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Autore: StormyPhoenix    19/04/2014    4 recensioni
La guerra tra i ribelli e la F.E.A.R. si è spostata dalla terraferma al mare; Andy, i suoi compagni e il loro esercito si muovono con una possente nave. Due nuove reclute porteranno una sorpresa per uno dei Wild Ones prima della battaglia decisiva...
«Siamo dei ribelli...prendeteci con voi, vi preghiamo...se vorrete pos-»
[...] «Non c'è bisogno di dire altro: siete i benvenuti fra i ribelli.»
[...] C'è stata la fine di libertà e pace, ma ora c'è anche un inizio: quello della mia vita da ribelle nella legione dei ribelli.
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sorpresa di Pasqua in anticipo! :3 buona lettura! <3
Brani consigliati per la lettura: Blood On The Dance Floor, Call me master / Linkin Park, Cure for the itch





-Andy-

Sento la mente riaffiorare dall'incoscienza del sonno, ma non apro gli occhi.
Percepisco il calore del corpo di Kendra, leggermente scivolato via dalla stretta delle mie braccia, e alcuni suoi lievi movimenti: avverto dei polpastrelli caldi che mi sfiorano una guancia, poi le sue labbra tiepide poco sotto la linea della mia mascella destra e una mano che strofina delicatamente sull'interno di una coscia. Apro appena appena un occhio e scorgo la mia ragazza, ma noto che anche lei è ad occhi chiusi e non voglio rovinare questo momento, perciò rinuncio ad usare la vista per il momento. Inspiro bruscamente e con forza mentre l'eccitazione diventa sempre più forte e i pantaloni iniziano a stringere sul davanti...improvvisamente il senso di costrizione diminuisce, poi una mano scivola sotto l'elastico dei boxer e tira l'indumento verso il basso e mi sfugge un mugolio liberatorio quando l'aria fresca viene a contatto con quella zona bollente del bacino rimasta fino ad allora nascosta; quasi subito una bocca calda si richiude sul mio membro pulsante e quasi urlo, inarcandomi, mentre il piacere di colpo comincia ad offuscarmi la mente. Cerco freneticamente qualcosa a cui aggrapparmi mentre l'umido calore e i sinuosi movimenti della lingua mi trascinano in una sorta di baratro metafisico; con una mano artiglio le lenzuola, con l'altra tasto qualcosa di morbido che riconosco poi essere la nuda parte inferiore del corpo di Kendra. Sento la mia ragazza gemere quando mi avvinghio a lei e le bacio una zona sensibile dell'inguine e le vibrazioni delle corde vocali mi provocano un'altra scarica elettrica lungo il corpo.
Di colpo lei si ritrae e mi lascia così, bruciante di desiderio, per alcuni secondi, poi percepisco che è in posizione dominante. Si abbassa su di me e io affondo in lei e butto indietro la testa, ansante; in quel momento apro gli occhi e la vedo, nuda, scarmigliata e con le guance rosse, il petto che le si muove rapidamente per il respiro accelerato, incredibilmente bella e sensuale. Anche lei apre gli occhi e mi guarda, quasi stupita dal vedermi così sconvolto da ciò che mi ha appena fatto, poi comincia a muoversi su di me, strappandomi un altro gemito.
Quasi mi sembra di essere assorbito in lei e quando mi bacia con passione mi ubriaco di lei, del sapore delle sue labbra, del suo profumo...
Artiglio le lenzuola e mi inarco, poi annaspo con le mani e mi aggrappo al suo seno prima di sollevarmi e mettermi quasi seduto per averla ancora più vicina; mi cattura le labbra in un bacio di fuoco e geme insieme a me mentre muove il bacino con foga e io l'assecondo spingendo in lei, conscio che non durerò ancora a lungo.
«S-sto...» riesco a proferire solo questa parola, poi l'orgasmo arriva come uno tsunami e di nuovo l'urlo del suo nome che mi è salito dalla gola si perde nella sua bocca, prima di attutire a mia volta il grido del mio nome che le sfugge all'improvviso; si accascia su di me, spingendomi di nuovo giù, ansimante e tremante come me. Dopo svariati minuti finalmente il respiro si calma e i tremiti cessano.
«Che meraviglioso risveglio...» le mormoro ad un orecchio, sorridendo mentre le accarezzo la schiena.

-Kendra-
«Novità?» chiede Andy quando, dopo esserci risistemati, raggiungiamo i suoi colleghi.
«Mh, direi di no» risponde Ashley, grattandosi il mento, pensieroso. «Nessun nuovo segnale di attacco, direi che abbiamo spaventato il nemico abbastanza da farlo desistere dall'attaccare per un po'.»
«Avremo spaventato quei pivelli dei combattenti, non certo il loro capo...» commento, storcendo un po' la bocca.
«Ah, quello è sicuro.»
La conversazione continua sullo stesso tema per alcuni minuti, parliamo di tattiche e strategie...quando all'improvviso sentiamo un fruscìo.
Di solito le decisioni che riguardano tutto l'esercito vengono comunque comunicate dopo aver preso decisioni definitive, finché non si decide nulla non si dice nulla, e solitamente a nessuno dei ribelli interessa origliare i nostri discorsi, ma ho il vago sospetto che qualcuno ci stia spiando e che lo stia facendo per qualche losco fine.
Mi alzo, circospetta, e mi dirigo verso la zona che separa la poppa dal resto della nave, senza far rumore, e scorgo una persona sporca di pittura di guerra nera rannicchiata in un angolo da cui si può origliare indisturbati e non visti; arrivo alle sue spalle, poi l'inchiodo a terra e la tengo a bada a fatica per via del suo scalciare. Appena si volta verso di me riconosco Dana, una delle nostre combattenti.
«Cosa ci fai qui?» chiedo, dura, ma la prigioniera continua ad agitarsi e inizia a gridare come una pazza. «Smettila!» urlo, tappandole la bocca con foga e stringendo la mano fino ad avere le nocche bianche. «Te lo ripeto di nuovo: cosa cazzo ci fai qui? Ti conviene calmarti e rispondermi sinceramente.»
Aspetto che la ragazza si calmi e poi tolgo la mano dalla sua bocca.
«S-sono capitata qui per sbaglio» risponde, senza guardarmi negli occhi.
«Non mi convinci» commento, con gli occhi ridotti a due fessure.
«E cosa devo fare per convincerti?» grida Dana, stizzita.
«Essere sincera e guardarmi negli occhi sarebbe già qualcosa!» ringhio, minacciosa.
«E' come ti ho detto, sono capitata qui per errore e la curiosità mi ha spinto ad origliare» dice, guardandomi negli occhi, ma capto nel suo sguardo qualcosa che non mi piace per niente.
«Per questa volta lasceremo passare...vedi di far sì che ciò non si ripeta mai più, se non vuoi subire brutte conseguenze» concludo, sospettosa, lasciando la presa su Dana; lei scappa, rapida.
«Kendra, stai bene?» Andy si inginocchia accanto a me che ancora non mi sono rialzata e mi poggia un braccio sulle spalle; la sua voce è acqua che spegne il fuoco della mia rabbia esplosa così repentinamente.
«Credo di sì...» rispondo, accorgendomi di un lieve tremito nella voce.
«Non pensarci troppo» mi consiglia Ashley, avvicinandosi insieme agli altri colleghi.
«Non mi convince. La prima volta non mi ha guardata negli occhi, e la seconda volta ha fatto finta. I suoi occhi non erano puntati nei miei. Ho il sospetto che ci stia tradendo e stia passando informazioni al nemico. Nessuno degli altri ribelli ha valide motivazioni per origliare queste conversazioni.»
«Dana? Ma dai!» sorride Jake. «Rispetto tutti i nostri combattenti, ma di lei va detto che non è particolarmente intelligente. Non credo possa arrivare fino a questo.»
Leggo l'incredulità e il dubbio sui volti dei leaders e la cosa mi addolora alquanto, ma non perdo la calma.
«Anche io avevo la stessa impressione, ora non più. Lo so che vi sembra difficile credermi, sono qui da meno tempo, ma vi chiedo di concedermi il beneficio del dubbio...non dovrò attendere molto l'occasione per darvi la conferma di ciò che penso, almeno credo.»
Ora mi sorridono, e la cosa mi rincuora parecchio.
«Non ci devi niente, Kendra. Quando sarà il momento, sapremo se eravamo noi o se eri tu ad avere avuto un'impressione sbagliata, ma molto tranquillamente, ciò non cambierà niente né sarà accompagnato da recriminazioni» a parlare è Christian. «Io ti stimo moltissimo, Kendra, un banale malinteso non cambierà le cose, e credo sia lo stesso per i miei colleghi» continua, guardando poi gli altri quattro, che annuiscono vigorosamente.
Alcune lacrime risalgono agli occhi. «Grazie...non so che altro dirvi.»
«E di che!» esclama Jinxx, dandomi un abbraccio di quelli che di solito dà ai suoi amici, "maschile" ma caloroso, e lo stesso fa Christian.
«Siamo noi che dobbiamo ringraziare te» fa Ashley, sorridendo e scompigliandomi leggermente il ciuffo.
«Esatto! Senza di te non saremmo riusciti a salvare Andy e chissà come saremmo messi male ora!» aggiunge Jake, dandomi un colpetto su una spalla.
«E non solo...mi hai salvato due volte, Kendra» parla finalmente Andy, prendendomi una mano. «Mi hai salvato dal pericolo e dalla morte, ma prima ancora mi hai salvato infondendo in me un'energia che credo di non aver mai avuto in tutta la mia vita, quella stessa energia che ha fatto sì che non perissi in mano nemica. E' soprattutto per questo che ti amo.»
L'ultima frase è un colpo di grazia, scoppio a piangere e mi rifugio tra le braccia del mio ragazzo che mi stringe a sé, amorevole.
«Amore mio, non piangere...» mormora, accompagnando le parole con delle carezze.
«Piango di felicità perché mi ami, ti amo e qui tra i ribelli, oltre al mio migliore amico Jared, ho trovato voi e tanti altri amici veri!» rispondo, con voce soffocata, cercando di sorridere.
Andy mi asciuga le lacrime con dolcezza e poi, prima che possa dire altro, mi chiude la bocca con un bacio.
«Non farci piangere ora, dai, che figura facciamo se vedi i leaders dei ribelli piangere?» dice Ashley, tirando lievemente su con il naso e nascondendo gli occhi lucidi così come i suoi colleghi, poi ride e contagia tutti noi e per un momento dimentico tutto: la F.E.A.R., la guerra, l'ultima battaglia, la mancanza di Andy, le sofferenze.
Ora voglio pensare a cosa c'è di bello nella vita nonostante tutto: l'amore, l'amicizia, le risate.

Nei giorni successivi continuo a tenere d'occhio Dana di nascosto. E' sempre furtiva, cauta, come se non volesse far scoprire qualcosa o non volesse farsi beccare; nei confronti dei commilitoni ha un atteggiamento apparentemente normale, ma molte volte la vedo rimuginare tra sé e sé dopo aver parlato con qualcuno e, raramente, capto le sue parole, capendo che sta parlando male di qualcuno. Decisamente non mi piace, ma non posso convincere i capi a buttarla fuori dall'esercito senza delle prove, sebbene loro mi credano e sappiano che parlo e agisco in buona fede.
Devo tenere occhi e orecchie ben aperti.
  
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