Il frizzante odore di salsedine permeava nelle tue cavità nasali, costringendoti ogni tanto a sfregarle con il dorso della mano. La risacca delle onde che si infrangevano perpetuamente sulla fine arena della baia di Sabaody lasciavano la loro biancheggiante spuma sulle conchiglie rosee e sui ciottoli levigati abbandonati sulla sabbia, generando un gorgoglio sordo ma al contempo rilassante, accompagnato dal borbottante suono del motore . Chiudesti per un attimo i tuoi stanchi occhi di ghiaccio. Quelle erano state proprio giornate da dimenticare, giusto?
Non solo ti era toccato, seppur a malincuore, aiutare quell’incapace di Eustass Kidd contro Orso Bartholomew. Ma anche un’altra terribile notizia era giunta fino alle tue orecchie, alla quale, quella volta, non sapesti rispondere con la solita indifferente scrollata di spalle. Quello strano piccoletto di gomma con il quale avevi stretto una breve alleanza era stato sconfitto, insieme alla sua sgangherata ciurma, dallo stesso Shichibukai ed ogni membro era stato spedito in qualche sconosciuta parte del mondo dal potere del cyborg.
Non immaginavi minimamente di reagire così esageratamente; quando, quindici minuti prima, Shachi era entrato correndo nella sala principale, sventolando un quotidiano dalle pagine profumate di carta stampata e strillando che i Mugiwara erano stati sconfitti da un membro della Flotta dei sette, non riuscivi a credere a cosa il ragazzo dai capelli rossicci stesse blaterando. Gli strappasti di mano il giornale e, dopo aver letto per una manciata di volte l’articolo, disti a Bepo di accendere i motori e partire, mentre lasciavi il tuo confuso equipaggio per cercare un po’ di calma e riassestare le idee.
Scoppiasti con un dito istoriato una piccola bolla di passaggio, appoggiando le braccia alla balaustra e mugugnasti beato nell’udire la tua schiena scrocchiare sonoramente. All’improvviso, una nave tristemente ancorata al Grove 44 catturò la tua attenzione, soprattutto per il grazioso quanto insolito muso della polena. Le polene pirata dovrebbero incutere timore, mentre quella non era altro che un tenero musetto leonino. Sospirasti pesantemente, pensando a quanto dolore avrebbe dovuto provare Rufy nel vedere i suoi amici spazzati via, come un effimero castello di carte in balia di un forte vento.
-Capitano, dove stiamo andando?- domandò Penguin sporgendosi timidamente dalla porta.
-Non lo so. Ma di certo non rimaniamo qua.- rispose il moro con la solita acidità.
Non sapevi che ti stava succedendo. L’unica cosa di cui eri al corrente era che quel sorrisone a trentadue denti, quella gioia, quella voglia di vivere di Cappello di Paglia aveva scombussolato qualcosa nel profondo del tuo refrattario animo. Non sapevi dov’era, non sapevi come stava, ma volevi trovarlo. Non sapevi perché ma, dopo averlo avuto a fianco per quelli che a te erano sembrati effimeri secondi, avresti voluto vederlo di nuovo vicino.
Right Now
I wish you were here with me
‘Cause right now everything is new to me
You know I can’t fight the feeling
And every night I feel it
Right now
I wish you were here with me.
I wish you were here with me
‘Cause right now everything is new to me
You know I can’t fight the feeling
And every night I feel it
Right now
I wish you were here with me.