Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Kano_chan    27/04/2014    11 recensioni
Dal Prologo:
"Sto aspettando e non so quanto ci vorrà, ma mentre aspetto vorrei raccontarvi la mia storia.
E’ una storia senza pretese perché racconta del mio viaggio in compagnia di 15 amici, delle mie origini, del mio amore, delle mie battaglie, del mio terrore e della mia gioia, delle mie ferite e delle mie vittorie: della mia vita insomma.
E se sulle prime vi potrà sembrare straordinaria in realtà per me è stata normalissima.
Ma vorrei lo stesso narrarvela.
Questa è la storia della Figlia della Montagna."
~~~~~
Dall'Epilogo:
Fine
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fili, Kili, Legolas, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 21
Capitolo 21


Quando l'eco della voce che mi chiamava si spense e aprii gli occhi, scoprii che a chiamarmi era stato Bilbo; il quale, vedendomi sveglia, mi accolse con uno dei suoi vispi sorrisi.

-    Buongiorno!- disse gioviale, mentre io mi tiravo a sedere sgranchendomi la schiena.
-    Se sarà un buon giorno lo vedremo...- sbadigliai, sentendo gli occhi inumidirsi, nel tentativo di far cadere l'ultimo velo di sonno.
-    Ma cos’avete tutti contro i buongiorno?!- esclamò lo Hobbit, e io guardai confusa Gandalf mettersi a ridere.
-    Come ci muoviamo?- chiesi, mentre imitando gli altri, iniziavo raccogliere i pochi averi, che mi erano rimasti come bagaglio.
-    Iniziamo con lo scendere da questa rupe, e poi penseremo a cosa fare- rispose Thorin, già pronto alla discesa e con lo sguardo rivolto alla nostra meta finale.

Discesa, che per altro, non fu affatto semplice.
Nonostante infatti, ci fosse una scalinata abilmente
scavata nella roccia; questa, era talmente in pendenza, che ben più di una volta, Bombur fu sul punto di ruzzolare giù e investirci tutti. Alla fine, il problema fu risolto da suo fratello Bifur, che decise di mettersi alle sue spalle e di tenerlo per la cintura, in modo da non farlo sbilanciare troppo in avanti.

-    Questi gradini sono stati ricavati con grande maestria; ma non riconosco l'impronta dei nani nella loro forgiatura- commentò Gloin, mentre si aggrappava a Nori, nel tentativo di mantenersi in equilibrio.
-    Perchè infatti non sono stati creati da un nano! - rispose Gandalf, che grazie alle sue lunghe gambe, faceva molta meno fatica di noi nell'affrontare gli impervi scalini.
-    E chi è stato?- domandò Ori, mentre da seduto, cercava di raggiungere un gradino particolarmente basso.
-    Un discendente dei primi Uomini che vivevano in questa parte del mondo, prima che vi arrivassero Samug e gli altri draghi, e prima che gli    Orchi arrivassero dal Nord sulle colline - spiegò Gandalf.
-    Se sono stati creati da questo "discendente" di cui parli, immagino che abbiano anche un nome - s'intromise Bofur, che con una mano cercava di tenere il cappello sollevato dal vento.
-    Hai detto bene mastro Giocattolaio! La scalinata in sè non ha un nome, ma lo ha la rupe dalla quale sono stati scavati. Carrock è il suo nome, o almeno così è come la chiama lui- disse lo stregone.
-    Poteva costruire uno scivolo già che c'era; questa discesa è infinita!! - sbuffò Kili, gettando uno sguardo sconsolato a ciò che ancora ci aspettava.
-    Giuro Kee, che sei il nano più lamentevole che conosca! - esclamai io dal gradino precedente il suo.
-    Vedremo cosa dirai tra altri 100 gradini...- mi rimbeccò lui.


E dopo quasi un’ora, dovetti ammettere mio malgrado, che Kee aveva ragione; la discesa era stata davvero estenuante.
La base del Carrock si ergeva a fianco di un fiume, interrotto solamente da un corto guado, costituito da grosse pietre piatte; il quale conduceva verso il limitare di una piccola foresta, preceduta da grandi pascoli di erba verde.

Ora che l'ûrzud* era più alto nel cielo, l'aria era pervasa dall'estate. L'odore frizzante dell'acqua fresca del torrente, mescolato a quello intenso delle pietre scaldate dal sole e dell'erba seccata, ci diceva, che la natura stava compiendo il suo regolare corso, incurante di guerre, riconquiste e Orchi assetati di vendetta.


-    Quanto mi piacerebbe fare un bagno…- sospirò Bilbo guardando trasognato il fiume scorrere placido.
-    E perché no?- esclamò Gandalf – dopo tanto correre, non vedo perché non fermarci per un bagno - continuò rivolto a Thorin.

Mio padre ci guardò, valutando le nostre condizioni.


-    Non mi pare una cattiva idea in effetti... non so dire quando ci ricapiterà - concordò il re.

Evidentemente, ci aveva giudicati abbastanza indecorosi e sudici, da non poter proseguire il viaggio in quello stato. 

Thorin, comunque, non aveva quasi avuto il tempo di pronunciare l'ultima sillaba della frase, che c’erano già scarponi e casacche che volavano in aria; alcuni come Ori, si fiondarono in acqua, senza nemmeno aspettare di essersi slegati le armi dalla cinta.

-    Oh per l’amor dei Valar!! - esclamai, voltando le spalle alla svergognata combriccola, e avviandomi più giù lungo il fiume; a quanto pareva, si erano dimenticati tutti, che io restavo pur sempre una nana... femmina. 
-    Ehi Harin dove vai?- mi chiese Kili; si era appena tolto la camicia, e dovetti fare uno sforzo immane, per puntare il mio sguardo sui suoi occhi anziché sui suoi pettorali.
-    Dietro quelle rocce... mi sembra più opportuno e un pò più appartato - dissi con sguardo eloquente; nel frattempo, dietro di lui, vidi Bofur completamente nudo, tuffarsi assieme a suo cugino.

Mentre Kili si metteva a ridere di gusto assieme a tutti gli altri, roteai gli occhi, e girandomi ripresi la mia marcia.
Fortunatamente, non molto distante e dietro un ampio masso, c’era una piccola polla, dove l’acqua scorreva lenta.
Ammetto, che non fui certamente più lenta dei ragazzi, a togliermi i vestiti, e non appena anche l'ultimo indumento cadde al suolo, mi buttai in acqua, sollevando spruzzi freschi, che crearono piccoli arcobaleni nell'aria. La sensazione fu semplicemente celestiale, e ringraziai Mahal più volte per quel bagno. Con delicatezza, a causa dei molti nodi, mi slegai la treccia, lasciando che i capelli si diramassero sulla superficie dell'acqua; in alcuni punti, avevano assunto un colore tendente al nero, e vedendoli così storsi il naso, prendendo quindi a strofinarli accuratamente.
Una volta che la mia chioma fu tornata del suo colore albino, mi dedicai al resto del corpo, e, aiutandomi con una pezza, iniziai a sfregarmi la pelle bronzea. La placida corrente che alimentava la polla, poco alla volta si portava via lo sporco, che si accomulava sulla superficie; dandomi una vaga idea, di quanto dovevo essere ricoperta di polvere,sangue,sudore e sporcizia varia.
Quando fui soddisfatta della pulizia, e mi sentii nuovamente adatta alla società (per quanto questa si riferisse poi solamente ai miei compagni), mi immersi sott'acqua, dando un paio di bracciate verso il fondo.
Il fiume pullulava di vita; alcuni pesciolini argentei sparirono tra i sassi, spaventati dall’improvviso turbinio creato; mentre un paio di grosse trote, sgusciarono via, verso fondo sabbioso reso scintillante dal sole che batteva dall'esterno.

Dopo alcuni istanti riemersi a prendere aria; mi appoggiai con la schiena contro il masso, reso piacevolmente caldo dal sole; chiusi gli occhi, e mi lasciai cullare dal moto ondoso, provocato dalla corrente, mentre ascoltavo le voci allegre della compagnia in lontananza.
Risi, quando sentii la voce acuta di Bilbo gridare aiuto, prima che fosse molto probabilmente gettato di peso nel fiume; credo che la sua idea di farsi un bagno, fosse in origine molto diversa... perlomeno molto più tranquilla!

Mi stavo dunque godendo quel momento di celestiale pace, quando sentii qualcosa sfiorarmi la punta dei piedi. Scattai immediatamente, tirandomi le ginocchia al petto, e guardando spaventata l’acqua; qualche metro più in là, cominciai a vedere alcune bollicine d’aria, salire dal fondale. Pian piano, cercando di evitare movimenti bruschi, mi protesi verso i vestiti a riva; allungando la mano, alla ricerca del pugnale nascosto tra di essi. Le bollicine intanto, si avvicinavano sempre di più, finchè qualcosa non emerse all'improvviso dall’acqua.
L’urlo, che stavo per far fuoriuscire con tutto il fiato che avevo, fu bloccato da una mano che mi si chiuse a coppa intorno alla bocca.
Mi ritrovai a fissare scioccata Kili, che mi fece cenno di stare zitta, prima di ritrarre la mano.


-    Kee ma sei impazzito? Volevi farmi prendere un infarto?!- esclamai, togliendomi l’acqua in accesso dal viso e cercando di calmarmi.

Lui rise, i capelli bagnati ad incorniciargli il volto - scusami, scusami!-

     Io mi guardai intorno - ma da dove sei passato?- domandai confusa.
-    Da sotto! So tenere il fiato molto a lungo. - disse orgoglioso, con un sorriso smagliante.
-    Sì lo so; ho giusto un paio di ricordi a riguardo di un fiume... - dissi ironica, alzando un sopracciglio.
-    Credo che io e Fili non ci scuseremo mai abbastanza per quella volta... - ammise lui con una punta di rammarico.
-    Non dovete... è meglio che sia andata così; dico davvero! - lo rassicurai io, addolcendo lo sguardo.

Kili mi sorrise, e io indugiai sulle sue labbra.
Erano incorniciate dal solito spruzzo di barba scura, costellata al momento, da microscopiche gocce d'acqua, che rilucevano alla luce intensa di quel pomeriggio estivo.


-    A cosa pensi?- mi chiese con voce improvvisamente roca
-    Che vorrei che mi baciassi... - risposi, avvertendo la secchezza della gola e il cuore scoppiettare. 

Kili allora si fece più vicino, sempre di più, fino a quando le nostre bocche e i nostri corpi non si incontrarono.
L’acqua intorno a me, smise
improvvisamente di essere fresca; la pelle nuda di Kili a contatto con la mia, era bollente.
Mentre il bacio veniva approfondito, la mano di Kili si fermò incerta sul mio fianco, e io, sempre senza smettere di baciarlo, gliela presi e delicatamente la appoggiai sul mio seno.

Kili si allontanò di un poco, guardandomi in viso con il fiato corto; sentii la sua mano stringermi, e il suo pollice accarezzarmi, strappandomi un gemito che gli fece infiammare lo sguardo.
Quando riprese a baciarmi, il suo bacino premette contro il mio e la sua bocca iniziò a scendere lentamente lungo il collo. Mentre il suo fiato caldo mi riscaldava la pelle, io feci vagare una mano sulla sua schiena, sentendo sotto i polpastrelli, i fasci di muscoli tendersi e alcune piccole cicatrici distendersi. Le mie gambe, come guidate da propria volontà, si avvolsero intorno alla sua vita, alla ricerca di maggior contatto; maggior appagamento.
Kili, si era appena spostato con la bocca, dal collo, all’inizio del seno sinistro, quando venimmo bruscamente interrotti.

-    Fratellino, ti conviene battere in ritirata. Bofur ha chiesto dove fossi, e ho dovuto dirgli che eri andato un attimo nel bosco per... emh… bisogni fisiologici ecco. -

Sia io che Kili, alzammo di scatto la testa; sopra di noi, il viso di Fili ci sorrideva per nulla imbarazzato.
Io invece, avessi potuto, sarei volentieri andata a far compagnia a quella coppia di trote viste poco prima.


-    Maledetto nano impiccione...- borbottò Kili, che al pari del fratello, sembrava anche lui tranquillamente a suo agio in quella situazione - Ah ma vedrete! Prima o poi una gliela combino! Gli riempirò quel suo amato flauto di terra!! - esclamò agguerrito come non mai. 
-    Certo Kee... - dissi con tono accondiscendente - ...ma ti conviene andare come ha detto tuo fratello; o mio padre, la terra, la butterà sopra alla tua tomba quando ti avrà ucciso - aggiunsi serafica.

Kili mi guardò sbiancando improvvisamente, e sconvolto, si affrettò ad uscire dalla polla, dirigendosi quatto, quatto verso la foresta, cercando di non farsi vedere.

-    Mi spiace avervi interrotto Harin - disse Fili, con un’espressione tutt’altro che dispiaciuta.

Io per ripicca lo schizzai con l’acqua fredda, facendolo scattare in piedi di botto.

-    Fili ma sei nudo!!- esclamai, affrettandomi a distogliere lo sguardo.
-    Certo! Mica vorrai che faccia il bagno vestito?! E poi non è la prima volta che mi vedi così - si giustificò lui.
-    Sì, ma eravamo bambini! Vattene via prima che i tuoi poveri antenati, dalle aule di Mandos, si chiedano che razza di discendente abbiano!- lo esortai.
-    Credo, che siano più imbarazzati dalle effusioni che vi scambiate tu e Kee- replicò lui, e vedendomi afferrare un ciottolo, pronta a scagliarglielo dietro,
con una risata corse via.

Io, ridendo a mia volta, uscii dall’acqua; lasciando che il sole mi asciugassi la pelle, prima di rimettermi i vestiti.
Quando tornai dagli altri, Kili era seduto per terra, intento a rimettersi gli stivali, e a scoccare occhiate assassine al povero Bofur, che sembrava particolarmente preoccupato da ciò.

-    Contento del bagno Bilbo?- chiesi allo Hobbit, che cercava di mettersi in piega i suoi riccioli castani con l'ausilio delle dita.
-    Oh sì! Un po’ movimentato, ma almeno adesso sono pulito! - rispose lui sollevato.
-    Conviene incamminarci... – ci interruppe Thorin – ...se vogliamo raggiungere quella foresta prima che il sole cali; meglio non passare la notte allo scoperto. - ragionò.

Così, ci mettemmo nuovamente in marcia; e come predetto da Thorin, non arrivammo al bosco, se non prima che il sole fosse già calato ad Ovest. La notte nelle Terre Selvagge era diversa; più cupa; più carica di minacce e di promesse nefaste; o forse, a farmela vedere in questo modo, fu l'ululato che ci raggiunse a solo qualche centinaio di metri, da quando avevamo valicato il limitare della foresta.

-    Sono già qui!- esclamò Balin, riferendosi ovviamente agli Orchi che ci davano la caccia.
-    Bilbo, prova a dare un'occhiata da più in alto. Tu dovresti riuscirci passando inosservato - gli disse Gandalf, e lo Hobbit, dopo aver annuito, sparì nel folto, mentre noi ci fermavamo per aspettarlo.
-    Com’è possibile che ci abbiano già raggiunto?- chiese Gloin, non senza una punta di irritazione nella voce.
-    Devono aver usato un sentiero a noi sconosiucto - disse Thorin con la fronte aggrottata - ora come ora, l’importante è mettere quanta più strada possibile tra noi e loro - aggiunse serio.
-    È possibile... - concordò Gandalf – in realtà ci troviamo molto più a Est, di quanto avessi mai voluto accompagnarvi; siamo alcune miglia più a Nord, del sentiero che avremmo dovuto percorrere se non avessimo lasciato il valico così in fretta - spiegò, per poi rivolgere l’attenzione a Bilbo, già di ritorno, che correva verso di noi.
-    Quanto è vicino il branco?- gli domandò Thorin.
-    Troppo vicino; un paio di leghe non di più - disse con il fiatone - ma questa non è la parte peggiore - aggiunse.
-    I mannari ci hanno fiutato?- si informò Dwalin.
-    Non ancora, ma lo faranno; abbiamo un altro problema - rispose lo Hobbit.
-    Ti hanno visto? - si rivolse a lui Gandalf preoccupato.
-    No non è questo! -
-    Che vi avevo detto? Silenzioso come un topo! - affermò lo stregone orgoglioso, suscitando un mormorio di consenso da parte di tutti.

A me invece preoccupava l’ansia di Bilbo; non mi sembrava particolarmente rallegrato dalla distanza che c'era tra noi e i nostri inseguitori.

-    Volete darmi ascolto?- ripetè più volte, finchè non ebbe l’attenzione di tutti – Sto cercando di dirvi che c’è qualcos’altro là fuori! - disse, puntando il dito nella direzione da cui era tornato.

Sul gruppo calò un immediato silenzio.
Io guardai interrogativa, prima Kili vicino a me, e poi Bilbo.

-    Quale forma ha assunto? Quella di un orso? - domandò all'improvviso Gandalf.
-    Sì, ma più grosso, molto più grosso - assentì lo Hobbit guardandolo confuso, come il resto di noi d'altronde.
-    Tu sapevi di questa bestia?? - esclamò Bofur incredulo rivolto al mago - io dico di fare dietrofront!- aggiunse concitato.
-    E farci catturare da un branco di orchi? - lo rimbeccò Thorin.
-    Non possiamo aggirarlo in qualche modo? - chiesi io, rivolgendomi al nostro scassinatore.
-    Temo proprio che ci fiuterebbe con facilità - mi rispose Bilbo con aria sconsolata.
-    C’è una casa... - accennò Gandalf - ...non è lontana da qui, dove potremmo trovare… rifugio- spiegò, soppesando attentamente le parole; il che non mi fece ben sperare.
-    Di chi è la casa? - chiese Thorin - amico o nemico? -
-    Nessuno dei due... - gli rispose sommessamente il Grigio - lui ci aiuterà, o ci ucciderà - concluse, con un sospiro tremante.
-    Che scelta abbiamo - la frase di Thorin, era più una constatazione, che una vera e propria domanda.

In quel preciso momento, un ruggito possente e feroce, riempì l’aria, facendoci fare un balzo di sorpresa.

-    Nessuna - ammise Gandalf.  

* Sole in Khudzul

Spazio Autrice:

Se siete arrivati a leggere anche il capitolo 21, complimenti!! Vuol dire che siete riusciti a sopravvivere alla Pasqua e ai suoi pranzi/grigliate!
E così, la nostra Harin si è svegliata, ha iniziato la discesa del Carrock con i suoi amici, si è fatta Kil... emh il bagno...  Ahahahaha! Scusate non ho resistito =)
Assumendo toni più seri, ho trovato giusto nei confronti di quei due poverini (e di voi fan della coppia) creargli un momento di privacy; durato il tempo necessario perchè venissero rotte loro le uova nel paniere dal caro Fili! Quanto mi sono divertita a scrivere questo capitolo!! Spero che abbiate apprezzato! 
La scena del "bagno" è tratta dal libro, e vi sembrerà assurdo, ma posso giurarvi che l'ho scritta ben prima di vedere però la scena inedita nel primo film nella quale i nostri cari amici si fanno allegramente un tuffo nella grande fontana di Imladris (sotto gli occhi abbastanza increduli di Elrond e Lindir). Quando l'ho vista ho pensato: "io e Peter Jackson abbiamo pensato la scena quasi allo stesso modo, anche se in momenti diversi" xD Attendo i vostri commenti quindi! ;)
Passo a ringraziare i miei fedelissimi lettori, sempre e costantemente con me; i recensori, che hanno ritagliato un pò del loro tempo libero per dedicarlo a me, in modo particolare le due new entry Halfblood_Slytherin e Knight_7! Ringrazio chi mi ha aggiunta tra i preferiti (gli ultimi aggiunti Knight_7,CheccaWeasley e _Helen_), seguiti (Knight_7) e ricordati!
Ah! E ringrazio Writeforlove che ha nuovamente pubblicizzato la mia storia all'interno della sua  che vi consiglio caldamente di leggere ("La Bambina dagli occhi selvaggi").

Amo parlare con voi, spero di averne sempre l'occasione!

Tak khaz meliku suz yenetu,

Marta




 
 
  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Kano_chan