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Autore: Kazu_kun    11/04/2014    1 recensioni
Una nuova galciazione incombe su Arendelle. Un problema da sistemare. Un amore creato e spezzato dallo stesso potere. Un potere diviso in due cuori. Uniti e divisi da questo amore impossibile e dal potere che ne deriva. Un'avventura da affrontare, nuovi amici da incontrare. Elsa, Anna, Kristoff, Sven ed Olaf devono affrontare molte avversità. Elsa deve affrontare le sue emozioni ed un'amore che non può esistere... Riusciranno i nostri amici a scongiurare il nuovo inverno perenne che incombe sul mondo intero? Ed Elsa, riuscirà ad amare l'uomo che non può contraccambiare per via di un antico incantesimo applicato a due cuori destinati ad amarsi? Jack riuscirà a fare la cosa giusta per la sua amata?
Genere: Azione, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Era ormai passato tutto, vivevamo felici e senza problemi già da due anni ed in città c’era aria di festa! Festoni, Altari, abiti, torte enormi, inviti … era tutto perfetto! Era appena l’inizio di Agosto ed il sole ed il caldo facevano da padrone. Erano in vista due eventi importanti: il mio matrimonio e, in segreto, la nascita del mio primogenito! … Si, avete capito bene, Kristoff si è deciso a dichiararsi e sposarmi solo dopo aver ricevuto la più bella notizia della sua vita; stava per diventare padre!Che ci volete fare? È testone come un troll ed ha la capacita di esternare i propri sentimenti pari a quelli di un montanaro.... Ma non siamo qua per parlare di questo! Stavo dicendo: tutto era perfetto, fino a quando non arrivò il momento del fatidico “Si”. Una nube oscura si creò sopra di noi e d’improvviso… “è … Neve?!” aveva cominciato a nevicare. Io osservando l’incredibile cielo oscurato dalle nuvole dissi arrabbiatissima “Elsa, se sei tu, smettila, non è divertente!” ma lei subito mi smentì dicendo “Anna, io sono qui, accanto a te, come potrei farlo io senza farmi vedere?”. Allora capimmo che forse una nuova minaccia incombeva su Arendelle, un nuovo inverno perenne minacciava me, Kris, il nostro matrimonio e l’intera Arendelle.
Tutt’ad un tratto i fiocchi di neve che infuriavano nella tempesta si trasformarono in dolci coniglietti, gattini, farfalle, tigrotti ed un gruppo di fiocchi di neve si raggruppò davanti ad Elsa, già pronta al contrattacco, ma, invece di scagliarsi contro mia sorella, i fiocchi si solidificavano man mano che si raggruppavano e divenivano ghiaccio solido, fino a divenire uno stupendo Trono di ghiaccio con rifiniture meravigliose su tutta la sua superficie; era come… non so come definirla, era un’arte che non si era mai vista, fino ad allora, ovviamente. Quando ad un certo punto una bella farfalla di neve si posò dolcemente sul mio naso, per poi sparire nel nulla, lasciando di sé solo dei ricordi che non mi erano familiari ed in particolare una parola che io subito dissi ad alta voce e confusa “Barocco?!”. Tutti si voltarono verso di me confusi ed incuriositi da quella parola che avevo pronunciato; io non sapevo nulla, ma, come se qualcuno mi controllasse dissi: ”È un’arte! Però non è ancora stata inventata. È caratterizzata da molteplici rifiniture ed incredibili dettagli ed anche da una incredibile confusione che la rende ancor più affascinante, come potete vedere”. Elsa allora disse sottovoce “Come fai a saperlo, mica sarai tu a…”non la feci neanche finire la frase, poiché avevo già intuito cosa stesse per dire, “NO! No! Come potrei?! È come se qualcuno mi abbia suggerito le parole.”. Elsa fu incuriosita da quello meraviglioso ed allo stesso tempo misterioso trono, tanto da avvicinarcisi fino a sfiorarlo con le punte delle dita e lo aggirò, così si accorse di un dettaglio meraviglioso: dietro la magnifica scultura vi era una scritta curata nei minimi dettagli, era stupenda ed era anche il dettaglio più bello ed evidente dell’intera scultura, c’era scritto “Elsa“. Allora lei si sedette e fu subito avvolta da tutti i dolci animaletti di neve, che fin’ora avevano giocato con i bimbi della città, in una incredibile e magnifica danza che iniziò a trasformare, dal basso verso l’alto, il vestito di ghiaccio di Elsa, già stupendo, in uno ancor più bello di quello che già aveva. Quando lo spettacolo finì, però, del mio matrimonio non rimaneva nulla. Era tutto distrutto ed era di nuovo inverno. 
Faceva sempre più freddo ed i cittadini, man mano che il tempo passava e che il freddo aumentava, stavano diventando sempre più nervosi e preoccupati. Chi era stato? Chi aveva rovinato il mio matrimonio? Chi aveva nuovamente congelato Arendelle? Dovevamo scoprirlo! Così alle prime luci dell’alba lasciammo Kristoff e Sven al comando di Arendelle e partimmo per scoprire chi era il colpevole. Sul manico del trono, che era rimasto intatto al centro delle due fontane nella piazza del castello, c’era un’incisione: “Un dono dal Regno di Judette”. Noi conoscevamo bene Judette, era il regno nostro alleato più grande ed anche il nostro più grande alleato. Dunque partimmo per Judette io, mia sorella ed il nostro amato Olaf. Durante il viaggio ci accorgemmo che più ci si avvicinava a Judette, più era intenso il freddo e più la neve e la furia delle tempeste di neve erano intense. 
Era tutto tranquillo ed eravamo quasi arrivati a Judette, quando ci ritrovammo circondati da… “Marshmellow?!” disse stupita Elsa vedendo degli enormi golem di neve, proprio come quello che aveva creato per cacciare via dal suo castello di ghiaccio me, Kris ed Olaf. Però questi erano ostili e ci attaccarono con furia. Noi scappammo,ma erano troppo veloci, allora Elsa cercò di distruggerli con lance di ghiaccio e dardi congelanti, creò poi un po’ di golem per cercare di contrattaccare o almeno rallentarli, visto che i dardi e le lance si erano infrante contro le mani contrattaccanti dei golem, ma fu tutto inutile. Scappammo via in groppa ai nostri destrieri e mentre prendevamo più velocità Olaf disse “Ehi! Se sono come Marshy, forse hanno il suo stesso punto debole!” “Bravo Olaf!” disse stupita dalla loquacità del simpatico pupazzetto Elsa “ come ho fatto a non pensarci prima io?”; allora lanciò due dardi di ghiaccio che andarono a colpire proprio gli occhi di uno dei giganti di ghiaccio tappandoglieli; questo dapprima sembrò calmarsi, poi iniziò a scomporsi: prima un pezzo di braccia destro, poi un pezzo di faccia, poi un altro pezzo ed un altro ancora sempre più velocemente fino a scomparire lasciando solo un mucchio di neve con delle stalattiti di ghiaccio, che si ergevano dall’interno del mucchietto di neve, che poi si andarono a dissolvere nel vento come fosse soffice neve fresca. Allora, dopo un secondo di silenzio io ed Olaf ci girammo sui nostri destrieri in modo da avere la parte anteriore di essi alle spalle ed iniziammo a lanciare oggetti contro gli occhi dei golem che si dissolvevano uno ad uno come aveva fatto il primo, mentre Elsa, anch’essa giratasi sul proprio destriero, lanciava palle di neve enormi e dardi ghiacciati ai giganti per rallentarli e magari ne buttava giù qualcuno anche lei.  Ne mancavano pochi quando Olaf, giratosi per prendere qualcosa da tirare ai golem disse “Ehi!! Guardate! Quelle mura ci stanno venendo addosso!". Due enormi mura di ghiaccio stavano creandosi dal nulla dinnanzi a noi mentre avanzavano. Una volta girati sui nostri destrieri e tornati quindi alla posizione iniziale, cercammo di evitarli ma eravamo circondati. Con gli occhi cercammo allora un nascondiglio per scampare ai golem e rifugiarci da quelle mura prima che ci schiacciassero, poiché si stringevano sempre di più verso di noi quando, come erano apparsi, le mura si fermarono e sparirono come neve soffice al vento ed i golem si dissolsero come gli altri abbattuti da noi. E vedemmo, dopo che la tempesta si calmò, delle mura. “Judette!!” urlò Elsa consolata dalla vista delle mura. Per paura che i golem e le mura di ghiaccio potessero riapparire da un momento all’altro incitammo i nostri cavalli a correre più veloce verso quelle mura di cinta. Arrivati in prossimità delle mura, i portoni di questi, che sembravano essere stati colpiti da una terribile tempesta di ghiaccio, si aprirono e, automaticamente, si richiusero violentemente dietro di noi non appena fummo entrati. Quello che vedemmo fu però scioccante.
  
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