Il sole sorgeva dalle colline e dai monti che delimitavano il passo di Roncisvalle ricoperto da una fitta vegetazione lungo i pendii... Ero al suo fianco, al fianco di Carlo quando diede ordine di andare all'attacco . Correvo senza sapere dove fossi arrivato, era come se la mia mente fosse staccata dal corpo come se non sentivo più niente e vedevo la terra e l'erba ricoperta con tanti fiorellini bianchi che veniva calpestata dai cavalli e dai soldati... Alzai il capo ma n fu una cosa buona, riuscivo a sentire dopo quel lungo periodo...il corno e i tamburi battevano la ritirata e scorgevo la retroguardia massacrata da due divisioni saracene che avevano teso un agguato tra la vegetazione... gridava Carlo con voce forte e penetrante. Mi voltai con una lacrima che scendeva dal viso e spero che abbia capito, avrei combattuto con loro sfidando la morte se era quello il mio destino. E allora raccolsi tutte le mie forze e vinsi la paura correndo verso il massacro impugnando la spada che fedele mi era stata accanto tutto il tempo con Carlo ,tutte le avventure in cui l'avevo seguito. Senza accorgermene ero già li ed osservavo impotente quel massacro che era inevitabile prima di lanciarmi nella mischia, il sudore mi scivolava sulla fronte sotto l'elmo...sentivo sempre più vicino lo stridore di due spade che si incrociavano sentivo sempre più vicina la morte, mentre continuavo a difendermi per lo meno garantendo fuga a Carlo. Vidi Orlando, era ferito e si dirigeva nella foresta buia e fitta, cercai di seguirlo ma accadde l'inevitabile...una lancia mi aveva passato da destra a sinistra la gamba è lacerato i muscoli quando era stata estratta da soldato che la reggeva. Non passò molto tempo che caddi in ginocchio ed urlai le mie ultime parole: detto questo fui colpito dalla spada affilata e gelida del soldato che mi lacerò la gola e sanguinante caddi a terra con i capelli immersi in quell'aquitrinio di erba e sangue dove ebbi incontrato la morte che sarebbe diventata mia eterna amica...