LA
BIBLIOTECA
Alle 7:55 in punto mi
trovavo seduta sugli scalini ai piedi della scuola.
Tenevo la cartella sulle ginocchia e le
dita giocherellavano con una ciocca di capelli, mentre la mia mente ragionava
su un’infinità di cose che mi assillavano quel giorno.
Allo stesso momento che facevo tutto questo, osservavo distrattamente gli altri
studenti. Era una mattina nuvolosa e solo ogni tanto qualche raggio di
sole faceva capolino dalle nuvole.
Vidi a un certo punto un ragazzo dai
capelli viola varcare i cancelli della scuola.
Indossava dei jeans con una catena che penzolava da un fianco, una maglietta nera a maniche
corte e una collanina d’argento al collo.
Lo zaino a tracolla nero dondolava a ogni suo passo, le mani dentro le tasche
dei pantaloni ,una cuffia dell’ipod attaccata all’orecchio mentre l’altra
penzolava da un lato. Lo sguardo dritto e sicuro caratterizzato da quei suoi occhi viola
penetranti.
Quando fu a pochi passi di distanza mi
salutò con un cenno della testa e si sedette accanto a me.
“oh ooh! Come siamo Fashion stamani!”gli dissi.
Lui mi sorrise.
“allora … l’hai capito il teorema di Ruffini?”continuai
io.
“oh! Guarda, le rondini! Si vede che sta arrivando la primavera …”disse lui snobbando la mia
domanda.
“Kilu? Mi ascolti?”
“hai detto qualcosa?”
“ma come! Io ieri ho sprecato tre ore della mia vita per spiegarti Ruffini!e tu ….
Pensi alle rondini?”
“ Oh, senti : Io non credo che oggi la prof. mi
interroghi, e se lo farà pazienza … tanto ci sei tu che mi suggerisci! “
Rispose lui con tono sicuro.
“ Hey! Io non sono la serva di nessuno sia
chiaro!Però … “ feci una pausa e continuai dicendo “ Ti farò un’offerta che non
potrai rifiutare …”dissi io imitando la voce del Padrino.
“ Vai , spara”disse lui.
“ Io ti suggerirò a patto che tu … mi accompagni a fare shopping con la limousine!”
Adoravo girare per le strade della mia città a bordo di quella luccicante
autovettura.
Spesso osservavo fuori dal finestrino, mentre il mondo mi passava davanti. Mi
sentivo una diva di Hollywood!
“ uff!va bene …. ”rispose Killua,mentre di
sotto fondo suonava la campanella che
annunciava l’inizio delle lezioni.
Alla prima ora quel giorno avevamo scienze.
Il Prof. ci aveva diviso in gruppi, ed ognuno di questi era assegnata una ricerca.
Il mio gruppo era formato da me, Killua e una ragazza
che quel giorno risultava assente.
Io chiesi al prof. il permesso ,per il
mio gruppo ,di recarci in biblioteca per cercare informazioni sull’argomento richiesto. Il
prof. acconsentì.
Killua e io ci avviammo in corridoio e lui non faceva
altro che brontolare …
“Che palle! Certo che la più assurda e noiosa ricerca deve sempre capitare a noi …”
“Dai su! cerca di vederla in un altro modo! Se parti subito con questa idea è
naturale che non ti piacerà mai! Cerca di trovare il lato interessante delle
cose, anche se dall’apparenza possono sembrare noiose …”
“E allora dimmi … quale sarebbe il lato
interessante dei “piselli “di Mendel??CA**O me ne frega dei piselli!... Manco mi
piacciono normalmente, figurati studiarli! Ma ce lo faccio diventare io il prof
una pianta di pisello se ci rifila ancora queste ricerche del C***O!!!” imprecò
KIllua dando un calcio a un cestino della spazzatura.
Immaginai il Prof. di scienze in versione pianta di pisello e scoppiai in una
sonora risata.
Killua si giro verso di me e , dal broncio che aveva,
apparve un leggero sorriso facendo illuminare i suoi occhi.
Arrivammo in biblioteca.
All’ingresso vi era un bancone rotondo di legno scuro, dove dal dietro
spuntavano un computer e lo schienale di una
sedia che in quel momento era abbandonata .
La stanza aveva una forma rettangolare, divisa in quattro corridoi dalle librerie . Dietro di esse vi erano i tavoli da studio per gli studenti. Dal soffitto vi erano
appesi dei semplici lampadari, ma la maggior parte della luce proveniva dalle
ampie finestre della parete di destra e di quella in fondo. Il pavimento in
legno pareva risplendere a quella luce.
Ci avvicinammo a una di quelle gigantesche librerie che straripavano di
libri di qualunque tema.
Sprecammo almeno una quindicina di minuti a cercare libri che parlassero
dell’argomento della nostra ricerca, e
sottolineo che c’en erano un’infinità!
Prendemmo solo quelli che ci sembravano più interessanti, poi scegliemmo un
tavolo dove poter organizzarsi. Io e Killua ci
sedemmo uno di fronte all’altro.
“Allora vediamo un po’…” disse Killua sfogliando un
libro.
“Aspetta, prima bisogna dividerci i compiti … Allora … Va bene se io faccio la
biografia e tu fai l’approfondimento sulle leggi di Mendel?”
chiesi io giocherellando con il lapis
facendolo girare e rigirare sulla mano.
“Per me va benissimo, basta che facciamo alla svelta!” disse Killua, mentre col gomito fece cascare rumorosamente un libro per terra.
“ Ehy! Fate silenzio, siete in una biblioteca!”Riproverò
qualcuno da dietro le librerie.
Killua fece una smorfia poi tornò a occuparsi del libro.
Sfogliò un paio di pagine per andare sull’indice e , aiutandosi con il dito,
cercò i capitoli che parlassero di quelle leggi.
Io presi uno dei libri che si trovavano sulla scrivania, lo sfoglia, ma mi accorsi che
non vi erano abbastanza notizie su ciò che cercavo. Posai il libro e ne presi
un altro. Ma dopo un po’ che cercavo
neanche quello mi soddisfaceva un granché e così passai al successivo.
Controllai tutti i libri che si trovavano sulla scrivania ma nessuno era
abbastanza soddisfacente.
Così, fui costretta ad alzarmi dalla sedia e raggiungere una delle quattro
librerie erette al mio fianco.
Alzai gli occhi che cominciarono a perlustrare ogni scaffale. Era come essere
tornata bambina, quando con i miei amichetti, giocavo alla caccia al tesoro.
Dovevi tenere gli occhi ben aperti e perlustrare bene da ogni dove, se non
volevi che un altro bambino trovasse prima di te gli indizi, che ti avrebbero
permesso di arrivare al tesoro. E così guardavo attentamente, proprio come da
bambina, ogni libro e enciclopedia che si trovavano su ogni scaffale.
A un certo punto, i miei occhi si posarono su un grande volume la cui copertina
era di un verde brillante.
“Ti ho trovato!”pensai fra me e me, mentre un leggero sorriso si faceva spazio
fra le mie guance.
Alzai la mano, afferrai quel libro e lo
sollevai dal suo posto dove lascio solo
un buco vuoto dove potevo intravedere il corridoio e la libreria che si
trovavano dietro la mia.
Appoggiai il libro su un palmo della mano e lessi il titolo a caratteri
cubitali:
”LA GENETICA!”
Le dita della mano libera cominciarono a
sfogliare lentamente il volume.
Lessi alcuni titoli, ma ogni capitolo
non parlava altro che del DNA e del RNA.
Feci un sospiro e chiusi il libro.
Mentre la mia mano faceva per posarlo, mi accorsi che un occhio, di un vede smeraldo
,mi guardava attraverso la fessura che
il volume aveva lasciato.
Rimasi incantata, come se fossi stata ipnotizzata da quell’occhio.
La sua pupilla si spostava ad ogni mio movimento, dando l’impressione che
ballasse al ritmo di un valzer .Poi ad un certo punto,quell’occhio ballerino si
fermò su di me.
“ Quell’occhio mi sta fissando?!” .
E dopo un istante, quando quella pupilla si incrociò con la mia, sentì un voce
che con tono profondo diceva
“Ciao!”
Io sgranai gli occhi.”Conosco quell’occhio?” pensai fra me e me.
Alzai gli occhi al soffitto” Eppure … l’ho già visto da qualche parte ….”riflettei.
Tornai a riguardare nella fessura, ma quell’occhio non c’era più.
Sentii dei passi regolari che camminavano lenti dietro la libreria.
Posai il libro al suo posto, ed appoggia
le mani sullo scaffale.
“Possibile che sia …”mi chiesi.
Poi mi misi ad ascoltare … i passi si
erano fermati!
” Hai bisogno di una mano?”domando una voce.
All’improvviso sentii un buco allo stomaco.
“Questa voce …” pensai.
Mi voltai di scatto e vidi un ragazzo dai capelli biondi, con un leggero
sorriso disegnato dalle labbra, a un solo passo da me. “Kurapika…”pensai,
mentre i miei occhi si riempivano di luce e una sensazione tra la beatitudine e
la timidezza si prendeva possesso di me.
Notai che non aveva più la benda da pirata sull’occhio.
“Co…sa?”balbettai io presa dal panico
più totale.
“Stai cercando un libro … vuoi una mano?”chiese lui senza scomporsi.
“O.O…. si certo!!!O.O”
dissi io cercandomi di rinvenirmi. Tutte le volte che vedevo Kurapika il cervello si scollegava e vagava per conto suo.
“ Cosa stai cercando?” chiese lui ,volgendo gli occhi agli scaffali colmi di
libri.
“… Un libro dove vi fosse scritta … la biografia sulla vita di Mendel …”risposi timidamente.
“Bene…” suonò la sua voce , mentre la sua mano si tendeva verso gli scaffali.
Prese un libro, lo apri e cominciò a sfogliarlo leggendo alcuni titoli a bassa
voce. Cominciai ad invidiare ogni pagina che toccasse nel vedere la cura con
cui le sfogliava.
Dopo poco lo vidi scuotere la testa e riposare il libro al suo posto , ricominciando
a guardare gli scaffali mentre con una mano si accarezzava il mento.
“Mammamia-mammamia-mammamia! Com’è sexy Kura quando cerca un libro!!!. *Q*” pensai io con
il solito sorriso ebete e gli occhi che brillavano!!!
“ Ecco qua!” disse lui tendendo la mano verso i libri.
Afferrò un libro dalla copertina di un rosso scarlatto e me lo porse, mentre i
suoi occhi mi guardavano.
“ Questo dovrebbe andare bene per la tua ricerca.”
La luce del lampadario cadeva sulla copertina del libro, creando dei riflessi
scarlatti negli occhi di Kurapika.
Mi persi in quello sguardo sereno, mentre mormorai un “Grazie!”
“Non c’è di che!” rispose lui sorridendomi.
“Ooh! Quant’è dolce!!!” urlai dentro di me. Ora non
cera più possibilità di contatto fra me e il mio cervello. Oramai ero
totalmente andata che mi lasciai sfuggire, senza rendermene conto, un :
“AaaH!....quant’è bello ….”
“hem…scusa?” disse lui confuso.
“Oddio!che cosa ho detto!” pensai in
balia del panico. Le guance mi si infiammarono dalla vergogna e cercai delle
parole che potessero rimediare a quello che avevo fatto
“Hem…Ma …quant’è bello questo libro! E poi questo rosso scarlatto è
magnifico, non trovi?”
Una scusa più idiota di quella non c’era!
Lui sorrise.
“Mi avrà presa per matta” pensai fra me
e me.
“Bè … sono felice che ti piaccia … ora devo andare in
classe … Ciao!”disse lui e se ne andò.
Lo seguii con lo sguardo fino al bancone all’ingresso della libreria.
Stavo per tornare da Killua, finché non vidi entrare
una ragazza dai capelli rosa in biblioteca e saltare a dosso a Kurapika.
Lui l’abbracciò .
In quel momento il mio cuore, come un pezzo di vetro che cade a terra, si
spezzò in mille pezzi.
“Chi era quella ragazza?” fu il mio unico pensiero.
Avevo voglia di urlare, di scappare lontano da lì, da quella stanza … da quella
scuola.
Ma il mio unico grido fu solo una lacrima, che camminava lenta sulla mia
guancia che dopo l’abbandonò cadendo in un urlo disperato a terra.
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SALVE A TUTTI
!!!^_^
ECCOCI RITORNATE .
SCUSATE SE CI
ABBIAMO MESSO TANTO A PUBBLICARE IL QUARTO CAPITOLO MA ERAVAMO IN VACANZA .
NOI SPERIAMO CHE VI SIA PIACIUTO ANCHE QUESTO
CAPITOLO, E CI
FAREBBE PIACERE SAPERE CHE COSA NE PENSATE.
TANTI SALUTI
CIAU CIAU^_^