When Friendship
became love
Capitolo 44
Uff!! io ormai sono imperdonabile, ma vi
chiedo scusa lo stesso. Da troppo tempo non aggiorno sigh!!
Beh comunque sia ecco il nuovo cappy!!! Spero che vi
piaccia!!
Buona lettura!!!
Sasuke
era davanti a lei, incapace di proferir parola. Lo sapeva che era stata una
cattiva idea quella
di venire da lei.
“ma che cosa ci fai qui?” Ino aveva uno sguardo piacevolmente
incuriosito. In cuor suo era più che felice di averlo davanti a lei. Assurdo quanto le fosse mancato. Non gli toglieva gli occhi
di dosso. Si era quasi dimenticata quanto fosse bello.
“sai
che non lo so nemmeno io cosa ci faccio qui?” Sasuke
si aspettò una risposta acida tipica di Ino quando era
scocciata, invece la bionda scoppio in una risata fragorosa. Sasuke alzò lo
sguardo stordito.
“ti
sei ritrovato davanti a casa mia per caso?” chiese Ino con dolcezza dopo che
ebbe smesso di ridere. Sasuke la guardò negli occhi.
“mi
manchi…” Ino strabuzzò gli occhi. Sasuke distolse lo sguardo.
“è
stupido lo so, mi manchi, tantissimo…” Ino lo fissò. Cercò di sfiorarlo ma si arrestò a metà strada, la mano sospesa a
mezz’aria. La riabbassò e sorrise.
“anche tu” mormorò la bionda. Sasuke rimase in silenzio a
guardare per terra.
“pensavo
di venirtelo a dire, ecco perché sono passato di qua…”
“immagino
che tu non accetterai comunque le mie scuse…” disse
Ino amaramente. Stava per mettersi a piangere. Era incredibile la percentuale
di pianti in quei giorni…davvero paradossale, per lei che era sempre stata una
ragazza che non si metteva a piangere praticamente
mai… come cambiano le persone…
“non
mi interessa!” sbottò Sasuke all’improvviso voltandosi
verso di lei. Ino lo fissò stranita.
“cosa
non ti interessa?” chiese confusa. Sasuke le afferrò
le spalle. Poi si avvicinò di più a lei.
“non
mi interessa di quello che è successo, ti amo Ino,
potrebbe esserci un motivo più valido per farmi cambiare idea? Direi proprio di no… Ti amo con tutto me stesso, come non
mai…” Ino sorrise.
“lo
sai che ti amo anche io” Sasuke per la prima volta ricambiò.
“scusami
se ci ho messo così tanto a capire quanto fossi stato stupido” disse Sasuke
inclinando la testa. Una piccola lacrima scese sulla guancia della bionda.
“questo
si che è davvero assurdo.. ora sei tu che chiedi scusa
a me… davvero assurdo…” Sasuke le asciugò la lacrima.
“sei
tutta la mia vita, me ne sono accorto adesso… sai ci si accorge quanto siano
importanti le persone per te quando sembrano ormai
perdute.” Ino stavolta singhiozzò.
“non
mi hai mai persa, io sono sempre stata qua ad
aspettarti amore mio…” Sasuke la baciò con passione. Ino gettò a terra i sacchi
della spazzatura che aveva ancora in mano e gli mise la
braccia attorno al collo. Sasuke era di nuovo suo, erano di nuovo insieme, quell’incubo terribile era finito, lo
riaveva. Non ci sperava più.
“sei
diventata l’unica cosa salda nella mia vita Ino, solo tu, e nient’altro, per
sempre…” le sussurrò all’orecchiò. Ino chiuse gli
occhi, godendo del profumo del ragazzo che tanto le
era mancato.
“grazie,
grazie per amarmi, grazie per essere qui con me ora…grazie…” sussurrò Ino
“tutto
per te…” il moro si rigettò sulle labbra della bionda, non pensando ad altro.
Aveva sentito per troppo tempo la mancanza dei loro baci, ma per fortuna ora
era tutto come prima, finalmente…
si
separarono l’un dall’altro e si guardarono per un istante negli occhi. Un
piccolo sorriso soddisfatto comparve sul volto della bionda, ricambiato da
quello di Sasuke.
“ti
va di entrare?” chiese Ino. Sasuke la prese per mano e annuì dolcemente. I sacchi della spazzatura abbandonati all’entrata.
“comunque per me è una scemenza!” disse Kiba sbadigliando e
rivolgendosi al ragazzo biondo che gli stava accanto. Naruto guardò
scettico Kiba poi fissò davanti a se.
“io
dico che è una buona idea! Chiudere Ino e Sasuke in un
posto, che ne so, tipo un armadio, uno sgabuzzino non lo so qualcosa!” Kiba ridacchiò.
“ok,
la tua è davvero un idea cretina Naruto, non pensavo
che fossi così stupido! Hai toccato davvero il fondo!” Naruto
sbuffò innervosito.
“senti
se non facciamo qualcosa quei due si odieranno a vicenda hai capito? Te lo immagini? Sasuke
lontano dal nostro gruppo, Ino lontana dal gruppo
delle ragazze, insomma una vera tragedia!” Kiba roteò gli occhi e incrociò le
braccia. Era evidente che la situazione preoccupava
anche lui…
“e
comunque non vedo perché ti preoccupi tanto, in fondo
il discorso di Shikamaru è stato abbastanza convincente, e poi la faccia che
aveva Sasuke, naaa, secondo me Shika ha fatto centro!” disse Kiba trionfante.
Naruto fece spallucce.
“sai
quanto è orgoglioso Sasuke, insomma bisogna vedere come ha reagito lui!” Naruto
ridacchiò malignamente.
“sai
che qual ragazzo è proprio stupido delle volte!” Kiba rise. Fra Naruto e Sasuke
c’era sempre stata una specie di strana rivalità sebbene
fossero molto amici.
“speriamo
solo che non sia così stupido!” Naruto sospirò.
“bah
chi lo capisce è davvero bravo, ehi ti va un gelato? io
ho una fame….” Kiba lo guardò stupito.
“Naruto
noi dovevamo andare a casa mia a studiare ricordi? È già abbastanza tardi, mia
madre ha detto che si mangia presto accidenti! E poi tu sei in giro con quel
borsone… devi fermarti da me una notte e sembra che tu ci debba passare una
vita a casa mia!” Naruto però lo guardava con un
sorriso smagliante.
“farei
tutto questo per un gelato!” Kiba scosse la testa, era evidente che si era ormai arreso. Ma perché si era
offerto di aiutarlo in fisica? Chi glielo aveva fatto fare? Poi si ricordò che in fondo Naruto era uno
dei suoi migliori amici. Il ragazzo cambiò direzione.
“dai biondo andiamo a prendere ‘sto gelato!”
Karin
e Tayuya stavano camminando tranquillamente per strada. Non c’era nessuno a
quell’ora. In quello stupido paesino di provincia a quell’ora erano tutti a mangiare,
e pensare che erano solo le sei e mezza. Tayuya doveva comprare un vestito che aveva visto, e aveva
insistito tanto perché queste andassero subito. Come se i negozi il giorno dopo
fossero chiusi.
Karin
sospirò. Non era però riuscita a dire di no a Tayuya. Inoltre la ragazza aveva
minacciato di morte Deidara che si era offerto di accompagnarle. Karin se ne era andata a malincuore. Tayuya quando si metteva in testa una cosa era davvero irremovibile.
“ma sei sicura che il negozio sia ancora aperto? In questo
postaccio i negozi chiudono quando vogliono loro, maledizione!” disse Karin con
tono scocciato. Tayuya se ne accorse, ma non diede peso alla reazione
dell’amica.
“beh
lo spero accidenti!” Karin alzò gli occhi al cielo. Tayuya sorrise
malignamente.
“beh
vorrà dire che se oggi non riusciamo a vederlo ci torneremo domani!” Karin la
guardò male. Tayuya scoppiò a ridere.
“scherzo,
scherzo! Chiederò a Sakon di accompagnarmi, vedrai come sarà contento!” disse
ironicamente. Tayuya si ricordò tutte le volte in cui aveva chiesto al suo
ragazzo di accompagnarla a fare
shopping, diciamo che si ricordava di tutte le volte che questo le aveva detto
chiaramente di no.
“beh
comunque se ti fa piacere saperlo siamo quasi arrivati, senti mi dispiace Karin
di averti trascinata con me, scusa non sapevo davvero a chi chiedere, sono una
vera rottura lo so!” Karin si accorse che in fondo aveva un po’ esagerato.
Sorrise a disagio.
“ma
no, figurati non preoccuparti, non mi devi ascoltare, brontolo sempre ma alla
fine mi fa piacere. Sai non sono molto abituata a cose del genere, a queste
cose “da amiche” per intenderci” Tayuya si fermò a guardarla. Karin era
imbarazzata e rossa. Guardava un punto fisso. Tayuya sorrise e l’abbracciò.
Karin rimase spiazzata.
“ehi
guarda che io ti considero mia amica, quindi ti ci devi abituare a queste cose,
hai capito?” Karin rimase a fissare Tayuya all’inizio un po’ perplessa, poi si
sciolse in un sorriso. Tayuya di tutta risposta la prese sottobraccio e la
trascinò con se.
“beh,
su, cos’è questa faccia, muoviamoci, non ho voglia che chiuda il negozio! Se lo
chiedo a Sakon, quello mi ammazza!” Karin ridacchiò poi guardò l’amica.
“come
mai dovrebbe avere questi scatti d’ira improvviso? In fondo gli stai chiedendo
solo di accompagnarti e prendere un vestito, mica gli hai fatto una proposta di
matrimonio!” Tayuya rise di gusto. Karin non capiva. Poi vedendo la faccia
perplessa dell’amica si spiegò meglio.
“scusa,
mi immaginavo la faccia di Sakon se gli chiedessi di sposarlo, beh sarebbe un
esperienza davvero ridicola, oddio che ridere…” Karin continuava a fissare
Tayuya senza capire. Poi la rossa scosse la testa divertita.
“va
beh dai lascia stare, comunque lui non mi vuole accompagnare per un motivo ben
preciso!” Karin si avvicinò all’amica, curiosa più che mai.
“vedi
una volta, gli ho chiesto di accompagnarmi a scegliere una gonna. Lui, povero
piccolo ragazzo ingenuo, mi ricordo che mi ha detto: ma si, che problema c’è?
Beh fatto sta che al negozio, una volta arrivata sono stata nel camerino a provare
gonne per direi, aspetta quanto è stato? Ah si mi sembra un ora e tre quarti.
In pratica, lui è rimasto tutto il tempo seduto su un divanetto nel negozio.
Perfino la commessa era esasperata. Oddio la faccia che faceva quando dicevo:
non mi convince troppo… alla fine mi ha scelto lui la gonna, semplicemente
sfinito, per la precisione per citare le sue parole “la gonna che meglio mi
stava a suo parere”, ovvero la prima che gli era capitata in mano frugando a
caso tra il mucchio che avevo accumulato!” Karin rise e anche Tayuya la seguì.
“e
da quel giorno appena mi sente dire la parola shopping improvvisamente scompare
eheh…” Karin ridacchiò nuovamente.
“penso
di capirlo in fondo… io non sono una di quelle ragazze che ci mette anni a
scegliere cosa mettersi, men che meno una di quelle che impiega tantissimo
tempo nei camerini a provare le cose. Dopo due o tre tentavi mi stufo!” Tayuya
alzò le spalle e poi sorrise a Karin.
“beh
Deidara sotto questo punto di vista è molto fortunato, non c’è che dire, sono
difficili da trovare ragazze che la pensano come te riguardo allo shopping…”
Karin sorrise imbarazzata. Chissà se Deidara si era mai sentito fortunato ad
avere una ragazza come lei al suo fianco…
“oh,
comunque eccolo là il negozio!” disse Tayuya risvegliando Karin dai suoi
pensieri. La rossa mollò il braccio di Karin e si mise a correre come una pazza
verso il negozio. Da quella distanza non si riusciva a capire se questo fosse
aperto o chiuso. Comunque sia camminò tranquillamente a differenza dell’amica. Tuttavia
fu raggiunta poco dopo da Tayuya che camminava con lo sguardo basso, tutta
l’energia tirata fuori poco prima completamente scomparsa.
“allora?”
Tayuya guardò Karin negli occhi poi sopirò tristemente e alzò le mani delusa.
“
è chiuso, maledizione!” una parte all’interno di Karin esultava e stava facendo
festa, visto considerato poi il discorso di poco prima riguardo il rapporto con
lo shopping di Tayuya, un'altra parte però era triste per l’amica che era
rimasta a bocca asciutta. Karin le
sorrise incoraggiante.
“dai
non preoccuparti, non è mica morto qualcuno!” Tayuya assunse una aria tragica.
Lei voleva quel vestito! quel giorno! Sbuffò arrabbiata.
“accidenti
mi ero già pregustata l’idea di mettermelo stasera, per uscire con Sakon, chi
lo sa. Ma questi stronzi sono chiusi…cazzo!” Karin diede delle pacche sulla
schiena dell’amica, ma Tayuya non accennava a cambiare la sua espressione
depressa.
“e
poi domani, chi lo convince Sakon ad accompagnarmi! Che palle!” Karin sospirò.
Sapeva che si sarebbe pentita amaramente per quello che stava per dire.
“se
ti fa piacere posso accompagnarti ancora io domani!” Tayuya alzò la testa.
L’espressione di poco prima completamente scomparsa. Anzi un sorriso ampio si
era magicamente materializzato.
“dici
davvero? Lo faresti? Sei sicura?” Karin parve un secondo spiazzata da tutte
quelle domande.
“si…si
certo che lo farei!” Tayuya abbracciò Karin in un impeto di affetto. Karin era
imbarazzata. Poi Tayuya si staccò, raggiante.
“o
grazie Karin, lo sai che ti adoro, anzi no ti stra adoro, anzi no ti adoro al
quadrato, ma no che dico al cubo!” Karin rise nervosamente. Forse Tayuya stava
un po’ esagerando.
“prego,
ma forse è un po’ esagerata la tua reazione non credi?” Tayuya scosse la testa.
La massa di capelli rossi ondeggiò vigorosamente.
“assolutamente
no! Mi hai salvato la vita!” poi la ragazza si fece per un po’ pensierosa.
“lo
trovo deprimente fare shopping da sola, quindi mi va più che bene! Non so
davvero come ringraziarti!” Karin la guardava ancora in modo strano. Abbozzò un
sorriso.
“figurati
tanto mi fa piacere!” Tayuya sorrise poi prese nuovamente a braccetto Karin.
“
e adesso vieni che andiamo a mangiare qualcosa!” si voltò con energia. Ma si
ritrovò davanti qualcuno. Erano in cinque. Davanti a tutti, c’era un ragazzo
pallido, i capelli lunghi e neri. Gli occhi erano marrone chiarissimo, quasi
gialli. Uno sguardo che faceva paura. Dietro di lui altri quattro ragazzi. Uno
era molto robusto, anzi era davvero grasso. Uno sguardo da ebete sul viso
paffuto. Un altro ancora sembrava abbronzato, aveva capelli neri raccolti in
una specie di coda, un altro ancora
aveva capelli color grigio topo e degli occhiali. Portava anch’esso i capelli
legati. Infine ce n’era un altro, capelli bianchi, occhi verdi, un espressione
che non prometteva nulla di buono.
“oooo,
guarda un po’ cosa abbiamo qui! Due belle ragazze che passeggiano! Ditemi
ragazzi, potevamo chiedere di meglio?” disse il ragazzo in testa a tutti. I
tipi dietro di lui ridacchiarono divertiti. Il ragazzo moro fece un passo
avanti. Tayuya e Karin si ritrassero, preoccupate. Tayuya li guardò minacciosa.
“
e voi chi cazzo siete? Che volete eh?” ringhiò Tayuya, non mollando ora la mano
di Karin che se ne stava zitta. Altre risate da parte del gruppetto.
“ragazzi
abbiamo una dura! Ma che carina che sei con quel musetto arrabbiato!” il
ragazzo le prese il mento ma Tayuya indietreggiò inviperita.
“non
ti azzardare a sfiorarmi” minacciò la rossa. Karin non sapeva cosa dire. Era
spaventata. Si avvicinò all’orecchio di Tayuya.
“Tayuya
andiamo via, questi tizi non mi ispirano per niente fiducia, ti prego
andiamocene!” Tayuya deglutì. Stava pensando a come sfuggire al gruppo. Si
guardò intorno. Naturalmente non c’era nessuno. Tutto isolato.
“state
già cercando una via di fuga? Vi facciamo così tanta paura?” stavolta era stato
il ragazzo con gli occhiali a parlare. Un sorriso perfido lo illuminava.
“eh
già Kabuto, a quanto pare facciamo questo effetto alla ragazze!” disse quello
con i capelli bianchi.
“io
trovo che la mora sia molto più carina della rossa!” disse il ragazzo
abbronzato. Karin sentì un brivido correrle lungo la schiena. Tayuya sembrava
meno preoccupata, ma anche lei era allerta. Forse era più preparata di lei
essendo stata per così tanto tempo in una banda di ragazzi.
“a
mio parere la rossa è molto più carina invece!” ridacchiò il ragazzo robusto.
“ehi
Oro, che si fa?” chiese il ragazzo con i capelli bianchi. Quello che doveva
essere il loro capo si fece pensieroso.
Poi lanciò un occhiata a Tayuya e la fece rabbrividire.
“beh
io mi vorrei divertire a dirla tutta…” disse quindi il capo. Poi il gruppetto
si scambiò un segno di intesa e prima che potessero muovere un muscolo Tayuya e
Karin erano già state circondate. Ora le ragazze erano davvero spaventate.
“che
diavolo volete da noi brutti stronzi?” abbaiò Tayuya. Tutti scoppiarono a
ridere. Le rispose il ragazzo con gli occhiali.
“un
tale vocabolario non si addice a una ragazza! Non te lo hanno mai insegnato?”
Tayuya lo fulminò con lo sguardo. Il ragazzo con i capelli lunghi si battè una
mano in fronte, come se si fosse ricordato di qualcosa.
“ragazzi
siamo proprio dei maleducati, nemmeno ci siamo presentati!” disse rivolgendosi
agli amici che erano dietro di lui. Poi si voltò di nuovo verso le ragazze.
“vediamo,
io sono Orochimaru, lui con gli occhiali è il mio amico Kabuto, lui invece con
i capelli bianchi è Kimimaro, poi questo qua…” disse indicando il ragazzo
paffuto, che sorrise stupidamente.
“si
chiama Jirobo, e infine lui è Kidomaru”
disse indicando l’ultimo rimasto, ovvero il ragazzo abbronzato. Tayuya
sbuffò infastidita.
“non
ce ne frega un cazzo di chi siete, levatevi di mezzo o ne pagherete le
conseguenze!” li ammonì Tayuya. Ma questo non fece altro che scatenare le
ennesime risate. Karin non aveva il coraggio di parlare. Era come se non avesse
voce. Aveva davvero paura.
“beh
signorine ora è il momento che voi vi presentiate!” disse Orochimaru,
sorridendo e mostrando i denti bianchi. Tayuya si era resa conto della gravità
della situazione e si era anche accorta della paura di Karin, quindi la nascose
dietro di lei.
“questi
non sono proprio affari vostri!” si guardava intorno per trovare una via di
fuga, ma i ragazzi si erano messi in modo da bloccare ogni tentativo. Non c’era
bisogno di un genio per capire che erano in pericolo. Orochimaru si avvicinò di
più a lei. Tayuya sussultò quando il ragazzo le afferrò un braccio e la tirò a se.
“Tayuya!”
urlò Karin, ma anche questa fu afferrata da qualcuno dietro di lei. Tentò di
liberarsi, come aveva fatto anche Tayuya, ma senza risultato. In fondo loro
erano due ragazze contro un gruppo di cinque ragazzi, non avevano molte
speranze. Karin scalciava dietro di se, inutilmente. Era stata afferrata da
Jirobo che ridacchiava ad ogni sua mossa,
a ogni suo tentativo di liberarsi.
Orochimaru rise di gusto quando Tayuya con un improvviso strattone aveva
tentato di liberarsi.
“allora?
Me lo dici il tuo nome bella bambina?” di tutta risposta Tayuya gli sputò in
faccia. Il sorriso sul volto viscido di Orochimaru scomparve e fece spazio ad
una smorfia. Si pulì con il dorso della mano libera. Poi fissò Tayuya e le
diede uno schiaffo. Karin gridò. Tayuya era stordita dal colpo ricevuto.
“chi
ti credi di essere eh? Mocciosa?” Tayuya lo guardò con odio, stava per
sputargli ancora in faccia ma Orochimaru le mise una mano sulla bocca. Karin era terrorizzata, non
aveva mai avuto così paura. Tayuya si divincolava. Orochimaru rideva invece.
Karin quindi decise di agire.
“AIUTO!
QUALCUNO CI AIUTI!” gridò a pieni polmoni la mora. Jirobo e tappò la bocca. Il
cerchio si stava stringendo su di loro. Tayuya ad un certo punto morse la mano
del suo aggressore riuscendo così a liberarsi almeno per poco. Orochimaru si
ritrasse, gridando per il dolore. Poi anche la rossa si mise a strillare. Ma
possibile che non ci fosse nessuno? Tayuya si stava lanciando contro Jirobo,
tentando di liberare Karin ma fu afferrata da dietro da Kimimaro. Tayuya ora
era immobilizzata. Sebbene quel ragazzo fosse molto magro aveva una forza
incredibile. Ormai delle lacrime stavano comparendo sul volto di Karin,
sembrava che fossero davvero perdute. Poi la salvezza…
“ehi
voi! Ma che diavolo state facendo?” due ragazzi stavano passando di lì. Uno
aveva i capelli castani e l’altro era biondo. Karin li riconobbe subito. Erano
gli amici di Sasuke. Karin non era mai stata così felice di vederli. I due si
misero a correre verso il gruppo. Tuttavia la loro presenza non preoccupò
minimamente gli aggressori delle due ragazze.
“e
voi che volete?” ringhiò Orochimaru vedendo i due. Kiba si diresse subito verso
Kimimaro che teneva Tayuya.
“lasciatele
stare!” disse Naruto con decisione. Il gruppetto scoppiò a ridere. Poi
Orochimaru, che si teneva ancora la mano che era stata morsa poco prima dalla
rossa parlò.
“andarvene
fuori dalle palle, voi due, non sono affari che vi riguardano!” poi si voltò
guardando con aria sadica Tayuya.
“allora
ragazzi adesso che cosa ne facciamo di queste due?” chiese Orochimaru. Naruto
prese la spalla di Orochimaru che era voltato, lo girò e gli diede un pugno in
faccia. Il moro cadde a terra, ancora incredulo. Gli usciva sangue dal labbro
spaccato.
“mi
sembrava di avervi detto di lasciarle stare!” disse Naruto minaccioso.
Orochimaru si alzò e si pulì il sangue. Il suo sguardo ora faceva paura.
“Oro
è tutto ok? Se vuoi li pestiamo anche subito, la devono pagare!” disse Kabuto. Orochimaru fissava Naruto però,
in silenzio. I due si fissavano in cagnesco.
“Kiba
libera le ragazze!” disse Naruto che non toglieva gli occhi di dosso
dall’avversario che aveva davanti. Kiba annuì e si diresse verso Tayuya.
Kimimaro però non aveva alcuno intenzione di mollare la presa. Poi Tayuya fece
un segno all’amica. In un attimo entrambe erano libere. Avendo approfittato
della distrazione di quelli che le tenevano, le ragazze avevano tirato un
calcio ai due che, piegati in due dal dolore le avevano lasciate. Di
conseguenza corsero subito dietro Kiba. Tutta la concentrazione del gruppo era
su Kiba e Naruto ora.
“ragazze
voi scappate di qui, subito, andate via!” sussurrò Kiba a Tayuya. Che sbuffò
arrabbiata.
“fossi
matta! E lasciare voi due in balia di questi psicopatici? Mai!” rispose Tayuya
che aveva già in mano il cellulare. Kiba sospirò innervosito.
“non
credo che il vostro aiuto possa fare la differenza!” Tayuya sorrise, mentre componeva
un numero sul cellulare.
“il
nostro no, ma quello di qualcun altro si!” il gruppo intanto si stava
avvicinando ai quattro. Tayuya parlò in fretta al cellulare, e dopo due minuti
l’aveva già riposto nella tasca dei jeans. Orochimaru se ne accorse e ridacchiò.
“potete
chiamare chi volete, vi riempiamo di botte comunque” Orochimaru si scagliò
contro Naruto e Kimimaro invece contro Kiba. Kidomaru e Jirobo invece si
lanciarono contro Tayuya e Karin. Queste però preparate, si difesero con tutto
quello che potevano. Calci, morsi, pugni e graffi. Kabuto invece aveva preso
Naruto da dietro e lo teneva fermo mentre Orochimaru lo riempiva di pugni .
Kiba invece si difendeva davvero bene. Di sicuro dopo aver affrontato Sai gli
altri gli sembravano davvero scarsi. Diede un pugno in pancia a Kimimaro che
gli tolse il fiato. Approfittando di questo momento si lanciò su Kabuto
liberando Naruto che cadde a terra tenendosi lo stomaco.
“dannato
vigliacco, non sai nemmeno combattere onestamente. Hai bisogno dell’aiuto degli
idioti che ti stanno dietro vero?” disse Naruto guardando con odio Orochimaru
che ridacchiava soddisfatto. Quando meno se lo aspettava Naruto si alzò in
piedi e buttò a terra il moro, tirandogli poi un calcio.
“fate
davvero schifo! Attaccare due ragazze. Tze !” disse Naruto disgustato mentre
tirava un altro calcio a Orochimaru. Tuttavia fu colpito alle spalle da
Kimimaro che si era ripreso. Il biondo cadde a terra. Sentì un altro tonfo era
Kiba che come lui era stato buttato
sull’asfalto. Le ragazze erano tenute ferme da Kidomaru e Jirobo. I due erano
pieni di graffi e di tumefazioni. Le ragazze se non altro si erano difese bene.
Tutti ansimavano sfiniti, ma era chiaro chi avesse il coltello dalla parte del
manico.
“finalmente!”
gridò Tayuya ad un certo punto illuminandosi. Un gruppo di ragazzi correva
verso di loro. Erano in quatto. Erano Sai, Deidara, Sasori e Sakon. Quelli che
sembravano più arrabbiati erano proprio Sakon e Deidara che correvano davanti a
tutti evidentemente preoccupati per le loro ragazze. Finalmente il sorriso
sulla faccia di Orochimaru scomparve.
“ma
guarda chi c’è!” esclamò Naruto. Sakon e Deidara si fermarono davanti al
gruppo. Fissarono le loro ragazze. Sembrava che potessero uccidere con lo
sguardo.
“lasciatele
subito se non volete che vi spezzi le vostre fottute ossa una per una!”
Ringhiò Sakon. Jirobo ridacchiò non avendo
evidentemente capito il pericolo che correvano. Kidomaru infatti non sembrava
così tranquillo. Sakon perse la pazienza. Lanciò un pugno in faccia a Jirobo.
Il ragazzo cadde a terra, tenendosi il naso, con ogni probabilità rotto, mentre
si lamentava come un ossesso. Tayuya, finalmente libera si gettò fra le braccia
di Sakon. Deidara invece guardava Kidomaru, bastò un’occhiata. Mollò Karin, avendo capito quanto potessero
essere pericolosi. Sasori parlò.
“levatevi
dai piedi se non volete che vi ammazziamo di botte stronzi!” il suo sguardo era
infuriato. Orochimaru lo fissò con un sorriso sul volto.
“uuuh,
che paur…” Sai fu velocissimo, lo afferrò per la maglietta e lo sbattè contro
il muro, sollevandolo un po’.
“Sasori
non è forse stato abbastanza chiaro? Se non porti lontano da qui il tuo lurido
culo ti ci spediamo noi, ma quando avremo finito la tua schifosa faccia non
sarà più nemmeno riconoscibile!” Orochimaru era parecchio preoccupato, stavolta
guardava con odio il suo aggressore. Capiva che Sai non scherzava. Poi visto
come avevano ridotto Jirobo con un solo colpo…
“fammi
un segno che hai capito stupido” ringhiò Sai. Orochimaru deglutì.
“andiamocene
ragazzi…subito…lasciamo queste puttanelle a questi poveri sfigati!” Sai mollò
la presa, e sorrise maligno.
“vedo
che il tuo piccolo cervellino funziona pezzo di merda!” Orochimaru si sistemò
la maglietta arrabbiato.
“tsk..”
disse Orochimaru. Kimimaro aveva aiutato ad alzare Jirobo che aveva la faccia
piena di sangue e imprecava ancora. Se ne stavano andando quando Sasori disse.
“ah
aspettate un attimo!” Orochimaru si voltò infuriato, e Sasori in una frazione
di secondo gli tirò un altro pugno nello stomaco. Orochimaru, piegato in due
sputacchiò.
“nessuno
chiama noi sfigati, e nessuno chiama le mie amiche puttanelle capito? Se vi rivedo ancora in giro giuro che vi
faccio a pezzi! E ora sparite, prima che cambi idea e vi ammazzi seduta stante”
il gruppetto, si defilò in pochi secondi. Naruto e Kiba erano ancora a terra.
Sasori si avvicinò a Naruto e gli offrì la mano, aiutandolo a rialzarsi. Lo
stesso fece Sai con Kiba.
“è
strano dirlo, ma vi ringrazio! Se non fosse stato per voi non so cosa avrebbero
potuto fare quegli idioti!” disse Sasori con tranquillità. Naruto alzò le
spalle.
“beh
era logico che le avremmo aiutate, in fondo anche voi avreste fatto lo stesso
con le nostre ragazze!” Sasori sorrise. E annuì.
“sai
forse ti ho sottovalutato pivello, non sei così male come credevo. In fondo
Sakura se li sa scegliere bene i ragazzi, vedi il sottoscritto!” disse Sai battendosi il petto orgoglioso.
Kiba ridacchiò.
“vi
siamo davvero…ehm..beh si…vi siamo davvero grati!” disse Deidara totalmente
rosso. Naruto sorrise e gli diede una pacca sulla schiena.
“ma
sii, non preoccupatevi!” disse il biondo solare. Le due ragazze gli si
avvicinarono. Kiba e Naruto le guardarono con circospezione. Fu Karin a
parlare.
“non
so davvero cosa dire, dopo tutto quello che vi ho fatto, beh non avete esitato
un attimo a salvarmi, anzi a salvarci,e io forse non lo meritavo. Questo
dimostra quanto siate speciali e sicuramente vi devo molto!” “vi dobbiamo
molto!” precisò prontamente Tayuya. Karin sorrise. “beh si è quello che volevo
dire!” Tayuya l’abbracciò.
“suvvia
Karin va bene tutto ma non siamo mica così perfidi, certo tu lo sei però…”
Deidara guardò male Kiba che ridacchiò nervosamente “ok, ok non proprio perfida
ma cattivella comunque…”
“Kiba
noi dobbiamo andare!” disse Naruto togliendo l’amico da quella situazione
imbarazzante. Kiba si illuminò.
“giusto,
hai proprio ragione! Beh ragazzi allora ci si vede in giro!” disse Kiba. Sasori
fece un cenno agli amici.
“ci
si vede!” disse il rosso voltandosi e salutando con la mano, quindi il gruppo
si allontanò lasciando soli Naruto e Kiba. Quando non furono più in vista i due
scoppiarono a ridere.
“
oddio!! Pensa quando lo racconteremo a Sasuke!” disse Naruto ridendo. Kiba
guardò l’amico.
“mi
sa che nessuno ci crederà!” disse poi scoppiando nuovamente a ridere.
Ecco che anche questo capitolo finisce. Non c’è nulla da fare, ma vi
confesso che adoro le risse eheh. Naruto e Kiba i salvatori insomma ihih!! Va
beh, Sasuke e Ino si sono riconciliati e sembra che anche le ostilità fra il
gruppo di Sasuke e quello di Sasori siano cessate. Sono stata brava?? Beh io
spero di si ^^… vi chiedo ancora scusa per il terribile ritardo, ma sono stata
un po’ incasinata, e senza contare che domani parto, e niente computer fino ad
agosto… T_T..mi chiedo come farò… quindi prossimo aggiornamento ad agosto,
spero che non mi uccidiate, perché io vi voglio benissimoooo!!! E oltretutto
siamo agli sgoccioli signori…a me piacerebbe scrivere in eterno ma prima o poi
la fic dovrà finire no? ma non anticipo niente. Ringrazio per aver commentato:
Talpina Pensierosa, Lady Gaara, Violetta30, Guerrina, HinaNaru, Hana Turner,
Strawberry_, YumiBabyPunk e Ultima Weapon, e poi tutti quelli che hanno letto
^^. Vi auguro delle buone vacanze e vi ringrazio per la pazienza… mando
tantissimi bacioni a tuuuuuuuuuttiiiiiiii!! Ci vediamo al prossimo
aggiornamentooo!!!