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Autore: Justice Gundam    23/07/2008    4 recensioni
Tre anni dopo la distruzione di Lucemon, i Leggendari Guerrieri saranno costretti a tornare in scena: numerosi Digimon ostili stanno infatti iniziando ad apparire nel Mondo Reale, e Takuya e i suoi compagni saranno costretti a scendere di nuovo in campo... ma che cos'è quella misteriosa organizzazione, la DATS, che sta cercando di tenere i Digimon sotto controllo? Chi è che sta dietro a questa invasione? Forse qualcuno, tra le file di una delle fazioni, sta complottando qualcosa di ancora più terrificante? I Leggendari Guerrieri, assieme a nuovi alleati e ai giovani agenti della DATS Masaru, Touma e Yoshino, dovranno venire a capo del mistero, prima che sia troppo tardi per entrambi i mondi! Riusciranno nella loro impresa? Quali incredibili segreti li attendono?
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Record of Digital Wars-13

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier e Digimon Savers) scritta da: Justice Gundam

 

Bentornati a tutti! La mia fanfiction di Digimon Frontier e Savers è tornata, con un nuovo capitolo!

Innanzitutto, ho una buona notizia da darvi: i miei esami sono finiti, e ora non ho più da studiare! Il che significa che ho un bel pò di mesi liberi per lavorare alle mie storie, e iniziare a stendere nuove idee! Sarà un'estate emozionante, per me e spero anche per voi, che avrete la possibilità di leggere molto di più! Non escludo, poi, che andrò in vacanza qualche giorno, e quindi non potrò scrivere per un pò... ma il fatto che avrò poi molto più tempo ogni giorno per portare avanti le mie storie compensa ampiamente, no?

Per quanto riguarda questa storia...

Okay, abbiamo visto il capitolo che faceva da approfondimento per Masaru, e adesso... beh, adesso è il momento di parlare un pò del nostro genietto biondo preferito, Tohma H. Norstein, uno dei miei geni precoci preferiti nella storia degli anime (assieme a Ruri Hoshino di Nadesico, Honoka Yukishiro di Pretty Cure e Kant Kestner di Brain Powerd). In questo capitolo, lo vedremo alle prese con una situazione a cui lui non è abituato... e che gli darà occasione di conoscere meglio la famiglia di Masaru e di mostrare che dietro quella sua apparenza fredda, logica e calcolatrice, si nasconde un grande cuore, come per tutti gli altri Digiprescelti!

Inoltre, alla festa si uniranno anche Kaoru, l'amica di Junpei, e il pestifero Shinya, il fratellino di Takuya, per una giornata indimenticabile! Ovviamente, se qualche Digimon pazzoide non deciderà di rompere le scatole...

A proposito, noterete che, in questa storia, ho assegnato a Tohma il nome intero Tohma Herbert Norstein. Il suo nome completo non è mai stato dato nel corso della serie, ma questo elemento l'ho inventato io per dare un attimo più di spessore al personaggio di Tohma, e richiamare le sue origini miste, giapponesi e austriache.

Bene, dopo tutte queste chiacchiere, passiamo alle recensioni:

 

KillKenny: Ebbene sì, la tua richiesta è stata accettata. Ma ci vorrà un pò prima di vedere il suddetto Digimon kaiju in azione, e sarà una sorpresa vedere chi è in realtà! Comunque, grazie ancora per il voto... e spero che questi filler non siano troppo noiosi!

Kari 89: Grazie ancora per i tuoi complimenti! Mi sono sbarazzato di un pò di esami, e adesso posso sbizzarrirmi a scrivere quanto voglio, prima che i corsi ricomincino... ad ottobre! E farò del mio meglio per raccontare quante più storie possibile! Masaru e Agumon avranno moltissime occasioni per far vedere di cosa sono fatti, nel corso di questa storia... e quella che hai visto non era che una di esse! Hehehee... sì, Agumon non è stato molto carino, ma cosa ci vuoi fare... i Digimon hanno bisogno di un bel pò di calorie per combattere come si deve, e Digievolvere! Non ti preoccupare per le tue fanfiction, prendi le cose con calma, e vedrai che l'ispirazione verrà! Lo dico per esperienza personale...

La Scrittrice: Hehehee... mi dispiace di averti fatto aspettare tanto, e spero che la pubblicazione di questo capitolo rimedi un pò ai miei cronici ritardi! Adesso che non ho più esami da fare, mi concentro di più su questa storia... e ti dico subito che già in questo capitolo vedremo qualcosina tra i nostri due piccioncini digitali preferiti! Non potevo resistere nemmeno io, dovevo far capitare qualcosa tra loro due! ^_^

Per quanto riguarda l'avviso... di niente, ero convinto che avresti apprezzato, e quindi... Grazie ancora, e spero che questo capitolo ti piacerà ugualmente!

SmartGirl: E benvenuta anche a te nel crossover di cui vado tanto fiero! Sai, il fatto è che Digimon Frontier e Digimon Savers (oltre ad essere le mie due serie preferite di Digimon...), per qualche motivo si prestano molto bene ad essere 'cuciti' tra loro: nè Adventure, nè Tamers si prestavano allo stesso modo, per questioni di trama, e per il fatto che Frontier è quello che, delle prime quattro serie, più facilmente si presta ad un seguito! E hai ragione a dire che Savers è una gran bella serie, con uno sviluppo dei personaggi veramente fantastico, dei colpi di scena favolosi, e dei momenti altamente drammatici! Ad ogni modo, grazie ancora per i complimenti... cercherò di fare sì che questa storia sia all'altezza delle precedenti, e di dare a tutti i personaggi il giusto peso! (L'unica cosa che non mi è piaciuta di Frontier: Takuya e Kouji, verso la fine, sono stati gli unici in grado di fare qualcosa in combattimento. Poi, ovviamente, è arrivato Susanoomon, e anche gli altri ragazzi hanno recuperato la loro utilità, ma...).

Oh, e sono d'accordo. Poche cose sono peggio del doppiaggio americano. In Frontier, ha rovinato il povero Crusadermon!

 

Non ci sono altre recensioni, quindi... concludo questa introduzione con il mio classico 'buona lettura'... e spero che il giretto al luna park che faremo vi piaccia! Ci saranno un pò di fuochi artificiali, quindi vi consiglio di non perdervene un istante!

 

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Capitolo 13 - Buon compleanno, Chika!

 

"Uff... e così, alla fine, sembra che non ci sia nulla di cui preoccuparsi..." commentò un leggermente seccato Kouji Minamoto, mentre si allacciava in testa la sua immancabile bandana dopo essere uscito dall'infermeria della sede centrale della DATS, seguito da Takuya, Junpei, Tomoki e dal fratello gemello Kouichi. L'allarme che le nuove percezioni sperimentate da Takuya, ora anche lui in grado di percepire la presenza dei Digimon, avevano sollevato tra i Guerrieri Leggendari avevano convinto il capitano Satsuma e Kudamon a far fare ai ragazzi un check-up medico, in modo da controllare i loro parametri vitali ed essere sicuro che gli agenti onorari non corressero rischi per la loro salute... e il pomeriggio di quel venerdì, dopo la scuola, i ragazzi erano passati al quartier generale per sottoporsi a questi test. Alla fine, pareva che il tutto si fosse rivelato un falso allarme, in quanto non l'elettrocardiogramma, la misurazione della pressione sanguigna e i test respiratori avevano dato un buon esito... ma l'encefalogramma, che era la parte che più interessava alla DATS, aveva addirittura riscontrato un miglioramento nella trasmissione degli impulsi nervosi, evidentemente la causa della maggiore percettività di Takuya nei confronti della presenza di Digimon. Tuttavia, il motivo che stava dietro questo peculiare sintomo non era ancora chiaro, anche se Tohma aveva ipotizzato che c'entrasse in qualche modo la somiglianza tra gli impulsi nervosi (che, in effetti, altro non sono che lievissime scariche elettriche) e i dati rappresentati secondo l'alfabeto binario.

"Battito cardiaco, pressione e respirazione normali..." proseguì Takuya mentre si rimetteva gli immancabili occhialoni sulla fronte. "E percettibili miglioramenti nell'encefalogramma. Hanno detto che non abbiamo nulla da temere, e che il fatto di avere i Digi-Spirits vincolati ai nostri corpi ha anzi migliorato leggermente le nostre percezioni e capacità fisiche. E dire che ci eravamo anche un pò allarmati..."

"Beati voi... a voi, si sono limitati a dire questo, mentre a me... hanno consigliato di mettermi a dieta per migliorare la mia prestanza fisica!" brontolò Junpei, mentre si rimetteva gli occhiali. "Come dire, oltre alla perdita di tempo, la beffa!"

Kouichi e Tomoki sembravano aver preso la cosa con un pò più filosofia, e il gemello di Kouji cercò di guardare il lato positivo della situazione. "Beh, se non altro, adesso sappiamo che non è nulla di grave... e che se sentiamo la presenza di un Digimon non stiamo correndo il rischio di impazzire. A questo proposito, sapete se Izumi-san ha già finito il suo check-up?"

"Non so... Izumi-san ha fatto i suoi controlli in un'altra sala medica... per ovvie ragioni." rispose il piccolo Tomoki, mentre si rimetteva a posto i capelli con un gesto della mano. "Credo che tra poco, comunue, dovrebbe essere qui. Anzi, guardate, è già qui! Hey, Izumi-san! Allora, come sono andati i controlli?"

La ragazzina bionda si rimise a posto la minigonna cosparsa di lustrini, e salutò i suoi amici maschi con un gesto della mano, sfoderando uno dei suoi sorrisi allegri. "Ehilà, ragazzi! In realtà, non hanno scoperto niente di strano, se non che il mio encefalogramma rivela una migliore trasmissione degli impulsi nervosi." rispose, facendo poi un sospiro per metà di sollievo, e per metà di irritazione. "La stessa cosa anche per voi, immagino..."

"Esatto..." rispose Takuya, mostrando un mazzo di fogli sui quali erano stati messi nero su bianco i risultati delle analisi. "Comunque, come diceva Kouichi-kun, se non altro adesso sappiamo che è tutto a posto, e che non corriamo rischi. Ci hanno lo stesso detto di sottoporci ad altri controlli più avanti, tra qualche mese... ma hanno detto che se non abbiamo avvertito effetti collaterali fino a questo momento, non vedono perchè dovremmo sperimentarli in futuro."

Kouji alzò le spalle, con la sua ormai tipica espressione di indifferenza. "Vabbè... buono a sapersi. Adesso che abbiamo finito i controlli, passiamo un attimo nella hall principale, e chiediamo al capitano Satsuma se ci sono ordini?"

"Sì, penso che..." iniziò a rispondere Takuya, prima di vedere, con la coda dell'occhio, le figure di Tohma e Gaomon che entravano da un corridoio laterale in quello lungo il quale i sei Guerrieri Leggendari si stavano incamminando. "Oh, buongiorno, Tohma-san... Gaomon..."

"Buongiorno." rispose il ragazzo mezzo-austriaco, facendo un cenno con la testa appena accennato. "Vedo che avete appena finito i vostri controlli, e mi auguro che non siano emersi problemi."

"No, per fortuna..." rispose Junpei, mentre il gruppo si incamminava verso la sala principale. "I medici hanno detto che i nostri parametri vitali sono nella norma. Anche se non hanno ancora confermato il motivo per cui Takuya-kun è diventato capace di percepire la presenza dei Digimon. Stanno facendo delle analisi, ma non hanno molti dati a disposizione."

"Capisco..." rispose Tohma, avvicinandosi per primo alla porta scorrevole che portava alla loro destinazione. Avvicinò la mano ad un pannello posto sul lato dell'entrata e vi premette contro il pollice, in modo da far riconoscere la sua impronta digitale, e la porta si aprì con un sibilo, scivolando silenziosamente di lato. "In tal caso, verifichiamo che la situazione sia sotto controllo, e..."

Qualcosa di inaspettato apparve davanti agli occhi di Tohma, Gaomon e dei sei Guerrieri Leggendari nel momento in cui la porta si aprì del tutto: là, appena dietro di essa, si trovavano Masaru e Agumon... e fin qui, la cosa non sarebbe sembrata nulla di anomalo. Tuttavia, il loro atteggiamento aveva colto di sorpresa tutti quanti: il teppistello e il suo compagno digitale, infatti, erano in una elegante posizione eretta davanti all'entrata, come se fossero stati due camerieri che accoglievano i clienti di un albergo... e anzi, Agumon portava tra le zampine artigliate un vassoio con sopra un bicchiere di fumante tè verde, sotto lo sguardo confuso di Kamemon che, a qualche passo di distanza, se ne stava impalato e a mani vuote, vedendosi improvvisamente defraudato del suo compito!

"Benvenuto, Tohma-san!" lo accolse Masaru, con un tono formale ed educato che fece strabuzzare gli occhi a Takuya. Da quando lo aveva conosciuto, Masaru non aveva mai, e poi MAI, usato questo onorifico con nessuno della sua stessa età! "Se vuoi accomodarti, abbiamo preparato un bicchiere di ocha per te. Consigliamo di approfittarne, finchè è ancora caldo!"

Silenzio di tomba. I Guerrieri Leggendari, Tohma e Gaomon continuavano a guardare stupiti quello spettacolo incredibile, mentre gli altri agenti della DATS presenti nella sala di controllo, tra i quali Yoshino e le due operatrici, si voltavano tutti in direzione di Masaru. Persino i PawnChessmon di Kurosaki e Shirokawa sembravano abbastanza perplessi, pur non avendo nemmeno una faccia! Finalmente, Gaomon tra tutti decise di spezzare la coltre di silenzio, e cercare di capire cosa stava succedendo. "Scusate... si può sapere cosa significa?" chiese il lupacchiotto azzurro ad Agumon, ponendosi davanti a lui.

Il dinosauro non battè ciglio, e rispose con tutta naturalezza. "Ma è semplice, no? Stiamo facendo finta di essere camerieri!" affermò. Gli occhi di Gaomon si ridussero a due fessure, e un comico gocciolone di sudore gli scese lungo la fronte in segno di incredulità.

Izumi scosse la testa. "Daimon-kun che si comporta in maniera educata? E domani cosa accadrà, erutterà il Fujiyama?"

"Quello che il mio partner voleva dire..." proseguì Tohma, con un sorrisetto a metà tra l'imbarazzato e l'irritato, mentre avvicinava il viso a quello di Masaru. "E' cosa significa questa farsa? Non mi ricordo, Daimon-kun, che tu sia mai stato così educato nei miei confronti. Che cosa c'è sotto?"

Masaru, da attore che era, fece quella stessa faccia da innocentino con la quale era solito tentare di svicolarsi da ogni sospetto. "Heheheee... ma nooooo, Tohma-san, cosa ti viene in mente..." disse, suonando sempre meno convincente.

"Le consiglierei di stare attento, signore." disse Gaomon. "Sento puzza di bruciato..."

E, come da programma, Agumon buttò tutto all'aria! "Wow, sei riuscito a capire che c'era qualcosa dietro soltanto dall'odore? Sei davvero bravo, Gaomon!" esclamò come niente fosse! Un istante dopo, Masaru gli stava addosso, cercando in qualche modo di tappargli la bocca!

"Aaaargh! Stupido, che ti viene in mente di dire?"

Tohma sospirò, con il tono di qualcuno che sta covando un grosso mal di testa, e incrociò le braccia sul petto, guardando il suo turbolento compagno di squadra con l'aria di qualcuno che vuole risposte. "Okay, credo che la farsa sia durata abbastanza. Allora, Daimon, si può sapere cosa c'è sotto? Lo capirebbe anche un bambino che stai cercando di farti fare un favore, o qualcosa del genere..."

"Ah... ehm... diavolo, si capisce così tanto?" mormorò imbarazzato il giovane street fighter.

Takuya scosse la testa, passando vicino al suo compagno di scuola con un sorrisetto ironico sulle labbra. "Non sei mai stato un grande attore, Masaru-kun..." gli ricordò. "Quindi, lascia perdere e dì quello che devi..."

Il ragazzo, capendo ormai di essere stato battuto, grugnì e scosse la testa. "Sgrunt... e va bene, va bene... allora, il fatto è questo... vedi, domani è il compleanno di Chika, la mia sorella minore... te la ricordi, l'hai vista quella volta che mi hai riaccompagnato a casa..." iniziò a spiegare.

Takuya strinse un occhio, facendo un mezzo verso di disappunto. Ma certo! Come aveva fatto a dimenticarsene? Non aveva neanche fatto gli auguri...

"Sì, mi ricordo. Mi era anche sembrata una ragazzina molto educata..." rispose Tohma, facendo poi cenno al suo nuovo collega di andare avanti.

Masaru si schiarì la gola. "Eh-hm. Comunque, di solito io e Chika passiamo assieme il giorno del suo compleanno, ma il problema è che domani ho un compito di recupero di fisica, a cui non posso assolutamente mancare. Quindi, quello che ti volevo chiedere era se potevi occuparti tu di Chika-chan, almeno finchè non avrò finito il test."

L'espressione neutra di Tohma non era cambiata di una virgola, mentre ascoltava la spiegazione di Masaru, ma ora si poteva percepire un accenno di curiosità negli occhi azzurri del ragazzo prodigio. "Tutto qui?" chiese. "Se era questo che volevi, potevi benissimo chiederlo anche a Yoshino-san, o agli agenti onorari..."

"Per me non ci sarebbero problemi..." acconsentì la ragazza dai capelli rossi, piegando il giornale che stava leggendo e appoggiandoselo sulle ginocchia. Al suo fianco, Raramon si sollevò leggermente in aria e cercò di fare il segno del denaro con una delle sue tozze braccia.

"Solo che ti costerà un pò..." cinguettò il buffo Digimon fiore, guadagnandosi un'occhiataccia dalla sua partner umana.

"Hey, Raramon, adesso non te ne approfittare..."

"Mi dispiace, Yoshino, ma..." proseguì Masaru, scuotendo la testa. "Non posso chiederlo nè a te, nè a Takuya e agli altri. Vedete, ci sarebbe bisogno di qualcuno che possa fare da papà... e dal momento che, di tutti quelli qui presenti, Chika-chan mi sembra essere più in confidenza con te... beh, ecco, questo è quanto! E' un favore che ti chiedo, Tohma, e so che forse non ne ho proprio il diritto, visto che non siamo andati granchè d'accordo, all'inizio... ma mi piacerebbe molto, se tut accettassi di essere parte della mia famiglia, almeno per un giorno!"

Il ragazzo biondo assunse un'espressione che tradiva un pizzico di curiosità... e forse, in fondo, anche di malinconia. "Una... famiglia?" mormorò, quasi impercettibile. Dopo qualche istante di riflessione, Tohma chiuse gli occhi, e fece un sorriso appena accennato. "Ancora non posso dire di essere convinto, Masaru-kun..."

"Quindi, domani è il compleanno della sorella del tuo amico?" chiese retoricamente Junpei, guardando verso Masaru e Tohma. "Questo non lo sapevo..."

Takuya rispose muovendo la testa su e giù. "Già... di solito lo festeggiano assieme, ma in questo caso Masaru ha un compito di recupero a cui non può mancare, e allora ha chiesto a Touma-san di fargli da sostituito... non so quante possibilità abbia che accetti, ma tant'è... A proposito, ragazzi... voi avete già deciso come passare il weekend, nel caso non ci siano emergenze Digimon o troppi compiti?"

A quella domanda, un sorrisetto astuto apparve sulle labbra rosate di Izumi, mentre la biondina si infilava una mano in una tasca della minigonna, e vi frugava brevemente all'interno. "allora, vediamo un pò se indovinate cosa sono questi... Ta-daaaaan!" esclamò allegramente, un mazzo di biglietti colorati di forma rettangolare stretto tra il pollice e l'indice della mano destra. "Che ve ne pare?"

I ragazzi spalancarono gli occhi, e anche l'impassibile Kouji non potè impedirsi di mostrare un pò di stupore. Quei biglietti gialli dalla punta rosa... erano dei biglietti di ingresso per il Senter Puroland, un parco di divertimenti che aveva da pochi mesi aperto in centro a Shibuya, e che più di uno della compgnia aveva desiderato vedere! "I-Izumi-neesan! Quelli... sono buoni ingresso per il Senter Puroland?" esclamò entusiasta il piccolo Tomoki. "Ditemi che non è un sogno! Allora... avevi pensato di andare là questo weekend?"

"Perchè no?" chiese Izumi, sventolandosi con i biglietti per darsi un pò di enfasi. "E' già da qualche settimana che risparmio i soldi della mia paghetta per un'occasione come questa... e già che c'ero, non potevo non condividerla con i miei migliori amici, no? Allora, ragazzi, che ne dite? Facciamo un salto lì?"

"La proposta non mi dispiace..." affermò Takuya. "Solo che... purtroppo temo che potrà essere solo il pomeriggio, visto che la mattina ho un pò di compiti da fare! A parte questo... va bene, siamo d'accordo! E voi, ragazzi?"

"Più o meno la stessa cosa..." replicò Kouichi. "Se ci organizziamo bene i compiti la mattina, credo proprio che il pomeriggio possiamo prendercelo! Va bene, Izumi-san! La tua proposta è approvata! E tu, Kouji-niisan? Non mi dirai che vuoi fare l'orso come al solito!"

"No, in questo caso, no... Niente da eccepire..." rispose Kouji, tranquillo, con un'alzata di spalle. "I luna park non sono esattamente la mia passione, ma immagino che per una volta posso fare lo sforzo."

Anche Junpei sfoderò un sorrisone da bambino contento alla notizia. "Conta pure su di me, Izumi-chan! Sono sicuro che ci divertiremo un bel pò!"

"That's great!" esclamò l'entusiasta ragazzina bionda, mischiando qualche parola in inglese alla lingua corrente, mentre avvicinava il carnet di biglietti agli occhi dei suoi amici. "Anche perchè... come potete vedere, i biglietti che ho preso sono un pò più di sei! Ne ho presi otto in tutto, in modo da poter invitare qualcun altro nel caso avessimo voluto! Anzi... Junpei-kun, che ne dici? Se magari puoi passare a casa di Kaoru-san e invitarla anche da parte nostra... tu sai dove abita, vero?"

Il ragazzone sovrappeso sbattè gli occhi meravigliato mentre riceveva uno dei biglietti dalle mani delicate della sua amica. "Uh... certo, Izumi-chan, e lo farò con piacere... ma... com'è che tutt'a un tratto...?"

"Hehehee... tu lo sai!" rispose Izumi, toccando appena il suo amico con il gomito sinistro. "Insomma, Kaoru-san è la nostra nuova amica, e non mi va certo di escluderla! E poi.. tu sei il più adatto a farle questo invito da parte di tutti noi! E tu sai bene anche il perchè!"

"Ugh... cosa... cosa vorresti... ehm... insinuare?" balbettò il possessore degli Spirits del Tuono, il cui volto aveva assunto un'interessante colorazione scarlatta. "Guarda... che io e Kaoru-san siamo semplicemente amici! Tutto qui! Ci siamo trovati insieme per fare i compiti... discutiamo di varie cose... ma è tutto qui, sul serio!"

Izumi ridacchiò divertita. "Heheheee... già, già, lo immagino! Comunque, mi farebbe piacere che venissa anche lei, quindi, se volessi pensarci tu... e a proposito, Yoshino-neesan, non è che vorresti venire anche tu?" chiese poi, rivolgendosi alla ragazza dai capelli rossi che li osservava con il giornale appoggiato sulle ginocchia.

Yoshino guardò la ragazzina bionda con espressione leggermente confusa. Non era abituata ad avere a che fare con ragazze estroverse come Izumi, e il modo piuttosto informale che lei aveva scelto per parlarle l'aveva un pò spiazzata. "Yoshino-neesan? Questo quando te lo sei inventata, Izumi-kun?" chiese, senza mostrarsi offesa.

"Hehehee... visto che sei la mia senpai, qui alla DATS, e che noi ragazze Digiprescelte dobbiamo fare un pò gruppo, ho scelto un appellativo che esprimesse familiarità!" rispose ridendo la bionda mezza-italiana. "Comunque, che ne dici? Vuoi fare un salto anche tu al parco?"

"Hmmm... grazie, ma i luna park non sono mai stati esattamente la mia passione." rispose Yoshino, rigirando il giornale e facendo vedere una pagina sulla quale era stampata la foto di una ragazza dai capelli di un brillante color magenta. "Io preferisco cose come la musica classica, leggere un libro... o semplicemente, starmene a casa a guardare la TV! Comunque, ringrazio del pensiero!"

"Non c'è di che..." rispose Takuya, il cui occhio cadde poi sulla foto stampata sul giornale della sua 'collega'. Era un volto che si vedeva da qualche giorno, nei telegiornali... una ragazza di nome Kaede Suzushiro, misteriosamente scomparsa proprio il giorno in cui lui e gli altri Guerrieri Leggendari si erano uniti alla DATS (particolare, questo, che suonava abbastanza inquietante a Takuya...). "Oh, a proposito, Yoshino-san... hanno scoperto qualcosa, poi, su quella ragazza scomparsa? Kaede Suzushiro?"

La rossa scosse la testa. "Purtroppo no... la sua scomparsa rimane ancora un grosso punto interrogativo. Anche la DATS sta conducendo delle indagini, visto che la ragazza è stata vista per l'ultima volta proprio la notte in cui vi siete uniti alla nostra organizzazione, ma non abbiamo piste..."

"Spero che la ritrovino presto..." affermò Kouji, sentendosi coinvolto. Dei sei membri del gruppo, lui e Kouichi erano stati quelli con i maggiori problemi in famiglia, e riusciva a capire come si potesse sentire la famiglia di quella ragazza. "E che, alla fine, non sia nulla di grave..."

Non immaginava certo in che modo quelle parole gli si sarebbero rivoltate contro...

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Quella sera, finito il turno di lavoro, Masaru e Agumon avevano convinto Tohma, non senza un pò di giri di parole, a fermarsi un pò a casa loro, in modo che il giovane genio dai capelli biondi potesse conoscere meglio la famiglia Daimon e, in particolare, la festeggiata del giorno dopo. Agumon aveva giustificato la cosa dicendo che Chika, a volte, era un pò difficile da trattare, e che quindi bisognava prima vedere se l'idea che il fratello maggiore aveva avuto le fosse andata a genio.

Tohma alzò le spalle di fronte a quella spiegazione, chiaramente ancora non troppo sicuro se accettare o meno. "Comunque, non affrettate troppo i tempi, voi due. Dopotutto, io non ho ancora detto nè sì nè no..."

"Comunque, adesso non farti tanti problemi." lo invitò Masaru, aprendo la porta di casa e facendogli cenno di entrare. "Prego, entra pure! Hey, mamma! Chika! Siamo tornati!"

"Bentornati a casa! E buonasera anche a lei, Tohma-san!" li accolse allegramente Chika, già seduta al tavolo semi-apparecchiato della cucina, vestita con il suo classico abitino rosato e gonna azzurra. Sayuri, in quel momento impegnata ai fornelli, distolse la sua attenzione per un attimo dalla cucina, e accolse il figlio, il Digimon di casa e l'ospite con un profondo inchino, e uno dei suoi dolci sorrisi.

"Bentornato, Masaru... Agu-chan... e lei è il signor Tohma Norstein-san, giusto? Il collega di mio figlio? La ringrazio ancora per quello che ha fatto per Masaru... prego, si accomodi! Non faccia complimenti!"

"Ehm... grazie, signora Daimon, ma non vorrei davvero essere di troppo..." cercò di schermirsi Tohma, avvicinandosi al tavolo, e chiedendosi tra sè e sè se per caso Masaru non avesse già organizzato tutto quanto con la sua famiglia per metterlo nel sacco e convincerlo ad accettare la sua proposta... Quando la giovane madre scosse la testa, per dire che per lei non era affatto un disturbo, si convinse e, pur con un pò di esitazione residua, spostò una sedia per accomodarsi su di essa, mentre Masaru si piazzava alle sue spalle, e strizzava un occhio in direzione della sorella minore.

"Indovina un pò, Chika!" esclamò subito dopo. "Dal momento che io, domani, ho quel compito, Tohma-kun si è offerto di accompagnarti! Festeggerai il tuo compleanno con lui! Che ne dici, sorellina? Ti piace l'idea?"

La risposta fu praticamente immediata: Chika, gli occhioni verdi che luccicavano per la gioia, si alzò di scatto dalla sua sedia e si sporse verso l'amico del fratello, con il sorriso di chi sta per mangiare un enorme gelato! "Cosa? Dici davvero, fratellino Masaru? Evviva! Sono così felice! Davvero, Tohma-san, mi fa così tanto piacere!"

Interdetto, Tohma ritirò la testa di qualche millimetro. Ora era sempre più convinto che Masaru avesse architettato tutto, e Chika e Sayuri gli stessero reggendo il sacco: il faccino sorridente dai grandi occhioni verdi di Chika era semplicemente troppo grazioso per poter dire di no senza sentirsi un verme! "Ehm... ma, a dire la verità, non ho ancora..." cercò di spiegare... prima che il suo sguardo incontrasse quello di Sayuri, che aveva raggiunto il tavolo, e si era sporta affettuosamente verso il ragazzo biondo, mettendolo ulteriormente in imbarazzo senza neanche volerlo!

"Ma per lei, Tohma-san, non deve essere un obbligo..." spiegò.

Quello, per Tohma, fu l'affondo finale! Il giovanotto mezzo-austriaco, laureato e stratega di primissimo livello, considerato uno dei migliori agenti che la DATS avesse mai avuto, arrossì leggermente, come uno scolaretto qualsiasi, davanti al volto dolce e materno di Sayuri, restando incantato a guardarla per qualche secondo...

...poi, di punto in bianco, Tohma scattò in piedi e strinse una mano a pugno, portandosela all'altezza del cuore e parlando con una decisione che normalmente si sarebbe associata al suo più impulsivo collega!

"Non deve preoccuparsi di questo, signora Daimon!" esclamò, con tale convinzione che Masaru ed Agumon poterono giurare di aver visto dei raggi di luce rossa e bianca provenire da chissà dove dietro le sue spalle! "Io, Tohma Herbert Norstein... metterò il mio cuore e la mia anima nel compito di rendere indimenticabile il compleanno di Chika-chan! Questa è una promessa!"

L'enunciazione terminò con un sorriso che mise in mostra appena un pò i denti bianchi di Tohma, e si sentì un cristallino TING nel momento in cui uno di essi emise un brillìo di convinzione... mentre Masaru ed Agumon, che osservavano tutta la scena dai loro posti a tavola, si lasciarono scivolare un gocciolone di sudore dalla fronte! "Ti stanno brillando i denti, Tohma..." affermò il piccolo dinosauro.

"Certo che non sei stato poi così difficile da convincere..." proseguì Masaru, con un sorrisetto a metà tra il sarcastico e l'imbarazzato. Rendendosi conto di essersi messo un pò troppo in mostra per i suoi standard, Tohma si ricompose all'istante, e si mise una mano davanti alla bocca, tossendo per darsi di nuovo un certo contegno. "Ehm... mi... mi scuso per l'inopportuno eccesso emotivo, signora Daimon... comunque, come stavo dicendo... va bene, accetto! Domani, mi occuperò io di accompagnare Chika-chan e di festeggiare il suo compleanno con lei."

"EVVIVAAAA!" esclamò Chika, alzandosi a sua volta e correndo incontro a Tohma per abbracciarlo (come poteva, visto che il ragazzo biondo era molto più alto di lei!). "Grazie, Tohma-san! Grazie, grazie! Sono contentissima! Ci divertiremo un mondo, ne sono sicura!"

L'ospite di casa Daimon rimase imbarazzato per diversi istanti, e fu Sayuri a convincere la vivace bambina a staccarsi dal suo vigoroso abbraccio. "Su, su, tesoro... adesso, capisco che tu sia contenta, ma non mettere in imbarazzo Tohma-san... è già stato tanto gentile ad offrirsi di accompagnarti!"

"Per... per quello non deve farsi problemi..." cercò di scusarla Tohma... ma l'obbediente Chika si staccò subito, e si mise una mano dietro la nuca, ridacchiando in tono apologetico, e con un fare che aveva qualcosa del fratello maggiore! "Heheheee... scusa, mamma, hai ragione! E scusi anche lei, Tohma-san, mi sono lasciata trasportare un pò troppo! E' che sapere di stare tutto domani con lei mi ha reso molto contenta! Grazie, sarà davvero un compleanno indimenticabile, come diceva lei!"

"Di niente, figurati... A proposito, Chika-chan, quanti anni compi, se posso chiedertelo?"

Il sorriso di Chika si fece orgoglioso, e la bambina mosse un indice come per dire no. "Tohma-san... lei dovrebbe saperlo che ad una signorina non si chiedono nè l'età, nè le misure e neanche i voti scolastici!" disse con fare scherzosamente saccente. "Ma visto che sono buona, ci passo sopra! Domani compio undici anni! Oh... ehm... a proposito, Tohma-san... anche lei ha un Digimon come Agu-chan, visto che fa parte della stessa organizzazione di Masaru?"

"Agu-chan? Ah, immagino che voi lo chiamiate così, Agumon..." rispose il biondo, guardando per un attimo verso il dinosauro arancione, che annuì in segno di conferma. "Comunque... sì, anch'io ho un mio Digimon partner, e se vuoi, te lo posso anche far vedere... Gaomon, Realize!"

Dopo aver estratto il suo Digivice-Ic blu, Tohma lo puntò davanti a sè, e lo schermo si illuminò, permettendo a Gaomon di uscire e materializzarsi. Il lupetto dalla pelliccia azzurra apparve già in posizione di guardia, convinto evidentemente di essere stato chiamato per fermare qualche Digimon fuori controllo. "Sì, signore. Mi dica." esordì, ligio al dovere come sempre...

E venne prontamente stretto in un abbraccio da un'estasiata Chika Daimon!

"Waaaah! E' così carino!" esclamò la bambina, accoccolandosi sul morbido Digimon dalla pelliccia azzurra, che la guardava stupito, mentre Sayuri, Masaru ed Agumon se la ridevano sotto i baffi. "E' un cane! Un cane parlante! Che bello, Tohma-kun! Il tuo Digimon è favoloso!"

"Heheheee... ti ha chiamato cane!" ridacchiò il Digimon dinosauro.

Tohma ridacchiò imbarazzato e si passo una mano sulla fronte, e Gaomon rimase spiazzato davanti al comportamento della piccola festeggiata, che nondimeno continuava ad abbracciarlo! "Oh... ehm... tu... devi essere Chika-chan, vero? Piacere... ehm... di conoscerti... ma... ci terrei a dire che non sono esattamente un cane..."

"Heheheee... sì, sì, Gao-chan, lo so che sei un Digimon..." rispose Chika, separandosi per un momento dal morbido cucciolo di Digimon (il quale era rimasto ulteriormente spiazzato davanti al nomignolo che la bambina gli aveva appena messo...). "Però un pò lo ricordi, un cane..."

"Okay, allora..." affermò la signora Daimon. "Io comincio a mettere i piatti in tavola, visto che tra non molto sarà pronto. Tohma-san, se lei volesse accomodarsi e unirsi a noi per la cena, a noi farebbe molto piacere!"

"Non vorrei essere di troppo, signora Daimon..." replicò il biondo con perfetta formalità. "E poi, io e Gaomon avremmo ancora dei lavori da sbrigare. La ringraziamo comunque per il pensiero..."

Non riuscì ad andare oltre, vedendo i randi occhi verdi di Sayuri che lo fissavano in quel modo così caldo e confortante, e un rossore imbarazzato gli salì alle guance mentre la giovane madre reiterava il suo invito. "Non faccia complimenti, Norstein-kun. Si sieda pure e mangi con noi. Sarà un buon modo per conoscerci meglio, anche in vista di domani." affermò.

Nessuna laurea al mondo poteva preparare Tohma Herbert Norstein per quella situazione... e osì, dopo un istante di silenzio imbarazzato, il geniale investigatore della DATS si arrese. "Troppo... troppo gentile, signora Daimon, davvero. Va bene, visto che insiste e che le fa tanto piacere... io e Gaomon ci fermeremo qui a cena. La ringraziamo ancora per la sua ospitalità."

"Grazie anche da parte mia." proseguì Gaomon con un inchino. Inutile dirlo, la notizia che il biondo si sarebbe fermato a casa loro mandò Chika al settimo cielo, e la piccolina di casa Daimon congiunse le mani davanti a sè in segno di gioia estrema, emettendo un gridolino di felicità!

"Yuhuuu! Che bello, vi fermate anche voi!" esclamò. "Beh... allora devo pensare a metterla un pò a posto, questa tavola! Se abbiamo degli ospiti, è meglio presentarsi bene!"

"Questa sera, ho intenzione di fare un pò di omelette..." spiegò Sayuri, tornando ai fornelli e lasciando i suoi figli ad occuparsi della tavola. "Speriamo che siano di vostro gradimento!"

Tohma e Gaomon non ebbero il tempo di rispondere, prima che Agumon alzasse una zampina artigliata verso il soffitto, anche lui estasiato dalla notizia! "Evviva! Le omelette di Sayuri sono le migliori che io abbia mai sentito! Ne voglio una porzione doppia, stasera!" esclamò, del tutto dimentico del fatto di essere in presenza di ospiti. Fatto di cui anche Masaru sembrò dimenticarsi all'improvviso, visto che agguantò subito il suo 'seguace', e iniziò a sfregargli il pugno chiuso sulla guancia!

"Hey, Agumon, un momento! Cos'è questa storia, vuoi accaparrarti tutte le omelette?" esclamò, con un comico ghigno di rabbia dipinto sulla faccia! "L'ultima volta te ne sei fatte scomparire una dozzina, in quel buco nero che hai al posto dello stomaco!"

"Owww! Piano, capo, mi fai male!" esclamò Agumon nel momento in cui Masaru gli prese la testa sotto il braccio.

"Ugh... e smettetela, voi due! Siamo di fronte ad un ospite, che diamine! Un pò di decoro!" li rimproverò Chika con un'aria decisamente adulta per una bambina così piccola... mentre Sayuri si limitava aridacchiare tra sè, la bocca nascosta dietro una mano, della buffa scenetta!

"Devo ammettere... che questa è una famiglia molto unita..." pensò tra sè Tohma, osservando il piccolo battibecco tra i due fratelli e Agumon. "Odio doverlo ammettere, ma... non sono molto abituato a questo genere di atmosfera. Almeno, non nella famiglia da cui provengo..."

Il ragazzo mezzo-austriaco alzò lo sguardo per un momento, distraendosi dai due fratelli litiganti... e in quel momento, appoggiata su una mensola vicina, vide una cornice nella quale era contenuta una foto a colori della famiglia Daimon: a fianco di mamma Sayuri, che teneva affettuosamente in braccio una Chika di non più di qualche mese, e del piccolo Masaru (il cui atteggiamento, già quando era piccolo, pareva essere indisciplinato come adesso, a giudicare dal suo ghigno altezzoso e dalla sua posa scomposta), si trovava un uomo alto e dall'aria seria, e al tempo stesso gentile, che Tohma capì subito essere nient'altri che il padre del suo collega. La realizzazione gli fece correre un brivido lungo la schiena. Non aveva mai incontrato Suguru Daimon... ma aveva sentito qualcosa di lui, e non si sarebbe stupito se la sua scomparsa fosse stata in qualche modo collegata all'inasprimento dei rapporti tra Mondo Reale e Mondo Digitale...

In ogni caso, quella foto di quella famiglia così cordiale e unita mise una certa malinconia addosso al ragazzo biondo. Davvero, quella famiglia era molto diversa dalla sua...

 

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Junpei Shibayama si avvicinò alla porta di casa Umino, schiarendosi la gola e preparandosi mentalmente il discorso da fare. In un modo o nell'altro, Izumi e gli altri erano riusciti a convincerlo ad andare ad invitare la sua amica al luna park per quel weekend, e il ragazzone sovrappeso si era così trovato a fare la strada opposta rispetto a casa sua, prendendo una deviazione verso l'abitazione della sua timida compagna di classe. Certo, non che la cosa gli desse fastidio, anzi... ma certe insinuazioni fatte da Izumi lo mettevano in imbarazzo! La bionda mezza-italiana sembrava pensare che ci fosse qualcosa di più dell'amicizia tra il Digiprescelto detentore degli Spirits del Tuono, e la sua compagna... ed era inutile cercare di protestare, visto che Izumi era convinta al cento per cento di avere un sesto senso infallibile per certe cose! Ironico, considerando che tempo prima, quando erano a DigiWorld, era proprio lei quella che meno pareva rendersi conto della sbandata pazzesca che Junpei si era preso per lei!

"Sigh... a volte Izumi-chan ha dei modi di fare che sfuggono alla mia comprensione..." pensò tra sè Junpei, mentre si avvicinava al campanello. "Bah, lasciamo perdere. Intanto, vediamo se a Kaoru piace l'idea di venire al luna park con noi. Ammetto che spero di sì..."

Dopo essersi sgranchito un pò la mano, Junpei ghignò goffamente e premette il campanello un paio di volte, provocando un leggero medley elettronico che si sentì abbastanza chiaramente anche fuori casa. Non dovette attendere a lungo prima che il volto pallido e timido di Kaoru facesse capolino dietro la porta, che si aprì con uno scatto di maniglia, e agitò una mano verso di lei per salutarla. "Ehilà, Kaoru! Come va la vita? Scusa se mi presento qui così, all'improvviso, ma... è stata una cosa decisa all'ultimo momento..." esordì, coprendo quel pò di imbarazzo che provava con una breve risatina. "Anzi, spero di non disturbarvi, magari stavate cenando..."

"Oh, Shibayama-san!" esclamò la ragazzina, aprendo del tutto la porta. "No, no, non ti preoccupare. Ehm... Noi... voglio dire, io e papà... eravamo in procinto di preparare la cena, e quindi... sì... comunque, prego, Shibayama-san, accomodati! Non... restare là fuori a prendere freddo!"

"Hehee... non ti preoccupare, non fa tanto freddo..." rispose Junpei con una strizzata d'occhio. In effetti, per essere una serata d'autunno, non c'era ancora il freddo rigido che ci sarebbe invece stato verso novembre, e il Digiprescelto detentore degli Spirits del Tuono si sentiva a suo agio con quella temperatura. "Piuttosto, ero venuto a chiederti una cosa, se ti va... Ecco, io e i miei amici ci siamo procurati dei biglietti per l'ingresso al Senter Puroland! E visto che ne abbiamo un bel pò, abbiamo pensato che magari... sì, ecco... potevi venire anche tu!" Terminò la frase mostrando a Kaoru il foglio di carta colorato, quasi a volerla assicurare che non era uno scherzo.

La timida ragazzina dai capelli del colore del mare spalancò gli occhi davanti a quella vista. Un biglietto per il nuovo luna park aperto a Shibuya? Era sicuramente un'occasione invitante, ma la sua timidezza di fondo non le permise di balzare a pesce su quell'opportunità, e Kaoru si ritrovò ad armeggiare nervosamente con il bordo della sua maglietta, in cerca di una risposta. "Oh... ehm... io... come dire... ehm..." balbettò, prima di organizzare il discorso e formare una frase di senso compiuto. "Non... non lo so, Shibayama-san... se devo dire la verità, sarei molto tentata di accettare... ma non so... sei sicuro che non disturbo?"

"Hmm? Che c'è, Kaoru-chan? Qualche problema?" si sentì la voce del signor Teruo Umino provenire da dietro la ragazzina, che si voltò verso il genitore, permettendo così anche a Junpei di vederlo. Non era molto diverso da come il ragazzone se l'era immaginato, un ometto nella media che non sarebbe risaltato in mezzo ad una folla, ma per qualche motivo aveva un'aria tranquilla, quasi passiva, che Junpei non avrebbe certo associato ad un essere umano di sesso maschile...

"Oh... buonasera!" si presentò educatamente Junpei. "Lei... è il signor Umino, giusto? Mi scusi se capito così, all'improvviso..."

"Di niente, figurati..." rispose il mite signore, andando alla porta e facendo cenno al ragazzone con gli occhiali di accomodarsi. "Piuttosto, se ti fa piacere, accomodati pure! Tu sei... un compagno di scuola di Kaoru, giusto?"

Junpei si sfregò la fronte con una mano. "Hehee... era ovvio, vero? Beh, sì, in effetti è così... il mio nome è Junpei Shibayama. Io e Kaoru ci siamo conosciuti un pò di tempo fa, e abbiamo fatto un pò di compiti assieme... Comunque, grazie... ero solo venuto a dare una cosa a Kaoru, e non vorrei disturbare..."

Il signor Umino annuì. Questo Junpei gli dava proprio l'impressione di un bravo ragazzo, anche se poteva apparire un pò informale ad una prima occhiata superficiale... "Figurati, non disturbi affatto... di che si tratta, a proposito?"

"Ecco..." iniziò Junpei, indicando il biglietto che aveva consegnato appena consegnato a Kaoru, e sperando che nella semioscurità della sera non si vedesse quel pò di rosso che gli colorava le guance. Hey, dopotutto si trattava di invitare fuori una ragazza! Kaoru, da parte sua, si tirò leggermente indietro, al tempo stesso confusa e stupita del fatto che il suo amico le stesse consegnando un biglietto di ingresso ad un parco di divertimenti!

"Takuya-kun e gli altri... i miei amici, che ho fatto conoscere a Kaoru l'altra volta..." proseguì Junpei, dopo essersi schiarito la gola. "...si sono procurati un pò di biglietti di ingresso al Senter Puroland. Il nuovo luna park che hanno aperto a Shibuya... Pensavamo di farci un salto, per questo weekend. Così, giusto per stare un pò in compagnia, e divertirci senza pensare alla scuola! Ovviamente, signor Umino, con il suo permesso..."

"Per quello... non c'è nessun problema!" rispose il signor Umino. "Mi basta che Kaoru sia a posto con i compiti per il giorno dopo, poi può fare quello che vuole!"

La ragazza dai capelli del colore del mare restò per un attimo ferma sul posto, guardando con incredulità il foglio di carta colorata che Junpei le aveva consegnato. Quasi non osava crederci... davvero qualcuno la invitava fuori, per un pomeriggio tra amici? Lei, Kaoru, che molti consideravano la ragazza meno interessante della sua classe? Kaoru si sfregò gli occhi, come se volesse essere sicura al cento per cento che quello non era solo un bel sogno...

"Shi-... Shibayama-kun..." mormorò, quasi senza fiato. "Vuoi dire che... sì, insomma... Kanbara-kun e gli altri vorrebbero che mi unissi anch'io a questa uscita di gruppo? Non... non sarò un peso?"

"Ma quando mai!" esclamò Junpei, a metà tra un tono allegro che voleva mantenere leggero il registro della conversazione, e uno di sincero stupore. Non aveva mai conosciuto una ragazza con così poca fiducia in sè stessa. "Takuya-kun e gli altri saranno felici se tu partecipassi! E poi... mi sembra una bella occasione per divertirci tutti assieme, non credi anche tu?"

"Beh..." Kaoru esitò per un isante... poi, il suo bel visetto venne illuminato da un grande sorriso di felicità che la faceva sembrare ancora più carina, forse anche per la rarità con cui questo evento si verificava. "In tal caso... certo che vengo, Shibayama-kun! Grazie mille dell'invito, mi ha fatto molto piacere!"

Teruo si avvicinò alla figlia e le mise una mano sulla spalla, e quando Kaoru si voltò verso di lui, vide che sul suo viso era disegnata una simpatica espressione di curiosità gradita. Evidentemente, era felice del fatto che sua figlia si fosse fatta degli amici, come dimostrarono le parole che in seguito pronunciò. "Non mi avevi detto che ti eri trovata una compagnia di amichetti, Kaoru... e mi fa piacere che tu l'abbia fatto! Ti ho sempre detto che devi cercare di uscire un pò dal tuo guscio, ed essere un pò più aperta con gli altri! Allora, come sono questi ragazzi di cui parla Shibayama-kun? Sono simpatici? Ti fanno inserire nel loro gruppo?"

Con un pò di imbarazzo, Kaoru si portò due dita al labbro inferiore. "Oh... sì, devo dire di sì! Shibayama-kun è il primo che ho conosciuto, e siamo diventati amici abbastanza velocemente... e poi Kanbara-kun è un pò il trascinatore del gruppo, e Orimoto-san, che è l'unica ragazza, è molto allegra e socievole... e anche gli altri sono di compagnia, davvero! E'... sì, un bel gruppetto! Ma non te ne ho parlato subito perchè credevo che non sarebbero stati interessati ad una come me!" spiegò. Ora parlava con maggiore sicurezza, e nei suoi occhi risplendeva una gioia che non si vedeva facilmente nella timida e studiosa ragazzina.

"Tu sei una ragazza che vale molto, Kaoru-chan..." le spiegò il padre, alzando un pò gli occhi al cielo. "Solo che non sai valorizzarti, te lo dico sempre! Sei intelligente, sei una persona interessante... e vedi che alla fine, qualcuno che ti apprezza per come sei lo trovi? Questi ragazzi... Shibayama-kun e gli altri... sono stati così gentili da ricordarsi di te per passare il fine settimana assieme... capisci che stanno cercando di farti inserire?"

"Sì... Sì, papà, lo capisco..." rispose Kaoru, un pò timorosa, prima di rivolgersi nuovamente al ragazzone sovrappeso. "Allora... va bene, Shibayama-kun... l'appuntamento è... domani, vero? Avete già un punto dove trovarvi?"

"Non ti preoccupare per quello, passo io a prenderti!" rispose Junpei. "Arriviamo al Senter Puroland all'una e mezza, in perfetto orario e ci incontriamo lì col resto della brigata! Garantisce la Shibayama Air, volo di prima classe!" La frase si concluse con una risata da parte sia del ragazzo che della sua compagna di scuola, che per quella volta non riuscì più a nascondersi dietro il suo modo di fare ritroso, e partecipò all'allegria della situazione.

"Heheheee... grazie, Shibayama-kun, sei davvero gentile... allora, se passi a prendermi alle... facciamo all'una, allora credo che arriviamo per tempo!" concluse Kaoru. "Grazie ancora, e a domani!"

"Figurati! A domani!" salutò Junpei, voltandosi per agitare la mano verso di lei mentre si allontanava. Kaoru rimase sulla soglia della sua porta di casa, a salutarlo mentre si allontanava, con il cuore che le batteva forte per l'emozione.

Finalmente, aveva trovato un gruppo di persone che poteva chiamare amici... che la accettavano per quello che era... forse suo papà, che in quel momento le stava al fianco, appoggiandole una mano sulla spalla, aveva ragione... era il momento di abbandonare quel guscio che si era costruita attorno, e di essere più convinta. Già sentiva di essere molto vicina a quei sei ragazzi che aveva conosciuto quasi fortuitamente...

Ma non immaginava quanto sarebbe cresciuta la vicinanza... già a partire dal giorno dopo!

 

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Il giorno dopo, una giornata insolitamente calda e soleggiata per essere autunno, una limousine nera e lucida si stava avvicinando a velocità contenuta a casa Daimon, portando con sè un Tohma Norstein elegantemente vestito di bianco, che stava dando l'ultima controllata alla tabella di marcia che si era fatto per quel giorno. Visto che doveva accompagnare la sorellina del suo amico per il giorno del suo compleanno, gli sembrava necessario organizzare bene ogni cosa, e fare sì che tutto andasse liscio.

"Molto bene, rivediamo un pò le tappe che faremo per oggi..." disse tra sè, dando un'altra occhiata al foglio che si era portato con sè. "Ore 10, incontro con la famiglia Daimon. Bene, e fin qui siamo in perfetto orario... Poi, alle ore 12... pranzo al piano superiore dell'Hotel Royal, e poi andare in cerca di un bel regalo per Chika al negozio dell'hotel. Dopodichè, faremo una passeggiata nel giardino tradizionale giapponese, e prenderemo il tè del pomeriggio. Alle ore 15, ci fermeremo al club di equitazione, e infine, alle ore 18, andremo a prendere Masaru e ceneremo al ristorante francese... Bene, direi che così è perfetto. Tutte le tappe della giornata sono state già organizzate. E' una buona cosa che mi sia fatto un piano della giornata. Mi auguro che Chika-chan gradirà. Oh, ecco... siamo arrivati!"

La limousine della famiglia Norstein rallentò delicatamente, fino a fermarsi davanti all'abitazione, dove la famiglia Daimon attendeva l'arrivo del biondo agente della DATS: Masaru, con addosso la sua uniforme scolastica e la cartella, pronto a sostenere il suo esame di recupero... e Sayuri e Chika, anche loro già agghindate per la giornata: la madre indossava un vestito azzurro senza maniche con la gonna violetta e le scarpe marroni scure, mentre la più piccola dei due fratelli Daimon si era messa un grazioso vestitino giallo che le arrivava fino alle ginocchia, corredato da un colletto verde-azzurro e scarpette bianche con un tacco appena accennato. Entrambe sorrisero gentilmente mentre l'autista scendeva e apriva la portiera a Tohma, permettendogli di scendere.

"Oh, eccoti qui, Tohma! In perfetto orario!" affermò Masaru, guardando il suo amico che scendeva dall'elegante automobile... e restando interdetto quando il biondo mezzo-austriaco si presentò con due mazzi di fiori dai colori sgargianti, finemente organizzati in due eleganti composizioni. Tohma fece un inchino, e si mise su un ginocchio vicino all'altrettanto sorpresa Chika, alla quale consegnò un grazioso mazzo di rose e crisantemi.

"Buon compleanno, Chika-chan." esordì il ragazzo biondo. "Sono sicuro che oggi sarà un giorno speciale, che non dimenticherai mai. Questi fiori sono un omaggio per te."

"Oooh... grazie, Tohma-san! Sei così gentile!" esclamò la bambina non appena la sorpresa le consentì di proferire parola. Non le era mai capitato, prima di allora, di ricevere dei fiori... e dei fiori così belli, poi... per il suo compleanno! "Grazie infinite! Sono sicura anch'io che mi piacerà molto!"

"Di niente..." affermò il ragazzo, per poi alzarsi e consegnare l'altro mazzo di fiori, composto da delle bellissime violette e da altri fiori arancioni e rossi, alla signora Daimon. "A proposito, signora Daimon... ho portato un mazzo di fiori anche per lei, per ringraziarla della cena di ieri sera. Mi auguro che vorrà farmi l'onore di accettarlo."

Sayuri ricevette di buon grado il regalo di Tohma. "Oh, anche per me? Non è neanche il mio compleanno... Sei davvero troppo gentile, Tohma-kun, grazie!" affermò, stringendo a sè i fiori e sentendone il profumo, con tutta la grazia di una donna tradizionale giapponese.

In tutto questo, Masaru era rimasto in disparte ad osservare, abbastanza interdetto ma, tutto sommato, soddisfatto che sua madre e sua sorella gradissero il regalo di Tohma. "Ehm... non sono proprio sicuro al cento per cento, ma... vedo che sei molto motivato, Tohma-kun..." affermò, dando un'occhiata di sfuggita al suo orologio per assicurarsi di non essere in ritardo per il suo esame di recupero.

Il ragazzo biondo si voltò verso il suo nuovo collega, guardandolo con sicurezza. "Io sono una persona che mantiene sempre la parola data..." commentò. "Ho detto che avrei fatto del mio meglio per rendere questo giorno speciale, e quindi..."

"Mah, se lo dici tu... Beh, a questo punto devo proprio scappare, altrimenti finirò per arrivare in ritardo al mio esame!" concluse Masaru, mettendosi la cartella in spalla e poi sollevando il pugno chiuso. "Va bene, Tohma-kun, affido il resto a te! Mi raccomando, ci conto!"

"Lascia fare a me." rispose Tohma, che a sua volta strinse un pugno. I due ragazzi fecero scontrare leggermente tra loro le nocche delle mani, in segno di intesa, prima che Masaru si incamminasse verso la scuola e l'esame che lo attendeva.

Dopo che Masaru ebbe salutato la sua famiglia e si fu allontanato abbastanza, Tohma si schiarì la gola, rivolgendosi alla piccola festeggiata. Era il momento di iniziare una lunga giornata... "Bene, Chika-chan, credo che possiamo iniziare a muoverci anche noi. Prima di tutto, ci fermeremo nella hall dell'hotel..."

"Ci sarebbe un posto dove vorrei fermarmi, Tohma-san!" disse Chika, guardando l'amico del fratello con quei suoi grandi, teneri occhioni verdi a cui sarebbe stato difficile dire di no! "Possiamo, per favore?"

Tohma sbattè gli occhi e corrugò la fronte. Un posto dove Chika voleva fermarsi? Questo... questo non l'aveva previsto. Era già partito con l'intenzione di portare Chika e Sayuri al ristorante dell'hotel che aveva scelto appositamente... e questo imprevisto scombinava un pò la sua tabella di marcia! Tuttavia, Chika era la festeggiata, quindi Tohma si riscosse rapidamente dalla sua sorpresa, e acconsentì. "Eh? Ma... ma certo che puoi, Chika-chan! Questo è il tuo compleanno, quindi..."

"EVVIVA!" rispose lei, facendo i salti di gioia. "Grazie, Tohma-san! Grazie mille! Non sa quanto sono entusiasta..."

"Accidenti, questo proprio non l'avevo previsto... la mia tabella di marcia andrà in briciole, se continua così..." pensò tra sè Tohma, nascondendo una piccola goccia di sudore che gli scendeva da una tempia. "Vediamo un pò, come posso fare per recuperare..."

"Tohma-kun? C'è... qualche problema, per caso?" chiese Sayuri, avvicinandosi al ragazzo. Per quanto Tohma avesse cercato di nascondere la sua sorpresa, Sayuri era brava a cogliere gli stati d'animo degli altri, e non le sfuggì l'espressione un pò stranita del biondo, che però si affrettò subito a fugare i suoi dubbi.

"Qualche... problema? Ehm... no, signora Daimon, per niente!" affermò. "Bene... allora, possiamo incominciare? Ci aspetta una bella giornata!"

 

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Mezz'ora dopo, Tohma e le donne di casa Daimon, lasciata la limousine ad un lato della strada, erano scesi di fronte ad una colorata sala giochi identificata da una grande icona rossa e gialla con scritto GAME STAR in katakana, dalla quale si sentivano provenire i suoni digitalizzati di innumerevoli macchinette, e le voci dei numerosi bambini in quel momento immersi nel gioco, e sui cui vetri erano affissi i manifesti pubblicitari di nuovi videogiochi (tra i quali spiccavano i titoli Arcana Heart e Melty Blood...) e di pachinko. Non era esattamente il luogo in cui Tohma aveva pensato di portare Chika nel giorno del suo compleanno, e non immaginava che ad una bambina potessero piacere queste cose... "Ehm... Chika-chan... era questo il posto che dicevi?"

"Certo! Forza, Tohma-kun, entriamo!" disse allegramente la piccola festeggiata, arrivando a portata deisensori dell'ingresso scorrevole, che si aprì fluidamente per far entrare lei e la signora Daimon. Tohma fece cenno alle due di precederlo, mentre tirava fuori un cellulare e componeva rapidamente un numero, per poi attendere risposta.

"Prego, voi andate avanti... vi raggiungo subito!" disse, cercando di nascondere quel pò di incertezza che si sentiva addosso. Non appena la porta scorrevole si fu richiusa dietro a Chika e a Sayuri, Tohma sentì dall'altro lato il rumore della chiamata che veniva ricevuta, e iniziò a parlare. "Ehm... pronto, parlo con l'Hotel Royal? Sono Tohma Norstein... senta, avevo prenotato un tavolo da tre per oggi a mezzogiorno, ma temo che per motivi non dipendenti dalla mia volontà sarò costretto a disdire... Hm... Sì... Va bene, la ringrazio... Certamente! Arrivederci, e mi scusi per l'incomodo..."

La chiamata si interruppe, e Tohma sospirò imbarazzato mentre entrava a sua volta nella sala giochi, osservando Chika che si era già messa a giocare con un argano, e stava cercando di catturare un tigrotto di peluche dall'aspetto aggressivo. Organizzato com'era, il ragazzo biondo aveva qualche problema quando si trovava davanti a qualche anomalia che gli si presentava davanti all'improvviso... e a quanto pareva, entrambi i fratelli Daimon erano esperti nel farlo trovare davanti all'imprevisto! Poteva solo sperare che il resto della sua tabella di marcia già scombinata non ne risentisse troppo...

"E io che credevo che sarebbe stato più facile accompagnare qualcuno per il giorno del suo compleanno..." mormorò Tohma.

 

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Da tutt'altra parte, seduto su un banco di scuola in una classe desolatamente vuota (escluso lui e il professore... di tutta la sua classe, era stato l'unico a dover rifare quell'esame!), Masaru si permise un'istante di distrazione dal suo compito per guardare fuori dalla finestra, verso il cielo azzurro che si vedeva dall'altra parte del muro. Per quanto si sforzasse di concentrarsi sul maledettissimo foglio che gli stava davanti, Masaru ritornava regolarmente col pensiero al suo compagno della DATS, e a come se la stava cavando. Gli aveva affidato un compito abbastanza delicato, in effetti... badare a Chika non era esattamente l'attività più rilassante del mondo...

E venne prontamente distolto dai suoi pensieri da un preciso lancio di gessetto in fronte da parte del professore. "Daimon! Non ti distrarre mentre fai il compito di recupero!" si sentì rimproverare... e con un grugnito di fastidio, si sfregò la fronte e riprese il suo compito. L'occhio gli cadde sul successivo problema da risolvere, e iniziò a leggerne i dati...

"Allora... vediamo un pò: Il fratello maggiore esce di casa per andare a scuola, che dista 2 chilometri... Dieci minuti dopo, la sorella minore gli viene dietro, percorrendo la stessa strada. Il fratello maggiore cammina ad una velocità di 80 metri al minuto, mentre la sorella minore corre ad una velocità di 200 metri al minuto. Usate le equazioni per determinare il tempo che impiegherà la sorella minore per raggiungere il fratello maggiore." lesse.

Masaru trattenne un sorrisetto divertito. Come mai i problemi dei compiti di recupero fossero tutti così stupidi, questo era un mistero del quale non avrebbe mai trovato la risposta...

"Il fratellino dovrebbe fermarsi e aspettare la sorellina, no?" mormorò tra sè.

 

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"Evviva! Ho vinto!" esclamò Chika, alzando un pugno in aria, mentre sullo schermo della macchinetta di Arcana Heart a cui era seduta, il suo personaggio (una graziosa scolaretta dai capelli rosa di nome Heart) metteva KO per la seconda volta di fila quello selezionato da Tohma (un'elegante ragazza dai lunghi capelli blu di nome Saki). Un breve applauso da parte di Sayuri accolse la vittoria della piccolina di casa Daimon.

"Complimenti, Chika-chan! Sei davvero brava ai videogiochi, lo sai?" si complimentò la signora Daimon, mentre Tohma guardava con incredulità il suo personaggio stramazzato al suolo, e la sua barra di energia completamente rossa! Non si sarebbe mai aspettato di essere surclassato così da una scolaretta delle elementari...

"A-Accidenti... me le ha suonate di santa ragione..." affermò Tohma con gli occhi sbarrati.

Dal Digivice-Ic che il biondo teneva appeso alla cintola, arrivò la voce pacata di Gaomon. "E' davvero molto forte, signore... è molto diversa da Masaru lo spaccabottoni, non le sembra?" chiese, stando bene attento a tenere la voce abbastanza bassa, in modo che solo il suo partner umano potesse sentirlo. Precauzione inutile, dal momento che la sala giochi era così rumorosa che difficilmente si sarebbe potuto sentire qualcosa...

Tohma si ricompose, rimettendosi a posto i capelli. "Il fatto è che riesce sempre a prendermi di sorpresa... fa delle mosse che nessuno dei miei calcoli riesce a prevedere... Sigh, che devo dire... è proprio la sorellina di Masaru!"

"Beh, adesso è quasi mezzogiorno..." affermò Sayuri dando un'occhiata al suo orologio, mentre Chika si alzava dal suo posto. "Che ne dite, ragazzi? Ci fermiamo da qualche parte a mangiare qualcosa?"

"In effetti, mamma, io comincerei ad avere un pò fame..." rispose la ragazzina. "Stamattina ero così emozionata, che non ho mangiato molto."

Tohma si alzò dal suo sedile e si avvicinò alla piccola festeggiata. Forse quella era l'occasione per rimettere la giornata sui binari giusti... "Beh, in tal caso... posso suggerire un posto molto elegante dove pranzare? C'è un ristorante francese, nella parte alta di Shinjuku, che raccomanderei..."

Ignorando completamente la suggestione di Tohma, Chika si drizzò in piedi come un soldatino, gli occhi verdi che brillavano per la decisione! "Conosco un posto dove potremmo fermarci! Quel ristorante di okonomiyaki che è qui vicino, mamma... te lo ricordi?"

"Ah, certo, tesoro... vuoi dire il ristorante Monjya? E' una buona scelta!" si disse d'accordo la signora Daimon...

E Tohma perse l'equilibrio per il disappunto! Ecco che un altro pò della sua tabella di marcia andava a farsi benedire...

 

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Il Monjya Okonomiyaki, un localino in stile tradizionale infilato in un vicoletto della periferia di Shibuya, era un ristorante di una certa fama... ma non era proprio il posto più elegante nel quale qualcuno si poteva fermare a mangiare, dato il brusìo che regnava sovrano al suo interno, l'atmosfera rustica da Giappone d'altri tempi accentuata dai muri in legno scuro e dalle porte scorrevoli, e dagli odori di cibo che permeavano ogni centimetro cubo della sua sala da pranzo! In ogni caso, niente di tutto questo pareva disturbare eccessivamente il quartetto di ragazzi che stava seduto ad un tavolo addossato al muro, confondendosi quasi alla perfezione con gli altri clienti del locale. Anche se, in quel momento, la ragazza del gruppo... una certa biondina dagli occhi di smeraldo... stava attirando un pò di attenzione su di sè grazie al fatto che aveva appena finito di divorare il suo quarto okonomiyaki al pollo, e si apprestava a prepararsene un altro, mischiando pezzetti di carne all'impasto fluido, e disponendo il miscuglio così ottenuto sulla piastra rovente davanti a sè!

"Ma... Izumi-san, dove la metti tutta la roba che mangi?" chiese uno sbalordito Takuya Kanbara, seduto di fronte alla ragazzina mezza-italiana. "Rimani sempre magra come un grissino..."

Con un sorrisetto da civettuola, la biondina spalmò per bene l'impasto sulla lastra di acciaio arroventato, guardandola mentre si rapprendeva. "Che domanda banale, Takuya-kun... va tutto a nutrire il cervello, è ovvio! Dovresti insegnare queste cose anche ai nostri piccoli amici qui presenti... che la sottoscritta Izumi Orimoto non mette mai su un filo di grasso!" affermò la biondina, voltandosi verso i due piccoli ospiti che si erano portati dietro: Tomoki, seduto accanto alla sua 'sorella adottiva', e... nientemeno che Shinya Kanbara, che si era praticamente autoinvitato non appena aveva saputo che Takuya e i suoi compagni andavano al luna park e avevano un biglietto di ingresso in più. Con discreto scorno da parte di Takuya, che era stato più o meno costretto ad accettare la presenza del suo fin troppo vivace fratellino...

"Certo che mi stupisce ogni volta quanto riesci a mettere nello stomaco, Izumi-san..." commentò Shinya. "Takuya-niisan mi ha raccontato che una volta hai addirittura vinto una gara a chi mangiava di più... e che uno dei concorrenti era Junpei-san!"

"Shinya!" esclamò Takuya con tono allarmato. "Ti avevo detto di non menzionare questo particolare..."

Troppo tardi. Distogliendo per un attimo la sua attenzione dall'appetitoso impasto che stava friggendo sulla piastra davanti a sè, Izumi incrociò le braccia sul petto e guardò il ragazzo castano con espressione falsamente arrabbiata, inarcando un pò le sopracciglia. "Oooh, ma guarda, adesso il signorino Takuya Kanbara si mette a raccontare agli altri quanto mangio? Non lo sai che di una ragazza non si deve dire nè l'età, nè le misure, nè i voti scolastici... e nemmeno la quantità di cibo che ingerisce?" gli chiese, guardandolo fisso.

"Per l'età e le misure siamo d'accordo, Izumi-neechan, ma questa dei voti e del cibo mi giunge nuova..." affermò con altrettanta ironia Tomoki, permettendosi un breve sghignazzo. "Te la sei inventata tu sul momento, confessa!"

"Hmm... e anche se fosse?" chiese retoricamente Izumi... al che Takuya scosse la testa con fare rassegnato. Cercare di averla vinta in una conversazione nella quale Izumi Orimoto era partita dal presupposto di aver ragione era tutto tempo sprecato!

"Okay, okay... siamo d'accordo, Izumi-san!" affermò il leader dei Leggendari Guerrieri, lasciando cadere il buffo alterco. "E concentriamoci invece sui nostri okonomiyaki! Ormai, vedo che sono quasi pronti, e..."

"Huh? Aspetta un momento, Takuya-niisan!" esclamò Tomoki, indicando con lo sguardo un tavolo dietro Takuya e Shinya. "E' una mia impressione... o quello seduto al tavolo dietro, assieme a quella donna e a quella bambina, è Tohma-san?"

Takuya corrugò la fronte, e Izumi si inclinò da un lato per vedere meglio. In effetti, proprio dietro al loro tavolo avevano preso posto tre persone, in quel momento impegnate a cucinare i loro okonomiyaki... e tra di esse, Tohma era immediatamente riconoscibile dai capelli biondi ordinatamente pettinati, e dagli occhi azzurri, anche se l'elegante completo bianco che indossava era molto diverso dalla sua usuale tenuta di agente della DATS. "Tohma...? Accidenti, e quelle sono... Hey, Tohma-kun! Signora Daimon, Chika-chan! Che sorpresa incontrarvi qui! Non ce lo aspettavamo proprio!"

Immediatamente, le tre paia di occhi dei clienti al tavolo appena dietro il suo si girarono nella sua direzione, guardandolo con stupore... e Tohma per primo riconobbe gli agenti onorari della DATS. "E'.. una sorpresa anche per noi trovarvi qui, Kanbara-kun... Orimoto-san e Himi-kun!" affermò, distogliendo la sua attenzione dal cibo in cottura. "Come mai da queste parti?"

"Oh, chi si vede! Ciao, Takuya-san!" esclamò Chika, voltandosi verso i tre Guerrieri Leggendari e il loro 'accompagnatore'.

"E' davvero una sorpresa gradita." affermò Sayuri. "Non immaginavamo che avremmo incontrato anche gli amici di mio figlio... il mondo è davvero piccolo!"

"Avevamo deciso di passare una giornata fuori casa, e ci siamo fermati qui a mangiare qualcosa, molto semplicemente..." rispose Izumi. "Ma... voi, piuttosto, che fate da queste parti? Non è esattamente il tipo di ristorante in cui mi aspetterei di trovare un raffinato come lei, Tohma-san!"

Il ragazzo biondo ridacchiò nervosamente, ammettendo la veridicità delle parole della mezza-italiana. "Ehm... beh, vedete... visto che oggi è il compleanno di Chika-chan, e Masaru non poteva accompagnarla a festeggiare perchè aveva un esame di recupero, mi sono offerto io. In effetti, fermarci a questo ristorante è stata una decisione presa all'ultimo momento, per così dire..."

"Ah, giusto! Il compleanno di Chika-chan!" si ricordò Takuya, con uno schiocco di dita. "Beh, allora... tanti auguri anche da parte nostra, Chika!"

"Hehee... grazie!" li ringraziò la bambina. "Tohma-san è stato così gentile da offrirsi di passare la giornata con me... e anche se mi dispiace che Masaru-niichan non ci possa essere, devo dire che mi sto divertendo molto!"

"Hehee... questo mi fa piacere saperlo..." mormorò Tohma tra sè. "Almeno, visto che il piano che mi ero fatto per la giornata ormai è praticamente da gettare nella spazzatura... se non altro Chika-chan si sta divertendo allo stesso modo! Accidenti, non immaginavo che accompagnarla per il suo compleanno sarebbe stata una tale incognita. Ci sono fin troppe variabili che non avevo previsto..."

"Oh, beh... visto che i nostri okonomiyaki sono pronti, e anche i vostri, a quanto vedo..." affermò Takuya. "Vi lasciamo al vostro pranzo! Vi auguriamo buon proseguimento di giornata... e buon appetito!"

"Grazie, Takuya-san! Altrettanto!" rispose Chika, rimuovendo con attenzione il suo okonomiyaki alle verdure dalla piastra e appoggiandoselo sul piatto. Poi, sotto lo sguardo interrogativo di Tohma, prese con una specie di spatolina un pezzo della 'frittata' e se lo mise in bocca, masticandolo con attenzione prima di mandarlo giù. Immediatamente, le guance della bambina si tinsero di un buffo colore rosso, e il suo sguardo si fece quasi estatico per la bontà! "Hmm, delizioso! Ci voleva proprio! Provalo anche tu, Tohma-san! Ti assicuro che ti piacerà!"

"Ehm... d'accordo..." affermò il biondo mezzo-austriaco, prendendo a sua volta un pezzo del suo okonomiyaki, di forma decisamente meno regolare rispetto a quelli di Sayuri e Chika. Si vedeva che Tohma non era per niente abituato a cibo del genere, e guardò la sua porzione con aria dubbiosa prima di prenderne un pezzo e assaggiarlo...

Ma, immediatamente, il suo volto si illuminò. "Buonissimo! Avevi ragione, Chika-chan!" affermò, tra le risate a mezza bocca di Chika, Sayuri e dei quattro amici seduti al tavolo vicino al loro...

 

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Il pranzo era andato molto bene, sia per il quartetto di amici che per Tohma e la famiglia Daimon... a parte un piccolo incidente verso la fine, al momento di pagare il conto: ingenuamente, Tohma aveva pensato che avrebbe potuto usare la sua carta di credito, soltanto per sentirsi rispondere, in maniera abbastanza brusca, dal proprietario del ristorante che si accettava soltanto pagamento in contanti... cosa che Tohma non si era portato dietro! Alla fine, il conto era stato pagato dalla provvidenziale Sayuri, ma l'imbarazzo per non essere stato all'altezza della situazione era rimasto, e in quel momento, mentre i sette amici uscivano, Tohma teneva la testa desolatamente bassa, con una comica espressione di imbarazzo sul viso!

"Sigh... sono mortificato, signora Daimon..." stava dicendo in quel momento. "Farle pagare il pranzo che avrei ovuto offrire io... Mi dispiace, sono stato imprevidente, e l'ho messa in imbrazzo..."

Sayuri scosse la testa, tranquilla come sempre. "Ma che dici, Tohma-kun, non lo sei stato per niente! Già il fatto che stai impegnando la tua giornata ad accompagnare me e Chika-chan è per me motivo di gratitudine nei tuoi confronti!"

Tra l'estrema gentilezza di Sayuri, e l'irresistibile dolcezza e vivacità di Chika, per non parlare dell'allegra quanto informale brigata dei Guerrieri Leggendari, Tohma si sentiva sempre più come un pesce fuor d'acqua... il loro modo di sdrammatizzare e ridere su qualsiasi imprevisto, che invece Tohma considerava una deplorevole mancanza di previdenza da parte sua, non faceva altro che acuire il suo imbarazzo, e il ragazzo biondo decise che, visto che il suo piano per il compleanno di Chika era ormai sconvolto, tanto valeva stracciarlo e fare qualcos'altro che alla festeggiata piacesse...

"Bene... adesso sono quasi le 13 e mezza..." esordì, dando un'occhiata al suo orologio da polso. "Dimmi, Chika-chan, c'è qualche altro posto che ti piacerebbe vedere?"

Il gruppetto si fermò in mezzo al marciapiede, dando il tempo alla festeggiata di riflettere sulla domanda... e in breve tempo, Chika diede risposta, alzando il dito indice verso l'alto! "Hmmm... Ah! Ma certo! I fuochi d'artificio! Ecco una cosa che mi piacerebbe molto vedere... Tohma-san, per caso tu sai di un posto dove potrebbero fare uno spettacolo pirotecnico?"

Prima che Tohma potesse iniziare a scervellarsi su un luogo dove portare la piccola festeggiata per farla assistere ad uno spettacolo degno di questo nome, Takuya si fece avanti e rispose al posto suo. "Beh, se volete vi possiamo dare una mano noi!" affermò, mostrando il suo biglietto d'ingresso al Senter Puroland. "Qui a Shibuya hanno da poco aperto un nuovo luna park, uno dei più grandi mai visti a Tokyo... e mi stupirei se la sera non facessero un bello spettacolo! Noi stavamo appunto andando ad incontrare i nostri amici all'ingresso... Che ne dite, potrebbe essere un'idea? Spero solo che ci siano ancora dei biglietti in vendita..."

Tohma corrugò un pò la fronte. Forse Takuya gli aveva offerto la soluzione che cercava, anche se all'inizio non aveva proprio pensato ad un luna park...

 

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Il risultato fu che, all'una e mezza precisa, Takuya, Izumi, Tomoki, Shinya e il gruppo addetto ai festeggiamenti per Chika si era ritrovato vicino all'ingresso del Senter Puroland, un grande e colorato parco divertimenti che svettava in maniera evidente anche nel colorato panorama di Shibuya, con la sua arcata colorata come un arcobaleno, e i suoi quattro ingressi, ad ognuno dei quali si era già raccolta una fila considerevole! Stupefatte dallo spettacolo, Sayuri e Chika erano rimaste come incantate a guardare l'ingresso, ipnotizzate dai colori e dalle voci festanti che provenivano dall'interno. Già il colpo d'occhio era qualcosa di spettacolare... e nè loro, nè Takuya e i suoi compagni vedevano l'ora di entrare a vedere com'era davvero!

"Forte..." commentò Chika, a bocca semiaperta. "Un parco divertimenti enorme..."

Izumi rise con una mano davanti alla bocca. "Hehehee... sì, e qui fanno spettacoli pirotecnici ogni weekend! A dire la verità, io non ne ho ancora visto nessuno, ma mi hanno detto che sono fantastici!" affermò la biondina. "Credo che qui troverete proprio quello che cercate!"

"Capisco..." rispose Tohma, con un cenno della testa. "Grazie dell'aiuto che ci avete dato, Orimoto-san... Bene, Chika-chan, che ne dici se entriamo e diamo un'occhiata alle altre attrazioni, in modo da far passare il pomeriggio? Ovviamente, Kanbara-san e gli altri sono a loro volta invitati, se la cosa fa loro piacere..."

"Voi andate pure avanti..." rispose Tomoki. "C'è un pò di fila, e vi conviene avvantaggiarvi un pò... noi intanto aspettiamo gli altri, che dovrebbero essere qui a momenti..."

"E, in effetti, due di loro ci sono già!" esclamò la voce di Kouichi. Lui e il fratello gemello stavano arrivando in quel momento, destreggiandosi tra la folla mentre Takuya e il gruppetto di Tohma si salutavano, e quest'ultimo andava a prendere posto nella fila apparentemente più corta. I due gemelli dai capelli scuri arivarono proprio in quel momento, accolti da un coro di saluti e auguri di buona giornata. "Buongiorno, Takuya... Izumi... Tomoki e Shinya, ci auguriamo di non essere in ritardo!"

Il ragazzo con la bandana alzò le spalle, incurvando un pò le labbra in un lieve sorriso divertito. Anche se era cambiato molto dal solitario che non mostrava mai le sue emozioni, Kouji era comunque rimasto un tipo calmo e forse ancora leggermente freddo. "Non credo che questo sia un problema, Kouichi... visto che sei stato praticamente tutto il tempo con gli occhi attaccati all'orologio per assicurarti di non tardare!" affermò con leggero sarcasmo.

"Hehee... anche Kouichi-san non vedeva l'ora di fare un giro al luna park, vero?" scherzò Shinya. "Ma... Junpei-san e l'altra ragazza dove sono? Arriveranno presto, vero? Vero? Non vedo l'ora di entrare!"

Non per la prima volta nella giornata, Takuya sospirò rassegnato. Doveva immaginarselo, che Shinya sarebbe diventato sempre più irrequieto man mano che si fosse avvicinata l'ora fatale... "Con calma, Shinya, con calma..." lo esortò pazientemente. "In fondo, l'una e mezza è appena arrivata, e non mi sembra il caso di mettere fretta ai nostri compagni... anche se, in effetti, Junpei-kun è conosciuto per essere un pò un ritardatario..."

"Il bue dà del cornuto all'asino, fratellone Takuya!" sghignazzò Shinya, grato per l'occasione di usare contro il fratello maggiore le sue stesse parole! Takuya, piccato, scelse saggiamente di tacere prima di farsi mettere ancora di più in imbarazzo davanti ai divertiti Izumi, Kouichi e Tomoki, e all'indifferente Kouji... poi si guardò attorno, alla ricerca di qualcuno che assomigliasse al Digiprescelto degli Spirits del Tuono e alla loro nuova amica.

Un minuto. Due minuti. Cinque minuti... e ancora non si vedeva traccia di Junpei e Kaoru. Con uno sbuffo, Takuya incrociò le braccia sul petto e alzò gli occhi, passeggiando nervosamente qua e là in ansiosa attesa. "Uff... e va bene, e va bene... stavo facendo la figura di quello che punta l'indice senza guardare a sè... ma, in effetti, Junpei-kun e Kaoru-san sono un pò in ritardo..." affermò, continuando a gettare l'occhio qua e là mentre gronzolava attorno ai suoi compagni, che stavano nascondendo più efficacemente la loro impazienza. "E dire che mi sembrava che anche Junpei-kun ci tenesse ad andare a..."

"ECCOCI QUIIIII!"

Le persone che si aggiravano là attorno si separarono di botto, sorprese, allorchè un trafelato Junpei Shibayama, e un'altrettanto priva di fiato Kaoru Umino fecero irruzione in mezzo ad esse, correndo a rotta di collo per raggiungere il resto del gruppo. Frenarono di botto non appena giunti a destinazione, sollevando due ali di polvere... e rimasero per un pò a riprendere fiato, cercando di respirare e parlare al tempo stesso!

"Hanf... hanf... scu... scusate... il ritardo... ragazzi..." ansimò, mostrando con aria desolata una ruota di bicicletta sgonfia. "Alla mia bici... è saltata... una gomma..."

"E abbiamo... uff... fatto tutta... la strada... a piedi!" mormorò Kaoru, a sua volta sfiancata dalla lunga corsa. "Abbiamo... fatto... il prima... possibile..."

Gli altri ragazzi del gruppo rimasero a guardarli straniti, mentre i loro due compagni più grandi si calmavano e riprendevano a respirare normalmente. Poi, Kouji sospirò e alzò gli occhi al cielo. "Guarda che potevi benissimo darci una chiamata col cellulare... li teniamo con noi per una certa ragione, dopotutto."

Ora più rilassato, Junpei ridacchiò con fare imbarazzato. Ecco, questo era l'elemento che proprio gli era sfuggito... "Hehehee... hai perfettamente ragione, Kouji-kun, ma sul momento... sai com'è... avevo talmente tanta fretta che non mi è venuto in mente!" affermò, con un sorriso un pò melenso. "Io e Kaoru-san... abbiamo pensato soltanto a correre e correre..."

"Un pò è anche colpa mia..." si scusò Kaoru, l'indice e il medio di una mano appoggiati sul labbro inferiore. "Non mi è venuto in mente di avvisare Junpei-san che potevamo avvertire con uno squillo..."

"Va bene, va bene..." tagliò corto Kouji. "Alla fine, l'importante è che siamo qui tutti, quindi... che dite, ci mettiamo in fila? Se aspettiamo ancora, le file diventeranno chilometriche..."

Kaoru annuì, facendo un breve sorriso di circostanza. Ancora non era del tutto a suo agio, in quella compagnia che pure la faceva sentire accettata e inserita... poi, prima che qualcuno si muovesse, Kaoru si bloccò, osservando con attenzione il suo nuovo gruppo di amici. "Hmmm... ma, è una mia impressione, o c'è qualcuno in più, qui?"

"No, non sbagli, Kaoru-san!" le rispose Takuya, appoggiando una mano sulla spalla di Shinya. "Infatti... anche se un pò a malincuore... oggi ho portato con me il mio fratellino! Bah, più che altro, diciamo che i miei mi hanno costretto a portarlo con me, ma... vabbè, te lo presento..."

Rimase sorpreso quando Shinya si svincolò dalla mano appoggiata sulla sua spalla, e si diresse verso Kaoru, con un atteggiamento decisamente più formale e galante di quanto il vivace fratellino di Takuya non fosse solito assumere! Tirandosi indietro i capelli con un gesto del braccio, in modo da apparire meglio pettinato, Shinya si fece avanti e si inchinò formalmente a Kaoru, cercando di apparire quanto più carino possibile! "Piacere di conoscerla, signorina Kaoru Umino-dono! Il mio nome è Shinya Kanbara, ho tredici anni, e sono il fratellino di Takuya... lo sa che lei è molto carina? Nonle andrebbe di... HEY! Fratellino Takuya, che stai facendo? Argh! Lasciami andare! Così mi fai male!"

Le ultime parole furono dovute al fatto che Takuya, deciso a calmare gli audaci spiriti di Shinya prima che quest'ultimo terrorizzasse la povera Kaoru, era andato da lui e gli aveva messo la testa sotto il braccio, strizzandogli un pugno chiuso contro la guancia! "Hey, hey, hey! Cos'è questa storia dei tredici anni, fratellino Shinya? Ne avevi dodici, l'ultima volta che ho controllato, e non mi risulta che da allora tu abbia festeggiato il tuo compleanno! Non è che vuoi fare il furbo, scimmietta?"

"Argh! E lasciami!" protestò Shinya, divincolandosi nella presa di Takuya. "Ognuno ha l'età che si sente, no?"

"Ma sentitelo, il signorino! Stavolta te la sei proprio inventata bella!"

Mentre i due fratelli Kanbara continuavano il loro giocoso litigio, senza esclusione di mosse di wrestling appena inventate e, nel caso di Shinya, morsi... gli occhi di Kaoru si ridussero a due puntini neri per lo sbalordimento, Junpei sospirò e scosse la testa, mormorando qualcosa circa il fatto che certe cose non cambiano mai... e Tomoki, Izumi e Kouichi risero amichevolmente davanti alla buffa scenetta. Kouji, per conto suo, soppresse a malapena un sorriso divertito e alzò gli occhi neri e misteriosi al cielo. Come al solito, si sentiva circondato da un gruppo di pagliacci da circo a cui fare da balia...

"Sigh... ma ditemi... io cosa ho fatto, per ritrovarmi come amici questo branco di pazzi?"

 

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Tempo dopo, all'interno del parco giochi...

"E va bene, Tomoki-kun! La sfida tra noi è aperta!" esclamò drammaticamente Shinya, puntando drammaticamente l'indice contro il suo coetaneo, in un gesto di sfida volutamente esagerato! "Vediamo chi di noi due è più bravo a colpire le talpe! L'ultima volta hai vinto tu, ma stavolta mi sono allenato meglio! E vincerò io!"

Tomoki guardò con una certa incertezza il martelletto piko-piko di gomma rossa che Shinya gli aveva praticamente ficcato nella mano senza tante cerimonie... poi, entrato nello spirito della competizione, ricambiò lo sguardo di sfida del fratellino di Takuya. "Acchiappa la talpa, eh? E va bene, Shinya-kun... vediamo chi di noi due è il più veloce! Io sono già pronto, dammi pure il via!"

L'occhio di Shinya luccicò melodrammaticamente. "Te l'ho detto... Stavolta non mi batterai! Pronti... partenza... VIA!"

I due pre-adolescenti non persero altro tempo, e iniziarono a calare colpi tremendi con i loro martelletti scricchiolanti sulle talpe che emergevano dai buchi delle macchinette davanti alle quali stavano giocando! Con l'unica differenz che, laddove Shinya ci metteva maggiore foga, e cercava di attaccare ovunque un bersaglio apparisse con il risultato di esaurire il fiato quasi subito, Tomoki manteneva un ritmo più ragionato, tenendo il martello alzato, e colpendo solo quando una talpa si esponeva per troppo tempo, in modo da restare abbastanza concentrato su tutto il campo di gioco! Il punteggio si era alzato rapidamente dalla parte del fratellino di Takuya, ma solo per poi rallentare drasticamente allorchè Shinya perdeva coordinazione, mentre il Guerriero del Ghiaccio procedeva più lentamente ma con maggiore regolarità...

E a godersi lo spettacolo, poco più in là, c'erano i due più grandi del gruppo, Junpei e Kaoru, che non potevano fare a meno di trovare divertenti le uscite dei due ragazzini. Il ragazzo sovrappeso sghignazzò tra sè quando una martellata bene (o male) assestata da parte di Shinya gli fece scappare l'arma di mano, lasciando a Tomoki campo libero per incrementare il suo punteggio senza paura che il suo 'rivale' recuperasse terreno!

"Hehehee... quei due... sono davvero una forza quando si mettono!" commentò Junpei. "Hey, Kaoru-san, spero che tu non ti sia offesa per quello che ha detto Shinya-chan poco fa... E' un bravissimo ragazzo, è solo che in certi casi è un pò vivace e curioso..."

"Figurati, Junpei-kun... non mi ha dato nessun fastidio!" rispose Kaoru. "Poso capire che i ragazzi, a quell'età... anche se mi sembra di capire che Tomoki-chan sia un pò più tranquillo..."

Junpei ricordò i giorni in cui viaggiavano per DigiWorld, e di come lui, in molti casi, si trovava ad essere (assieme a Takuya, era ovvio) una sorta di buffo fratello maggiore per Tomoki, e in cui aveva assistito alla sua crescita e maturazione... "Beh... sai com'è... quando ci siamo conosciuti, Tomoki-chan era un ragazzino timido e impacciato, che cercava sempre di farsi proteggere. Non aveva il coraggio che ha adesso di mettersi in gioco, di fare gruppo... Poi, pian piano, restando con noi, ha imparato ad aprirsi e a farsi amici. E adesso... heh... adesso, diciamo che è più tranquillo della media dei ragazzi della sua età, ma come puoi vedere... anche lui sa divertirsi e fare gruppo quando è in compagnia! Davvero, è molto cambiato rispetto a una volta..." commentò, pensando con piacere che la stessa cosa si poteva dire anche di lui, Kouji, Izumi e Kouichi. Il viaggio a DigiWorld aveva davvero fatto bene a tutti...

Kaoru annuì timidamente, riflettendo tra sè sul legame che teneva uniti i membri di quel gruppetto. Anche se lei era solo la nuova arrivata, riusciva benissimo a percepire la vicinanza che c'era tra di loro, e un pò ne era invidiosa, se doveva essere sincera. Quasi le dava l'impressione che lei non sarebbe riuscita mai a diventare davvero una di loro, come se nonostante i loro tentativi, li separasse una distanza incolmabile... E anche così, Kaoru sentiva di voler provare a superare questo ostacolo... soprattutto nei confronti di Junpei, il ragazzo che per primo la accettava per quello che era...

Chissà, riflettè Kaoru, forse un pò della magia di quel gruppo di amici sarebbe potuta 'passare' anche a lei, e aiutarla a superare le sue insicurezze...

Fattasi un pò di coraggio, la ragazzina dai capelli acquamarina si avvicinò al ragazzone occhialuto, e gli appoggiò una mano sulla spalla, arrossendo leggermente al momento del contatto fisico. Quando quest'ultimo si girò verso di lei, guardandola come per chiederle cosa volesse, Kaoru indicò uno stand di tiro al bersaglio con un cenno della testa.

"Che ne dici, Junpei-san?" chiese Kaoru, lottando con la sua timidezza. "Facciamo... anche noi... per così dire... una piccola gara?"

L'espressione interrogativa di Junpei si trasformò subito in un raggiante sorriso di sicurezza. "Ah! E così la dolce Kaoru-chan sfida il re del tiro a segno! Heheheee... e va bene, Kaoru-chan! Allora vinca il migliore!" esclamò. I due condivisero una breve risata, mentre si dirigevano verso il bancone...

 

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"I-Izumi..." mormorò Takuya, guardandosi nervosamente attorno mentre lui e la bionda mezza-italiana procedevano lungo il corridoio della casa stregata, in mezzo a luci soffuse che davano ancora più il senso di pericolo, e alle esclamazioni di paura e sorpresa dei visitatori. "Come mai... ehm... ti è venuta quest'idea di fare visita a... ecco... questo posto? Credo che non ti piacessero queste cose..."

La ragazzina bionda si avvicinò a Takuya, sorridendo nervosamente. In effetti, era vero che a lei non piacevano troppo attrazioni del genere, ma in questo caso c'erano due elementi che avevano contribuito a farle prendere questa decisione. Il primo era che entrare in un posto del genere era per lei un punto d'onore, visto che avrebbe mostrato ai suoi compagni maschi che una ragazza poteva essere tosta quanto loro... e il secondo era che... beh, questo era fin troppo chiaro! La possibilità di stare un pò da sola con Takuya era troppo ghiotta per farsela sfuggire, e nonostante l'ambiente poco romantico, Izumi se la stava godendo tutta!

"Non dire sciocchezze, Takuya-kun! Sarò anche una bella e delicata fanciulla, ma ci vuole ben altro che questi trucchetti da quattro soldi per spaventarmi! Non dimenticare che anch'io, per tua norma e regola, mi sono fatta una scarpinata a DigiWorld con voi!" rispose Izumi, dando sfoggio della sua leggera vanità e strizzando un occhio in segno metà di intesa e metà di innocente seduzione. Vedersi vicino il volto gentile, e al tempo stesso derisorio, della ragazzina bionda fece salire un lieve rossore alla faccia di Takuya, che soffocò un colpo di tosse e, cercando di nascondere la sua trepidazione, proseguì il cammino.

"Ehm... va bene, va bene, non discuto..." affermò. "Piuttosto, ora vediamo di sbrigarci, o finiremo per intralciare il cammino agli altri visitatori..."

Improvvisamente, una marionetta dall'aspetto inquietante, senza volto e con gli altri dinoccolati scese giù dal soffitto, rimbalzando un paio di volte a pochi passi da Izumi... che, con un gridolino che non dava esattamente l'impressione della persona spaventata, si afferrò al braccio di Takuya facendogli quasi perdere l'equilibrio! "Aaah! Ho paura, ho paura..." esclamò la biondina, senza suonare però troppo spaventata. L'intento, tuttavia, era quello di restare un pochino appiccicata a Takuya e nel contempo di far fare un piccolo salto al ragazzo... e a giudicare da come lui reagì, Izumi c'era riuscita in pieno! In entrambi i suoi intenti!

"Argh! Ma... Izumi-san, cos'è questo..." protestò Takuya, soltanto per trovarsi davanti il visetto di Izumi che gli cacciava fuori la lingua, prendendolo in giro amichevolmente!

"Ha, haa! Fregato!" rise la biondina. "Non dirmi che il coraggiosissimo Takuya Kanbara ha paura di un pupazzetto che gli scende addosso dal soffitto! Ti ricordavo un pò più audace, intrepido leader!"

Takuya alzò nuovamente gli occhi al cielo, chiedendosi come avesse fatto a racimolare tanta pazienza da sopportare le prese in giro di Izumi, anche durante il viaggio a DigiWorld. Dopo un secondo di imbarazzo, dovuto al fatto che la ragazzina gli stava ancora aggrappata alla spalla, - e, Takuya doveva ammetterlo, trovarsi tanto vicino a lei non era poi tanto male... - il leader dei Leggendari Guerrieri appoggiò a sua volta una mano sulla spalla dell'amica bionda (che immediatamente allargò il suo sorriso come per dire 'missione compiuta'!) e proseguì, rivolgendole a sua volta una delle sue battute.

"Spiritosa. Molto spiritosa, davvero." borbottò imbarazzato. "E comunque... sappi che non ho perso nulla del mio spirito avventuroso! Devono ancora inventare il trucco che mi farà paura, e questi scherzetti da quattro soldi non sono certo..."

E proprio allora, come se avesse aspettato quel momento, Sadako in persona, con la sua veste bianca spettrale, il viso nascosto dai lunghi capelli neri, e le mani protese in avanti, apparve sul lato destro di Takuya!

Gli occhi del Digiprescelto si dilatarono, e un brivido freddo gli corse lungo la spina dorsale, mentre delle righine blu di paura iniziavano a solcargli il viso! Un istante dopo, Takuya fece... o meglio, disse... quello che avrebbe fatto... o detto... chiunque al suo posto...

"AAAAAAAAARRRRGH!"

Il suo urlo di terrore riecheggiò sinistro per i meandri dell'attrazione...

 

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I più tranquilli Kouji e Kouichi, intanto, si erano presi un attimo di pausa, sedendosi su una panchina vicino ad un'aiuola in fiore, e osservando i numerosi esempi di umanità che passavano loro accanto. Ora una mamma e un papà che accompagnavano i loro bambini, ora due fidanzatini che approfittavano della bella giornata per stare assieme... tutti sembravano cercare di godersi appieno quel pomeriggio di divertimento, schizzando da un luogo all'altro, e provando tutto quello che potevano. I due gemelli, dal canto loro, non condividevano la loro fretta. Da quando il gruppo si era separato poche ore prima, dandosi appuntamento per fine giornata all'ingresso del parco, si erano presi il loro tempo per guardarsi attorno e parlare tra loro, senza schizzare da un posto all'altro come dei forsennati. Del resto, i due gemelli erano sempre stati i più calmi del gruppo, restii a farsi trascinare dagli eventi che accadevano attorno a loro, e spesso, assieme a Junpei, facevano da voci della ragione dei sei Leggendari Guerrieri. Inoltre, quella giornata era una buona occasione da trascorrere assieme, considerando che, anche se la verità sulle loro famiglie era stata rivelata ormai da molto tempo, Kouji e Kouichi vivevano comunque in due famiglie diverse, e non tutti i giorni avevano la possibilità di vedersi quanto avrebbero desiderato. Adesso, dovevano ammettere che per quanto allarmante fosse la recrudescenza di emersioni non autorizzate di Digimon nel Mondo Reale, se non altro aveva il vantaggio che si vedevano più spesso, tra una missione della DATS e l'altra... e inoltre, c'era il fatto della band di Kouji, anche quello un elemento che offriva al gruppo una buona scusa per ritrovarsi...

Kouichi sospirò dopo aver preso un sorso dalla fredda bottiglia d'acqua minerale che teneva in mano. Per quanto la giornata, fino a quel momento, fosse stata buona, non riusciva a togliersi dalla testa l'idea che la DATS aveva pur sempre lanciato l'allarme per le recenti emersioni, e che questa situazione avrebbe potuto degenerare da un momento all'altro. Finora, a sentire Takuya e Masaru, erano apparsi soltanto Digimon di poco conto, e quasi sempre isolati... ma se davvero c'era qualche mente criminale dietro a questi eventi, potevano soltanto aspettarsi un peggioramento della situazione... e la DATS, ancora, non aveva le risorse per investigare direttamente a DigiWorld. Se soltanto il binario dei Trailmon fosse stato ancora attivo, qualche risultato avrebbero potuto ottenerlo...

"Hey, Kouichi..." lo chiamò Kouji, voltandosi verso di lui, e passandosi una mano sulla fronte. Poteva anche essere autunno, ma quel giorno era particolarmente caldo e assolato "Cosa c'è? Mi sembri pensieroso."

Non volendo far preoccupare troppo il fratello gemello, Kouichi alzò la testa e cercò di tranquillizzarlo. "Va tutto bene, Kouji-niisan. E' solo che stavo ripensando un pò a tutto quello che è successo... da quando ho deciso di prendere quel Trailmon alla stazione di Shibuya, e poi... beh, sì... poi, è successo quello che è successo!" disse, non volendo rivangare troppo un momento doloroso del loro passato comune. "Mi veniva da pensare che, se non fosse stato per Cherubimon e, più indirettamente, per Lucemon... forse noi due non ci saremmo mai conosciuti. Certo, le circostanze non sono state delle più favorevoli... però, alla fine, nonostante i miei dubbi, abbiamo potuto conoscerci, capirci e riallacciare il rapporto che c'era tra noi..."

Il volto serio di Kouji mostrò un sorriso appena accennato. "Già... ricordo bene quando abbiamo dovuto combattere, e come poi, lentamente, ci siamo avvicinati l'uno all'altro. E' stata una cosa un pò traumatica all'inizio... però alla fine, sono stato contento di poterti conoscere, e di riallacciare i rapporti anche con il resto della mia famiglia. Mi ha... veramente dato una mano a superare certe mie paure!"

Kouichi annuì. "Poi... dopo che mi sono risvegliato, là all'ospedale... abbiamo cominciato la nostra nuova vita, credendo che ormai DigiWorld ce lo fossimo lasciato alle spalle. Ed ora... questa parte del nostro passato ritorna a farsi sentire, sotto forma di questi Digimon senza controllo che emergono nel Mondo Reale. E poi, scopriamo questa organizzazione che si occupa del loro controllo e, ciliegina sulla torta, ne diventiamo membri onorari. Mi sembra quasi di appartenere a una di quella associazioni di supereroi che si vedono nei fumetti americani... e non lo dico in senso positivo!"

"Questo fatto ha colto di sorpresa tutti noi." affermò Kouji. "Ma se non altro... ora sappiamo che questa crisi non la dovremo affrontare da soli. Daimon-kun, Norstein-kun, Fujieda-san... anche loro stanno facendo quanto è in loro potere per aiutarci."

Kouji emise una breve, controllata risata nasale. "Ironico, eh? Proprio io che all'inizio ero il più restio a fare gioco di squadra... adesso parlo della sua importanza! Ero convinto che sarei riuscito a fare tutto da solo, una volta arrivato a DigiWorld, come avevo sempre fatto da solo in tutta la mia vita... E invece, ho scoperto che da soli, si può arrivare solo fino a un certo punto, e di questo devo ringraziare Takuya e gli altri."

"Già..." rispose Kouichi, ora di umore migliore. "Abbiamo trovato un gruppo di veri amici, che hanno cercato di aiutarci in tutti i modi possibili, anche quando noi non lo volevamo... Anche per questo, sono contento di aver viaggiato a DigiWorld e aver vissuto tutte quelle incredibili avventure! Beh, ma adesso... credo che ci siamo fermati abbastanza a fare i filosofi! Che ne dici, Kouji-niisan, vediamo cos'altro c'è in giro?"

Con un sorrisetto e un'alzata di spalle, Kouji si alzò dalla panchina, subito seguito dal fratello. "Mah. Vediamo un pò cosa c'è in giro..."

 

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Era stata una giornata veramente piena per la famiglia Daimon e il loro accompagnatore... e ora che il cielo cominciava a tingersi dei poetici colori della notte, i tre si stavano rilassando in una cabina della ruota panoramica, ammirando le mille luci che cominciavano a punteggiare Tokyo, Chika, in particolare, ammirava quasi ipnotizzata lo stupendo panorama di luci multicolori, gli occhi verdi quasi attaccati al vetro e spalancati per la meraviglia.

"Woooow! E' stupendo!" esclamò la bambina, usando una mano per attirare l'attenzione di sua mamma, che comunque stava ammirando lo stesso, impressionante panorama. "Hey, mamma, guarda lì! Credi che la nostra casa sia laggiù?"

"Non lo so, tesoro..." rispose dolcemente Sayuri. "Proviamo a guardare meglio..."

Seduto dall'altra parte della cabina, posato come era sua consuetudine, Tohma assisteva con nostalgia e un pizzico di invidia a quello spettacolo di quotidianità tra madre e figlia, perdendosi quasi senza volerlo in immagini del suo passato...

 

[FLASHBACK]

...Nella sua mente, Tohma rivedeva sè stesso da bambino, in piedi su una collinetta coperta di erba verde, vicino alle rive di un placido lago. Ad accompagnarlo, una donna molto bella ed elegante ma dall'aria pensierosa... e in qualche modo triste, vestita di bianco, che portava con sè un parasole, e i cui lunghi capelli neri ondeggiavano con grazia nella leggera brezza che spirava.

Il Tohma bambino, con espressione trasognata per il bellissimo paesaggio che vedeva, alzò lo sguardo verso la giovane donna, che rispose con un sorriso dolce e sbiadito...

[FINE FLASHBACK]

 

"Tohma-kun?"

Il ragazzo biondo venne risvegliato dalla voce di Chika, e i suoi occhi azzurri si spalancarono per la sorpresa. Sia la piccola festeggiata che la signora Daimon, in quel momento, avevano rivolto lo sguardo verso di lui, dubbiose e un pò preoccupate... e subito Tohma si rimproverò tra sè per averle forse messe in imbarazzo. "Tohma-kun, c'è qualche problema? Non ti stai divertendo, per caso?" tornò a chiedere Chika, sbattendo gli occhi.

"Al contrario, Chika-chan... signora Daimon..." rispose Tohma, dopo essersi schiarito la voce. "Non ricordo di essermi mai divertito tanto in vita mia."

Stava probabilmente per aggiungere qualcosa, quando una insolita luce colorata illumiò per un istante, di sfuggita, il suo volto, filtrando attraverso il vetro della cabina rotante, e un botto lontano percosse i suoi timpani, facendogli provare una temporanea sensazione di fastidio. Perplesso dal fatto che lo spettacolo di fuochi artificiali iniziasse così presto, Tohma si voltò nella direzione da cui era provenuto lo scoppio... giusto in tempo per sentirne arrivare un altro! E un altro! E un altro ancora, tutti accompagnati dalla stessa luce rossa di prima! Per allora, anche Sayuri e Chika si erano accorte dell'anomalia, e guardavano confuse in quella direzione, chiedendosi cosa potesse essere.

"Che strano..." mormorò Chika. "Hanno già iniziato con i fuochi artificiali?"

Tohma ci mise un attimo a trarre le dovute conclusioni. "No, Chika-chan... questo è qualcosa di molto più pericoloso... un Digimon è apparso nel Mondo Reale!"

 

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Kouji e Kouichi, in quel momento i più vicini alla ruota panoramica, si fermarono di botto sui loro passi. Entrambi i gemelli, in particolare Kouji, avevano avuto in quel momento una strana sensazione... come una scarica elettrica che aveva colpito il loro cervello, diffondendosi lungo i nervi per tutto il corpo, e avevano avuto lo strano presentimento che ci fosse qualcosa che non andava in quella direzione, dalla quale avevano sentito provenire le esplosioni!

"Kouji-niisan!" esclamò Kouichi, allarmato. "lo... lo senti anche tu? Takuya-kun ci aveva detto che aveva sentito una cosa del genere, quando aveva percepito la presenza di quei DemiDevimon all'ippodromo!"

Il detentore degli Spirits della Luce annuì, e con la coda dell'occhio colse Tohma, Sayuri e Chika che scendevano dalla cabina, ora tornata a terra, della ruota panoramica, con il biondo agente che raccomandava a madre e figlia di mettersi al sicuro. Nello stesso momento, i due gemelli iniziarono a sentire le urla di paura delle persone che cominciavano a fuggire, e un gigantesco Digimon nero e sferico apparve in tutte le sue dimensioni, scagliando bombe per ogni dove! Ecco da dove venivano quelle luci e quei botti!

Il cellulare di Kouji squillò in quel preciso istante, e il ragazzo lo afferrò rapidamente e rispose. Come aveva previsto, si trattava di Takuya... "Pronto, Takuya-kun? Sì... sì, lo abbiamo sentito anche noi! E lo vediamo in questo momento! Hm... No, non conosco questo tipo di Digimon, ma... io e Kouichi siamo i più vicini, ce ne occupiamo noi... e Tohma-kun sta arrivando in questo momento! Voi, comunque, tenetevi pronti ad intervenire se ci saranno problemi... Hm... sì, ci pensiamo noi! Chiudo!"

Kouji premette il pulsante di fine chiamata, proprio nel momento in cui Tohma si avvicinava a loro. "E' una fortuna trovarvi qui, agenti Minamoto e Kimura..." commentò, estraendo il suo Digivice-Ic, e poi facendo comparire Gaomon. Il lupetto pugile si mise subito in guardia e fece cozzare i pugni tra loro, guardando fisso il massiccio Digimon nero che continuava imperterrito a seminare panico tra la folla. "Temo che dovrò chiedere il vostro appoggio per fermare questo Digimon. Siete disponibili a darmi una mano?"

Senza una parola, i due gemelli premettero un pulsante sui loro cellulari... che, in un istante, si trasformarono nei loro D-Tector! Ricevuta la risposta che sperava, Tohma annuì, e guidò il suo Digimon e i gemelli verso il luogo da cui veniva la minaccia...

 

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Minaccia che aveva assunto la forma di un enorme, sgradevole Digimon sferico del diametro di non meno di cinque metri, che rassomigliava ad una sorta di bomba sferica tutta nera, con corte gambe e braccia, e un volto bruttissimo dalle folte, appuntite sopracciglia arancioni che si intersecavano a V sopra il naso, un paio di occhi perennemente nascosti da un paio di occhiali rossi che ricordavano una visiera futuristica, e una bocca relativamente piccola dalle labbra grigie esageratamente larghe, quasi qualcuno le avesse spiaccicate contro un muro! Indossava soltanto un paio di guanti rossi e stivali dello stesso colore, e i suoi capelli, se così li si poteva definire, erano una corta criniera rossa ed ispida che coronava le tempie della creatura. La caratteristica più peculiare, tuttavia, era una miccia accesa che ardeva sopra la calotta cranica del Digimon, sprizzando scintille gialle senza tuttavia mai consumarsi. Le creatura stava scagliando bombe a destra e a sinistra, demolendo il parco giochi e facendo scappare tutti coloro che si trovavano nei dintorni... e la sua risata chioccia e trionfante faceva capire che era fiero della confusione che stava provocando!

"Hahahahaaa! Guardate e tremate, piccoli umani!" esclamò il Digimon, sollevando i pugni in aria. "Perchè io sono il grande BomberNanimon, e sono qui per darvi una lezione!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: BomberNanimon

Anche chiamato: Citramon

Tipo: Invasore

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Freethrow Bomb

Digimon metallico il cui intero corpo è, in effetti, una bomba. Ama far esplodere tutto ciò che gli sta attorno. Si sa molto poco di lui, dal momento che è stato scoperto solo recentemente.

(Nota dell'analizzatore: in certi ambienti, è conosciuto come Citramon per problemi di censura...)

 

"Hohohohooo! Prendete questo! E questo! E quest'altro! Freethrow Bomb!" esclamò BomberNanimon, creando altre bombe nelle proprie mani, e scagliandole a tutto ciò che gli capitava sotto tiro, lasciando solo crateri e terra bruciata attorno a sè. Era talmente assorto nella sua opera di distruzione, che non si accorse di Tohma, Gaomon e dei due gemelli che stavano arrivando finchè questi non furono a pochi metri da lui... e solo allora, incuriosito, si voltò, fissandoli con ottusa ostilità. "E voi... voi chi siete? Sparite subito, o vi farete male, formiche!"

Nessuno dei quattro agenti della DATS gli diede confidenza. Tohma, in particolare, era troppo irritato dal fatto che quel Digimon stava rischiando di rovinare il compleanno di Chika, per farsi impressionare da delle vuote minacce. Fissando BomberNanimon con aria sprezzante, il ragazzo biondo attivò il suo comunicatore per parlare con il quartier generale e aggiornarli sulla situazione. "Quartier generale, mi ricevete? Qui agente Norstein, nell'area 308. Un Digimon senza controllo, identificato come BomberNanimon, è apparso in zona. Con me ci sono gli agenti onorari Minamoto e Kimura. Chiedo l'esclusione immediata dell'area al pubblico accesso."

"Sì, qui quartier generale." rispose subito la voce del capitano Satsuma. "Reazione digitale confermata. Il settore 308 sarà ora escluso all'accesso pubblico. Agenti Norstein, Minamoto e Kimura, rimanete in standby e attendete nuovi ordini."

Ma Tohma fece qualcosa che i gemelli e Gaomon non si aspettavano da lui. Senza mai perdere la sua espressione controllata, il genio biondo si avvicinò ulteriormente il comunicatore e rispose agli ordini. "Negativo, signore... mi dispiace, ma questo è un ordine a cui non posso obbedire." affermò freddamente. "Si tratta di una questione personale."

"Cosa?" chiese un perplesso Satsuma, all'altro capo della comunicazione. "Cosa vuole dire, agente Norstein?"

Tohma non rispose alla domanda, e interruppe seccamente la comunicazione, mentre Gaomon avanzava, con la guardia alzata, per affrontare BomberNanimon, che aveva già creato altre bombe e si preparava a scagliarle contro i tre umani impudenti che avevano osato sfidarlo. I due gemelli, da parte loro, erano rimasti sbalorditi dall'inusuale comportamento di Tohma... ma la decisione con cui quest'ultimo si predisponeva ad affrontare il Digimon invasore fece loro accantonare ogni possibile rimostranza, e Kouji e Kouichi si guardarono negli occhi, scambiandosi un rapido gesto affermativo prima di creare una sfera di Digi-Code nelle loro mani, e inserirla nel D-Tector!

"EXECUTE!" esclamarono contemporaneamente. "BEAST SPIRIT EVOLUTION!"

Non appena il Digi-Code fu completamente sparito all'interno del piccolo congegno elettronico, una luce bianca avvolse completamente i loro corpi, trasformandoli in dati e facendo loro cambiare forma e dimensioni! Quando emerse da quel gioco di luci, Kouji si era trasformato in KendoGarurumon, il gigantesco lupo dall'armatura lucente che Tohma aveva già visto nella battaglia con Digmon, qualche giorno prima... mentre Kouichi era stato sostituito da un Digimon meccanico del colore dell'ebano, simile ad un enorme leone robotico il cui corpo era punteggiato di piccoli cannoni laser, e decorato, in particolare sulle spalle e sulla criniera, da delle eleganti grazie dorate, che ricordavano molto ornamenti in stile medievale. Il muso era tozzo, con un paio di occhi rossi, e denti corti e seghettati che si intravedevano tra una mascella e l'altra, e la criniera, posta in risalti dai suoi contorni dorati, era composta da una schiera di lame luccicanti, e da una grossa piastra di armatura a forma di foglia, con un rubino circolare incastonato al centro, che offriva ancora maggiore protezione al Beast Spirit delle Tenebre! Le sue zampe erano robuste ma agili, e terminavano con tre dita armate di artigli dorati. Altri cannoni più piccoli erano montati sui quarti anteriori, e sulla punta dell'esile coda, e altri gioielli sferici rossi erano visibili sul petto e sui quarti posteriori. Con un balzo, il leone nero atterrò agilmente sul terreno davanti a BomberNanimon, ed esplose in un fragoroso ruggito di battaglia!

"KENDOGARURUMON!" esclamò il Beast Spirit della Luce.

"KAISERLEOMON!" ruggì il leone meccanico, attorniato da dei raggi di luce nera che si sprigionavano dalla sua criniera.

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: KaiserLeomon

Anche chiamato: JaegerLoweemon

Tipo: Cyborg

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Beast Spirit

Attacchi: Ebony Blast, Dark Master

Il Beast Spirit dell'Oscurità, anche conosciuto come 'Il Leone delle Tenebre', creato dal saggio AncientSphinxmon come controparte di KendoGarurumon. Il suo corpo è estremamente resistente, essendo protetto da un materiale speciale conosciuto come Obsidian-Digizoid. Il suo attacco Dark Master penetra qualsiasi armatura!

 

Mentre i gemelli completavano la loro trasformazione, anche Tohma attivò il suo Digivice-Ic, tenendolo puntato su Gaomon. "Facciamo la nostra parte anche noi, Gaomon!" esclamò con decisione.

Il lupetto si voltò appena un pò verso di lui, facendo un cenno con la testa. "Sì, signore!" affermò, il Digi-Code che già cominciava ad avvolgere il suo corpo come preludio alla Digievoluzione. Con un ultimo gesto, Tohma fece illuminare il Digivice!

"Signora Sayuri, Chika-chan... io vi proteggerò!" giurò a bassa voce. "DIGI-SOUL CHARGE!"

"Gaomon shinka... GAOGAMON!"

Quando finalmente i due Beast Spirits e la forma Champion di Gaomon furono schierati, BomberNanimon indietreggiò di un passo, spiazzato... ma si riprese subito dalla sorpresa e creò altre bombe nelle sue mani, scagliandole contro i tre Digimon avversari! "Hahaaa! Tutto qui, piccoletti? Ci vuole ben altro che due cucciolotti e un gattino per fare paura al grande BomberNanimon! Prendete queste! Freethrow Bomb!"

Una raffica di sfere esplosive nere venne scagliata contro Gaogamon, KendoGarurumon e KaiserLeomon, che si mossero rapidamente ed evitarono l'attacco, lasciando che le bombe esplodessero sul marciapiede senza danneggiare nessuno! Il Beast Spirit delle Tenebre si vide arrivare addosso un'altra raffica di bombe, ma reagì con prontezza, acquattandosi sul terreno e sparando un enorme raggio di energia oscura da un cannone che gli uscì da un compartimento sulla schiena!

"Ebony Blast!" esclamò KaiserLeomon, e il raggio nero intercettò le bombe ancora in volo, facendole detonare senza danni per poi proseguire le sua corsa e centrare in pieno il gigantesco Digimon esplosivo! BomberNanimon grugnì e barcollò pericolosamente, abbassando la guardia, ed esponendosi così all'attacco combinato di KendoGarurumon e Gaogamon!

"Grazie, KaiserLeomon! Al resto pensiamo noi!" esclamò il lupo dalla corazza bianca, aprendo la bocca e sparando un laser bianco contro l'esplosivo invasore. "Ecco un fuoco d'artificio tutto per te, BomberNanimon! Lupine Laser!"

"Spiral Blow!" esclamò Gaogamon, soffiando un tornado contr BomberNanimon. I due attacchi si combinarono a mezz'aria, e investirono l'invasore con la potenza di un treno espresso lanciato a tutta velocità, facendo detonare le bombe ancora inesplose che teneva tra le mani, e scagliando BomberNanimon sul pavimento con un potente schianto! Il Digimon nemico emise un altro verso di dolore, e si accasciò a terra... ma non ebbe il tempo di rialzarsi, in quanto Gaogamon gli fu subito addosso, bloccandolo con le zampe anteriori artigliate! Erano così vicini, che BomberNanimon riusciva a vedere la tremenda affilatura dei canini sporgenti del lupo! Il nemico era praticamente in trappola!

"Ottimo! Un buon gioco di squadra!" affermò Tohma, lodando la rapidità di pensiero e di azione sia dei due fratelli che del suo Digimon. "Ed ora, Gaogamon, finiscilo!"

"Sì, signore!" Gaogamon ripetè quella che ormai era la sua frase tipica, prima di voltarsi verso il furente BomberNanimon e apprestarsi a dare il colpo finale che avrebbe esposto il suo Digi-Code... ma prima che si potesse organizzare, BomberNanimon lo colse di sorpresa, creando dal nulla una enorme quantità di bombe, che tenne saldamente tra le mani! Erano talmente tante, in effetti, che quasi non si vedeva più il volto di BomberNanimon! Colti di sorpresa, Gaogamon e i due B-Spirit indietreggiarono, consentendo al nemico di rialzarsi e di avanzare verso di loro con le bombe ardenti tra le mani! Se fossero esplose tutte assieme... sarebbe stato un disastro! Di quella zona del parco giochi, e di tutti coloro che non erano ancora fuggiti, sarebbe rimasta soltanto polvere!

"Vi porterò all'inferno con me, bastardi!" imprecò BomberNanimon. "Avanti, provate ad attaccarmi, se avete fegato! Che aspettate? Le mie bombe non sono così pazienti, lo sapete?"

Tohma strinse i denti per larabbia, mentre osservava il suo Digimon e i suoi colleghi indietreggiare sempre di più, alla disperata ricerca di un modo per attaccare BomberNanimon senza correre troppi rischi. Doveva pensare, e farlo in fretta, prima che tutte quelle cariche esplosive detonassero... ma come?

Il ragazzo biondo sobbalzò nel momento in cui un'idea poco ortodossa, ma forse efficace, prese forma nella sua mente! Ma certo! Poteva funzionare... con un pò di fortuna, avrebbe allontanato BomberNanimon a distanza di sicurezza dal parco giochi, e inoltre...

"Gaogamon!" chiamò Tohma... e non appena il lupo azzurro si voltò per ascoltare i suoi ordini, il ragazzo mezzo-austriaco levò un indice in alto e indicò il cielo ormai blu come il mare sopra di loro. "Scaglialo in aria con tutte quelle bombe!"

Gaogamon sorrise con fare astuto. Forse aveva capito cosa voleva fare il suo 'signore'... per una volta, data l'occasione, voleva unire l'utile al dilettevole! "Bene, signore! Lo consideri già fatto!" rispose... e i capi della sciarpa rossa che portava al collo scattarono verso i piedi calzati di stivali di BomberNanimon, avvolgendosi attorno alle caviglie! Il volto sgradevole del Digimon esplosivo si contorse per la rabbia... e BomberNanimon cercò di tirare verso di sè, opponendosi alla spinta di Gaogamon, che invece cercava di trascinarlo dalla parte opposta. Il contrasto durò per qualche secondo, senza che nessuno dei due guadagnasse vantaggio sull'altro... ma vene spezzato quando KendoGarurumon intervenne, aprendo le sue 'ali' metalliche e schizzando verso il distratto BomberNanimon ad altissima velocità!

"Howling Star!" esclamò il lupo corazzato, colpendo il nemico alla schiena con i bordi affilati delle sue ali! BomberNanimon ringhiò di dolore e perse la presa sul terreno, dando facilmente partita vinta a Gaogamon, che si girò rapidamente e trascinò con sè il nemico per poi scagliarlo in aria a decine di metri d'altezza, bombe e tutto!

"Adesso tocca a te, KaiserLeomon!" esclamò Gaogamon, rivolto al Leggendario Guerriero delle Tenebre, che non se lo fece dire due volte e, dopo aver preso un pò di slancio, si proiettò a tutta velocità contro il nemico sospeso in aria, con un lungo ruggito di battaglia! Un'ombra nera uscì dalle sue fauci e si avvolse attorno al suo corpo, trasformando il leone meccanico in un proiettile di pura oscurità mentre si dirigeva verso il suo bersaglio!

"Dark Master!" ruggì KaiserLeomon al momento dell'impatto! BomberNanimon si irrigidì mentre KaiserLeomon lo attraversava letteralmente, quasi fosse stato fatto di nebbia, e riappariva dall'altro lato dopo essergli riemerso dalla schiena! KaiserLeoon riprese subito solidità, e BomberNanimon rimase per un attimo sospeso in aria, come paralizzato, mentre mormorava le sue ultime parole.

"Ach... WarDevidramon-sama... ho... ho fallito... Aaaaaaargh!"

...

...

*KAAAAAA-BOOOOOOOOOOMMMM!!!!*

Le bombe che il Digimon invasore teneva tra le mani esplosero tutte contemporaneamente, sommergendo BomberNanimon con i loro effetti di luce e il loro polverone, e facendo partire una raffica di esplosioni secondarie tutt'attorno, a mò di fuochi d'artificio! Il cielo si colorò di un trionfo di sgargianti colori rossi e blu che si susseguirono per diversi secondi, e in mezzo ai quali apparve un trionfante ed illeso KaiserLeomon, il cui corpo si stava rapidamente trasformando in una forma più umanoide...

"KaiserLeomon... slide evolution... Loweemon!" esclamò, mentre passava alla sua meno potente ma più versatile forma umanoide e si fermava a mezz'aria, fluttuando in mezzo alle luci e ai colori che accompagnavano la fine di BomberNanimon. Da terra, anche Tohma, Gaogamon e KendoGarurumon ammiravano in silenzio lo spettacolo... e quando la confusione si fu diradata abbastanza, Loweemon potè vedere, non molto lontano da lui, la sagoma ombreggiata di BomberNanimon con il Digi-Code che orbitava attorno a lui. Senza perdere tempo, estrasse il suo D-Tector e si apprestò a purificare il Digimon malvagio, concludendo così il lavoro.

"Sarai assorbito, spirito malvagio! Le Tenebre ti purificheranno!" esclamò, muovendo il suo Digivice in una traiettoria orizzontale davanti a sè. "DIGI-CODE SCAN!"

Come al solito, il codice venne risucchiato nel Digivice del Leggendario Guerriero, e BomberNanimon si trasformò in un grosso uovo grigio decorato con dei cerchi rossi dal bordo frastagliato, che precipitò verso terra e giusto nelle mani del preparato Tohma Norstein, mentre Loweemon scendeva delicatamente verso terra e, una volta atterrato, scioglieva la trasformazione. L'imprevisto spettacolo di fuochi d'artificio, tuttavia, non si fermò lì, e continuò ancora, immergendo il cielo notturno in una festa di luci colorate che ipnotizzò letteralmente tutti coloro che potevano vederla nel raggio di centinaia di metri! Anche gli altri Leggendari Guerrieri, che in quel momento stavano accorrendo sul posto per dare una mano a Tohma e ai gemelli, si fermarono, ammirando lo spettacolo! E, fuori dal luna park, Kaoru e Shinya, usciti sotto la sorveglianza delle forze di polizia, riuscirono persino a dimenticare per un attimo la loro preoccupazione per i loro compagni, per osservare l'incredibile spettacolo!

Ma la loro gioia era nulla, paragonata a quella di Sayuri e Chika. La bambina castana, in particolare, ammirava quasi in estasi i giochi di luce, pensando che quello era stato davvero il più bel compleanno della sua vita!

 

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In un'aula di liceo, uno stremato Masaru Daimon si afflosciò sul banco, beatamente inconsapevole di quanto era appena successo.

"Finalmente... ho finito..." mormorò a fatica. "Diavolo... questo esame di recupero... è stato una tortura!"

 

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"Tohma-kun! Ragazzi! Siamo qui!" esclamò Chika, salutando con la mano Tohma e i Leggendari Guerrieri, tutti tornati in forma umana, che uscivano lentamente dal parco giochi, destreggiandosi tra le ali di folla tutt'attorno al Senter Puroland. Ora che l'allarme era rientrato, e gli inibitori mnemonici della DATS stavano facendo il loro lavoro di cancellare dalla mente di tutti i ricordi dei Digimon, la situazione era molto più calma... anche se questo non aveva sminuito l'ansia di Shinya e di Kaoru, che stavano vicino alla bambina e a sua madre, cercando di vedere i loro amici che uscivano dai cancelli del parco. Con loro grande sollievo, erano tutti presenti... e sembravano stare bene, nonostante la confusione appena risoltasi.

Mentre Takuya e i suoi compagni andavano da Shinya e Kaoru (e Takuya non perse tempo a dare un abbraccio al suo fratellino, per scusarsi di averl fatto stare in pensiero), Tohma si rivolse con fare apologetico a Sayuri e Chika. "Mi dispiace, signora Daimon... Chika-chan... temo proprio che, dopo questo incidente, non saremo in grado di vedere i fuochi d'artificio..." affermò, guardando stancamente verso l'alto.

Ma la gentile Sayuri fugò immediatamente i suoi timori, inclinando la testa e sorridendo mentre teneva gli occhi chiusi, con quel suo fare rassicurante. "Non credo che sarà un problema, Tohma-kun!" disse pacata. "In fondo... li avete lanciati tu e gli altri ragazzi, quei fuochi d'artificio che abbiamo appena visto, non è vero?"

"Ehm..." affermò Tohma, un pò imbarazzato. "Beh, a dire la verità..."

"Tohma-kun..." Prima che il giovane genio potesse schermirsi, sentì una piccola mano, appartenente alla festeggiata, aggrapparsi alla sua giacca per attirare la sua attenzione. Il biondo si inginocchiò, guardando negli occhi Chika, e stava per chiederle se andava tutto bene...

Quando la bambina lo precedette, dandogli un bacetto sulla guancia!

"I fuochi d'artificio erano davvero belli, Tohma-kun!" commentò, con un gran sorriso sul suo grazioso visetto, mentre le guance di Tohma si coloravano di rosso... e Izumi e Kaoru emettevano dei versetti di gioia per la tenerissima scena! "Grazie mille! E' stato il più bel compleanno della mia vita!"

Tohma si sfregò la guancia, in completo silenzio. Quel semplice, disinteressato gesto di affetto lo aveva completamente spiazzato... proprio lui, che conosceva a memoria formule matematiche che avrebbero lasciato perplessi uomini con il triplo dei suoi anni, e che aveva preso un dottorato all'Università di Stoccolma... era stato disarmato dal bacetto di una bambina! Era una sensazione strana... ma, doveva dirlo, molto dolce... una sensazione che non aveva più provato da quando la sua mamma se n'era andata...

"Dopo tutto questo viavai, mi è venuta un pò fame..." disse Chika, rivolgendosi a sua madre, mentre i Guerrieri Leggendari e i loro amici si radunavano lì attorno. "A te no, mamma?"

"Sì, in effetti..." affermò la signora Daimon. "Anzi, sapete che vi dico? Perchè voi ragazzi non vi fermate a casa nostra, per cena? Così stiamo ancora un pò assieme, e vi ringrazio della bella giornata con la mia cucina fatta in casa! Ovviamente, Tohma-kun... la cosa vale anche... e soprattutto... per te!"

Ancora un pò sbalordito per il bacetto di prima, Tohma ci mise qualche secondo per riconnettere... e quando lo fece, rispose alla giovane madre con un cenno di assenso, e un sorriso quasi radioso! "Se per lei non è un disturbo, signora Daimon... ne sarei molto onorato! Spero che la giornata sia stata di vostro gradimento, e... buon compleanno ancora, Chika-chan!"

"Buon compleanno!" proseguì Takuya, rivolgendo alla sorella del suo amico un segno dell'okay, e al suo seguirono subito gli auguri di tutti gli altri membri del gruppo.

"Tanti auguri, Chika-chan!" disse Kaoru, avvicinandosi a Junpei e mettendogli una mano sulla spalla dopo un istante di esitazione. "Oh, evedo che sta arrivando qualcun altro ad unirsi ai festeggiamenti..."

In effetti, quando gli altri si voltarono per vedere di cosa stava parlando Kaoru, ecco arrivare di corsa, ancora vestito della sua uniforme scolastica e con la cartella in mano, un esausto Masaru Daimon, che si fermò vicino a sua sorella a riprendere fiato. "Hanf... hanf... eccomi... finalmente sono arrivato! Buon... buon compleanno, sorellina! Allora... com'è andata la giornata?"

"Ciao, fratellone Masaru!" lo salutò Chika, andando da lui per dargli un abbraccio. "Finalmente sei arrivato! Ma quanto ti hanno tenuto con quell'esame? Hehehee... comunque, sì, è stata una giornata bellissima! Tohma-kun ha proprio pensato a tutto!"

"Hehehee... ma davvero?" chiese Masaru, rimettendosi a posto i capelli scompigliati dalla corsa. "Beh, in tal caso... ti devo ringraziare, Tohma! Non credevo avresti avuto così tanto successo!"

Tohma lo guardò, con espressione falsamente critica. "Te l'ho detto, no? Io sono un uomo che mantiene sempre le sue promesse!"

Un pò più in là, con un sospiro, Takuya abbandonò le braccia lungo i fianchi. "Aaaah... e anche questa giornata si è conclusa bene, nonostante qualche imprevisto! Mi sono davvero divertito... anche tu, Shinya?"

"Sì... davvero molto, fratellone Takuya!" rispose il più piccolo dei fratelli Kanbara, rivolgendo un sorrisone a cinquantaquattro denti al maggiore. "La tua amica Izumi-san ha avuto una grande idea... ci siamo divertiti tutti, oggi!"

Con le guance leggermente colorite, Izumi si avvicinò a Takuya e gli mise una mano sulla spalla... con il risultato di fare un pò emozionare il ragazzo castano. "Heheheee... modestamente, devo dire che quando mi ci metto, ho delle grandi idee!" affermò, falsamente modesta! "E comunque... anch'io mi sono divertita molto, oggi! E complimenti a Kouji-kun e Kouichi-kun per come hanno sistemato quel Digimon! Una vera... bomba!"

Kouji alzò le spalle con un sorriso ironico. "Normale amministrazione. Quel Digimon non era un degno avversario."

Izumi si mise una mano davanti alla bocca e ridacchiò, per poi rivolgersi nuovamente a Takuya. "Oh, già... e prima che mi dimentichi, Takuya-kun, devo ringraziarti anch'io per la bella giornata..." affermò. Prima che Takuya, che aveva fatto una faccia sbalordita, potesse chiederle cosa voleva dire, se la vide avvicinare audacemente... e, in un istante, la vide dargli un bacio sulla guancia!

L'effetto fu immediato, e il Guerriero del Fuoco si colorò immediatamente di un bel rosso gambero che gli donava moltissimo, mentre restava a bocca spalancata ad osservare la biondina che allontanava timidamente la faccia, sorridendo con le guance a loro volta leggermente imporporate! Da parte loro, gli amici di Takuya ebbero dellereazioni abbastanza diversificate: Kouji rimase indifferente, Kouichi sorrise, Kaoru guardò dall'altra parte, non volendo essere di troppo in quel momento tra i due; Shinya sghignazzò sotto i baffi, Tomoki sgranò leggermente gli occhi... e Junpei, che fino a due anni prima si sarebbe ingelosito, fischiettò con tono ammirato. "Accidenti, Takuya-kun... questa sì che è una bella prima base!" mormorò tra sè, stando bene attento a non farsi sentire.

"Questo... era per ringraziarti di essere stato con me!" disse Izumi, la voce appena segnata da un accenno di timidezza. Per quanto Izumi fosse una ragazza decisa e diretta, anche lei aveva i suoi momenti di insicurezza, quando aveva a che fare con i sentimenti. "E'... è stata davvero un bella giornata, Takuya-kun... e spero di passarne altre così!"

Anche Takuya, come Tohma prima di lui, non riuscì a dire nulla così, sul momento... e soltanto quando il suo battito cardiaco si fu calmato, riuscì a prendere un bel respiro e articolare di nuovo un discorso, sorridendo dolcemente alla ragazza bionda. Era da un pò di tempo che stare vicino alla sua amica gli faceva questo effetto... ma ancora non era sicuro di cosa fare o cosa dirle, quindi decise, per il momento, di lasciare le cose com'erano!

"E' stato un piacere, Izumi-chan... Davvero!"

 

----------

 

"Pronto?" chiese una donna sulla quarantina d'anni, ben nascosta tra il resto della folla che si allontanava dal parco giochi, mentre rispondeva al suo telefono cellulare. "Oh, sì... sì, professor Kurata, sono proprio io... hmm... sì... sì, professore, purtroppo è vero... un Digimon... in mezzo alla folla... hmm... sì, ho preso un pò di dati, e glieli invierò al più presto... certo... sì, e purtroppo anche la mia piccola Kaoru ha rischiato di essere coinvolta. La DATS lo ha fermato, ma... no, non sono adatti per questo compito... Non sono disposti a fare quello che deve essere fatto... è una cosa di cui dobbiamo farci carico noi... sì... sì, certo, non mancherò! Vedrà che andrà tutto bene! La ringrazio ancora e... arrivederci a domani!"

Chiharu Umino interruppe la chiamata, e si voltò a guardare il colorato ingresso del parco giochi in cui si era appena verificato l'incidente di BomberNanimon. I colori sgargianti, e lo spettacolo di fuochi d'artificio che c'era stato poco prima, avevano fatto ben poco per fugare le sue preoccupazioni...

"Kaoru-chan, questa volta hai rischiato grosso... non permetterò che quei mostri mettano in pericolo la tua vita! Quei maledetti Digimon... hanno fatto quello che hanno voluto già da troppo tempo!"

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Uff, dopo un'intera giornata passata a scrivere... sono riuscito a terminare anche questo capitolo! Accidenti, che impresa! Mi è venuto molto più lungo di quanto immaginassi... spero che sia stato anche interessante, ma temo di essermi reso noioso in alcuni punti. Purtroppo, mi sa di non avere uno stile di narrazione troppo fantasioso...

In ogni caso... tanti auguri, Chika! Oh, e ovviamente, tanti auguri anche al sottoscritto, che li ha compiti esattamente alle 21:25 del 21 Luglio! Heheee... vogliate perdonare un pò di auto-pubblicità...

Il videogioco a cui giocano Chika e Tohma verso metà capitolo è Arcana Heart, un picchiaduro 2D esclusivamente femminile a cui ho giocato mentre ero in Giappone! E' un gran bel gioco, anche se ha una curva di apprendimento molto ripida! Oh, e anche la scena nel ristorante di okonomiyaki è stata presa pari pari dalle mie esperienze nella terra del Sol Levante! Gli okonomiyaki sono una delle migliori invenzioni gastronomiche della storia dell'umanità... superati soltanto dal ramen! ^_^

Spero che ai romantici siano piaciuti gli accenni di Takuya/Izumi che ho inserito (La Scrittrice, questi sono per te!), e spero che rappresentino un'evoluzione abbastanza plausibile del loro rapporto nella serie Frontier! Più avanti ce ne saranno anche di più, quindi... oh, e ovviamente farò avvicinare un pò anche Junpei e Kaoru! Tra non molto, la nuova amica dei Leggendari Guerrieri avrà una bella sorpresa...

Il prossimo capitolo sarà dedicato a Yoshino e ad Izumi, come in questo ho approfondito un pò Tohma e Kouji, soprattutto il primo. Cosa accadrà? E quale segreto svelerà la nostra eroina dai capelli rossi? E nel frattempo... cosa stanno facendo ChaosGallantmon e i suoi leccapiedi?

Nel prossimo capitolo, un pò di risposte! Per adesso, vi saluto, e vi dò appuntamento al prossimo aggiornamento!

 

Justice Gundam

 

  
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