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Autore: writermey    13/05/2014    1 recensioni
Una ragazza viene salvata da un eroe mascherato, lei lo cerca disperatamente ed insistentemente solo per ringraziarlo ma...
Genere: Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Blake/Il Comico, Nuovo personaggio, Rorschach/Walter Kovacs
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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11 Settembre 1980



Il Dottor Kosiack aveva appena terminato un'importante operazione di trapianto di fegato durata sette ore e mezzo al Bellevue Hospital Center. Si era appena cambiato per tornare a casa a riposare e, dopo aver salutato un'infermiera di turno incrociata nel corridoio, uscì dirigendosi verso la sua auto. Fischiettava nonostante la stanchezza ma l'operazione era andata a buon fine e aveva salvato un'altra vita. Stava cercando le chiavi della macchina quando si accorse che Rorschach lo stava fissando.

- Ha bisogno di qualcosa? - disse cercando di identificarlo meglio nell'oscurità.
- Lei è un dottore?
La voce profonda e rauca di Rorschach intimorì ulteriormente il medico.
- Si, certo. È ferito? Ha bisogno di aiuto?
- Non io, una mia amica. Lei saprebbe ricucire una ferita?
- Beh si ma devo vederla. Dove si trova? È grave? La porti dentro, senz'altro potremo aiutarla.
Il chirurgo ce la mise tutta per tutelarsi e per non lasciar morire una donna innocente, in caso quella storia fosse vera, ma Rorschach non ne volle sapere.
- Non è qui. Venga con me.

Non si era ancora risvegliata, distesa su un letto fatiscente in un luogo estraneo. Era imbrattata di sangue, a metà altezza e lentamente stava macchiando anche le coperte sottostanti. L'emorragia non si era fermata e lei era svenuta durante il tragitto dal pub.

Un vecchio lampadario emanava una luce fioca e oltre al letto solo un piccolo comodino e una cassettiera vuota. L'odore di muffa e di vecchio era tanto soffocante da far sputare a terra il Comico dopo un potente colpo di tosse. Era entrato dalla finestra, la stava cercando. Seguire le tracce di Rorschach era stato facile, lo conosceva abbastanza bene da prevedere le sue mosse.
Si infilò nella camera senza nascondere il rumore dei suoi anfibi sul vecchio parquet, una risatina emerse dalle viscere, soddisfatto di aver trovato la sua preda. Le accarezzò il corpo lievemente fino ad arrivare alla gola che afferrò con decisione e la alzò di peso. Non si svegliò nemmeno in quell'occasione, era troppo debole per fare qualcunque cosa. Il Comico la gettò da una parte, facendola rotolare su sé stessa fino al salotto. Il pavimento si macchio di sangue qua e là, mescolandosi alla sporcizia di tutto il resto. L'uomo tornò sui suoi passi, raggiungendola nuovamente ed estraendo il suo coltello da caccia dal fodero fissato alla gamba. Si inginocchiò su di lei e prese a farle profondi tagli sul viso e sul seno mentre rideva di gusto. Vedendo che, anche in quel modo, lei non reagiva, si stancò presto di quel gioco e decise di farla finita.
- Oh mio Dio...
Il dottor Kosiack attirò l'attenzione, fermando involontariamente il Comico che spostò l'attenzione su di lui e su Rorschach. Le macchie della sua maschera iniziarono a muoversi velocemente, creando disegni sempre diversi e palesando le sue emozioni. La rabbia soprattutto, scalpitava come un cavallo selvaggio dentro di lui e non ci impiegò molto ad aggreddire il collega.
Con furia omicida si presero a pugni e ognuno di loro cercava di sfruttare le debolezze dell'altro per vincere. Erano entrambi forti e furbi abbastanza da non creare troppo dislivello e, ben presto, si trovarono stanchi ed in difficoltà.

Il chirurgo nel frattempo si avvicinò ad Amanda, allontanandola dalla rissa, cercò di capire quali ferite e traumi aveva e si inorridì vedendo quello che il Comico le aveva fatto. Il pallore sul suo viso era spaventoso, nonostante fosse stato detupato e stava perdendo sangue copiosamente.

Stava morendo.

Cercò di fermare l'emorragia allo stomaco ma le serviva una trasfusione immediata. Si guardò in giro per capire se poteva fare qualcosa di utile quando gli arrivò un proiettile dritto in fronte.

Rorschach era pronto per il secondo round ma l'avversario non era dello stesso parere. Pose fine alla vita del dottore in un attimo e ora, stava puntando l'arma contro Amanda.
- Blake non lo fare. Noi viviamo per proteggere e per far funzionare le cose. Per distruggere una giustizia corrotta che infesta questa città.
Un'altra risata - Tu magari, collega. Io mi approfitto di tutto quello di cui ci si possa approfittare e incarno il vero simbolo dell'america. La sua vera faccia. Dovresti provare...
- No.
- Allora non c'è più nulla da dire...
- Blake no!
Il Comico le sparò in testa senza ritegno, senza pietà e finì in grande stile con una risata, andandosene dalla finestra. Era normale per lui, poneva fine alla vita di chi gli pareva, di chi lo infastidiva. Rorschach non lo seguì, si avvicinò ad Amanda e la strinse tra le braccia. Era passata dal sonno alla morte e sperò davvero che non avesse sofferto. La rimise a terra e lasciò velocemente l'appartamento. Doveva trovarsi una nuova dimora e, senza dubbio, nel momento in cui avrebbero trovato i due corpi, avrebbero accusato lui di entrambi gli omicidi. Era routine, era il suo destino, il prezzo da pagare per tenere una città al sicuro.


Fine.

  
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