Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: _val_    23/04/2014    1 recensioni
"Aveva passato degli anni a chiedersi cosa volesse dire, in fin dei conti, la parola "diverso". In base a quale criterio di normalità lui era diverso? Ormai aveva smesso di chiederselo, come se non gli importasse più."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tre

Quando il disco finì, Mika si alzò per primo e allungò la mano a Ian, che l'afferrò e si tirò su. 
-Grazie.- gli disse Mika a bassa voce. -Il disco è veramente fantastico.- fece una pausa. -Ed anche tu.- aggiunse a voce più bassa. Arrossì immediatamente dopo aver pronunciato quelle parole, e con lui arrossì anche Ian. 
-Dobbiamo, uhm, come si dice in questi casi? Approfondire la nostra conoscenza?- gli disse Ian con una voce da uomo sofisticato ed anche un po' vecchio. Subito entrambi scoppiarono in una sonora risata.
-Si, dobbiamo.- gli rispose Mika, appena riuscì a smettere di ridere.
-Bene, allora, dimmi un po'... Età?- chiese Ian.
-Trenta. Tu?-
-Venticinque. Poi, data di nascita?- Mika sorrise, era uno strano modo di conoscersi, quello, ma gli piaceva.
-18 Agosto 1983.- rispose. -E la tua?-
-10 Novembre 1988. Adesso, vediamo un po'... Luogo di nascita!?-
-Libano, Beirut. Ma solo mia madre è libanese, mio padre è americano.-
-Io sono nato in Italia, ma mia madre è americana, così ci siamo trasferiti a Los Angeles. Poi io sono venuto qui in Inghilterra, i miei nonni paterni erano inglesi. Quindi io sono un misto di culture.- risero insieme. Mika arricciò il naso, e il cuore di Ian fece una capriola.
-Fratelli o sorelle?- chiese poi Mika.
-Un fratello e una sorella. Si chiamano Peter e Tahiti. Tu, invece?-
-Tre sorelle, Yasmine, Paloma e Allegra, e un fratello, Fortuné. Siamo un po' tanti.- risero ancora, e così passarono il resto della mattina fino all'ora di pranzo. Con tutte le domande che si erano fatti, incluso colore preferito, conoscevano molte cose l'uno dell'altro. Mika era felice, felice per davvero, più di come lo era stato in quegli ultimi giorni con Alex. Ian gli piaceva, aveva smosso totalmente il macigno che era sul suo cuore e lo stava aiutando a ricucire le ferite. Non pensava che dopo Josh sarebbe riuscito di nuovo a sentirsi così. Pranzarono insieme, poi Mika tornò a casa sua, non prima di essersi scambiato il numero di telefono con Ian. Entrambi erano intensionati a rivedersi.
Entrando in casa, Mika continuava a fischiettare il Requiem. Quella melodia lo aveva incantato, così come Ian. Si spostò fino al bagno e, guardandosi allo specchio, notò il sorriso che aveva stampato sul volto. Sembrava un bambino davanti ai regali di Natale. Scosse la testa. Tolse la maglietta e la lasciò sul cesto dei panni sporchi, poi andò verso la camera e si buttò sul letto. Il sorriso non accennava a scomparire dal suo volto. Si sentiva veramente felice. Chiuse gli occhi e il volto di Ian gli comparì sotto le palpebre. Il suo sorriso si allargò. Non gli sembrava di averlo osservato così a lungo, eppure ricordava ogni suo singolo tratto. La forma del viso, ovale e con la mascella un po' sporgente, le labbra carnose e poi i suoi occhi, dio, in quegli occhi si era perso un gran numero di volte in un solo pomeriggio. Quel buonumore gli stava dando una qualche ispirazione. Note si facevano largo nella sua mente, così si avvicinò al pianoforte. Le sue mani scorrevano veloci sui tasti. Prima di dimenticare ciò che aveva composto, attivò il registratore del cellulare e suonò ancora, andando avanti pezzo dopo pezzo. Suonò più e più volte, senza accorgersi del tempo che passava. Quando fu soddisfatto si alzò. Sentiva il bisogno di confidarsi con qualcuno, di capire se quello potesse mai essere amore. Chiamò Alex ed appena la ragazza rispose, la salutò frettolosamente con un 'Ciao' e prese a raccontare tutto come un fiume in piena. Quando ebbe finito Alex ridacchiò dall'altro capo del telefono.
-Che c'è?- chiese Mika.
-Sei innamorato cotto, ecco che c'è!- rispose Alex,  poi rise di nuovo. Mika non riuscì a trattenersi e rise con lei. 
-Dici?- domandò quando si fu calmato.
-Mhmh.-

-Mi sono innamorato di te, Michael.- gli disse Josh.
-Dici?- chiese lui.
-Mhmh.- rispose l'altro. Si baciarono. Il loro primo bacio. I loro cuori battevano forte, all'unisono. 
-E tu? Tu sei innamorato di me?- 
Mika annuì. -Certo che si.- disse poi. Sorrise e baciò di nuovo Josh, facendo scorrere le mani lungo i fianchi di colui che era appena diventato il suo ragazzo. 


Mika scosse la testa e strinse gli occhi, in modo da scacciare il ricordo che aveva fatto breccia nel suo cuore. Salutò Alex e si diresse al frigorifero. Aprì la parte del congelatore e prese una vaschetta di gelato alla nocciola che mangiò direttamente da lì con un cucchiaio. Quando si rese conto di stare esagerando la rimise a posto e se ne andò in camera. Si svestì e non si preoccupò di indossare un pigiama. Si infilò nel letto con solo i boxer addosso e prese il cellulare. Scrisse un messaggio a Ian.
Grazie per la bellissima giornata, o parte di essa che sia. Spero di rivederti presto, molto, molto presto. Grazie anche per il Requiem, l'ho adorato e lo adorerò per qualcosa come sempre. Dormi bene.
M.

Inviato. 
Si era sforzato di non fare errori nello scrivere. Non aveva voglia di raccontare della sua dislessia, non ancora per lo meno. Prima che arrivasse una risposta, Morfeo lo chiamò tra le sue braccia.

ஐ ஐ ஐ

Ian era seduto al tavolino del bar dove aveva appuntamento con Mika. Erano passati due giorni da quando l'aveva visto l'ultima volta, ovvero da quando poi si erano conosciuti. In quei due giorni non aveva fatto altro che pensare a lui. Si erano scambiati messaggi e telefonate, ma per gli impegni del cantante non erano mai riusciti a vedersi. Fino a quella mattina in cui, finalmente, Mika era libero. Mentre aspettava rilesse i messaggi dei giorni precedenti e si ritrovò a sorridere. Per quanto gli sembrasse strano, ogni volta che pensava a Mika, o che gli arrivava un suo messaggio, una strana sensazione si faceva largo in lui. Non erano le solite 'farfalle nello stomaco'. Era molto di più. Forse uno zoo nello stomaco avrebbe reso di più l'idea.

Dopo aver passato dieci minuti buoni a fissare l'armadio aperto, Mika era riuscito a decidersi. Aveva indossato un jeans e una maglietta rosa chiaro. Poi aveva preso la sua collana con l'omino e l'aveva messa. Era uscito di casa e si era diretto verso il bar dove aveva appuntamento con Ian. Mentre camminava si tormentava un lembo della maglia. Il bar era abbastanza vicino a casa sua, così aveva deciso di andarci a piedi. Quando arrivò vide Ian con lo sguardo lontano che giocherellava nervosamente con la cover del suo cellulare. Colmò la distanza che li separava a grandi passi, e, quando il biondo lo vide, smise di giocare convulsamente con il suo telefono e sorrise al riccio, appoggiando il cellulare al lato del tavolino.
-Buongiorno.- esordì Mika, sorridendo.
-Buongiorno anche a te.- rispose Ian, anche lui sorridente. -Cosa ti andrebbe?- gli chiese subito dopo, notando il cameriere che si avvicinava. 
-Un caffè lungo, grazie.- rispose Mika.
-Cosa posso portarvi?- chiese il ragazzo del bar. Era bello, ma nessuno dei due parve farci caso. Staccarono a malincuore gli occhi l'uno dall'altro e fu Ian ad ordinare per entrambi.
-Due caffè lunghi, grazie.-
Senza aspettare che il cameriere si allontanasse ripresero a guardarsi. Gli occhi di nessuno dei due volevano distogliersi dall'altro. 
-Ti ho pensato spesso in questi due giorni.- disse Mika. Ian arrossì violentemente.
-Anch'io.- rispose.
Entrambi sorrisero. Quando il cameriere portò le loro ordinazioni, si scostarono, sorprendendosi di come fossero vicini. Bevvero i loro caffè, gli occhi dell'uno fissi in quelli dell'altro. 
-Tu che lavoro fai?- chiese Mika a Ian.
-Dipingo. Non che si possa definire un lavoro: quasi nessuno compra i miei quadri, ma è una cosa che amo fare, per cui sarei disposto a vivere in miseria, pur di non smettere.- Gli occhi di Ian erano accesi di passione per la pittura, per quello di cui stava parlando. Mika vi vide la stessa passione che aveva lui per la musica, forte e potente. 
-Ti capisco.- commentò.

Notes: Per prima cosa mi scuso per il ritardo. Non ho avuto tempo, nè diciamo ispirazione. Non sapevo come continuare e come far andare a finire la storia, ma adesso che ho raccolto le idee spero di riuscire ad aggiornare più spesso. Detto questo, volevo ringraziare tutti coloro che hanno letto questo capitolo e la storia in generale. Grazie di essere arrivati fino alla fine del capitolo, anche se magari vi ha fatto schifo. Vi invito a scrivere una recensione per dirmi cosa ne pensate.
Poi, avete letto sull'official di Mika del concerto a Napoli, per di più gratis? Io credo che riuscirò ad andarci! slkihvbljakl
Per chi volesse aggiungermi su twitter, vi lascio il link. Ora scappo, ciaooo. Val.

https://twitter.com/theloveubreathe
 

  
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