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Autore: Minosse    09/05/2014    3 recensioni
Questa storia nasce da una semplice domanda, per certi versi abbastanza banale: cosa succederebbe se ci trovassimo ad impersonare un membro di uno dei tanti Team malvagi in un gioco Pokemon? Ho sviluppato questa idea, immaginandomi come potrebbe essere un'avventura vista dall'altra parte della barricata. Nel ruolo del team malvagio ho scelto banalmente il classico Team Rocket, per cui ammetto di aver sempre provato parecchia simpatia nell'anime, ambientando però l'avventura in una regione totalmente inventata abitata da personaggi originali.
La storia si ambienta all'epoca di Pokemon Argento, immaginando che la rinascita del Team Rocket possa aver coinvolto, oltre che Johto e Kanto, anche la regione di Orlos, ormai in preda all'anarchia per colpa di una gravissima catastrofe ecologica. Come si inserirà l'amicizia dei tre protagonisti nell'ambito delle dinamiche del Team Rocket? Proseguirà come sempre o creerà situazioni inedite, rancori, equivoci e ripensamenti?
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Un brusco risveglio


 

Ovviamente subito dopo essere stati condotti al nostro alloggio (una camera multipla con quattro letti a castello, tutti rigorosamente liberi) io ed Elena abbiamo discusso animatamente sulla sua decisione di accettare l'ospitalità di Nelson. A quanto pare la mia amica d'infanzia ha deciso di passare la notte qui proprio per accattivarsi le simpatie dell'Ammirevole Ammiraglio, ritenendo che un rifiuto sarebbe suonato decisamente troppo sospetto e avrebbe fatto cominciare la nostra missione con il piede sbagliato. Di fronte alle mie preoccupazioni riguardo al contenuto dei nostri zaini, Elena ha proposto una soluzione tanto semplice quanto seccante: avremmo dormito solo per metà notte ciascuno, in modo che uno dei due fosse sempre sveglio per assicurarsi che nessuno si introducesse nella stanza per compiere ispezioni sospette. Pur decisamente contrariato, non ho potuto fare a meno di cedere e darle ragione...come sempre, insomma.

Mi sono quindi offerto di star sveglio per la prima metà della nottata, aiutandomi nell'impresa con il regalo che Jack mi ha fatto per la promozione. Ovviamente un nerd cronico come lui non poteva che pensare di regalarmi un Nintendo 3DS XL con tanto di Legend of Zelda: Ocarina of Time 3D incluso nella confezione, mi sembra chiaro. Se non altro stavolta ha davvero indovinato il regalo, dato che non ero ancora nato quando uscì la versione originale di quello che tutti dicono essere un gran capolavoro. Spero solo che tutto questo videogiocare notturno non mi faccia venire le occhiaie, non sopporterei proprio di vedere i miei meravigliosi e rarissimi occhi verde acqua sporcati da un brutto alone nero! Comunque in qualche modo la compagnia di Link mi ha consentito di resistere fino a metà nottata, quando ho dato il cambio ad Elena e sono letteralmente sprofondato sul letto più vicino. Ho avuto la netta sensazione di aver appena appena posato la testa sul cuscino quando è risuonato il penetrante e fastidiosissimo suono del telefono interno: vedendomi pimpante e attivo più o meno quanto uno zombie in decomposizione, Elena ha giustamente pensato di correre a rispondere.

« Buongiorno, baldi giovini! È l'alba, ma la mia Palestra è già pronta a ricevere la vostra sfida! Presentatevi nel mio ufficio fra dieci minuti, altrimenti...chi dorme non piglia Seaking, ragazzi miei! »

La voce di Nelson è così squillante che riesco a sentirla distintamente perfino io: quel vecchiaccio sembra stare fin troppo bene per la sua età. Inutile dire che sono costretto a ricorrere all'aiuto di Elena per riguadagnare una forma decente e presentarmi per tempo all'appuntamento con l'Ammirevole Ammiraglio.


 

Questi ci accoglie nel suo ufficio, gentile e disponibile come al solito: più lo vedo e più mi ricorda un affabile nonnino. O almeno, l'idea che ho di un affabile nonnino: non ne posso sapere molto, dato che i miei nonni paterni sono morti quando ero piccolo (d'altronde è inevitabile, considerato che anagraficamente Tolomeo stesso potrebbe essere benissimo mio nonno anziché mio padre) e quelli materni abitano ad Unima. Esauriti i convenevoli, Nelson ci guida fuori dalla struttura e prende al contrario la strada che abbiamo fatto il giorno precedente, in modo da arrivare al molo. Dopo minuti che sembrano interminabili (grazie anche all'andatura zoppicante di Nelson, fortunatamente se non altro il bastone lo aiuta) finalmente Nelson si ferma ed indica il lago dinnanzi a lui con soddisfazione:

« Molto bene, baldi giovini. Benvenuti alla mia Palestra! »

Silenzio di tomba. Lo sferzante e gelido vento mattutino sottolinea l'impasse glaciale che si è creata fra noi due e l'Ammirevole Ammiraglio. Come sarebbe a dire “benvenuti alla mia Palestra”??? Ma qui non c'è assolutamente nulla, fatta eccezione per le tumultuose acque del lago! Nemmeno un Seaking che sbuca fuori dalle acque facendo la linguaccia a tutti (sì, mi hanno attaccato il vizio di chiamare in causa i Seaking)! Che il vecchio non stia poi tanto a posto con la testa? I nostri sguardi decisamente increduli sembrano in qualche modo scuoterlo, tanto da fargli battere la mano sulla suddetta testa:

« Oh, già, che sbadato! »

A questo punto Nelson tira fuori dalla sua divisa da ammiraglio un aggeggio che sembra parecchio simile a PokéRocket:

« Ammirevole Ammiraglio a Mister Muscolo: Mister Muscolo, mi ricevi? »

« Positivo, Ammirevole Ammiraglio. »

« Manovra di emersione. Passo e chiudo. »

« Roger. Passo e chiudo. »

In capo a pochi istanti dinnanzi a noi si palesa nientemeno che un sommergibile da guerra, dall'aria piuttosto vetusta anche se ovviamente ancora funzionante. Non posso fare a meno di spalancare la bocca sbalordito, mentre Nelson conduce con aria aperta le operazioni di attracco:

« Sarebbe questa la Palestra?!? Un vecchio sommergibile della Marina Orlosiana?!? »

« Esattamente. Ai miei tempi questo era un bel gioiellino, l'orgoglio della base navale di Canceropoli. Poi i tempi sono cambiati, è diventato piuttosto antiquato, ma ha continuato a restare in servizio. È con lui che ho condotto gran parte delle operazioni di evacuazione di Canceropoli, per quanto mi pesasse un simile compito. Onestamente non vedo nulla di più adatto ad ospitare la nuova Palestra di Canceropoli in esilio, visto che è in tutto e per tutto un pezzo dell'originale... »

Elena sembra stupita quanto me:

« Ma la Marina non vi ha chiesto di restituirlo? »

Nelson ridacchia con aria malinconica:

« Marina? Quale Marina? Forse esisterà ancora di nome, di certo non di fatto. Gli ufficiali, che siano dell'esercito, della marina, dell'aviazione o della polizia, si dividono in tre categorie: quelli timorosi che stanno a casa aspettando inutilmente che l'anarchia finisca, i balordi che si sono uniti al Team Rocket o comunque al banditismo, e infine i volenterosi che costituiscono l'ossatura della Guardia Civica Orlosiana. Dei tre gruppi direi che sicuramente coloro che più meritano di tenere certi gioiellini siamo noi, no? »

« Senza dubbio, Ammiraglio. »

Certo che la mia amica dovrebbe ricevere una medaglia d'oro alla faccia tosta! Comunque nel frattempo le operazioni di attracco sono finite, quindi Nelson ci accompagna all'ingresso del sommergibile, salutandoci con aria sorniona:

« Io vi aspetto dinnanzi al ponte di comando. Vi avviso già da subito che è più facile a dirsi che a farsi: l'interno dei sottomarini è un vero e proprio labirinto per chi non è abituato, e lo stesso ponte di comando non è in una posizione propriamente intuitiva. La lunghezza della strada e la quantità di allenatori che troverete dipenderà in massima parte della vostra fortuna e dal vostro senso dell'orientamento, quindi...buona fortuna! »

E fu così che il vecchio sparì, non prima di averci destinato un bel pollice alzato e non prima che un vecchio nostromo con lo sguardo da Cerbero ci bloccasse per assicurarsi che non ci limitassimo a seguire l'ammiraglio nella sua claudicante camminata verso il ponte di comando.


 

E maledizione anche a quel dannatissimo Capitan Findus, alla faccia della posizione non propriamente intuitiva! Certo, immaginavo che l'interno di un sottomarino non fosse precisamente come quello di un hotel a cinque stelle, ma da qui ad immaginarmi questo labirinto claustrofobico di cunicoli bui e polverosi presidiati da lugubri vecchietti altrettanto polverosi ce ne passa! Quasi quasi la Palestra di Orlosia con le sue catacombe sotterranee era un ambiente più ameno e rilassante rispetto a questa dannatissima Palestra itinerante! I nostri avversari, manco a parlarne, sono fatti con lo stampino rispetto al loro capo: tutti rigorosamente ex ufficiali della Marina in pensione e ora pezzi grossi delle Camicie Rosa, tutti con la loro divisa antidiluviana corredata da quell'orribile fascetta rosa confetto che ne attesta l'appartenenza alla nostra organizzazione rivale. I loro Pokémon d'Acqua di per sé non sono un gran problema, il punto è che sono tantissimi e noi siamo finiti puntualmente per perderci in quel maledetto labirinto fatto di cunicoli tutti uguali presidiati da vecchiacci tutti uguali (che diamine, almeno le Ombre Notturne erano un po' più originali nella loro stravaganza!). Meno male che Maria ci aveva esplicitamente raccomandato di portarci dietro un esercito di pozioni, quindi bene o male siamo riusciti ad arrivare nel posto giusto (per la legge dei grandi numeri) con le nostre squadre di Pokémon in perfetta forma.

O almeno...credo che questo sia il posto giusto. A dire la verità non mi sembra proprio un ponte di comando, visto che è scandalosamente vuoto: a me sembra semplicemente l'ennesimo corridoio, con la particolarità di essere più ampio del solito e di essere caratterizzato da più porte al posto della solita, singola porta o al massimo dalla classica triforcazione. L'unico motivo per cui questo posto sembra la nostra meta finale è semplicemente il fatto che Nelson sia qui...e per giunta non a mani vuote: sta infatti tenendo in mano un DVD dall'aria piuttosto sospetta, tambureggiando con il piede con aria impaziente come se non vedesse l'ora di vederci spuntare. In effetti non appena ci scorge Nelson sembra illuminarsi d'immenso con un gran sorrisone:

« Oh, miei baldi giovani! Finalmente avete completato il vostro percorso attraverso la Palestra! Vogliate scusarmi, ma temo di essere costretto a rimandare il nostro scontro per la Medaglia Cateratta... »

Eh no, vecchiaccio malefico, non te la cavi con così poco! Non dopo avermi tirato giù dal letto in quella maniera!

« Cosa?!? »

« Il fatto è che ho una questione molto importante in ballo. Ho appena saputo da un mio amico dell'Alto Orlos che posso far pubblicare un video molto importante, qualcosa in grado di imprimere una netta svolta positiva alla storia della nostra regione. Dovete davvero scusarmi ma non posso assolutamente aspettare, si tratta di una questione troppo importante: la sfida con voi è rimandata al mio ritorno, e ovviamente avete il diritto di sfidarmi direttamente senza dovervi rifare tutta la Palestra. Mi dispiace, giovanotti... »

Dunque il DVD che Nelson sta tenendo in mano contiene il filmato incriminato, quello la cui pubblicazione sancirebbe la fine del Rifugio Rocket/Palestra di Canceropoli! Abbiamo avuto un bel colpo di fortuna, devo ammetterlo: a questo punto non è nemmeno più necessario portare avanti la commedia, possiamo palesarci in tutto il nostro splendore. Con Elena basta uno sguardo d'intesa per portarci spalla a spalla e cominciare a declamare il nostro magnifico motto:

« Preparati ad affrontare una calamità… »

« Una calamità a dir poco devastante… »

« Noi incarniamo i numi della crudeltà… »

« Doneremo ai popoli una nuova identità… »

« Denunceremo quest’ordine perverso… »

« Estenderemo il nostro potere nell’universo… »

« Io sono Elena… »

« …e io Achille! »

« Il Team Rocket! Pronto ad annientarti con la potenza di una supernova! »

« Arrenditi subito, oppure preparati a combattere! »

« Gothor... »

« …einooooooooooo! »

Stavolta ho fatto volontariamente uscire Deino dalla sua Poké Ball, in modo che il suo intervento sembrasse programmato almeno quanto quello di Gothorita: ormai mi sono rassegnato al fatto che il verso del draghetto sia parte integrante del nostro motto, inoltre non mi va proprio di fare figuracce dinnanzi ad uno dei capi delle Camicie Rosa per colpa sua!

A differenza di Diodoro, Nelson sembra essere piuttosto indifferente al nostro motto. Ci squadra infatti entrambi molto attentamente, ma la sua aria sembra decisamente più meditabonda che stupita:

« Fatemi indovinare: venite da quel covo di manigoldi che ha il coraggio di farsi chiamare Palestra di Canceropoli. Vi ha mandati Maria in persona, la famosa Generalessa del Team Rocket che si spaccia per Capopalestra, con il preciso compito di sottrarmi il filmato in cui si vede chiaramente che l'interno di quella che si fa chiamare Palestra non è altro che uno sporco covo del Team Rocket. E in cui si vede il suo vice prenderle come un punching ball da uno dei nostri sotto copertura, per inciso. »

Non posso fare a meno di alzare l'indice con un gran sorriso, sullo stile di un conduttore di quiz televisi:

« Risposta esatta! Però, ti cammina ancora il cervello nonostante l'età! »

Nelson sorride a sua volta, con la stessa aria affabile che ha sempre avuto nei nostri confronti:

« A dire la verità ho sempre saputo che facevate parte del Team Rocket, fin dalla prima volta che vi ho visto. »


 

Ma...di che diamine va cianciando questo vecchiardo?

« Non è possibile! Tu non ci hai mai visto in faccia, e non compariamo nemmeno nel video! Possiedi forse abilità paranormali?!? Sei in grado di leggere nel pensiero??? »

Elena sembra decisamente più tranquilla:

« O forse sta semplicemente bluffando. Beh, vecchiaccio, alla fine poco importa: che tu abbia sempre saputo la nostra identità o l'abbia scoperta ora, non cambia assolutamente nulla. Come diceva il mio collega poc'anzi, hai due scelte: prepararti a combattere, e in tal caso sappi che non ci faremo scrupolo a sfruttare la superiorità numerica, o arrenderti spontaneamente e consegnarci il DVD. »

L'ormai insopportabile sorriso dentierato di Nelson aumenta di voltaggio:

« Oh, ma certo, non è affatto un problema. Tenete pure il DVD, ve lo regalo! »

Ed ecco Nelson che consegna ad Elena il DVD così, come se niente fosse! No, giuro che non ci sto più capendo un tubo!

« Ma che... »

« Del resto siete entrambi molto giovani, quindi saprete sicuramente meglio di me cosa inciderci. Vi piace la musica? Che generi preferite? Un bel DVD vergine fa sempre comodo per inciderci sù la vostra musica preferita! »

Non posso fare a meno di buttarmi a capofitto sull'argomento:

« House, techno, magari anche un po' di dance...basta che sia elettronica quanto basta, certi pezzacci commerciali che si fanno spacciare per ballabili proprio non li sopp... »

Elena mi destina un bel cazzotto sullo stomaco, interrompendomi di colpo:

« Ma che...? »

La mia partner non mi considera di striscio:

« Quindi questo sarebbe un DVD vergine? Ci hai...ingannati? »

Nelson applaude con aria festosa:

« Ecco che alfine ci siete arrivati! Sì, è stata tutta una bella commediola che ho allestito apposta per voi, baldi giovini! Quel DVD non ha mai contenuto la registrazione che cercate, del resto secondo voi sarei davvero tanto imprudente da parlarne a due sconosciuti come voi, che nemmeno fanno parte della Guardia Civica? Ho bellamente finto di avere qui con me ciò che cercate, in modo da farvi sentire al sicuro e farvi venire allo scoperto. Dite un po', non avete notato che questo corridoio è insolitamente illuminato, rispetto al resto del sottomarino? »

In effetti ha ragione: finora ci siamo sempre fatti stradi fra cunicoli bui o semibui, questo è davvero un po' troppo illuminato. Nelson annuisce soddisfatto e si volta verso un angolo del soffitto, destinandogli il suo gesto del pollice alzato:

« Va bene, Regista Occulto, basta così. Direi che il film è abbastanza carico di contenuti, può andare in produzione già così com'è. Raggiungimi qui, è venuto il tempo di presentarti ai nostri amici. »

Il mio sguardo segue il braccio di Nelson fino all'angolo del soffitto, sul quale finalmente scorgo...una piccolissima telecamera, quasi invisibile nonostante la buona illuminazione della stanza! Diamine, ora comincio a capire...

Nelson ovviamente non può che confermare i miei sospetti:

« Pensavate forse che un sottomarino militare, per quanto datato, non avesse al suo interno un adeguato sistema di sorveglianza? Forse altrove, ma non certo nei sommergibili che sono stati capitanati dal sottoscritto! Ho organizzato la recita in modo da farvi sputare il rospo e confessare tutti i dettagli che mi interessavano, scegliendo con accuratezza il luogo perché il tutto fosse ripreso comodamente da una delle telecamere di sicurezza a circuito chiuso del sottomarino. In questo modo ho ben due filmati atti a provare che quella a Canceropoli non è altro che una vostra losca tana, nel caso uno non bastasse... »

Dannazione, il vecchiaccio ci ha proprio giocati! Io sono troppo irato per articolare parola, ma Elena è più pronta di me nel rispondere:

« Bel piano, devo ammetterlo, ma resta il fatto che noi siamo qui e possiamo sottrarti il maltolto in qualsiasi momento! »

Nelson non fa una piega neanche stavolta:

« Buona obiezione, signorina. Sicuramente avete la possibilità di recuperare il nastro della registrazione, visto che oltre quella porta c'è il ponte di comando e l'annessa camera di sicurezza...ma prima dovrete battermi. O meglio, batterci. Dico bene, Regista Occulto? »

La porta alle spalle di Nelson cigola pesantemente, aprendosi di poco e consentendo ad un brutto ceffo di fare capolino dalla stessa:

« Dici bene, Ammirevole Ammiraglio. Non preoccupatevi, amici miei, nel video siete venuti a meraviglia, sembrate delle star del cinema! Immagino che vi farà piacere a saperlo, in particolar modo a te...dico bene, cuginetto caro? »

« Vai al diavolo, Ettore! »


 

Dovevo immaginarmelo che in qualche modo c'era il suo zampino dietro a tutto questo! Nelson fa per dire qualcosa, ma Ettore lo anticipa:

« Mi consenti una piccola digressione? »

« Assolutamente sì, mio caro... »

« Grazie mille. Achille, Elena...se possibile vorrei parlarvi rispettivamente da cugino e da amico, mettendo un attimo da parte sia la vostra divisa che la mia camicia. »

Elena fa le spallucce, rispondendo con aria indifferente:

« Sbrigati. »

Ettore non se lo fa ripetere due volte:

« Ecco...a Dariopoli mi avete detto perché siete entrati a far parte del Team Rocket. È un motivo su cui non sono assolutamente d'accordo ma in linea di principio ci sta, pur non condividendola potrei anche rispettare la vostra opinione in merito... »

Ammetto che mi sta incuriosendo:

« E con ciò? »

« Con ciò volevo farvi riflettere sul fatto che la divergenza di opinioni ha un limite, il limite costituito dai fatti oggettivi ed incontestabili. Come è oggettivo ed incontestabile ad esempio che voi siate orlosiani: dite che combattete per il Team Rocket in modo che si colmi il vuoto di potere ad Orlos...ma dimenticate forse che il vuoto di potere si è creato per colpa del Team Rocket stesso? Che, ricordiamolo, è un'organizzazione straniera? Come potete sputare così sulla vostra stessa casa? »

Elena ridacchia divertita:

« Ahahahahahah...dimentichi un piccolo particolare, mio caro ex amico: che quell'incidente sia stato causato dal Team Rocket non è altro che una panzana inventata da questo vecchio arteriosclerotico. Su questo non c'è nulla di oggettivo, a meno che ovviamente non abbia una magica prova anche per questo...ma chissà perché, sono convinta di no. »

Nelson fa per rispondere, ma Ettore lo brucia sul tempo:

« Questo vecchio arteriosclerotico era a Canceropoli nei giorni del disastro, a differenza vostra! Forse ne saprà un po' più di voi due, no??? Inoltre questo vecchio arteriosclerotico almeno ha il coraggio di metterci la faccia nel suo progetto, di combattere in prima persona per i suoi ideali! Al contrario...sbaglio o nemmeno voi sapete precisamente chi sia il vostro capo supremo?!? Che diamine, perfino Giovanni a Kanto aveva avuto il coraggio di non nascondersi così vigliaccamente! Davvero vi viene più facile credere ad una figura misteriosa che potrebbe essere chiunque, piuttosto che a un testimone diretto della tragedia?!? Aprite gli occhi, dannazione! Davvero il Team Rocket vi ha fatto il lavaggio del cervello fino a questo punto?!? »

Ettore tira fuori con rabbia il suo medagliere, comprensivo delle medaglie Sarcofago, Duna, Anidride, Cateratta e Business. Mio cugino indica con veemenza proprio quest'ultima:

« Non siete stati proprio voi a condurre quella trattativa con Diodoro? Dunque dovreste sapere come il Team Rocket cerca di finanziarsi soffocando gli imprenditori di Orlos, persino ora che se ne sono andati quasi tutti! All'epoca Canceropoli era il polo industriale più importante della regione, davvero credete che non avesse alcuna influenza laggiù?!? »

Con rabbia se possibile ancora maggiore, mio cugino passa ora ad indicare la Medaglia Anidride:

« Avete visto anche quel postaccio che è la base di Canceropoli, quella che spacciano per Palestra! Avete visto con i vostri occhi che conducono esperimenti sui Pokémon di ogni tipo, fregandosene della pericolosità degli stessi! Davvero credete che prima dell'incidente non li facessero? Ve la dico io la verità, non solo li facevano ma sempre a Canceropoli! Ed è proprio per colpa dei loro esperimenti pericolosi che si è verificata l'esplosione che ha causato l'incidente! Sveglia, amici miei, sveglia! »

Del tutto improvvisamente Ettore fa uno scatto in avanti e mi colpisce con un poderoso cazzotto sullo stomaco. Dal canto mio non reagisco minimamente, perché...devo ammettere che sono stato colpito, e non solo fisicamente. Certo, Ettore è un illuso che tende a vedere il mondo come fosse una landa gioiosa popolata da unicorni rosa, però...devo ammettere che il suo sfogo ha senso, ha dannatamente senso. Non avevo mai visto le cose da questo punto di vista, però effettivamente tutte le tessere possono benissimo combaciare proprio nel puzzle che lui ha descritto.

Ora Ettore ha gli occhi lucidi, sembra sulla soglia di un pianto nervoso:

« Vi scongiuro, aprite gli occhi, non è troppo tardi! Non vi chiedo di unirvi a noi della Guardia Civica Orlosiana, no, assolutamente no...e so anche che il Team Rocket è spietato con coloro che lo abbandonano. Però vi prometto che se mi garantirete di restare quantomeno neutrali, allora non avrete di che preoccuparvi delle ritorsioni del Team Rocket! Achille, tu hai dei nonni ad Unima, vero? Quella regione è lontana, completamente fuori dalla sfera d'influenza del Team Rocket: noi della Guardia Civica Orlosiana potremmo portarvi fin laggiù in modo che non vi disturbino in alcun modo. Ho già parlato con tua madre, mi ha detto che è d'accordo. Vi scongiuro, vi prego in ginocchio! »

Mi vergogno anche solo ad elaborare il pensiero, però...anche in questo caso Ettore avrebbe ragione. Cos'avremmo da perdere io ed Elena se ci mantenessimo neutrali e volassimo ad Unima per sottrarci all'eventuale ripicca del Team Rocket? Nulla, assolutamente nulla. Viceversa, se davvero l'incidente è stato colpa del Team, vorrebbe dire che stiamo lavorando per gli stessi che hanno rovinato la nostra terra...in effetti non bisogna sottovalutare il fatto che il Team Rocket è originario di Kanto! No, no, no, perché sto pensando a tutte queste idiozie?!?

« Un momento. Quand'è che tu avresti visto la Palestra di Canceropoli e conquistato la Medaglia Anidride? »

La voce di Elena è così fredda che sembra venire direttamente dalle profondità delle grotte gelate alle Isole Spumarine. In effetti è una buona domanda, anche a giudicare dall'impaccio di Ettore:

« Ecco...ho filmato io il famoso video che fa vedere la base Rocket dall'interno. Mi sono finto uno dei vostri e ho battuto Dionigi... »

Elena lo interrompe, incalzandolo:

« ...ti sei finto uno dei nostri dopo aver teso un vigliacco agguato ad un nostro confratello! Dì le cose come stanno, sporco infiltrato! E poi hai anche il coraggio di chiederci di crederti?!? Sei un bugiardo, uno sporco bugiardo millantatore incantato dalle calunnie di uno spregevole vecchiaccio! »

Elena passa rapidamente ad indicare Nelson:

« Voi militari non dovreste avere un codice d'onore o qualcosa del genere?!? Come pensate che vi si possa credere quando affermate di essere nel giusto, se poi le vostre azioni sono tanto infime?!? »

Nelson risponde pacatamente come suo solito:

« Siamo in guerra, una guerra civile, e le guerre non si vincono solo con la forza ma anche con l'astuzia. Il nostro codice d'onore, che tu ci creda o meno, è ben saldo...e vale sia per me sia per questo baldo giovane. Lo dimostra il fatto che nonostante tutto vi veda ancora come suoi amici e stia cercando di recuperarvi...inutilmente, purtroppo, proprio come pensavo. »

Nelson posa una mano sulla spalla di Ettore come a volerlo consolare:

« Nonostante ciò, ora avrete comunque modo di provare quanto sia saldo il nostro codice d'onore. Sapete una cosa? Dopo essere tornato da Canceropoli, il qui presente giovanotto mi ha chiesto di competere per la Medaglia Cateratta...e mi ha battuto, in una maniera così netta come non mi capitava da anni. Mi stavo giusto complimentando con lui nel mio ufficio quando vi ha visti arrivare dalla finestra e vi ha riconosciuti, mettendomi in guardia sul fatto che foste spie del Team Rocket. Ecco come facevo a sapere fin da subito che eravate spie del Team Rocket e a tramare la trappola in cui siete puntualmente caduti. »

Ecco svelato l'arcano, ora si spiega tutto!

« Nonostante ciò, proprio il mio codice d'onore non mi consente di ignorare il fatto che abbiate comunque battuto tutti i membi della mia Palestra. Avete dunque il diritto di sfidarmi per la Medaglia Cateratta, così come io ho il diritto di scegliere la modalità della sfida: sarà un combattimento in tag team, io ed Ettore contro voi due. Avete il diritto di scegliere sei Pokémon prendendoli da entrambe le vostre squadra, così come faremo io ed Ettore. »

A questo punto Nelson indica la porta alle sue spalle, quella dalla quale è uscito mio cugino:

« Oltre questa porta c'è il ponte di comando: lì ho lasciato due copie della Medaglia Cateratta, più due copie della MT e della MN consegnate dalla mia palestra. Da lì potrete inoltre accedere alla sala di controllo ed eventualmente requisire il nastro della registrazione con cui vi ho inchiodato poco fa. »

Ettore è basito:

« Ma... »

« Inutile nasconderlo, giovanotto, se ci battessero avrebbero accesso al ponte di comando e lo scoprirebbero comunque. Allora, ci state? »

Nelson porge la mano a metà strada fra me ed Elena, forse non sapendo bene a chi rivolgersi. La mia amica resta impalata, limitandosi a sorridere sorniona:

« Puoi giurarci. Così come puoi giurarci che avrai modo di pentirti di tanta cavalleria... »

Io, dal canto mio, non rispondo proprio. No, non si tratta di una deliberata scelta atta ad urtare l'Ammirevole Ammiraglio: devo ammettere invece che sto ancora pensando alle parole di Ettore, e più ci rimugino su e più fatico a scacciare il pensiero che la sua teoria possa essere tutto sommato abbastanza plausibile. La stessa Elena ha replicato sprezzante mettendo in dubbio il comportamento di Ettore, ma di fatto non replicando minimamente al contenuto delle sue asserzioni. Devo ammetterlo, mi sto sentendo come se avessi un tarlo che mi rode dall'interno, proprio lo stato d'animo peggiore per affrontare una lotta Pokémon con in palio una medaglia, per giunta in doppio. Che fosse esattamente quello che Ettore voleva?

  
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