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Autore: Moon    19/12/2004    10 recensioni
Due amiche per la pelle, un sogno irraggiungibile che grazie ad un imprevisto sembra trasformarsi in realtà e….
Ma i sogni, nella realtà, sono proprio come li immaginiamo? E soprattutto siamo sicuri che realizzarli sia la miglior cosa che potrebbe mai accaderci?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera e buona domenica a tutti! Ultimo capitolo della fic ringraziamenti e varie in fondo^^

GRAZIE ancora e buona lettura a tutti!

 

 

Capitolo Quaranta

 

 

 

Il tempo è tiranno e passa in fretta.

Senza che neanche se ne rendessero conto i giorni che li separavano dalla partenza d’Orlando volavano letteralmente.

Mancava una sola settimana e poi lui sarebbe definitivamente rientrato a Los Angeles. Lo aspettava un periodo intenso, ricco di lavoro e d’impegni vari nel quale probabilmente non avrebbe avuto modo di dedicarsi a nient’altro, Robin aveva già preparato un piano dettagliatissimo con tanto di scaletta giornaliera che gli aveva fatto pervenire giusto perché si preparasse mentalmente.

Era una parola prepararsi mentalmente.

Il suo mestiere era importantissimo e vi si era sempre dedicato con la massima dedizione, ma in quel momento non aveva proprio la testa per farlo.

Chiara non stava certo meglio di lui, l’ansia la divorava e non era quell’ansia mista ad aspettativa come si può provare quando si attende qualcosa di bello, ma piuttosto era un sentimento corroborante che la consumava nell’attesa di un evento che lei sapeva essere inevitabile e molto triste.

Entrambi con gran fatica continuavano a far finta di niente, mantenendo una calma apparente a volte addirittura scherzando. Il momento più brutto in assoluto era quando si coricavano a letto, era come una specie di conto alla rovescia  in cui ogni singola sera li avvicinava sempre più alla partenza d’Orlando.

Il ragazzo era sicuramente quello che manifestava tra i due la maggior insofferenza, forse perché Chiara cercava d’essere forte per il bene di tutti e due.

Una mattina il ragazzo non potendone più affrontò l’argomento, si avvicinò a Chiara, che come sempre era indaffarata a fare qualcosa, negli ultimi tempi non stava mai ferma forse perché tenersi occupata l’aiutava a non pensare o quasi.

“Senti fermati un attimo e parliamo un po’ ” le disse.

La ragazza lo guardò con una punta d’ansia.

“Prima o poi dovremo pur affrontare l’argomento…” spiegò lui abbastanza tirato, lei annuì senza parlare e lo seguì in salotto.

Si sedettero sul grande divano ed Orlando sospirò mentre Chiara prese ad arricciolarsi nervosamente la solita ciocca di capelli con il dito indice guardando fisso il tappeto, stranamente anche Sidi si accucciò mogio con il muso in terra.

“Vieni qui” le disse dolcemente il ragazzo facendola accoccolare tra le sue braccia e dandole una serie di baci per smorzare un po’ la tensione, poi si fece improvvisamente serio e senza tanti preamboli le disse pur con voce incerta: “Mi verrai a trovare almeno una volta quando sarò via?”.

“Non lo so… credo di sì… se sarà possibile…” rispose Chiara incerta, in un soffio, senza troppa convinzione e non perché non lo volesse, ma per i soliti problemi di sempre che purtroppo caratterizzavano la loro storia.

Si erano addentrati in un campo minato, ma era giunta l’ora di affrontare una volta per tutte la spinosa questione.

Lui la guardò senza parlare ed in quello sguardo c’era tutta l’angoscia e la speranza che provava in quel momento proprio prima di farle la fatidica domanda.

Lei percepì immediatamente tutte quelle sensazioni che le arrivano dritte dentro agitandola non poco.

“Che cosa ne sarà di noi quando sarò partito?” le chiese il ragazzo con una strana luce negli occhi.

“Non ne ho la minima idea” rispose Chiara sincera e con una punta d’angoscia nella voce, poi aggiunse “Avremo uno sconsiderato numero di miglia che ci separano, mentre tu dormirai io sarò al lavoro e viceversa, che cosa vuoi che ti dica?” commentò piuttosto amaramente.

“Ma ora in questo preciso momento, al di là di ogni cosa e problema, che cosa rappresento io per te?” le chiese a bruciapelo lui cambiando completamente direzione alla conversazione, lo voleva sapere da così tanto tempo.

“Sei la cosa più bella e più importante che ho avuto per me, sei forse in assoluto il ragazzo migliore che abbia mai avuto e…” s’interruppe  perché le batteva forte forte il cuore mentre uno strano calore le stava crescendo dentro, quindi prese coraggio e guardandolo con tenerezza concluse dicendogli “E credo… no anzi sono sicura… insomma… ti voglio davvero un bene da morire”. Non poteva e non voleva sbilanciarsi più di tanto, ma voleva con tutta se stessa che sapesse certe cose così era stata cauta, ma non troppo.

Orlando la strinse ancora più forte a se e la baciò con delicatezza “Anche io ti voglio bene da morire” le disse seguendo la sua linea, anche lui pensava che andare oltre fosse fuori luogo. “C’è una cosa però che mi tormenta, se ci vogliamo così bene perché, non possiamo almeno provare stare insieme?” aggiunse con la sua solita caparbia determinazione; sempre lì batteva in un modo o nell’altro.

Chiara si scostò appena da lui, aveva uno sguardo particolare, le brillavano gli occhi, ma la luce che li illuminava era velata di tristezza “Se avessi le armi, combatterei questa battaglia fino alla morte” esordì “Ma sono completamente disarmata! Ammesso che provassimo, non ho le condizioni economiche per permettermi di venire a Los Angeles a trovarti né una volta ogni morte di Papa, né tanto meno spesso. A dire il vero non avrei nemmeno abbastanza soldi da permettermi telefonate intercontinentali giornaliere, prima che tu parli, ti prego fammi finire!” disse prevenendolo visto che lui stava per dirle qualcosa. “So già che vuoi dirmi, che tu hai sacco di soldi e che ci penseresti tu, ma io non lo trovo giusto e non posso permetterlo! All’inizio potrei anche, ma a lungo a andare lo troverei umiliante, io non posso e non voglio diventare una specie di tua mantenuta. Ne va della mia dignità e poi in futuro spero di avere un lavoro decente e se lo avrò non potrò assentarmi da Londra spesso, lo capisci? Inoltre c’è un’altra faccenda, se stessimo insieme e riuscissimo ogni tanto anche a vederci, come credi che potremo portare avanti un rapporto? Insomma onestamente io non credo che tu sia votato alla castità. Se dovessimo stare lunghi periodi senza vederci… si, insomma hai capito no? Per tutte queste ragioni io credo che tra noi possa solo rimanere un affetto grande dei bellissimi ricordi e se siamo fortunati, forse, una bella amicizia, ma niente di più!”.

Orlando l’aveva ascoltata, praticamente aveva analizzato e demolito ogni punto con certosina pazienza, ma aveva ragione. Costatarlo gli fece male, ma dovette ammettere che lei era nel giusto. Nonostante ciò, per testardaggine, per partito preso, o forse solo perché era innamorato e non voleva perderla senza tentare il tutto per tutto, lui continuava a volerci provare.

“Sarò estremamente sincero con te Chiara” esordì “Probabilmente hai ragione tu, anzi togliamo pure il probabilmente, ma vedi io non riesco ad arrendermi così, non riesco a battere ritirata senza combattere, fa parte del mio carattere e del mio modo di essere e questa volta non è di certo diversa dalle altre. Se non verrai tu, verrò io appena potrò e continuerò a cercarti. Lo farò con o senza la tua approvazione”.

Lei sorrise appena e strusciò delicatamente una guancia contro quella di lui e poi disse: “Ma io questo lo sapevo già, ormai un pochino credo di conoscerti. Solo che non voglio che tu ti senta obbligato o legato nei miei confronti. Voglio conservare di te un ricordo bello e speciale e non voglio arrivare a detestarti, perché non puoi venire da me, perché mi hai dimenticata, o peggio perché potrei apprendere da qualche rivista che frequenti qualche bella ragazza del tuo mondo”.

Lui non rispose, non era in grado e soprattutto non si sentiva davvero di farle promesse che con tutta probabilità poteva non mantenere. In cuor suo sapeva che al di là di tutto, compreso ciò che provava, non ce l’avrebbe fatta a restarle fedele. Avrebbe tentato, quello sì, ma le occasioni che aveva in continuazione erano davvero troppe e prima o poi ci sarebbe cascato, non era un santo né tanto meno un frate. Certo se lei avesse vissuto nella sua stessa, città sarebbe stato diverso, ma vista la situazione era inutile essere bugiardo per strapparle una promessa, non era onesto e a lungo andare non avrebbe pagato.

Chiara comprese il suo grave silenzio, e lesse nel suo sguardo una sorta di triste sconfitta. Gli volle ancora più bene per questo, per non aver tentato di comprarla con false illusioni e frasi di circostanza, ancora una volta pensò che era davvero un ragazzo speciale. Si sentì di fargli un discorso davvero importante, quindi lo guardò e una volta tanto fu lei a prendergli le mani tra le sue mentre lui ricambiava il suo sguardo.

“Tu non sai quanto sono felice di averti conosciuto. E’ una cosa di cui non sarò mai grata abbastanza, non importa che cosa sarà di noi, io so solo che ho conosciuto un ragazzo straordinario che mi ha dato così tanto seppur in poco tempo e davvero io mi ritengo una delle ragazze più fortunate del mondo e non certo perché ho avuto una storia con Bloom, ma perché ho potuto conoscere veramente Orlando”.

Lui l’abbracciò di nuovo “Lo stesso vale per me” le disse e non aggiunse altro perché l’emozione lo soffocava e non riusciva ad esprimere ciò che provava.

Dato che ormai erano in argomento affrontarono la cosa fin in fondo compresi i dettagli tecnici. Chiara gli manifestò il desiderio di non voler andare all’aeroporto, primo perché era troppo dura e lei detestava agli addii e poi anche per un altro motivo.

“Perché non vuoi venire?” le chiese Orlando mogio.

“E’ meglio di no” spiegò lei “Odio gli addii non riesco a gestire la mia emotività! E poi ci sarà un visibilio di gente, non mi pare il caso… e… non vorrei mai che mi fotografassero…. sai la storia di mio padre…” concluse incerta roteando lo sguardo per la stanza piuttosto imbarazzata.

Orlando la guardò e si fece molto serio, ci teneva a farle sapere che cosa realmente pensava di tutta quella storia.

“Senti, abbiamo un po’ tralasciato questo discorso, ma giuro che a me non me ne frega niente. Non conosco tuo padre e onestamente non mi sento proprio di giudicarlo. Certo, ha sbagliato, forse più di altri, ma come dici sempre tu la perfezione non è di questo mondo. Forse a suo modo avrà auto le sue motivazioni… non so…” le disse e mentalmente imprecò rimproverandosi di non averle parlato prima.

Chiara sembrò riflettere appena poi disse: “Credo che l’abbia fatto per dimostrare a mia madre che era un uomo di successo e che comunque anche senza di lei andava alla grande, sai, lei se ne andò tanto tempo fa con un altro che aveva un sacco di soldi… lui non si è mai più ripreso… credo che se ne sia fatto una specie di colpa…”.

Orlando sospirò forte “I genitori sono persone umane, spesso ce ne dimentichiamo. Anche i miei hanno fatto le loro sciocchezze sai? Siamo noi che pensiamo che siano perfetti ed è forse per questo motivo che siamo eccessivamente duri con loro quando sbagliano”.

Chiara annuì, ma sembrava distante. Orlando aveva da tempo capito quanto fosse importante e dolorosa per lei quella storia e decise di tentare almeno di farla ragionare sull’argomento.

“Tu non l’hai perdonato vero?” disse all’improvviso il ragazzo.

“Sì e no, ma diciamo più no che si” farfugliò lei.

“Ti sei sentita tradita e sei scappata via, ma forse se tu un giorno te la sentissi magari potresti provare ad andare a trovarlo a parlarci, come ti ho detto prima, non dimenticare che  è un essere umano e non è perfetto. Lui è, e resterà comunque tuo padre, non puoi dimenticarlo e forse riuscire a ristabilire un contatto con lui non potrebbe che giovarti” concluse sfiorandole la fronte con un tenero bacio.

“Non lo so…” ammise sinceramente Chiara “Forse…  hai ragione tu, del resto in tutti questi anni non ha più avuto un rapporto d’amore con nessun’altra, forse ha commesso un errore solo per riconquistare mia madre”.

“Sì, forse ha sbagliato solo per amore, o forse no, ma non essere toppo severa con lui, me lo prometti?” concluse Orlando.

Lei annuì di nuovo e si strinse ancora a lui. Troppe emozioni la stavano soprafacendo in quel particolare e importante momento, ma non poté fare a meno  di essergli nuovamente grata per la sua sensibilità e per quel suo modo di essergli sempre vicino come nessun’altro aveva mai fatto prima.

          

***

 

E arrivò anche il giorno della partenza.

Un considerevole numero valigie era pronto. Orlando aveva già salutato sua sorella, Chris e tutti i vecchi amici, le ultime ore le aveva volute dedicare solo a Chiara, anche se l’atmosfera a dire il vero non era certo delle migliori. Cercavano entrambi di essere apparentemente tranquilli, l’uno per tranquillizzare l’altra e viceversa.

C’era un gran silenzio. Nessuno dei due sapeva bene da che parte cominciare e sinceramente tutto l’autocontrollo che si erano imposti fino a quel momento stava pian piano andando a farsi benedire, lasciando il posto all’angoscia.

Fu Orlando a parlare per primo e si lasciò andare senza freni.

“E’ tutta una stronzata!” sbottò quasi rabbiosamente “Non si può davvero concepire! Insomma perché le cose devono sempre essere così complicate e perché non si può avere ciò che si desidera?”.

Sembrava un bambino, ma non in senso dispregiativo, piuttosto sembrava smarrito e molto triste “Lo so che è assurdo, ma io davvero vorrei portarti via con me, perché non fai da matta e non vieni via con me?” concluse sconsolato, ma anche follemente speranzoso.

Per Chiara era già tutto molto difficile e vederlo così la faceva stare ancora peggio “Lo sai che proprio non possiamo fare una cosa del genere” gli disse accorata.

“Lo so, lo so! E’ che io non riesco a pensare che domani saremo lontani chissà per quanto tempo, non ci riesco…” e si bloccò perché gli era venuto un nodo in gola e tanto era tutto inutile. Si avvicinò a lei e l’abbracciò stretta, così forte che quasi le fece male, ma Chiara non disse niente. Stettero così per alcuni secondi che parvero un’eternità, respiravano forte e tremavano appena.

Poi fu Chiara a parlare “Desidero che tu parta sereno, promettimi che starai tranquillo e che cercherai di vivere questa cosa nella giusta maniera. Voglio che tu sappia che avrai sempre un posto speciale nel mio cuore anche tra vent’anni, anche se non dovessimo vederci più, anche se prendessimo strade diverse, tu rimarrai con me. Questo niente e nessuno ce lo potrà togliere mai” e non aggiunse altro perché la situazione stava davvero diventando critica, tanto che sentì le lacrime pungerle gli occhi.

“Non t’illudere, tra vent’anni sarò sempre lì, a tampinarti, a martoriandoti e a sfiancarti per convincerti a venire con me!” disse Orlando abbozzando un sorriso cercando di sdrammatizzare poiché anche lui era davvero messo parecchio male in quel momento.

“Sei il solito scemo!” disse Chiara sorridendo a sua volta cercando di ricacciare indietro le lacrime.

Ci fu nuovamente silenzio, poi Orlando si sciolse da quell’abbraccio e le prese il viso tra le mani quindi molto seriamente le disse “Anche tu hai un posto speciale, già ce l’hai da tempo e anche io ti porterò sempre con me, dentro di me. Sei la cosa più bella che mi potesse accadere e ricorda: tutto questo non è un addio perché io tornerò prima o poi e la prima cosa che farò sarà cercarti e poi… staremo a vedere…”  s’interruppe un attimo e poi deciso e determinato aggiunse “Chi la dura la vince!”.

Lei accennò un sorriso e fece segno con la testa come per annuire, quindi si lasciarono andare ad una lunga serie di baci appassionati, fino a quando suonò il campanello.

Era Ben che salì e aiutò Orlando a caricare le valigie sul taxi, poi prese Sidi che Chiara intanto aveva salutato e coccolato un bel po’. Ben avvertì Orlando che entro cinque minuti sarebbe dovuto scendere e uscì lasciandoli nuovamente soli.

“Io se non ti dispiace… io… non scendo” disse subito Chiara “Me ne vado dopo che te ne sei andato tu”.

“Come desideri non c’è problema” la rassicurò lui “Puoi rimanere qui per tutto il tempo che vuoi”.

Si abbracciarono stretti e si baciarono ancora una volta e quindi inevitabilmente arrivò il momento. Orlando, senza aggiungere parola si staccò da lei si scambiarono solo uno sguardo: l’ultimo.

Entrambi avevano gli occhi lucidi e forse colmi di lacrime, ma si sorrisero.

“Dammi la tua maglietta” disse all’improvviso Chiara. Orlando la guardò un attimo perplesso e poi aggiunse “Sì, ma solo se tu mi dai la tua!”.

“Ma non ti può stare la mia!” disse La ragazza sorridendo suo malgrado.

“La voglio lo stesso!” disse lui deciso mentre si sfilava veloce il maglione e la maglietta porgendogliela.

Chiara fece altrettanto, poi vedendo come era strizzato Orlando dentro la sua tshirt  rise di nuovo, solo che all’improvviso una lacrima dispettosa e solitaria le solcò una guancia, lui gliela asciugò con una mano e le disse: “Tornerò prima  di quello che immagini” e le dette l’ultimo bacio, quindi molto velocemente e soprattutto senza voltarsi, né fermarsi, aprì la porta e velocemente se ne andò.

 

Che cosa sarebbe accaduto d’ora in poi a questi due ragazzi?

E chi può saperlo?

Tutto e il contrario di tutto poteva ancora succedere.

Il nocciolo della questione sta nel semplice fatto che non ci è dato mai sapere quando termina il bizzarro gioco delle casualità che il destino talvolta riserva ad ognuno di noi.

A loro due, indipendentemente da come sarebbero andatele cose, aveva regalato senz’altro qualcosa di molto bello e speciale di cui entrambi avrebbero conservato per sempre un bellissimo ricordo.

 

 

~ Fin ~

 

 

BAU!

Anche Sidi ha voluto dire la sua alla fine d questa storia, o forse ha voluto solo salutare, o magari dare appuntamento alla prossima volta… chissà…

 

 

Note dell’autrice: Non ho nessuna verità in tasca e tanto meno voglio indirizzare i lettori verso la morale della storia, vorrei dire solo la mia!

Ho scritto tante fic in un anno, ma più che fic io li considero racconti, senza nessuna presunzione per carità, lungi da me! Dico così solo perché in ogni singola storia che ho scritto ho voluto ‘dire qualcosa’  a volte sono stata capita altre (poche per la verità) no, ma non importa. Quello che voglio dire riguardo alla storia che avete letto è che tra tutte le coppie quella di Orlando e Chiara è quella che io personalmente amo di più (anche se ognuno ha  suoi gusti e non tutti sarete daccordo^^ e in ogni caso amo anche le altre coppie intendiamoci). Sono forse i più veri e i più profondi che ho partorito e forse i più vicini a me come modo di essere e pensare. In una situazione del genere non  avrei saputo nella realtà vedere altro svolgimento della storia se non questo perché è bello sognare e aiuta pure a vivere meglio (miiiiiii come so marzulliana!!!^^) ma non si può travisare la realtà a beneficio di happy end volutamente forzati e sopratutto inverosimili, almeno io come lettrice non li apprezzerei e come scrittrice non riuscirei a pubblicarli. Credo che nella vita è più importante  poter vivere un grande amore pur complicato o senza lieto fine, piuttosto che non viverlo affatto, questo in poche parole è ciò che io penso e volevo esprimere con questa ficcina, spero di esserci riuscita e di non avervi deluso!

 

Vorrei davvero ringraziarvi tutte una per una per come avete seguito con affetto la storia dandomi gioia e facendomi anche sorridere^^, siete state TUTTE fantastiche  e io l’ho apprezzato tantissimo.

Grazie (vi cito in ordine sparso perché siete tutte egualmente importanti!)

 

Quindi GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE a:

Roy

Anjulie

Lili

Vale

Fr@

Eledhriel

Orlando4ever

CowgirlSara

Dolcemaia

e BlodyMary (graditissima la tua recensione credimi anche se è unica hai detto cose che davvero mi hanno fatto piacere grazie!!! Basta anche solo far sapere che si pensa di una storia e ti ringrazio di aver trovato  tempo di farlo).

Per tutte le altre che hanno avuto la costanza di recensire tutti capitoli non ho parole per ringraziarle come si deve del loro preziosissimo sostegno, vi giuro che se potessi vi farei recapitare un Orlando per una a casa! VI ADORO! ANCORA GRAZIE!!!!!! ^_________^

Naturalmente un ringraziamento specialissimo va alla mia collega, socia e compagna di merende la splendida fantastica e inimitabile Mandy che come sempre ha letto la storia in anteprima e la voglio ringraziare pubblicamente anche per le critiche che mi sono servite a dare forse il meglio, sicuramente mi hanno spronata un sacco, GRAZIEEEEEEEEEEEEE quasi pollo!!!!! (ci capiamo noi non v’impressionate^^)

 

Ad Orlando auguro un amore vero e semplice come quello che immaginato, ma soprattutto gli auguro di rimanere per quanto possa essere possibile in quel mondo, una persona vera, non per noi ma per se stesso!

 

Curiosità su questa fic! ^.^

 

Cliccate sui nomi per vedere le foto!!! :P

 

Samantha (sorella vera di Orlando)

 

Chris (vero amico di Orlando il primo a sinistra!^^)

 

Sidi! (poteva mancare!!????^^)

 

Mi scuso anche con questi tre ignari personaggi che ho tirato in ballo nelle mie elucubrazioni mentali!

E finalmente non dopo avervi ringraziato ancora mi cheto e me ne vado!  (Evvai nd di tutti :P)

Opsssssssss dimenticavo!!!! Non sono sicura e non so quando, ma forse questa fic un giorno avrà un seguito!

Baci Moon

 

 

  
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