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Autore: crossroads    12/04/2014    1 recensioni
E facile incontrarsi nel bagno di un bar,baciarsi e cominciare una relazione.
E se Callie e Arizona si fossero conosciute per caso ad una festa e poi ognuna sarebbe tornata alla propria vita,ognuna in uno stato diverso e lontano?La loro storia sarebbe nata uguale?
Scopriamolo insieme!
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Allora Sofia…latte, ghiaccio e…vediamo....che gusti vuoi nel gelato?

Pittacchio mamma,e panna,quello che piace a te –disse Sofia leccandosi le manine sporche di cioccolato  -

Pistacchio amore,con la s

Piscacchio?– pronunciò Sofia con un tono incerto ma con un espressione sicura, mentre continuava a mescolare gli ingredienti per il gelato che avrebbero preparato lei ed Arizona per il suo terzo compleanno.

Si scimmietta mia –disse Arizona mordendo le guance della nostra bambina


Erano passati tre anni dal momento in cui in una fredda notte di inverno avvertii un dolore lancinante al basso ventre

Arizona?!Amore svegliati,credo sia arrivato il momento!

Callie…non mi freghi più,stanotte non esco per soddisfare le tue voglie,e poi mancano ancora tre settimane all’arrivo della bambina!

Dalla mia bocca si liberò un urlo che probabilmente svegliò tutto il vicinato,e in quel momento Arizona si rese conto che non era un capriccio,non era una voglia,stavo letteralmente mettendo al mondo la nostra bambina.

Scattò giù dal letto incerta sul da farsi,come una donna che in vita sua non aveva mai visto ne parti ne bambini,lei che era diventato il chirurgo più importante del Grey’s Hospital.

Riprese fiato,respirò,e mentre io ero ancora stesa a letto in preda al dolore e al panico lei prese per un attimo lucidità,capì cosa stava succedendo e afferrò il telefono

Addison,è il momento Callie sta partorendo,si sono rotte le acque,lei sta bene,ma sono preoccupata,mancavano ancora tre settimane?Che faccio?La porto in ospedale?

Probabilmente Addison le diede tutte le informazioni,e in pochissimo tempo eravamo già in auto in direzione dell’ospedale.

Callie,stai calma!E non urlare ok?Stringi la mia mano,e respira!

Aaaaargh!Non ce la posso  fare Arizona,questa bambina non può uscire dal mio corpo!Non ce la faccio

Ce la fai amore mio,ce la fai…siamo quasi arrivate ,Addison si prenderà cura di voi e tra poche ore finalmente vedremo il viso della nostra piccolina - provavo a rassicurarla poggiando la mia mano sulla sua,carezzandole il pancione che di li a poco non avrebbe più avuto -
 

*
 
Push Callie!Push!

Resisti amore,resisti! - mi lasciavo stringere la mano con tutta la forza che avevo,e vederla soffrire così senza poter fare niente mi faceva solo star male,ma dovevo darle coraggio- ancora un po' vita mia...ancora qualche spinta,sei magnifica!Ancora un po' e la nostra bambina sarà qui!

Vai Callie,ci siamo quasi!Ancora un’altra spinta! 

Addison!Lo stai dicendo da un ora!


La rossa rise

Ed eccola la vostra bambina!Ohh Callie!Che meraviglia!

Oh mio Dio! Ripetemmo all’unisono io e Arizona,con gli occhi lucidi,pieni di lacrime ei sorrisi rotti dalle lacrime

Addison fece tagliare ad Arizona il cordone ombelicale,e subito mise il piccolo batuffolino nelle braccia di Arizona che subito me la avvicinò permettendomi di scoprirle il visino e baciarla dolcemente.In quel momento dimenticai tutto il dolore subito fino al minuto precedente,quel dolore che mi avrebbe fatto spaccare il mondo in due,ora si era trasformato in amore pure,in dedizione e tenerezza per la mia bambina.per il mio cuore,per quella parte di me che mi apparteneva da sempre e per sempre.

Ohh piccolina!Gurda che capelli!

Sono uguali ai tuoi,amore.

Allora piccolina?Come ti chiami'? dissi alzando lo sguardo verso Arizona

Sofia,Callie!Mi piace Sofia!Mi da l’idea di una bambina dolce,simpatica e intelligente…e latina!Con i capelli neri come la sua mamma.

Allora benvenuta Sofia Cheren Robbins Torres!

La stanza profumava di bambino,di quell’inebriante odore di neonato,quello che ti riempie il cuore e ti rasserena l’anima,eravamo li,e non potevamo desiderare di essere altrove.

Li,con mia moglie al mio fianco stanca ma felice,che mi aveva appena donato una bambina,aveva creato una vita,l’aveva messa al mondo e me l’aveva donata,mi stava permettendo di crescere e ed essere parte di un miracolo da lei stessa creato. Ed io mi sentivo così piena!

Non mi ero mai sentita così,pensavo ai primi viaggi da adolescente,pensavo alle prime conquiste ottenute dai miei genitori,alla felicità che provai quando mi laureai, e poi al primo giorno di lavoro…e alla prima volta in cui salvai da sola la vita di un piccolo umano,ma niente,niente poteva essere comparato alla gioia immensa,alla felicità alla pienezza alla serenità,all’amore,al senso di immortalità che provavo mentre cullavo la nostra bambina che di tanto in tanto sbadigliava alzando di poco le sue braccine  facendo sentire la sua presenza.

La sentivo mia,era mia…era mia dal primo momento in cui incontrai Callie e capii che non avrei voluto niente dalla vita se non creare quello che stavo  stringendo tra le mie braccia. Creare con lei un amore che non sarebbe mai finito,creare con lei una famiglia tutta nostra.

In mia figlia vedevo gli anni passati insieme a Calllie,il nostro primo incontro,gli anni passati lontane a causa delle nostre famiglie ,i momenti difficili quando i nostri genitori non ci accettavano…alla nostra storia che sembrava un labirinto senza fine. Ma ci avevamo creduto,creduto fino in fondo,nonostante le cadute,le paure e  le incomprensioni ci eravamo battute per l’unica cosa che contava,per l’unica cosa in cui credevamo.

Io amavo lei,e lei amava me,e niente avrebbe potuto impedirci di stare insieme,eravamo fatte l’una per l’altra e senza Calliope la mia vita non avrebbe avuto senso.
Avevamo dato un senso a quello che eravamo,quando l’amore è per la vita lo devi curare,lo devi crescere e proteggere…e così avevamo fatto noi.

Ed ora sono qui,a preparare il gelato per la festa di compleanno della scimmietta più dolce e viziata del mondo,si viziata,perché mia figlia aveva dato un senso alla mia vita e a quella di Callie..e non potevo non viziare la ragione per cui avevo lottato un’intera vita. Un’ intera vita ad aspettare questo momento..una casa,mia moglie,mia figlia e il mio splendido lavoro…giornate al mare,giornate al parco e  una festa da preparare per rendere felice la mia bambina.

*
 
Arizona…non farla sporcare ha appena messo il vestitino nuovo!

Tranquilla amore! –feci l’occhiolino a Sofia che subito si scrollò di dosso le briciole del cono gelato guardandomi con complicità

Sofiaaa!Vieni,facciamo i codini ai capelli!

No!Voglio fare il gelato!Con mamma Arizona!

Andiamo Sofia non fare capricci..tra un po' arrivano le tue amichette...
 
E arriva il piccola Tuc!

No Arizona,niente Tuc...il primo fidanzato nostra figlia lo avrà a 18 anni


Si certo!Dai Callie lasciala finire il gelato ..abbiamo quasi finito!

Mamma Arizona,potresti stare per una volta dalla mia parte?
- Callie prese di peso Sofia e la portò in bagno facendola uscire tra le sue braccia con due codini all’altezza degli occhi,raccolti da due elastici con la stessa fantasia del vestitino

Guarda che bella la tua scimmietta!

Amore della mamma!Ma sei una bambolina!

In casa era tutto pronto,avevamo pensato ad ogni dettaglio!C’erano festoni.palloncini e giochi gonfiabili ovunque,il nostro salone sembrava essersi trasformato in un parco giochi per i bambini del nido.

Al centro della stanza un mega tavolo lunghissimo con sommerso da confettini colorati, marshmallow,biscottini, cupcakes super colorati e mini tortine ricoperte da pasta di zucchero, e ancora animaletti in cioccolato ,biscotti a forma di stelle,caramelle zuccherate, orsacchiotti di gelatina,gelati,frullati e una macchina per lo zucchero filato,anche quello colorato.

*

Il primo invitato bussò alla porta.

E’ Zola, Sofia!La tua amichetta preferita!

Meredith teneva Zola e io Sofia,le due bambine appena si incontrarono si svincolarono dalle loro mamme per correre verso i giochi e il tavolo dei dolci,parlando nel loro codice che noi chiamavamo ZoFia.

Che festa meravigliosa Callie!

Grazie!Ma dammi un po’ questo orsacchiotto!

Strappai il piccolo Bailey dalle mani di Derek e mi diressi verso Arizona che nel frattempo stava accogliendo gli altri invitati
Ohhh guarda un po’ questo bimbo paffuto!

A sua volta Arizona prese Bailey,e vederla di nuovo con un neonato mi diede un senso di gioia immensa!Assunsi l’espressione che era familiare ad Arizona…lei capiva quando ero veramente felice…I suoi occhi azzurri e luminosi incontrarono i miei.

Si Callie… -mi disse sorridendomi,guardandomi con quello sguardo che era solo mio- lo voglio anche io.
Oddio Arizona…ti amo così tanto!


Ti amo anche io,Callie,come sempre,come il primo giorno ti amo sempre di più..e non voglio mai vedere la fine di questa nostra storia.
 
 
 
 
Le storie impossibili sono le uniche per cui vale la pena lottare
To my great and impossible love,

The end
  
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