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Autore: Daeva    23/12/2004    1 recensioni
Un'esperimento Rei x Shinji.
Naturalmente è il primo e l'ultimo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rei Ayanami, Shinji Ikari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blue Tokimeki

-Ikari? Già a casa?-
-Mh, non resistevo un altro minuto lì dentro...-
-Che vergogna, diserti le lezioni.-
-Uhm...Non dirlo a mio padre, ok?-
-Suppongo si arrabbierebbe moltissimo se ti vedesse qui a giocare al solitario piuttosto che a prendere appunti di Enzimologia...-
Lui si voltò verso di lei.
I loro sguardi si corteggiarono silenziosi per qualche istante.
-...Segreto?-
Lei sorrise, affogando nei suoi occhi blu -Segreto.-
Gli si avvicinò, spostandogli i capelli scuri dalla fronte chiara.
Gli diede un piccolo silenzioso bacio.
Shinji socchiuse gli occhi, inspirando profondamente l'odore di niente di Rei.
La ragazza si allontanò quindi da lui posando lo zainetto sul pavimento, stiracchiandosi e iniziando a togliersi il giacchettino di lana bianco.
-..Comunque, se proprio non ti piace, perchè non chiedi a tuo padre di iscriverti a un'altra facoltà?-
Shinji tornò con lo sguardo sul 7 di cuori, nella speranza che uscisse un 6 di picche che gli permettesse di togliersi dalle scatole quel 5 di quadri -E secondo te sarebbe una cosa facile?-
-Certo che lo sarebbe.- lei si voltò irrisoria verso di lui, sedendosi sul letto -Anche se per voi due ogni cosa diventa complicata il triplo..-
-Non mi và di contraddirlo... Anche se non mi piace, se si aspetta che diventi farmacologo io lo farò.-
Rei sorrise -Siete davvero teneri voi due...-
Shinji si fece scettico -Già. Mica sono come te. Quando gli hai detto che volevi fare Scienze della Comunicazione lui non ha avuto nulla da ridire. A te non impone mai niente. Lui ti considera matura e responsabile. Qui dentro l'unico deficiente della famiglia sono io.-
Rei si sdraiò sul suo letto e sorrise -Pensi davvero questo?-
-Perchè, tu no? E' così palese...-
-Io credo che mi faccia fare come voglio perchè in fondo non gli interessa nulla di me. Quello a cui tiene veramente sei tu. Tu e il tuo futuro. Io sono solo una comoda e silenziosa coinquilina di cui sarebbe troppo moralmente sconveniente disfarsi.-
-Oh..YATTA!-
-..Che ti prende?-
Lui indicò sorridendo lo schermo -Un 6 di fiori!-

****

-Ikari, oggi un tizio mi ha palpeggiato sulla metro.-
Shinji sputò il succo di frutta all'arancia e alla carota che stava pigramente sorseggiando.
-COSA?!!!-
Rei si sedette a tavola, guardandolo con sconcerto.
-Ti sembra così strano che qualcuno sia fisicamente attratto da me?-
-No, mi stupisce che tu abbia permesso a uno sconosciuto di palpeggiarti!-
-Sai, prima mi ha sfiorato il sedere con la mano, poi con la scusa della solita ressa me lo sono trovato dietro, e ho iniziato a sentire il suo bozzo contro il mio culo. Ho sentito anche il suo respiro. Ansimava leggermente, ma non credo che gli altri lo abbiano sentito.-
-Ma...Ma e lo dici così? Sembra tu stia facendo la relazione di una visita al museo di Scienze Naturali!-
-Come dovrei dirlo?-
-Rei, ti è successa una cosa disgustosa... Dovresti esserne seccata. Invece tu sembri quasi soddisfatta!-
-Non credi che a noi donne faccia piacere sentirci apprezzate sessualmente?-
Shinji la fissò in silenzio per qualche secondo mentre teneva in mano sconcertato una padella.
-Ikari? Cos'è quell'espressione?-
-Ayanami, non capisco se la tua è rassegnazione o perversione. Sono stupito di essere partecipe di questo lato masochista di te.-
-Masochista? Credi io sia masochista?-
-Masochista e un pò ninfomane.-
Rei soffocò una risata -Addirittura?-
-Scusa, che opinioni dovrei farmi di una che si fa tastare il culo in metro di proposito?-
-Ma cosa avrei dovuto fare?-
-Oh, non sò! Spostarti di lì, dargli una gomitata, mandarlo affanculo... Ayanami, non puoi permettere al solito vecchio impiegato di sfogare le proprie frustrazioni sessuali su di te!-
-Ma a me non ha dato poi così fastidio...-
-AYANAMI!-
-..Tu non mi trovi sessualmente attraente?-
-Cos..?-
-Non provi desiderio verso di me?-
-Ma..Ma certo che no!-
Rei si alzò dalla sedia e si diresse verso Shinji, che arrossendo cercava di gestire il pranzo come meglio poteva.
Prese il bicchiere di succo di frutta che stava bevendo il ragazzo.
Posò le labbra sul vetro.
Shinji osservò la sua bocca aderire perfettamente al bordo del bicchiere.
Osservò le labbra di lei schiudersi e riempirsi leggermente di liquido arancione, che poi veniva succhiato golosamente fino a scomparire dietro la carne rosea della sua bocca.
Shinji osservò il vetro del bicchiere appannarsi leggermente a un suo sospiro, dopo che lei staccò le labbra dal bicchiere.
Osservò la punta della sua lingua, per un impercettibile ma eterno secondo, togliere dalle labbra il succo rimasto.
Lei glielo sussurrò nuovamente -..Non provi desiderio verso di me?-
-N..No.-
Rei sorrise, spogliandosi di quella insolita aria seducente -A dire dal gonfiore dei tuoi pantaloni non si direbbe.-
Shinji arrossì incrociando le gambe -Allora è vero che sei una maniaca!-
Lei rise -Sei davvero tenero!-
-Smettila di dire che sono tenero! Mi fai sembrare scemo!-
La sua risata divenne più spontanea e rumorosa.
-Cazzo, Ayanami..Che sadica di merda!-
-Eh,eh...Scusami, dai!-
Lui tacque mantenendo un'aria accigliata.
-Quando fai così somigli a tuo padre. Quanto sei tenero!-
Shinji si voltò di scatto verso di lei -Mavvacagare!!-
Rei strinse il viso di lui tra le dita di gesso, lui rabbrividì un secondo sentendo la forma perfettamente affusolata delle mani di lei sulle sue guance.
Lui le si avvicinò, probabilmente arrossendo un pò.
Lei gli sorrise.
...
-Ayanami?-
-Mh?-
-Prima che mio padre torni dal lavoro.-
-Allora dobbiamo sbrigarci.-
-...Se mi vedesse a letto con te me lo taglierebbe...-

****

-Aehm...Scusami Ayanami, ma non ci riesco proprio...-
-Sei una frana.-
-Grazie per avermelo fatto notare.-
Lei sospirò rassegnata -Il mio destino è morire vergine.-
-Come sei tragica...-
Lui si sollevò da lei un pò seccato, lei si sentì frustrata dal freddo che si rimpossessò della sua pelle.
-Dai, rivestiamoci.-
-Esperimento fallito, quindi.-
-Già...-
...
-Ci riproveremo, Ikari?-
-Sarebbe inutile, Ayanami.-
-E perchè?-
-Perchè non ti amo.-

Sembrò così stranamente ovvia quella frase.
Eppure, Rei, per quanto se la aspettasse, sentì come il suo cuore spappolarsi.
Come fosse un tubetto di colore da spremere.
L'acqua limpida venne a contatto con il colore.
Un blu, un blu intenso ma chiaro, che contaminava con strane venature azzurre il suo cuore ferito, il suo sangue di cera purissima.

-Ah.- riuscì solo a pronunciare.
Lui si voltò verso di lei, mentre si infilava la polo arancione, esitando sui bottoncini al collo.
Si sedette vicino alla ragazza, ancora nuda, sotto le coperte.
Lo sguardo di lei cadde sul suo collo.
Aveva un collo quasi da uomo, ormai.
-Ayanami, non devi farti palpeggiare dalla gente.-
-Anche se è piacevole?-
-Non è affatto piacevole. Non è niente. Se non si provano sentimenti di nessun genere per la persona che te lo fa e quella persona non prova per te tali sentimenti, non può darti vero piacere e vera felicità.-
-Cosa stai cercando di dirmi?-
-Sarebbe un abuso. Una violenza.-
-Io potrei permettertelo.-
-Ma io non me lo perdonerei mai.-
Shinji si avvicinò a lei, le diede un bacio gentile sulla fronte, come quelli che lei era solita dargli.
-...E' un modo gradevole per dirmi che ti faccio schifo?-
-Ma non essere stupida. Chi è quell'idiota a cui puoi fare schifo, Ayanami?-
-Tu, ad esempio.-
-Ma tu non mi fai schifo! Solo...-
-...Solo non mi trovi affascinante e seducente.-
-Ma certo che ti trovo...Cacchio, Ayanami, tu mi piaci molto, mi piaci moltissimo. E' da quando ti conosco che occupi un posticino riservato nelle mie perversioni notturne. Ma non puoi chiedermi di fare l'amore con te, non posso farlo! E non perchè non provi niente per te, ma per il semplice motivo che quello che provo per te non me lo permette!-
-Stai dicendo...Che ti faccio paura?-
Shinji si alzò dal letto.
Una strana espressione.
-Ayanami...Adesso vestiti... Tra qualche minuto verrà mio padre.-
-E' paura, quindi?-
...
-Ti aspetto in cucina...-
-Ok. Adesso vengo.-

****

-Sono a casa.-
-Bentornato.- dissero in coro Shinji e Rei, mentre l'uno portava a tavola il cibo e l'altra terminava di apparecchiare.
Lui posò la sua giacca sull'attaccapanni all'ingresso, poi si diresse verso il suo studio per posare le sue cose.
Shinji iniziò a riempire di riso le scodelle, Rei fissava incerta il suo tovagliolo.
-Ayanami...-
-Mh?-
-Non farti vedere strana.-
-Non credo che il mio atteggiamento sia particolarmente strano.-
Shinji sbuffò sedendosi.
Gendo entrò nella stanza.
-Allora, buon appetito.- ripeterono di nuovo in coro Rei e Shinji.
-Buon appetito.- ripetè l'uomo.
I tre iniziarono silenziosi il loro pasto.
-Uhm... Rei. Mi passi quello?-
Rei scattò con lo sguardo verso la direzione indicata dall'uomo con la bacchetta -Cosa?-
-Il tofu?..- si intromise Shinji.
-Hoshiuri?- chiese Rei.
-Sì..Le zucchine...- annuì Gendo.
Rei sorrise e passò il piatto all'uomo.
Lui sorrise a sua volta.
Shinji li fissava nauseato.
Detestava quando suo padre e Ayanami si comportavano come Pigmalione e la sua Statua.

Si sentiva sempre di troppo, quando loro tre erano insieme.
Aveva davvero paura di Rei?
Paura in che senso?
Li guardò ancora silenzioso conversare amichevolmente.
Paura per ciò che aveva fatto suo padre? Paura per ciò che rappresentava per suo padre?
..O forse...
Paura per ciò che rappresentava per lui?
In questa faccenda suo padre non c'entrava nulla.
Suo padre era una specie di ombra in quella casa, e solo Rei sembrava interessata a parlare con le ombre, tra loro due.
D'altraparte Rei Ayanami è un'ombra.
Un'ombra chiara, luminosa, splendente, ma pur sempre un'ombra.
Un'ombra tagliente, gelida, ironica, a volte inopportuna.
Ma pur sempre un'ombra.
Shinji non riusciva a vederla più come una semplice femmina.
Gli era impossibile pretendere di fondersi con lei, di ricercare piacere sessuale con la sua persona.
Sarebbe stato qualcosa di...
Di...
Di disgustosamente spregevole.

-..E tu, Shinji? Come vanno gli studi?-
-Oh..Ehm..Tutto a posto. Stò preparando l'esame di Enzimologia.-
-Capisco.-
E poi ritornava a parlare con Rei.

Dopotutto non avrebbe poi molto di cui lamentarsi.
Ayanami era una compagnia piacevole, interessante.
Con lei poteva parlare di qualunque cosa, aprirle interamente il suo cuore.
Avrebbe potuto squartarsi il torace e indicarle il nervo preciso che gli provocava dolore.
Rei avrebbe guardato senza disgustarsi o riderne, e avrebbe risolto il problema col suo tocco da chirurgo.
Poteva fidarsi di lei.
Poteva confidarsi, con lei.
Ben sicuro che lei non lo avrebbe mai rifiutato, maltrattato o deriso, per il puro piacere di sentirsi superiore a lui.
Perchè quando lei si sentiva superiore a lui non esitava a dirglielo.
Rei è uno splendido rifugio, una magnifica infermiera, a metà strada tra il profeta, la divinità, la sorella, la madre e la compagna di stanza.
Era una figura troppo perfetta e inviolabile.
E forse era per questo che non riusciva ad amarla.
E forse era per questo, invece, che suo padre la preferiva così ardentemente a lui.

Ma d'altraparte, anche lui la preferiva ardentemente a suo padre.
E forse stava mentendo a sè stesso.
Forse un pò l'amava anche lui.

****

-Dio, Ikari... Sempre con quel computer di merda...-
-Stà zitta, stò chattando.-
-Scommettiamo che mi alzo e te lo spacco con un pugno, quell'affare?-
-Oooh, ma così faresti male al tuo braccino di pastafrolla...-
Rei si alzò dal letto.
Si diresse determinata verso la porta.
-Oh..Ehi..Ayanami? Che fai?!-
-Vado a dire a tuo padre che non mi fai dormire.-
-Cazz..Ma che bastarda! Ok! Altri tre minuti e spengo, ok?-
-Spegnilo adesso.-
-Due..Due minuti?-
-Ikaaariii...-
-Ok, dammi il tempo di salutare ed esco!-

...

-Ikari?-
-Mh?-
-Di cosa parli con quella gente?-
-Uhm, varie cose...Musica, film, cartoni animati..-
-Cartoni animati? A vent'anni vedi ancora i cartoni animati?-
-Beh? Ogni tanto, che c'è di male?-
-Sei davvero tenero.-
-Eccheccazzo cò 'sto tenero! Ayanami, mettila di chiamarmi così, dannazione!-
-Ma è vero!-
-A noi uomini non piace sentirci chiamare "teneri".-
-E tu saresti un uomo?-
-Certo. Certo che sarei un uomo!-
-Un uomo che vede i cartoni animati e ha paura dei rimproveri del padre?-
-Uh...Beh...Anche questo è un uomo. Perchè, secondo te come dovrebbe essere un uomo?-
-Beh, non sò...Come tuo padre.-
-Ah, allora il discorso è chiuso.-
-Perchè?-
-Se inizi a paragonarmi a mio padre non posso certo che uscirne sconfitto.-
-Oh. Non sapevo avessi un'opinione così buona di tuo padre..-
-Ero ironico.-
-Ah, ecco.-
-Il fatto è che tu non hai conosciuto mio padre. Tu hai da sempre conosciuto un'altra persona. Forse l'hai trovato una presenza sicura di cui poterti fidare... Ma mio padre non è affatto così: mio padre è totalmente incapace di prendersi cura degli altri, è totalmente incapace di rapportarsi serenamente con qualcuno, è incapace di interessarsi sinceramente a qualcuno. La sicurezza che ostenta è solo fonte di un'autoconvinzione, la convinzione cioè che niente a questo mondo è in grado di comprenderlo e amarlo come lui meriterebbe. Ma al tempo stesso, credo che quasi pretenda questo amore dagli altri. E' pur sempre un uomo di potere. Non può fare a meno di essere considerato importante dagli altri, anche se credo che a volte questo gli dia fastidio.-
Rei tacque per qualche secondo.
-E per quale motivo con me è così gentile?-
-Probabilmente per lo stesso motivo per cui tu gli sorridi.-
...
-Ikari?-
-Eh?-
-Conosci molto bene tuo padre.-
-Umphf. Già. Così sembra.-
-Non dovresti detestarlo in quel modo, se sei così bravo a comprenderlo.-
-Non posso fare a meno di detestarlo. Per il semplice motivo che siamo identici.-
-Cosa intendi dire?-
-Dà fastidio stare con una persona troppo simile a te. E' come mettersi davanti a uno specchio parlante che ti rinfaccia i tuoi difetti in continuazione.-
-...Quindi è per questo che voi due siete così a vostro agio con me?-
-Mh?-
-Perchè sono vuota e accomodante?-
-Tu ti ritieni vuota e accomodante?-
-Io no.-
-Allora non lo sei.-
-Alcune persone lo pensano di me.-
-Ciò che pensano gli altri non ha la minima importanza.-
-Certo che ha importanza. Se gli altri mi vedono vuota e accomodante forse un pò lo sono, altrimenti nessuno si farebbe questa impressione di me.-
-Ma và. Io non ti considero vuota e accomodante.-
-..Tu come mi consideri..?-
Shinji riflettè un secondo.
-Ti considero bella e importante.-
-Davvero?-
-Certamente.-
...
-Ikari?..-
-Che c'è?-
-Posso dormire nel tuo letto?-
-Eh?-
-Non ti darò fastidio, giuro.-
-Aehm..Non stà bene.-
-Per favore...-
-Ok..Ok, dai, vieni qui.-
Shinji sentì le lenzuola del letto di lei muoversi, tirarsi e afflosciarsi.
Sentì i passi di lei titubare al buio.
Sentì il materasso piegarsi nel punto in cui lei posò il ginocchio.
Poi sentì il corpo di lei vicino al suo, come un impalpabile fruscio.
Si spostò rapidamente per farle spazio, terrorizzato dalla sua fragile morbidezza.
La sentì posare la testa sul suo stesso cuscino.
La sentì muoversi un pò per cercare una posizione comoda.
La sentì accucciata di fianco a lui col viso rivolto verso il suo.
-Ikari..?-

Dio.
Lo pronunciava con così tanta dolcezza...

-S..Sì?-
Lei si avvicinò a lui, posando la testa sul suo torace.
-Ayanami...-
-Puoi chiamarmi..Rei?-
-Cosa?-
-Chiamami per nome. Non per cognome.-
-O..Ok. Rei. Vabbene così?-
Rei spinse ancora di più la testa sul suo petto.
Adesso il corpo di lei aderiva al corpo di lui.
Ed era una sensazione così piacevole.
Non era vero quello che diceva.
Bastava il suo, di amore, per farla sentire bene.
-Grazie. Così è molto meglio, Shinji.-
-Sì...Sì, certo.- mormorò lui abbracciandola.

Era un abbraccio di cortesia.
Un abbraccio fraterno.
Come la premura che si usa quando si trova un passerotto con un'ala rotta, e lo si tiene al caldo pretendendo che guarisca solo perchè è tra le tue mani.
E invece il passerotto non guarisce.
Chiude sempre di più gli occhi.
E diventa sempre più freddo.
Perchè non è quello di cui ha bisogno.
Non ha bisogno di ciò che gli stai dando.
Non una carezza elemosinata da un animo sensibile.
Ma le cure efficaci di chi ti conosce e sà aiutarti.

Aveva ragione lui.
Amare chi non ti ama è sterile.
E non è salutare nè per te, nè per chi ami.

Rei chiuse gli occhi.
Sperò che col giorno quel sentimento morisse, anche se sapeva che era impossibile.
Si addormentò con un'insolita amarezza nel cuore.
E Shinji fece lo stesso.
Seppellì qualcosa nel suo cuore.

Anche se forse non era giusto.



note: Dopo la lettura di Tsuide ni Tonchikan della Caska, mi è venuta voglia di scrivere un raccontino ispirato a Rei e Shinji e una loro probabile vicenda amorosa, solo che i miei Rei e Shinji sono forse un pò più sinceri nelle loro azioni (o forse sono stranamente più intelligeni del solito...Soprattutto Shinji..).
Quindi preferiscono uccidere da subito quest'insolito prurito che entrambi provano...
...Tanto per non far morire di crepacuore i LAS! ;D
Dedico questo raccontino a tutti i LRS, ultimamente li ho davvero bistrattati (ma se lo meritano ;P)!
REI E GENDO FOR EVER!
   
 
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