due si scambiarono un bacio, e lui si allontanò, sorridendo prima di rientrare in chiesa. Entrato nella sua stanza, afferrò un pezzo di carta ed una penna. Una volta seduto, cominciò a scrivere il biglietto, riguardo il non poter sposare Rachel, e che fosse dispiaciuto. Si sentì in qualche modo colpevole scrivendo il biglietto, ma da un altro lato era pazzo di gioia per aver riottenuto Hanna.

Leccata la busta, la premette sul basso, e la mise sul letto. Sorridendo, si tolse lo smoking, lo appese ad un appendiabiti, e lo stese per bene sul letto. Cambiatosi con dei pantaloni della tuta ed una camicia larga, prese il suo cellulare, il portafoglio, e il borsone che conteneva i suoi vestiti e quelli che avrebbe dovuto portarsi in viaggio di nozze. Chiuse la porta alle sue spalle, e camminò, con discrezione, verso il retro della chiesa.

Hanna raggiunse il retro della chiesa. Era appoggiata contro il muro, e ridacchiava con se stessa. Sentì dei passi, e vide Claudia, con un piccolo sorriso sulla faccia.

"Suppongo che tu te lo sia preso, dunque." disse Claudia, ed Hanna si infranse in un immenso sorriso.

"Sì." squittì Hanna, coprendosi il sorriso con le mani.

"Grazie a Dio." disse Claudia, e Caleb arrivò di lì, quindi Hanna saltò tra le sue braccia, allacciando le gambe attorno al suo bacino, facendolo quasi inciampare dallo shock. Lui le baciò la fronte, prima di annusare il suo profumo.

"Whoa." disse Caleb, stringendola forte. Hanna lo baciò ancora. "Dove andiamo?"

"A casa di mia madre." mormorò Hanna nel suo collo.

"Allora devi scendermi di dosso se vuoi entrare in macchina."

"No, portami fino alla macchina." istruì Hanna. Caleb la strinse più forte, baciandola sulla testa. Caleb si voltò verso sua madre.

"Non ti importa se dovrai tornare in California, no?" chiese lui alla madre, la quale gli fece l'occhiolino.

"Vado a prendere i ragazzi." disse Claudia, e Caleb sorrise, annuendo.

Claudia entrò in chiesa solo cinque minuti prima della cerimonia, erano tutti lì. Bussò sulla spalla di Will, e lui si voltò per guardarla. "Sì?" chiese.

"Il matrimonio è annullato." sussurrò lei.

"Perché?"

"Ti ricordi Hanna?" chiese lei, e lui annuì, con un piccolo sorriso in faccia. Gli era sempre piaciuta più Hanna di Rachel. Aveva modi migliori, ed era totalmente meglio di Rachel. Beh, il solo fatto che Hanna in primo luogo avesse incoraggiato Caleb ad andare davvero in California, era qualcosa.

"Naturalmente." rispose Will.

"Ecco, penso che siano tornati insieme." disse Claudia con un sorriso. Lei voleva un gran bene ad Hanna. Era come la figlia che non aveva mai avuto. Sì, avevano passato solo una settimana insieme, ma dal modo in cui Caleb parlava di lei, e quando avevano parlato insieme, Hanna sembrava una buonissima giovane donna. Era colei che l'aveva incoraggiato ad incontrare Claudia, dopotutto.

"Chi è tornato insieme?" chiese James, il fratello maggiore di Clay ed il fratello minore di Caleb.

"Ti ricordi Hanna?" chiese Claudia al figlio.

"Era la bionda?" chiese il dodicenne, e Claudia annuì. "Mi piace."

"Chi ti piace?" chiese Clay, a disagio nel suo vestito.

"Ti ricordi la bionda sexy che una volta è stata una settimana con noi perché l'aveva portata Caleb, e che era la sua ragazza?" disse James a Clay, prendendosi un colpo sulla spalla da Claudia quando disse 'bionda sexy'.

"Credo di sì. Era quella che Caleb chiamava principessa, prima?"

"Sì, è lei." disse Claudia.

"Che c'entra lei in tutto questo?" chiese il bambino di dieci anni.

"Sono tornati insieme." sussurrò James a suo fratello, il quale annuì lentamente, come se stesse elaborando l'idea dei due. "Quindi ce ne andiamo?"

"Sì, dobbiamo sgattaiolare fuori." disse Claudia, e la famiglia da quattro si alzò dal banco, ma Jamie afferrò il braccio di Claudia, tenendola ferma. Facendo segno con uno sguardo agli altri tre di continuare a camminare, la donna si girò verso di lui. "Che c'è?" chiese lei.

"Perché te ne stai andando?" chiese Jamie, oltraggiato dal fatto che la madre di suo figlio stesse lasciando il giorno del suo matrimonio.

"Il matrimonio è annullato. Lui è tornato con Hanna." disse Claudia, con un occhiolino.

"Chi è Hanna?" chiese lui, e Claudia sorrise, semplicemente.

"Sai che Caleb è stato un totale disastro per un anno quando era a Ravenswood con te." Jamie annuì piano, ricordando quando suo figlio non voleva uscire dalla sua stanza, con la musica a palla, così Jamie non l'avrebbe sentito piangere. "Era perché si era lasciato con la persona che lo ha incoraggiato a parlare con me e con te." concluse Claudia. Lasciata la sua stretta, la donna raggiunse gli altri tre, e la famiglia da quattro uscì dalla porta della chiesa, sorridendo, e lasciando Jamie intontito. Non aveva idea che l'ex di Caleb l'avesse incoraggiato a sistemare le cose con lui. Jamie sospirò, pensava che lei fosse solo la fidanzatina del liceo, ma pensava male. Molto male.

"Deb," disse Rachel alla sua damigella d'onore. "puoi controllare se lui è lì, per favore?" chiese Rachel, che indossava un abito a forma di pasticcino. Aveva un piccolo dubbio sul fatto che lui fosse lì, ma chi poteva biasimarla per essere un po' spaventata.

Eccetto il fatto che lui non fosse lì.

"Certamente." rispose Deb. Avanzando verso la porta della chiesa, la aprì leggermente, e setacciò la sala in cerca di Caleb. Nessuna traccia di lui. Merda, pensò Deb. Chiusa la porta, si voltò, guardando Rachel.

"È lì?" chiese la sposa, e Deb ansimò, e Rachel si fece pallida. "Non è lì, vero?"

"No, tesoro, non c'è. Nemmeno Claudia, Will, James o Clay."

"Cercalo." gridò Rachel. "Dev'essere qui intorno, da qualche parte. Trova Hanna. Lei sarà d'aiuto." ordinò Rachel, e Deb andò in chissa a cercare Hanna, ma lei non era lì. Uscì di nuovo dalla chiesa.

"Non c'è neanche Hanna." disse Deb, e non appena Rachel richiese il suo cellulare, Deb glielo diede all'istante, e Rachel chiamò subito Hanna.

"Hanna! Dove diavolo sei?" gridò Rachel per telefono, con le lacrime che le venivano giù in viso.

"Mi dispiace davvero, tesoro. Tiffany ha la varicella, ed io non ho nessuno che si prenda cura di lei questo weekend." rispose Hanna, velocemente. Troppo velocemente.

"Stai mentendo. Hai detto tesoro." starnazzò Rachel.

"Non sto mentendo, amore. Tiff è davvero malata."

"Sai dov'è Caleb?" chiese Rachel.

"No, non lo so. Sono in California, tesoro." insistette Hanna, e Rachel sbraitò.

"Sei con lui, non è vero?"

"No! Rachel, sono con Tiffany." insistette Hanna.

"Stai insistendo. Sei con lui, non è vero?" disse Rachel, ed Hanna si bloccò sulle sue parole, insicura su cosa dire dopo, e dunque riattaccò il cellulare, e lo posò in giù nel portabicchieri.

"Stai bene?" chiese Caleb, e le strinse la mano.

"Ho rovinato il giorno del matrimonio della mia migliore amica. Come dovrei sentirmi?" scattò Hanna.

"Oh." sussurrò lui.

"No, no, non volevo intenderlo così. È solo che, sono davvero felice che noi siamo insieme, però ho rovinato il giorno del suo matrimonio, e mi sento in qualche modo colpevole."

"È una ragazza intelligente, capirà che me ne sono andato prima di percorrere la navata." disse Caleb, baciando dolcemente la mano di Hanna. "Ti amo, Hanna." disse.

"Ti amo anch'io, Caleb."

  
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