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Autore: ManuFury    27/04/2014    6 recensioni
« Fa ribollire come pentola il gorgo, fa del mare come un vaso di unguenti. Nessuno sulla terra è pari a lui, fatto per non aver paura. Lo teme ogni essere più altero; egli è il re su tutte le bestie più superbe. » Giobbe 41.
Rappresenta il caos primordiale, la potenza prima di controllo.
Questo hanno creato...
(PRIMA CLASSIFICATA a pari merito al Contest "Autunno Originale" indetto da Faejer)
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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LEVIATHAN
 
 
Epilogo
 
 
Leviathan guardava la foresta innevata che si stendeva per chilometri e chilometri attorno a lei. Non le piaceva quel posto, le sembrava così tetro e oscuro, così lontano da quel mare che aveva visto una volta e che aveva subito adorato; ma Hyena le aveva detto che era un posto sicuro, un posto dove non li avrebbero mai cercati.
Era il loro rifugio, aveva ringhiato una volta, strofinandosi poi contro di lei con quella dolcezza burbera che aveva.
Benché la sua presenza, la giovane non riusciva a farsi piacere quel luogo, nemmeno dopo che il suo compagno aveva trovato una zona di alberi più rada, vicino a un importante lago, adesso completamente ghiacciato. Continuava ad avere addosso una sensazione di sbagliato, perché lei non doveva stare in un posto simile, non doveva stare sulla terraferma, doveva stare sulle scogliere che si tuffavano nel mare. Quell’ambiente era più adatto a Hyena, era lui il vero cacciatore tra i due.
Aveva quindi iniziato a capire il significato di quella frase che aveva sentito spesso al laboratorio, frase che gli scienziati si scambiavano scherzosamente: “La libertà ha il suo prezzo.
La loro ne aveva avuto un molto alto: un costo esorbitante in vite umane e in amicizie create e spezzate, così come si può spezzare un filo. E aveva un prezzo che pagavano tuttora: la latitanza. Non che sarebbero stati bene tra le persone normali, quello no, ma quel loro continuare a fuggire aveva un qualcosa di logorante; ma non era importante, non del tutto, non ora che stavano assieme.
Sospirò, formando una bianca nuvoletta di condensa. Faceva freddo, ma lei il freddo non lo sentiva veramente, l’aveva avuto dentro per tanto tempo e ora sperava di poterlo sciogliere contro al corpo caldo del suo compagno un po’ alla volta.
Un movimento lieve al suo fianco la distrasse dai suoi pensieri. Ne seguì un lieve ringhiare, ma non di quelli aggressivi che si fanno contro i nemici; affatto, era uno di quelli dolci e confidenziali. Un paio di labbra che si posarono lentamente sul suo collo, in quello che doveva essere una sorta di bacio.
Leviathan sorrise appena, voltandosi verso Hyena, che sorrideva a sua volta; stava per uscire per procurare loro da mangiare e quello era il modo in cui la salutava sempre prima di andarsene, quelle piccole attenzioni che ogni volta lui le riservava le facevano piacere, molto piacere.
Solitamente il suo compagno stava via molto, Leviathan era convinta che stesse ore nei boschi a godere di quello che doveva essere il suo ambiente naturale, ma ogni volta che tornava c’erano attimi di tenerezza come quello.
La giovane lo guardò allontanarsi, lo vide sparire tra gli alberi alti e fitti di quella foresta che ancora non le piaceva, ma che si sarebbe fatta piacere per lui. Per loro.
Rimase del tempo lì, a osservare con attenzione il punto in cui aveva visto Hyena sparire; pensando a quella scienziata con gli occhi verdi, quelli che tutti chiamavano Jessica e che lei una volta aveva chiamato amica. Si chiedeva come stesse in quel momento, se avesse avuto problemi dopo la loro fuga, ma soprattutto, se alla fine avesse finalmente mostrato i suoi veri sentimenti per il ragazzo straniero. Se lo augurava alle volte, anche quella ragazza meritava felicità ed era stata l’unica buona con lei; qualche volta accarezzava anche l’idea di cercarla, solo per vederla un’ultima volta, per stamparsi in mente il suo sorriso solare.
A distrarla un rumore alle sue spalle: un suono strano, che forse voleva essere un ringhiare, ma che non lo era per niente e anzi, risultava un suono pieno di tenerezza proprio per quella tona stonata che di adulto e minaccioso non aveva proprio niente.
Si voltò, sorridendo e avvicinandosi a una piccola costruzione di legno fatta da Hyena diverso tempo prima; si chinò verso l’interno trovando una minuscola creatura che cercava in qualche modo di ringhiare senza riuscirci. Era piccolo, piccolissimo, con una buffa crestina azzurra che gli correva lungo tutto il collo, appena macchiettato di azzurrino. L’esserino agitava leggermente i piccoli pugni, aprendo la bocca, dalla quale si intravedevano quattro minuscoli, ma affilati canini. Evidentemente doveva avere fame se si agitava in quel modo, c’era da sperare che Hyena tornasse presto.
La ragazza lo prese in braccio con dolcezza, cullandolo dolcemente per calmarlo e quello, dopo qualche istante aprì gli occhi, che erano come quelli di suo padre: dorati e bellissimi.
 
Alla fine la natura aveva fatto il suo corso, com’era giusto che fosse e i mostri che tutti avevano creduto di creare si erano dimostrati più umani dei loro creatori.
 
 
 
***
 
HOLA! ^_^
 
 
Ed eccoci alla fine. Finalmente direte voi. Sì, ne avete tutte le ragioni e immagino che presto andrete dal dentista a farvi curare le carie dovute a questo pezzo troppo zuccherino, mandatemi pure il conto, me ne prendo ogni responsabilità! XD
Che vi posso dire? Io adoro i bambini e non potevo farli mancare, soprattutto perché questa è un’immagine così adorabilissima.
Molto altro non ho da dire… anzi, sì, una cosa sì, o meglio, più cose!
Primo fra tutti, se questa storia dovesse essere piaciuta veramente a qualcuno me lo dica, perché mi renderebbe terribilmente felice! *Q*
Ho intenzione di scrivere un piccolo seguito, un Cross – Over tra questa storia a un’altra in corso (della Serie: “Fratres in Armis”) dove militari ed Esperimenti s’incontrano, io già non sto nella pelle all’idea!
Secondo, ma più importante di tutti vorrei ringraziare tanto, tanto, tanto… tanto, tanto, tanto *Jovanotti arriva e chiede i diritti d’autore!* a
Faejer e al suo bellissimo Contest a Turni: “Autunno Originale” perché mi ha dato il coraggio di scrivere su questi personaggi che stagionavano nella mia testolina già da qualche tempo. Qualsiasi sia il posto che vorrà assegnarmi in classifica io ne sarò estremamente fiera, perché mi sento orgogliosa di aver scritto questa piccola Long.
Terzo… come al solito ringrazio la Challenge “La sfida dei duecento prompt” indetta da msp17 con il prompt 127) foresta.
Che mi ha ispirato per il rifugio di Leviathan e Hyena e il loro cucciolo (se volete saperlo, si chiama Jared, che significa: “Discendenza, progenia” mi sembrava adeguato come nome! XD).
Ringrazio anche tutte le ragazze che partecipano a questo Contest… devo passare a leggere tutte le loro storie, ma prometto che lo farò, perché le trame di alcune mi hanno proprio ispirato.
E per ultimi, ringrazio tutti quelli che leggono, spero di avervi emozionato almeno un pochino, ino, ino.
Spero di tornare presto con quel seguito di cui vi anticipavo.
A presto bella gente,
ByeBye
 
ManuFury! ^_^
  
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