Guida alla Comprensione e Misteri di Saint Seiya
-Special Edition-
“La
Leggenda dei Guerrieri Scarlatti”
Ebbene,
speravate di avere un po’ di tregua in attesa della saga di Poseidone?
Mi
spiace per voi.
E’
capitato che ieri, complici la noia e la mia poco spiccata voglia di uscire la
sera, chiedendomi “E cosa faccio adesso?”, l’occhio mi sia caduto sulla
raccolta dei miei amati DVD dei Cavalieri.
È
intervenuta la parte saggia di me “No, non puoi continuare a guardare
Poseidone, hai già delle puntate in arretrato”, e fino a qua niente pericolo.
Però,
subito dopo, è arrivata anche la parte perversa “Bè, non puoi guardare altre
puntate ma con uno dei film non c’è pericolo”.
Ebbene,
secondo voi com’è andata a finire?
Ho
avvicinato un sacchetto di mais alla testa infiammata di Apollo, mi sono usciti
i pop corn, ed eccomi qui dopo essermi rallegrata davanti a litri e litri di
sangue.
Il
suddetto film inizia con una cosa orribile: tra varie scene di terreni
distrutti, monumenti mondiali in rovina e sassi che volano non si sa bene come,
c’è una farfalla.
Ora,
la cosa può essere tralasciata, eppure a me ha fatto orribilmente schifo.
Io
odio le farfalle.
Cosa
c’è?
Kurumada
odia gli orsi, ed io odio le farfalle.
E
non ditemi che sono belle e colorate: sono indegni bruchi pelosi con le ali!
Comunque,
in mezzo alle farfalline c’è Saori, tanto pura, carina, innocente, ancora più
stupida del solito, e dietro di lei spunta una figura imponente, le si sdraia
accanto e tutti e due partono a ridere come due deficienti.
Bell’inizio.
Il
tipo in questione è Abel, meglio conosciuto come Apollo, che annuncia tutto
contento:
-Io
voglio distruggere la terra perché gli uomini non sono più degni di vivere. Ah
ah ah!-
Il
tutto, con una tazza di tè tra le mani.
Ora,
ve bene, riunione di famiglia tra fratello e sorella, ma non è che poi ispira
tanto fiducia uno che ti guarda e dice “Io sono un Dio potentissimo.
Slurrrrrp!” e ti beve in faccia senza ritegno magari sputandoti anche addosso perché
il tè era ancora bollente.
Proprio
in questo momento arrivano Seiya e compagnia bella, tranne Ikki che
naturalmente deve difendere la sua serietà e la fama da asociale paraculo.
Vedendo
Abel, il ronzino si offende tantissimo: come, se Athena se ne va lui non avrà
più la scusa di gettarsi nei burroni per andare a salvarla!
I
quattro Bronzetti allora iniziano un tira e molla con la Dea dei pasticcini
alle cinque del pomeriggio: “Noo, non te ne andare!” “Massì, me ne vado” “Ma
noo, non te ne andare!” “Ho detto che me ne vado!” e tutti a piangere come
disperati, specie Seiya, poverino, gli hanno appena fregato la ragazza,
compatiamolo.
A
fermare il pericolosissimo Bronze intervengono i tre Cavalieri di Apollo,
chiamati Cavalieri della Corona.
Quale
corona, poi, non si sa, a parte che fa pensare ad un ordine Templare o un
partito politico fondato dagli amanti della birra (la Corona Extra, quella che si beve con il sale sul collo della
bottiglia).
Tali
tizi sono… fortissimi? Invincibili? Terrificanti? Valorosi?
Forse,
ma innanzitutto sono brutti; lo so, l’aspetto esteriore non conta, eppure si
dice che anche l’occhio vuole la sua parte, nel caso di questi, poi, vuole una
parte di lenzuolo per potersi coprire e non vederli!
Tali
Cavalieri sono Atlas, toh, nome normale!, Berenice, ahi, nome da femmina, ed
infine il più pauroso: Jaoh.
Non
posso farci nulla, Jaoh mi fa pensare al Turbotubbie di Colorado, ricordate “Jaoh jaoh! Jaoh jaoh!” *saluta con la manina finché qualcuno non gli stocca il collo*.
Coomunque,
non è solo una questione di aspetto fisico: diciamo anche che i paramenti non
sono dei migliori, non tanto per le armature quanto per quello che ci sta
sotto: trattasi di gonnellini dai color improponibili, uno più femminile
dell’altro, tranne per Berenice.
Eh,
sì, lui non si abbassa a certi livelli.
Lui
il gonnellino non ce l’ha proprio!
Come
se non bastasse, ecco che spuntano anche i Gold che erano rimasti secchi nella
battaglia alle Dodici Case, vedi Saga, Death Mask, Camus, Shura e Aphrodite.
Dio
santo, mi fanno una pena questi qua!
Non
possono stare in pace neanche da morti, tutti che gli rompono le scatole: prima
Hades “Uccidiamo Athena”, ora Apollo “Uccidiamo Athena”, il prossimo sarà il
nonno di Heidi che cerca qualcuno per mungergli le capre.
Allora
è deciso: ci liberiamo di Saori, perfetto, era ora, ciao ciao e a mai più
rivedersi!
Ma...
no!
No,
Seiya non è disposto a lasciare andare via la sua unica fonte di cotante
numerose facciate su strati di roccia taglienti, ed eccolo che parte
all’inseguimento, venendo però fermato da uno dei Cavalieri di Apollo, che lo
pesta sul portico di casa fino a quando il Saint di Pegasus non finisce nello
scantinato e riemerge con un ratto in bocca.
A
quel punto desiste, e decide di andare a frignare nella soffitta dove abita
insieme ai suoi amici; qui discutono, Hyoga dice che va bene, alla fine quella
cretina è una Dea, sono pure cazzi suoi se vuole abbandonare la terra, ed ecco
che Seiya si alza e lo scatapascia fuori dalla finestra alla quale il Cigno era
appoggiato.
Subito
dopo Pegasus scappa, e se ne va… ma, no, dico… Seiya, un altro posto?
Un
luogo meno equivoco?
No,
bè, dicevamo che Seiya se ne va al porto a frignare, e magari cerca di
soffocare le angosce con metodi casalinghi di cui però non fa parola.
Intanto,
c’è uno che suona anche qui, ma Apollo è pienamente giustificato, in fondo è il
Dio della musica, dell’arte e tutti quei papocchi lì.
Solo
che, povero, suona male, ma proprio male, ma coooosì male, che persino Saori non lo sopporta più, infatti arraffa
la sua paletta da mosche con tutta l’intenzione di spaccargliela in testa.
E,
mentre è in procinto di farlo, ecco che le viene su un’espressione arrabbiata,
ma talmente arrabbiata che, vi dirò, non sono riuscita a dormire la notte.
Ridevo
troppo.
Purtroppo
il piano della bomboniera fallisce, e mentre Apollo vuole chiaramente colpirla
lei se ne sta ferma, a guardarlo come un pollo guarderebbe un barbecue, e
subito dopo pensa “Oh, non sono riuscita a fermare la minaccia per la terra…!”
– ebbè, quando mai!
Guarda,
Saori, che nessuno di noi pensava che tu potessi farcela!
E
comincia il primo scazzottamento, che dovrebbe essere serio, ma a me è parso
una cosa molto buffa: quindi, Camus e Shura si fanno avanti, danno un cazzotto
ciascuno ai guerrieri di Apollo, e poi boh, si buttano da soli in un dirupo
senza un motivo, finendo spiaccicati dai già citati guerrieri.
Ma
attenzione, anche i Bronze hanno sentito il cosmo di Saori indebolirsi
(insomma, sparire, perché indebolirlo più di quanto non sia già è impossibile)
e sono già sulle tracce del Tempio di Apollo: ecco che Shun neanche è arrivato
e già deve essere salvato da Shiryu, si riuniscono su uno spuntone di roccia, e
dagli con una conferenza con tema “Non si uccidono gli Dèi”.
Eh,
ma scusa, Poseidone cosa era, il lattaio?
Ma
pazienza, Saori va salvata e quindi gli Dèi si pestano, specie se è possibile
anche solo rendergli i capelli più normali di quelli di Abel.
Il
primo scontro vede Seiya fritto da uno dei bruttissimi fortissimi
Cavalieri della Corona, credo fosse Berenice, comunque, quello fissato con il
pestaggio delle mani.
Già,
pare che il Cavaliere abbia la malsana passione di calpestare le mani a Seiya
neanche fosse una cura prescritta dal medico.
E
in tutto questo Seiya cosa può mai fare?
Pensa,
ma mica ad un modo per sconfiggere il nemico; naah, pensa “Ooh, ma se mi uccide
potrò rivedere Saori!”.
…
IDIOTA!
Hanno
inventato le fotografie!
Comunque,
dopo un’ultima doratura maestrale, l’inquadratura si sposta su Shiryu che è
accolto dal suo amico Death Mask e preso calorosamente a calci con l’augurio di
una buona salute per tutta la vita.
Ma
Shiryu non molla, ed attacca il nemico con un colpo che a me ricorda il suono di
un rutto alla Homer Simpson o, in alternativa, un piatto cinese (causa del rutto
di prima).
Ed
ecco che finiscono di nuovo negli Inferi, Shiryu scopre che Saori può essere
salvata, uccide il nemico e se ne va a saltellare sulle costole di qualcun
altro.
Spostiamoci
ancora, questa volta vediamo Shun, che…
Dio,
ti prego.
Io
non è che voglio sempre dire cose cattive su Shun, non sono io, è lui che fa di
tutto pur di essere insultato!
Ecco,
c’è Shun che vede delle roselline rampicanti e cosa fa?
Vabbè,
annusiamole!
Certo,
in mancanza di stupefacenti anche il polline ha per Shun effetti devastanti.
Ed
ecco che spunta Oscar Wilde a parlare del suo principio Art for Art Sake, della bellezza suprema, di come solo le cose
belle sono perfette… ops, scusate, non si tratta di Wilde ma di Aphrodite.
Il
Cavaliere dei Pesci attacca la caramella sputandogli addosso petali di fiori,
lanciandogli fiori, infilzandolo con i fiori… ma dai, è un avversario o un
bouquet di matrimonio?!
Shun
non vuole arrendersi, altrimenti “Se vengo sconfitto i miei amici riderebbero
di me!” – guarda, Andromeda… possiamo ridere di te anche senza che tu venga
sconfitto!
Subito
dopo arriva Ikki che decide di dare finalmente una bella lezione al gemello di
Lady Oscar (Oscar Wilde, Lady Oscar, per Aphrodite questo nome è un segno del
fato) facendogli avere la visione celestiale di lui stesso mentre fa il bagno.
Oddio,
il Saint dei Pesci ne è sconvolto, non si era mai visto da vicino!
Per
questo i due si affrontano, ma a rompere le scatole arriva Atlas, pure lui con
la mania di cucinare le persone, e così i fratelli finiscono a reggersi a
vicenda perché davvero non sanno decidere chi dei due è messo peggio.
Torniamo
a Seiya, il Cavaliere frignoso che se ne sta a lagnare su una colonna
diroccata; si vede che le sue lagne avevano rotto fin troppo, perché ecco che
arriva Saga a dargli del coglione moccicoso, al che Pegasus capisce che forse,
magari, combattendo, può ancora salvare Saori.
Evvivaaa,
scialati!
E
così il Bronzetto lascia Saga a farsi uccidere al suo posto e scappa verso il
Tempio di Apollo.
Non
manca qualcosa, ragazzi?
Hum,
oh, ecco!
Hyoga
arriva adesso, fresco fresco come il merluzzo, e viene accolto da Apollo che
gli chiede una bara di ghiaccio per rinchiuderci dentro Athena, così siamo
proprio sicuri di non riaverla tra i piedi.
Il
Cigno però non è d’accordo, e si ritrova a combattere contro Berenice a colpi
di “Golia – A Fresh Air Explosion!”
almeno fino a quando non finisce stritolato dai capelli dell’avversario.
Non
dico che mi fa impressione, ma schifo sì.
Insomma,
ve lo immaginate?
E
se aveva i capelli grassi, o la forfora?
Nel
mentre viene strangolato dall’omino della Pantene
Hyoga pensa alla mamma, che carino, bisogna sempre rassicurare la mammina,
specie quando stai per morire!
Ma
ecco che a salvare il papero arriva Shiryu, e poi i fratelli monchi, ed infine
arriva anche Seiya il quale riferisce piuttosto contento che Saga si è fatto
uccidere al suo posto, che cosa meravigliosa, davvero, adesso sto meglio.
Ma
non potevi morire tu?!
E
tutti a sparare le solite cavolate sulla cattiveria di Apollo e la pace sulla
terra –che non si sa dove sia finita, ma loro continuano a difenderla-, ed
arrivate in soccorso di Seiya, Shiryu e Hyoga le armature fancazziste di
Sagitter, Aquarius e Libra, ecco che parte lo scazzottamento.
Ikkie
Shun, sfigati, rimasti in mutande, fanno il tifo da terra, avendo capito
appieno la tattica di Aioros: mai fartene carico, affida Athena agli altri!
Entrati
nel Tempio, Apollo si accorge di essere rimasto senza più guerrieri, così si
ritrova ad affrontare gli invasori da solo, invasori che ben presto diventano
invasore, perché Seiya rimane da solo a fronteggiare quel tendaggio medievale.
Infine,
porca di tutte quelle puterrime, Saori viene salvata dal cavallo alato proprio
quando stavamo per liberarcene per sempre: eccola che si sveglia, con calma,
apre gli occhi, si siede, si stiracchia, chiede il caffè, e pensa “Uh, mi hanno
nuovamente salvato la vita!” – e bravi!
Potevano
anche farne a meno, non ci offendevamo mica!
Passa
altra mezz’ora tra prendere la mira con la freccia di Sagitter, parlare ancora
una volta di quanto Apollo sia malvagio, la terra supercalifragilistichespiralitosamente
fantastica, Athena stupida…
Ed
in tutto questo Apollo se la ride di brutto, sostenendo che lui è un Dio, mica
può essere ucciso, ahahah, che scemo! Ahahah! Vuole ucciderlo, mwaaahahahah,
che cosa divertente iuahahassshahaha!!!
Tanto
divertente che subito dopo finisce infilzato come le braciole di Pasquetta,
siamo ancora in tema, e infine kaput, muore, toh che peccato.
Insomma,
tutto si è concluso per il meglio: la terra è salva, si gioisca, Athena è salva
ma di questo non ce ne frega nulla, e tutti piangono per terminare degnamente
l’avventura.
______________________________________________________________________________________________________________
Heilà popolo!
Anche se in ritardo
ne approfitto per farvi gli auguri di Pasqua, spero abbiate passato bene le
vacanze e di non avervi troppo traumatizzato xD
Considerate questo
capitolo speciale un piccolo regalo al posto delle uova ;)
Bè che dire… mi
auguro vi piaccia, fatemi un po’ sapere! :D
Adesso mi dileguo,
Apollo ha appena saputo che gli ho detto che ha i capelli brutti!
Ringrazio in anticipo
chi leggerà, recensirà o inserirà tra Preferite/Seguite/Storie da Ricordare ^^
A presto,
Rory_Chan