11 Settembre 1980
Il Dottor Kosiack aveva appena terminato un'importante operazione di trapianto di fegato durata sette ore e mezzo al Bellevue Hospital Center. Si era appena cambiato per tornare a casa a riposare e, dopo aver salutato un'infermiera di turno incrociata nel corridoio, uscì dirigendosi verso la sua auto. Fischiettava nonostante la stanchezza ma l'operazione era andata a buon fine e aveva salvato un'altra vita. Stava cercando le chiavi della macchina quando si accorse che Rorschach lo stava fissando.
- Ha bisogno di
qualcosa? - disse cercando di identificarlo meglio
nell'oscurità.
-
Lei è un dottore?
La voce profonda e rauca di Rorschach intimorì
ulteriormente il medico.
- Si, certo. È ferito? Ha bisogno di
aiuto?
- Non io, una mia amica. Lei saprebbe ricucire una
ferita?
- Beh si ma devo vederla. Dove si trova? È grave? La
porti dentro, senz'altro potremo aiutarla.
Il chirurgo ce la mise
tutta per tutelarsi e per non lasciar morire una donna innocente, in
caso quella storia fosse vera, ma Rorschach non ne volle sapere.
-
Non è qui. Venga con me.
Non si era ancora risvegliata, distesa su un letto fatiscente in un luogo estraneo. Era imbrattata di sangue, a metà altezza e lentamente stava macchiando anche le coperte sottostanti. L'emorragia non si era fermata e lei era svenuta durante il tragitto dal pub.
Un vecchio
lampadario emanava una luce fioca e oltre al letto solo un piccolo
comodino e una cassettiera vuota. L'odore di muffa e di vecchio era
tanto soffocante da far sputare a terra il Comico dopo un potente
colpo di tosse. Era entrato dalla finestra, la stava cercando.
Seguire le tracce di Rorschach era stato facile, lo conosceva
abbastanza bene da prevedere le sue mosse.
Si infilò nella
camera senza nascondere il rumore dei suoi anfibi sul vecchio
parquet, una risatina emerse dalle viscere, soddisfatto di aver
trovato la sua preda. Le accarezzò il corpo lievemente fino
ad
arrivare alla gola che afferrò con decisione e la
alzò di peso. Non
si svegliò nemmeno in quell'occasione, era troppo debole per
fare
qualcunque cosa. Il Comico la gettò da una parte, facendola
rotolare
su sé stessa fino al salotto. Il pavimento si macchio di
sangue qua
e là, mescolandosi alla sporcizia di tutto il resto. L'uomo
tornò
sui suoi passi, raggiungendola nuovamente ed estraendo il suo
coltello da caccia dal fodero fissato alla gamba. Si
inginocchiò su
di lei e prese a farle profondi tagli sul viso e sul seno mentre
rideva di gusto. Vedendo che, anche in quel modo, lei non reagiva, si
stancò presto di quel gioco e decise di farla finita.
- Oh mio
Dio...
Il dottor Kosiack attirò l'attenzione, fermando
involontariamente il Comico che spostò l'attenzione su di
lui e su
Rorschach. Le macchie della sua maschera iniziarono a muoversi
velocemente, creando disegni sempre diversi e palesando le sue
emozioni. La rabbia soprattutto, scalpitava come un cavallo selvaggio
dentro di lui e non ci impiegò molto ad aggreddire il
collega.
Con
furia omicida si presero a pugni e ognuno di loro cercava di
sfruttare le debolezze dell'altro per vincere. Erano entrambi forti e
furbi abbastanza da non creare troppo dislivello e, ben presto, si
trovarono stanchi ed in difficoltà.
Il chirurgo nel frattempo si avvicinò ad Amanda, allontanandola dalla rissa, cercò di capire quali ferite e traumi aveva e si inorridì vedendo quello che il Comico le aveva fatto. Il pallore sul suo viso era spaventoso, nonostante fosse stato detupato e stava perdendo sangue copiosamente.
Stava morendo.
Cercò di fermare l'emorragia allo stomaco ma le serviva una trasfusione immediata. Si guardò in giro per capire se poteva fare qualcosa di utile quando gli arrivò un proiettile dritto in fronte.
Rorschach era
pronto per il secondo round ma l'avversario non era dello stesso
parere. Pose fine alla vita del dottore in un attimo e ora, stava
puntando l'arma contro Amanda.
- Blake non lo fare. Noi viviamo
per proteggere e per far funzionare le cose. Per distruggere una
giustizia corrotta che infesta questa città.
Un'altra risata - Tu
magari, collega. Io mi approfitto di tutto quello di cui ci si possa
approfittare e incarno il vero simbolo dell'america. La sua vera
faccia. Dovresti provare...
- No.
- Allora non c'è più nulla
da dire...
- Blake no!
Il Comico le sparò in testa senza
ritegno, senza pietà e finì in grande stile con
una risata,
andandosene dalla finestra. Era normale per lui, poneva fine alla
vita di chi gli pareva, di chi lo infastidiva. Rorschach non lo
seguì, si avvicinò ad Amanda e la strinse tra le
braccia. Era
passata dal sonno alla morte e sperò davvero che non avesse
sofferto. La rimise a terra e lasciò velocemente
l'appartamento.
Doveva trovarsi una nuova dimora e, senza dubbio, nel momento in cui
avrebbero trovato i due corpi, avrebbero accusato lui di entrambi gli
omicidi. Era routine, era il suo destino, il prezzo da pagare per
tenere una città al sicuro.
Fine.