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Autore: MiketsukamiArisu    07/05/2014    0 recensioni
Lavis è un giovane al servizio dell'Esercito Reale. Suo padre, il comandante, gli ha assegnato una missione senza precedenti: accompagnare il Re Bambino nel Regno del Nord, prima che gli alti ufficiali tentino il Colpo di Stato e lo uccidano. Non sarà da solo, un guerriero lo accompagnerà: un demone, un essere di un'altra dimensione... Che nasconde una sorpresa inaspettata.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La balia continuava a singhiozzare sistemando il Bambino in sella, e Lavis cominciava a sentirsi impaziente. Sbuffò, osservando i movimenti lenti della donna.
“Altezza, ricordate che questa è sempre casa vostra” sussurrò il Primo Ministro nella luce nascente dell'alba. “Un giorno tornerete”
“Si, si” borbottò il piccolo, agitandosi in groppa al cavallo. “Abbiamo finito?” chiese seccamente alla balia che lo stava legando alla sella.
“Si, Maestà” rispose dolcemente lei, asciugandosi le lacrime. “Vi prego, state attento, seguite sempre i vostri protettori, e mangiate a sufficienza!” Il piccolo non rispose e si coprì il viso con il mantello. A Lavis parve triste.
La balia si scostò da sua Maestà e si voltò a fissare la demone. L'espressione addolorata del suo viso si colorì di determinazione, e camminò fino alla figura esile di Nivea per prenderle le mani.
“Signorina, vi affido il Bambino. Dovete prendervi cura di lui come una madre, e state sempre attenta a che non cada da cavallo... Copritelo bene, soffre molto il freddo.”
Nivea parve sorpresa, e di nuovo Lavis affilò lo sguardo in attesa di una reazione violenta. La balia la trattava come se fosse lì per prendersi cura del bambino, e non per combattere. Vide altri uomini portare mano alle spade.
“Ma è naturale” mormorò leggermente sconcertata Nivea. “Gentile signora, è chiaro che mi prenderò cura del vostro protetto. Non avete nulla da temere”
“Sapete prendervi cura di un bambino?” insistette la donna.
“Ho un istinto materno tale e quale al vostro, signora”
“E dormirete con lui, di notte, se ve lo permetterà?”
“Sarà un onore” sorrise Nivea rivolgendo uno sguardo affettuoso al Re. “Spero che mi sarà permesso”
Lavis espirò lentamente. Se sua sorella fosse stata lì, non avrebbe creduto ai propri occhi. Quella demone, eccezion fatta per gli occhi e per il lungo arco che si intravedeva tra i capelli chiari, sembrava percepire le emozioni umane e rispondervi in modo molto naturale. Forse non è così estranea alla compassione come credevamo, riflettè Lavis tra sé e sé.
“Sua Maestà è pronto?” chiese a voce alta, impaziente. Erano in ritardo sul programma, e la luce si faceva sempre più intensa.
“S-si, signorino Lavis, è pronto. Difendetelo con la vostra vita, vi prego” si raccomandò per la centesima volta il Ministro.
“Partite, con la nostra benedizione, e tenete sempre gli occhi aperti” ricordò, scoccando un'occhiata obliqua a Nivea, che saliva su un cavallo imperiale. E non all'amazzone.
Lavis arrossì di nuovo, maledicendosi per la propria ingenuità: Nivea avrebbe dovuto agire in un altro modo per non destare sospetti nella popolazione, ammesso che avessero incontrato gente sul loro cammino. Il giovane sellò il suo baio e lo montò, mettendosi in testa al gruppo.
“Ehi” lo chiamò la demone. “Credo che dovrei stare io in avanscoperta.”
Lavis sussultò. “Ma è peric...” iniziò a replicare, ma uno sguardo di Nivea lo zittì. Giusto, giusto, è lei il guerriero. Sarebbe stato difficile ragionare in quel modo. Si arrese. Prego, passi pure avanti. Maestà, si parte” avvertì.
La testolina coperta annuì, in un movimento impercettibile.
E così partirono.

“Maestà, siete sveglio?” chiese dolcemente Nivea, dalla testa del gruppo.
Il Bambino emise un verso assonnato nient'affatto promettente. Nivea rise.
“Sapete, Maestà, se lo desiderate potete cavalcare insieme a Lavis.” Lavis si sentì percorrere da un brivido, sentendo pronunciare il proprio nome. Intuì dalla voce di Nivea che la ragazza stava sorridendo. “Che ne dite? Così potrete dormire senza timore”

“No!” replicò il Bambino in tono brusco.

Il viaggio era iniziato da ore, ore di cavalcata ininterrotte. L'andamento era disturbato soltanto da qualche breve tentativo di conversazione tra Nivea e il Bambino, che orgogliosamente rifiutava ogni delicato approccio della ragazza. Lavis iniziava a sentirsi piuttosto ignorato.
Si schiarì la voce. “Ehm... signorina?” cominciò esitante.
“Si, signore?” replicò lei senza voltarsi.

“Ecco... Volevo chiedere scusa, sapete, per quell'accoglienza così... tiepida, a Palazzo.” azzardò il ragazzo.”
“A onor del vero, non me l'aspettavo proprio. Diffidenza, sì, conoscete così poco di noi... Ma non in quanto donna. Mi avete davvero sorpreso” ammise lei, senza inflessioni particolari nella voce.
“Ecco... Le donne, da noi... Non si occupano di queste cose” mormorò Lavis. Per la prima volta si vergognò della considerazione che aveva sempre avuto delle donne. Nivea era diversa per la sua natura demoniaca?
“In genere, stanno a casa, si occupano dei bambini...”
“Si, naturalmente ero informata di questo, ma non avevo idea che lo facessero perchè non avevano possibilità di una vita diversa.” sorrise ironicamente la donna.
“Da voi la situazione è molto differente? O siete soltanto...” azzardò Lavis.
“Da noi” lo interruppe bruscamente Nivea, “da noi coloro che si applicano alla conoscenza e all'utilizzo delle arti...” sembrò riflettere per un secondo, in cerca di una parola adatta, “delle arti naturali, diciamo, sono naturalmente predisposti a imparare le arti di combattimento. E sono, statisticamente, in maggioranza femmine.”
“Ma le donne studiano, quindi?”
Nivea si voltò a fissarlo, senza smettere di cavalcare. I grandi occhi bianchi erano spalancati, in un'espressione di sorpresa.
“Ma certo che si. E' ovvio.” Di nuovo, a Lavis parve di vedere un bagliore, accanto alla sua testa. Scomparve dopo pochi attimi.
“Oh.” mormorò Lavis. “E cosa sono le arti naturali?”
La ragazza si voltò di nuovo, a fissare la strada. “I demoni sono esseri che nascono e dipendono fortemente dall'ambiente che li circonda. Nel nostro mondo, siamo esseri estremamente longevi, che condividono parte della loro essenza con quella della terra e della Madre. E' fondamentale per un guerriero imparare a utilizzare e plasmare questa vicinanza alla natura.”
“Usate la magia?” tentò di curiosare Lavis.
“No, direi di no” rispose seccamente la demone.
“Siete... diversi da come vi immaginavamo... voi demoni”
“In che senso?”
“Beh, emotivamente... Siete piuttosto simili a noi umani, no?”
“Emotivamente sì, direi di sì”
“E in tutto il resto?” mormorò confuso il giovane.
Nivea rise e lo guardò ancora, stavolta con un'espressione più dolce in viso. “In tutto il resto decisamente no, credimi.”

  
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