Ho da dirvi ancora una cosa DAVVERO
IMPORTANTE: questa FF
non si rifà in alcun modo alla Bibbia; è tutto frutto
della MIA FANTASIA. Quindi se alcune, MOLTE, cose non
risponderanno ai racconti Biblici ne conoscerete i motivi. Vi dico
questo in modo
da non creare né disguidi, né polemiche ^^… Non dico che la mia FF sia
perfetta, ma ha bisogno delle mie idee malate e perfettamente
incoerenti con
qualsiasi altro testo religioso per andare avanti XD!
Questo carattere –Angelo-:
verrà usato negli spezzoni tra passato e presente e
rappresenta il presente ^^, e nei dialoghi del presente utilizzerò
questo
carattere –Angelo-.
Questo carattere -Angelo-: verrà
usato per rappresentare il racconto passato ^^.
Øи¢є
υρøи α
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“Allora il dragone... andò a
far guerra a quelli che... osservano i
comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù”
Emise un lungo sospiro nel
silenzio,
tenendo gli occhi celati.
Lucifero lo osservava
affascinato, attendendo paziente la scarica dei ricordi
del suo Angelo…
Un sorriso meraviglioso si
dipinse sul volto del Diavolo, quando tutto,
finalmente, accadde.
Avanzava
per gli alti e dorati corridoi circolari, tenendo lo sguardo fiero e
gelido.
I capelli di fuoco gli ricadevano in morbidi boccoli ai lati del viso,
sfiorando con eleganza le spalle.
Possedeva lineamenti affilati ma dolci allo stesso tempo ed occhi così
taglienti ed inespressivi che assumevano luci brillanti e vivaci.
Tre paia di ali spruzzate di prezioso nevischio e inutile oro si
aprivano sulla
schiena dell’Angelo, affiancato dal Guerriero.
“Sei irritato?” Chiese ridendo l’Eletto dalle ali di fuoco.
“Cosa te lo fa credere?” Ribatté l’altro, sorridendo e studiando una
piuma
dorata di Kei, che elegantemente si era posata sul palmo della sua mano.
“Il Consiglio ha disturbato il riposo del Guardiano… Normale che
quest’ultimo
ne sia risentito.” Rispose indifferente il tatuato. “Perdi la testa
solo per
simili sciocchezze…” Aggiunse, poi, ghignando.
“Conosci troppo di me…” Soffiò il rosso, stringendo con furia la piuma
in una
morsa di pietra: era stato un atteggiamento rozzo, che stonava con i
modi di
fare del Guardiano..! Movimento che corresse, poi, non appena lasciò
libera la
piuma con un elegante e morbido gesto della mano.
Quest’ultima spirò, scomparendo in lievi scintille di fuoco…
Kei
scosse il capo, sorridendo lievemente e fermandosi, infine, col
compagno
innanzi alle grandi porte ad arco che li sovrastava.
“Quanta futilità, come se
avessero avuto bisogno di leggere su di uno
stupido schemino chi tra loro fosse il più potente!” Le riflessioni
disgustate, stizzite ed amareggiate di Yurij spezzarono il flusso dei
ricordi.
“Questa è alterigia, Caduto…” Rise Satana.
“Oh, è un vizio di molti
eletti Eletti, Lucifero…”
Soffiò il rosso,
accompagnando con una lieve risata cristallina quelle parole.
L’Angelo
dalle
sei ali sfiorò con la punta delle sottili dita bianche il suo nome,
posto poco
sotto l’Altissimo…
“Posizione considerevole… Se cadessi, ci sarebbe un gran bel botto
sulla Terra,
non trovi?” Ironizzò, ridacchiando il rosso.
“Non scherzare, piuttosto, siamo in ritardo…” Sviò il discorso il
compagno.
Il Guardiano annuì sbadigliando e con un gesto scocciato della mano
aprì le
grandi porte…
Lo spettacolo che gli si presentava dinnanzi ogni volta che
oltrepassava quella
soglia (rare, poiché spesso e volentieri preferiva di gran lunga
sonnecchiare
nelle sue stanze ed inviare Messaggeri al suo posto) era sempre lo
stesso.
Monotono…
Litigi e discussioni che non lo toccavano minimamente sorgevano ad ogni
parola
pronunciata ed alla stessa maniera giudizi e processi si svolgevano
nella
quotidiana e luminosa apatia di quei luoghi.
Sospirò
pazientemente, lanciando uno sguardo alla grande sala ovale e a coloro
che
occupavano i seggi posti su tribune di diverso livello.
Planò dinanzi al rosso, accogliendo Yurij e sorridendogli dolcemente.
“Uriel… Che spirito, Lucifero
che
spirito..!” Sospirò
Yurij, improvvisamente.
“Cosa intendi, Angelo..?” Chiese il Diavolo, le iridi di
cobalto
concentrate sui lineamenti del viso del Caduto.
Cos’era cambiato in quel
volto, dopo la Dannazione..?
“Avresti dovuto vedere i suoi
occhi mentre pronunciava quelle parole che
avrebbero dovuto ferirmi e umiliarmi… Quegli smeraldi lanciavano
scintille di
fuoco, tentando di sciogliere la corazza che circondava la mia
posizione.”
Rispose con sentimento il rosso.
“Il suo spirito di Eletto è
quindi prossimo alla caduta.” Continuò il
Diavolo, interpretando in quel modo le parole del suo interlocutore.
“Oh, Lucifero… La sua anima,
ne saresti saziato..! Ma Uriel è rimasto troppo
a lungo a crogiolarsi nelle sue convinzioni di malata santità, restando
avvelenato da questi principi, macchiato… Non cadrà, non cadrà
semplicemente
perché è un Caduto dal principio.” Rispose con calma Yurij.
“Capisco
il tuo turbamento, Uriel, ma adesso ti prego di accomodarti.” Disse,
poi si
rivolse al resto delle Creature Alate. “Che tutti voi prendiate il
vostro
posto.” Li invitò cordialmente, per poi rinchiudere le porte alle sue
spalle.
Aprì pigramente le sei grandi ali, attendendo che tutti si fossero
accomodati
e, con un sorriso di circostanza, si portò al centro della stanza.
“Avete urgentemente richiesto la mia presenza… Illustratemi i motivi e
spero
siano validi.” Disse a gran voce l’Angelo.
“Signore, come mai tutta questa riluttanza a presentarsi innanzi al
Consiglio?”
Un Angelo dai capelli d’ebano e gli occhi di giada aveva pronunciato
quelle
parole con calma, senza scomporsi o mostrare il minimo timore…
Eppure quella frase era suonata talmente arrogante e accusatoria..!
“Semplicemente perché non avete bisogno della mia presenza per giudizi
e
sentenze." Spiegò tranquillamente Yurij.
“Il Consiglio non ha solo questa funzione!” Ribatté l’altro.
“Ma usufruisce solo di questo potere, Gabriel*.” Disse fermamente il
rosso, poi
continuò.
“Se mi avete chiamato a voi solo per questo, non vedo il motivo per
continuare
a rimanere in questa sala… Se non vi dispiace, ho un letto che attende
solo di
essere scaldato nelle mie stanze…” Disse sorridendo affabile, mentre le
occhiate astiose di Gabriel e shockate di Uriel lo trafiggevano,
lasciandogli
una piacevole sensazione di soddisfazione.
“Non potevano far nulla, se non
squadrarmi e rimirare la mia forza e il mio potere in eterno…”
Bisbigliò
Yurij, ridacchiando.
Che essere meraviglioso era
stato…
“E tu, naturalmente, non
facevi nulla per nascondere queste tue qualità..!”
Fece Lucifero, divertito.
“Perché avrei dovuto? Mi
temevano e rispettavano… Mi odiavano, ma allo
stesso modo non potevano non amarmi..! Con un solo dito... Un solo dito
e avrei potuto distruggerli.” Pronunciò il rosso ed il suo
sguardo si perse
in ricordi e mondi lontani, dove una spessa parete di pensieri segreti
negava
l’accesso a spiriti indesiderati, laddove il tempo inesorabilmente si
fermava,
perdendosi in epoche oscure e sconosciute.
“Eppure… Eppure adesso sei
qui, spirito impuro e cuore di tenebra, corpo di
cenere e umili ali… Neanche l’ombra di ciò che eri…” Lo canzonò Lucifero.
Yurij sorrise, chinando il
capo in un gesto accondiscendete.
La
risata rassegnata di Kei raggiunse le sue orecchie: il Guerriero rideva
dei
suoi atteggiamenti e delle reazioni dei presenti..!
Non era molto diverso da lui,
affatto.
Ma nonostante questo, infinite
sfaccettature di atteggiamenti e sorrisi,
movimenti e parole mai dette o bisbigliate nel silenzio segnavano,
inevitabilmente,
quella differenza che li poneva uno di fronte all’altro…
“In verità, Signore, l’hanno chiamata qui per me!” Una
voce calda, ma
estremamente fastidiosa ed ironica pronunciò quelle parole alle spalle
dell’Angelo.
Lo sconosciuto era poggiato
all’ombra di un’alta colonna Corinzia, che numerose
adornavano la sala…
Appariva sprezzante,
arrogante, ingannatore e semplicemente adorabile…
Gli occhi verdi dell’essere
scrutavano lucenti il profilo delicato del
Guardiano.
Un sorrisino malizioso e di
scherno curvava quelle meravigliose labbra carnose
e lo sconosciuto aveva capelli di un particolare e prezioso colore,
mentre quel
suo corpo era straordinariamente perfetto e ben modellato.
Teneva le braccia incrociate
al petto e le iridi di smeraldo splendevano; mute
parole vi si leggevano al loro interno, ma ancor prima di comprenderne
il
significato esse sparivano, dando spazio a nuovi e silenziosi dialoghi.
“Un Demone..!” Esclamò
entusiasta Yurij.
Quale eccitante novità era
quella..!?
Gli sguardi disgustati e
stizziti di tutti i presenti non lo sfioravano e con
candida curiosità sorrise all’essere.
“Boris Hustnezov, unico e solo
Messaggero dell’Inferno, servitore
dell’Imperatore Lucifero e di Re Belial al suo servizio, Angelo…” Si
presentò
con orgoglio il Demone, staccandosi dalla colonna, avvicinandosi ed
inchinandosi con una certa eleganza e grazia davanti al Guardiano.
Yurij non poté fare a meno di
mostrarsi piacevolmente sorpreso.
“Era questo il motivo di tanta
urgenza, Signore.” Proferì Raphael con calma dal
suo seggio.
“Il Messaggero del Diavolo
vuole un colloquio con lei, in privato…”
Aggiunse l’Arcangelo che affiancava Raphael.
Michael.
Michael dai dolci occhi
nocciola spruzzati d’oro, dai morbidi e lisci capelli
castani, Michael che possedeva quel sorriso della santa beatitudine…
Le labbra sottili e dalla
forma perfetta, che si curvavano con dolcezza o con
disprezzo, pronunciavano parole di salvezza o di condanna.
Yurij fissò per un istante un
punto
nell’oscurità, perdendosi ancora in ricordi lontani, che non
raggiunsero
Lucifero.
Quei pensieri non
riguardavano ciò che Satana voleva sapere…
Sospirò amaramente.
“Michael…” Bisbigliò con nostalgia.
Il Diavolo non si scompose
e rimase attento,in attesa.
“Lui… Lui fu l’Angelo più puro
che conobbi…” Disse
pacato, velando di
lieve ammirazione quelle parole scelte con cura.
“Ma Raphael... Ciò che mi hai
mostrato…” Tentò
l’Imperatore, ma il
Caduto scosse il capo, interrompendo le sue farneticazioni.
“Raphael fu il più devoto,
colui che più di tutti aveva la forza per opporsi
nella sua astuta diplomazia a sciocche regole, e per questo aveva tutto
il mio
rispetto e la mia ammirazione… Ma Michael... E' impossibile parlarti di
lui
senza soffrirne, senza soffrire al ricordo dell’ingenuità e della
saggezza che
si fondevano in una perfetta alchimia nei sui occhi… Invidiavo Michael,
lo
invidio tuttora…”
Confessò il rosso.
Lucifero lo fissò per un
istante con un'espressione indecifrabile.
Poi il volto dell’Oscuro
Sovrano si addolcì e gli occhi di Yurij assunsero
un’espressione di sorpresa fanciullesca...
“Non
vedo motivo di negarglielo!” Rise il Guardiano, fissando avidamente il
profilo
del Demone, che ricambiò lo sguardo con una malizia che per un attimo
fece
vacillare la sfrenata sicurezza e autorità dell’Angelo.
“E’ un Demone! Per l’Amore di
Nostro Signore! Non dovrebbe neanche sostare
in questo luogo!” Esclamò indignato Uriel.
“Ma rilevante è il fatto che
non abbia mosso alcun attacco o inganno contro di
noi, al momento.” La figura femminea e delicata, ma che nascondeva la
forza di
un Punitore, di Samael* si levò come una nota stonata da tutti i cenni
d’assenso seguiti alle parole di Uriel.
Kai, al fianco del Guardiano,
sorrise soddisfatto in direzione di Samael…
Egli era uno dei più validi
Soldati delle schiere governate dal Guerriero.
“Quanti problemi! Se volessi
uccidere il vostro…” Poi sorrise lievemente,
sbarazzino “Il nostro
Angelo, non avrei indugiato nel trafiggergli il
cuore con un pugnale Infernale, mentre riposava scaldato solo da un
lenzuolo di
seta bianca nel suo meraviglioso letto.” Disse con tranquillità “Non
senza
averne prima approfittato, naturalmente…” Aggiunse con un pizzico di
maliziosa
malvagità.
Ancora una volta lo aveva
sorpreso…
Mai come in quel momento si
sentiva tremendamente in bilico.
Lo aveva spiato, sicuramente,
perché come poteva un Demone sorto dalle Fiamme
più nere dell’Inferno conoscere le sue stanze..?
E quelle parole poi…
“Non senza averne prima
approfittato, naturalmente…”
Eccitazione, sì, perché per la
prima volta i suoi occhi vedevano il male…
Il male di un vero Dannato dal
potere a lui sconosciuto, ma a cui -e in questo
la sua fredda e spavalda sicurezza appariva più grandiosa che mai.-,doveva essere
per forza superiore.
Paura perché, per la prima
volta, temeva per ciò che gli era stato donato e
temeva di perderlo e il suo attaccamento appariva talmente morboso e
vanesio da
essere definito sporco ed insulso…
Il contrario di ciò che
realmente era.
“Molto bene, Boris Hustnezov,
accetto di parlarti in privato.” Bisbigliò Yurij,
fissando il Demone che gentilmente sorrideva, compiaciuto.
Il silenzio scese bruscamente
e rumorosamente nella Sala a quelle parole, poi
le esclamazioni di sdegno di Gabriel furono zittite da Raphael.
“Questa è la sua decisione,
Signore, se per lei è quella più sensata e giusta
noi non impediremo che si realizzi.” Disse il giovane dai capelli di
rame,
sorridendo al Guardiano.
“Grazie Raphael…” Disse
gentilmente Yurij, poi con un elegante cenno della mano
invitò il Dannato a seguirlo.
“Signore…” La voce di Samael
si levò dalla massa di bisbigli concitati.
“Si..?” Si voltò il rosso.
“Faccia attenzione.” Disse
semplicemente l’Arcangelo.
“Accompagnerò io Yurij,
Samael.” La voce di Kei suonò divertita, paziente e
saggia come il sorriso che gli si dipinse sulle labbra.
Il delicato giovane non poté
che sorridere a sua volta…
Kei, il Suo Signore era forte, Kei il Suo Signore avrebbe
difeso il Guardiano al costo della vita…
Perché Kei e il Guardiano
erano legati, nolenti o volenti…
Perché il Guardiano non poteva
sopravvivere senza la protezione del Guerriero.
Perché Kei e il Guardiano
erano l’Ordine e il Caos, il Giorno e la Notte…
O più semplicemente perché
erano creature allo stesso modo antiche e potenti,
generate dallo stesso sangue e dalla stessa materia, divise da un
potere che si
era rivelato loro alleato, ma soprattutto loro nemico…
Nelle loro differenze e nei
loro difetti, si completavano.
E se era il sorriso ad
illuminare il volto del Guardiano, allora anche il volto
di Kei era incorniciato da quei rari e meravigliosi sorrisi che lo
rendevano bellissimo…
“Ci si vede Pennuti!” Aveva
gridato in saluto Boris, scomparendo col Guardiano
ed il Guerriero.
Fine settimo capitolo.
(*):Tutti
quelli segnati da asterisco sono
Arcangeli,approfondirò più avanti i loro poteri,azioni,carattere e
tutto il
resto!
La frase ad inizio capitolo è tratta dall’Apocalisse di Giovanni!