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Autore: LuxKatoUlisse    03/05/2014    1 recensioni
Nel 21° secolo sono passati 8 mesi da quando Lux Black, l'eroe che ha salvato il futuro, è ritornato a casa per ricominciare da zero una nuova vita.
Il ragazzo, cresciuto e maturato grazie alle esperienze ricevute, dirige uno stile di vita equilibrato insieme ai suoi nuovi amici, fino a quando un giorno viene richiamato dal futuro per affrontare una nuova terribile minaccia universale insieme ai suoi amici di sempre: Michelle, John e Alex.
Kim Arthur, il famigerato criminale della storia umana, sta formando un tremendo esercito di serial killer, intenti a distruggere su larga scala universale Human Nation e l'intera galassia; la posta in gioco è altissima stavolta.
Al gruppo di Lux si uniranno altre persone e altre alleanze militari, e insieme affronteranno nuove insidie, nuovi misteri e tanti colpi di scena.
Lo spazio e la tecnologia ritorneranno ad essere al centro della scena e questa sarà anche la volta buona in cui Lux conoscerà finalmente l'amore.
Il passato del ragazzo tornerà a farsi vedere, mostrando altri particolari nascosti e scomode verità che completerebbero il suo più grande puzzle della sua vita.
Un'altra grande battaglia (più terribile della precedente) sta per avere inizio.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il ragazzo del futuro (LA TRILOGIA)'
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Capitolo 13

Natale a Human Nation (seconda parte)

 
 


24 dicembre 3005

Quella fredda mattina di Vigilia, Lux si svegliò di colpo dal suono del campanello della porta, si alzò per andare ad aprirla e trovò per sua sorpresa Martina con un pacco in mano.
Ella indossava una elegante camicia bianca con un piccolo fiocco rosso a papillon al centro della gola, una minigonna (in stile spaziale) nera intorno alla vita, delle calze marroni, dei tacchi a spillo bianche e, infine, aveva un bellissimo rossetto sulle labbra, uno smalto celeste sulle unghie delle mani, un piccolo ferma capelli a forma di cuoricino e un po' di trucco sulle palpebre degli occhi.
Lux si complimentò con lei, dicendole con un'aria stupita:

- … Sei… sei bellissima!!! -
- … Grazie… - rispose la ragazza con il muso arrossito e la testa calata in basso.
- Ah… se … se vuoi puoi anche entrare… Mi sono svegliato da poco, non badare al disordine del letto. - la invitò Lux.
Non preoccuparti. -

Dopo essersi accomodata, Martina pose il pacco a Lux, augurandogli:

- Buona vigilia di Natale, Lux. -
- Grazie. - rispose il ragazzo
- Lo so, è una piccola sciocchezza, ma spero che ti piaccia.
Però aprilo a mezzanotte, ok? -
- Non preoccuparti; rispetto sempre le tradizioni Natalizie. -

Martina osservò il panorama di New Washington dal balcone dell'amico, notando dal lontano la Casa Bianca, il Campidoglio e la metropoli futuristica con le auto volanti che sfrecciavano in cielo ad alta velocità.
Lux preparò nel frattempo una tazza calda di cioccolata e, porgendola poi a lei, le disse:

- Ho pensato di prepararti una tazza di cioccolato caldo, sai? Con questo gelo che c’è a New Washington. -
- Sei molto gentile, caro. - rispose felicemente la ragazza.

Dopo aver bevuto la tazza di cioccolato ed essersi leccata le labbra per ripulirsi dai residui del cacao, Martina chiese al ragazzo:

- Mio padre è andato su Proxima Centaury per motivi di lavoro, la mia sorellina è impegnata a eseguire i suoi doveri di Space Master di Saturno e io sono rimasta sola.
Io ho sentito da Lady Earth che tu organizzi qui la vigilia di Natale con i tuoi amici e quindi… ecco… io… non per essere invadente, ma… -
- Ho capito! Vuoi unirti a noi, non è cosi? Certo che puoi festeggiare insieme a noi la vigilia di Natale. - le rispose Lux contento.
- COSA??? DICI SUL SERIO? -
- Si, Martina. -
- Oh, che bello!!! Grazie Lux. -
- Figurati! Chiederò a Michelle di aggiungere un altro posto a tavola. -
- Ne sarei molto grata. Cucina bene la tua amica Michelle? -
- È una dea dell’arte culinaria, credimi. Cucina dei piatti che ti fanno leccare i baffi. -
- Ah, ok. Sarei molto felice di gustare i suoi piatti. -

Ad un tratto, senza accorgersene, Martina fece cadere con un movimento sbagliato del braccio destro la tazza di cioccolato a terra e si calò per raccoglierla.

- LASCIA, LA RACCOLGO IO!!! - le ordinò Lux.

Le loro mani, però, si incrociarono come la volta precedente, facendo provare a queste due persone un sentimento di attrazione reciproca.
Lux accarezzò leggermente il pollice della mano sinistra di Martina, arrivando fino al palmo della mano per poi proseguire verso il polso.
Lei toccò l’indice, il medio, l’anulare e il mignolo della mano destra di del ragazzo, provando una sensazione di attrazione sempre più forte.
Gli occhi di Lux e quelli di Martina si fissarono a vicenda, con i loro cuori che battevano sempre più forte ogni volta che i loro volti si avvicinavano; ambedue i ragazzi si sentivano disorientati.
Martina, accarezzando leggermente il viso di Lux, provò un'immensa tenerezza nei suoi confronti e a sua volta lui accarezzò quella mano della ragazza.
Poi lei, alzandosi, gli disse con un'aria premurosa nei suoi confronti:

- Tu stai buono qui che prendo una scopa e tolgo la tazza rotta. -
- Ok. - rispose il ragazzo con un’aria imbambolata.

Dopo aver tolto da terra i pezzi della tazza, ella si avviò verso la porta ma prima di andarsene disse a Lux:

- Scusami per prima, è solo che… hahaha… che certe volte mi assento per un po'. -
- Non è successo nulla, tranquilla!!! - la tranquillizzò lui.
- Ecco, appunto:... - disse sottovoce la ragazza con un’aria delusa - … non è successo nulla. -

Lux provò dentro di se una specie di senso di colpa.
Martina, improvvisamente, abbracciandolo molto forte, lo baciò sulla guancia destra e poi se ne andò via correndo.
Il ragazzo, porgendosi una mano sulla guancia baciata dalla ragazza, rimase senza parole.
Non c’erano dubbi:
la coppia era innamorata.

 

Ristorante di Cramsh

Per schiarirsi le idee Lux andò nel ristorante di Cramsh, bevendosi una tazza di camomilla.
Vedendolo giù di morale, Cramsh chiese al ragazzo:

- Cos’è che ti affligge, amico? -
- Cramsh... - rispose lui - Ti ricordi quando qualche mese fa tu mi dicesti che un giorno avrei incontrato la mia anima gemella? Ecco, credo di averla incontrata. -
- URRA!!! MA È UNA NOTIZIA FANTASTICA!!! -
- Sssssss, abbassa la voce, per favore; non voglio che tutti quanti sappiano i fatti miei. -
- Oh, scusa, hai ragione. -
- Comunque io e lei non siamo ancora fidanzati, però credo che anche lei prova le stesse cose che provo io. -
- In che senso, Lux? -
- Cramsh, ogni volta che ci fissiamo negli occhi entriamo in trance.
Stamattina lei è venuta nel mio appartamento a portarmi un regalo e quando la tazza del cioccolato è caduta e ci siamo chinati per raccoglierla, CI SIAMO ACCAREZZATI LE MANI. -
- Woh, le mani! Weh, allora sei su una buona strada, figliolo. -
- Che vuoi dire? -
- Lux, SVEGLIA!!! Lei è cotta di te. -
- … Ne sei sicuro? La prima volta che ci siamo conosciuti abbiamo litigato; ce ne siamo dette di tutti i colori. -
- MEGLIO!!! Non lo sai che “l’amore non è bello se non è litigarello”? Anche con la mia Ginevra mi successe la stessa cosa. -
- Ginevra? -
- Si, la mia Ginevra. Quella gattina mutante aveva un peperoncino in corpo ma infondo possedeva un grande cuore. -
- Per caso ti stai riferendo alla tua quarta e ultima moglie? -
- Proprio così! Quando c’eravamo conosciuti per la prima volta, litigammo per un piccolo malinteso ma quando sapemmo che i nostri genitori erano in ospedale, per caso ci incontrammo di nuovo.
Poi facemmo pace io e lei. -
- Interessante! Mi sarebbe tanto piaciuto conoscerla di persona. -
- Era una donna fantastica in tutti i sensi, l’unica che ha scatenato il mio cuore e la mia adrenalina a mille. -
- Woh, doveva essere una super donna. -
- Molto di più, Lux, molto di più. -
- Ti manca tanto, è? -
- Certo, soprattutto durante le feste di Natale.
Lei credeva sul serio nel valore del Natale;
Se fosse ancora in vita, sarebbe stata un’ottima madre. Ti racconto la storia, se vuoi. Tanto i miei dipendenti stanno lavorando
in cucina e poi a quest’ora vengono solo poche persone. -

- Ti ascolto volentieri, Cramsh. -

Così Cramsh raccontò il suo primo incontro con la sua amata Ginevra, arrivando poi al loro primo appuntamento.

 

Sabato, 18 aprile 2995

Quella sera a Londra, Cramsh si preparò al suo primo appuntamento con Ginevra, uscì di casa con la sua space – macchine volante e si diresse nei pressi di Buckingham palace per prelevare la sua amata.
Ginevra indossava un tailleur da sera blu con le spalle scoperte, degli orecchini a quarzo sui bulbi delle orecchie, un rossetto sulle labbra, dello smalto rosso sulle unghia delle mani e dei piedi, e dei sandali con il tacco.
Inoltre la donna aveva un bellissimo profumo di Chanel.
Cramsh le disse:

- Woh… Sei bellissima!!! -
- Grazie, Cramsh. - rispose la donna con il muso arrossito.
- Ti sei messa anche un profumo meraviglioso; è Chanel, non è vero? -
- Si, hehehe, esatto!!! -
- Sali in macchina, altrimenti facciamo tardi. -

Ginevra obbedì e i due partirono alla volta dello spazio, dato che il ristorante si trovava su una base orbitante intorno a New Gaia (Terra).

 

Al ristorante

Il ristorante era situato all’interno di un hotel di lusso a 12 stelle, con un servizio a doc (lo stesso ristorante in cui andarono Lux e Martina).
Dopo aver parcheggiato l’auto, i due scesero dal veicolo e si diressero verso l’entrata.
Anche lì si udì la solita musica classica da sala, con un’atmosfera di lusso:
“La donna immobile”, la canzone classica suonata con i violini.
Quella sera vennero una moltitudine di persone importanti da tutta Human Nation:
brillanti avvocati di successo, ministri planetari e intergalattici, ricchi borghesi, attori di innumerevoli premi d’oscar, medici, sindaci e tanti altri.
Gli ospiti non erano altro che gente ricca, con qualche figlio di papà.

Cramsh si sentì imbarazzato in quel momento, dato che non si sentiva assolutamente appartenere ad una gerarchia di lusso:
egli era sempre appartenuto alla borghesia media.

 

Ginevra, non vedendolo a suo agio, lo tranquillizzò stringendogli affettuosamente il braccio destro e accarezzandogli il viso, dopo di che lei gli disse:

- Non essere teso, Cramsh. Andrà tutto bene. -
- Sei molto gentile, Ginevra… Sei una gattina stupenda. -
- … Grazie. - rispose lei con il muso arrossito.

La coppia si sedette ad un tavolo circolare per due e un cameriere (un essere umano proveniente da Urano) mostrò loro il menù:

 

Menù per gli ospiti: bon appétit.

Antipasto - Costo in Dollari

  • insalata del principe besuar: 120,00 $;
  • spaghetti bolliti alla Cesaroni: 140,00 $;
  • merluzzo schiacciato alla Biscardi: 100,00 $;
  • delizie del mare del Giappone: 300,00 $.


Primi piatti - Costo in Dollari 

  • minestrone orientale: 200,00 $;
  • fusilli alla Mercuriana: 250,00 $;
  • minestrone ortodosso di Costanza: 170,00 $.


Secondi piatti - Costo in Dollari

  • focacce alla brace alla Nixon: 190,00 $;
  • mix di fette di mozzarella, patate verdi e melone: 110,00 $;
  • eschargò rinnovato: 130,00 $.

Dolci & buffet - Costo in Dollari
  • torta di nonna Margherita: 118,00 $;
  • carica di dolcetti ripieni al cioccolato: 150,00 $;
  • babà con ripieno di gelato all’arancio: 50,00 $.



Dopo essersi messi d’accordo, i due scelsero:
l’insalata del principe Besuar, le delizie del mare del Giappone, i fusilli alla Mercuriana, le focacce alla brace di Nixon e la torta di nonna Margherita.
Mentre mangiavano l’antipasto, Ginevra chiese a Cramsh:

- Ti piace questa insalata? -
- Molto!!! - rispose lui - Si paga tanto, ma si mangia da Dio. -
- Hahaha, sei veramente spassoso, lo sai? -
- Tu dici? -
- Senti un po':
tu sei fidanzato? -

- Beh… in verità sono stato fidanzato tre volte e tutte finite tragicamente:
la mia prima ragazza fu un essere umana e ci innamorammo subito, la seconda invece fu un alieno (un clariano con esattezza) ma la nostra relazione durò meno di una settimana. Il mio terzo amore invece fu un robot, bellissima, ma un giorno venne investita da un tir e non la si potette più riprogrammare. -
- Ah, capisco… Amori sfortunati, a quanto pare... - rispose stupita Ginevra
- Tu invece sei fidanzata? -
- No, purtroppo. Sono ancora “vergine”. -

Udendo tale risposta, a Cramsh gli andò di traverso l’insalata, che però, fortunatamente, venne ingoiata con colpi di tosse.

- Oddio, stai bene??? - gli chiese preoccupata Ginevra
- È tutto a posto, piccola!!! - rispose Cramsh - Quindi non sei fidanzata, giusto? -
- Si. -
- Ammazza, ma devi essere una santa, allora!!! -
- WHAT??? -
- Come mai, se posso saperlo? -
- Sono sempre stata molto carina fisicamente ma purtroppo mi corteggiano solo dei uomini bastardi che non pensano ad altro che a gareggiare fra loro, a bere solo birra e ad amare unicamente le auto da corsa. -

In quel momento Cramsh, con aria imbarazzata, non riuscì a distogliere lo sguardo dai grossi seni di Ginevra ma quando alla fine ci riuscì, i suoi occhi caddero su due budini al cioccolato, che in quel momento si muovevano a causa dei piccoli movimenti che la coppia faceva sul tavolo con i gomiti; i budini gli ricordarono molto i seni di lei.
La donna gli disse ancora:

- Ah, dimenticavo:
molto spesso mi corteggiano anche dei maniaci sessuali (umani, alieni, androidi e addirittura anche i mutanti).
AH, I MASCHI!!! Sono tutti uguali! -
- Capisco... - disse imbarazzato Cramsh – Senti, ti va di mangiare le “mammelle”? -
- COSAAAA??? -
- Ops, scusami, volevo dire “i budini al cioccolato”. - si scusò lui con un volto imbarazzato, dopo aver avuto un imbarazzante lapsus. -

La fronte fronte dell'uomo si bagnò di sudore con l'aumentare dei suoi battiti cardiaci, ma la donna gli rispose con un sorriso soave:

- Ok, caro, proviamo questi budini. -
- COME, ORAAA??? DAVANTI A TUTTI??? - gridò imbarazzato Cramsh, alzandosi da posto.

In quel momento l'uomo ebbe un altro lapsus, intendendo male la risposta della donna.

- … Sicuro di sentirti bene, Cramsh? - gli chiese Ginevra con aria preoccupata per lui.
- … Ah... Si, si, sto bene, cara... Ops, volevo dire “Ginevra”... -
- Ti vedo molto agitato in questo momento. Forse sarà sicuramente questo ristorante di lusso.
Sai? Mi sento un po' incolpa per averti condotto qui, ti vedo un po' affannato, poverino. -


La premura affettuosa di Ginevra nei suoi confronti gli fece salire a mille l'adrenalina, tanto fargli salire anche la sua temperatura corporea.

- Oddio, ma hai la fronte che scotta!!! Poverino... - gli disse Ginevra, toccandogli la fronte – Sarà l'aria condizionata di questo ristorante. -
- Potrei andare un attimo in bagno? - le chiese imbarazzato Cramsh.
- Ma certo! - rispose lei, molto preoccupata per lui.

Alzandosi da posto e dirigendosi verso il bagno, Cramsh si schiaffeggiò violentemente davanti a uno specchio, dicendosi poi a se stesso:

- SEI UN IDIOTA, UN IDIOTAAA!!! … NON GUARDARE LE TETTE, NON GUARDARE LE TETTEEE!!! MANIACO... DI M*** -
- Hey amico, che mi dici delle sue belle gambe vellutate? - gli chiese allegramente la sua immagine riflessa sullo specchio, la quale gli face anche l'occhiolino.

Cramsh, spaventandosi per ciò, indietreggiò la testa ma poi si rese conto di aver avuto un'allucinazione.

- Problemi con una donna? - gli domandò improvvisamente un prete neutralista, il quale uscì dalla porta del WC.
- … Lei è un prete? … Perché si trova qui?... - gli domandò stupito Cramsh.
- Sii te stesso, figliolo; non temere di quello che poi arriverà dopo.
Buona serata. -

Il prete se ne andò dopo aver aperto la porta del bagno e quando Cramsh lo rincorse per chiedergli delle chiare spiegazioni sulla sua presenza, non trovò più nessuno; si sarà immaginato anche ciò?
Cramsh ritornò da Ginevra e questa, contenta di rivederlo, gli chiese:

- Ben tornato, Cramsh caro. -
- Grazie mille, Ginevra. - rispose lui sempre con aria imbarazzata – Quindi, ritornando a noi, cerchi solo un uomo normale, vero? -
- Si! Non mi importa se egli è un umano, un cyborg, un mutante o un alieno:
io sono un po' all’antica (amo la semplicità). -
- Per me sei fantastica. - le disse Cramsh con tanta ammirazione e con un espressione profonda .
- Cosa? - gli chiese stupita Ginevra
- Ah… a … Tu mi piaci… ecco…cioè, volevo dire che tu … mi piace il tuo carattere, ecco. -
- … Grazie. -

 

Liti razziste

A loro insaputa, un cliente accanto udì tutta la loro conversazione.
Costui era un uomo sui quaranta anni, il quale cenava accanto ad una signora con un fisico un po' in sovrappeso.
Egli era alto 1,60 m e aveva i capelli castani, corti e brizzolati, uno smoking nero, delle scarpe lucide di cuoio, un po’ di peluria sul mento e dei occhi blu.
Quest’uomo, ridendo a squarcia gola, in modo da farsi sentire a tutti, disse:

- HAHAHA, INCREDIBILE,… Mio Dio, dove siamo arrivati con questo governo Neutralista. -, poi, rivolgendosi alla gente, gridò:

- HEY, GENTE, GUARDATE QUESTA COPPIA DI MUTANTI; DA QUANDO LA LORO ESISTENZA VENNE RITENUTA LEGALE, ORA ANCHE I CANI E I GATTI SI ACCOPPIANO, HAHAHA!!! -
- Qualche problema con i mutanti, amico? - gli chiese furioso Cramsh, alzandosi dalla sedia.
- Cramsh, ignoralo, ti prego. - lo implorò Ginevra con aria premurosa.
- Bene, bene, bene. - disse l’uomo, umiliando Cramsh - Ma guardate che piccioncini che abbiamo qui:
un cane e una gatta mutante che stanno insieme, oh. -
- NON VEDO NIENTE DI MALE NEL CENARE CON UNA CREATURA CHE PER NATURA MI DOVREBBE ESSERE NEMICA.!!! -
- Oh, poverino:
il cagnetto non sa più quello che dice!!! -

La gente in sala si mise a ridere, ma Ginevra si toccò la fronte, avvertendo un senso di malore.

- IGNORANTE!!! - gridò Cramsh all’uomo - DAL TUO ATTEGGIAMENTO, MI DAI L’IDEA CHE SEI UN CONSERVATORE BIGOTTO!!!
STAMMI ASSENTIRE, NANEROTTOLO:
QUA COMANDIAMO NOI!!!
Non accettare il diverso e l’evoluzione, è indice di ignoranza!!! -
- Hai finito? - gli chiese l’uomo con un’aria indifferente - Perché ciò che hai appena detto è una grossa baggianata POLITICA!!!
Il diverso non ha mai portato nulla di buono, meglio stare all’antica.
Amico:
ti consiglio di leggere il “MITO DEL BUON SELVAGGIO” di Rousseau (opera del 18° secolo dc); vedrai come cambierai idea. -
- Mio marito ha perfettamente ragione. - intervenne la moglie grassa dell’uomo con un accento inglese a doc e una personalità snob.
- Brava cara, digliene quattro a questi mutanti!!! - lo incoraggiò il marito.
- Ribadisco ciò che ho detto. - rispose la moglie - Voi mutanti siete nella stessa situazione dei gay del 21° secolo dc.
Non avete alcun diritto in verità.
E poi tu, cane mutante, come puoi uscire con quella sgualdrina di una gatta? -
- PREGO, SIGNORA!!! CERCA PER CASO ROGNE??? NON MI SEMBRA CHE LEI SI POSSA VANTARE DATO CHE LEI È TALMENTE GRASSA CHE SI SARÀ DIVORATA PERFINO LA LISTA DELLA SPESA!!! - le rispose furiosa Ginevra, alzandosi anche lei da posto.
- Calmati Ginevra!!! - la tranquillizzò Cramsh - Non ne vale la pena prendersela con queste persone ignoranti fino al midollo. -
- Oh, my God!!! - invocò la signora - E così tu ti chiami “Ginevra”??? Oh, Santo cielo, come avranno osato i tuoi genitori a darti il nome di una cara principessa del Medioevo? -
- SICURAMENTE IL MIO NOME È SEMPRE MEGLIO DEL SUO, SIGNORA!!! - gridò furiosa Ginevra alla signora.
- Hey gatta, chi ti credi di essere: Lady Diana? - gridò l’uomo a Ginevra.
- E ANCHE SE FOSSE, LEI SAREBBE DEGNA DI QUEL NOME!!! - intervenne Cramsh, difendendo Ginevra.
- COSA??? Lady Diana... una gatta??? Hahaha!!! - rise a squarcia gola l’uomo.

Poi l’uomo, andando di lei, le fece rovesciare un bicchiere di Champagne sul suo vestito, dicendole poi:

- Oh, ma come mi dispiace. - disse ironicamente - Chissà quanto avrà pagato quel vestito.
In realtà non so come se lo può permettere dato che lei è una barbona pezzente!!! -
- Scusatemi, devo andare. - disse Ginevra con gli occhi lucidi.

Dopo che Ginevra se ne andò, l’uomo rise a squarcia gola, superando del tutto la tolleranza di Cramsh il quale, accecato dalla rabbia, stese a terra l'uomo con un pugno di una potenza inaudita.
Sua moglie rimase senza parole dal gesto del mutante;
l’uomo era disteso a terra svenuto, con un po' di sangue che gli usciva dal naso.
Per togliere il disturbo, Cramsh uscì fuori dal ristorante, attraversò un piccolo sentiero e raggiunse Ginevra la quale, seduta su una pietra a guardare dal lontano il satellite lunare di New Gaia, piangeva.
Cramsh, abbracciando con amore la donna, asciugò leggermente le sue lacrime con le dita e le disse:

- Scusami… È tutta colpa mia!!! Dovevo ignorare a quel cretino. -
- No, Cramsh, la colpa è mia che siamo andati in questo ristorante. - rispose lei.

Ginevra continuò a piangere disperatamente, si alzò e gridò con disperazione:

- SONO STANCA DI CIÒ CHE SONO!!! -
- CALMATI, GINEVRA!!! - la pregò Cramsh
- Noi siamo dei mutanti, Cramsh, e alcune persone ci prendono in giro solo perché non siamo creature naturali. -
- I nostri progenitori non avevano origini naturali, noi, invece, siamo nati dai nostri genitori, perciò più naturale di cosi. -
- Cramsh, guardiamo in faccia la realtà:
tu sei un cane… e io… sono una gatta. Noi dovremmo essere nemici per natura. -

Stanco di sentire ciò, Cramsh si avvicinò a lei, la fissò attentamente negli occhi e con determinazione le disse:

- Ginevra, IO NON SONO UN CANE… E TU NON SEI UNA GATTA!!! Siamo solo dei mutanti, tutto qui!
Anche se abbiamo il viso di due animali che sono nemici per natura, abbiamo anche il corpo di sembianze umani.
Si, è vero: magari caccerai dalla bocca delle palle di pelo e farai le fusa quando qualcuno ti dimostra il suo amore, però non siamo solo questo!!!
Guarda le mie mani, Ginevra, e guarda i nostri corpi:
tu hai il corpo di una donna e io quello di un uomo. 
Abbiamo dei sentimenti umani. -

- Come puoi parlare di “umano” in noi? - gli chiese Ginevra
- Ti sbagli!!! Noi siamo molto di più di ciò che sembriamo. -
- Dici sul serio? -
- Si! Ginevra:
se tu mi chiedessi di stare per tutta la vita insieme a te, io accetterei volentieri il tuo invito!
Tu mi piaci, Ginevra, mi piaci fin dalla prima volta che ti ho vista, anche se allora abbiamo litigato. -

Ginevra si sentì sciolta e amata da Cramsh:
il suo cuore le batteva all’impazzava, proprio come stava accadendo a Cramsh.

I due si accarezzarono a vicenda i loro visi, si toccarono leggermente le mani, provando così una sensazione di attrazione tattile.

 


Quando i loro visi si avvicinarono lentamente, Cramsh e Ginevra si baciarono appassionatamente, dichiarandosi così il loro amore eterno.
 

Presente, 24 dicembre 3005

Dopo aver raccontato questa storia a Lux, Cramsh abbassò il capo per nascondersi le lacrime che gli scendevano lentamente dai suoi occhi.
Lux, rimasto senza parole dalla storia d’amore del suo amico, gli disse:

- Ribadisco ciò che ti ho detto prima, Cramsh:
mi sarebbe tanto piaciuto conoscere di persona Ginevra. -
- Lei era l’unica a farmi sentire protetto e amato. - disse con nostalgia Cramsh
- Ti capisco. -
- Lux, io credo che fra te e questa Martina sia scoppiato un feeling molto particolare:
purtroppo per me non ci sono speranze per portare in vita Ginevra, ma tu, ragazzo mio, sei ancora in tempo.
Mi raccomando:
proteggi Martina a qualunque costo, solo così lei potrà starti vicino per sempre. -
- Lo farò, amico mio, e lo farò anche per te e per Ginevra!!! -
- Ti ringrazio, Lux. -
- Di niente. Se quello che dici tu è vero, allora anche Martina prova un'attrazione verso di me.
Quando sto con lei, mi dimentico di Michelle. -
- Mi ricordo che tu hai avuto una cotta sfrenata per lei. -
- Si, Cramsh, ma forse ora non più:
ora che ci penso bene, lei non ha mai provato un'attrazione per me, Martina invece si.
Credo che la coppia “Michelle & Morgan” andavano più che bene. -
- Lux, è storia passata, ormai. Ora hai trovato una candidata perfetta per il tuo fidanzamento. -
- Hai ragione però sembra che io ne stia facendo una questione di Stato. -
- Beh, Lux, nessun essere umano desidera morire da solo:
un partner al proprio fianco allevierebbe la brutalità della morte. -
- DAI CRAMSH, NON ESSERE GRUTTESCO!
a proposito di Michelle, lei dov’è ora? -
- Non ne ho idea ma di solito in questo periodo natalizio la gente va anche al cimitero per trovare i propri cari estinti.
Credo che Michelle sia al cimitero di New Washington, dove risiede la lapide di Morgan. -
- Si, è probabile, ora vado a rintracciarla, grazie Cramsh. -
- Di niente, Lux, e BUONA VIGILIA DI NATALE!!! -
- Grazie mille Cramsh, anche a te. Lo sai? Io stasera organizzo nel mio appartamento un grande cenone.
Anche tu sei invitato, lo sai? -
- Woh, grazie amico, non mancherò al cenone. -
- Benissimo! L’appuntamento è verso le 19:00. -
- Non mancherò, amico. -



Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

   
 
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