Chi di voi stava aspettando la fine di questa storia? Bene .. eccola qui… Recensite :)
Era trascorso un mese dopo la riabilitazione. Un lungo mese di attesa. Aspettavo e aspettavo, ma nulla. Mi controllavo tre volte al giorno le mutande e speravo in qualche macchia rossa che non arrivò mai. Alla fine decisi. Chiamai Giulia.
“ Devi accompagnarmi in farmacia!”
“ A fare cosa?”
“ Ti spiego dopo”.
Ci fiondammo in quell’ambiente. Battei due colpi sul bancone e gridai schietta ad una signora in camice bianco:
“ Ho bisogno di un test di gravidanza!”
Giulia mi guardò sbigottita. La commessa si rivolse a me con un tono imponente:
“Non siete troppo giovani per queste cose?”
Agii di impulso indicando una figura di passaggio.
“E’ per lei, la mia mamma!” finsi.
Lei si voltò verso l’immagine ignota e le scambiò un sorriso. Se l’era bevuta, e quel test fu mio. Ci nascondemmo nel bagno del bar di fronte e urinai su quell’aggeggio. Socchiusi gli occhi e quando li riaprii, ebbi l’impulso di gettarlo a terra. Mi accasciai anche io tremando.
“ Allora?” mi chiese Giulia mangiandosi le unghie.
Mi immobilizzai : “S.. s.. sono incinta!”
Giulia si avvinghiò a me e insieme scoppiammo in gemiti.
Ebbene sì, credevo di essere libera finalmente e invece non lo sarò mai completamente, perché quest’incubo mi tormenterà all’infinito, per sempre.
Avrà il suo stesso viso, i suoi stessi occhi. Sangue del suo sangue. Del nostro sangue. Sarà il figlio nato dalla mancanza di amore, dalla violenza, e come il coltello con cui mi scavo dentro, mi renderà schiava della mia cieca fiducia.