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Autore: Iryuchan    21/07/2008    7 recensioni
Un nuovo personaggio si presenterà all'esame per diventare hunter, un personaggio che sconvolgerà le vite dei quattro amici: è bionda, ha gli occhi azzurri ed è sempre vestita di bianco. Ma chi conosce il suo passato? Perchè il suo destino e quello di Kurapika sono così crudelmente intrecciati? Lo scoprirete solo leggendo quetsa FF!! ^^
Genere: Romantico, Suspence, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DECISIONE X BRIGATA X BIANCO

 

Ok adesso non ho per niente il tempo di parlare che papi minaccia di staccarmi il collegamento ad internet. Ringrazio davvero tutti, come al solito, per aver letto in tanti il mio ultimo capitolo, e spero anche questo vi piacerà. Mi scuso per la lunga attesa, ma in questi giorni sono pigra e svogliata...diciamo che mi sono fatta una bella ammazzata finale, dato che domani parto per il mare e tornerò circa a metà agosto! Almeno però sono riuscita ad aggiornare prima^^.

Causa la fretta impiegata per scrivere, mi scuso per gli errori e le imprecisioni, ricontrollerò.

Dedico questo capitolo a tutti coloro che mi hanno sempre seguita, ma che ora non possono farlo perchè sono via per le vacanze. Spero che al loro ritorno avranno ancora voglia di legegre i miei scleri!^^

Grazie davvero a tutti. Buona lettura, mi auguro sia di vostro gradimento.^^

 

Un silenzio denso di tensione era calato nella stanza. I tre amici seduti al tavolo osservavano nervosamente i movimenti di Kurapika, che, ansioso ed agitato, premendo il pugno contro il tavolo e stringendo i denti, sembrava stesse reprimendo un moto rabbioso.

-Kurapika…- balbettò Leorio –calmati… in fondo avevamo già presupposto che Ayo fosse tornata con la Brigata… la conferma è certo stata un duro colpo, ma non ci ha colto impreparati!

-Ma perché, perché!- sbottò il ragazzo –Perché l’ha fatto, a che scopo? E a che scopo anche tutte quelle belle parole, sulla volontà di cambiare, di rimediare al passato, di ricominciare a vivere…

Chinò la testa; un solo pensiero continuava ad offuscargli la mente, sebbene facesse di tutto per ricacciarlo: Ayo li aveva traditi.

Altrimenti perché non dirlo subito, perché esitare su una questione così importante? Si erano fidati della ragazza, era una di loro, da quando l’avevano conosciuta all’esame non si era più staccata dal loro gruppo… non poteva credere che per tutto quel tempo avesse mentito, non voleva crederlo!

Respirò profondamente; sentiva di dover avere ancora fiducia in lei, era convinto che dietro a tutto ci fosse una valida ragione. Le sue iridi, che improvvisamente si erano infuocate, divennero nuovamente azzurre sotto le lenti a contatto.

-Non ci credo- esclamò Gon, come leggendo nella sua mente –Ayo non può essere tornata volontariamente dalla Brigata, non può averci ingannati per tutto questo tempo. Sono sicuro che deve aver avuto un valido motivo…o nessuna via di scampo.

Kurapika alzò la testa; quando Gon parlava era sempre animato dalla fiducia, illuminato dalla speranza… ma se invece tutto fosse solamente un’ingenua illusione?

-E’ difficile…- intervenne Killua –per quel che conosco Ayo, anche io non credo abbia potuto imbrogliare in questo modo… ma dobbiamo guardare in faccia alla realtà: Ayo è tornata con i Ragni, per motivi a noi sconosciuti e, sebbene possiamo credere che avesse comunque il desiderio di dirci qualcosa, ci ha tenuto all’oscuro. Sapeva cosa la Brigata aveva intenzione di fare all’asta, ma non ha fatto nulla per evitarlo; ha però messo in guardia Kurapika… -tacque un attimo, poi alzò gli occhi profondi e fissò seriamente gli amici –Vi dico qual è la mia opinione, anche se so di potervi sembrare scettico: preferisco la diffidenza all’illusione. Secondo me, Ayo è liberamente tornata dai Ragni, forse anche per validi motivi, ma ora si sta prestando completamente al loro gioco. Ritengo però che non voglia farci del male…perché si è davvero affezionata a noi. E credo sia per questo che ha deciso di evitarci.

Kurapika si sentì ferito; il discorso di Killua era stato schietto e totalmente razionale, ma…non voleva credere che davvero Ayo avesse scelto di non lasciare la Brigata. Le parole dette dalla ragazza sul treno, poco prima di separarsi, continuavano a rimbombargli nella testa: sentiva che erano state sincere. Ed i messaggi che Ayo gli aveva mandato? E il suo comportamento quando si erano incontrati? Indubbiamente oscuri e misteriosi, lasciavano l’amaro in bocca e troppi dubbi…ma Kurapika avvertiva in essi un messaggio nascosto: Ayo voleva far capire loro qualcosa. Quei suoi silenzi, quelle sue reticenze, quel comportamento ansioso…indicavano che stava nascondendo qualcosa, ma come…come se fosse costretta…

Ad un tratto, il kurutiano spalancò gli occhi: forse aveva capito!

-Io sono di un’altra opinione- esclamò, rivolto prevalentemente a Killua –è vero che ora Ayo si sta prestando al gioco dei Ragni, ma non credo lo faccia di sua volontà. Più volte ci ha raccontato di Kuroro, il capo della Brigata, giusto? Ha detto che fu lui a trovarla da bambina, fu lui ad insegnarle il Nen, Ayo ha sempre vissuto con quest’uomo, che si serviva di lei come personale arma letale… Kuroro la stava cercando, aveva sguinzagliato i suoi sicari per trovarla…- gli altri annuirono con la testa, presagendo ciò che stava per dire – e io credo che infine ci sia riuscito: è probabile che l’abbia rintracciata e costretta a tornare da lui.

-Ma se davvero Kuroro la stesse trattenendo con le forze dovrebbe essere come minimo imprigionata- affermò Leorio –quando invece noi l’abbiamo incontrata girava libera per la città e sembrava anche piuttosto serena!

-Non è detto- fece notare Gon –può essere che in quel momento stesse solo fingendo, per non farci capire la sua situazione e quindi metterci nei guai con la Brigata, conscia che avremmo fatto di tutto per aiutarla… (dio non avrei mai pensato di far dire a Gon una cosa così intelligente…-___-)

-E’ questo ciò che infatti credo- intervenne nuovamente Kurapika –Ayo non ha mai voluto coinvolgerci rischiando di metterci in pericolo. Se è vero che Kuroro l’ha costretta a ritornare da lui, ora deve fingere a tutti gli effetti di essere nuovamente dalla sua parte; se poi riterrà di avere forze sufficienti, probabilmente cercherà di catturare la Brigata, altrimenti riprenderà la fuga. Tutto questo però…- aggiunse, stringendo i pugni –da sola.

Queste ultime parole li lasciarono amareggiati; Ayo voleva nuovamente escluderli dalla sua vita. Però…

-Se però ha manifestato più volte l’intenzione di parlarci, significa che ha bisogno del nostro aiuto! Se anche teme per noi, si trova sicuramente in difficoltà!- esclamò Leorio.

-Lo credo anche io- rispose Kurapika –e non ho alcuna intenzione di abbandonarla al suo destino. Oltre tutto, non può impedirmi di cercare i Ragni: sa benissimo che questo è il mio obiettivo.

Gli tornò in mente ciò che ella gli aveva detto sul treno; forse ella aveva anche intenzione di preservarlo dalla sua vendetta, forse voleva salvarlo…ma non poteva permettere che Ayo sconfiggesse i Ragni da sola. L’aveva giurato.

-Io sono d’accordo con voi- disse Gon, pensieroso –Ayo in fondo è sempre stata una vittima dei Ragni, questa volta dobbiamo aiutarla ad uscirne.

Tutti allora si voltarono verso Killua, che non aveva più detto una parola, per conoscere anche la sua opinione. Il ragazzino stava riflettendo, in silenzio; infine sospirò e alzò il volto verso di loro:

-Dico che in ogni caso dobbiamo essere prudenti e non illuderci troppo, perché altrimenti potremmo ricevere un’enorme delusione. Non sono ancora del tutto convinto che davvero Ayo non abbia avuto alcuna libera scelta, ma devo ammettere che tutto ciò che avete detto fino ad ora si adatterebbe perfettamente a lei. Perciò…voglio anche io avere fiducia, questa volta.

Erano d’accordo; l’esclusione di un tradimento da parte della ragazza era bastato a calmarli e ad infondere in loro una speranza. Una nuova forza li animava: Ayo aveva bisogno di loro, sarebbero tornati ad essere un gruppo, si sarebbero schierati contro la Brigata. Kurapika avrebbe raggiunto il suo scopo sconfiggendo i Ragni, mentre Ayo sarebbe finalmente stata libera dalle catene che l’avevano imprigionata per tutti quegli anni.

-Anche se Kurapika… –aggiunse maliziosamente Killua, rivolto all’amico –so bene che tu hai parlato così perché provi qualcosa per Ayo!- e concluse con un sorrisetto sfacciato.

Leorio sorrise e Gon rimase a bocca aperta:

-Davveeero??? Io non ne sapevo niente!!

Kurapika spalancò gli occhi: cosa? Davvero si era diffusa quel pettegolezzo sul suo conto?  Aprì la bocca per ribattere, ma non trovò niente da dire. Si limitò allora a scrollare la testa e a dire:

-Di questo discuteremo un’altra volta, ora abbiamo cose più importanti a cui pensare.

Si rese conto di non averlo negato, però. In fondo, era conscio del fatto che Ayo non gli fosse totalmente indifferente: più volte aveva sognato di perdersi nei suoi occhi limpidi e puri, di accarezzare i suoi capelli dorati, desiderando di sfiorare anche solo per un attimo le sue piccole labbra morbide… ma era ormai passato tanto tempo. Man mano che apprendeva il Nen e cominciava a materializzare la sua catena, i pensieri sulla Brigata e sulla sua vendetta avevano cominciato a spodestare nella sua testa, fino a cacciare tutti gli altri.

-Quindi…adesso cosa dobbiamo fare?- chiese la vocetta di Gon, esitante.

Kurapika si riscosse; rivolse lo sguardo ai tre amici che attendevano una sua risposta e dichiarò, deciso:

-Ora andremo a cercare Ayo.

 

 

Sembrava che quella notte fosse particolarmente lunga. Il cielo era ancora oscuro, illuminato solo dai pallidi raggi di una luna fantasma, sebbene entro poche ore avrebbe dovuto albeggiare.

Un decadente complesso di palazzoni si stagliava contro al notte, nella periferia della città. I muri sgretolati, le falle nel soffitto sfondato che lasciavano entrare l’acqua, dall’aspetto sembrava essere completamente disagiato ed abbandonato. Invece, in un’ampia stanza umida, tredici persone erano riunite.

Dodici erano disposte a cerchio attorno ad un unico individuo, un ragazzo giovane, dai capelli corvini e gli occhi più scuri della notte, che si rivolgeva a bassa voce agli altri, con tono serio e deciso:

-Ciò che avevamo temuto si è dimostrato vero: Ubo è stato ucciso da cosiddetto “ragazzo con le catene”. La visita di alcuni di noi sul luogo del combattimento stanotte ne è stata la prova- rivolse così lo sguardo ad un gruppo di persone alla sua destra: un uomo vestito da samurai, Nobunaga, uno in tuta da jogging, Phinxs, un altro che, dai lunghi capelli neri e la bandana che copriva il volto, quasi sembrava un bandito, Feitan, una ragazza dai capelli blu elettrico, Machi, lo stesso ragazzo dagli occhi verdi che Kurapika aveva visto, Shalnark, e Ayo.

Sui volti di tutti era dipinta un’espressione dolorosa e contrita, che però esprimeva anche una rabbia profonda e penetrante; solo Ayo fissava intensamente il pavimento. Di fronte a lei, Hisoka la osservava divertito.

Il giovane che parlava, Kuroro, leader dei Ragni, riprese:

-Non possiamo permettere che l’assassinio del nostro compagno resti così impunito: ora che finalmente abbiamo gli oggetti dell’asta, il nostro obiettivo sarà trovare il ragazzo con le catene.

Ayo alzò gli occhi di scatto ed incontrò quelli di Hisoka; il clown le sorrise sornione: era evidente che la preoccupazione della ragazza per l’amico lo divertisse particolarmente. Ayo si sentì tutt’altro che rassicurata da quello sguardo ed abbassò nuovamente la testa.

Kuroro intanto continuava a parlare:

-Subito ci organizzeremo per scoprire la sua identità e trovare il modo di attirarlo a noi. Ci divideremo in due gruppi: Nobunaga, Phinxs, Feitan, Bonolenov, Hisoka e Franklin usciranno e si separeranno per raccogliere informazioni; io, Pakunoda, Shalnark, Shizuko, Machi, Kortopi ed Ayo resteremo qui. Shalnark, tu provvederai a ricercare su internet, avvalendoti della licenza di hunter, se necessario.

Il ragazzo, interpellato, annuì. Il gruppo di divise e coloro incaricati di uscire cominciarono ad allontanarsi; solo Hisoka non si mosse.

Ayo cercò di seguire Shalnark e gli altri; era profondamente agitata e per tutto il discorso di Kuroro aveva tenuto lo sguardo inchiodato al pavimento: aveva il terrore che egli incrociasse i suoi occhi, che vi leggesse la sua paura, che capisse che ella sapeva.

Ma una voce in quel momento la chiamò:

-Ayo!

La ragazza trattenne il respiro e si voltò lentamente; di fronte a lei stava Kuroro, che la fissava con i suoi occhi neri e sorrideva.

-Ayo, ti ho vista piuttosto stanca stasera…è molto tardi e forse non sei ancora abituata a questi orari. Credo sia meglio che tu vada un po’ a riposare.

Ayo abbassò la testa, in segno di consenso; era conscia di essere totalmente impallidita: Kuroro le era così vicino che avvertiva il suo respiro…

Il ragazzo sorrise e con una mano le accarezzò delicatamente i capelli; a quel contatto, Ayo rabbrividì e il cuore accellerò violentemente il battito. Perché…

-Ayo…c’è qualcosa che ti turba?

La ragazza scosse la testa: se solo in quel momento avesse alzato il volto, Kuroro aveva sicuramente capito che sì, c’era qualcosa che la turbava, e molto! Kuroro era sempre riuscito a leggerle negli occhi tutto ciò che pensasse…questa volta avrebbe dovuto dar sfoggio delle sue migliori capacità di attrice.

Kuroro la osservò, poco convinto; sospirò e la sua mano scese ad accarezzare delle ciocche più lunghe. Ayo si irrigidì; il giovane si avvicinò di più e sussurrò:

-Ayo…poi ti dovrei parlare…

Ayo strinse i denti e serrò i pugni; il cuore le batteva ormai all’impazzata, la sua mente era un turbinio di pensieri, ricordi, emozioni… Sapeva di dover dire qualcosa presto, prima che Kuroro si insospettisse, ma era come paralizzata, desiderava solo di poter scappare da lì, scivolare tra le fessure del pavimento…

-Credo anche io che sia un po’ tardi per te, dovresti davvero riposare un po’…principessa. Non hai un bel colorito!

Di scatto sollevò la testa: la voce era proprio quella di Hisoka. Gioì silenziosamente nel vederlo: volontariamente o no, l’aveva salvata dalla vicinanza con Kuroro, in quel momento insopportabile.

-Hai ragione…- mormorò, sorridendogli di sfuggita, per manifestargli la propria gratitudine.

-Dovresti essere uscito con gli altri, Hisoka.

Kuroro si era improvvisamente irrigidito; la mascella serrata, lo sguardo duro e tagliente, fissava Hisoka con occhi di fuoco.

Ayo tremò, spaventata da quel suo improvviso cambiamento, ma Hisoka finse di non accorgersi del suo sguardo; strinse gli occhi e sorrise malignamente:

-Certo…ora vado…- disse, si voltò lentamente per raggiungere gli altri ed alzò una mano –A dopo, principessa!- esclamò provocatoriamente.

Ayo sentì un brivido correrle lungo la schiena, avvertiva la tensione che si era creata. Kuroro non distolse lo sguardo da Hisoka finché non sparì dalla loro vista, poi si volto e si allontanò, dicendole secco:

-Vai a riposare, parleremo dopo.

Ayo, rimasta finalmente isolata, si affrettò ad allontanarsi dagli altri per dirigersi nella sua stanza…o almeno in quella che così era chiamata.

Stretta ed allungata, dalle pareti nude e fredde, era così differente da quella che era stata la sua vera camera…

Scosse la testa per reprimere con forza ogni sentimento nostalgico e chiuse di scatto la porta dietro di sé. Finalmente era sola. Completamente sola.

Non vi era un letto, doveva accontentarsi di un materasso, fortunatamente provvisto di cuscino e lenzuolo. Sospirò e si stese, sperando di riuscire almeno a chiudere occhio, per recuperare un po’ le forze. Tutte quelle emozioni che si erano susseguite vicendevolmente l’avevano distrutta; la testa le faceva male, le tempie le pulsavano e si accorse di avere ancora il batticuore.

Avrebbe dovuto riacquistare sicurezza, quella determinazione che l’avevano portata fin là. Non poteva cedere subito sotto gli occhi scuri di Kuroro.

Si era resa conto che, in un modo o nell’altro, Hisoka era dalla sua parte e sperava che non le volesse giocare qualche altro “scherzetto innocente”; doveva fidarsi di lui, ormai. Sentiva che non l’avrebbe tradita, rivelando che conosceva perfettamente quel “tipo con le catene” che dovevano cercare. Ma, del resto, Hisoka non ne aveva l’interesse.

Ripensò al comportamento che questo aveva avuto poco tempo prima di fronte a Kuroro: certo, l’aveva salvata dal disagio e dal rischio che Kuroro capisse, ma…non poteva che avvertire qualcosa di particolarmente fastidioso nel suo sguardo, nelle sue parole; sembrava avesse fatto di tutto per irritare Kuroro. Lei ormai era abituata al suo modo di fare, certo, ma Kuroro era parso davvero seccato…anzi, di più, nei suoi occhi sembrava esprimere odio puro!

Osservò il soffitto, ripensando alle singole parole di Hisoka. Poi improvvisamente capì. Sentì una fitta al cuore: possibile che fino ad allora non se ne fosse mai accorta?

Cominciò ad essere scossa da un tremito: dannazione, che stupida, eppure era così lampante…

Solo allora si accorse che la stanza era completamente bianca: bianche le pareti, sebbene ingrigite e piene di macchie d’umidità, bianche le fredde piastrelle di pietra, bianchi lenzuolo e materasso, bianchi i logori stracci che avrebbero dovuto fungere da tende.

E ovviamente bianca lei.

A stento trattenne le lacrime e affondò il volto nel cuscino.

 

 

-Kuroro, perché indosso sempre vestiti bianchi?

Il ragazzo dai capelli corvini distolse lo sguardo dal libro che stava leggendo e lo spostò sulla piccola bambina bionda che timidamente si era accostata a lui.

-Beh…perché non ti piace? Il bianco è il colore della purezza, il più candido che esista… è un colore importante, ecco perché! Perché sei la mia principessa ed il bianco è un colore da principesse!

-Oh…- mormorò la bambina, con un’espressione comunque poco convinta -…però Machi porta sempre vestiti colorati…

Kuroro alzò gli occhi verso il soffitto:

-Ma questo ora cosa centra?

La bambina restò un attimo in silenzio, con un’espressione crucciata sul volto, poi disse, piano, piano:

-Machi…è carina, vero?

Lo guardava con due occhioni tristi e lucidi, come se fosse sul punto di scoppiare a piangere; il ragazzo sospirò e rispose:

-Sì, è carina, ma vuoi spiegarmi cosa…

-Ecco, lo sapevo, lo sapevo che ti piaceva!- esclamò la piccola stringendo i pugni e sbattendo i piedi, irritata ed affranta.

Dopo un attimo di stupore iniziale, Kuroro capì e scoppiò a ridere:

-Ma no, ma no!- le disse gentilmente, accarezzandole i capelli dorati –Solo perché ammetto che è carina non voglio dire che mi piaccia! Tu sei molto più carina di lei! E scommetto…che da grande diventerai davvero bella!

-Lo…lo credi davvero?- sussurrò la bambina, non più arrabbiata, fissandolo con gli occhi spalancati che imploravano una conferma.

-Certo! E anzi- continuò –scommetto anche che se ti allenerai sempre e con impegno per apprendere il Nen diventerai anche più forte di lei!- ed un sorriso ancora più grande si dipinse sul suo volto.

-Davvero se imparo il Nen divento più forte di Machi?

-Certo, Ayo, molto più forte. Te lo posso assicurare.

 

 

-…te lo posso assicurare Ayo!

-Eh?

La ragazza si riscosse improvvisamente, trovandosi di fronte gli occhi verde smeraldo di Shalnark, che la fissavano con un'espressione dubbiosa.

-Mi stavi ascoltando?

-Ehm…veramente no…

Si era persa completamente, ad un certo punto non era più riuscita a seguire le sue parole. Era dispiaciuta e si vergognava un po’, sperava che Shalnark non ne avesse a male.

Il ragazzo sospirò, ma poi le si rivolse nuovamente con fare gentile:

-Ho detto che cercando sul sito degli hunter saremo in grado di trovare informazioni sulla famiglia Nostrad e sui suoi dipendenti, visto che l’ultima volta Ubo aveva detto di riconoscerne alcuni…

-Ma davvero sei in grado di accedere ad informazioni personali sulla famiglia di un così importante esponente mafioso?

Il ragazzo sorrise:

-E’ esattamente quello che stavo dicendo…con la licenza di hunter e la mia abilità posso arrivare ovunque, te lo posso assicurare!

-Oh…

Di fronte all’espressione sorpresa e confusa della ragazza, Shalnark non potè trattenere una risatina:

-E’ sempre così che funziona tra di noi! Io sono l’addetto alle ricerche al computer!

Strizzò l’occhio, con fare complice; Ayo annuì leggermente con la testa.

Si trovava bene con Shalnark, era molto gentile. Forse la seconda persona con cui andava più d’accordo, dopo Paku. Eh beh, dopo anche Kuroro…

Inghiottì la saliva, e scosse la testa violentemente. Shalnark la fissò di nuovo curioso, come se fosse un qualche animale strano.

 -Ehm…tutto bene?- chiese.

-Sì, sì…credo solo di essere un po’ stanca ed intontita, non ho riposato molto…

Shalnark alzò le spalle e sorrise gentilmente:

-Vuoi che continui la spiegazione o credi che sia un argomento troppo difficile?

-Sinceramente…preferirei rimandare, non credo di riuscire a capire molto ora!

Shalanark rise di nuovo:

-Ok, non preoccuparti! Continuo da solo…

Anche Ayo accennò un sorriso: dopotutto Shal se lo meritava.

-Ayo…

La ragazza si voltò di scatto, colta di sorpresa; Pakunoda si era avvicinata silenziosamente a loro ed era dietro di lei:

-Kuroro vuole che ti chiami. Ha detto che deve parlarti e chiede se puoi raggiungerlo.

Il cuore cominciò ad accelerare nel petto di Ayo; proprio quando stava per tranquillizzarsi, ecco che doveva di nuovo sopportare la vicinanza con Kuroro! E questa volta anche in privato…

Fece un respiro profondo e cercò di calmarsi; questa volta lo avrebbe affrontato, ferma e decisa, non avrebbe temuto il suo sguardo, non si sarebbe lasciata intimorire dai suoi occhi neri. Doveva andare avanti per la via che ormai si era scelta, non poteva più permettersi esitazioni o dubbi.

-Lo raggiungo subito.

Si allontanò a passi veloci, senza voltarsi, per impedirsi qualsiasi ripensamento o incertezza.

Shalnark e Pakunoda rimasero a fissarla, fino a che non uscì dalla stanza e si sottrasse così alla loro vista. Allora Paku sospirò.

-Continuo a chiedermi- commentò Shal –come mai questa volta Kuroro abbia deciso di farla partecipare alla missione qui a York Shin. Non era mai successo, neanche le altre volte che la Brigata al completo si è riunita.

Pakunoda abbassò lo sguardo e non rispose; intervenne alla loro destra un’altra voce, quella di Shizuko, seduta sui lastroni di pietra vicino a Machi e Kortopi:

-Credo sia perché ha ritenuto che questa volta la sua forza ci potesse essere utile; in fondo, Ayo ha dimostrato di riuscire ad adattarsi perfettamente alle nostre azioni e non possiamo certo negare che la sua presenza non ci abbia aiutato.

-Non credo sia per questo- si intromise Machi, che fissava un punto indeterminato della parete di fronte con fare annoiato –in fondo, non mi sembra che la sua forza ci sia servita a molto. Se poi è davvero forte come Kuroro dice.

-Tu non l’hai mai potuta soffrire, Machi!- fece notare Shalnark –Il suo Nen è indubbiamente molto forte, altrimenti ora non sarebbe neanche qui. E poi a me sembra anche simpatica: certo, è un po’ chiusa e timida, ma si trova bene con noi.

-Che sia forte non si mette in dubbio- proferì Kortopi.

Pakunoda alzò il volto verso di loro e sospirò nuovamente:

-Sì, Ayo possiede un Nen raro e potente, questo è vero, e bisogna anche dire che sembra essere a tutti gli effetti una di noi, ora. Ma non lo è. Questo non dimenticarlo mai, Shalnark, e, per quanto possa esserti simpatica, cerca di non affezionarti mai a lei- il suo sguardo era profondamente vuoto e triste, mentre parlava; lasciò cadere la testa, come rassegnata –Sai benissimo quale è il suo ruolo, tra noi.

-Lo so- rispose Shal, corrugando la fronte -anche se credo che, dopo tutto questo tempo, non sia per niente giusto. So che il capo…

-Non credo sia nostro compito giudicare le scelte e gli ordini del capo, Shalnark. Nulla è mai pienamente giusto- ammonì Pakunoda, seria.

Machi alzò le spalle indifferente, mentre Shizuko abbassò gli occhi, rabbuiandosi. Shal strinse i pugni; per un motivo o per l’altro, tutta quella storia non gli piaceva.

-So anche questo- mormorò, avvilito. Non si poteva fare niente.

 

NOTE DELL'AUTRICE: Non ho tempo di rispondere a tutti i commenti come al mio solito, mi dispiace davvero. Sappiate però che li ho letti e vi sono enormemente grata!!

Ora scappo davvero, prima che sia troppo tardi.

Commentate, fatemi sapere cosa ne pensate, mostrate critiche e suggerimenti!!

Grazie immensamente, sul serio...spero vi sia piaciuto il capitolo, nonostante tutto!

Ci sentiamo al mio ritorno!! Ciaoooo!!!^^

ARIGATOU

Iryuchan

 

  
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