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Autore: LonelyWriter    29/04/2014    0 recensioni
E tu, sei folle abbastanza?
Un adolescente alle prese con la vita, alla ricerca di quel senso, che spesso è solo un guscio vuoto.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Sole. Era davvero una bella giornata. Camminavo con fare disinvolto lungo le strade ancora affollate, nonostante l’ora. Mi fermai in prossimità del fiume.
L’acqua griga si muoveva lentamente, in contrasto con il cielo azzurro e le allegre chiome degli alberi, di un intenso verde vivo. Proprio a lato del ponte vi era una scalinata,
che portava ad una sorta di marciapiede, che seguiva il fiume per diverse centinaia di metri. Alcune persone leggevano un libro all’ombra degli alberi, sulle panchine,
posizionate ad intervalli regolari. Osservavo la società che si muoveva intorno a me, formando un sistema che si distruggeva solo per creare la possibilità di ripararsi.
Si compiaceva di potersi riparare. Era il suo vessillo, il suo motto. Proseguii lungo il fiume fino ad arrivare alla fine della stradina, che terminava in un altra scalinata.
Il sole era sempre più alto, ed i suoi raggi accarezzavano la mia pelle. Da poco più di sette giorni non avevo fatto più avere mie notizie a nessuno.
Un po’ mi dispiaceva che la mia famiglia si preoccupasse. Ma in fondo non c’era nulla che loro potessero fare. Mi sedetti ad un tavolino all’aperto, appartenente
ad un bar chiamato “Il caffè verde”. Dovevo riflettere su cosa avrei davvero fatto. Prima di tutto avrei dovuto conoscere qualcuno. Pensai all’università.
Non sarebbe stato difficile fingere di studiare lì e conoscere un po’ di gente, anche se avevo un aspetto un po’ giovane. Una ragazza con una lunga coda nera
interruppe le mie riflessioni. Non riuscii a capire cosa mi chiese ma dal simbolo sul grembiule capii cosa voleva. Ordinai un caffè macchiato ed un cornetto.
Mentre la guardavo allontanarsi pensai ad un secondo dettaglio. Non sarebbe stato male trovare un lavoretto.
Qualcosa di temporaneo nei dintorni sicuramente lo avrei trovato. Il mondo girava intorno a me, ma io non giravo con lui.
Senza uno scopo sedevo in uno dei mille bar di quella città. Senza motivo, o almeno così pareva, avevo lasciato ogni affetto.
Senza meta, girovagavo in una città importante, parte di un mondo che pretendeva da te uno scopo, un motivo ed una meta.
Quando la ragazza tornò con il mio ordine, non sapevo se la odiassi o la invidiassi.
  
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