Caro
amico, che cosa è il tempo?
Questa è davvero
la
linea di confine?
Significa veramente
tanto per te?
Hai paura, o è
vero?
Aveva
acceso la radio per fargli
compagnia, ma non la stava veramente ascoltando, fino a quando quelle
parole
pronunciate da una familiare voce attirarono immediatamente la sua
attenzione.
Quella
voce l’avrebbe riconosciuta
tra mille.
Il
proprietario era colui che un tempo
era il suo migliore amico, il suo collaboratore, la sua famiglia, e
soprattutto
la persona più importante della sua vita. Ma che dopo ad una
serie di discordie
e turbolenti litigi, si era trasformato all’improvviso in un
avversario.
Sente
persino le lacrime che con
il loro violento scrosciare deturpano l’immacolato candore
della pelle di Paul,
nel loro percorso attraverso le sue perlacee guance.
La
sua voce, come le sue parole,
e la sua musica, sono intrise di sofferenza e malinconia.
Immagina
persino il volto del
giovane, contratto in una smorfia di dolore, rivolgergli quelle
struggenti
parole.
Come
a supplicarlo di portare una
fine a quella loro folle battaglia che sta portando ad entrambi solo
sofferenza.
Caro amico, che getta
il vino,
Mi sono innamorato di
un mio amico.
Davvero davvero,
giovane e appena sposata.
Sei un pazzo, o è
vero?
-“Si!
Sono pazzo, Paul!”- afferma
John –“ Entrambi lo siamo!”-
Avevano
gettato al vento anni di amicizia e amore, solo per gelosia e rabbia a
lungo
repressa.
Perché
si erano ritrovati a quel
punto?
Loro
che erano “i due di noi”, la
comunemente nota coppia di cantautori Lennon/McCartney. La loro unione
aveva
permesso loro di avere successo, ma allo stesso tempo aveva fatto
crescere i
sospetti sulla natura della loro amicizia. Probabilmente quella
necessità di
dover negare tutti quei sentimenti al mondo intero e soprattutto a
Paul, aveva
portato i due ad una drammatica rottura.
Persino
quando Paul lo aveva
supplicato in ginocchio in lacrime di non abbandonarlo, lui aveva avuto
troppa
paura e se ne era andato via lasciandolo a piangere in solitudine.
Anche
se quella sua scelta di
lasciare i Beatles ( o più precisamente Paul) lo aveva
devastato, doveva andare
avanti o almeno scacciare via i sensi di colpa. Il conforto di cui
necessitava
lo aveva trovato inizialmente in un’artista giapponese ,Yoko
Ono, che poi lo
aveva introdotto nel mondo decadente dell’eroina.
Quella
dipendenza da quella droga
lo aveva fatto cambiare così tanto dentro che persino Paul,
stentava a
riconoscere il vecchio John di una volta. L’eroina lo aveva
consumato così
tanto, che senza pensarci aveva insultato il suo Paul con le parole
più
taglienti e offensive della sua vita con una canzone. Si sentiva
tradito dal
fatto che lui fosse andato avanti senza di lui, sposandosi con Linda.
Ma
si sentì profondamente in
colpa quando realizzò la gravità di quelle parole.
Con
gli ultimi accordi di piano
che mettono una conclusione alla canzone, John compone il numero di
Paul,
dimenticandosi della differenza di orari.
Infatti
a Londra è già notte
inoltrata. Ma qualcuno comunque risponde, anche se dalla sua voce si
percepisce
disturbo per il sonno interrotto da quella chiamata.
-“Pronto”-
-“Paul?”-
chiede John sentendo
mancare la terra sotto i suoi piedi.
-“si!
Chi è che parla??”-
-“Sono io .. John”-
-“John..ah
John…”-
poi
il tono di voce dell’interlocutore cambia improvvisamente,
quando realizza con
lentezza con chi sta parlando –“Oh
mio
Dio!! John! Sei davvero tu??”-
-“E
chi credevi chi fossi, Gesù??”-
-“Perché
mi hai chiamato? È successo qualcosa di grave?”-
esclama cercando di sembrare
infastidito, anche se in realtà non lo è affatto.
-“Non
posso neanche più chiamarti?”-
-“lo
sai che ore sono qua? .. Sono solo le due di notte”-
-“Ah
Macca! Non sei più il
mondano di una volta”-
-“Avanti,
parla!! Che vuoi??”-
-“Io
.. io volevo .. scusarmi ..
si, volevo scusarmi .. quella canzone è stata veramente
crudele e ti capisco se
non mi vuoi più parlare”-
Sente
Paul sospirare e per un
tempo che gli pare infinito non dice niente, poi finalmente interrompe
quell’estenuante
silenzio.
-“
Anche se so che non dovrei ascoltare il mio cuore, per dover soffrire
nuovamente, voglio perdonarti .. Il mio problema John è che
sei troppo
importante per me..”-
-“
Anche tu per me ”-
-“Ora
forse dovrei andare a dormire”-
-“No,
aspetta!!”- quasi urla.
-“Che
c’è??”-
-“Ti
amo!”- confessa, ma subito
dopo si pente. Non avrebbe dovuto spingersi così in
là con quella
dichiarazione.
Ma
la risposta lo sorprende a non
finire.
-“Anche
io, mio caro amico!”-
NOTE
DELL’AUTRICE:
Sono
tornata con un’altra
one-shot su JohnePaul. Questa idea per questa storia mi era venuta
qualche mese
fa ma non ero mai riuscita a metterla in pratica.
Ho
deciso di svolgerla attorno a
quella canzone. Dear friend, credo che sia uno degli esempi
più importanti
riguardanti i due.. urla McLennon da tutte le parti.
Va
bene con questo mi dileguo e
spero che l’apprezziate.
Marty