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Autore: yu90    09/05/2014    1 recensioni
HO apportato una modifica all'ultimo capitolo... parte finale scusate
Dopo la grande guerra sul pianeta Gaea, Hitomi e Van si sono separati, ma non hanno mai smesso di pensare l’uno all’altro.
I primi tempi il giovane Re con il ciondolo donatole da lei, quando gli impegni reali glielo consentivano andava a trovarla spesso, ma poi lentamente le sue visite sono diventate sempre meno frequenti, sino ad essere assenti.
Adesso sono passati quattro anni e i contatti sono andati completamente persi.
Hitomi ancora pensa al suo amore,ma è terrorizzata all’idea che lui possa essersi completamente dimenticato di lei.
Lentamente il suo sorriso è andato sparendo, così un giorno decise di raccontare tutto a Yukari, la sua migliore amica di sempre.
Deve avere la certezza che Van non sia stato tutto un sogno…
Che cosa succederebbe se però dopo quattro anni Hitomi riuscisse a tornare su Gaea insieme a Yukari?
Che cosa farà Yukari una volta trovatasi davanti la causa della sofferenza della sua migliore amica?
Soprattutto perché anche lei è sta trasportata su Gaea? Perchè Van ha smesso di andare da Hitomi?
Spero di avervi un po' incuriosito, e volete lasciate una recensione così posso migliorarmi grazie ai vostri
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il demone scattò, ma Van fu più veloce, riuscì a schivarlo facilmente, Ryu provò a colpirlo al petto, ma finì solo strappandogli la camicia.
«Sei lento Ryu… che cosa ti succede amico?» il giovane re stava affrontando il demone disarmato, Hitomi corse da Yukari che era rimasta immobile contro il muro «Yukari.. tesoro stai bene? Che cosa è successo?».
La ragazza era inerme seduta per terra, non aveva sentito la voce della bionda accanto a lei.
Osservava i due ragazzi combattere, Ryu aveva cercato di morderla.
Folken sentì confusione provenire dal giardino, si affacciò, suo fratello e il drago del fuoco se ne stavano dando di santa ragione, non erano armati, ma Van non aveva fatto molte risse nella sua vita, nonostante i combattimenti con l’escaflowne.
«Allen, Dryden venite ad aiutarmi…» corse a chiamare i due uomini che senza fare domande lo seguirono, credevano che Kilik avesse attaccato di nuovo, arrivati nel grande giardino del castello la scena che gli si parò davanti li lasciò senza parole.
 
«Ryu basta…» Van in un momento di rabbia riuscì a sferrargli un pugno e lo fece cadere a terra.
«Allora le hai le palle mezzo drago… sai pensavo di divertirmi con la biondina che ti sta tanto a cuore… ma prima ti devo togliere dai piedi…».
Allen e Folken si pararono tra i due e quest’ultimo provò a calmare gli animi «Ryu credevamo fossi dalla nostra parte…» erano confusi, aveva qualcosa che non gli tornava.
«Mai fidarsi della parola di un demone… Ho sete, ho maledettamente sete… lasciatemi la mia preda…» Ryu si teneva la gola, poggiandosi sulle ginocchia non riusciva a rialzarsi.
Hitomi forse aveva capito che cosa stava succedendo  «Van… Ryu voleva bere il sangue di Yukari… è un vampiro…».
Van fissò Hitomi «Che cosa?» non capiva di che cosa stava parlando… era impazzita?
La ragazza si avvicinò al suo re «Ryu ha perso molto sangue durante lo scontro, adesso ha sete ed ha definito Yukari come una preda… Ha  bisogno di sangue…».
Dryden non sapeva se ridere o darsela a gambe, se quello che avevano davanti era un vampiro erano in pericolo, ma era anche un drago e obbediva  a Yukari, ma nonostante tutto l’aveva attaccato, poi ebbe un idea, si avvicinò alla sacerdotessa del fuoco che lo fissò, gli occhi pieni di lacrime, poi le fece segno di alzarsi, lei obbedì, poi l’uomo le colpì il marchio e lui si voltò verso di loro «Dryden di a Van di colpirmi alla testa…» Ryu era tornato in un momento di lucidità, Van ne approfittò e lo colpì e cadde a terra privo di sensi « Scusa Ryu…» disse il Re sollevandolo per condurlo nelle prigioni del castello.
Il re di Asturia sorrise della sua intuizione, se era vero che il marchio ti lega alla sacerdotessa, può anche proteggerti in caso di pericolo… sorrise e seguirono Van all’interno del castello.
 
Ryu dormì quasi tutta la notte, quando aprì gli occhi Van era seduto di fronte a lui «Buon giorno…» disse con un sorriso scaltro.
Il demone non capiva perché si trovava legato con delle catene ai polsi «Vostra altezza, mi volete spiegare il trattamento?» disse con tono ironico facendogli vedere le catene che lo imprigionavano.
«Precauzioni… sei fortunato ad aver trovato me e non mio fratello…». Van stava seduto a braccia e gambe incrociate davanti a lui «Mi vuoi spiegare Van…» stava iniziando a perdere la pazienza.
«Hai cercato di far del male a Yukari… Folken vuole la tua testa, ma Dryden e Hitomi gli hanno spiegato la situazione. Come va la sete?» il tono di voce del re si addolcì un po’.
«Che cosa? Ho morso Yukari? Le ho fatto del male…» Ryu si stava agitando, Van trovò strana la sua reazione, i demoni erano malvagi, ma quello che aveva davanti non lo sembrava.
«No … stai tranquillo non le hai fatto niente, adesso è a dormire con Hitomi… è stata una giornata difficile per lei dopotutto…».
«Meno male» il suo tono di voce era più rilassato.
«Come va con la sete Ryu… sei ancora un pericolo?» chiese serio il re, il generale delle truppe di Lucifero si sentiva uno stupido «Ho sete e si sono pericoloso, sento l’odore del suo sangue e del tuo… Dio Van avrei voglia di morderti…Che sete…» Ryu si avvicinò quel poco che gli  permettevano le catene.
Il re arrossì a quell’ultima frase di Ryu «Che cosa?» era in imbarazzo, il demone sorrise «Tranquillo, non lo farò… Mi dispiace per  questa situazione… Davvero».
Van si fidava di lui, non sapeva perché, così senza pensarci si tolse il guanto e offrì il polso a Ryu «Bevi, così dopo parliamo… si vede che stai  male».
Ryu era ridotto ad uno straccio, i capelli in disordine, il respiro affannato, l’odore del sangue di Van era invitante, così poggiò le labbra sul suo polso e poi con i canini gli penetrò la carne, succhiò un po’ e poco dopo si sentì meglio.
Sapeva controllarsi, non gli bastava qualche goccia a  farlo andare in frenesia, si staccò dal polso del re.
Van aveva guardato l’alba sorgere, gli aveva fatto male, ma era stato peggio quando il popolo ispano aveva riparato l’escaflowne dopo il combattimento con Dilandou.
«Ora parliamo…» Van aveva un tono di voce risoluto, da vero re pensò Ryu.
«Che vuoi sapere?» chiese Ryu fissandolo negli occhi.
Van sostenne il suo sguardo «Che cosa sei e perché sei qui?».
«Sono il generale dell’esercito di Lucifero, sono un demone e un vampiro Van, ma sono anche un drago del fuoco…  la mia anima è devota alla sacerdotessa, ma non la possiedo, l’ho venduta al diavolo… per salvare una persona cara che mi ha tradito…» Van vide un velo di tristezza coprirgli gli occhi, adesso non erano più rossi, ma erano diventati azzurro chiaro «I tuoi occhi sono cambiati…» disse tranquillo.
«E’ normale dopo il pasto…» poi si fece passare la lingua sulle labbra, poi iniziò a ridere, Van era diventato rosso come il fuoco dell’inferno «Che hai da ridere?» disse imbronciandosi «Sai Van mi chiedevo per quanto tempo riuscirai a resistere…» Van non capì che cosa intendesse «Cosa vuoi dire?».
«Intendevo ad Hitomi… sai ho potuto sentire il desiderio che nutri nei suoi confronti dal tuo sangue, dopotutto sono quattro anni che l’aspetti…  Non resisterai ancora a lungo caro il mio re…».
Van diventò ancora più rosso, possibile che fosse così evidente che desiderasse Hitomi.
«Guarda  che non c’è niente di male, adesso per favore mi puoi togliere le catene… sono un po’ scomodo e adesso sto bene…» .. Il re lo guardò e sorrise «Per adesso no… così impari…», poi si alzò e fece per andare  al piano di sopra.
«Giuro che me la paghi Van… lo dirò ad Hitomi…».
Si fermò a metà scala, poi tornò giù, aprì la cella, lo slegò e lo lasciò andare «Non una parola o giuro che risveglio l’escaflowne e ti schiaccio…» se ne andò di sopra tutto imbronciato. Il ragazzo nella cella sorrise massaggiandosi il polso. Si tutta la situazione era davvero divertente, però avrebbe dovuto parlare con Yukari il prima possibile.
 
Hitomi e Yukari si erano addormentate nell’enorme camera da letto di quest’ultima, la prima a svegliarsi fu la ragazza dagli occhi verdi, la sua migliore amica aveva pianto per tutta la notte, aveva scoperto troppe cose difficili da metabolizzare in così poco tempo. Era spaventata e la capiva.
Si alzò e senza fare rumore uscì dalla stanza, mentre girava per i corridoi si ritrovò a pensare  a Van e se fosse sveglio, poi senza essersi resa conto era in piedi davanti alla porta della sua camera.
Quella mattina nel castello non c’era nessuno della servitù, dopo l’attacco della sera precedente Van aveva dato un giorno di riposo a tutti, così da potersi riprendere dall’affronto subito.
Entrò nella stanza, all’interno era completamente buia, tranne per la luce che entrava dalla porta aperta, la richiuse alle spalle e questa tornò immersa nelle tenebre.
Trovò curioso che Van adorasse  dormire completamente al buio, lei preferiva sempre uno spiraglio all’interno della stanza poco a poco i suoi occhi iniziarono ad abituarsi al buio, un piccolo raggio filtrava sempre dalla scure della finestra, come la volta precedente riuscì a vedere i contorni di ciò che le stava intorno, poi arrivata vicina al letto lo vide, dormiva tranquillamente, un braccio infilato sotto al cuscino, l’altro abbandonato al suo fianco, non indossava la camicia. Desiderò svegliarlo, non avevano ancora avuto modo di parlare di loro due, ma resistette  poichè notò lo sguardo dolce che aveva, sorrise e ripensò a tutte le notti trascorse insieme quando scappavano da Zaibach, a quante volte non si era accorta del suo preoccuparsi per lei.
Senza pensare si avvicinò ancora di più al suo viso e poggiò le labbra su quelle del ragazzo addormentato.
Van aprì gli occhi a quel contatto e la vide li accanto a lui e pensò forse che Ryu aveva ragione, non avrebbe resistito a lungo.
L’attirò accanto a se «Buon giorno…» disse appoggiando la testa sul petto della ragazza.
Hitomi arrossì per la posizione, ma non disse nulla, Van le era mancato e poi non sembrava essersene accorti perché ancora intorpidito dal sonno «Buon giorno…» disse iniziano a giocare con qualche ciuffo di capelli di lui.
Van senza preavviso l’attirò sopra di se e la baciò con passione «Ti amo..» poi un altro bacio.
Hitomi lo guardò «Cosa hai detto?» Non poteva credere che lui l’ avesse detto davvero «Ti amo… avrei dovuto dirtelo quattro anni fa… scusa il ritardo…» le accarezzo il volto, si fissarono negli occhi, esistevano solo loro in quel momento e nessun altro. Si era davvero cambiato, ma solo nell’aspetto perché era più adulto, ma era lo stesso Van di cui si era innamorata.
Hitomi sopra di lui si avvicinò di più fino ad annullare quel contatto, si baciarono con lentezza, lei  gli carezzava il petto, Van le sfiorava la schiena coperta solo da una leggera camicia da notte senza maniche e che arrivava appena sopra la ginocchio, ma nel posizione in cui si trovavano copriva appena sino a sopra la coscia.
Van cambiò la situazione, adesso lui era sopra di lei, continuò a baciarla.
I loro baci erano lenti, ma approfonditi, le loro lingue danzavano ad un ritmo tutto loro, il ragazzo la carezzava il ventre piatto, risalendo lentamente, lei gemette nella sua bocca quando le sfiorò appena sotto il seno.
Il giovane re si fermò e la guardò, lei sorrise, ma stava morendo dall’imbarazzo,  tornò a baciarlo.
Van non sapeva fino a che punto potesse reggere in quella situazione, lei aveva davvero un buon profumo, la sua pelle era così morbida, avrebbe voluto baciarne ogni centimetro, sentiva che anche lei provava la stessa cosa, ma non voleva certo  che le cose prendessero una brutta piega e lei  scappasse.
Hitomi gli carezzava la schiena, sentiva l’effetto che aveva su di lui, sapeva quanto la stava desiderando, aveva i muscoli tesi, inarcò la schiena verso di lui fino a sfiorarlo con il suo bacino.
Van restò immobile stava perdendo il controllo, si concentrò a baciarle il collo, poi scese piano piano sino a baciarla sul cuore, scese ancora e arrivò a baciarle la pancia piatta.
Hitomi sospirò, le piaceva il modo che aveva di toccarla, dolce, delicato, era il tocco di Van.
Van tornò all’altezza del suo viso «Ti prego Hitomi chiedimi di allontanarmi, chiedimi di andare via… ti prego…» le mani ai lati della testa della ragazza che gli sorrise e in tutta risposta gli mise le braccia intorno al collo e lo attirò a se, si baciarono ancora ma questa volta  il loro contatto fu più passionale, ne avevano bisogno come dell’aria.
Hitomi lasciò correre le sue mani sulla schiena di Van, poi percorse con le dita la linee delle sue anche, sfiorando appena il bordo dei pantaloni, era il suo turno adesso gemere.
«Hitomi per favore chiedimi di andarmene… per favore…» continuava a lasciargli dolci baci sul collo mentre diceva ciò.
«No… non te ne andare… resta qui con me…» sorrise.
Van le lasciò una scia di baci roventi sul collo, non riusciva  a capire che gioco stava facendo.
«Dimmelo Van…» disse Hitomi in un sussurro, non pensò, quella frase le venne fuori senza rendersene conto.
Lui capì «Hitomi… voglio fare l’amore con te…», lei sorrise, poi lo baciò.
Le lasciò scivolare l’indumento che aveva usato quella notte per dormire, adesso era diventato di troppo.
I loro baci divennero sempre più roventi.
Van si staccò da lei e iniziò a percorrerle tutto il corpo con dei dolci baci, erano felici. Finalmente dopo tanto tempo lei era li con lui.
Si amarono come non avevamo mai fatto prima, il ragazzo si accorse che nemmeno lei era tanto esperta e si rilassò, lo aveva aspettato, smisero di pensare, si lasciarono andare diventando una cosa sola,   fino a raggiungere il massimo del piacere, poi restarono sdraiati l’uno accanto all’altro, Hitomi con la testa appoggiata al petto di Van, le loro mani intrecciate, lui le baciò la testa «Tutto bene?» disse poggiandoci sopra la sua guancia.
«Si… sto bene… » si accoccolò al suo petto, poi si addormentarono stretti l’uno nelle braccia dell’altro.
Un raggio di luce illuminava i volti dei due giovani, unico testimone del loro amore.
 
Yukari si svegliò, la stanza era vuota e il sole alto nel cielo, non si rendeva conto di che ore potessero essere, si alzò, andò in bagno, si sciacquò il viso e poi indosso degli abiti più comodi del vestito lungo.
Mi se un paio di pantaloni stretti, una camicetta bianca  a mezza manica fatta a sbuffo e un gilet che copriva il corsetto che aveva sotto, sempre abiti tipici del posto, si legò i capelli in una coda alta e infilò gli stivali bassi e uscì dalla stanza.
Entrata nel salone trovò solo Folken che stava provando a rimettere a posto la vetrata «Buon giorno… Folken…» disse la ragazza.
«Buon giorno, hai dormito bene?» chiese con dolcezza.
«Insomma… ho dormito meglio… Tu?» abbozzò un sorriso, si sentiva a disagio, non sapeva come comportarsi con lui.
«Senti mettiti seduta, ti preparo qualcosa da mangiare» Folken si allontanò velocemente, Yukari provò a rispondere ma era già sparito.
 
Millerna si era svegliata, Dryden non c’era, sicuramente era in biblioteca a fare ricerche, il fatto che la leggenda si fosse rivelata vera lo aveva elettrizzato, Allen lo aiutava.
Trovò curioso il fatto che quei due lavorassero insieme , sorrise e pensò a quanto fosse fortunata ad avere Dryden, si stupì del fatto che Allen non ci avesse provato con Yukari, forse essere  la nipote di Van lo metteva in soggezione, sorrise,  Van zio… questo era un vero scoop.
Merle si aggirava per il castello e vide Millerna, decisero di andare insieme da Hitomi, ma trovarono la camera vuota «Forse si è già alzata…» disse Merle con il tono deluso.
«Non penso i suoi vestiti sono qui, almeno che non vada in giro per il castello con gli indumenti da notte, sarebbe tipico di quella ragazza… Andiamo a vedere se Van è sveglio… » Millerna e Merle andarono verso la camera del ragazzo, bussarono ma non ottennero risposta «Strano che si sia già svegliato? Ma è andato a letto poche ore fa…» Merle aprì lentamente la porta, la scena che lei e Millerna si trovarono davanti li lasciò senza parole… Van e Hitomi, coperti solo da un lenzuolo che dormivano abbracciati teneramente.
«Forse è meglio non disturbare… » disse Millerna zittendo Merle che stava per dare di matto.
Van aprì lentamente gli occhi, sentì dei rumori provenire dalla porta della sua stanza, desiderava solo poter dormire in pace, aveva dato il giorno libero a tutti per riposarsi.
Restò pietrificato quando sulla porta vide Millerna e Merle che sorridevano. Il re colto in flagrante sgranò gli occhi, Hitomi dormiva accanto a lui completamente nuda… proprio Millerna e Merle dovevano entrare, si ritrovò a pensare ad una scusa per giustificare la cosa prima che Hitomi si svegliasse, ma troppo tardi, la ragazza accanto a lui aprì gli occhi.
«Millerna, Merle non è come sembra…» Van provò con la vecchia scusa, sapeva che non gli avrebbero mai creduto, ma non poteva non tentare.
«Maledetta… hai attentato alla virtù del signorino Van…» Merle si divincolò dalla stretta di Millerna.
Hitomi fissò le due donne poi Van che era rimasto pietrificato con la schiena poggiata alla testiera del letto, trattenne a stento un sorriso «Io non ho attentato a niente » rispose lei.
«Lo dirò al signor Folken, aspetta solo che lo trovo…» poi lasciò la stanza e corse verso il salone.
Hitomi strappò il lenzuolo a Van se lo avvolse attorno al corpo e partì all’inseguimento della ragazza gatto, Millerna si coprì gli occhi, Van si infilò i pantaloni e corse dietro a quelle due matte.
La regina di Asturia li seguì, non voleva assolutamente perdersi la scena.
 
Nel salone Folken aveva preparato una buona colazione a sua figlia, le aveva messo in tavola ogni cosa, dalla frutta al dolce.
La ragazza ringraziò e insieme si  misero a mangiare, parlarono dei loro interessi e si accorsero di avere molte cose in comune, poi sentirono un rumore di voci che urlavano provenire dal corridoio, subito dopo si spalancò il portone e Merle entrò inseguita da Hitomi che era solo coperta da un lenzuolo «Signor Folken…. Suo fratello… Hitomi…» ma le venne tappata la bocca da quest’ultima, poco dopo li raggiunse Van e a seguire Millerna che si tratteneva la pancia dalle risate.
«Ma che sta succedendo?» chiese Folken fissando sua figlia e i presenti di fronte a loro.
Cominciarono a parlare l’uno sopra all’altro.
«Basta… Van mi vuoi spiegare?» Folken fissava suo fratello che aveva lo sguardo colpevole..
«Non è successo niente, Merle è la solita impicciona…» disse Van fissando la ragazza gatto, il volto completamente rosso.
Poco dopo entrarono Ryu, seguito da Dryden e Allen che restarono stupiti nel trovare Hitomi solo avvolta da un lenzuolo bianco «Ma che sta succedendo qui?» chiese Allen trattenendo una risata.
«E’ quello che sto provando a capire…» disse serio Folken.
«Non è vero…. Che non è successo niente, io e la regina Millerna siamo entrati e abbiamo trovato il signorino Van e questa strega sdraiati nudi a letto…» disse Merle imbronciandosi, nonostante fosse una giovane donna si comportava ancora come una bambina.
«Non sono affari tuoi Merle …» disse Van seriamente arrabbiato e imbarazzato.
Merle aveva rovinato tutto e adesso stava morendo di vergogna, già la sua privacy era sempre al centro dell’attenzione, ma adesso questa, era furioso come mai.
«Ma signorino Van…» Merle provò a dire qualcosa, ma  Van le fece segno di tacere.
Lasciò la stanza lasciando tutti li senza una spiegazione, avevano ormai capito che cosa era successo.
«Van aspetta…» disse Hitomi, ma venne fermata da Yukari « forse  e meglio se ti vesti» .



Questo capitolo vuole essere uno stacco da tutte le cose che sono successe, spero che la mia storia non stia diventando pesante. MI sono diverita troppo con il peronaggio di Merle le ho dato poco spazio e adesso la vedrete ancora un po'. Voglio piano piano approfondire il rapporto tra Ryu e Van e Yukari e folken... al prossimo aggiornamento.
Al prossimo aggiornamento.
  
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