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Autore: Kill_your_darlings    20/04/2014    1 recensioni
Quando le persone che ami e che ti dovrebbero proteggere ti feriscono,non ti permetti più di di voler bene a nessuno e la felicità diventa solo una cosa di cui hai sentito parlare,una cosa che non ti appartiene. E a quel punto non sei più come gli altri,a differenza loro,che passano la vita a cercare la felicità,tu non lo fai perchè sai già la verità:la felicità non esiste. E ti arrendi ad essa.
Ginevra è una di queste persone,perchè da quando è nata non ha conosciuto altro che sofferenza. Ma le cose che conosciamo non sono le sole cose che esistono. E Ginevra questo,ancora,non lo sapeva.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Quando rientrò a casa sua madre stava ancora urlando addosso a sua sorella Skyler. Si diresse in camera sua senza salutarle. Aveva troppa paura che lo interpellassero nella discussione,e lui n'è voleva restare assolutamente fuori. Era sempre così ogni volta che litigavano e lui provava a rabbonire finiva sempre che entrambe se la prendevano con lui. poi con sua sorella non andava proprio d'amore e d'accordo. No per niente. Skyler era una ragazzina saccente di 14 anni. Oltre ad essere saccente era pure petulante,viziata,stronza e troia. Troia,si,perché ogni volta che mamma e papà andavano via lei si portava a casa un ragazzo e ci si richiudeva in camera a fare,come lei sosteneva,i compiti. E adesso invece la giostra era finita. Si erano trasferiti solo due giorni fa e non conoscevano nessuno. Così adesso stava urlando addosso alla madre che la odiava perchè gli aveva rovinato la vita portandola in uno schifo di casa,in uno schifo di paesi di contadini. Che l'aveva allontanata da tutti i suoi amici e compromesso per sempre la sua carriera nel mondo dello spettacolo. Sua sorella era proprio esagerata,neanche l'avessero portata in un campo di concentramento! Certo quel posto non piaceva neanche a Jarred ma cosa ci poteva fare se suo madre aveva trovato un buon lavoro in un agenzia di marketing? Proprio niente. Quindi tanto valeva accettare la cosa e smetterla di sbattere i piedi a terra e urlare "la mia vita è finita" come in una telenovela! E poi di li a una settimana sarebbe iniziata la scuola e sicuramente avrebbe fatto nuove amicizie. A Jarred piacevano le nuove esperienze era un ragazzo molto aperto ed espansivo....e poi sperava che nella sua scuola ci fosse anche quella strana ragazza aveva conosciuto qualche ora prima. L'aveva colpita subito era proprio buffa. Ogni volta che lui le parlava lei arricciava il naso con un sorriso storto. E tutte le volte che aveva tentato di guardarle quei bellissimi occhi castani lei li aveva distolti imbarazzata. Le era sembrata così dolce per la sua timidezza...e poi non riusciva proprio a levarsi dalla testa i suoi bellissimi occhi.
 -Oh,hai visto il mio telefono?- suo fratello sbucò dalla porta della loro camera tutto spettinato e sporco...Ma che cazz..? Jarred scosse la testa. 
-Che due coglioni non lo trovo da nessuna parte!-disse scazzato. Jarred gardò ancora il fratello che sembrava essere uscito da una centrifuga. 
-Willis?-
 -Mhm?!- lo guardo scazzato,tipico del fratello.
 -Si può sapere cosa cazzo hai combinato?-Willis si girò perplesso. Non aveva capito un fico secco di ciò che gli stava chiedendo il fratello. Cosa aveva fatto cosa? Lui non aveva fatto proprio niente era stato via tutto il giorno! Possibile che li dessero colpe che non aveva?
 -I vestiti!- ribattè l'altro con fare ovvio. Il ragazzo di guardo la camicia leggermente strappata e sporca di fango. Scrollò le spalle con fare menefreghista.
 -Lascia stare va' che è meglio-rise di gusto prima di uscire dalla stanza ed andare in cucina,là dove provenivano gli schiamazzi delle due donne di casa. 



Correre! Correre era l'unico pensiero di Ginny. Non voleva pensare ,solo muovere i piedi sul terreno fangoso e allontanarsi il più possibile da quell'incubo. Appena suo padre l'aveva lasciata andare e si era aperto una nuova bottiglia di birra per poi dirigersi in camera,era scappata. Non gli fregava niente di quello che le avrebbe fatto al suo ritorno. Pensava solo al vento fra i capelli,all'aria fresca nei polmoni e l'odore delle foglie bagnate che la facevano sentire a casa. Perchè lei era a casa,in mezzo a tutti quegli alberi e animali,lei era a casa. E si sentiva tranquilla anche se le girava la testa,se le doleva lo zigomo per il pugno che le aveva tirato il padre e le veniva da vomitare al solo pensiero di cosa era successo in cucina qualche minuto fa. Chiuse gli occhi d'istinto per non piangere. Poi però senti una botta nel petto e un improvviso vuoto dentro allo stomaco. Si ritrovò improvvisamente a terra e inizió a rotolare. Senti una mano che la stringeva dietro alla schiena e poi un improffiso tonfo. Le girava ancora di più la testa di quanto non lo facesse prima. Ma quando apri gli occhi si ritrovo a pochi centimetri dal naso due grandi pozzi azzurri che la scrutavano curiosi.

Scusate sò di averci messo tanto:/
comunque spero abbiate capito qualcosa del capitolo.
Continuate a recensire e a fare supposizioni e io continuerò a mandarvi fuori strada;)
So che Skyler è un nome maschile ma mi è sempre piaciuto e quando ho scoperto che non era da femmina ormai per me lei era Skyler. 
Nel prossimo capitolo ci sarà un nuovo incontro per Ginny....
Recensite,recensite e ancora recensite....
Aly
  
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