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Autore: EllY_cup    03/05/2014    1 recensioni
Età rinascimentale in Olanda.
Quella primavera tutto il regno splendeva, dalle praterie in fiore agli affari economici. Sophia d'Orange non era la classica principessa che ci si aspetta di conoscere e lo capirà bene Thomas, secondogenito del sovrano di Francia, costretto a fare visita alla corte per correggere la sua cattiva condotta.
I due si erano già conosciuti, ma un incidente li aveva fatti dividere. Si ricorderanno?
E i loro cuori? Sophie capirà di chi deve essere veramente innamorata?
Amori, chiacchiere e balli a corte vi attendono.
*Questa storia non è basata su fatti realmente accaduti*
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Rinascimento, Periodo Tudor/Inghilterra
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Salve a tutti.
Questa volta scopriremo chi è Thomas.
Spero che fin ora la storia sia di vostro gradimento, aspetto altre visite e recensioni (senza farvi problemi, se non vi piace ditemelo! I commenti negativi sono anche costruttivi)
Un bacio 
EllY**

DUE
 

La carrozza prese una buca e il braccio del principe di Francia non resse la testa dal movimento brusco ed egli si svegliò di scatto.
“Oh ben svegliato principino”disse in tono scherzoso Stephen, il suo migliore amico.
“Grazie” rispose Thomas stiracchiandosi, un dolore improvviso gli colpì la schiena, quella carrozza era proprio scomoda, sarebbe stato molto meglio andare a cavallo, pensò.
“Non siamo ancora arrivati? Quanto è distante questa Olanda?” domandò il ragazzo sbuffando.
“Siamo già in Olanda, manca poco all’arrivo al castello” rispose Katherine , sorella di Steph.
“Non fare quell’espressione contrariata, è colpa tua se sei qui..” commentò Steph vedendo che Thomas era in procinto di lamentarsi.
“Possiamo non parlarne? Grazie..” rispose il principe con un filo di nervosismo “Beh ditemi com’è l’Olanda? Dato che devo scontare la mia pena tanto vale che sia in un posto gradevole”.
“Gradevole? Amico mio guarda fuori dal finestrino, le vaste praterie, le coltivazioni di fiori il sole che splende e rende tutto più bello” l’amico sospirò felice poi si rivolse alla sorella “Scommetto che Sophie non perde occasione di sfruttare questo magnifico sole..”
“Oh lo credo bene fratello anche io lo farei se fossi in grado di cavalcare come lei” commentò Kath sistemandosi un ciuffo che era scivolato dall’elaborata acconciatura.
“Ebbene chi è mai questa Sophie?” chiese il principe curioso. I due fratelli si guardarono dubbiosi e attesero qualche secondo in più prima di rispondere.
“Sophie è nostra cugina, principessa d’Olanda” rispose Steph lentamente. Thomas guardò i due interrogativo non capendo perché si stessero comportando in quel modo. C’era qualcosa di strano negli sguardi allarmati che i fratelli si mandavano, ma non ci fece molto caso, voleva solo uscire da quella carrozza infernale.
“Non ti dice niente quel nome?” chiese Kath intenta a non ignorare il clima che si era formato, ormai l’argomento era stato toccato e Thomas non riusciva a vedere vie di uscita.
“No, mai sentito..oh forse sì” commentò serio “ Ah sì era una damigella che ero riuscito a portare nelle mie stanz..”
“Eh finiscila Thomas! Noi siamo seri” lo interruppe l’amico vedendo che il principe ci stava prendendo gioco. “Io sono serio, l’ho sentito solo in quell’occasione” commentò Thomas assumendo un’espressione concentrata. Sophie..Sophie, sì l’aveva già sentito, gli era famigliare, ma non ne sapeva il motivo. Il principe guardò i due amici e subito un’idea gli balenò in testa. Loro sapevano qualcosa.
“Come mai me lo chiedete?” domandò con fare altezzoso.
Di nuovo Steph e Kath si scambiarono sguardi dubbiosi, ma fu la ragazza a prendere parola “Vedi volevamo essere sicuri che.. che non la associassi a una delle tue donnacce che ti porti a letto. Lei è la futura regina d’Olanda e oltre che essere una persona meravigliosa, gentile e bella , potrebbe batterti a duello con la spada quando vuole”. Thomas scoppiò in una fragorosa risata “Non ti aspetterai che ti creda?”
“Ha ragione Thomas, l’ho vista con i miei occhi è un’ottima combattente!” commentò Stephen.
Il principe sbuffò e guardò fuori dal finestrino e notò con piacere che all’orizzonte comparivano degli imponenti cancelli, segno che erano finalmente arrivati.
“Non temere, ci sarà sicuramente qualche donna che soddisferà i vostri piaceri” disse Steph facendo un occhiolino a Thomas  il quale era rapito dalla distesa di tulipani che li circondava.
“Non ci giurerei, ho sentito dire che la maggior parte delle dame sono invaghite del comandante delle guardie reali e da quel che ricordo dall’ultima visita ne hanno tutti i motivi” aggiunse velocemente Kath.
La carrozza rallentò e una punta di agitazione crebbe nell’animo di Thomas, infondo il padre l’aveva mandato lì per la sua cattiva condotta. Era arrabbiato, frustrato e deluso, dal comportamento che aveva assunto il sovrano di Francia nei suoi confronti, ma era anche vero che lo aveva sfidato, ripetute volte, e l’uomo era arrivato ad un limite.
In fin dei conti Thomas era felice di non trovarsi a Parigi sotto gli occhi critici della corte e del sovrano, qui nessuno sapeva cosa aveva fatto, nessuno lo poteva giudicare, a parte i suoi due amici, gli unici.
Superarono i cancelli e meravigliose aiuole di fiori colorati li accolsero. La carrozza si fermò rivelando alcune guardie che li stavano attendendo all’entrata del castello.
“Oh eccoci” disse Steph prima di uscire dal calesse. Thomas uscì subito dopo Kath, si sistemò velocemente la giacca e seguì gli altri verso il castello.
“Bentornati al castello” cominciò a dire un ragazzo poco più vecchio di lui. Gli indumenti fecero intuire al principe che faceva parte delle guardie reali e la medaglia sul petto era segno che ne era a capo. “Sono felice di rivedervi, oh principe Thomas è un onore fare la vostra conoscenza, sono Aäron comandante delle guardie reali”disse il giovane facendo un piccolo inchino. Aveva dei capelli nerissimi che venivano contrastati dalla pelle pallida e gli occhi verdi trasmettevano sicurezza e simpatia. Sembrava il perfetto opposto di Thomas che era biondissimo e con gli occhi azzurri.
“Il piacere è mio Sir Aäron” rispose il principe sorridendo. Il rumore di zoccoli fece voltare tutti, Thomas notò giusto in tempo della preoccupazione negli occhi del comandante, che sparì subito quando capì che era la carrozza dove c’erano i genitori di Stephen e Katherine.
“Aäron caro mio, come state?” urlò Robert fratello della regina. Classico, pensò il ragazzo, era nel suo stile attirare l’attenzione, come spesso faceva nella corte Francese. Per non parlare di sua moglie la duchessa Floran, era famosa per avere delle ottime orecchie da sentinella che potevano ascoltare qualsiasi conversazione, ovviamente senza farsi riguardi se era privata e la divulgava all’intera corte. Ma nonostante questi difetti Thomas provava una certa simpatia dato che lo avevano sempre trattato come un terzo figlio.
“Oh mio caro Aäron, ancora non mi capacito che non siate sposato, guardate che bell’uomo che siete! Magari più tardi voi e Kathe..”
“E’ un piacere rivedervi duchessa, mi rincresce informarvi che non possiamo fermarci a chiacchierare molto, ho ordine di scortarvi dai sovrani” disse in tempo il giovane in modo da zittire la donna. Un piccolo sorriso spuntò sul volto del principe.
Aäron cominciò a camminare verso l’interno del castello e così tutti lo seguirono.
Non era Parigi, non lo era affatto, lo stampo completamente rinascimentale lasciava Thomas allibito, era magnifico come potesse essere tutto semplice e lineare pur mantenendo una certa regalità. Passarono attraverso corridoi pieni di luce mattutina fino ad arrivare alla sala del trono dove vi era riunita una folla di persone, appartenenti alla classe nobile e i due sovrani seduti al loro posto. Appena gli ospiti misero piede nella grande stanza il re si alzò di scatto sorridente.
“Bentornati amici” aprì le braccia affettuosamente per far accomodare i nuovi arrivati nella sala. “Spero che il viaggio vi sia risultato gradevole” continuò.
“Oh il piacere è tutto nostro di essere tornati alla bellissima corte Olandese, e il viaggio è stato incantevole, come sempre” disse Robert facendo una breve riverenza.
“Ne sono felice e come sempre..ci osanni troppo, però devo essere sincera i contadini quest’anno hanno dato il meglio” disse la donna seduta al trono.
La regina d’Olanda era una bellissima donna, pensò Thomas, i capelli color mogano erano raccolti in una lunga treccia che arrivava alla vita, la corona dorata, più fine di quella del re, era saldamente infilata fra i capelli e il vestito verde smeraldo ne risaltava la lucentezza. Gli occhi poi erano di un azzurro in piena burrasca, pronta ad attaccare velieri intrepidi.
“Bentornati a tutti e benvenuto Thomas, siamo onorati di avervi qui” disse la regina avvicinandosi al marito che distava poco più di un metro dagli ospiti.
“L’onore è mio Vostra Maestà, vi ringrazio per l’ospitalità che mi rendete” rispose Thomas sorridendo.
“Ebbene sarete lieti di sapere che questa sera ci saranno festeggiamenti in onore al vostro arrivo” applausi si liberarono tra la folla, Thomas notò che la regina si avvicinò ad Aäron sembravano entrambi preoccupati infine il ragazzo aveva fatto un accenno di consenso, stava per uscire dalla sala quando il re lo chiamò a gran voce.
“Aäron, dì agli stallieri di preparare quattro cavalli che porto gli ospiti a visitare le rigogliose praterie primaverili”
“Ma caro, gli ospiti hanno viaggiato a lungo saranno stanchi dal viaggio, non credi?” disse la regina.
“Re Guglielmo scommetto che le praterie possono essere visitate anche domani, non credete?” chiese Robert.
“Sì avete ragione Robert, ma domani non perderemo tempo io e Sophie vi accompagneremo volentieri fino alla scogliera, vero cara?” chiese il re retoricamente, sapendo benissimo quanto alla figlia facesse piacere cavalcare.
Nessuna risposta arrivò. Thomas notò che la regina lanciò uno sguardo allarmato ad Aäron il quale riuscì velocemente ad uscire dalla stanza, il re rimase sorpreso e i sussurri cominciarono a crescere nella stanza. Dov’era la principessa Sophie? Si chiedevano tutti.
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Il calore del sole riscaldava il viso del principe, il quale si era fermato davanti ad una grande finestra per osservare il paesaggio olandese. Aveva deciso di camminare per il castello per coglierne la vera bellezza e stare in tranquillità.
Dopo che il re aveva capito che la principessa non c’era e la corte aveva cominciato a divulgare la notizia si era scusato con tutti e li aveva rassicurati che Sophie stava bene, era nelle sue stanze per un lieve mal di gola. Thomas non ci credeva, era ovvio che il sovrano mentiva, ma la folla sembrò credergli, quindi non si immischiò e dopo aver visitato la sua camera da letto cominciò a curiosare per il palazzo.
Sì spostò dalla vetrata e cominciò a scendere le scale per avviarsi verso i giardini che tanto lo avevano meravigliato quella mattina. Non sapeva dove fosse Steph e nemmeno Kath, ma non gli importava molto, voleva stare da solo e riflettere, riflettere sulle sue azioni che lo avevano condotto in quel posto, riflettere sul perché suo padre (il re) lo disprezzasse tanto, era il secondogenito certo, ma non per questo non poteva ricevere affetto. Forse è per quello che ha fatto quel che ha fatto, lui era Thomas, quello che combinava guai, quello poco cristiano che senza farsi troppi riguardi aveva tolto l’innocenza a molte donzelle, più di quante gli piacesse ammettere.
Improvvisamente, appena l’aria calda del primo pomeriggio lo avvolse, un senso di vergogna e riluttanza verso i suoi comportamenti lo travolsero.
Qui poteva sistemare le cose? Poteva pentirsi dei suoi peccati e esserne assolto? Forse, o forse avrebbe commesso altri errori.
Proseguendo il suo cammino si ritrovò sotto l’ombra di un albero e sì fermò, per ripararsi dai raggi troppo forti del sole, lì un dolce venticello lo rinfrescò, facendo muovere i lacci della sua camicia bianca e i capelli biondi. Inspirò profondamente, per riempirsi di aria pura, per scacciare i cattivi pensieri, sembrò funzionare, perché una dolce melodia lo fece sorridere. Una voce soave e leggera gli fece aprire gli occhi, attorno a lui non c’era nessuno, a parte qualche guardia e dubitava che fosse un suono maschile.
Girò attorno all’albero finché non vide le stalle e il suo orecchio gli suggerì di andare. La dolce melodia creata da quella voce aumentò di volume man mano che si avvicinava, quando arrivò sulla soglia sì fermò vedendo una ragazza spazzolare un cavallo troppo grande e grosso per lei.
Indossava un mantello bordeaux che in caso di necessità, l’avrebbe nascosta facilmente. Una massa di lunghi capelli era spostata su una spalla mentre l’altra faceva intravedere del pizzo e l’azzurro dell’abito che indossava. Il possente cavallo morello aveva gli occhi chiusi, era completamente preso dalla voce della ragazza, tanto che non sembrò accorgersi di Thomas.
Delle parole dolci e delicate uscirono da quelle che il principe immaginò morbide labbra rosee, interrompendo il canto. L’orecchio dell’animale si mosse verso il punto dove si trovava il ragazzo, e subito la fanciulla si girò allarmata. I lunghi capelli ramati caddero dalla loro posizione e due occhi nocciola lo colpirono, lasciandolo senza fiato.
I due rimasero in silenzio per qualche secondo, la ragazza tendeva la spazzola contro il principe, sembrava spaventata, ma si vedeva come cercasse di mantenere la calma ed escogitare un piano d’azione.
Thomas al contrario era totalmente abbagliato, quel viso, quei lineamenti erano famigliari, ma perché?.
“Mi dispiace non era mia intenzione spaventarvi” disse con voce calma Thomas. La fanciulla abbassò “l’arma” e lo guardò confusa.
“Vi conosco?” chiese.
“No, anche se avete un’aria così famigliare..” il principe fece qualche passo in avanti mentre lei rimase immobile “Ma no, non vi conosco è impossibile, sono arrivato questa mattina” continuò poi.
“Oh voi siete..siete il principe di cui tutti parlano?”
“Credi di sì, sono Thomas principe di Francia” si presentò lui facendo una piccola reverenza. Lei con grazia rispose all’inchino senza però parlare.
“Se posso permettermi..avete una voce incantevole” disse lui avvicinandosi ancora di più.
“Sono onorata del vostro complimento principe Thomas” rispose incontrando gli occhi azzurri del ragazzo.
Entrambi non riuscirono a distogliere lo sguardo, entrambi si conoscevano già, entrambi si erano persi l’uno nello sguardo dell’altra.
“Non..non mi avete detto il vostro nome..”
Il rumore di zoccoli su ghiaia fece scattare la fanciulla, la quale allarmata portò il cavallo nel box. “Voi non mi avete vista!” disse decisa prima di cominciare a correre.
“Aspettate, vi prego..” ma non riuscì a fermarla, la fanciulla si era portata il cappuccio sopra il capo e velocemente si era rintanata nel castello.
Il ragazzo non riuscì a seguirla perché una voce lo bloccò. “Principe Thomas! Cosa ci fate nelle stalle tutto solo?”. Aäron scese dal suo cavallo bianco e lo lasciò ad uno stalliere, mentre si avvicinava al principe sorridendo.
“Io…volevo visitare il castello..” disse non curante delle parole dato che altro gli balenava in testa in quel momento.
“Oh se volete vi accomp..” il capo delle guardie si bloccò di colpo vedendo il cavallo morello che la fanciulla aveva spazzolato poco prima. “Thomas avete visto qualcuno quando siete entrato?”.
“No nessuno, perché me lo chiedete?”
“Nulla di importante, solo mi rincresce, ma dovremo rimandare il giro nel castello, c’è una faccenda di cui mi devo occupare” detto questo si dileguò verso il castello lasciando il principe da solo nella stalla di nuovo.
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Thomas si stava infilando la giacca nera con ricami dorati sul colletto,era nella sua stanza e  guardava il suo riflesso nello specchio, rovinato dal tempo, appoggiato al muro, sì passò una mano fra i capelli biondi e si accomodò sulla poltrona davanti al camino acceso.
La cena si sarebbe svolta fra poco e il re aveva accennato che ci sarebbero stati dei festeggiamenti. Erano tutti così gentili, se solo sapessero cosa aveva fatto Thomas, non lo avrebbero più degnato di uno sguardo.
Delle voci fuori dalla sua stanza lo distrassero dai suoi pensieri, curioso si avvicinò alla porta.
“Dove vado non è affar tuo Aäron..” sussurrò decisa una voce femminile.
“La regina, mi ha incaricato di controllarti, di proteggerti dimmi come posso farlo se continui a fuggire da corte?”
“Sai perché lo faccio..” nella voce della ragazza trasparì un filo di malinconia. Solo allora il principe si accorse che era la fanciulla con cui aveva parlato nelle stalle quel pomeriggio. Gli venne improvvisamente voglia di spalancare la porta, ma questo venne spento dalla voce di Aäron.
“Lo so bene, ma almeno acconsentimi di accompagnarti, così sono sicuro che non ti accada nulla di male” rispose con voce calma e rassicurante.
“Così sia allora, anche se so difendermi benissimo da sola..”
“Oh lo so!” rispose il comandante ridendo.
“ Bene, ora devo prepararmi, mandami qui Juditte e Marie e di loro che mi preparino un bagno caldo, ma in fretta prima che mia madre mi trovi. Oh Aäron, Katy e Steph sono arrivati?”
“Questa mattina, se vuoi mando a chiamare anche la signorina Katherine..”
Thomas rimase sbalordito, come mai un umile fanciulla addetta alle stalla aveva dato un soprannome ai suoi amici?.
“Grazie ne sarei felice..ci vediamo a cena”
“Certo, a dopo Sophie..” .
Non sì sentì più niente se non dei passi che si allontanavano e una porta che si chiudeva di fronte alla sua.
Sophie… Sophie.. la fanciulla addetta alle stalle era la principessa d’Olanda. Il principe confuso più che mai uscì dalla sua stanza in cerca di Steph, doveva sapere di più sulla reale prima di incontrarla durante ai festeggiamenti.
  
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