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Autore: Kazu_kun    19/04/2014    1 recensioni
Una nuova galciazione incombe su Arendelle. Un problema da sistemare. Un amore creato e spezzato dallo stesso potere. Un potere diviso in due cuori. Uniti e divisi da questo amore impossibile e dal potere che ne deriva. Un'avventura da affrontare, nuovi amici da incontrare. Elsa, Anna, Kristoff, Sven ed Olaf devono affrontare molte avversità. Elsa deve affrontare le sue emozioni ed un'amore che non può esistere... Riusciranno i nostri amici a scongiurare il nuovo inverno perenne che incombe sul mondo intero? Ed Elsa, riuscirà ad amare l'uomo che non può contraccambiare per via di un antico incantesimo applicato a due cuori destinati ad amarsi? Jack riuscirà a fare la cosa giusta per la sua amata?
Genere: Azione, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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“Stammi lontano!” “Ti prego! Elsa, ascoltami!” “Eri tu! SEI tu! Tu hai riportato l’inverno! Sei stato TU!”… stavano litigando. Quella sala era enorme, le parole di quella discussione risuonavano in un sordo eco. Non sapevo che fare, cosa dire, ero impaurita. “Come fai a sapere come mi chiamo?!” “Ti prego, devi ascoltarmi! Non sono io a…” “Silenzio! Hai detto anche troppo! Sei e rimarrai un mostro!” “Proprio ciò che pensava di te il Duca di Weselton!”. Silenzio. Elsa si fece triste. Probabilmente pensava a ciò che era accaduto due anni prima. Lui, da essere diventato nell’ultima frase aggressivo, divenne triste ed anche dispiaciuto. “Elsa, scusa, io non volevo dire…” “ADESSO BASTA! HAI PARLATO TROPPO!!”. Era diventata rossa dalla rabbia. Altro che arrabbiata, era Furiosa! Cominciò a lanciare senza pietà raggi congelanti; ben mirati, dritti al cuore. Il suo viso fu bagnato da lacrime mentre schivava i colpi e cercava inutilmente di farla calmare. Era disperato, si vedeva. Disperato e… follemente… innamorato, forse? Dai suoi occhi color ghiaccio arrossati dalle lacrime di dolore ed, adesso, anche di sensi di colpa per ciò che aveva detto e gonfi di quest’ultime. “Elsa! NO!” “ANNA! Stai lontana!! È pericoloso! Devo fermarlo! A-Tutti-I-Costi!!” ”NO! No, Elsa, aspetta! Non lo è! Non è pericoloso! Non è stato lui a fare tornare l’inverno!”. Si era calmata un po’, ma era ancora in posizione d’attacco e con aria minacciosa verso quel ragazzo che la guardava sconvolto, disperato e dispiaciuto. Tanto dispiaciuto. “Ricordi la farfalla di neve? Mi ha lasciato ricordi, ricordi di una vita che non ho mai vissuto, di nomi che non ho mai udito,tra i quali il suo!” dissi indicando il ragazzo a cui apparve un lieve sorriso, poi continuai “Giusto, Jack – Frost?!” “Si! Esatto, l’ho mandata io!” esclamò felice e sollevato. “Allora è stato lui!”, Elsa era tornata minacciosa contro Jack, che si difendeva ora con le mani dal probabile attacco che per fortuna non arrivò poiché io la fermai: “NO! No, non è stato lui! Lui ha solo mandato quello spettacolo di neve ed il trono in dono!” “Si! È vero! Adesso, ti prego, Elsa, ascoltami! Qualcuno ha sfruttato parte della neve, che avevo inviato SOLO per creare il trono, per tramutare tutto il Mondo in un deserto innevato!” “Ah, si?! E chi?! Sentiamo, sono proprio curiosa!” disse Elsa ironica ed ancora dubbiosa su Jack. “Prima di spiegarti tutto, mi presento come si deve. Io sono Jack Frost, il Re dell’Inverno. Sono proprio come te, possiedo poteri in grado di controllare il ghiaccio e la neve; Grazie a te!”. Impietrimmo. “Come sarebbe ?” “L’Uomo Della Luna mi salvò da morte certa estraendo una parte dei tuoi poteri dal tuo cuore, sacrificando una vita, ma non so chi perse la vita quella notte.” “Elsa, va… va tutto bene?” “Io… credo… credo di non volere altre spiegazioni al di fuori di quelle sull’attacco dell’inverno.” Anche se cercava di nasconderlo, si vedeva che era scossa ed ora era rossa, come se stesse trattenendo un pianto. So che lo stava facendo. “Elsa…”: Jack se n’era accorto si avvicinava per confortarla, ma lei lo bloccò urlando “VOGLIO SAPERE CHI È STATO!!!” con l’indice alzato come per fermarlo. “P-Pitch…” disse lui un po’ sottovoce. “Cosa? Non ho capito.” Feci io, e lui allora urlò “PITCH!!” “E chi sarebbe costui?” chiesi confusa. “L’uomo nero. Lui ha trovato il modo di prendere il controllo della mia neve magica e trasformarla in un arma letale…” “D-Dove.... posso t-trovarlo? …….” “ELSA!” era scoppiata in lacrime ed ora aveva la mano destra davanti alla bocca per bloccare il pianto. Prima che potessi solo pensare di fare qualcosa, Jack era già corso da lei abbracciandola dolcemente. Ora la priorità non era l’inverno per lei, ma l’aver rischiato di uccidere Jack col suo potere dopo aver promesso a se stessa che questo non avrebbe più nociuto a nessuno. Lei, in quell’abbraccio così caldo, non poté fare altro che sfogarsi e scoppiò in un pianto disperato. “Perdonatemi, Jack!” disse Elsa piangendo, “Vi ho attaccato senza pietà, col solo scopo di uccidervi!”. Le sue mani erano l’una dentro l’altra, sfioranti con l’indice il proprio mento e le spalle accucciate sul collo, mentre le braccia di Jack la stringevano dolcemente da un po’ più sopra dei gomiti di Elsa e col mento appoggiato dolcemente sulla testa di lei; e le era molto di conforto. “Non preoccupatevi, Elsa, e datemi tranquillamente del tu” e dopo due secondi contati di silenzio Elsa rispose “Grazie”: un “grazie” tanto semplice quanto dolce e sincero. Era un grazie dal cuore. Un grazie… d’amore. Almeno io la penso così, poi non so… “Oh! Siete così carini insieme!” … proprio quello che dovevo evitare di dire. Spezzarono il dolce abbraccio e arrossirono, poi Elsa, esitando, disse “Smettila Anna! N-non è affatto vero! Sono solo molto dispiaciuta.. peeer… per aver attaccato un innocente con i miei poteri, ecco!” “Già, ed io l’ho-l’ho abbracciata perché… tu non ti muovevi! Già! Solo per questo!” “Sapete che queste sono scuse che non reggono né in cielo né in terra, vero? Andiamo! Siete tutti e due rossi e vi siete abbracciate come due fidanzatini! Non mi servono altre prova!” “ANNA!”, Elsa era diventata rossa più che mai e si era posta le mani sul viso per non farlo notare, ma Jack ed io lo vedevamo bene il suo rossore. Io sorrisi sospirando davanti all’amore, lui arrossì ancor di più e disse “Ehi! Dobbiamo prepararci per il viaggio! Pitch merita una lezione! So dov’è e so che è stato lui ad attaccare il regno di Arendelle, giusto…” lui arrossì pensando che avrebbe dovuto dire il suo nome, Elsa, invece, tolse le mani dal viso che gli erano rimaste incollate fino ad ora ed aveva già ripreso un aspetto perfettamente regale. Con voce solenne disse “Si, giusto, è per questo che siamo qui, perciò desidero sapere dove posso trovarlo.” “Elsa e se, per esempio, lui venisse con noi?” “No, Anna. Hai sentito: questo Pieck, Pack, Patch, Slitch, forse(?)…” “Pitch” la corressi io, “Quel che è! Insomma, resta il fatto che questo tizio sa come prendere il controllo dei suoi poteri!” “In realtà… sono i NOSTRI poteri…” “Cosa?! Questo vuol dire che…” “Esatto, Anna, può prendere il sopravvento anche sui poteri di E…. di Els…. Di vostra maestà! (uff…)” “Quindi? Questo vuol dire che dovrei rimanere con le mani in mano anch’io? No! Mi dispiace, non-fa-per-ME!” “No, vostra maestà, non dovete. Dovrete semplicemente lasciarmi venire con voi.”. Elsa da quando avevo proposto di farlo venire con noi era arrossita nuovamente, ma ora era seria; “Credo sia più prudente non dargli la possibilità di controllare due poteri, dunque tu, Jack, resti qui.” “NO! Se qualcuno deve finire sotto il controllo di Pitch allora preferisco essere io! Resta qui tu!” “Ma è una MIA responsabilità il regno e non intendo venire meno ai miei doveri da regina!” “No, cara mia! È un MIO nemico e quindi anche una MIA responsabilità!” “Ma ha attaccato Arendelle! Ed i nostri alleati!” “Ha attaccato tutto il mondo!” “Il mio regno prima di tutto, per me! Ed ha attaccato per primo Arendelle!” “Ha attaccato me! Ed i bambini! Nessuno può toccare i bambini, non finché Io resterò in vita!” “Ma è una…” “No, vado io per i piccoli!” “… mia responsabilità!” “Se solo…” “Mi ascoltassi…” “capiresti che…” “È UNA MIA RESPONSABILITÀ!!!” conclusero la discussione insieme, parlandosi l’uno sull’altra e poi dicendo la stessa frase, in coro. Il silenzio cadde sull’intera stanza, era rimasto solo il sordo eco delle ultime parole che avevano gridato per sovrastarsi le voci a vicenda. Allora io intervenni, “Che ne dite se…” “NON TI INTROMETTERE! È UNA NOSTRA DISCUSSIONE!” mi gridarono contro ancora una volta in coro. “Ascoltami bene, tu non puoi…” “Se solo mi ascoltassi io…” “Venire con noi perché è troppo pericoloso, devi…” “ti darei mille motivi per restare, devo andare io perché…” … parlavano ancora uno sopra l’altra. Anche se era un litigio, le loro dolci voci sovrapposte formavano un stupenda melodia, ma mi stavano facendo salire i nervi… “ORA BAAAAAASTA!!!” gridai con tutta la voce che riuscì a tirare fuori. “TU! Verrai con noi!” dissi indicando Jack, poi mi rivolsi ad Elsa e continuai “E tu non protestare, OK?!?!” . Rimasero tanto scioccati dalla mia determinazione che dalle loro bocche, da cui fin’ora erano usciti solo urli, uscì solo un esile “Si…” “Bene! Ed ora, dove si trova Pitch? Tu sai dov’è, no? Guidaci tu!” dissi indicando ancora una volta Jack, poi guardando seria mia sorella dissi “E tu, invece, preparati e stai pronta ad ogni evenienza, visto che lui dovrà farci da guida, tu ci farai da guardia del corpo. Io mi occuperò delle provviste. Così, tu, Jack, troverai il modo di soddisfare il tuo senso di responsabilità su tutto ciò che è successo fin’ora e tu, invece, soddisferai la voglia di proteggere me e la nostra gente. Siamo d’accordo?!” dissi squadrandoli da testa a piedi, con i pugni chiusi sui fianchi e piegata leggermente su me stessa. “Si…” “Bene!... Partiamo alle prime luci dell’alba, così avremo il tempo di rifornirci di cibo, acqua e quant’altro ci possa servire e partiremo anche ben riposati e carichi di nuova energia! È tutto chiaro no?” sorrisi e loro si guardarono sbalorditi. Annuirono ancora con gli occhi spalancati dallo stupore e Jack aveva anche la bocca aperta e le spalle assieme alle braccia rilassate, ma di stupore. Erano così divertenti che non potei fare a meno di scoppiare in una fragorosa risata “pppphuhuhuhahhahahahahahah… Ommio… ahahahahahah… Dovreste vedervi!! Ahahah siete così esilaranti!!!” dissi con voce stridula e soffocata dalle risate. Allora si guardarono imbarazzati e si sorrisero dolcemente, io lo notai, ma feci finta di nulla. Probabilmente pensarono che non li vedessi perché ridevo a crepapelle ed ero caduta a terra per quanto risi, visto che quando mi ripresi fecero finta di niente e smisero d’improvviso di guardarsi. Erano così carini insieme…. I loro occhi brillavano ancora ed erano diventati talmente rossi…
  
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