Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: hutchershood    09/05/2014    2 recensioni
Tutto ha inizio per caso, le cose che accadono all'improvviso sono sempre le migliori, e infatti lui lo é.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con quella frase rimango scioccata, e imbarazzata arrossisco tentando di dire che non ci stavo bene tra le sue braccia, ma non ci riuscivo, perché il mio cuore sapeva che non era così! Tra tutte le parole che mi passavano per la testa, cercando di pronunciare quelle migliori, le uniche che mi uscirono dalla bocca furono:"beh, scusa è tardi e devo andare." E con queste mi risistemai un po' ed andai. Proseguii lungo le strade come feci il giorno in cui andai ad iscrivermi e anche se con un po' di fatica arrivai davanti al mio nuovo college. La prima cosa che mi venne in mente fu:"beh, benvenuta all'inferno Hope" ma cercai subito di scacciare quel pensiero, cercando di pensare positivo e di tentare di trasformare tutta la negatività che avevo dentro, data dagli anni precedenti, in positività per cercare di affrontare questo anno al meglio! Così dopo essermi rassicurata un po' e dopo aver dato un occhiata a l'ora sul mio cellulare, decido di entrare. Quello era il college più moderno che avessi mai visto, i muri di pietra color arancione che rimandavano al tramonto furono la cosa che mi colpi di più, l'arancione era il mio colore preferito e questo mi rassicurava. Mi avviai lungo il corridoio cercando di trovare inutilmente la mia classe, così dopo svariati tentativi inutili mi diressi nella stanza del vicepreside, che avevo notato appena entrata; egli era un uomo giovane, alto, biondo, occhi azzurri, molto affascinante ed attraente, appena entrata mi chiese se fossi io Hope Boone, e io risposi di si, anche se in un modo insicuro a causa del suo fascino, così mi indicò nel corridoio la mia classe e mi salutò. Raggiunsi la classe, bussai titubante, ed entrai. Trovai davanti a me quella che dovrebbe essere la professoressa di italiano, una donna anziana, capelli rossi, occhi azzurri, molto bassa, e questo mi fece ripensare al ragazzo dell'aeroporto, doveva essere stata proprio una bella donna in gioventù, nonostante la pelle rugosa si riesce ancora a vedere, anche se con difficoltà le forme di un viso precedente. Mi presentò a tutta la classe, questo gesto fu imbarazzante così divenni di un colore simile al bordeaux e in seguito disse di andarmi a sedere all'unico banco libero. Non appena mi misi a sedere la ragazza che occupava il banco accanto al mio allungò la mano per presentarsi:"Io sono Elisa, piacere di conoscerti! Presumo che trascorreremo un po' di tempo assieme!", io le risposi leggermente imbarazzata, con la voce tremolante, che il mio nome è Hope e che sono molto felice di dover trascorrere il tempo delle lezioni con lei, io non conoscevo quella ragazza, ma nel profondo del mio cuore sapevo che avrei dovuto fidarmi di lei, e così fu. Trascorremmo il resto delle sei ore a parlare di noi, io non sono molto brava a farmi degli amici, poiché non li ho mai avuti, ma questa ragazza mi fa sentire a mio agio, così decisi di fare del mio meglio per provare ad esserci amica. Mi disse che veniva dall'Italia, che era stata costretta a trasferirsi con suo padre poiché avevano dei parenti qui e che il suo inizio in questa città non fu molto piacevole, e che fino ad ora non era riuscita a farsi un'amica. Io le raccontai la mia storia, che mi piaceva leggere, guardare la tv e le raccontai anche del ragazzo dell'aeroporto. Al termine delle lezioni, ci scambiammo il numero di cellulare così da poterci chiamare per uscire ad andare a fare un giro, magari adesso che ero in compagnia non mi sarei persa e magari sarebbe stato più divertente. Tornata a casa, raccontai ogni singolo dettaglio della giornata a mia mamma e le dissi che nel tardo pomeriggio sarei andata a fare un giro con un'amica. Verso le 17:00 del pomeriggio scendo le scale in tutta fretta, emozionata di poter rivedere quella simpatica ragazza e mi diressi a corsa verso il luogo dell'appuntamento. Trovai Elisa li davanti al café in cui avevamo fissato e mi corse in contro per abbracciarmi, non avevo mai abbracciato mai nessuno se non i miei genitori e i miei parenti, ma decisi che mi piacque. Entrammo nel café per prenderci una pasta e un cappuccino quando improvvisamente rividi tra la gente il ragazzo dell'aeroporto, feci per girarmi a parlare con la mia nuova amica quando mi sento afferrare per un braccio. Incuriosita ed arrabbiata mi giro mentre grido:"Ma sei pazzo? E lasciami andare!" Quando mi accorgo che il ragazzo che mi aveva afferrato per il braccio era il ragazzo con cui mi ero andata a scontrare all'aeroporto. Seccata e stupida le uniche parole che riesco a far uscire sono:"vedo che ti piace seguirmi!", pentita di quello che avevo appena detto, con la faccia rossa che mi bolliva dall'imbarazzo, lasciai la presa del ragazzo e corsi via.
  
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