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Autore: mooarless    28/04/2014    2 recensioni
Il titolo è fuorviante ma lo dovevo a Will (Personaggio che personalmente amo tantissimo).
01. Lacey
02. Zelena
03. Rumpelstiltskin
04. Ariel
05. Belle
06. Cora
07. Ariel
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ariel for Heart To Break
Words: 2100

Il Mare.
Un porto.
Una fila  di case.
“Welcome to StoryBrooke”
La sabbia, era la sabbia la prima cosa che sentivi tra le mani boccheggiando come se non respirassi da molto molto tempo. 
Forse ti sentivi semplicemente rotta?
Forse avevi cercato troppo e ti sei persa.
Ma sei sempre tu.
Sai bene che nonostante tutto non sei cambiata.
La fiamma dei tuoi capelli non si è spenta nonostante tu ti senta estremamente rafferma. 
Grigia.
Hai il cielo negli occhi ma a te sembra essersi diluito in un marasma di nuvole cariche di tutte le tue speranze rubate, ti sembrano vuoti. 
Spogli.
Le labbra piene non accennano a una piega diversa dalla neutralità rigida, non ricordi più il sorriso.
Una fila di lentiggini.
E poi c’è la coda, il verde smeraldo che tinge di luce la profondità nella quale hai nuotato quando desideravi la solitudine.
Hai vissuto nel mare del Nord per godere del silenzio opprimente dei fondali. 
L’esterno non era desolato quanto lo eri tu, Ariel.
Hai conosciuto molte isole, molte terre…hai passato anni e hai sperato fino alla fine.
Fino a che non l’hai trovato.
Perché alla fine lo hai trovato.
Eric.


Qualche mese prima…

Eri riemersa ai bordi di una piccola isola, eri stanca, stranamente ti sei sistemata su una grossa roccia per una volta volevi sentirti frivola, dozzinale, come le tue sorelle che passavano le loro giornate al sole, a chiacchierare della stupidità di una paio di piedi rispetto alla loro bellissima coda.
Curata, lucida e amata.
Le stesse sorelle che non ti capivano, quelle che ti avevano detto che Eric era morto, Barbanera non mente.
Ma tu sei sempre stata convinta di esser abbastanza veloce da impedire qualsiasi danno al tuo primo amore.

“Eric?”
“Arrivo”
Stava sognando? Hai gli occhi aperti o meglio ricordi perfettamente di aver fissato a lungo la scena che dava sulla piccola spiaggia aperta su alberi, che accoglievano uno stralcio di steccato legnoso ma ben lavorato.
Ti sei buttata a capofitto in acqua ma hai indugiato  nell’esatto momento in cui la donna si è mostrata al tuo sguardo. 
Una lunga chioma chiara, una corporatura sottile. Longilinea. 
Un viso apparentemente pulito e gentile. 
Ma ad Ariel non interessava, Ariel era lì per lui.


“Eric?”
Lo hai chiamato quando quella donna si era allontanata abbastanza, la tua voce nell’aria l’aveva raggiunto e avevi visto quanto era rimasto stupito?
Ma c’era anche il sollievo nello sguardo di lui quando aveva incontrato i tuoi occhi al tempo vivi di una luce accecante.
Ti eri precipitata tra le sue braccia con le tue lunghe gambe snelle che Regina ti aveva donato per sempre mediante quel bracciale, ma era successo una di quelle cose che tu, Ariel, non ti saresti mai aspettata.
Ha imposto le mani.
Ha creato una barriera tra voi, indietreggiando di un passo.
La confusione ti aveva annebbiato la mente, e avevi perso le parole.
“Cosa ci fai qui?”
“Ti stavo cercando.”
“Io non volevo essere trovato.”
“Ma cosa dici?!”
“Cassifone* ed io ci amiamo.”
Era evidente il gelo che ti aveva preso la colonna vertebrale e minacciava la stabilità di quella postura, ti aveva ferita così violentemente che per attimi hai pensato che fosse solo uno scherzo di pessimo gusto.
Ma no.
Non lo era Ariel.
Non lo è.
Non avevi pianto, non hai pianto quando la convinzione di quell’uomo si stringeva forte nelle sue parole nella felice espressione che decorava il suo volto.
Eric era felice.
Ma tu Ariel?
Ariel era.
Era.
Tutto ciò che aveva fatto improvvisamente non aveva più un senso, improvvisamente.
Ma Snow ti aveva insegnato che il bacio del Vero Amore era in grado di spezzare qualsiasi maledizione, quindi incurante del risultato ti sei spinta - sorprendendolo - vicino a lui e in un attimo hai congiunte le sue labbra con le tue.
È durato troppo poco.
Un battito di ciglia o forse più, poi le sue mani ti hanno presa per le spalle e ti hanno scossa.
Ti hanno fatto del male, non solo fisico, non solo quei pollici che sembravano intrufolarsi e scavare solchi sulle clavicole come aghi gelidi.
“Il bacio del Vero Amore funziona se entrambi provano la stessa cosa.”
Era la voce femminile a parlarti, fuori campo, fuori dallo sguardo che avevi riversato su Eric.
“Cosa gli hai fatto strega??”
“Niente. Io l’ho raccolto e strappato dalle grinfie di Barbanera. L’ho soltanto ospitato, mi aveva parlato di te, evidentemente il destino non vi ha voluto insieme.”
“Tu gli hai fatto un’incantesimo.”
“Si sarebbe spezzato se così fosse.”
“Ma chi sei?!”
“Cassifone. Nella mia terra di adozione Oz, sono la Strega Buona del Nord.”


I want you to be happy
I just wish you was with me...


Ora sei tornata a Storybrooke dove il destino sembra riportarti, lo stesso che ti ha beffato dopo la dipartita dalla Foresta incantata, dopo aver trovato Hook e dopo , bhè, dopo la tua folle ricerca.
Avevi chiesto un ultimo favore alla strega Buona del Nord, ma volevi essere sicura ed era per lo stesso motivo che ti serviva Rumple.
Il fidanzato di Belle.
Ti è mancata anche Belle, ti sono mancati tutti.
Tutti tranne Hook.
Ecco la seconda cosa che dovevi fare era prendere a schiaffi Hook, prima di bere quella pozione.

Aggirarti per Storybrooke era quanto mai strano soprattutto se sei vestita di conchiglie e il gelo ti punge la pelle con violenza, non pensavi che ci volesse così tanto a trovare qualcuno di famigliare no?
Così corri, intravedendo il negozio dei pegni dalla strada e fugando ogni dubbio sulla tua pazzia qualora qualcuno di sconosciuto ti vedesse sfrecciare come una folle per la strada.
Non c’è che dire spingere la porta ed entrare senza bussare era forse l’idea peggiore che ti poteva venire in mente, ma ormai eri già dentro. 
Sulla soglia stavi fissando una Belle che portava tra le mani svariati oggetti di genere non comprensibile seguito da un Rumple che continuava a dare i numeri.
“Belle ti ho detto di no. Mi piace lì dove sono, se mi sistemi il negozio poi non trovo più nulla. Per carità. BELLE. Posa quelle cose.”
“Senti…la devi smettere di fare il vecchio bisbetico, questo negozio è un disastro. Pieno di polvere.”
“Emh..”
Entrambi vedendoti si sono immobilizzati, probabilmente perché te ne stavi mezza nuda in inverno e Belle era rabbrividita solo a guardarti, poi l’hai vista appoggiare tutte le cose - completamente a caso - allungandosi per abbracciarti. Tu l’hai semplicemente circondata con le braccia e hai lasciato che il freddo si allontanasse da te, ma solo quello se n’era andato.
Il resto era fermo nel tuo cuore e continuavi a soffrire di una assenza  violenta.
“Vieni nel retro ti presto i miei vestiti.”

Indossare degli abiti era strano per te, il calore del maglioncino di Belle era davvero ciò che ti è sempre servito per sentirti di nuovo a casa, vero Ariel?
Il mare era dove sei nata, ma tu ti sentivi di appartenere alla terra e alle persone.
Belle ti aveva fatto accomodare a casa loro, Rumple stava preparando da mangiare e tu eri li che bisbigliavi per non farti sentire dal suo uomo.
“Dai Raccontami Ariel, dove sei stata, Eric come sta?”
“Bene. Credo.”
“Cosa significa?”
“Lui…dopo il ritorno nella Foresta Incantata non riuscivo più a trovarlo, così ho trovato un uomo che poteva farmi una mano. Un certo Hook, Barbanera aveva rapito Eric ma lui…Hook, ha scelto la sua nave invece che salvare una vita. Lui aveva una fama di “buon pirata” … ma non è così. Non era vero…”
Poi ti sei interrotta quando Rumple si è avvicinato appoggiando gli stuzzichini e i vari panini.
“Niente Sushi.”
Il tuo sorriso tirato deve aver messo in imbarazzo persino Belle accanto al fidanzato.
“Bhè, Eric non è il mio Vero Amore. O meglio, io non sono il suo.”
“Cosa?!”
“Cassifone…è”
“La strega del Nord di Oz? È viva?”
Tu hai annuito a Mr.Gold con una certa flemma, poi finalmente lo hai fissato, non ti è mai mancato averlo accanto ma per Belle tentativi di mantenere una certa calma.
“Mi ha dato questa pozione, sai cos’è?”
“mh..vediamo Dear.”
Lo hai guardato mentre lui faceva ondeggiare il liquido, mentre lo annusava, mentre insomma cercava di capire.
“È una pozione piuttosto particolare. Mirata. Potente aggiungerei, sicuramente non dannosa. Cosa ha chiesto in cambio la strega?”
“Niente. Non tutti sono come…bhè.”

Did you forget that we were happy?
The angels envied every kiss
Now the sound of you walk out the door
Replaced the laugh I missed!


Poi cosa hai fatto?
“Però devo dire non-“
Lo hai fatto davvero Ariel. Sembra impossibile ma hai preso la boccetta dalle mani del folletto e te la sei scolata senza attendere la fine della frase.
“Volevo dire che non era furbo bersi una pozione in grado di farti dimenticare l’amore per Eric.”
“OH MA RUMPLE POTEVI DIRGLIELO????”
“Ma secondo te io cosa stavo facendo, eh? L’ingratitudine.”

Era finita tristemente così in una casa ben arredata uno sconosciuto e l’amica di sempre, era finita così anche per Ariel.
Ed è stato strano guardare l’espressione mutare, il viso riempirsi della solita gioia. Era strano sai, Sirena?
Sì, perché, quell’amore probabilmente non era l’Amore. 
Forse il tuo vero Amore era ancora la fuori, tu lo sapevi, era per quel motivo che uscendo dalla porta di casa - della tua nuova piccola casetta sulla spiaggia - avevi riacquisto quella docile espressività di chi non aveva mai perso nulla.
Sei la solita felicità effervescente - anche se non dovresti - sei in tenuta da corsa con quel bracciale scintillante al polso lo stesso che ti permette di avere quelle belle gambe abbronzate e nude, (Fino al ginocchio se non altro) una coda alta, un paio di occhiali grandi e scuri a proteggere il cielo negli occhi.
Ah Ariel, correre non era esattamente ciò in cui eccellevi Belle te lo diceva sempre quando andavate a farvi qualche escursione insieme ma tu non le avevi mai creduto, così testarda ti eri messa sulla via per raggiungere la tua amica. 
Eri in ritardo, rigorosamente, ormai era uno standard e non stavi assolutamente guardando la strada.
L’impatto è stato violento.
Hai pensato a mura con i piedi eh?
Granchi dispettosi?
Montagne improvvisamente teletrasportate?
No.
Era carne quella con cui ti sei scontrata, era ancora in piedi quell’ammasso di carne mentre tu non sentivi più l’asfalto sotto i piedi, solo una mano ad afferrarti per il braccio e a strattonarti violentemente rimbalzando sul suo petto, qualcos’altro ti aveva aperto la maglietta a metà rivelando la pancia piatta e l’ombelico.
Insomma non avevi più una maglietta.
“Eh adesso cosa dico a Belle?!”
Era stata la sua prima imprecazione senza nemmeno alzare lo sguardo contro il malcapitato che aveva subito quell’aggressione.
“Pesce rosso potresti guardare dove metti le pinne eh?”
Avresti dovuto arrabbiarti perché riconoscevi quella voce no? Lo conoscevi, ti aveva fatto così arrabbiare che avresti voluto tirargli uno schiaffo…ah. 
Lo schiaffo era stata una reazione totalmente naturale.
“AHIA. Perché?”
“Non lo so. Forse te lo meritavi.”
Non ti ricordi il perché? Sapevi che dovevi. 
Quanto è brutto avere quella sensazione di dejavu?
Ebbene non lo saprai mai, Ariel. 
Eppure ti specchi nello sguardo dell’altro.
“Hook sei un’idiota.” 

Tutto le storie iniziano con un’ingiuria no?
La loro era iniziata molto tempo prima. Loro erano iniziati così.
Era iniziato tutto per sbaglio, era iniziato con due cuori infranti ed erano finiti per incollarsi i pezzi a vicenda forse insieme non erano perfetti.
Forse non erano la metà esatta ma erano sicuramente il piccolo gioiello del mare.
Il vero amore è qualcosa che nasce piano. 
Lentamente.
Ed entrambi erano destinati ad essere l’uno per l’altra ciò che Eric ed Emma non potevano più essere.


Scena ridicola.

“Belle ti giuro che non è colpa mia?!”
“O per carità, ma starti vicino e altamente dannoso per la salute di chiunque.”
“Rumple! Smettila, è caduta.”
“Belle, Dearie, spiegami come ti puoi aprire una maglia a metà cadendo? Quale legge della fisica? Quale?”
“Senti, non lo so, però poverina ha freddo.”
“Belle non siamo la Caritas, è la ventesima maglia che viene ridotta a uno schifo ormai non hai più un armadio.”
“Scusate. Scusate. Scusate. Questa volta è colpa di Hook.”
“BELLE DIGLIELO NON PUO ANDARE A LETTO CON QUEL PIRATA DA QUATTRO SOLDI.”
“Ehi. Mi ha parlato cosa gli hai fatto eh?! Modera i toni o ti uso come borsa cinese di coccodrillo.”
Diversi giorni dopo.
“RUMPLE BASTA.”
“BELLE MI VUOLE SCUOIARE.”
“Bambini, ho appena chiamato Mary Margaret. Sta arrivando.”








*Cassifone nella mitologia era figlia di Circe, è un personaggio poco esplorato l’inserimento del parallelismo è assolutamente un gusto personale :)
 
Hello My Pretties *-* 
Sono in ritardo con tutto, lo so, ma sono stata occupata a non fare niente. 
No va bhè, sono ufficialmente "Laureata" e sono troppo happy, poi va bhè, l'ispirazione è un pò distrutta da questa vita un pò "libera" insomma, mi sto divertendo a non pensare allo studio.
E mi ammazzo di Serie tv, non uccidetemi. Sono qua.
Il resto arriverà.
Ma io sono una Hookriel nel cuore. Tanti baci.
Stay Wicked.
Martina.
  
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