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Autore: francs_moony    22/04/2014    3 recensioni
Cosa succederebbe se Hershel Layton, defunto per un inspiegabile incidente, avesse lasciato al mondo un figlio? E se questo fosse alle prese con un mistero da risolvere e chiedesse l'aiuto di un altro ragazzo, inesorabilmente legato a lui dal destino?
È la prima fanfiction che scrivo, spero che recensiate in molti!
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con un  portamento quasi regale, le gambe accavallate e i capelli ingrigiti che ricadevano sugli occhi bigi, stava seduto il signor Stirling nel suo salotto, quando i ragazzi entrarono.
Lyonel era irrigidito. Aveva tanto a lungo sperato di conoscere suo zio!
- Accomodati, ragazzo. - disse questo mentre con la mano indicava a Layton la sedia davanti alla sua; poi si voltò verso il figlio: - James, Clara, sarà meglio che usciate.
- Ma papà, noi…
- Questa non è una richiesta, James.
- …Sì, papà.
La porta si chiuse dietro ai ragazzi e un pesante silenzio scese fra zio e nipote. Lyonel sentiva su di sé lo sguardo attento dell’altro, come se avesse voluto carpirne tutti i particolari. Imbarazzato, si premette gli occhiali sul naso.
- Sai, hai… il naso di tuo padre.
- Come? – il giovane quasi non aveva sentito la voce lontana anni e anni
- Gli occhi invece non ci sono proprio – lo zio scoppiò a ridere e si accasciò in avanti, con gran sorpresa del nipote; si passò una mano tremante davanti al viso: - Forse se avessi prestato più attenzione non sarebbe morto…
- Ma cosa dice?
L’uomo si aprì uno spiraglio tra le dita per osservare il ragazzo: - Tu sai chi sono io, vero?
- Sì – un istante di silenzio – Jean Descole.
- Oh no, non intendevo lui – sorrise – Ritengo di essere prima di tutto Hershel Bronev, sì.
- Tuo padre… mio nonno, è ancora vivo?
- No, è morto in prigione qualche anno fa. – adesso l’uomo si era raddrizzato sulla poltrona – Temo proprio di esserti rimasto solo io, come parente… Situazione quasi paradossale, immagino tu sia a conoscenza di tutti i disastri che ho combinato a tuo padre, sì?
- Oh sì – fu il turno di Lyonel di ridacchiare – Ricordo che una volta, quand’ero piccolo, mi raccontò di quando aveva costruito e guidato un piccolo elicottero per raggiungere un maniero nero e solitario.
- Uh, be’, quella volta fui un po’ cattivo, sì – era incredibilmente amaro il suo sorriso
- Che tipo era? Non rammento molto…
- Oh, era insopportabile. Sempre a parlottare su cosa un gentiluomo dovesse fare o non fare… il “Times” parlava benissimo di lui, era estremamente intelligente. E io ne andavo straordinariamente fiero. Forse il periodo migliore del nostro rapporto fu il giro intorno al mondo per cercare l’eredità degli Aslant… Quanti anni sono passati! Credo non apprezzasse particolarmente il mio umorismo, però. Sapevi che inizialmente il suo nome era Theodore?
- Sì, lo sapevo.
- Se posso chiedere, come facevi a saperlo?
- Sono cresciuto con una persona ben informata su di lui.
- Chi?
- Non credo che gli piacerebbe se te lo dicessi.
- Posso capirlo.
- …  - Lyonel si schiarì la gola – Don Pablo.
- Che cosa?
- La persona che mi ha cresciuto, Don Pablo. Anche se non credo affatto che sia prete… Io l’ho sempre chiamato Paul e basta – quando si accorse che lo zio era scoppiato a ridere, corrugò le sopracciglia e chiese: - Qualcosa non va?
- No, no, è che… al confronto il fatto che io si l’unico parente che ti rimane sfigura un poco.
Il ragazzo preferì rimandare l’argomento a un’altra occasione, ma si segnò mentalmente di indagare su Paul. Certo, non era stato un mostro di affettuosità, ma da lui aveva imparato tanto. Tuttavia per il momento aveva una domanda più importante da fare.
- Sai niente su mia madre?
- Tua madre?
- Sì, Paul non me ne ha mai parlato.
Jean Descole guardò lontano, verso la finestra, ma molto più in là della via assolata: - La conoscevo, sì.
Lyonel percepì chiaramente un tuffo al cuore. Era la prima persona che conosceva che sapeva qualcosa su sua madre.
- È ancora viva?
Lo zio lo guardò intensamente: - Ragazzo, è importante che tu non sappia nulla su di lei.
- Ma come! No, io devo…
- Non devi niente, ascoltami: divulgare informazioni sul suo conto sarebbe per lei incredibilmente pericoloso, e ancor di più per te.
- Ma non posso fermarmi proprio ora che ho trovato una traccia, so che è ancora viva perché ne parli al presente, ho impiegato anni a rintracciarti! Zio, ti prego, dimmi dove posso trovarla, dimmi almeno il suo nome!
- Non posso.
Lyonel neanche si era reso conto di essersi alzato in piedi dalla foga. Subito sedette nuovamente.  
- So che è terribile. Ma ho promesso a tuo padre che non avrei detto nulla, mai, a nessuno e per nessun motivo.
- Cos… tu, tu hai parlato con mio padre prima che morisse?
- Sì, l’ho fatto.
- Com’è morto?
Il signor Stirling non rispose e il ragazzo capì.
- Sapeva che sarebbe morto, è così? – suo zio annuì appena. Lyonel si prese la testa fra le mani. – Perché mi ha lasciato? E perché tu non sei mai venuto a cercarmi? A dirmi che avevo una famiglia!
- Era essenziale proteggerti!
- Proteggermi da chi?!
Entrambi in piedi, ansimarono per qualche secondo dopo le grida.
- Certo che stanno facendo un bel casino, eh? – commentò intanto James fuori della porta
- Aggiungici pure che ci stanno mettendo troppo – bofonchiò Clara.
Ma torniamo a noi.
Gli occhi grigi dello zio erano imperscrutabili per Lyonel, la cui rabbia gli si leggeva invece molto chiaramente in volto.
- Io... non… non posso.
- Hai paura!
- Ti basti sapere che al momento non hai nulla da temere.
- E allora perché non mi spieghi?
- Forse mi sbagliavo, per certi versi sei molto diverso da tuo padre – il ragazzo lo guardò perplesso e accigliato – “un gentiluomo deve essere paziente e opportuno” – recitò sommessamente il signor Stirling
- Se l’avessi conosciuto meglio, forse, avrebbe potuto insegnarmi di più.
Descole pareva mortificato. Si strinse nelle spalle e si riordinò i capelli. D’un tratto, si avvicinò al nipote.
- C’è una persona che ti potrà rivelare tutto. Lui, lui saprà come fare.
- Come si chiama questa persona?
- Luke Triton. Ma non so dirti dove trovarlo. Lui conosceva tuo padre meglio di chiunque altro.
- E come faccio a rintracciarlo?
- Chiedi a Nonna Enigmina. Lei sa tutto. La trovi all’angolo di Warren Street, vicino a Regents Park.
- Ah, va bene – Lyonel aprì la porta, considerando terminata la conversazione, ma si voltò prima che James entrasse: - Grazie. Apprezzo molto ciò che ha fatto.
- È stato un piacere, e puoi anche darmi del tu – il ragazzo sorrise, mentre il cugino e Clara si lamentavano della durata del “colloquio”.
Salutato il signor Stirling, i tre si stavano per dirigere all’uscita, quando Layton si sentì afferare per un braccio.
- Scusa, stavo quasi per dimenticarmene – disse velocemente lo zio rivolto al nipote – Ma tuo padre voleva che l’avessi tu. – concluse porgendogli un’alta tuba grigio scuro un poco provata dal tempo. Tuba che Lyonel tante volte da bambino aveva considerato irraggiungibile in testa all’uomo che lo teneva per mano. 

*Note dell’autrice*
Salve gentaglia! Nonostante tutti i miei sforzi rimango un disastro ad aggiornare xD
Grazie infinitamente a quelle belle personcine che hanno recensito il capitolo precedente, vi adoro e non mi merito tutti i vostri complimenti *^*
Comunque, cosa ne pensate del capitolo? Come al solito sono graditissimi critiche e commenti assortiti ;)
Vi prego di non linciarmi per aver fatto crescere il figlio di Layton con Don Pablo, erano anni che immaginavo una cosa simile xD Invece, riguardo al figlio di Dimitri Allen, ho una bella sorpresina per voi in merito che però credo arriverà tra parecchio tempo, quindi tenetelo bene a mente! *muahahahaha*
Voce da cronista: “Riusciranno nella prossima puntata i nostri eroi ad incontrare Luke Triton? Lo scoprirete solo leggendo (?)!”.
Bah, mi sento ridicola. Al prossimo capitolo, bye! 

 

  
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