Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: TheDepths_    29/04/2014    1 recensioni
"Mi facevo spazio tra le persone,cercando di trovare Ronnie. Quella sera non avevo neppure voglia di uscire,ma lui aveva insistito così tanto che alla fine avevo ceduto... Lo seguii verso l'uscita. Forse era stato coinvolto in quella rissa di cui stavano parlando prima.
-Ronnie che è successo?
Gli chiesi andandogli incontro.
-Non saprei dirtelo di preciso... Quel ragazzo però ci ha salvato."
Da quel momento la vita di Leslie cambiò per sempre.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 3

Capitolo- 3

Aaron

La portai nel motel dove avevo affittato una stanza.

-Siediti pure Leslie, vuoi qualcosa da bere?

Le davo ancora le spalle mentre chiudevo la porta e sistemavo la striscia di sale che lei aveva calpestato.

-No grazie, a cosa serve quella?

La ragazza indicò la striscia sul pavimento.

-Serve per non far entrare demoni, spiriti o qualsiasi altra cosa non sia proprio di questo mondo. Tutte le finestre e le porte hanno una striscia di sale al loro interno, così nessuno le può spezzare da fuori.

-Vivi qui? Non hai una famiglia?

La guardai stringendo i denti. Ma che razza di domande mi faceva?! Quando mi vide abbassò lo sguardo, magari era pentita.

-Vivo qui da solo. Allora dimmi, cosa vuoi sapere?

Mi guardò come se avessi detto qualcosa di sbagliato ed io ricambiai lo sguardo.

-Cosa hai detto in greco antico?

-Soma e blepo aletheia. Persona che vede la verità.

-Cosa scusa? Cioè.. Ho capito ma cosa ha a che fare con me?

Scossi la testa lentamente.

-Mi sembra di essere tornato a scuola a Londra..- sussurrai – allora. Tu riesci a vedere il vero aspetto dei demoni o degli spiriti. Non è una cosa da tutti, anzi. Non ci riesce nessuno. Gli ultimi in grado di farlo erano i sacerdoti dei templi Grechi. Erano loro che i cacciatori proteggevano. La popolazione li proclamò sacerdoti proprio per la loro capacità. Quelli come me invece, erano addestrati a proteggerli. Venivano offerte loro donne o uomini. Non potevano avere famiglia ma dovevano procreare. Fare figli con le loro stesse capacità. Ogni città aveva il suo sacerdote o sacerdotessa, anche se queste ultime erano pochissime.

La guardai tutto il tempo, sembrava credermi. Il ché non era normale. Di solito le persone scappano e chiamano la polizia, o un dottore. La guardai in silenzio per qualche secondo, poi ripresi a parlare.

-Loro erano in grado di guidare i cacciatori ad uccidere i demoni o gli spiriti. A mantenere l'equilibrio. Si dice che erano i grado di vedere anche gli angeli, ma si pensa che non esistano visto che nessuno ne ha mai conosciuto uno.

La guardai attentamente ed in silenzio ma questa volta la ragazza interruppe i miei pensieri.

-Allora? Cosa successe poi? Perché i sacerdoti non esistono più? Tranne me ovviamente.. Anche se non sono una sacerdotessa..

Sorrisi e mi guardai le mani.

-I sacri testi dicono che il demonio, un certo Lucifero, l'angelo caduto, il corno spezzato, il possessore degli inferi li abbia fatti uccidere tutti. Lui non poteva più uccidere, in venti anni i cacciatori avevano sterminato migliaia di demoni ed i sacerdoti si erano moltiplicati incredibilmente. Liberò i mastini infernali sulla terra. Loro sono gli unici in grado di entrare nelle chiese, oltrepassare il sale, resistere all'acqua santa.. ma a quei tempi non se ne sapeva nulla. I mastini non erano mai usciti dagli inferi e nessuno ne conosceva l'esistenza. Sterminarono tutti i sacerdoti ed i loro figli.. Molti cacciatori morirono..

Il mio tono si era fatto triste, anche se io a quei tempi non c'ero, sapere che la mia stirpe, la mia famiglia erano state ridotte di centinaia e centinaia la cosa non mi rendeva per niente contento. Continuavo a guardarmi le mani.

-Nessuno fu più in grado di vedere il vero aspetto dei demoni, infatti noi cacciatori riusciamo a percepirli, ma non a vederli. Ci addestrano ad uccidere anche i bambini se un demone ne assume le sembianze. Ho ucciso donne, bambini, uomini, ragazzi, vecchi.. Mi farebbe comodo aver i tuoi occhi e non avere gli incubi la notte nei quali uccido bambini. I tuoi occhi sono un dono..

Sentivo la mia voce spezzarsi quindi decisi di non distogliere lo sguardo. Avrei voluto vederli davvero. Senza mai guardare bambini squartati che poi si dissolvono in una melma colorata.













LESLIE.

Rimasi un attimo in silenzio. Quello che mi stava raccontando Aaron non era facile da accettare. L'osservavo mentre continuava a fissarsi le mani, senza mai distogliere lo sguardo.

-Mi dispiace, non deve essere per niente facile fare una vita come la tua.

Finalmente alzò la testa per guardarmi. Il suo sguardo era spento.

-Si, decisamente non è facile, però qualcuno deve farlo.

Si sforzò di sorridere. Avrei voluto chiedergli qualcosa di più sulla sua famiglia, o sul perché si ritrovasse così giovane a vagare tra motel e cacciare demoni. Il solo ricordo delle sue reazione servì a farmi cambiare idea. In fin dei conti io ero un'estranea per lui, era normale che non se la sentisse di raccontarmi faccende così private.

-Quindi io discenderei da queste sacerdotesse. Interessante. Potrei aiutarti, almeno questa specie di dono che mi ritrovo può essere utile a qualcosa.

Aaron sorrise.

-Cacciare demoni o spiriti maligni non è un gioco, ci vuole addestramento, per non parlare dei pericoli a cui andresti incontro. Questo è un genere di vita che non consiglierei a nessuno Leslie.

Il suo tono di voce era fermo e deciso. Forse persino preoccupato.

-Lo so, ma come hai detto prima avere i miei occhi ti potrebbe essere utile. Potrei aiutarti. Davvero.

Cercai di dare autorità alle mie parole.

-Tu hai una famiglia Leslie, non credi che si preoccuperebbero se non tornassi a casa per giorni?

Esclamò Aaron. Pensai a mio padre,mia madre ed i miei due fratelli. Erano così perfetti, non mi ero mai sentita a mio agio in tutta quella perfezione. Quando finii il college l'università diventò la mia ancora di salvezza.

-Aaron ho 22 anni, vado all'università e vivo nel dormitorio. Se mancassi per qualche giorno non credo proprio che impazzirebbero.

Risposi sorridendo.

-Quando ti metti in testa qualcosa è difficile farti cambiare idea.

Sbottò infastidito alzandosi.

-Se per difficile intendi impossibile hai ragione.

Appena finii la frase Aaron mi fulminò con lo sguardo. Stava per replicare qualcosa quando il suo cellulare iniziò a squillare. Appena lesse il nome sul display i suoi occhi si incupirono.

-Gabe, che succede?

Rispose al telefono fissando un punto nel vuoto. Era completamente assorto da quello che gli stavano raccontando.

-Ho capito. Faccio qualche ricerca e ti richiamo.

Riagganciò e mi guardò.

-Forse il tuo aiuto potrebbe essermi utile.


Aaron

-Gabe mi ha detto di un wendigo in città. E questo non va per niente bene.

Guardai Leslie che tentava di seguirmi.

-Ti.. ti posso aiutare?

-Certo che sì, tanto non te ne andresti.

Sorrisi prendendo dei libri sui demoni.

-Non ti piace internet?

Leslie mi raggiunse vicino alla scrivania.

-Si, trovo molto istruttivi i porno, ma i buoni e vecchi libri sono i migliori. E poi sono documenti, qui non ci sono persone che fantasticano!

Alla parola “porno” Leslie arrossì subito ed io sorrisi.

-Non serve solo per i porno!

-Lo so, ma i demoni veri, sono scritti qui.- indicai i libri -non su internet.

-Ok.. Ti posso dare una mano?

-Leggi questi e cerca wendigo ok?

Leslie annuì e ci mettemmo a sedere sul letto a leggere i libri.

-Sai qualcosa su questo demone?

-So solo che se la sua unghia riesce a tagliarti inizia un processo di paralisi completa. Ti paralizza per poi, sempre con le unghie, tagliarti la pelle a strisce e mangiartela. Mangia solo la pelle.. Proprio come me con il pollo.

Sorrisi e mi voltai verso di lei e, stava male, molto.

-O mio Dio che schifo!

-Calma! Questo è quello in cui vuoi insinuarti. Accettalo.

Leslie annuì come se l'avessi rimproverata, ma non era mia intenzione.

-Scusa Leslie, se vuoi fa niente, lo cerco da solo, sei sempre in tempo ad andare a casa e dimenticare tutto. Mi raccomando.- mi feci serio –non raccontare a nessuno di quello che riesci a edere. Altrimenti tenteranno di ucciderti. Non voglio che ti succeda nulla.

La guardai e lei annuì.

-Prometto che starò attenta. Giuro. Ma ormai ne voglio fare parte.

Annuii e le passai un libro.

-E se magari trovi un ottimo sito potremo guardare su internet, per ora però solo libri ok?

Le sorrisi e tornammo a leggere.
Dopo un'ora trovammo il capitolo del wendigo.

-Ecco qui!

-Qui c'è scritto come ucciderlo!

-Si.. Bleah!

-Gli devi tagliare gli occhi?!

-Si, capita molto spesso sai?

-Vorrei non sapere..

Scoppiai a ridere e lei mise il broncio.

-Dai, ora telefono a Gabe e poi, stanotte, andremo nel bosco!

Mi alzai dal letto e feci la mia telefonata.





LESLIE.

-Stai attenta a dove metti i piedi!

Mi rimproverò Aaron dopo l'ennesima volta che inciampavo. Nel bosco regnava l'oscurità.

-Non è colpa mia se non ho equilibrio.

Esclamai. Ero agitata. L'idea di andare a cacciare un wendigo mi spaventava ogni passo di più. Dopo aver sentito la spiegazione di Aaron ero in preda al panico.

-Te la prendi subito!

Sbottò. Stavo per replicare quando un urlo attirò la nostra attenzione. Sgranai gli occhi spaventata e quasi senza rendermene conto mi spostai dietro Aaron. Quando si voltò e mi vide per poco non si mise a ridere.

-E tu saresti quella ragazza così decisa a venire a caccia con me giusto? Non ti dovrebbe spaventare niente o non sbaglio?

Sogghignò. Sbuffai.

-Si, hai ragione, perchè dovrebbe spaventarmi un mostro che strappa la pelle alle persone. Infatti io non sono spaventata,sono terrorizzata!

Esclamai. Un altro urlo più forte risuonò nel bosco.

-Andiamo.

Mi sussurrò Aaron mentre avanzava cautamente nel luogo da cui provenivano le grida. Mentre camminavo lentamente al suo fianco cercando di non fare rumore una canzone interruppe il silenzio.

I'm walking on sunshine...oh oh”

Aaron si voltò sorpreso verso di me. Il mio cellulare. Freneticamente lo tirai fuori dalla tasca.

-Leslie? Ma dove diavolo sei?

Emily che condivideva la stanza con me al dormitorio dell'università aveva un voce preoccupata. Maledizione mi ero dimenticata di avvisarla.

-Si scusa, stasera torno tardi non aspettarmi alzata...

Non feci in tempo a finire la frase che Aaron mi strappò il cellulare di mano e riagganciò. Lo guardai a bocca aperta.

-Non provare a dire niente.

Mi zittì prima che potessi aggiungere qualcosa. Un fruscio tra gli alberi ci fece voltare di scatto. Il wendigo doveva essere vicino.

-Aiuto!

Una ragazza ci venne incontro correndo in preda al panico. Afferrò il braccio di Aaron

-Vi prego aiutatemi! Quel mostro mi stà inseguendo. Ha ucciso il mio ragazzo!

La ragazza iniziò a piangere istericamente. Volevo consolarla in qualche modo quando un suono agghiacciante risuonò alle nostre spalle, ci voltammo e lanciai un urlo.


  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: TheDepths_