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Autore: lemnia    21/07/2008    7 recensioni
A volte la morte rappresenta solo un nuovo inizio...LightXL / MattXMello. Ps. ringrazio tutti coloro che hanno commentato e che commenteranno ancora,ho deciso di continuare solo per le vostre parole....
Genere: Dark, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito, Matt, Mello
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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navefantasma

Attesa lunga ma...lungo capitolo!! ^_-

Ed eccoci qui di nuovo! Perché ci siete vero? Vero? Veroooo? ç.ç

Mi raccomando aspetto un vostro segno di vita!

Un grazie speciale a :

MARGHE88: sono immensamente felice di ritrovarti qui!! una delle mie prime e fedeli lettrici...ho ripreso solo per i vostri commenti...un bacio enorme!!

SOLEYA: non posso crederci! Una nuova lettrice!! voi siete una linfa vitale per un imbratta fogli come me!! anch'io amo le Matt/Mello e ti assicuro che si riprenderanno lo spazio che non hanno avuto fin'ora!

AZMARY-K: non sarebbe un vero capitolo se non ci fosse una tua recensione alla fine! Sai che le aspetto sempre con ansia...ti ho mandato un e-mail,l'hai ricevuta?

MISA_CHAN: grassssie ! T.T tu mi hai davvero commossa!! spero che continuerai a leggere i miei vaneggiamenti perché io adoro i vostri commenti!! un abbraccio forteforteforte ma proprio forte!

FREIJA: ormai ricevere un commento da te è un onore...sei diventata una vera autrice adesso! Sono io che devo farti i miei complimenti cara...

Un grazie anche a:

-JAEL—LUNELLA—LYNLISS—MISS ARROW—STRAY CAT EYES—ZALCK909192 e CHAKRA-

mi farebbe piacere anche sapere cosa ne pensate ^-^


NAVE FANTASMA




Un'alba immutabile si estendeva attorno a lui.

I colori emergevano come i riflessi della luna sulla superficie del mare, increspandosi ed oscillando all'orizzonte, in quell'oceano d'erba che si estendeva ovunque appoggiasse lo sguardo.

L'attesa.

Un'interminabile, inguaribile, implacabile attesa.

La sua unica compagna.



Cos'è poi l'attesa?

La malinconica perseveranza di una speranza senza fine.

Un sogno lontano dal giorno e dalla notte, un sogno così vicino ad un incubo.

Una forza ceca ed incontrollabile, una fame che ti logora, ti consuma ed allo stesso tempo ti nutre, tenendoti in vita, legandoti al passato, privandoti del presente e facendoti vibrare mentre aspetti un domani simile ad una promessa infranta.



Anche il paradiso può trasfigurarsi nell'inferno, se coloro che abbiamo amato non possono più accompagnare i nostri passi.

Il paradiso.

Cos'è poi il paradiso?

Dove sono la pace infinita, la giustizia perfetta, la gioia perpetua, se soltanto un eco lontano ci resta accanto?

Se coloro che hanno condiviso con noi l'esistenza non possono seguirci nella nostra ultima destinazione, possiamo veramente dimenticarli...?

Dimenticare...l'unico sacrificio richiesto a coloro che varcano l'aldilà...


Matt osservò le nuvole condensarsi, fondersi e sfumare in un caleidoscopio di figure, solo ed immobile...

In attesa...di cosa ormai non ricordava più...ma era certo che un giorno, ciò che attendeva, forse da sempre, lo avrebbe raggiunto...





Quella mattina il freddo pungeva come un abito cucito di spine, spine che avvolgevano anche il sole, riversando il suo sangue scarlatto sulle punte dei palazzi, logori e consumati, grigie lapidi in un cimitero sconsacrato.

Le strade erano deserte e minacciose nel loro manto di silenzio e desolazione.

Sei anime spiccavano come fiori cresciuti sull'asfalto, inoltrandosi in quella città in decadenza, naufraghi salvati da una nave fantasma alla deriva.

Erano partiti nell'ultimo labile istante che divideva una densa oscurità da un pallido sole, pronti per raggiungere i confini del territorio di Babel, mentre anche la torre di Babele svaniva dal loro campo visivo.

Mello guidava il gruppo, avanzando rapido con il suo passo fluido e deciso, i capelli biondi che catturavano i rari raggi di luce che penetravano la muraglia di nubi che li sovrastava, mentre la croce che portava al collo oscillava lentamente come la litania di un'insistente preghiera.

Light lo seguiva senza mai perderlo di vista, Amane abbarbicata al suo braccio destro e Lawliet al suo fianco sinistro.

Dietro di loro, chiudevano la fila Neighel e Ross, un uomo sulla trentina, stempiato e con enormi occhiali scuri che s'appoggiavano sgraziatamente sul naso importante, un ghigno sarcastico perennemente disegnato sui lineamenti grossolani.

Il più eterogeneo e strano "branco" che si fosse visto in quei luoghi dimenticati da Dio e dal diavolo.

Misa è stanca stanca!”si lamentò improvvisamente, strusciando la guancia sulla spalla di Light.

Non siamo neanche a metà strada! Potevi restartene dov'eri e fare un favore a tutti...” rispose lui.

Bé, sono diverse ore che camminiamo...potremmo fare una pausa magari...”

Suggerì l'ex detective guardandola dolcemente.

A Yagami ribollì il sangue nelle vene, quella ragazzetta era sempre riuscita ad attirare l'attenzione di Ryuzaki. Proprio quel ragazzo incomprensibile e fuori dal mondo, che non si interessava a niente e a nessuno che non fosse il suo lavoro, riusciva sempre ad essere gentile e comprensivo nei confronti di Amane. E questa era una delle cose di lui che lo aveva sempre fatto infuriare, come poteva avere un debole per quell'oca? Come poteva essere anche solo lontanamente e per assurdo il suo tipo?!

Oh, grazie “papavero”!” sorrise la biondina, facendolo arrossire all'istante per quell'appellativo.

Mh! Quelle panchine dovrebbero andare bene!” grugnì Light, raggiungendole senza attendere i consensi altrui.

Si sedettero loro tre su una vecchia panchina che poteva vantare ormai ben poche assi di legno, Neighel e Ross presero posto in quella difronte.

Mello li guardò accigliato. Voleva concludere tutta quella faccenda il prima possibile e sicuramente non necessitava di alcuna pausa.

Rimase dunque in piedi appoggiato ad un vecchio tronco morto.

Si erano fermati sotto quello che doveva essere stato un viale alberato, pieno di vita, fiori e piante che crescevano accanto alle numerose panchine che costellavano la strada.

Ne rimaneva ormai un grigio sentiero, solcato da crepe e buche, poche panchine rovinate, piegate e capovolte ed enormi tronchi morti, spezzati o marci, vecchi scheletri senz'anima.






Rafaga! Devo parlarti!”

Un bell'uomo, alto e dal portamento fermo ed elegante, neri e lunghi capelli, occhiali leggeri che velavano occhi di un intenso blu notte e labbra sottili e mobili, varcò la soglia dell'ufficio di Rafaga, distraendolo dai suoi pensieri per riportarne l'attenzione verso il suo principale.

Babel...certo dimmi...”

Quest'ultimo prese posto sulla scucita poltrona del suo sottoposto, con le spalle alla finestra e l'albino in piedi di fianco alla propria scrivania.

Ho notato giusto stamattina, nel momento in cui rientravo con la squadra di pattuglia, il nostro caro prigioniero e Misa lasciare la torre con alcuni ragazzi e solo due guardie...ho visto giusto?”

Sì, signore. Mi sono permesso di concedere ai nostri due nuovi acquisti di dimostrare l'innocenza del prigioniero ed adempiere ai loro nuovi incarichi.”

Un leggero sorriso, ironico e stranamente inquietante, sfuggì alla composta padronanza del suo lord.

Tzè...Nuovi...Come sempre però...sì, hai fatto bene!”

Voi già li conoscevate?” domandò, supportato dal suo consueto intuito.

Sì...solo uno...ma è una storia vecchia ormai...Comunque, non appena torneranno voglio incontrarli, di persona, da soli...”

Certo! Provvederò sicuramente...”

Babel si alzò, si sistemo l'abito scuro ed uscì dalla stanza con passo felpato, richiudendo Rafaga all'interno del suo mondo personale.

Attraversò il lungo corridoio verso la vetrata della torre, fermandosi a guardare la sua nave fantasma, attraccata attorno alla torre, quasi a voler cercare le figure di quel gruppo di crociati alla ricerca del loro Santo Graal: i biglietti del treno.

Cercò poi il suo stesso volto ed i suoi lineamenti rimasti identici anche dopo la morte.

Noi due abbiamo un conto in sospeso...”

Passò una mano sul volto in un gesto stanco prima di togliersi gli occhiali.

Chissà se ti ricordi ancora di me...io di certo non mi sono dimenticato di te...Light Yagami....” confessò al nulla che lo abbracciava silenziosamente.





I pochi negozi presenti in quella parte della città erano già stati saccheggiati, le vie sembravano ancor più rovinate ed i palazzi frantumati, devastati dall'erosione e dal clima.

Vecchi fogli di giornale, ingialliti dal tempo, vagavano in quel deserto d'asfalto, in alcune crepe si erano formate conche d'acqua simili ad oasi perdute, mentre frammenti di vetro, plastica e lamiere, rallentavano il passo dei rari visitatori della periferia della città.

Avevano ripreso il viaggio ed erano, a detta di Mello, vicini alla meta agognata.

Light si era chiuso nei suoi pensieri e di tanto in tanto lanciava occhiate furtive verso Ross.

[Devo assolutamente riuscire a sbarazzarmi di quel molosso prima di arrivare a destinazione. Neighel non è problema, a lui ci penserà Amane, ma questo qui non lo conosco e non posso fidarmi...potrebbe mandare tutto all'aria...]

Non avete sentito un rumore anche voi?” chiese all'improvviso.

Veramente no...e difficilmente mi sfugge qualcosa...” lo smentì l'ex detective.

Nemmeno io ma se Light dice che l'ha sentito vuol dire che c'era!” protestò la ragazza mentre gli uomini di Babel tendevano le orecchie guardandosi attorno sospettosi.

Prima di raggiungere la vostra Torre io e Ryuzaky abbiamo incontrato un tizio che vagabondava da solo e che alla fine ci ha aggrediti.”

L storse il naso all'udire la sua versione dei fatti, falsa ed incompleta, ma non disse nulla.

Del resto il vostro stesso prigioniero poco tempo fa godeva della libertà, disubbidendo alle vostre leggi...indubbiamente ce ne sono altri in giro come lui...” Yagami dopo aver esposto la sua teoria guardò il biondino negli occhi, cercando il suo appoggio per quel palese pretesto.

Mello ricambiò lo sguardo.

Il sangue gli si era gelato nelle vene e ad ogni battito sentiva una stilettata di ghiaccio perforargli lo sterno.

Collaborare con quell'essere era la cosa più irritante e difficile che avesse mai fatto prima d'ora, eppure non poteva fare altrimenti, dipendevano reciprocamente l'uno dall'altro ed ancora una volta si trovavano in una totale posizione di parità e di stallo.

Per una volta però il suo orgoglio avrebbe taciuto...

Hai ragione Yagami...è molto probabile, soprattutto quando ci si allontana così dalla vostra sede, essere vittima di predoni e nomadi...in un deserto come questo!”

Kira si godette appieno tale vittoria sul rivale, senza nemmeno cercare di nascondere il ghigno di soddisfazione che l'aver sottomesso quella indomabile fiera dorata, gli aveva fatto sorgere in viso. Una splendida tigre in gabbia che si dimenava inutilmente contro il domatore.

Il ragazzo si morse una guancia finchè il sapore metallico del sangue non invase la sua bocca...doveva resistere ad ogni costo....

[Matt...lo faccio per te...]

Propongo di andare a controllare allora...il rumore che sentito proveniva da quella direzione” proseguì Light indicando un punto preciso davanti a lui con aria solenne.

Ovviamente uno di voi due dovrà restare qui a sorvegliare il prigioniero...Ross perché non vieni tu con me? Dubito che mi aggredirebbero con una montagna come te accanto...tu Neighel resti qui, naturalmente!”

Quest'ultimo ringhiò sommessamente, da quando lo aveva conosciuto quel gracile ranocchietto non aveva fatto altro che dargli ordini.

Ottima idea!” approvò invece il suo compare, il quale non brillava certo per la sua intelligenza ma che al contrario non vedeva l'ora di far andare le mani e movimentare quella giornata insipida e monotona come poche.

Voi aspettateci qui...” concluse Light allontanandosi con Ross.

Eru lo accompagnò con lo sguardo finché non scomparvero dietro ad un palazzo come tanti altri.

Non capiva perché ma quella situazione non lo convinceva affatto, si era perso alcuni passaggi ma sapeva che il suo compagno aveva in mente qualcosa, qualcosa di molto pericoloso.

Era certo che in vita non avesse mai provato sensazioni simili...tutte probabilmente legate all'amore...

Così, per la prima volta, scoprì l'angoscia profonda e la paura di non vedere più tornare indietro una parte di sé stesso....






  
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