Fanfic su artisti musicali > Green Day
Segui la storia  |       
Autore: Mon    29/04/2014    0 recensioni
[Seguito di Just Because I Really Love You]
La porta dello studio si aprì e Willow seguì Billie al suo interno, si guardò attorno, era parecchio tempo che non metteva piede lì dentro. Respirò profondamente; quel momento le ricordava qualcosa di già accaduto. Era la stessa scena che lei e Billie Joe avevano vissuto quando erano tornati nella loro casa di San Francisco dopo il lungo viaggio che avevano fatto, quello che era servito loro per ricaricare le pile e per riordinare le idee. Erano stati per un lungo periodo lontano da casa e quando erano tornati Willow aveva provato quella sensazione di calore che solo qualcosa di familiare riesce a darti.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie J. Armstrong, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La folla batteva le mani e, a ritmo, chiamava il suo nome; Willow era dietro le quinte del palco, accordava la sua chitarra acustica. Vicino a lei Billie Joe, il suo fidanzato, l’uomo che era al suo fianco da tanti anni, la sua perfetta metà. Seduta su una sedia c’era una bambina di un anno e mezzo, capelli castano chiaro, quasi tendenti al biondo, due occhi verdi che scrutavano il mondo attorno. 
«Esco» disse Willow.
Billie annuì.
La ragazza prese la sua chitarra acustica e tornò sul palco. Erano state messe due sedie e due microfoni, lei si avvicinò a quello di sinistra e si sedette, abbassò l’asta e disse: «Come credo ben sappiate, ho deciso di riservare per le ultime canzoni di questo tour qualcosa di speciale» 
Si fermò, lasciando che la folla andata al suo concerto quella sera finisse di gridare. Riprese: «Voi conoscete l’album che ormai è uscito quasi due anni fa, quello che io e Billie Joe abbiamo cantato e suonato insieme, vero?» 
Un coro unanime di sì si levò dalla folla. Willow sorrise. «Fate un applauso per Billie?»
I suoi fans non se lo fecero ripetere due volte e, sommerso da un battito di mani, Billie Joe entrò sul palco con la sua chitarra elettrica in una mano, nell’altra stringeva quella di sua figlia. La bimba ormai era abituata, aveva fatto quel percorso insieme a suo padre già diverse volte nei concerti delle precedenti sere. Lasciò la mano di Billie Joe per dirigersi verso sua madre, che la prese in braccio e se la appoggiò sulle gambe. 
Dalla folla un sacco di foto vennero scattate, la bambina si sistemò e guardò il mare di persone che aveva davanti.
«Vuoi salutare, Janis?» chiese Willow, prendendo il microfono e avvicinandolo alla bocca della bambina. Dalla sua voce uscì un semplice e timido “ciao”.
Dalla platea si levarono voci intenerite. 
Willow diede un leggero bacio sui riccioli della piccola e poi avvicinò la chitarra più che poteva. Janis lasciò fare, poggiando le sue manine sul corpo legnoso dello strumento e guardando le dita della madre posizionarsi su di esse. 
Non era una posizione comoda per suonare la chitarra, ma Willow ormai ci aveva fatto l’abitudine. Da quando la piccola era nata spesso la donna, quando si dedicava alla musica, prendeva con lei la figlia; la bambina, sempre più curiosa, ogni giorno che passava, si avvicinava, si sedeva con lei e la guardava per ore, incantata dal suono della chitarra. Faceva lo stesso anche con Billie Joe, non staccava mai gli occhi di dosso dall’uomo che, ovviamente, ne era più che felice. 
Willow si girò verso il compagno e lo guardò, lui passò il plettro sulle corde della chitarra e annuì verso la fidanzata; insieme cominciarono la prima canzone: Next to You, Next to Me. La donna adorava suonarla, si divertiva sempre, era la canzone che preferiva nel disco che lei e Billie Joe avevano fatto, prodotto e con la quale erano riusciti a vincere anche un Grammy Award. Il disco più importante della sua vita, per tutto quello che aveva significato. Da quel disco era nata Janis, la gioia più grande di tutte le altre, una gioia che andava al di là di qualsiasi vittoria, di qualsiasi disco d’oro, di qualsiasi album si posizionasse bene nelle classifiche americane ed europee. 
Iniziarono a cantare e Willow riuscì a sorprendersi anche quella sera; il suo pubblico conosceva a memoria le parole della canzone. Era un genere diverso da quello che lei era solita fare, all’inizio dell’avventura dell’album insieme a Billie si era persino preoccupata che i suoi fans non riuscissero a capire il perché di quella novità. Invece parlando con loro prima e dopo i concerti, leggendo i commenti sulla sua pagina di facebook era rimasta sorpresa di come fossero tutti entusiasti di quel lavoro. E ancora si sorprendeva quando vedeva che tutti conoscevano le parole di quelle canzoni a memoria. 
Billie Joe diede l’accordo finale e i due conclusero la canzone, sorridendosi, mentre dal pubblico giungevano gli applausi. Willow ringraziò, lo stesso fece il fidanzato poi annunciò l’ultima canzone che era quella che racchiudeva l’essenza della loro storia d’amore. Era incredibile come Cause I Love You sembrasse scritta per loro. La cantarono tutta guardandosi sempre negli occhi, come erano soliti fare tutte le volte che suonavano insieme. 
Una volta finita Willow si alzò dal suo sgabello, appoggiando a terra la chitarra e tenendo Janis in braccio; salutò il pubblico, lo stesso fece la bambina. La donna appoggiò poi a terra la figlia, stringendole la mano, l’altra venne stretta da Billie Joe. I tre salutarono ancora la folla poi girarono le spalle al pubblico e insieme sparirono dietro le quinte.
Un’altra nottata li aspettava, un altro viaggio verso una città diversa li attendeva il giorno successivo. Un altro concerto di Willow si sarebbe tenuto tra circa ventiquattro ore. Alla donna non pesava quella vita, con lei aveva tutto ciò che le serviva per essere felice: una persona che amava e la loro meravigliosa figlia. Poi aveva la musica, quelle sette note che l’avevano sempre accompagnata, in tutte le tappe della sua vita. Era una persona diversa da quella ragazzina che si chiudeva in camera sua e provava ad imparare le canzoni dei Doors e dei Clash, era cresciuta, aveva una famiglia e finalmente, dopo tanta sofferenza, era felice. La musica, ancora una volta, l’aveva salvata, facendole incontrare la persona giusta, facendo scattare quella scintilla che aveva permesso di costruire tutto quello che adesso aveva nelle sue mani. 
Willow appoggiò la chitarra al piedistallo, si sedette sullo sgabello e si passò le mani sul viso. Era stanca, come dopo ogni concerto, ma come sempre emozionata e felice. 
Billie Joe le si avvicinò e le diede un bacio sulle labbra. «Come sempre sei stata fantastica! Cosa dici Janis è stata brava la mamma?»
La piccola, impegnata a guardare lo strumento della madre, si girò di scatto e annuì con forza. «Perché me lo chiedi papà? La mamma è sempre brava!»
Willow guardò Billie e sorrise poi si alzò dallo sgabello, si avvicinò e sussurrò all’orecchio dell’uomo: «La mamma è sempre brava, capito? Sono sempre brava io!»
«Sono sicuro dica la stessa cosa del papà!»
«Adesso la testo...» disse Willow. 
Si rivolse così alla figlia e disse: «E papà è bravo o no?»
«Certo! Però papà ha l’aiuto di Mike e Tré. La mamma è quasi sempre da sola quando suona.»
Willow rivolse uno sguardo soddisfatto a Billie Joe, l’uomo gli fece la linguaccia e gli passò di fianco, lei lo fermò e gli sussurrò all’orecchio: «Uno a zero per me!»
«Non gongolare. Domani la sfida ricomincia!»
La donna sorrise, prese Janis in braccio e insieme alla sua famiglia si diresse verso l’auto che li stava aspettando poco lontano. 

Un nuovo viaggio li stava aspettando. 








Salve!! Eccomi qui con l'epilogo della storia. Scusate se vi ho fatto aspettare un po' di più del solito, ma ancora non lo avevo scritto e non ne voleva sapere di venire bene. Non sapete quante volte l'ho riletto, riscritto, risistemato, smussato. Non so cosa ne sia venuto fuori, però era ora di condividerlo. Forse non mi riusciva bene perché inconsciamente non ero pronta a lasciare questi due personaggi che mi hanno (e che vi hanno) accompagnato per parecchio tempo. Penso che ho postato il primo capitolo di Just Because I Really Love You il 4 giugno dello scorso anno. UN ANNO. Non sono pronta, ma è ora di lasciarli. Continuare non avrebbe molto senso, non la voglio tirare troppo per le lunghe.
Ringrazio tutte quelle che c'erano all'inizio e che, comprensibilmente, hanno deciso di abbandonare la storia, quelle che si sono aggiunte lungo la strada e quelle che ci sono state dall'inizio. Per questo il ringraziamento particolare va a _Billieve Yourself_ per aver recensito quasi ogni capitolo, per non avermi mai fatto mancare il sostegno, se la storia è durata così tanto molto lo si deve anche a lei. Grazie, grazie infinitamente. 
Non so se avrò tempo di scrivere qualcos'altro, al momento ho una vaga idea di una storia, mi ronza in testa da un pezzo, ma devo trovare la giusta ispirazione, non voglio forzare qualcosa perché anche ciò che scrivo ne risentirebbe. 
Quindi spero di tornare presto, ma non posso garantirlo.
Ancora grazie infinitamente a tutte.
Mi sono dilungata troppo, vero? 
Vi saluto. 
Un abbraccio e un bacio.
La vostra Mon

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: Mon