Wella! Come state? Io bene grazie. Passiamo alle recensioni ma non scappate! Dopo ho da dirvi alcune cosette!
Juu_Nana: Scricciolina ... Mi dispiace averti fatto soffrire così. Anche Umpa mi aveva detto che nel pome eri alquanto "presa" dall'improvvisa morte XD Non ti arrabbiare ma sorridi perché con questo capitolo voglio farti ridiventate felicissima XD Un bacione enorme!!
Vegeta4ever: Con te avevo spiegato ma in ogni caso ti rinfrescherò un pochetto le idee rispondendo ancora alle tue domande: Trunks è davvero morto e quello che segnava il suo orologio da polso non era altro che il momento fatale ... ovvero il decesso che è avvenuto due minuti prima che il tempo concesso da Cell terminasse. Se non lo vedi L'essere perfetto ci stà facendo una bella linguaccia ... che faccia pure! Tanto non sà cosa lo stà aspettando ... Un bacio! A presto!
Sgt: Sei ovviamente perdonata ^^ Leggi questo capitolo se non sei annegata dall'alluvione XD Un bacione
Angelo Azzurro: Purtroppo Trunks ha perso le penne per davvero quindi ti chiedo di mettere il cuore in pace per almeno due secondi XD Le tue parole astruse mi piacciono un sacco perché mi danno un nonsoché di mistico e potente ^^ ... A parte queste baggianate spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio
Folg_89: Grazie 1000 per la preziosissima lezione di "Sayan Trasformation" anche se questo nome mi sà tanto di Transformers ... XD La pecca di Goku la correggerò in giornata quindi per ora spero che questo capitolo ti piaccia anche perché Vegeta avrà "l'ultima parola" XD ... Fammi sapere, ok?! Un bacione!
Anim Skywalker: Te con la spada laser? Se vuoi ti affianco con le sembianza di Xemnas così lo facciamo schiattare quel pallone gonfiato XD Per ora sono svegliassima! Dimmi anche questa volta se il capitolo è di tuo gusto! Un bacione!
Fine.
nota 1 - Nello scorso capitolo
ho fatto una gaffe tremenda (Goku che raggiunge il secondo livello di SS?!)
quindi questo danno verrà aggiustato il prima possibile dalla sottoscritta.
Quindi sappiate che il Son non è così forte, ok? Ringrazio Fede
per l'avvertimento e per la dritta ^^
nota 2 - Visto che alcuni avevano
messo in dubbio la morte di un certo individuo ho inserito in questo capitolo
alcune scene che all'inizio non erano in programma ... Sono davvero felice di
averlo fatto anche perché mi piacciono molto XD
Non ho altro da dire per ora se non: leggete
e recensite!
Un bacio a tutti!! ^o^
scImMIA
CAPITOLO 65
LA FINE DI TUTTO –
Leggero …
All’improvviso il mio corpo sembrava di una leggerezza incredibile …
La mia mente poi sembrava altrove, anch’essa però sicuramente era
leggera e pressoché inconsistente visto che non me la sentivo addosso
…
Con gli occhi leggermente aperti riuscivo a vedere uno strano cielo al di sopra
di me: scuro ma con tante stelle ad illuminarlo ed io rimanevo sospeso in mezzo
ad esso come se una strana forza mistica mi tenesse sollevato da un pavimento
invisibile sul quale, probabilmente, non avrei mai poggiato piede.
Pian piano qualcosa iniziò a pesare dentro di me facendomi ruotare lentamente
e portandomi a toccare quel “terreno” con entrambi i piedi rivestiti
dalle mie futuristiche scarpette. Mi osservai indosso e mi accorsi con stupore
che ogni cosa era tornata del suo aspetto originario: ogni indumento infatti
era lindo e pulito e non presentava alcuna traccia di lesioni o quant’altro.
Poi all’improvviso una voce mi fece sussultare:
« HEI TU! FERMO DOVE SEI!! »
Mi girai all’improvviso ma non vidi nessuno. Anche tutt’attorno
vi erano quegli insoliti lumicini che rendevano mistico quel luogo mai visto
prima di allora …
La voce si udì ancora ma in una direzione diversa:
« NON TI MUOVERE O TE LA VEDRAI CON IL SUPERIORE!! »
Come prima non vidi ancora nessuno. Successivamente a quella iniziai ad udire
anche delle piccole vocine che via-via andavano accrescendosi di volume provocando
un certo brusio di sottofondo del quale non riuscivo (ovviamente per seri motivi
visivi a quanto pare) a mettere a fuoco i soggetti, pertanto la confusione continuò
finché una luce accecante, proveniente da un punto lontano sicuramente
anni luce, non m’investì in pieno costringendomi a chiudere gli
occhi improvvisamente e portare anche davanti ad essi le braccia per una maggiore
protezione ...
Quando ristaccai le palpebre una dall’altra e aver abbassato la difesa
quello che mi si prospettò davanti fu uno scenario completamente differente
e a dir poco sbalorditivo: mi ritrovavo su di una lunghissima e particolare
passerella che andava a terminare all’interno di un edificio bianco e
rosso dallo stampo tipicamente cinese mentre questo, tutto attorno, era circondato
da grandi e a prima vista sofficissime nuvole dal colore dorato mentre al di
sopra un cielo rosato dominava il tutto trasmettendo un grande calore …
Lungo la bizzarra passerella che possedeva ai fianchi delle strane punte curve,
una lunghissima ed interminabile serie di fuochi fatui dai colori chiari se
ne stavano in fila indiana … Ora so che non si trattano di fuochi ma allora
non sapevo davvero che pesci prendere!
Rimasi con gli occhi spalancati completamente spaesato ad osservare anche quegli
stani ometti dalla faccia bluastra, con un corno in testa e vestiti di tutto
punto che con un megafono sgridavano le piccole fiammelle obbligandole a rimanere
della loro postazione ed evitando oltretutto che qualcuna di esse si sporgesse
dal percorso obbligato … anche in quel caso il perché lo venni
a sapere in un secondo momento.
Portai le mani ai fianchi e mi venne da piegare leggermente la testa da un lato
completamente assorto nei miei perché da giovane perso in un modo completamente
sconosciuto.
Quando sentii una leggera botta alla gamba destra mi “svegliai”
di colpo e spostai all’istante il volto andando ad osservare una di quelle
chiare fumine che si allontanava dopo avermi scostato con forza ma soprattutto
con arroganza ripetendo poi la stessa azione con altri suoi simili e scatenando
l’ira di quelli che mi parvero come controllori: tempestivamente acciuffarono
il piccolo esserino dalle buffe sembianze prima che potesse generare ulteriore
malcontento e con la forza lo riposizionarono a quello che doveva essere il
suo posto, ovvero proprio dietro di me.
Curioso non riuscii a non resistere all’idea di vedere le successive azioni
pertanto voltai appena il corpo verso destra per riuscire a cogliere tutto:
l’uomo dalla faccia bluastra, con occhiali spessi e leccata di bue per
tenere all’indietro gli indubbi capelli finti, sgridò con modi
alquanto seccati il “poveraccio” e dai suoi atteggiamenti si capì
subito che aveva già avuto a che fare con personaggi simili … «
Si deve rispettare la fila, sono stato chiaro?! Pensa se poi qualcuno fosse
caduto di sotto … Resta al tuo posto e aspetta il tuo turno come fanno
tutti gli altri! »
Il fuocherello cercò di ribattere ma venne stroncato all’istante
da un movimento brusco di un’ elenco che l’ometto teneva in una
mano mentre l’altra era momentaneamente libera dal megafono: « NIENTE
“MA”! Ci sono delle regole e vanno rispettate da tutti!! ».
L’esseruncolo parve vibrare con forza come a mostrare una certa irritazione
« SI’, MA QUESTO QUI’ NON SI MUOVE!!! ».
Mi sentii stranamente preso in causa …
L’ometto cornuto mi osservò serio mentre si sistemava le grosse
lenti su quel nasetto a punta dopodiché, con un movimento lento del capo
verso la parte anteriore della fila, si schiarì la voce notando che la
fiammella che mi precedeva distava di almeno una decina di passi nei quali regnava
assolutamente il vuoto …
L’uomo elegante si rivoltò nuovamente verso la creatura precedentemente
sgridata e si scusò umilmente accompagnando al messaggio anche un inchino
servizievole … “tizio strano” pensai ma poi divenni ancora
più convinto delle mie pensate quando lui si voltò verso di me
e mi fulminò gridandomi addosso: « RISPETTA LA FILA SCELLERATO!
QUI’ NON SIAMO IN UN PARCO GIOCHI!!! ».
Anche se frastornato dall’urlo colsi la palla al balzo: « Immagino,
ma dove siamo di preciso? ».
« Siamo nel Regno dell’Aldilà e dove sennò! Quell’aureola
in testa ne è il segno! Sveglia e torna al tuo posto » mi disse
poi indicandomi l’unica via con l’elenco.
Con pochi passi mi posizionai dietro all’ultimo fuoco fatuo e attesi come
tutti gli altri. Osservando verso l’alto non riuscii a vedere nulla ma
poi, quando alzai entrambe le mani per controllare meglio, sentii un anello
che galleggiava sopra la mia testa … Con forza lo tirai in avanti e costatai
che nonostante la semplicità aveva un nonsoché di bello: tutto
giallo e dalla forma perfetta … peccato che stesse palesemente a significare
che ero morto stecchito!
Rilasciai la presa e notai con stupore che l’aureola sbalzò nel
posto a lei destinato come se collegata ad essa e con la testa vi fosse una
molla.
Sbuffai alquanto sconsolato … alla fine, anche se mi ero sforzato, non
ero riuscito a resistere.
******
La grande sfera continuava a scendere mentre
un Goku sempre più spossato cercava di contrastarla con tutte le sue
forze accompagnato dai suoi fedeli amici.
Nel frattanto Vegeta, il principe dei sayan, avanzava con flemma avvicinandosi
sempre più al suo acerrimo nemico lasciando che le sferzate di vento,
violente e improvvise, spostassero da una direzione all’altra la sua lunga
chioma bionda che lucente come una stella illuminava la zona circostante emanando
nello stesso momento una grande energia che, grazie a quell’urlo di poco
prima, sembrava essersi ricaricata in parte … Gli occhi azzurri sembravano
fiammeggiare mentre la mascella indurita marcava i suoi lineamenti già
di per sé minacciosi e severi.
« Io le devo parlare ...»
« Io non me ne andrò via da quì finché non sarò riuscito a parlarle come si deve!»
« ... Non ha senso che io continui a insistere con uno come lei. Ormai non mi importa più nulla. Me ne vado ».
« ... di quello che ti ho detto prima non credo a nessuna di quelle parole! Il fatto è che mi sono fatto prendere dalla rabbia ... Non volevo essere scortese, mi scusi ».
Il principe dei sayan alzò la mano destra verso la sfera dalle gigantesche dimensioni e attese che l’energia iniziasse a scorrere nelle sue fibre aliene accendendo quello che si sarebbe mostrato come il suo vero potere.
« Vegeta, ma perchè non vuole che la aiuti?! »
« Beh, le altre volte quando arrivavo lei riusciva sempre a sfuggirmi ... Come mai oggi non è andata come le altre volte? »
« Eh? Io? ... Mica la stavo osservando. Si stà sbagliando ».
« Come crede di poter combattere i cyborg in queste condizioni? E' praticamente impossibile mi creda ... ».
Ogni sfida fino ad allora l’aveva colta di petto senza mai voltarsi indietro. Senza mai chiedere l’aiuto di nessuno anche se ciò avesse potuto significare la morte …
« ... Le avevo detto che non me ne sarei andato finché non l'avrei aiutata. Venga con me per favore».
« No Vegeta, non sono un vigliacco. Un vigliacco e colui che getta la spugna, colui che non si prende le proprie responsabilità, colui che abbandona i propri compagni ... Aiutare qualcuno invece non è affatto un gesto di vigliaccheria ».
… anche se colui che si era offerto per la prima volta a dargli manforte con tanta insistenza non era una persona qualunque …
« ... Mia madre mi costruì la macchina del tempo e mi permise di giungere fin quì per salvarvi tutti dalla minaccia dai cyborg, per conoscere mio padre e capire che cos'era stato per la mamma e che cosa sarebbe diventato per me ... Per me, che non l'avevo mai avuto al mio fianco ...»
« ... Ma le cose sono cambiate così tanto ... Io quì non sono mai nato ... »
« ... Spero davvero di rivederti Vegeta, spero con tutto me stesso che quella che provo non sia altro che una brutta sensazione ... Allora a presto ... »
La vena sull’ampia tempia iniziò
a pulsare in maniera spasmodica al ricordo di tutti quei frammenti che alla
prima occhiata avevano reso quel tizio molto più marmocchio di quello
che era in realtà … Digrignò i denti arrabbiato, furioso
… anche se nemmeno lui capiva il perché di quella confusione al
suo interno.
L’energia continuò ad aumentare mentre Son Goku proseguiva a mantenere
costante la distanza tra la Terra e la Sfera Letale con una fatica sempre maggiore
perché le forze ovviamente diminuivano.
Il viso del principe sayan rimase immutato finché un ultimo frammento
lo fece sussultare …
« ... Ciao papà ... »
Il volto si trasformò di in una maschera
d’ira nella quale gli occhi azzurri si spalancarono mentre i denti si
stringevano e le sopracciglia bionde si aggrottavano accentuando maggiormente
la sua furia.
Urlò a pieni polmoni mentre il suo colpo dall’elevata potenza ,
dopo esser stato generato dalla sua mano alzata, andò a colpire con violenza
la grande sfera spingendola lontana di alcuni metri.
Son Goku, notando immediatamente lo spostamento di questa, voltò lo sguardo
verso destra e i suoi occhi videro il volto del suo compagno … «
Vegeta … ».
Gli occhi del principe si richiusero appena mantenendo la loro cattiveria mentre
anche l’altra mano si avvicinava all’altra …
« Me la pagherà cara … » sibilò Vegeta a denti
stretti mentre l’intera forza si aggiungeva completamente all’onda
« … Come ha osato, come ha osato quel moccioso trattarmi così?!
… »
Goku continuò ad osservarlo appena confuso mentre involontariamente la
sua energia si abbassava ulteriormente « … Prima mi assilla, si
atteggia come se fossi un’incapace, mi rimpinza di parole e poi che fa?!
Si lascia ammazzare!! … » il Son iniziò impercettibilmente
a sorridere « … Ma lo riprenderò pur di parlare a quattr’occhi
con quel marmocchio! Lo riprenderò anche a costo di andare all’inferno!!!
».
La forza s’espanse a dismisura facendo deformare il terreno tutt’attorno
ed allontanando ancora il colpo di Cell mentre i polmoni d’acciaio del
principe continuavano ad alimentare quell’urlo sguaiato che egli emetteva
come per sostenere la sua rabbia che in quel momento si manifestava a pieno.
Son Goku, vedendo quell’atteggiamento e capendo (per la prima volta) che
significato avesse, sorrise e la voglia di salvare la Terra divenne alta pertanto,
anche se affaticato, aumentò la gittata della sua Kamehameha dando man
forte e aumentando ancora la distanza. Gli altri compagni soltanto dopo aver
rivisto la determinazione sul volto del Son si concentrarono nuovamente anche
se il loro supporto non mutò la situazione in maniera radicale.
Il colpo maledetto in quel momento era lontano e per un certo quantitativo di
tempo non sarebbe più rappresentato un problema … Ora toccava a
Gohan a portare a compimento il tutto.
Le nocche dei due pugni avversari si scontrarono
e crearono un sonoro boato che si udì a diversa distanza. Mentre il contatto
perdurava gli occhi di entrambi i combattenti lanciavano saette d’odio
profondo anche se dalla parte di Cell queste si alternavano anche con altre
di pura sfida.
Il ragazzino, dopo aver eliminato il tocco, s’allontanò e successivamente
ritornò all’attacco: con una velocità sempre in aumento
si scatenò contro l’essere perfetto con una larga serie di combo
che divenivano via a via sempre più inarrestabili. Cell però,
dall’alto della sua forza ancora più alta rispetto a quella del
sayan nonostante la battaglia stesse perdurando da fin troppo tempo, riusciva
a difendersi egregiamente evitando i colpi che potevano aggravare la sua situazione
mentre deviava con azioni semplici e rapide quelli meno infidi. Con un pugno
Gohan colpì la barriera del mostro che era composta dalle braccia incrociate
ma, quando quegli arti si spalancarono, il ragazzino venne allontanato di poco
e Cell lo fece sbalzare lontano grazie a un alto colpo d’aura scatenato
al massimo delle possibilità.
Gohan voltò lontano generando nel cielo una lunga scia chiara che assumeva
vagamente l’aspetto di una larga curva e rimase ad una distanza regolare
dall’essere perfetto … quest’ultimo creò una potente
onda sulla mano destra e la lanciò in sua direzione senza però
riuscire a colpirlo. Il piccolo sayan proseguì con il suo volo arrivando
alle spalle del mostro e riuscendolo a colpire con forza facendolo precipitare
poi a terra. Da in mezzo all’ennesima montagna di detriti, che oramai
costituivano la maggior parte della piccola e povera isoletta, Cell fuoriuscì
leggermente graffiato ma fortemente irritato dalla situazione che, alternata
alla sua che lo vedeva vincente, si ripeteva ad una intermittenza snervante.
Si rimise in piedi e volò con forza verso il bimbo colpendolo allo stomaco
con un forte colpo che fece sputare all’ultimo un fiotto copioso di sangue
dal colore purpureo. Lo afferrò per i capelli biondi con la mano ancora
libera mentre con l’altra lo iniziò a tempestare di violenti pugni
che si susseguivano uno all’altro con una forza sempre costante …
Dopo l’ultimo colpo Cell mollò la folta capigliatura e con un successivo
attacco segnò la guancia paffuta ancora una volta.
Dopo esser stato sbalzato alla distanza con quel colpo il sayan rimase sospeso
per aria in attesa di un successivo evento … Osservò i suoi compagni
che con una gran forza di volontà erano riusciti ad allontanare la sfera
di Cell. Si ritrovò a pensare che anche lui si sarebbe dovuto impegnare
come loro per raggiungere il proprio scopo!
******
Da tutt’altra parte, vicino ad una macchina
di grandi dimensioni, uno strambo ometto dai colori altrettanto anormali, rimaneva
fermo da parecchie ore con i nervi tesi a fior di pelle mentre il suo essere
di compagnia scimmiottava allegramente lungo il viottolo ciottolato generando
anche versi del medesimo gruppo animale. Le lunghe e pendule antenne nere erano
perennemente rivolte in avanti mentre le mani paffute rimanevano chiuse alle
spalle.
Il Re Kaio del Nord, che fin dall’inizio era rimasto ad assistere al susseguirsi
degli eventi, continuava la sua osservazione non scostando mai gli occhi anche
se coperti da quelle scure lenti dalla forma perfettamente circolare.
Una piccola goccia di sudore iniziò a scendere dalla sua pelle bluastra:
« Goku … La situazione stà divenendo sempre più tragica
… Ragazzi, non mollate proprio ora! ».
Lo squillo energico di un telefono lo fece completamente distogliere dalle sue
faccende pertanto il sommo si voltò verso la sua piccola abitazione color
crema e la osservò fortemente curioso « Ma chi mi chiama in un
momento come questo?! ». L’ometto dalla faccia bluastra e vestito
di quella strana divisa, sgambettò spiccio verso l’ingresso dell’edificio
lasciando Bubble all’esterno prima che il pedante suono che proveniva
all’interno non smettesse di farsi udire. Re Kaio afferrò la cornetta
gialla e la portò all’orecchio a punta « Pronto, chi parla?
».
Dall’altra parte del telefono si udì una voce grave e allo stesso
tempo grossa « Sono Re Yammer ».
« Hah, Yammer, sei tu! Io sono “Pronto” … » l’ometto
si scollò un secondo dal telefono per ridere alla sua battuta …
dall’altra parte l’omaccione rimase paziente sapendo bene com’era
fatto il suo maestro … « … dimmi pure che ti ascolto ».
L’omone, mentre con un timbro continuava a spedire con velocità
impressionante le varie anime o in paradiso o all’inferno, spinse maggiormente
la cornetta azzurra verso l’orecchio, con l’ausilio della spalla
destra, ed iniziò a riferire il suo messaggio: « Sai, poco fa è
arrivato qui da me un giovane ragazzo …» iniziò scrutando
poi la scheda da defunto con tanto di fototessera del giovane sayan «
… Si chiama Trunks ed mi ha ammesso di essere venuto da un futuro differente
per salvare Goku e i suoi amici. Però possedeva ancora il corpo …»
Kaio rimase pensoso ma poi si pronunciò « Interessante, e allora?
».
Il “giudice” timbrò altri due moduli dopodiché diede
ordine di fermare momentaneamente la lunga fila di anime. Si lasciò ruotare
sulla larga sedia da ufficio munita di rotelline e strinse con una mano libera
il ricevitore « Ho notato che è molto forte e che la sua anima,
anche se lievemente sporca di una piccola malefatta, si può ritenere
linda. E’ un giovane dal cuore d’oro, particolarità davvero
rara al giorno d’oggi quindi ho pensato che sarebbe stato un buon gesto
mandarlo da lei così, come piccolo premio ».
L’uomo blu saltò leggermente sul posto dalla sorpresa « MA
SEI MATTO?! Sarà anche da premiare ma io non ho nulla da insegnargli,
è già ben oltre i miei poteri … Adesso dove si trova? ».
« Ha iniziato da poco a percorrere il serpentone anche se, sentendo dai
miei addetti, lo ha percorso di corsa solo per un piccolo tratto mentre il resto
lo stà facendo in volo … Penso che così non sia affatto
giusto! »
Kaio ridacchiò sentendo la punta d’invidia di Yammer visto che
nel giro di pochissimi anni ben sei individui stavano bruciando il suo record
di attraversata « Và bene, lo lascerò salire sul mio pianeta.
Sarà un piacere fare la sua conoscenza ».
« Beh, io volevo soltanto avvisarla. La saluto » disse l’omone
prima di riattaccare con forza la cornetta.
Re Kaio riuscì dall’abitazione percorrendo il suo stradello. Si
fermò in mezzo al praticello e proseguì la sua osservazione mentale
anche se il suo scimmiotto di compagnia glielo impediva con insistenza con un
pesante frastuono. Ben presto il signore del pianetucolo si scocciò «
MI DICI CHE HAI?! ».
Bubble si espresse come poté ma riuscì a farsi comprendere dal
suo padrone grazie all’utilizzo delle sue movenze ridicole … «
Hah, era Yammer che mi avvertito che il giovane Trunks stà venendo a
trovarmi. Non pensi anche tu che sia una cosa divertente da morire? …
HAHAHAHA!!! »..
Lo scimmiotto l’additò l’omone con severità …
Kaio ovviamente s’impettì: « Sei una scimmia, che razza di
vena umoristica credi di avere?! …» l’ometto si allontanò
e strinse i pugni con forza e grande determinazione « … Comunque
oggi mi sento carichissimo! ».
******
Sapeva bene che i suoi amici e il suo papà
non potevano rimanere in quella situazione molto a lungo e anche se Vegeta aveva
improvvisamente fatto esplodere tutte le sue energie queste di certo si sarebbero
ben presto esaurite facendo che il fattaccio accadesse segnando la fine di tutto.
Gohan per questo si concentrò mentre tutt’attorno le piccole rocce
che rimanevano a galleggiare grazie all’energia emanata da ogni individuo,
studiò con attenzione ogni minimo anfratto del terreno, ogni singolo
elemento e personaggio memorizzando la loro posizione precisa … controllò
le proprie energie e quelle dell’essere perfetto e si accorse che avrebbe
dovuto terminare il tutto con un unico colpo perché altrimenti anch’egli
avrebbe rischiato davvero grosso.
Alzò i pugni chiusi dinanzi al volto incrociando i polsi dopodiché,
dopo aver aumentato la sua forza al massimo possibile, le riaprì energicamente
e con altrettanta grinta urlò al cielo cupo illuminandolo appena mentre
le pesanti nubi nere si diradarono sotto quel grande potere emanato.
Cell non riuscì a rimanere indifferente ed anzi, si ritrovò sorpreso
nel vedere così tanta energia ancora in quel corpo ridotto ormai a un
colabrodo … Aprì anch’egli le braccia comunicando però
un messaggio di sfida vero e proprio che invitava il bimbo a colpirlo apertamente.
Cell era davvero sicuro di sé.
Gohan volò verso sinistra e si fermò soltanto quando ebbe raggiunto
il punto che gli interessava. L’essere perfetto lo seguì e gli
si fermò proprio dinanzi ad una decina di metri di distanza …
Da lassù il piano del bambino iniziò poiché Cell era già,
senza volerlo, in posizione perfetta: anche se lontanissima la sua sfera letale
racchiudeva la sua immagine come se fosse stato un bel quadretto mentre Goku
e gli altri, proprio a causa della perpendicolarità della direzione della
grande bolla, non erano visibili.
Gohan portò i dorsi delle mani alla fronte e caricò sui palmi
una piccola parte dell’energia … «MASENKOOOO!!! ». L’attacco
venne scagliato rapidissimo ma Cell, costatando che la potenza era davvero esigua,
rimase immobile e completamente rilassato; aspettò l’ultimo secondo
per scacciare lontano il futile colpo ma quando si guardò attorno il
marmocchio era misteriosamente scomparso. La grande testa si voltò da
una parte all’altra abbastanza tranquilla … L’intero corpo
dell’essere perfetto però si irrigidì improvvisamente sentendo
all’altezza dello stomaco due piccole mani che premevano leggermente su
di lui. Un sibilo da parte del sayan poi l’allarmò maggiormente:
« … Hame … ».
L’unica cosa che poté Cell fu quella di stringere forte i denti
quando sentì la sillaba finale di quella sottospecie di filastrocca …
La distanza tra i due divenne esorbitante …
Il colpo lanciato alla massima potenza non fu in grado di eliminare il mostro
ma di questa possibilità Gohan ne era perfettamente al corrente pertanto,
anche quando vide l’essere perfetto portare le pallide mani a contatto
proprio con la piccola sfera ed allontanarla di qualche centimetro dalla pancia,
continuò a scatenare la Kamehameha con forza.
Cell riuscì a fermare il suo momentaneo viaggio puntando i piedi su di
un terreno immaginario e rimase per una decina di secondi fermo con la sfera
d’energia tra le mani mentre questa si ingrossava sotto la continua pressione
del ragazzino. Il mostro alzò gli occhi color magenta e sorrise beffardo
…
« Ho capito tutto sai? Vuoi lanciarmi nel mio stesso colpo vero? Vuoi
che io mi faccia distruggere dalla mia sfera letale ... » Gohan purtroppo
non si sorprese troppo del fatto che Cell avesse colto ogni singolo elemento
del suo piano improvvisato « … Sappi però che non riuscirai
a spingermi dentro con questa energia tanto ridicola!! ».
L’essere perfetto formulò anch’egli le parole del colpo leggendario
del Genio delle tartarughe e lo scagliò verso il piccolo sayan. Le due
onde si fermarono a metà strada creando un momento di apparente stallo
nel quale nessuno dei due sembrava avere la meglio anche se Cell non si stava
impegnando a pieno.
Gohan si avvicinò al nemico spostando la mezzavia e poi, dopo aver aumentato
leggermente la forza, quest’ultima si annullò poiché il
vantaggio era, anche se di poco, tutto suo. Cell arretrò di riflesso
e aumentò anch’egli la forza facendo ripristinare il pareggio …
sembrava quasi che volesse vedere fin dove Gohan potesse arrivare.
La medesima azione si ripeté un’ultima volta e successivamente
a questa Cell, voltandosi, constatò che non era più il tempo di
rimanere sugli allori: la sfera letale era a una decina di metri di distanza
e il suo calore era percettibile già da lì … Rivoltò
gli occhi verso il sayan e parlò chiaro: « Non ho nessunissima
intenzione di farmi ammazzare in un modo così stupido quindi …»
senza aggiungere altro scatenò al massimo le sue forze.
L’onda divenne gigantesca e per il piccoletto era impossibile da contrastare
… si maledisse per non aver eliminato quel mostro quando poteva farlo!
Ma poi ecco: l’ennesimo colpo di genio …
Successe rapidamente: Cell lanciò un’onda
dalle dimensioni mostruose e la lasciò correre in direzione del ragazzino.
Questa, dopo aver incontrato un piccolo ostacolo e quindi essersi fermata per
pochi secondi, proseguì il suo modo andando a scomparire nel cielo scuro
che al passaggio di questa si schiarì in parte lasciando che l’essere
perfetto vedesse il suo ultimo colpo scomparire tra le stelle lasciandogli come
ultimo segno soltanto un lieve e timido luccichio. Cell sorrise felice e piegò
le braccia ai fianchi ed esultò come un bambino. Quando però sentì
un tremendo boato alle spalle smise immediatamente le sue feste. Si voltò
con gli occhi sgranati e si spaventò nel vedere la sua creatura muoversi
a velocità sostenuta il sua direzione. Portò le mani in avanti
e le poggiò tenendo le lunghe dita lontane l’una dall’altra
… Ringhiò furioso.
Spostò leggermente la testa a destra e da lassù riuscì
a vedere quel mucchio di persone che egli definiva pagliacci … in mezzo
a loro vi era anche il piccolo Gohan che, con uno sguardo raggiante, aiutava
i propri amici per metterlo K.O.
« SCIOCCHI! NON CE LA FARETE MAI!! » urlò l’essere
perfetto a pieni polmoni riuscendo a mantenere la bolla alla medesima distanza.
Dalla terra il nuovo piano del piccolo Gohan continuava nella giusta direzione:
il piccolo sayan urlò: « VAI, VAI! ADESSO!! ».
Dall’alto Cell vide il piccolo e tappo Crillin correre lontano ed alzarsi
in volo verso di lui dopodiché fermarsi vicino con uno sguardo che secondo
lui aveva del ridicolo. Quando lo vide alzare il braccio destro verso il cielo
il parere non cambiò: « HAHAHA! VEDO CHE SIETE ALLA FRUTTA!!»
così dicendo staccò una mano dalla sfera per colpire il pelato
con colpo energetico ma appena fece ciò la Sfera Letale si avvicinò
maggiormente … Per evitare di essere spazzato via ripoggiò la mano
… Tanto, se fosse stato tagliato ancora in due pezzi, si sarebbe nuovamente
ricomposto …
L’essere perfetto però si sorprese nuovamente poco dopo …
il piano era ancora differente: Crillin generò sul palmo della mano aperta
un Kienzan e lo scagliò proprio nel centro della sfera.
«TUTTI A TERRA!! PRESTO!!!».
Un secondo netto: la sfera esplose scatenando tutta sé stessa.
Tutti i guerrieri, finita l’esplosione,
si rialzarono in piedi e si guardarono attorno per vedere se tutti erano sani
e salvi. Goku però, vedendo l’amico Crillin a terra, gli corse
incontro e gli si inginocchiò a fianco « Hei, Crillin! Amico mio!
Tutto bene?! ».
Il pelato aprì leggermente un occhio, lo girò verso il Son e iniziò
a ridere come un vero sciocco generando un sollievo nel cuore di tutti. O quasi
…
« Ha-ha-ha-ha … » una debole risata fece voltare tutti verso
uno strano mucchio: Cell era a terra composto di metà volto mentre il
resto del corpo, facendo esclusione di una gamba che era lì a poca distanza
così come altri pezzetti di carne, era letteralmente scomparso. Quel
viso proseguì a ridere vedendo l’aria sbigottita del ragazzino
che nonostante il suo piano il suo nemico era ancora vivo anche se ridotto in
uno stato pietoso … « … Ha-ha! Non avrete scampo! Mi rigenerò
e vi ammazzerò definitivamente! ».
Tutti i guerrieri rimasero silenziosi e con gli occhi cattivi. Solo uno di loro
si avvicinò al mucchio di poltiglia con l’intenzione di finita
una volta per tutte. Vedendo quell’essere avvicinarsi Cell capì
che era giunta la sua ora … « … Vegeta … ».
Il principe dei sayan si fermò, guardò quel pastrocchio con disprezzo
e gli diede il colpo di grazia: alzò il piede destro e con esso schiacciò
il poco che vi era da schiacciare. Ruotò anche il piede un paio di volte
da una parte all’altra come se l’ex-essere perfetto fosse stato
uno stupidissimo mozzicone di sigaretta. Poi, per essere sicuro al cento per
cento, alzò un braccio e generò un’enorme onda che andò
a perforare il suolo terrestre eliminando per sempre anche le ultime tracce
del mostro terribile.
La compagnia tirò un sospiro di sollievo. Finalmente pace era nuovamente
tornata.
Goku si avvicinò all’altro sayan ed osservò il grande cratere
che Vegeta aveva formato poco prima. Sciolse la trasformazione dopodiché
si voltò verso quello che considerava un suo amico …
« Lo sai Vegeta? Tu sei il solito esagerato ».
Anche il principe si disfò dell’aura dorata ed assunse la sua posa
più classica « Tzk!».
Una risata generale si levò … finalmente era arrivata la fine di
tutto!
Dopo meno di un’ora il clima divenne nuovamente
teso.
Tutti i guerrieri, Vegeta escluso, circondavano il corpo senza vita di Trunks
che, in parte ricoperto di polvere, continuava ad osservare il cielo ormai limpido
e sgombro di nuvole.
Gohan non riuscì a trattenersi: pianse sentendosi pienamente responsabile
anche se la colpa della sua morte non era minimamente sua. Con le ginocchia
rovinate a terra e con gli occhi scuri rivolti verso il basso graffiava la terra
mentre le calde lacrime dipingevano il suolo.
Crillin, anche se a pezzi a causa dell’esplosione ravvicinata, faticava
a trattenersi: essendo l’ultimo che gli si era avvicinato non si era accorto
di nulla … poche volte si era sentito così verme e in quel momento
si disprezzava come non mai prima di allora.
Il resto del gruppo era caduto in un mutismo paradossale: anche Goku, il guerriero
perennemente sorridente, rimaneva silenzioso a compiangere la perdita. Piccolo
poi voltandosi in direzione di Vegeta, che sedeva su di una roccia dando a tutti
le spalle, notando un movimento di una mano in direzione del viso pensò
che fosse giunto il momento di modificare la spinosa e oltretutto triste situazione:
chiuse gli occhi e iniziò il suo daffare …
Dopo pochi minuti il cielo si oscurò e tutti, il namecciano escluso,
si stupirono di quell’evento anche se aveva un solo significato possibile
…
Goku si voltò verso Piccolo e vedendo sul suo volto uno strano sorriso
capì che vi era lui sotto tutto quell’ambaradan: « Piccolo,
è opera tua? ».
A quella domanda tutti si voltarono verso l’alieno dalla pelle verde e
costui, vedendo gli occhi luccicanti del proprio pupillo, sorrise maggiormente
« Stò parlando telepaticamente con Dende e gli ho chiesto di attivare
il Dio Drago. Ora Shenron è là da lui in attesa di richieste ».
Gohan scattò il piedi ed espresse lui il primo desiderio « Digli
di far tornare in vita tutte le vittime di Cell, per favore! ».
Piccolo annuì.
******
I capelli lilla finalmente smisero di spostarsi
frenetici quando con gli scarponcini marroni toccai la superficie erbosa di
quel piccolissimo pianeta che, secondo quello che mi aveva detto l’uomo
all’ingresso dietro a quella mastodontica scrivania, apparteneva al grande
Re Kaio del Nord il quale aveva giurisdizione sui guerrieri particolari provenienti
proprio da quella parte dell’Universo.
Altro posto nuovo … Mi osservai attorno: la tenera e fresca erbetta lo
ricopriva del tutto mentre due piccoli alberelli sbucavano dal terreno, al centro
di esso una piccola casetta dalla forma semisferica di color crema occupava
lo spazio maggiore mentre vicino a questa una macchina rossa faceva la sua sporca
figura. Proprio nelle vicinanze di quest’ultima un tizio saltellava in
modo alquanto strano mentre muoveva spasmodicamente due ventagli di carta accompagnato
da una scimmia alquanto grassottella che pareva imitarlo.
Mi avvicinai silenzioso ma anche quando fui a un passo di distanza dall’ometto
buffo questo parve non notarmi. Però, quando poggiai una mano sulla sua
spalla per farmi considerare, il signore fece un salto di un metro con un alto
urlo di spavento.
Quando fu riatterrato si voltò e mi additò con rabbia mentre le
sue antenne rimanevano zig-zaganti:
« HEI! VUOI FARMI VENIRE FORSE UN INFARTO?!?! NON SI PRENDE LA GENTE COSI’
ALLE SPALLE!!! ».
Sbattei numerose volte le palpebre prima di riuscire a riconnettere il cervello
e a formulare una risposta: « Sì, le chiedo scusa se l’ho
spaventata » … non per dire ma il suo aspetto mi aveva felicemente
paralizzato: non avevo mai visto nessuno dall’aspetto così buffo!
Dopo aver effettuato un leggero inchino mi rialzai e gli sorrisi cordiale.
Quello che doveva essere il padrone di quel posto tossì un paio di volte
e si portò i pugni chiusi alle spalle dopodiché mi sorrise come
se nulla fosse successo: « Salve ragazzo. Io sono Re Kaio del Nord! E’
un vero piacere fare la tua conoscenza Trunks ».
Rimasi per un istante basito « Come fa a conoscere il mio nome? »
« Hoo, io so tutto di te ma piuttosto … » gli occhiali scuri
sembrarono fare uno strano luccichio « … tu lo conosci il colmo
per un pasticcere? ».
Ecco: basito un’altra volta … Rimasi ad occhi sgranati per svariato
tempo non capendo se quel tizio mi stesse prendendo il giro o meno. In ogni
caso provai a fare mente locale in qualche modo …
I secondi passarono … molto lenti e molto imbarazzanti, per me.
« Dai ragazzo, non è difficile!».
Abbassai lo sguardo a terra un po’ dispiaciuto e iniziai a giocherellare
con gli indici delle mani « Sì, ma è che io provengo da
un periodo non proprio piacevole … era piuttosto fuori luogo fare battute
».
Re Kaio sobbalzò appena « Ma Trunks, non lo sai anche tu che per
conquistare le ragazze bisogna essere simpatici e spiritosi?! ».
« E già … » iniziai a girarmi intorno con fare estremamente
rilassato «… infatti qui le donne pullulano che è una meraviglia
… »
L’ometto parve offendersi appena « -_- … Se questa era una
battuta non faceva ridere! ».
Iniziai a ridere imbarazzatissimo mentre con una mano mi grattavo la nuca.
Mi ripresi e tornai a fare, come dire, il “serio” « E’
un piacere fare la sua conoscenza Re Kaio. Yammer mi ha mandato qui ma non ho
capito quale sarebbe il mio compito d’ora in avanti ».
L’ometto blu iniziò a ridacchiare … « Io ti allenerò
per diventare il migliore! »
« Il migliore? Davvero?! » che gioia!
« Già … » con una mano si spostò gli occhiali
e mi sorrise cordiale « … Diverrai il miglior barzellettiere della
storia! ».
… il terreno si deformò appena sotto la mia caduta …
« Mi scusi ma non penso di averne bisogno … »
Re Kaio sbuffò alquanto scocciato e mi osservò un pochetto storto
mentre mi rialzavo in piedi. Tossicchiò poi vedendomi distratto dalla
scimmia che mi saltellava attorno come se avesse i bracieri sotto le zampe «
Sappi che i miei allenamenti, quelli di arti marziali, sono durissimi quindi
… HEI!! ».
Il mio corpo iniziò a divenire evanescente e ricominciai a sentirmi nuovamente
leggero … che stessi ritornando in vita grazie ai miei amici?
« E’ stato un piacere incontrarla Re Kaio ma spero di rivederla
il più tardi possibile! Addio! ». Dopo quelle parole io ero scomparso
nel nulla più completo.
L’omuncolo, solo con la fidata scimmia Bubble, si allontanò da
quel punto e si fermò un poco più in là. Riempì
completamente i polmoni e gridò a tutta forza verso lo spazio dell’aldilà
una frase che a tutti coloro che riuscirono sentire sembrò totalmente
assurda:
« IL COLMO DI UN PASTICCIERE E’ AVERE LE MANI DI PASTA FROLLA!!
PASTA FROLLA!!!! ».
Tutto si conciliò … finché non si sentì la risata
di un personaggio che rideva alla sua stessa battuta.
******
Piccolo riaprì gli occhi e li posò
su quelli lucidi di Gohan che, con impazienza infinita, lo osservavano in attesa
di risposte.
« Dende ha richiesto di riportare in vita tutte le vittime di Cell. Da
un momento all’altro Trunks dovrebbe tornare con noi … ».
A queste parole il bambino saltò di gioia mentre qualchedun’altro,
che come al solito nascondeva bene ciò che provava, era comunque molto
più sollevato.
Passò un minuto netto nel quale incombé il silenzio …
« Perché, perché non si è ancora rialzato? »
mormorò Crillin mentre si avvicinava al sayan disteso a terra.
Son Goku si portò una mano al mento e se lo sfregò appena prima
di azzardare un’ipotesi: « Bah, magari è stato mandato da
Re Kaio e ora stà percorrendo il serpentone per tornare indietro ».
Vegeta sbottò al solo sentire il nome di un nuovo tizio senza apparente
motivo logico: « Re Kaio?! Immagino che sarà soltanto un altro
pallone gonfiato che tutti voi terrestri da strapazzo venerate come degli imbecilli!
».
Goku staccò per reazione la mano dal viso: « Vegeta! D’accordo
che Kaio è un pochino rotondetto e che forse non si tiene molto in forma
ma non è il caso di offenderlo a questo modo … »
« MA SE NON L’HO MAI NEMMENO VISTO! COME FACCIO A DIRE CHE E’
GRASSO?! » … inevitabilmente, da un’altra parte, le orecchie
di qualcuno iniziarono a fischiare … e di molto.
Tienshinhan mise fine alla questione mostrando la serietà che lo contraddistingueva:
« Noi quando siamo dovuti tornare in vita non abbiamo dovuto percorrere
il serpentone e il perché è molto evidente … » con
un dito indicò Trunks « … Quando il vecchio Dio ti ha portato
con sé all’aldilà non solo ha trasportato la tua anima ma
anche l’intero corpo. Noi invece, come Trunks, abbiamo avuto la possibilità
di allenare lo spirito ma la nostra carcassa è sempre rimasta dove stava.
Sarà questione di minuti immagino … » l’uomo dai tre
occhi incrociò le possenti braccia e terminò il discorso «
… evidentemente il drago stà riportando in vita i morti in fila
pertanto il nostro amico è l’ultimo della lista ».
Il Son si portò una mano alla testa e la grattò con forza «
Urca! Non ci avevo pensato … in effetti il discorso così non fa
una grinza! ».
Un sibilo acuto di vento si fece sentire alle
spalle degli eroi pertanto questi si voltarono incuriositi: nel bel mezzo del
niente, a pochi centimetri da terra, una lunga spirale verticale dai colori
violacei e prevalentemente scuri ruotava sul suo perno invisibile creando quel
rumore fastidioso. I guerrieri, non avendo mai visto nulla del genere rimasero
ammutoliti ma soltanto due di loro, quando l’esecuzione terminò,
si svegliarono come se quella che fosse apparsa lì fosse una specie di
sveglia mentale: la spirale aumentò il ritmo di rotazione finché
poi, improvvisamente, si fermò. Questa esplose in mille pezzi che alla
forte luce del sole luccicarono come stelle e, dove stava prima quel fenomeno,
in quel momento se ne stava immobile un essere fortemente confuso che si guardava
il corpo.
« 18!!! » urlò con forza il ragazzo dagli occhi di ghiaccio
con un largo sorriso sul volto mentre correva incontro alla sua bella gemella
dai capelli biondi. Crillin, che era ugualmente felice come un lattante, rimase
però al proprio posto poiché ricordatosi delle parole di 17 riguardo
agli atteggiamenti verso la ragazza che tanto gli piaceva.
Il moro si fermò davanti alla giovane e la osservò per vedere
se ogni cosa c’era ed era al proprio posto. Dopo aver costatato che tutto
quadrava il cyborg le sorrise felice … lei invece pareva inacidita come
al solito: « Che hai da guardare?! Smettila subito 17, sembri ridicolo!
». Il moro non riuscì però a recuperare la sua espressione
arcigna …
C17 si voltò verso i valorosi guerrieri: era fortemente in debito con
ognuno di loro ma non se la sentiva di abbassarsi e ringraziarli … il
suo ego non glielo avrebbe mai permesso e anche in quel caso non riuscì
a fare molto: dopo essersi rivoltato verso la ragazza e averle chiesto se desiderava
tornare a casa (e dopo ricevuto da quella una risposta affermativa), si alzò
lentamente in volo accompagnato dal mutismo dei presenti. Dall’alto, mentre
18 era già partita per la tangente, non riuscì a fare altro che
un timido saluto con una mano prima di inseguire la gemella che, come al solito
e da lontano, gli dava dello sciocco … tutto era tornato davvero alla
normalità.
Il piccoletto della banda vide sparire all’orizzonte
la sua bella robotica bionda e verso di lei (quand’era però già
scomparsa da un pezzo) alzò un braccio e con le lacrime agli occhi le
disse addio … L’amico Yamcha poggiò una mano sulla spalla
e cercò di essere meno brutale possibile: « Eddai Crillin, non
fare così! Quella non ti merita e anche se fosse … diciamocelo
… saresti dovuto diventare un pochetto più alto! ». Non per
dire, ma se Goku era superficiale non esisteva aggettivo per definire lo sfregiato.
Inutile dire che Crillin cadde nello sconforto più nero.
Sentii la voce di qualcuno vicino a me che con entusiasmo parlava della mia
persona: « Guardate! Stà riprendendo colore!! ». Riuscii
ad udire altri rumori vicino a me … anche se la vista era ancora annebbiata
riuscivo a scorgere appena le loro sagome …
Sbattei le palpebre degli occhi lentamente per un paio di volte prima di riuscire
a vederli perfettamente: il Signor Goku, Crillin, il piccolo Gohan, Tienshinhan,
Piccolo … sì, anche Yamcha (mannaggia >.<) … tutti
mi sorridevano e anch’io non riuscii a non trattenermi.
Tutti erano rimasti lì ad attendere il mio ritorno, pazienti ma al contempo
trepidanti … Anche mio padre, nonostante non volesse darlo a vedere
visto che non si avvicinò di un millimetro, si voltò più
di una volta per scrutarmi …
… Capii di non essergli indifferente.
Sorrisi raggiante.
Non ero mai stato così felice.
... Continua ...