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Autore: lucyzazu    27/07/2008    7 recensioni
Quel volto luminoso… quegli occhi verdi…i suoi capelli biondi… sembrava un angelo… …la sua mano si tese verso di me…e…
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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LA BIBLIOTECA

Alle 7:55 in punto mi trovavo seduta sugli scalini ai piedi della scuola.
Tenevo la cartella sulle ginocchia e le dita giocherellavano con una ciocca di capelli, mentre la mia mente ragionava su un’infinità di cose che mi assillavano quel giorno.
Allo stesso momento che facevo tutto questo, osservavo distrattamente gli altri studenti. Era una mattina nuvolosa e solo ogni tanto qualche raggio di sole faceva capolino dalle nuvole.
Vidi a un certo punto un ragazzo dai capelli viola varcare i cancelli della scuola.
Indossava dei jeans con una catena che penzolava da un fianco, una maglietta nera a maniche corte e una collanina d’argento al collo.
Lo zaino a tracolla nero dondolava a ogni suo passo, le mani dentro le tasche dei pantaloni ,una cuffia dell’ipod attaccata all’orecchio mentre l’altra penzolava da un lato. Lo sguardo dritto e sicuro caratterizzato da quei suoi occhi viola penetranti.
Quando fu a pochi passi di distanza mi salutò con un cenno della testa e si sedette accanto a me.
“oh ooh! Come siamo Fashion stamani!”gli dissi.
Lui mi sorrise.
“allora … l’hai capito il teorema di Ruffini?”continuai io.
“oh! Guarda, le rondini! Si vede che sta arrivando la primavera …”disse lui snobbando la mia domanda.
Kilu? Mi ascolti?”
“hai detto qualcosa?”
“ma come! Io ieri ho sprecato tre ore della mia vita per spiegarti Ruffini!e tu …. Pensi alle rondini?”
“ Oh, senti : Io non credo che oggi la prof. mi interroghi, e se lo farà pazienza … tanto ci sei tu che mi suggerisci! “ Rispose lui con tono sicuro.
Hey! Io non sono la serva di nessuno sia chiaro!Però … “ feci una pausa e continuai dicendo “ Ti farò un’offerta che non potrai rifiutare …”dissi io imitando la voce del Padrino.
“ Vai , spara”disse lui.
“ Io ti suggerirò a patto che tu … mi accompagni a fare shopping con la limousine!”
Adoravo girare per le strade della mia città a bordo di quella luccicante autovettura.
Spesso osservavo fuori dal finestrino, mentre il mondo mi passava davanti. Mi sentivo una diva di Hollywood!
uff!va bene …. ”rispose Killua,mentre di sotto fondo suonava la campanella che annunciava l’inizio delle lezioni.

Alla prima ora quel giorno avevamo scienze.
Il Prof. ci aveva diviso in gruppi, ed ognuno di questi era assegnata una ricerca.
Il mio gruppo era formato da me, Killua e una ragazza che quel giorno risultava assente.
Io chiesi al prof. il permesso ,per il mio gruppo ,di recarci in biblioteca per cercare informazioni sull’argomento richiesto. Il prof. acconsentì.
Killua e io ci avviammo in corridoio e lui non faceva altro che brontolare …
“Che palle! Certo che la più assurda e noiosa ricerca deve sempre capitare a noi …”
“Dai su! cerca di vederla in un altro modo! Se parti subito con questa idea è naturale che non ti piacerà mai! Cerca di trovare il lato interessante delle cose, anche se dall’apparenza possono sembrare noiose …”
“E allora dimmi … quale sarebbe il lato interessante dei “piselli “di Mendel??CA**O me ne frega dei piselli!... Manco mi piacciono normalmente, figurati studiarli! Ma ce lo faccio diventare io il prof una pianta di pisello se ci rifila ancora queste ricerche del C***O!!!” imprecò KIllua dando un calcio a un cestino della spazzatura.
Immaginai il Prof. di scienze in versione pianta di pisello e scoppiai in una sonora risata.
Killua si giro verso di me e , dal broncio che aveva, apparve un leggero sorriso facendo illuminare i suoi occhi.


Arrivammo in biblioteca.
All’ingresso vi era un bancone rotondo di legno scuro, dove dal dietro spuntavano un computer e lo schienale di una sedia che in quel momento era abbandonata .
La stanza aveva una forma rettangolare, divisa in quattro corridoi dalle librerie . Dietro di esse vi erano i tavoli da studio per gli studenti. Dal soffitto vi erano appesi dei semplici lampadari, ma la maggior parte della luce proveniva dalle ampie finestre della parete di destra e di quella in fondo. Il pavimento in legno pareva risplendere a quella luce. Ci avvicinammo a una di quelle gigantesche librerie che straripavano di libri di qualunque tema.
Sprecammo almeno una quindicina di minuti a cercare libri che parlassero dell’argomento della nostra ricerca, e sottolineo che c’en erano un’infinità!
Prendemmo solo quelli che ci sembravano più interessanti, poi scegliemmo un tavolo dove poter organizzarsi. Io e Killua ci sedemmo uno di fronte all’altro.
“Allora vediamo un po’…” disse Killua sfogliando un libro.
“Aspetta, prima bisogna dividerci i compiti … Allora … Va bene se io faccio la biografia e tu fai l’approfondimento sulle leggi di Mendel?” chiesi io giocherellando con il lapis facendolo girare e rigirare sulla mano.
“Per me va benissimo, basta che facciamo alla svelta!” disse Killua, mentre col gomito fece cascare rumorosamente un libro per terra.
Ehy! Fate silenzio, siete in una biblioteca!”Riproverò qualcuno da dietro le librerie.
Killua fece una smorfia poi tornò a occuparsi del libro. Sfogliò un paio di pagine per andare sull’indice e , aiutandosi con il dito, cercò i capitoli che parlassero di quelle leggi.
Io presi uno dei libri che si trovavano sulla scrivania, lo sfoglia, ma mi accorsi che non vi erano abbastanza notizie su ciò che cercavo. Posai il libro e ne presi un altro. Ma dopo un po’ che cercavo neanche quello mi soddisfaceva un granché e così passai al successivo.
Controllai tutti i libri che si trovavano sulla scrivania ma nessuno era abbastanza soddisfacente.
Così, fui costretta ad alzarmi dalla sedia e raggiungere una delle quattro librerie erette al mio fianco.
Alzai gli occhi che cominciarono a perlustrare ogni scaffale. Era come essere tornata bambina, quando con i miei amichetti, giocavo alla caccia al tesoro. Dovevi tenere gli occhi ben aperti e perlustrare bene da ogni dove, se non volevi che un altro bambino trovasse prima di te gli indizi, che ti avrebbero permesso di arrivare al tesoro. E così guardavo attentamente, proprio come da bambina, ogni libro e enciclopedia che si trovavano su ogni scaffale.
A un certo punto, i miei occhi si posarono su un grande volume la cui copertina era di un verde brillante.
“Ti ho trovato!”pensai fra me e me, mentre un leggero sorriso si faceva spazio fra le mie guance.
Alzai la mano, afferrai quel libro e lo sollevai dal suo posto dove lascio solo un buco vuoto dove potevo intravedere il corridoio e la libreria che si trovavano dietro la mia.
Appoggiai il libro su un palmo della mano e lessi il titolo a caratteri cubitali:
”LA GENETICA!”
Le dita della mano libera cominciarono a sfogliare lentamente il volume.
Lessi alcuni titoli, ma ogni capitolo non parlava altro che del DNA e del RNA.
Feci un sospiro e chiusi il libro.
Mentre la mia mano faceva per posarlo, mi accorsi che un occhio, di un vede smeraldo ,mi guardava attraverso la fessura che il volume aveva lasciato.
Rimasi incantata, come se fossi stata ipnotizzata da quell’occhio.
La sua pupilla si spostava ad ogni mio movimento, dando l’impressione che ballasse al ritmo di un valzer .Poi ad un certo punto,quell’occhio ballerino si fermò su di me.
“ Quell’occhio mi sta fissando?!” .
E dopo un istante, quando quella pupilla si incrociò con la mia, sentì un voce che con tono profondo diceva
“Ciao!”
Io sgranai gli occhi.”Conosco quell’occhio?” pensai fra me e me.
Alzai gli occhi al soffitto” Eppure … l’ho già visto da qualche parte ….”riflettei.
Tornai a riguardare nella fessura, ma quell’occhio non c’era più.
Sentii dei passi regolari che camminavano lenti dietro la libreria.
Posai il libro al suo posto, ed appoggia le mani sullo scaffale.
“Possibile che sia …”mi chiesi.
Poi mi misi ad ascoltare … i passi si erano fermati!
” Hai bisogno di una mano?”domando una voce.
All’improvviso sentii un buco allo stomaco.
“Questa voce …” pensai.
Mi voltai di scatto e vidi un ragazzo dai capelli biondi, con un leggero sorriso disegnato dalle labbra, a un solo passo da me. “Kurapika…”pensai, mentre i miei occhi si riempivano di luce e una sensazione tra la beatitudine e la timidezza si prendeva possesso di me.
Notai che non aveva più la benda da pirata sull’occhio.
“Co…sa?”balbettai io presa dal panico più totale.
“Stai cercando un libro … vuoi una mano?”chiese lui senza scomporsi.
O.O…. si certo!!!O.O” dissi io cercandomi di rinvenirmi. Tutte le volte che vedevo Kurapika il cervello si scollegava e vagava per conto suo.
“ Cosa stai cercando?” chiese lui ,volgendo gli occhi agli scaffali colmi di libri.
“… Un libro dove vi fosse scritta … la biografia sulla vita di Mendel …”risposi timidamente.
“Bene…” suonò la sua voce , mentre la sua mano si tendeva verso gli scaffali.
Prese un libro, lo apri e cominciò a sfogliarlo leggendo alcuni titoli a bassa voce. Cominciai ad invidiare ogni pagina che toccasse nel vedere la cura con cui le sfogliava.
Dopo poco lo vidi scuotere la testa e riposare il libro al suo posto , ricominciando a guardare gli scaffali mentre con una mano si accarezzava il mento.
Mammamia-mammamia-mammamia! Com’è sexy Kura quando cerca un libro!!!. *Q*” pensai io con il solito sorriso ebete e gli occhi che brillavano!!!
“ Ecco qua!” disse lui tendendo la mano verso i libri.
Afferrò un libro dalla copertina di un rosso scarlatto e me lo porse, mentre i suoi occhi mi guardavano.
“ Questo dovrebbe andare bene per la tua ricerca.”
La luce del lampadario cadeva sulla copertina del libro, creando dei riflessi scarlatti negli occhi di Kurapika.
Mi persi in quello sguardo sereno, mentre mormorai un “Grazie!”
“Non c’è di che!” rispose lui sorridendomi.
Ooh! Quant’è dolce!!!” urlai dentro di me. Ora non cera più possibilità di contatto fra me e il mio cervello. Oramai ero totalmente andata che mi lasciai sfuggire, senza rendermene conto, un :
AaaH!....quant’è bello ….”
hem…scusa?” disse lui confuso.
“Oddio!che cosa ho detto!” pensai in balia del panico. Le guance mi si infiammarono dalla vergogna e cercai delle parole che potessero rimediare a quello che avevo fatto
Hem…Ma …quant’è bello questo libro! E poi questo rosso scarlatto è magnifico, non trovi?”
Una scusa più idiota di quella non c’era!
Lui sorrise.
“Mi avrà presa per matta” pensai fra me e me.
… sono felice che ti piaccia … ora devo andare in classe … Ciao!”disse lui e se ne andò.
Lo seguii con lo sguardo fino al bancone all’ingresso della libreria.
Stavo per tornare da Killua, finché non vidi entrare una ragazza dai capelli rosa in biblioteca e saltare a dosso a Kurapika.

Lui l’abbracciò .

In quel momento il mio cuore, come un pezzo di vetro che cade a terra, si spezzò in mille pezzi.

“Chi era quella ragazza?” fu il mio unico pensiero.

Avevo voglia di urlare, di scappare lontano da lì, da quella stanza … da quella scuola.
Ma il mio unico grido fu solo una lacrima, che camminava lenta sulla mia guancia che dopo l’abbandonò cadendo in un urlo disperato a terra.



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SALVE A TUTTI !!!^_^
ECCOCI RITORNATE .
SCUSATE SE CI ABBIAMO MESSO TANTO A PUBBLICARE IL QUARTO CAPITOLO MA ERAVAMO IN VACANZA .
NOI SPERIAMO CHE VI SIA PIACIUTO ANCHE QUESTO CAPITOLO, E CI FAREBBE PIACERE SAPERE CHE COSA NE PENSATE.
TANTI SALUTI
CIAU CIAU^_^
















































  
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