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Autore: Iria    14/07/2008    8 recensioni
"L'invito del Diavolo arde e confonde, istiga ed uccide...
Le candide ali bagnate dal sangue dei peccatori sono la più seducente delle tentazioni.
Signore e Padrone, il banchetto è pronto."

Un'AU completamente nuova che spero apprezzerete nella sua umile forma.
Mi auguro mi lascerete un commento, anche negativo. Grazie.
Attenzione! Probabilmente questa fic subirà un mutamento a livello di genere. Al momento, aggiungo l'avvertimento shonen-ai.
Attenzione! Ho aggiunto il genere guerra.
Genere: Dark, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Yuri
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ho da dirvi ancora una cosa DAVVERO IMPORTANTE: questa FF non si rifà in alcun modo alla Bibbia; è tutto frutto della MIA FANTASIA. Quindi se alcune, MOLTE, cose non risponderanno ai racconti Biblici ne conoscerete i motivi. Vi dico questo in modo da non creare né disguidi, né polemiche ^^… Non dico che la mia FF sia perfetta, ma ha bisogno delle mie idee malate e perfettamente incoerenti con qualsiasi altro testo religioso per andare avanti XD!Poi vediamo…
Questo carattere –Angelo-: verrà usato negli spezzoni tra passato e presente e rappresenta il presente ^^, e nei dialoghi del presente utilizzerò questo carattere –Angelo-.
Questo carattere -
Angelo-: verrà usato per rappresentare il racconto passato ^^.

Øи¢є υρøи α тιмє
“Allora il dragone... andò a far guerra a quelli che... osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù”

Emise un lungo sospiro nel silenzio, tenendo gli occhi celati.
Lucifero lo osservava affascinato, attendendo paziente la scarica dei ricordi del suo Angelo…
Un sorriso meraviglioso si dipinse sul volto del Diavolo, quando tutto, finalmente, accadde.

Avanzava per gli alti e dorati corridoi circolari, tenendo lo sguardo fiero e gelido.
I capelli di fuoco gli ricadevano in morbidi boccoli ai lati del viso, sfiorando con eleganza le spalle.
Possedeva lineamenti affilati ma dolci allo stesso tempo ed occhi così taglienti ed inespressivi che assumevano luci brillanti e vivaci.
Tre paia di ali spruzzate di prezioso nevischio e inutile oro si aprivano sulla schiena dell’Angelo, affiancato dal Guerriero.
“Sei irritato?” Chiese ridendo l’Eletto dalle ali di fuoco.
“Cosa te lo fa credere?” Ribatté l’altro, sorridendo e studiando una piuma dorata di Kei, che elegantemente si era posata sul palmo della sua mano.
“Il Consiglio ha disturbato il riposo del Guardiano… Normale che quest’ultimo ne sia risentito.” Rispose indifferente il tatuato. “Perdi la testa solo per simili sciocchezze…” Aggiunse, poi, ghignando.
“Conosci troppo di me…” Soffiò il rosso, stringendo con furia la piuma in una morsa di pietra: era stato un atteggiamento rozzo, che stonava con i modi di fare del Guardiano..! Movimento che corresse, poi, non appena lasciò libera la piuma con un elegante e morbido gesto della mano.
Quest’ultima spirò, scomparendo in lievi scintille di fuoco…

Kei scosse il capo, sorridendo lievemente e fermandosi, infine, col compagno innanzi alle grandi porte ad arco che li sovrastava.
Eleganti e magnifici, gli altorilievi raffigurati rappresentavano la gerarchia angelica.
Rami di un albero genealogico umano si districavano dal punto più alto in labirinti di nomi e di gradi, di livelli e di importanza…


“Quanta futilità, come se avessero avuto bisogno di leggere su di uno stupido schemino chi tra loro fosse il più potente!” Le riflessioni disgustate, stizzite ed amareggiate di Yurij spezzarono il flusso dei ricordi.
“Questa è alterigia, Caduto…” Rise Satana.
“Oh, è un vizio di molti eletti Eletti, Lucifero…” Soffiò il rosso, accompagnando con una lieve risata cristallina quelle parole.

L’Angelo dalle sei ali sfiorò con la punta delle sottili dita bianche il suo nome, posto poco sotto l’Altissimo…
“Posizione considerevole… Se cadessi, ci sarebbe un gran bel botto sulla Terra, non trovi?” Ironizzò, ridacchiando il rosso.
“Non scherzare, piuttosto, siamo in ritardo…” Sviò il discorso il compagno.
Il Guardiano annuì sbadigliando e con un gesto scocciato della mano aprì le grandi porte…
Lo spettacolo che gli si presentava dinnanzi ogni volta che oltrepassava quella soglia (rare, poiché spesso e volentieri preferiva di gran lunga sonnecchiare nelle sue stanze ed inviare Messaggeri al suo posto) era sempre lo stesso.
Monotono…
Litigi e discussioni che non lo toccavano minimamente sorgevano ad ogni parola pronunciata ed alla stessa maniera giudizi e processi si svolgevano nella quotidiana e luminosa apatia di quei luoghi.

Sospirò pazientemente, lanciando uno sguardo alla grande sala ovale e a coloro che occupavano i seggi posti su tribune di diverso livello.
“Finalmente ci degna della sua presenza..!” Esclamò un Angelo dai meravigliosi occhi nocciola e dai capelli ramati sfumati dall’oro dei campi di grano.
Planò dinanzi al rosso, accogliendo Yurij e sorridendogli dolcemente.
“Raphael*…” Lo salutò con gentilezza il Guardiano.
L’Arcangelo in questione chinò lievemente il capo: sapeva di essere nelle grazie della creatura che lo sovrastava.
In effetti Raphael era uno dei pochi Eletti che Yurij davvero apprezzava…
“Non l’abbiamo convocata qui per inutili convenevoli, Signore!” Esclamò un Angelo dalla folla.
“Se il tuo Compagno è stato così educato da salutarmi, non vedo perché io non dovrei ricambiare il saluto, Uriel…” Rispose tranquillo il Guardiano.
“Salutarla…” Una smorfia di disgusto si dipinse sul volto dell’interpellato. “Non meriterebbe nemmeno di mettere piede in questa sala!”

“Uriel… Che spirito, Lucifero che spirito..!” Sospirò Yurij, improvvisamente.
“Cosa intendi, Angelo..?” Chiese il Diavolo, le iridi di cobalto concentrate sui lineamenti del viso del Caduto.
Cos’era cambiato in quel volto, dopo la Dannazione..?
“Avresti dovuto vedere i suoi occhi mentre pronunciava quelle parole che avrebbero dovuto ferirmi e umiliarmi… Quegli smeraldi lanciavano scintille di fuoco, tentando di sciogliere la corazza che circondava la mia posizione.” Rispose con sentimento il rosso.
“Il suo spirito di Eletto è quindi prossimo alla caduta.” Continuò il Diavolo, interpretando in quel modo le parole del suo interlocutore.
“Oh, Lucifero… La sua anima, ne saresti saziato..! Ma Uriel è rimasto troppo a lungo a crogiolarsi nelle sue convinzioni di malata santità, restando avvelenato da questi principi, macchiato… Non cadrà, non cadrà semplicemente perché è un Caduto dal principio.” Rispose con calma Yurij.

“Capisco il tuo turbamento, Uriel, ma adesso ti prego di accomodarti.” Disse, poi si rivolse al resto delle Creature Alate. “Che tutti voi prendiate il vostro posto.” Li invitò cordialmente, per poi rinchiudere le porte alle sue spalle.
Aprì pigramente le sei grandi ali, attendendo che tutti si fossero accomodati e, con un sorriso di circostanza, si portò al centro della stanza.
“Avete urgentemente richiesto la mia presenza… Illustratemi i motivi e spero siano validi.” Disse a gran voce l’Angelo.
“Signore, come mai tutta questa riluttanza a presentarsi innanzi al Consiglio?” Un Angelo dai capelli d’ebano e gli occhi di giada aveva pronunciato quelle parole con calma, senza scomporsi o mostrare il minimo timore…
Eppure quella frase era suonata talmente arrogante e accusatoria..!
“Semplicemente perché non avete bisogno della mia presenza per giudizi e sentenze." Spiegò tranquillamente Yurij.
“Il Consiglio non ha solo questa funzione!” Ribatté l’altro.
“Ma usufruisce solo di questo potere, Gabriel*.” Disse fermamente il rosso, poi continuò.
“Se mi avete chiamato a voi solo per questo, non vedo il motivo per continuare a rimanere in questa sala… Se non vi dispiace, ho un letto che attende solo di essere scaldato nelle mie stanze…” Disse sorridendo affabile, mentre le occhiate astiose di Gabriel e shockate di Uriel lo trafiggevano, lasciandogli una piacevole sensazione di soddisfazione.


“Non potevano far nulla,  se non squadrarmi e rimirare la mia forza e il mio potere in eterno…” Bisbigliò Yurij, ridacchiando.
Che essere meraviglioso era stato…
“E tu, naturalmente, non facevi nulla per nascondere queste tue qualità..!” Fece Lucifero, divertito.
“Perché avrei dovuto? Mi temevano e rispettavano… Mi odiavano, ma allo stesso modo non potevano non amarmi..! Con un solo dito... Un solo dito e avrei potuto distruggerli.” Pronunciò il rosso ed il suo sguardo si perse in ricordi e mondi lontani, dove una spessa parete di pensieri segreti negava l’accesso a spiriti indesiderati, laddove il tempo inesorabilmente si fermava, perdendosi in epoche oscure e sconosciute.
“Eppure… Eppure adesso sei qui, spirito impuro e cuore di tenebra, corpo di cenere e umili ali… Neanche l’ombra di ciò che eri…” Lo canzonò Lucifero.
Yurij sorrise, chinando il capo in un gesto accondiscendete.

La risata rassegnata di Kei raggiunse le sue orecchie: il Guerriero rideva dei suoi atteggiamenti e delle reazioni dei presenti..!
Non era molto diverso da lui, affatto.
Ma nonostante questo, infinite sfaccettature di atteggiamenti e sorrisi, movimenti e parole mai dette o bisbigliate nel silenzio segnavano, inevitabilmente, quella differenza che li poneva uno di fronte all’altro…
“In verità, Signore, l’hanno chiamata qui per me!” Una voce calda, ma estremamente fastidiosa ed ironica pronunciò quelle parole alle spalle dell’Angelo.
Lo sconosciuto era poggiato all’ombra di un’alta colonna Corinzia, che numerose adornavano la sala…
Appariva sprezzante, arrogante, ingannatore e semplicemente adorabile…
Gli occhi verdi dell’essere scrutavano lucenti il profilo delicato del Guardiano.
Un sorrisino malizioso e di scherno curvava quelle meravigliose labbra carnose e lo sconosciuto aveva capelli di un particolare e prezioso colore, mentre quel suo corpo era straordinariamente perfetto e ben modellato.
Teneva le braccia incrociate al petto e le iridi di smeraldo splendevano; mute parole vi si leggevano al loro interno, ma ancor prima di comprenderne il significato esse sparivano, dando spazio a nuovi e silenziosi dialoghi.
“Un Demone..!” Esclamò entusiasta Yurij.
Quale eccitante novità era quella..!?
Gli sguardi disgustati e stizziti di tutti i presenti non lo sfioravano e con candida curiosità sorrise all’essere.
“Boris Hustnezov, unico e solo Messaggero dell’Inferno, servitore dell’Imperatore Lucifero e di Re Belial al suo servizio, Angelo…” Si presentò con orgoglio il Demone, staccandosi dalla colonna, avvicinandosi ed inchinandosi con una certa eleganza e grazia davanti al Guardiano.
Yurij non poté fare a meno di mostrarsi piacevolmente sorpreso.
“Era questo il motivo di tanta urgenza, Signore.” Proferì Raphael con calma dal suo seggio.
“Il Messaggero del Diavolo vuole un colloquio con lei, in privato…” Aggiunse l’Arcangelo che affiancava Raphael.
Michael.
Michael dai dolci occhi nocciola spruzzati d’oro, dai morbidi e lisci capelli castani, Michael che possedeva quel sorriso della santa beatitudine…
Le labbra sottili e dalla forma perfetta, che si curvavano con dolcezza o con disprezzo, pronunciavano parole di salvezza o di condanna.

Yurij fissò per un istante un punto nell’oscurità, perdendosi ancora in ricordi lontani, che non raggiunsero Lucifero.
Quei pensieri non riguardavano ciò che Satana voleva sapere…
Sospirò amaramente.
“Michael…” Bisbigliò con nostalgia.
Il Diavolo non si scompose e rimase attento,in attesa.
“Lui… Lui fu l’Angelo più puro che conobbi…” Disse pacato, velando di lieve ammirazione quelle parole scelte con cura.
“Ma Raphael... Ciò che mi hai mostrato…” Tentò l’Imperatore, ma il Caduto scosse il capo, interrompendo le sue farneticazioni.
“Raphael fu il più devoto, colui che più di tutti aveva la forza per opporsi nella sua astuta diplomazia a sciocche regole, e per questo aveva tutto il mio rispetto e la mia ammirazione… Ma Michael... E' impossibile parlarti di lui senza soffrirne, senza soffrire al ricordo dell’ingenuità e della saggezza che si fondevano in una perfetta alchimia nei sui occhi… Invidiavo Michael, lo invidio tuttora…” Confessò il rosso.
Lucifero lo fissò per un istante con un'espressione indecifrabile.
Poi il volto dell’Oscuro Sovrano si addolcì e gli occhi di Yurij assunsero un’espressione di sorpresa fanciullesca...

“Non vedo motivo di negarglielo!” Rise il Guardiano, fissando avidamente il profilo del Demone, che ricambiò lo sguardo con una malizia che per un attimo fece vacillare la sfrenata sicurezza e autorità dell’Angelo.
“E’ un Demone! Per l’Amore di Nostro Signore! Non dovrebbe neanche sostare in questo luogo!” Esclamò indignato Uriel.
“Ma rilevante è il fatto che non abbia mosso alcun attacco o inganno contro di noi, al momento.” La figura femminea e delicata, ma che nascondeva la forza di un Punitore, di Samael* si levò come una nota stonata da tutti i cenni d’assenso seguiti alle parole di Uriel.
Kai, al fianco del Guardiano, sorrise soddisfatto in direzione di Samael…
Egli era uno dei più validi Soldati delle schiere governate dal Guerriero.
“Quanti problemi! Se volessi uccidere il vostro…” Poi sorrise lievemente, sbarazzino “Il nostro Angelo, non avrei indugiato nel trafiggergli il cuore con un pugnale Infernale, mentre riposava scaldato solo da un lenzuolo di seta bianca nel suo meraviglioso letto.” Disse con tranquillità “Non senza averne prima approfittato, naturalmente…” Aggiunse con un pizzico di maliziosa malvagità.
Ancora una volta lo aveva sorpreso…
Mai come in quel momento si sentiva tremendamente in bilico.
Lo aveva spiato, sicuramente, perché come poteva un Demone sorto dalle Fiamme più nere dell’Inferno conoscere le sue stanze..?
E quelle parole poi…
“Non senza averne prima approfittato, naturalmente…”
Un brivido gli risalì lungo la schiena, e lo tradusse come paura forse, o semplice eccitazione…
Eccitazione, sì, perché per la prima volta i suoi occhi vedevano il male…
Il male di un vero Dannato dal potere a lui sconosciuto, ma a cui -e in questo la sua fredda e spavalda sicurezza appariva più grandiosa che mai.-,doveva essere per forza superiore.
Paura perché, per la prima volta, temeva per ciò che gli era stato donato e temeva di perderlo e il suo attaccamento appariva talmente morboso e vanesio da essere definito sporco ed insulso…
Il contrario di ciò che realmente era.
“Molto bene, Boris Hustnezov, accetto di parlarti in privato.” Bisbigliò Yurij, fissando il Demone che gentilmente sorrideva, compiaciuto.
Il silenzio scese bruscamente e rumorosamente nella Sala a quelle parole, poi le esclamazioni di sdegno di Gabriel furono zittite da Raphael.
“Questa è la sua decisione, Signore, se per lei è quella più sensata e giusta noi non impediremo che si realizzi.” Disse il giovane dai capelli di rame, sorridendo al Guardiano.
“Grazie Raphael…” Disse gentilmente Yurij, poi con un elegante cenno della mano invitò il Dannato a seguirlo.
“Signore…” La voce di Samael si levò dalla massa di bisbigli concitati.
“Si..?” Si voltò il rosso.
“Faccia attenzione.” Disse semplicemente l’Arcangelo.
“Accompagnerò io Yurij, Samael.” La voce di Kei suonò divertita, paziente e saggia come il sorriso che gli si dipinse sulle labbra.
Il delicato giovane non poté che sorridere a sua volta…
Kei, il Suo Signore era forte, Kei il Suo  Signore avrebbe difeso il Guardiano al costo della vita…
Perché Kei e il Guardiano erano legati, nolenti o volenti…
Perché il Guardiano non poteva sopravvivere senza la protezione del Guerriero.
Perché Kei e il Guardiano erano l’Ordine e il Caos, il Giorno e la Notte…
O più semplicemente perché erano creature allo stesso modo antiche e potenti, generate dallo stesso sangue e dalla stessa materia, divise da un potere che si era rivelato loro alleato, ma soprattutto loro nemico…
Nelle loro differenze e nei loro difetti, si completavano.
E se era il sorriso ad illuminare il volto del Guardiano, allora anche il volto di Kei era incorniciato da quei rari e meravigliosi sorrisi che lo rendevano bellissimo…
“Ci si vede Pennuti!” Aveva gridato in saluto Boris, scomparendo col Guardiano ed il Guerriero.

Fine settimo capitolo.

(*):Tutti quelli segnati da asterisco sono Arcangeli,approfondirò più avanti i loro poteri,azioni,carattere e tutto il resto!

La frase ad inizio capitolo è tratta dall’Apocalisse di Giovanni!

   
 
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