Lettera di un tributo qualsiasi 





Cara persona,

oggi non mi presenterò. Non mi presenterò perché non trovo sia importante far sapere quale nome porto. In realtà, potrei essere un ragazzo o una ragazza, potrei aver vissuto dodici, tredici, quattordici anni. Forse anche di più. Non troppi, comunque.
Potrei esser cresciuto in un qualsiasi distretto e avere avuto una qualsiasi famiglia, e non importa cosa mi piacesse fare nel tempo libero, se ero bravo a scuola o quale sport preferissi. Avevo delle persone che mi hanno voluto bene, questo sì, ma perché tutti hanno qualcuno che gli vuole bene.
Chi sono io? Non ha importanza, potrei essere chiunque e la cosa non cambierebbe: io ero un tributo, sono stato estratto, portato davanti ai riflettori e poi dimenticato. Sono uno dei tanti bambolotti che si è visto strappar via quella qualsiasi vita che avrebbe reso felice qualsiasi persona. Anche se magari io non ero così felice, chissà. Alla fin fine questo non è importante.
Scrivo a te, persona, non perché voglia essere ricordato: io non ne sono più degno di altri. Sono morto subito, e nessuno ha creduto in me. Io non credevo in me.
No, persona, io ti scrivo perché voglio che tu ricorda tutti quanti: tutti quei tributi che Capitol City ha voluto veder morire, senza curarsi di quali vite abbiano distrutto. Quei tributi che magari sembravano così dolci durante le interviste! O forse erano anche forti, forse è stato un caso che siano morti. Quei tributi che nessuno ricorda perché non hanno vinto. Quei tributi da contorno, nati per render bello il gioco, uccisi per rendere eccitante la vita di chi non dovrà mai impugnare una spada.
Cara persona, scusa se ti ho importunato così. Chiamala frustrazione, ma volevo solo che qualcuno ricordasse anche noi, noi che non abbiamo brillato, ma che con la nostra ombra abbiamo reso spettacolare la luce degli altri.
 
E stato un piacere,
 
 
Il tributo 





Bacheca dell'autrice

Ecco...sì, mi era venuta voglia di scrivere questa cosa. Cinque minuti veloci, ma spero vi piaccia comuque!