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Autore: Like_a_Butterfly    13/05/2014    16 recensioni
A 21 anni ognuno ha i propri sogni e le proprie paure e ognuno cerca di costruire il proprio futuro come meglio crede. A 21 anni non sei più un ragazzino, ma non sei neanche un adulto, ancora. A 21 anni ti ritrovi a dover affrontare situazioni più grandi di te, che richiedono maturità e responsabilità, ma spesso non sei ancora abbastanza cresciuto da averne nella quantità giusta, e così quelle situazioni diventano insormontabili. Alessandro, Marta, Alice, Luca, Gaia e Tommaso sono amici da sempre. Probabilmente non ricordano neanche più come si siano conosciuti. Ognuno è entrato a far parte della vita degli altri così, in punta di piedi, e dopo quasi 20 anni, durante i quali l' amicizia si è anche tramutata in amore e viceversa, e non sono mancati momenti di sconforto e di dolore, finalmente sono riusciti a raggiungere un sano equilibrio che gli permette di essere ancora uniti. Ma quell’anno qualcosa scombussolerà questo delicato equilibrio, e metterà a dura prova anche i più forti legami. Può l’amicizia essere più forte di tutto? Scelte, sfide, dure verità, che i 6 protagonisti dovranno affrontare, facendo sempre i conti con i sentimenti che legano ognuno di loro agli altri.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Il suono scrosciante del getto d’acqua della doccia, proveniente dal bagno adiacente alla camera da letto, è la prima cosa che Marta sente appena riapre gli occhi. La luce del mattino che penetra dal finestrone che si affaccia sul mare le permette di riconoscere la stanza in cui si trova. Non è stato un sogno. Quel week end fiabesco in un posto da favola, in una suite di lusso, insieme al ragazzo che ama, è tutto vero. Marta allunga una mano alla sua sinistra, sfiorando le lenzuola di seta che le ricoprono il corpo ancora svestito, con indosso solo le mutandine della sera prima. Luca non è accanto a lei e Marta, un po’ più lucida, deduce che sotto la doccia ci sia proprio lui. Immagina le gocce d’acqua scivolargli addosso, seguendo i contorni e le insenature del suo corpo  e sente un brivido percorrerle la schiena, nel ripensare alla notte appena trascorsa insieme a lui, quella notte in cui hanno fatto l’amore fino quasi a non respirare, fino a fondere le proprie anime in una cosa sola. Se l’amore è quello che ti fa uscire il cuore dal petto, che ti fa trepidare e morire di desiderio ogni volta che lo vedi, allora Marta non ha più dubbi, Luca è il suo più grande amore. In fondo lo è sempre stato, ma non voleva ammetterlo.
Dopo essersi rigirata più volte nel letto, finalmente decide che è ora di alzarsi. Dà un’occhiata in giro, nella stanza, senza però riuscire a scovare i suoi vestiti. Devono essere ancora in bagno dalla sera prima. Sul pavimento giacciono gli indumenti di Luca nel caos. Non è mai stato molto ordinato, anzi, non lo è affatto. Quando si toglie i vestiti, poi li lascia dove capita, anche a terra e spesso al rovescio. Se deve tirare fuori una maglietta dall’armadio, è capace di estrarre anche tutte le altre senza rimetterle a posto e così è stato anche quella mattina. In questo è proprio l’opposto di Marta, che invece è estremamente ordinata e precisa, come testimonia il fatto che a casa tenga la sua roba tutta perfettamente ripiegata nei cassetti, suddivisa per tipologia e addirittura per colore. Ogni maglietta, felpa o gonna ha un suo posto preciso e guai se viene spostata da lì! A volte se ne rende conto da sola, è esagerata, ma tutto dipende da quella sua maniacale fissa di dover tenere ogni cosa sotto controllo. Fino a poco tempo prima, avrebbe trovato il disordine di Luca irritante, lo avrebbe rimproverato e avrebbero iniziato a litigare come sempre, ma stavolta le suscita quasi tenerezza e se le fa questo effetto significa che deve essere proprio innamorata, altrimenti non avrebbe lasciato correre così. Marta accenna un sorriso tra sé e sé, stupita della sua stessa reazione, poi solleva da terra una delle camicie di Luca, a quadri rossi e blu, e la infila velocemente, mentre esce dalla camera da letto per dirigersi nel soggiorno. Non le sembra ancora vero di aver alloggiato in una suite come quella e continua a guardarsi intorno estasiata come il giorno prima, poi si fionda sul telecomando ed accende il gigantesco televisore al plasma posto di fronte al divano. Non crede di aver mai visto uno schermo di quelle dimensioni e con tutte quelle funzionalità, così, incuriosita, comincia a fare zapping tra la miriade di canali a disposizione. In quel momento, Luca esce dal bagno, con solamente i boxer addosso, mentre con un asciugamano sulla testa tampona i capelli bagnati. Vede Marta impegnata a cambiare canale e riconosce subito la sua camicia. Ci cade dentro, ma la fa sembrare ancora più bella.
-Ehi, non è la mia camicia quella?- Le chiede, mentre appoggia l’asciugamano sul tavolo e le si avvicina.
Marta, che fino ad ora non si era accorta di lui, si volta di scatto. –Sì, non sapevo dove fossero finiti i miei vestiti in tutta quella confusione e questa è stata la prima cosa che ho trovato.- Gli risponde, sedendosi sul bracciolo del divano. –Ti dà fastidio?-
-No, affatto. E’ tremendamente sexy, mi fa venir voglia di ricominciare tutto da capo.- Ammette Luca con voce suadente, mentre si china su di lei per baciarle il collo e le poggia le mani sulle cosce nude.  
-Già, ma non possiamo, abbiamo il traghetto tra poche ore.- Gli rammenta la ragazza che, sorridendo, lo allontana da sé. -Dobbiamo tornare a casa per salutare i nostri amici che se ne vanno, ricordi?-
-Sì. Se non fosse per loro potrei restare qui per tutta la vita, sai? Solo tu ed io, non mi servirebbe altro.- Le confessa Luca, guardandola intensamente negli occhi. Marta sorride e fa un sospiro.
-Non è strano?- Gli chiede.
-Cosa?-
-Beh, tutto questo. Io e te che stiamo insieme e partiamo per una fuga romantica, io che mi metto a cercare le mie cose in mezzo al tuo disordine, tu che devi prestarmi le camicie…-
-Sì, è un po’ strano. Se me l’avessero detto qualche anno fa non ci avrei mai creduto, siamo così diversi.-
-Già, che ci facciamo insieme noi due?- Si domanda Marta. –I calciatori dovrebbero stare con le veline, non con una che da grande farà il medico!-
-Hai ragione, io credo che dovremmo lasciarci.- Annuisce Luca, sorridendo e prendendola in giro. –Le veline di quest’anno sono molto belle, soprattutto quella mora, e mi sembra sia anche single. Potrei farci un pensierino.-
Marta sorride a sua volta, fingendo di dargli un pugno sullo stomaco, poi torna seria. -Comunque io ci credo, penso che io e te possiamo stare davvero bene insieme.-
Luca le stampa un bacio a fior di labbra. –Finalmente l’hai capito.- Le dice, allontanandosi leggermente da lei, per cambiare discorso. –Ci facciamo portare qualcosa da mangiare? Ho una fame!- Le propone, massaggiandosi lo stomaco che sta iniziando a brontolare.
-Vuoi dire colazione in camera?- Gli domanda Marta, stupita.
-Sì, basta chiamare il numero scritto su quel blocnotes sul tavolino.-
-Sì sì, chiamiamolo! Chissà quando mi ricapiterà di farmi portare la colazione in una suite come questa!-
Mentre Luca, divertito dall’eccessivo entusiasmo di Marta, si avvicina al telefono posto sopra un tavolinetto vicino al divano, la ragazza accende la radio, che subito comincia a diffondere della musica in tutta la stanza. Una melodia inconfondibile penetra nelle loro orecchie ed una voce molto familiare scandisce bene le parole di quella canzone che entrambi conoscono. Marta e Luca sollevano per un attimo il capo, lasciando incrociare i loro sguardi.
-Ma questi sono…- Mormora Marta.
-I Brain Storming!- Esclama Luca, concludendo la frase di Marta.
 
I genitori di Filippo sono partiti ormai da due giorni, per un improrogabile impegno di lavoro, lasciandogli la casa completamente libera. Alice ne ha approfittato per passare la notte da lui, la loro ultima notte ad Ostia, facendosi coprire da Marco, che, come da accordo, ha raccontato ai loro genitori che Alice sarebbe andata a dormire da Gaia. Il lato positivo di avere un fratello maggiore che è anche il migliore amico del proprio ragazzo. In quel letto che durante la notte ha accolto i loro gemiti e i loro sospiri, Alice e Filippo si stringono l’uno all’altra, ancora nudi, ancora nel mondo dei sogni. All’improvviso, Filippo apre gli occhi e si sveglia di soprassalto. Quello è il giorno di uscita in radio del loro primo singolo, il giorno in cui la loro musica avrebbe raggiunto orecchie più lontane, il primo passo verso la realizzazione del loro sogno. Filippo si affretta ad allungare la mano sul comodino, per afferrare la radiosveglia ed accenderla. I movimenti piuttosto bruschi del ragazzo svegliano Alice che, stropicciandosi gli occhi, comincia a stiracchiarsi.
-Ma che succede?- Gli chiede, non avendo ancora ricordato l’importanza di quella giornata.
-Come diavolo si accende questo aggeggio?- Filippo non sembra prestare molta attenzione alle parole della sua ragazza e continua a girare e rigirare la radiosveglia tra le mani.
-Oggi esce il singolo!- Esclama Alice, con gli occhi sbarrati, ricordando e mettendo finalmente a fuoco il motivo dell’agitazione di Filippo. –Dammi qui, la accendo io!- Alice gli strappa la radio dalle mani e con un semplice click riesce ad accenderla. Con la manopola cerca di sintonizzarsi sulla stazione radio che si sente meglio, finché incappa in una delle più famose d’Italia, la stessa che stanno ascoltando anche Luca e Marta. Le note della canzone dei Brain Storming escono da quei piccoli altoparlanti, riempiendo di gioia i cuori di Filippo ed Alice. Entrambi tacciono ed in religioso silenzio ascoltano il brano, che a nessuno dei due è mai sembrato così bello. Alice sorride a Filippo orgogliosamente. E’ fiera di lui ed è felicissima che finalmente sia riuscito a coronare il suo sogno. Una casa discografica seria, un disco ed un tour. Non potrebbe desiderare di meglio. La canzone termina e lo speaker radiofonico presenta il cd della band, ricordando a tutti gli ascoltatori le tappe del tour, che partirà da Firenze la settimana successiva. La data di partenza dei Brain Storming insieme ad Alice e Serena, però, è fissata per l’indomani mattina, in modo che abbiano tutto il tempo per provare e sistemare le ultime cose. Tutti fremono e sono emozionati, anche Alice lo è, ma le mette pensiero dover lasciare la sua città, la sua famiglia ed i suoi adorati amici. Non è mai stata lontana da loro per tanto tempo, ma stavolta dovrà farlo per il suo futuro. Alla fine dell’estate e del tour dei Brain Storming, infatti, senza neanche tornare a casa, Alice si trasferirà a Bologna per iniziare i suoi studi di fotografia all’Accademia di Belle Arti. Ha già preso in affitto un appartamentino. E’ arrivato anche per lei, che è sempre stata una mammona, il momento di spiccare il volo e di provare a stare in piedi con le sue sole forze.
Filippo mette la radiosveglia sul comodino e si ristende sul letto e Alice poggia la testa sul suo petto, riuscendo a percepire anche i battiti del suo cuore.
-Sono fiera di te.- Gli sussurra in un orecchio, mentre con l’indice disegna tanti piccoli cerchietti sul torace del ragazzo. –Avete lavorato duramente e alla fine siete riusciti a realizzare il vostro sogno.-
-E’ anche grazie a te se ci siamo riusciti, non mi stancherò mai di dirlo.-
-No, io non ho fatto nulla.-
-Sai, a volte mi capita di pensare a come sarebbe stata la mia vita se non ti avessi incontrata e se non mi fossi innamorato di te.-
-E come sarebbe stata?-
-Quando penso alla mia vita senza di te vedo tutto buio. Non ci sei tu e di colpo spariscono i concerti, il disco e la mia ispirazione per scrivere i pezzi. Sei tu la mia fonte di ispirazione, ora. E’ da quando sto con te che la mia vita si è colorata di numerosissime e meravigliose tinte accese.-
Alice solleva leggermente la testa, per guardare Filippo negli occhi, ed essendo rimasta senza parole, l’unica cosa che riesce a fare è sorridergli, cercando di trattenere l’emozione e le lacrime.
-Per questo motivo sto pensando ad una cosa, da un po’ di tempo…- Prosegue Filippo.
-A cosa?-
-Che ne diresti se mi trasferissi da te, dopo la fine del tour?- Le propone, tutto d’un fiato, in modo da non avere la possibilità di ripensarci. Alice rimane basita. Non si aspettava minimamente una domanda del genere da Filippo.
-Trasferirti da me a Bologna? Nel senso di andare a convivere?- Gli chiede, incredula.  
-Sì, beh, ci divideremmo l’affitto e poi, rispetto a qui, io sarei più vicino a Milano, dove si trova la nostra casa discografica, e mi rimarrebbe più comodo fare avanti e indietro. Soprattutto, in questo modo, potrei viverti ogni giorno al cento per cento. Ci ho riflettuto e ho capito che non riuscirei a stare lontano da te tutto quel tempo, tu a Bologna ed io qui, ad Ostia. So che può sembrare una proposta un po’ affrettata, in fondo io e te stiamo ufficialmente insieme da poco più di tre mesi, infatti non devi rispondermi subito. Hai tutta l’estate per pensarci.-
-Non ho bisogno di pensarci.- Lo interrompe Alice. –Ho già deciso e la mia risposta è sì. Voglio andare a convivere con te perché ti amo.-
Il volto di Filippo si apre in un radioso sorriso, che esprime perfettamente tutta la sua felicità nell’udire quelle parole.
-Anch’io ti amo.- Le dice, guardandola negli occhi. Alice gli prende il viso tra le mani e lo riempie di baci, mentre Filippo la stringe a sé, solleticandole la schiena con i polpastrelli. La piccola Alice non sarà più tanto piccola. La piccola Alice ha deciso di crescere.
 
La giornata appena iniziata è un po’ particolare per tutti. Anche Gaia sta preparando la valigia per partire. Non sa quando tornerà ad Ostia, né quando rivedrà i suoi amici. A dire il vero non è neanche sicura al cento per cento che la nuova cura funzionerà e che potrà guarire del tutto, ma vuole crederci. Se c’è una cosa che ha imparato dalla sua malattia, è quella di sperare con tutta sé stessa, fino alla fine. Gaia è una combattente ed affronterà anche questa nuova avventura con le unghie e con i denti. Tommaso è accanto a lei e la sta aiutando a preparare i bagagli.
-Ma tu non devi andare a preparare le tue di valigie?-
-Tranquilla, le mie valigie sono quasi pronte. Ho tutto il tempo di aiutare te con le tue.- Le risponde Tommaso, mentre ripone una maglietta della sua ragazza all’interno del borsone da viaggio.
-Si può?- Chiede qualcuno, bussando alla porta della stanza di Gaia, che riconosce subito la voce di sua sorella.
-Sì, vieni, Sere.-
Serena entra in camera di Gaia, con un vestito di lino giallo canarino in una mano ed un tubino a fiori nell’altra.
-Quale mi porto?-
-A me non piace nessuno dei due.- Borbotta Tommaso, in maniera molto schietta. Serena lo fulmina con lo sguardo, poi torna a guardare Gaia, con aria interrogativa, allargando le braccia per farle vedere meglio i due abitini.
-A me piace più quello a fiori.- Le risponde Gaia.
Serena abbassa le braccia di scatto, sbuffando. –Va bene, li porterò tutti e due. Ah, voi a che punto siete?-
-Mi manca poco, ma ho paura di aver preso poca roba.- Le risponde Gaia.
-La mamma sta piangendo da quando si è svegliata.- Spiega Serena, sorridendo teneramente. -Non può sopportare che le sue due figlie più grandi se ne vadano di casa. Le ho spiegato che io fra tre mesi sono di nuovo qui, ma è stato inutile, dato che per quanto riguarda te, invece, nessuno sa quando tornerai.-   
Gaia piega un angolo della bocca in un leggero sorriso, intenerita dalla reazione della madre. -Dopo vado a parlarci.-
-Ma Marco dov’è?- Domanda Tommaso a Serena.
-E’ andato a salutare Miriam. Sembra che domani voglia andarsene all’alba.-
-Sì, a noi ha detto di farci trovare pronti alle cinque di domani mattina. Ci fanno il favore di portarci in macchina con loro, quindi non dobbiamo fare tardi, capito Tommy?- Si raccomanda Gaia, calcando la voce sulle ultime due parole.
-Sì, sì, ho capito, ho capito…- Brontola Tommaso, sbuffando.
-Allora è proprio vero che stiamo per andarcene! Mi mancherai tantissimo, sorellina.- Afferma Serena, con un velo di malinconia, gettando le braccia al collo di Gaia.
-Anche tu mi mancherai, ma ci rivedremo presto, promesso.-
-E mi mancherai anche tu, cognato rompiscatole!- Esclama Serena, sorridendo e puntando un dito contro Tommaso. –Mi raccomando, falla stare bene e trattamela come una principessa. Deve tornare più sana di prima!-
-Ci proverò!-
-Ci vediamo dopo!- Li saluta Serena, uscendo dalla stanza.
 
Anche a casa Marra fervono i preparativi per la partenza. Miriam, davanti all’armadio, cerca di scegliere con cura i vestiti da portare a Milano, mentre Roberto gioca con la bambina distesa nella culla, canticchiandole una canzoncina e muovendo goffamente un orsacchiotto di peluche davanti ai suoi occhi. La piccola Gaia ha già iniziato a fare i primi sorrisetti ed il padre cerca in tutti i modi di strappargliene uno, perché la gioia che riesce a suscitare in lui è immensa. In quel momento, qualcuno citofona al portone di casa ed è la madre di Miriam ad andare ad aprire.
-Miriam, è Marco!- Grida la donna dal soggiorno, mentre apre il portone.
-Ah, fallo venire in camera!-
-Ciao, Marco, come stai?- Gli domanda subito la signora Marra, sull’uscio di casa.
-Bene, grazie, e voi?-
-Tutto a posto! Anche tu in partenza?-
-Sì, sembra che vada di moda in questi giorni!-
La madre di Miriam sorride e fa entrare Marco. –Miriam ti aspetta in camera sua.-
-Ok, grazie.- Marco si dirige nella stanza di Miriam e bussa alla porta.
-Vieni, Marco, entra!- Miriam lo accoglie con un luminoso sorriso ed anche Roberto lo saluta calorosamente.
-Ciao, Marco. Io stavo giusto andando…a fare il pieno!- Esclama Roberto, estraendo le chiavi della macchina dalla tasca dei pantaloni. E’ ricorso alla prima scusa che gli è venuta in mente, perché sa che quei due hanno bisogno di stare un po’ soli per salutarsi per bene, così fa un sorriso a sua moglie, che ha capito al volo le sue intenzioni, ed esce di casa. Miriam è felice che Roberto abbia finalmente capito l’importanza che Marco ha avuto ed ha nella sua vita.
-Allora? Ti serve una mano?- Le chiede Marco, avvicinandosi alla culla di Gaia e carezzandole una manina. -Ehi, ciao, figlioccia!-
-Non preoccuparti, grazie, ho finito.-
-Non c’è Luca?-
-No, è partito per il weekend con Marta, ma dovrebbe essere a casa a momenti. Sai, dopo tutto quel casino con l’Arsenal ed il trasferimento, aveva bisogno di allontanarsi per un po’. Non lo sapevi?-
-Veramente no. Io ero rimasto a Marta che lascia Ale sulla spiaggia e corre da Luca e a Luca che, come un pazzo, decide di rifiutare la squadra dei sogni di chiunque.- Commenta ironicamente Marco, come se fosse lo spettatore di una fiction a puntate basate sull’epopea di Marta, Luca e Alessandro.
A Miriam scappa un sorriso e cambia discorso. -Sai che ho già sentito la vostra canzone tre volte alla radio?-
-Ti piace?-
-Molto! In effetti ci ero rimasta un po’ male che tu ancora non me l’avessi fatta sentire. Una volta ero sempre io la prima persona a cui facevi ascoltare i tuoi pezzi.-
-Mi sarebbe piaciuto fartela ascoltare prima, ma eri a Milano. Sono cambiate molte cose da allora.-
-Già, per esempio non suoni più soltanto in camera tua, ma stai per partire per un tour in tutta Italia! Non sei emozionato?-
-Eccome se lo sono! Ancora non mi sembra vero. Domani mattina inizia l’avventura! Tu a che ora parti?-
-Noi volevamo partire verso le cinque, Roberto ha un turno in ospedale il pomeriggio.-
-Capisco. Così te ne vai di nuovo…- Mormora Marco, abbassando lo sguardo.
-Ehi, anche tu te ne vai!- Gli fa notare Miriam.
-Sì, ma poi io torno. Comunque è stato bello riaverti qui per un po’.-
Miriam sorride. –E per me è stato bello tornare e ritrovare il Marco di sempre. Come al solito, mi sei stato accanto e mi hai aiutata. Grazie!-
-Non devi ringraziarmi, devi solo farmi una promessa.-
-Quale?-
-Non far passare altri tre anni prima di rifarti viva.-
Miriam non risponde, ma si avvicina di più a Marco e lo abbraccia. –In bocca al lupo per il tour, te lo meriti tutto. E ti auguro davvero di avere un gran successo.- Gli sussurra in un orecchio per poi allontanarsi da lui e sorridergli.
-Grazie.- Le dice Marco, rispondendo al sorriso.
In quell’istante, Luca entra spedito in camera di Miriam, senza neanche bussare.
-Miriam… Ehi, Marco, ci sei anche tu!- Esclama Luca, sorpreso, dando una pacca sulla spalla a Marco.
-Ciao, Lu’!-
-Non si bussa più?- Gli chiede la sorella, leggermente irritata.
-Volevo vedere la mia nipotina.- Afferma Luca, in maniera molto naturale. Quello è un ottimo motivo per non bussare. –Eccoti qui!- Esclama, prendendo in braccio la bambina. –Mi sei mancata tanto in questi due giorni, come farò ora che te ne vai?-
Miriam osserva il fratello chiacchierare con la piccola e lo trova così tenero che proprio non ce la fa a tenergli il muso.
-Come è andato questo weekend a Capri?- Gli chiede.
-Benissimo!-
-Beh, sono già due giorni che Marta ti sopporta e ancora non ti ha lasciato. E’ un buon segno, no?- Commenta Marco, scherzosamente.
-Simpatico!- Esclama Luca, inarcando le sopracciglia. –Alice è pronta per partire?-
-Pensavo che le sarebbe pesato molto di più andarsene, invece mi sembra abbastanza contenta e convinta. Forse c’entra anche il fatto che, dopo il tour, Filippo andrà a vivere con lei a Bologna…- Spiega Marco.
-Cosa?!-
Luca e Miriam rimangono increduli e stupiti di fronte a quell’affermazione.
-Hai capito la piccoletta!- Commenta Luca, sorridendo, pensando ad Alice e continuando a cullare tra le braccia la nipotina.
-Vi siete già salutati?- Gli domanda Marco.
-No, non ancora. Questa sera ci vediamo tutti e sei in spiaggia per una specie di serata d’addio. Io non ero molto d’accordo, perché detesto gli addii e i saluti, ma le ragazze hanno insistito tanto.-
-I magnifici sei di nuovo al completo. E’ bello rivedervi così.- Interviene Miriam, con aria sognante.
-Già, come quando eravate più piccoli e noi due dovevamo farvi da baby sitter!- Aggiunge Marco, ridendo.
-Sì, di nuovo insieme, ma per poco…- Afferma Luca, con l’aria malinconica di chi sta per salutare i suoi più cari amici.
-Comunque cercate di non perdervi di vista, dovunque andiate e qualunque cosa succeda. Sarebbe un peccato!- Si raccomanda Miriam.
-Mia sorella e i suoi soliti saggi consigli!- Esclama Luca, sospirando. –Mi mancherà soprattutto questo di te. Quest’anno, se alcune volte non ci fossi stata tu a farmi riflettere, il mio orgoglio mi avrebbe fatto sbattere più e più volte la testa contro il muro ed avrei perso tanto.-
Miriam sorride alle parole di Luca e passa con lo sguardo da Marco a suo fratello e poi di nuovo a Marco.
-Sapete, prima di conoscere Roberto eravate voi i due uomini della mia vita.- Confessa la ragazza.
-Lo saremo ancora.- La corregge Luca.
-Sempre!- Aggiunge Marco.
 
Il sole sta ormai per tramontare su quell’ultima giornata ad Ostia e, in un certo senso, è come se tramontasse su un intero capitolo delle loro vite. Luca, Marta, Alice, Alessandro, Gaia e Tommaso si sono dati appuntamento sulla spiaggia davanti casa di Ale e Marta, la loro preferita, quella in cui sono cresciuti. Nonostante gli alti e bassi dell’ultimo anno, nessuno mancherà. Nonostante tutto, di nuovo insieme, per l’ultima volta. Marta esce di casa e sul giardino, ad aspettarla, c’è Luca. Sono leggermente in ritardo, quindi gli altri dovrebbero essere già tutti lì. Marta e Luca attraversano la strada e vedono in lontananza un fuoco acceso, mentre le risate e le parole dei loro amici si spandono nell’aria. Luca si ferma improvvisamente e porge una mano, aperta, a Marta, che la fissa, per poi passare con lo sguardo agli occhi decisi del suo ragazzo. E’ la prima volta che si faranno vedere insieme, come una vera coppia, dai loro amici. Marta all’inizio è un po’ titubante, ha paura della loro reazione, ma poi sorride a Luca e gli afferra la mano, intrecciando le dita alle sue. Non vuole più nascondersi, non vuole più mentire a sé stessa e ai suoi amici. Lei ama Luca e vuole gridarlo al mondo.
Quando gli altri li vedono arrivare, si zittiscono subito, sorpresi di vederli mano nella mano. Quello è un chiaro segno che Luca e Marta vogliano fare sul serio. La loro storia è reale e non si può far finta di non vederla. C’è un imbarazzante momento di silenzio, in cui Marta e Luca sono di fronte ai loro amici, immobili. Alice osserva le loro facce e poi quella di Alessandro, che sicuramente è quello a cui la scena ha fatto più effetto. Anche a lei fa strano vedere la sua migliore amica per mano con il suo ex ragazzo, ma è determinata ad andare avanti e ad essere felice e vuole che anche tutti i suoi amici lo siano.
-Ragazzi, muovetevi! Venite a mangiare qualcosa, prima che Tommy si finisca tutto!- Esclama, sorridendo e sollevando tutti da quel momento di imbarazzo.
-Ehi, veramente quella che ha mangiato di più, finora, sei proprio tu, Ali!- Ribatte Tommaso, cercando di difendersi, mentre l’atmosfera torna ad essere distesa.
Marta e Luca si guardano e sorridono, poi anche loro si siedono sulla sabbia, intorno al fuoco, accanto ai loro amici. Marta è contenta che Alice abbia capito. L’approvazione della sua migliore amica è una delle cose di cui aveva più bisogno.
-Il falò ed il barbecue? Sapete cosa ci fanno se ci scoprono?- Chiede Luca, in maniera retorica.
-E dai, deve essere una serata all’insegna dei vecchi tempi, non potevamo farla senza falò!- Esclama Tommaso.
-E poi senti da che pulpito! Sei sempre stato tu a portarci sulla cattiva strada!- Interviene Gaia, riferendosi a Luca e porgendogli un piattino di plastica con una salsiccia appena cotta.
-Già, e sei stato proprio tu ad insegnare a tutti noi ad accendere un fuoco in spiaggia!- Aggiunge Alice, ridendo.
-E va bene, va bene. Come al solito io sono il diavolo tentatore, vero?-
Mentre Luca addenta la sua salsiccia, gli altri scoppiano a ridere.
-Le mangiate quelle?- Domanda Tommaso, indicando con la forchetta due bistecche sul piano del barbecue.
-Veramente io le avrei cotte per Luca e Marta.- Gli risponde Alessandro.
-Tommy, ma sei un pozzo senza fondo! Hai già mangiato tre salsicce e una bistecca!- Lo rimprovera Alice.
-Ehi, io ti consiglierei di trattare meglio il ragazzo a cui hai dato il tuo primo bacio!- Esclama Tommaso, per difendersi. Gli altri scoppiano a ridere con gli occhi spalancati e Alessandro rischia di farsi andare di traverso un pezzo di carne. A tutti tornano in mente vecchi ricordi.
-Il mio primo bacio?- Si chiede Alice, che invece non ricorda affatto.
-Terza media, al gioco della bottiglia.- Le rammenta Tommaso.
-Sì, è vero! Era al compleanno di Ale!- Conferma Gaia.
-Oddio, la mia mente aveva completamente rimosso quel particolare!- Esclama Alice, aggrottando le sopracciglia e sbarrando gli occhi.
-Quel compleanno è stato un disastro.- Afferma Ale. –Mi ero messo in testa di guidare in giardino la moto di mio padre ed ho finito per distruggergliela completamente.-
-E Luca si è preso tutta la colpa al posto tuo per non farti rimproverare da tuo padre.- Mormora Marta, con lo sguardo basso, fisso sulla sabbia. Le piacerebbe che Ale e Luca tornassero ad essere quelli di una volta, i due amici di quella festa di compleanno di tanti anni prima, che si coprivano a vicenda, a costo di finire nei guai. Spera davvero che quella estate, che solo loro tre passeranno ad Ostia, possa farli riavvicinare. Luca ed Ale non dicono una parola, ma si scambiano un rapido sguardo, interrotto da Gaia.
-Mi è preso un colpo quando ho visto voi due su quella moto schiantarvi contro il muro!-
-Però è stato divertente, devo ammetterlo!- Esclama Tommaso, sorridendo.
La serata trascorre così, rivangando vecchi e teneri ricordi, ridendo, scherzando e prendendosi in giro a vicenda, proprio come ai vecchi tempi, ma nessuno accenna al fatto che quella sarà l’ultima volta in cui potranno stare tutti insieme in questo modo. Forse fa male a tutti doverlo accettare e cercano di non pensarci, almeno finché non sarà il momento di salutarsi. Dopo aver mangiato, i ragazzi cominciano a risistemare tutto e a mettere a posto. La loro spiaggia preferita deve essere al meglio e cercano sempre di tenerla pulita, per quanto sia possibile. Alice si accorge che Alessandro se ne sta in disparte, con la sua birra in mano, seduto su un tronco d’albero ormai secco e caduto a terra, così lo raggiunge e si siede accanto a lui.
-Come va?- Gli chiede, strappandogli la bottiglia dalle mani e bevendo un sorso di birra, per poi restituirgliela.
-Bene, come dovrebbe andare?-
-Sai a cosa mi riferisco.- Puntualizza Alice.
Alessandro alza lo sguardo e vede Marta e Luca sorridenti, scherzare con Tommaso e Gaia.
-Mi ha soltanto fatto un po’ strano vederli mano nella mano. Ero abituato a vederli sempre discutere fra loro, ma come tutti voi del resto. Anche a te avrà fatto un certo effetto vederli insieme come coppia, no?- Domanda, cercando una conferma da Alice.
-Io l’ho superata da un pezzo e mi sono innamorata di nuovo, tu invece no, Ale. Tu l’hai appena lasciata andare e ci vorrà tempo prima che possa dimenticarla del tutto. Non devi minimizzare la cosa, hai tutto il diritto di stare male e non devi nasconderlo a me, a noi. Ti conosciamo troppo bene.-
Ale annuisce rassegnato. –D’accordo, mi fa male e a volte, in questi ultimi due giorni, mi sono pentito di aver rinunciato a lei e di averla spinta ad andare da lui, ma glielo si legge negli occhi ad entrambi che si amano e io l’avevo capito da tempo. Purtroppo è questa la dura verità. Non potevo continuare a mettermi in mezzo, l’ho fatto anche e soprattutto per me, ma è stata la scelta più dolorosa che abbia mai fatto.-
-Hai avuto coraggio. Hai lottato, ma quando ti sei reso conto che non c’era più niente da fare, ti sei umilmente fatto da parte. Secondo me ti avrebbe fatto bene stare con loro tutta l’estate. Ti saresti abituato al fatto che ormai stanno insieme e ti saresti messo l’anima in pace, ma a quanto pare tu non sei dello stesso avviso e preferisci andartene e allontanarti da loro. Gliel’hai detto, almeno?-
-No, non ancora, e non so neanche se glielo dirò.-
 -Se non glielo dirai tu lo faremo io, Gaia o Tommy.-
-No, voi non lo farete!-
-Ale, sono i tuoi migliori amici. Sparirai per un anno, devono saperlo!-
-D’accordo, glielo dirò.- Si rassegna Ale, sorridendo ad Alice per rassicurarla.
-Ma sei sicuro di voler partire?- Insiste Alice, corrucciando lo sguardo.
-Partite tutti, perché non posso farlo anch’io?-
-Perché tu sei l’unico a partire da solo. Non avrai alcun punto di riferimento, né nessuno con cui sfogarti se un giorno starai male per Marta ed ho paura che tu possa sentirti solo.-
Alessandro sorride, pensando a quanto sia dolce, da parte di Alice, preoccuparsi così tanto per lui. D’altronde, Alice è sempre stata la dolcezza in persona.
-Non preoccuparti per me, piccolo scricciolo dispettoso. Starò bene, però mi mancheranno le lezioni all’università insieme a te, quando mi distraevi e mi facevi perdere il filo del discorso per farmi vedere le caricature che facevi dei prof e dei nostri colleghi di corso.-
-Dovrei averle ancora tutte, tra le pagine di qualche dispensa!- Spiega Alice. –Anche tu mi mancherai, Ale, tantissimo, però parla con Luca e Marta.-
-Va bene, lo prometto, lo farò.-
Alice gli sorride e gli accarezza i capelli, poi si alza e si allontana da lui. Mentre cerca di raggiungere gli altri, Luca le si piazza davanti, con le mani puntate sui fianchi ed un sorriso malizioso sul viso.
-Alice Gatti, mi sa che tu devi dirmi qualcosa di importante!- La incalza Luca.
-Fammi indovinare, hai visto Marco!- Luca annuisce. –Ma perché mio fratello non sa tenere la bocca chiusa? Volevo farvi una sorpresa e dirlo a tutti questa sera.-
-Sei felice?-
A questa domanda, Alice si scioglie in un sorriso quasi imbarazzato e cerca di evitare lo sguardo di Luca, sempre più curioso.
-Sembra patetico, ma sì, lo sono! Ora, dopo tanto tempo, ho tutto quello che potessi desiderare. Ho un ragazzo splendido, degli amici fantastici, andrò a studiare quello che più mi piace e finalmente la mia famiglia ha accettato la mia scelta di voler fare la fotografa. Tutti quelli a cui voglio bene hanno raggiunto il loro obiettivo e chi aveva un sogno nel cassetto è riuscito a realizzarlo. Non c’è più niente che non vada. Andare a vivere con Filippo è la ciliegina sulla torta.-
-Ma è sicuro di volerlo fare? Ci vuole fegato a stare con te ventiquattro ore su ventiquattro!- La sbeffeggia Luca.
-Ti sorprenderemo!-
-Chi l’avrebbe mai detto? E’ un passo molto importante, ma vi auguro di essere felici insieme.-
-Lo so, non l’avrei mai detto neanche io, ma amo Filippo, come non mi capitava più di amare da tanto tempo.- Spiega Alice. L’ultima ed unica persona che ha amato con tutta sé stessa prima di Filippo è proprio Luca.
-Sono davvero contento per voi.- Le dice Luca. -La mia Nanetta è cresciuta!- Esclama, dandole un morso sulla spalla.
-Ahi!- Esclama Alice, sorridendo ed allontanandolo.
-Ti stai liberando di me, ma come farò io, senza di te, da adesso in poi?- Si chiede Luca, tornando serio.
Alice fa un lungo sospiro. –Sai, Lu’, io credo che non riuscirò mai a liberarmi di te. Sei una parte così importante della mia vita, che ci sarà sempre un pezzo del mio cuore riservato solo a te. Per mia sfortuna, credo che sarò sempre un po’ innamorata di te, ma non diciamolo a Marta e Filippo. Anche se è un amore diverso da quello che provo per Filippo o da quello che Marta prova per te, non penso gradirebbero.- La brunetta sorride e fa l’occhiolino e Luca non può che ricambiare il sorriso, dopo aver udito quelle parole così cariche di affetto provenire dalla bocca della sua migliore amica.
-Dio, quanto mi mancherai!- Le sussurra in un orecchio mentre la abbraccia sollevandola da terra. –Anch’io avrò sempre un pezzo del mio cuore riservato soltanto a te.- Luca la riappoggia a terra e Alice gli sorride.
-Ah, che rimanga tra noi tutto questo miele!- Si raccomanda il ragazzo.
-Ovviamente! Non è da noi e io ho una reputazione da difendere!-
-E lo dici a me?-
I due ridono e, insieme, raggiungono gli altri. Alessandro è ancora seduto su quel tronco d’albero, da solo, e Marta lo vede. Si sente tremendamente in colpa. Vorrebbe andare a parlarci, ma tutto quello che le viene in mente da potergli dire, le sembra un’immensa stupidaggine. Gaia si accorge della sua espressione e capisce al volo lo stato d’animo dell’amica.
-Secondo me dovresti andare da lui.- Le consiglia. Forse uno degli ultimi consigli che le darà, prima di andarsene. Marta annuisce, si fa coraggio e si incammina verso Alessandro, torturandosi le mani l’una con l’altra, come fa sempre quando è nervosa.
-Posso sedermi?- Gli chiede, dopo un attimo di titubanza. E’ la prima volta che parla con lui dopo il giorno della laurea di Serena, quando l’ha lasciata andare.
-Sì, certo.- Alessandro si sposta leggermente per far sedere Marta. I due rimangono per un momento in silenzio, a fissare il mare, così come tantissime volte avevano fatto in tutti quegli anni, in quella spiaggia davanti casa che li ha visti crescere.
-Allora…- Ale e Marta cominciano il discorso insieme, così si guardano e ridono, allentando la tensione.
-Inizia tu.- Gli dice Marta.
-No, vai, inizia tu.- La esorta Alessandro.
Marta fa un respiro profondo. –Mi dispiace per tutto, Ale. Tu sei l’ultima persona che avrei voluto far soffrire e non sai quanto mi faccia male vederti così.-
-Tranquilla, sto meglio del previsto. State…siete abbastanza carini insieme.-
-Ehi, non sforzarti troppo!- Esclama Marta, ridendo.
-Mi sono sforzato eccome per riuscire a dirti quella frase, invece!- Sottolinea Ale, sorridendo.
-Comunque, abbiamo tutto il tempo che vogliamo per cercare di sistemare le cose. Rimarremo solo tu, io e Luca ad Ostia e ci concentreremo su di noi. Potrai stare con me e Luca quando vorrai e tu e lui potrete tornare ad essere amici. Io sono sicura al cento per cento che tra voi non sia tutto finito. So quanto ci tieni tu alla vostra amicizia e so quanto ci tiene lui. Riusciremo a tornare i fantastici tre di una volta, te l’assicuro.-
-Ecco, a proposito di questo…- La interrompe Alessandro. –Non abbiamo tutto il tempo che vogliamo, mi dispiace. Parto anch’io stanotte, vado a studiare per un anno in Svezia. Avevo fatto domanda l’estate scorsa, prima che succedesse tutto questo. Non credevo che l’avrebbero accettata, invece è stato così. All’inizio pensavo di rifiutare, perché sembrava che tu volessi scegliere me e non avrei permesso a niente e nessuno di separarci di nuovo, ma dopo essere tornato a casa, quel giorno in cui tu sei corsa da Luca, mi sono deciso ad accettare, perché, per come erano andate le cose, era giusto così.-
-Un…un anno?- Balbetta Marta, sorpresa dalla rivelazione di Alessandro.
-Sì, un anno. I Paesi nordici mi hanno sempre affascinato e in più sono anche riuscito a trovare un lavoro come allenatore di calcio per bambini. Tu sai quanto mi manchi il calcio. Ne avrei voluto fare la mia vita, ma purtroppo non ho potuto. In questo modo, anche se non correrò io stesso dietro ad un pallone, avrò comunque la possibilità di rientrare a contatto con quel mondo che mi è mancato così tanto.-
-Ma perché devi andartene? Anche qui ci sono tante scuole calcio, non c’è bisogno di andare così lontano per fare l’allenatore…-
-Lo faccio per me, Marta.- La interrompe Alessandro. –Ho bisogno di cambiare aria e di ricominciare. Non ce la faccio ad assistere alla vostra storia d’amore facendo finta di niente, mi dispiace. Non puoi chiedermi di farlo e non voglio farlo neanche io. Sarebbe pretendere troppo da me stesso. Devo disintossicarmi da te e da tutto quello che mi è capitato quest’anno, così, forse, quando tornerò, sarò in grado di prenderla meglio, di accettare te e lui insieme e potrò riprendere in mano la mia vita.-
Marta cerca di rielaborare le parole di Alessandro. Non le sembra ancora vero che anche lui stia per andarsene. -Ti ho rovinato la vita, vero?-
-Rovinato la vita?- Ripete Alessandro, per poi sorridere. –Semmai l’hai resa più bella, l’hai arricchita, sia quando stavamo insieme che quando non ci parlavamo. Nonostante tutto, ne è valsa la pena lottare per te. Non c’è niente che non rifarei.-
-Sì, ma è tutta colpa mia se adesso te ne vai e non ti farai più vedere.- Ribadisce Marta.
-Dai, ci rivedremo. Tornerò.-
-Secondo me no.- Controbatte la ragazza. –Ti troverai una svedese, una stangona biondissima, occhi azzurri, carnagione chiara e sorriso perfetto e deciderai di trasferirti da lei. Entro l’anno prossimo sarete sposati e in attesa di un bebè, così non tornerai più!- Esclama Marta, per sdrammatizzare.
Alessandro scoppia a ridere. –Hai una fervida immaginazione!- Improvvisamente Marta cambia espressione ed una lacrima le riga il volto. –Ehi, perché piangi adesso?- Le chiede Ale.
-Scusami, è solo che, dopo sedici anni, questo sarà il primo anno che io e te passeremo lontani.- Gli spiega Marta, con la voce strozzata, mentre cerca di asciugarsi le lacrime con le maniche della felpa. –Mi farà un certo effetto guardare fuori dalla finestra e vedere la tua stanza vuota, o uscire in giardino e non poter chiacchierare con te attraverso quella rete.-
-Potrai chiamarmi e chiacchierare con me tutte le volte che vorrai.- La tranquillizza Ale. –E sappi che non ci sarà giorno in cui io non penserò a te.-
Marta sorride, commossa, mentre gli occhi le si riempiono ancor più di lacrime.
-Ale, vieni ad aiutarmi a smontare il barbecue?- Lo chiama Alice. –Non vorrete farmelo fare da sola! E’ più grande di me tra un po’!-
-Arrivo, arrivo, Ali!- Le risponde Alessandro, continuando a guardare Marta. Il ragazzo si alza in piedi, le poggia una mano sulla guancia per accarezzarla, poi raggiunge Alice. Marta abbassa subito lo sguardo, tira su col naso e si asciuga le lacrime sfregandosi gli occhi con le dita e sporcando tutti i polpastrelli di mascara. Luca, che sta parlando con Gaia, se ne accorge subito e corre da lei.
-Ehi, piccola, che succede?- Le domanda, sedendosi accanto a lei ed abbracciandola.
-No, niente.- Mente Marta, per non farlo preoccupare.
-Come niente? Stai piangendo!-
-Se ne va!- Esclama Marta.
-Chi se ne va?- Le chiede Luca, non capendo.
-Ale! Parte stanotte, va in Svezia a studiare per un anno e ad allenare una squadra di calcio di bambini.- Gli rivela Marta, con un groppo in gola.
-Come se ne va?- Luca è sconvolto. Negli ultimi tempi non ha fatto altro che pensare che dovrebbe chiarire con Ale, perché la loro amicizia non può concludersi in questo modo. C’è ancora, lì sotto, da qualche parte, bisogna solo scavare un po’ per ritirarla fuori. Luca credeva di avere tutto il tempo. Riacquistare fiducia in qualcuno è un processo molto lungo e faticoso e sapere di non avere più tutto quel tempo lo manda in agitazione. Non può perdere definitivamente Ale. –Non…non può andarsene, noi non abbiamo ancora…-
-Lo so e non hai più tempo, Lu’.- Lo interrompe Marta. –Non puoi lasciarlo partire così e tu lo sai. Vai a parlarci, sotterrate l’ascia di guerra una volta per tutte.-
-Sai che non posso farlo, Marta. Sarebbe inutile. Lui non ne vuole più sapere di me, è proprio per questo che se ne va e non posso certo biasimarlo.-
-Luca, pensa a tutti gli anni che avete passato insieme, pensa a quante volte vi siete coperti le spalle a vicenda, pensa a quante partite avete giocato insieme, pensa a tutti i casini che avete combinato, alle figuracce, le vacanze, le risate, le confessioni che vi siete fatti. Pensa a tutte le volte in cui ci siete stati l’uno per l’altro in tutti questi anni. Non può finire tutto così, non credi?-
Luca non risponde, ma si volta a guardare Ale, intento a ripulire la griglia del barbecue insieme ad Alice.
-Fallo per me.- Lo implora Marta, attirando di nuovo lo sguardo del suo ragazzo su di sé. Luca le prende il viso tra le mani, la guarda intensamente, per un attimo, negli occhi e le dà un bacio sulle labbra, poi si alza e con decisione si avvicina ad Alessandro. Nello sguardo di Luca, Marta è riuscita a percepire tutta la determinazione e la voglia che ha di far pace con Alessandro. E’ troppo tempo, ormai, che fingono di non essere più amici e, se quella è davvero l’ultima volta in cui si vedono, non c’è altro tempo da perdere.
-Ali, lascia, ci penso io.- Si offre Luca, invitando Alice a cedergli il suo posto per sistemare il barbecue. Alessandro solleva per un attimo lo sguardo, senza dire una parola.
-Ma no, dai, abbiamo quasi finito, dobbiamo solo smontarlo.- Replica Alice.
-Appunto, smontare è un lavoro da uomini.- Insiste Luca, facendole l’occhiolino. Alice guarda prima Luca, poi Alessandro e capisce al volo le intenzioni del suo migliore amico.
-Ah, certo. Lascio fare agli uomini, allora.- Alice sorride a Luca e si allontana, sperando con tutto il cuore che quei due possano appianare le loro divergenze.
Ale e Luca cominciano a smontare insieme il barbecue, senza parlare, in un silenzio imbarazzante ma quasi assordante, rotto solo dal rumore delle onde che si infrangono a riva.
-Allora, te ne vai anche tu.- Esordisce Luca, deciso a rompere il ghiaccio.
-Le notizie volano!- Commenta sarcasticamente Alessandro, rendendogli le cose ancor più difficili.
-Senti, Ale, io non starò qui a dirti di non andare, anche perché ti capisco e probabilmente, al tuo posto, farei lo stesso e poi sono l’ultima persona a poterti dire cosa fare, ma, per quanto ne so, questa potrebbe essere l’ultima possibilità che ho di chiarire con te. Non ci vedremo per tantissimo tempo, perciò ho bisogno di dirti che mi dispiace da morire, per tutto quello che è successo quest’anno. Per averti mentito, per averti tenuto nascoste alcune cose, per averti fatto soffrire e per averti portato via la persona più importante della tua vita. Credimi, non avrei mai voluto far star male il mio migliore amico, né avrei mai immaginato che la nostra amicizia potesse finire. Pensavo fosse un altro Otto-Infinito della mia vita, una di quelle cose su cui avrei sempre potuto contare, ma purtroppo ho rovinato tutto. Fino a poco tempo fa, l’unica cosa che contava per me, era che tu fossi fiero di me. Non mi interessava ciò che pensavano gli altri di me, l’unica opinione importante, per me, era la tua. Solo tu sapevi come prendermi, solo da te accettavo consigli, perché ho sempre avuto fiducia e stima nei tuoi confronti. Venti anni di amicizia, passati fianco a fianco, sempre insieme, vivendo le stesse passioni e coltivando gli stessi interessi. Mai avrei pensato che la nostra amicizia sarebbe potuta finire per una ragazza, l’ho sempre trovata una cosa stupida, invece è finita proprio per questo e Marta è ciò che di più bello potesse capitarmi. Tutto questo discorso, per dirti che ho apprezzato molto il gesto di lasciarla venire da me, io non so se l’avrei fatto, ma soprattutto per dirti che mi manchi, che la nostra amicizia è la cosa che rimpiango di più di tutta la mia vita e so che, se non riusciremo a recuperarla, io non mi perdonerò mai il fatto di averla rovinata.-
Alessandro ha ascoltato tutto il discorso di Luca in silenzio, senza interromperlo. Non gli risponde, ma si volta verso Marta, che sta parlando con Tommaso.
-E’ fantastica.- Afferma Alessandro, riferendosi a quella ragazza che gli ha segnato la vita.
-Sì, lo so.- Conferma Luca, inarcando le sopracciglia ed annuendo.
-Non lasciartela scappare. Non darla mai per scontata, mettila sempre al primo posto. Non fare il mio stesso errore, potresti pentirtene per tutta la vita.-
-Farò del mio meglio per renderla felice.- Lo rassicura Luca.
-So quanto sia facile innamorarsi di lei.- Prosegue Ale. –Non ti biasimo per questo, prima o poi sarebbe successo comunque. Io mi sono sentito tradito dalle due persone che amavo di più al mondo, ma so di avere la mia dose di colpe. Neanch’io avrei mai pensato che la causa della fine della nostra amicizia sarebbe stata una ragazza, ma se questa ragazza è Marta, allora posso passarci sopra, perché è l’unica per cui valga la pena perdere un’amicizia, l’unica che merita di essere messa davanti agli amici. Una volta che te ne innamori, non puoi evitare di lottare con tutto te stesso per averla.-
-Stai dicendo che c’è una minima possibilità che io e te torniamo ad essere amici?- Gli chiede Luca, con gli occhi spalancati e sorridenti, sorpreso e felice di aver udito quelle parole.
-Può darsi…-
Luca si schiarisce la voce, cercando di trattenere l’entusiasmo, poi porge la mano ad Ale. –Allora facciamo un patto.- Gli dice. –Quando tornerai, riprenderemo a fare tutto quello che facevamo insieme. Uscire, andare al campetto, fare qualche tiro con il pallone, andare a ballare, le partite alla Play, le abbuffate al ristorante di Filippo... Ti farò stancare di me, ti assillerò finché non riacquisterai completamente la fiducia che prima avevi in me e che ora hai perso.-
Alessandro fissa la mano di Luca, aperta verso di lui, poi guarda il suo amico. Non gli stringe la mano, lo abbraccia direttamente, cogliendo totalmente di sorpresa Luca e tutti gli altri, che non si sono persi la scena.
-Anche tu mi sei mancato, merdaccia!- Esclama Alessandro, battendo una mano sulla schiena di Luca, che sorride. Era tantissimo che non si sentiva chiamare così dal suo migliore amico.
-In bocca al lupo per tutto, Ale.-
 
Alice si avvicina a Marta, offrendole un bicchiere d’acqua. Entrambe hanno ancora lo sguardo fisso su Luca ed Ale, che sembrano essere tornati a parlarsi e a scherzare, come se non fosse mai successo nulla tra loro.
-Sembrano aver fatto pace finalmente.- Asserisce Alice, sedendosi accanto alla sua amica.
-Già, è bello rivederli così.- Commenta Marta.
-Ti immagini come sarebbe stata la nostra vita senza quei due?- Le chiede Alice. –Certo, sarebbe stata più facile.-
-Ma sarebbe stata vuota.- Afferma Marta, concludendo la frase di Alice.
-Proprio così.- Mormora la brunetta, annuendo e sorridendo appena.
-Ragazze, aiutatemi! Tommaso vuole baciarmi dopo aver mangiato un pezzo di pizza alla cipolla!- Grida Gaia, ridendo e cercando di fuggire dal suo ragazzo, che la rincorre imitando i versi di un mostro. Alice e Marta ridono, mentre Gaia si nasconde dietro di loro.
-Non puoi oltrepassare questa linea, altrimenti te la vedrai con noi!- Esclama Alice, disegnando con il piede, sulla sabbia, una linea tra loro e Tommaso.
-Questa non ci voleva! Sono il mostro più forte di tutti i tempi, ma ho paura di Alice e Marta, soprattutto di Alice, che è violenta.- Scherza Tommaso, ingrossando la voce per calarsi ancor più nella sua parte.
-Fai bene ad averne!- Esclama Marta.
-Tornerò! Escogiterò un piano per sconfiggere queste due e poi non potrai più sfuggirmi!- Le comunica Tommaso, rinunciando al suo bacio al sapor di cipolla ed allontanandosi dalle ragazze. Alice, Marta e Gaia scoppiano a ridere. Ogni tanto fa bene tornare a fare i bambini. Gaia si siede accanto alle sue amiche e osserva con occhi soddisfatti Luca ed Alessandro che finalmente hanno ritrovato un po’ di armonia.
-Ora sì che posso andarmene tranquilla.- Commenta Gaia.
-Già, sembra sia tornato tutto alla normalità. E’ stato un anno difficile, ma ora ogni cosa ha ritrovato il suo equilibrio e noi siamo ritornati gli amici che eravamo un tempo e sai di chi è il merito?- Domanda Alice, rivolgendosi a Gaia. –E’ tuo.-
-E’ vero. Tu sei il collante del nostro gruppo, Ghe’. Se non ci fossi stata tu, con i tuoi consigli e i tuoi discorsi che ci hanno fatto aprire gli occhi, a quest’ora saremmo persi e, se possibile, io credo che la tua malattia ti abbia resa ancora più saggia.- Aggiunge Marta.
-Andiamo, ragazze, non esagerate. Io sapevo che l’affetto che proviamo l’uno per l’altra è sempre stato sotto quella corazza di orgoglio che ci eravamo costruiti addosso. L’unica cosa che ho fatto è stata spingervi ad abbattere quella corazza, perché la nostra amicizia è troppo importante per buttarla via così, ma siete stati voi stessi ad abbatterla, avete fatto un gran lavoro interiore e sono fiera di voi per questo.- Spiega Gaia.
-Per rimanere in tema di confessioni, devo dirvi una cosa.- Interviene Alice. –Dopo il tour, Filippo verrà a vivere con me a Bologna!-
Marta e Gaia si guardano fra loro, sbalordite, e sorridono spalancando gli occhi, totalmente in estasi per la notizia appena ricevuta.
-Non ci posso credere! Sono così felice per te!- Esclama Marta, abbracciando e stringendo forte la sua migliore amica.
-E’ fantastico!- Grida Gaia, unendosi all’abbraccio.
-Ora potrò veramente dire di non essere più una bambina!-
-Come farò qui, da sola, senza di voi?- Si chiede Marta, mentre un peso comincia a comprimerle lo stomaco. Il momento di salutare le sue amiche è sempre più vicino.
-Mi mancherete così tanto, ragazze…- Ammette Alice, mentre gli occhi le si fanno sempre più lucidi. –Questa potrebbe essere l’ultima volta in cui stiamo insieme in questo modo! La prossima volta che ci vedremo potremmo esserci completamente dimenticate l’una dell’altra e magari ci saremmo fatte dei nuovi amici…-
-Dimenticarmi di voi?- La interrompe Marta. –Non potrà mai succedere. Voi due siete le migliori amiche che potessi desiderare. Devo solo essere grata, perché il destino ha messo voi due sulla mia strada.-
Alice sorride, tra le lacrime. –La glaciale Cassie ha cominciato a sciogliersi!-
-Già, Luca ti sta facendo bene. Prima d’ora non avresti mai detto una cosa del genere!- Aggiunge Gaia, avvalorando la tesi di Alice.
-C’è sempre una prima volta!- Risponde Marta, sorridendo ma trattenendo le lacrime a fatica.
-Su, ragazze, non è così tragica! Ci rivedremo prima di quanto crediate e ogni volta che ci rivedremo sarà tutto come se non ci fossimo mai lasciate.- Afferma Gaia, rassicurando le sue amiche.
-Tu cerca di stare bene! Vogliamo che torni più bella, forte e sana di prima!- Si raccomanda Marta.
-Cercherò di accontentarvi. Vi voglio un bene dell’anima, ragazze!- Gaia sorride ed allargando le braccia cerca di includere sia Marta che Alice in un abbraccio di gruppo, mentre ormai le lacrime cominciano a sgorgare copiose dai loro occhi.
-Anche noi!-
 
Tommaso, nel frattempo, ha raggiunto Alessandro e Luca. Anche a lui fa piacere rivederli di nuovo amici.
-Devo preoccuparmi o siete finalmente rinsaviti?-
I suoi due amici si guardano fra loro e sorridono.
-Allora, tu sei pronto per partire?- Chiede Luca a Tommaso. –Insomma, avete deciso di lasciarmi solo questa estate.-  
-Sì, pronto! Soprattutto, non vedo l’ora che Gaia guarisca e torni ad essere quella di sempre. Voglio vederla di nuovo sorridente e piena di vita come è sempre stata.-
-Sai, Tommy, finora non ho avuto modo di dirtelo, ma quello che stai facendo per Gaia ti fa onore.- Gli dice Alessandro. -Abbandonare tutto, cambiare città, trasferirti per stare accanto a lei. Non tutti sarebbero stati disposti a farlo. Si vede che la ami più della tua stessa vita.-
Tommaso sorride imbarazzato.
-E’ vero.- Interviene Luca, confermando le parole di Alessandro  su Tommaso. -Sei maturato moltissimo in questo periodo. La malattia di Gaia ti ha cambiato, si vede. Non sei più il vecchio Tommaso, che se ne fregava di tutto, che non aveva un pensiero e le cui uniche preoccupazioni erano le partite della Roma e i videogiochi. Sei cresciuto anche tu e, ad essere sincero, credo proprio che nell’ultimo anno tu sia stato molto più uomo di noi due messi insieme.-
-Non sapete quanto sia importante, per me, sentirmi dire queste cose da voi due. Sono strafelice che abbiate fatto pace, ma la sorte vuole che, proprio ora che siamo tornati ad essere i tre disgraziati che eravamo prima, siamo costretti a separarci fisicamente.-
-Appunto, hai detto bene, fisicamente. Ormai non possiamo più liberarci gli uni degli altri, non so se l’avete capito. Ci abbiamo provato in tutti i modi, ma è stato inutile!- Esclama Alessandro, sdrammatizzando la situazione e facendo ridere i suoi due amici.
 
Ormai è quasi mezzanotte e tutti e sei, finalmente, si riuniscono attorno al fuoco. Era da tanto che non lo facevano. Non ci sono più menzogne, segreti o rancori tra di loro. Sono tornati ad essere quelli di prima, sono tornati ad essere i sei ragazzini che passavano le giornate ad inventarsi giochi sotto il sole, rischiando di prendersi un’insolazione pur di stare insieme, ma per uno strano scherzo del destino, proprio ora che si sono ritrovati, sono costretti a separarsi.
-Mi mancava stare con tutti voi in questo modo. Non ricordo neanche l’ultima volta che lo abbiamo fatto.- Afferma Marta, con aria nostalgica.
-Ehi, Cassie, da quando sei diventata così sentimentale?- Le domanda Tommaso, canzonandola un po’. Marta gli fa la linguaccia, poi Alessandro prende la parola.
-A parte scherzi, ragazzi, non so quando ci rivedremo e quando ci ricapiterà di stare di nuovo tutti insieme, quindi ci tengo a dirvi una cosa. Nonostante tutto quello che è successo, io non ho mai smesso di pensarlo:  è un onore avere degli amici come voi, ricordatevelo sempre.-
Gli altri cinque non dicono una parola, colpiti dalla frase di Ale. Un magone li accomuna, la sensazione che un grosso capitolo delle loro vite stia per finire per sempre. Sanno che la loro amicizia non finirà comunque, sanno che prima o poi si rivedranno, ma il tempo cambia le persone e ognuno di loro avrà accumulato delle esperienze in cui inevitabilmente gli altri non ci saranno. Per chi, come loro, ha vissuto sempre in simbiosi, il distacco è dolorosissimo.
-Vi prego, ragazzi, non cominciamo con i discorsi tristi. Non ce la faccio!- Li implora Alice, mentre una lacrima le riga la guancia. Anche Marta tira su col naso, cercando di non mostrare agli altri che Alice non è la sola a piangere.
-Su, non dobbiamo essere così tragici!- Interviene Tommaso. -Non stiamo andando in guerra! Ci stanno accadendo tutte cose belle, dovremmo essere felici di partire, no?-
-Sì, infatti! Dovreste essere tutti entusiasti di quello che andrete a fare. Noi ci rivedremo tra qualche tempo, ci ritroverete, non vi preoccupate!- Aggiunge Luca.
-Sì, ci rivedremo, ma non saremo le persone che siamo ora. C’è tutto un mondo là fuori, che inevitabilmente ci cambierà.- Spiega Gaia.
-Andiamo, ragazzi!- Esclama Tommaso. -Insieme abbiamo affrontato la morte di una madre, un sogno spezzato per un incidente al ginocchio, un cancro e dei pericolosissimi intrecci amorosi. Cosa volete che sia qualche chilometro di distanza? Non è la fine del mondo! Se siamo riusciti a rimanere amici fin qui, significa che c’è qualcosa di forte che ci tiene uniti. Io non conosco nessun altro che abbia mantenuto gli stessi amici di quando faceva l’asilo. Le persone cambiano, così come i modi di vedere le cose, gli obiettivi e si finisce per non condividere più gli stessi interessi con le persone che una volta consideravi amiche, ma sembra che per noi non sia stato così.-
-Già, è come se fossimo rimasti a quel periodo in cui l’unica cosa importante era stare insieme e divertirsi.- Conferma Gaia.
-Qualcuno ci è rimasto anche di cervello!- Esclama Alice, sorridendo e rivolgendosi a Tommaso.
-Ehi, per una volta che faccio un discorso serio!- Si difende Tommaso.
Gli altri ridono e Alice solleva le mani e le spalle. –Ok, ok, scusa. Continua pure!-
-Grazie! Tutto questo per dire che anche quando saremo sposati e avremo una famiglia, io sono sicuro che torneremo qui e sarà come se non ci fossimo mai allontanati.-
Alessandro, Marta, Luca, Alice e Gaia annuiscono, cercando di far loro le parole di Tommaso, per riuscire a vedere il lato positivo della loro separazione.
-A proposito di matrimoni.- Interviene Luca. –Scommetto che la prima sarà Alice.-
-Ehi, ma non è vero!- Esclama Alice.
-La convivenza è la tappa immediatamente precedente al matrimonio! Certo, anche Gaia e Tommy convivranno, ma loro aspetteranno un po’ prima di sposarsi. Tu sarai la prima!- Ripete Luca.
-Convivenza?!- Esclamano sorpresi, in contemporanea, Ale e Tommaso, gli ultimi due rimasti a non sapere della notizia di Alice.
-Sì, dopo il tour Alice e Filippo andranno a vivere insieme!- Comunica loro Gaia, entusiasta.
-Fammi capire, eravamo gli unici due a non saperlo?- Domanda Alessandro.
-E quando avevi intenzione di dircelo?- Gli fa eco Tommaso.
-Stavo per dirvelo, ma Luca mi ha rovinato la sorpresa!- Risponde Alice, lanciando un’occhiataccia al suo amico.
-Congratulazioni, Ali!- Grida Alessandro, dandole un pizzicotto sulla guancia.
-Ahi! Grazie, grazie!- Gli dice Alice spostandogli le mani dal suo viso.
-Ecco, lo vedete? Staremo tutti bene. Ce la caveremo!- Conclude Tommaso.
Gaia controlla l’ora sullo schermo del cellulare e fa un sospiro. Vorrebbe poter tornare indietro nel tempo per rivivere da capo quella serata, che è stata esattamente come piace a lei, una di quelle che era solita organizzare e che le mancavano tanto. –Sarà ora di andare, Tommy, domani dobbiamo svegliarci presto.- Afferma mestamente.
-Aspetta!- Esclama Tommaso, che si scambia uno sguardo di intesa con tutti gli altri, che annuiscono. Tommaso estrae dalla tasca dei jeans un braccialetto di spago nero, con alcune piccole conchiglie. Ad uno ad uno, anche gli altri, a parte Gaia, lo tirano fuori. Vedendo i suoi amici con quei braccialetti in mano, il volto di Gaia si distende in un luminoso sorriso.
-Non posso crederci! Li avete ancora?- Domanda, commossa.
-Ovvio!- Risponde Luca.
-E’ da sempre il regalo più dolce che io abbia mai ricevuto.- Afferma Alice, sorridendo all’amica.
-Ultimamente abbiamo un po’ perso di vista la promessa che ci siamo fatti quel giorno, ma io direi che da adesso in poi possiamo impegnarci a mantenerla seriamente, no?- Chiede a tutti Alessandro, guardando negli occhi, uno per uno, i suoi amici, che annuiscono.
-Certo!- Esclama Marta. -Non importa dove ci porterà questa vita, chi ci farà incontrare, o cosa avrà in serbo per noi il futuro, perché noi ci saremo sempre l’uno per l’altro. Anche se non saremo fisicamente vicini, io vi porterò sempre con me. Voi siete una parte fondamentale della mia vita, e questo niente e nessuno potrà mai cambiarlo.-
-Lu’, sono solo due giorni che state insieme e già le hai fatto quest’effetto?- Chiede Tommaso, scherzando. La fredda e rigida Marta sembra ormai un lontano ricordo.
-Basta prendermi in giro!- Si lamenta la biondina, cercando di fare la faccia imbronciata, senza però riuscirci. Gli altri cinque ridono, Luca la abbraccia e le accarezza la nuca.
-Adesso è veramente l’ora di andare.- Afferma Tommaso.
I ragazzi si alzano e, con un groppo in gola e le lacrime agli occhi, cominciano a salutarsi. Si abbracciano, si sfiorano, scherzano e ridono per l’ultima volta insieme, su quella spiaggia che li ha visti infinite volte giocare spensierati quando erano piccoli, su quella spiaggia che ha visto sbocciare i loro primi amori, che ha assistito ai loro baci, alle loro discussioni, ai loro litigi e che li ha visti crescere. Sì, perché, anche se quella parola, crescere, li ha sempre spaventati a morte, è proprio quello che hanno fatto. Volenti o nolenti, sono cresciuti ed ora è più chiaro che mai. Crescere è complicato, impone delle scelte da fare, a volte dolorose, a volte più facili, ma se vuoi spiccare il volo devi avere il coraggio di osare. Buttarsi nell’ignoto, cominciare a camminare da solo. Aver vissuto praticamente in simbiosi per quasi vent’anni rende tutto più difficile, ma ora è giunto il momento di avanzare a piccoli passi, ognuno per la propria strada. Quel momento è arrivato improvvisamente, prima di quanto si aspettassero, ma ognuno, in cuor suo, sa che quello che si stanno dicendo ora, sulla spiaggia, non è addio. Ovunque andranno, chiunque diventeranno, porteranno sempre gli altri dentro di sé, perché le loro sei vite si sono intrecciate irreversibilmente, sono legate da un filo invisibile, talmente resistente da non potersi mai rompere, un filo che, ne sono certi, prima o poi li riporterà indietro, in quella città, su quella spiaggia, in quel campetto, in quei luoghi dove tutto è cominciato e dove il tempo si è fermato. Quel posto un po’ magico dove potersi permettere di non crescere, dove rimanere bloccati in un limbo, tra l’infanzia e l’adolescenza. 
Guardando per l’ultima volta i suoi amici tutti insieme, mentre si abbracciano e ridono, cercando di ricacciare indietro le lacrime, ad Alice viene in mente “Il giovane Holden”, il suo libro preferito, che è da sempre la sua filosofia di vita, quello in cui è riuscita maggiormente a rispecchiarsi. E improvvisamente realizza di aver vissuto lei stessa, finora, in uno di quei campi di segale immaginati da Holden Caulfield, una specie di isola che non c’è, in cui i bambini potevano correre e giocare spensierati e in cui il protagonista, consapevole di ciò che li aspetta fuori da quel campo, doveva fare la guardia, per evitare che i bambini ne oltrepassassero i confini e cadessero nel burrone. Alice sente di essere stata, fino a quel momento, insieme ai suoi amici, un po’ come quei bambini che corrono e giocano, e i luoghi della loro infanzia, il campetto, la spiaggia, il giardino di casa sono il loro campo di segale. Quello che sta accadendo ora è il passo successivo, superare i confini del campo, fare un salto nel vuoto, accettare di cadere nel burrone, entrare nel mondo degli adulti e stavolta non ci sarà nessuno pronto a riacciuffarli lì sul confine, ma questo non la spaventa, perché ha accettato di buttarsi, ora è pronta e non sarà da sola a farlo. Soprattutto, però, sa che quando vorranno potranno sempre tornare nel loro campo di segale e in quel caso sarà la loro amicizia ad afferrarli al volo e riportarli indietro.
-Fatevi sentire appena arrivate!- Si raccomanda Luca, dicendo le ultime cose ai suoi amici, mentre Alessandro agita una mano in aria per salutare tutti e mette in moto la sua auto.
-Buon viaggio!- Grida Marta.
-Vi voglio bene, ragazzi!- Esclama Gaia, ormai in lacrime, mentre si allontana insieme a Tommaso, camminando all’indietro per poter guardare i volti dei suoi amici fino all’ultimo.
-Ehi, non fate danni!- Esclama Alice, mentre sale in macchina. Un sorriso malinconico le si dipinge sul volto, con gli occhi lucidi osserva Marta e Luca, poi si guarda intorno per l’ultima volta. E’ tutto come sempre. Il mare calmo della sera di fronte a sé, il cielo pieno di stelle sopra di sé e quelle villette a schiera gialline, che ha bazzicato per anni, alle sue spalle. Alice chiude lo sportello, con un cenno della mano saluta Marta e Luca e anche lei se ne va.
Marta, agitando la mano, risponde al saluto di Alice e la segue con lo sguardo fin quando gira l’angolo. Chissà quando potrà rivedere la sua migliore amica… Cercando di scacciare i brutti pensieri, Marta si volta sorridente verso Luca, accanto a lei, scoprendolo in un mare di lacrime.
-Ehi, ma stai piangendo anche tu? Non eri quello duro e impassibile una volta?-
-Non sto piangendo!- Esclama Luca, evidentemente imbarazzato, mentre cerca di asciugarsi gli occhi.
-Sì, invece!- Insiste Marta, divertendosi a punzecchiarlo un po’. –Guarda che non c’è niente di male, anzi, è straordinariamente dolce.-
-Se ne stanno andando.- Afferma Luca. –Ho paura di aver appena detto loro addio.-
-No, io sono sicura che li rivedremo.- Lo tranquillizza Marta. –Ci rincontreremo, tutti e sei, e passeremo un’altra serata insieme, come stasera. Le nostre vite, ormai, sono talmente intrecciate fra loro che resteranno unite per sempre. Questo non è un addio, è soltanto un arrivederci.-
Luca la guarda, le dà un bacio sulla fronte, poi la prende per mano e insieme se ne tornano a casa.
Le parole di Marta lo hanno convinto. E’ proprio così. Ognuno di loro sa che si rincontreranno e che rimarranno amici per sempre, perché ci sono legami in grado di resistere alla tempesta ed uscirne più forti di prima, legami che trascendono le mere logiche della vita umana, capaci di far scoppiare guerre, di smuovere i continenti, e che sono destinati ad esistere e a continuare. Forse serviva proprio un anno difficile come quello passato per portarli a capire l’importanza della loro amicizia e la fortuna che hanno avuto ad instaurare dei legami così forti. E pensare che stavano per buttare via tutto…
 
La mattina presto Alessandro è già sull’aereo, in attesa di decollare. Ha scelto il posto vicino al finestrino, perché ama guardare l’ala dell’aereo trapassare il manto soffice e bianco formato dalle nuvole e trova affascinante rendersi conto di quanto siamo insignificanti e piccoli, se visti da quell’altezza. Improvvisamente, si sente picchiettare la spalla con un dito e si volta.
-Excuse me, can you help me, please?-
Una ragazza all’incirca della sua età, bionda, alta, con un fisico niente male e gli occhi azzurri, evidenziati da alcune lentiggini sulle gote e sul naso, è in piedi nel corridoio dell’aereo e gli sta indicando il suo bagaglio a mano.
-Yes, of course!- Alessandro si alza, prende il trolley dalle mani della ragazza, lo solleva e lo sistema nell’apposito vano portabagagli posto sopra i sedili.
-Thank you very much!- Lo ringrazia la ragazza, sorridendogli e sedendosi accanto a lui. –What’s your name?- Gli domanda, curiosa. Sembra proprio interessata ad iniziare una conversazione.
-I’m Alessandro, and you?-
-My name is Klara. I’m from Sweden, nice to meet you.- La ragazza si presenta e porge la mano ad Alessandro, continuando a sorridergli. Lui ricambia il sorriso e le stringe la mano.
-Nice to meet you too. I’m italian and I’m going to Sweden.-
La ragazza, entusiasta di sapere che Ale è italiano, comincia a raccontargli della sua vacanza studio in Italia e di quanto ami il Bel Paese, tentando di parlare in italiano per mettere in pratica quello che ha appreso durante il suo soggiorno. Sta tornando in Svezia ed invita Alessandro a contattarla nel caso avesse bisogno di qualcosa, lasciandogli il suo numero. Klara è parecchio loquace, gli parla dei suoi interessi, di cosa studia, dei suoi amici ma ad Ale non dispiace chiacchierare con lei ed il viaggio, in questo modo, gli sembra molto più piacevole e breve. Quando è ormai il momento di atterrare, ad Alessandro scappa un sorriso, ripensando alla sera prima. Magari la previsione di Marta si avvererà.
 
11 anni prima…
-Tana per Alice!- Grida Luca, battendo una mano sul tronco di un albero del giardino di Alessandro.
-Uffa, ma non è giusto! Tommaso mi ha rubato il nascondiglio!- Si lamenta Alice, mentre sconsolata esce allo scoperto.
-Mettiti seduta qui, insieme a Marta, e non muovetevi!- Le ordina Luca, prendendola per un polso ed indicandole l’ombra del grosso albero sotto cui è seduta anche Marta, già catturata. Alice fa come gli dice Luca.
-Ma perché dobbiamo rimanere immobili qui sotto? Intanto che cerchi gli altri non posso andare a giocare con la gatta di Ale?- Gli chiede Marta, contrariata ed annoiata. E’ stata la prima ad essere trovata e sono quasi venti minuti che è lì sotto.
-No, non puoi, perché sei mia prigioniera e quindi devi fare quello che dico io! Sono queste le regole.- Le risponde, irremovibile, Luca.
-Non è vero! Queste regole le hai inventate tu!- Controbatte Marta.
-Non le ho inventate io, me le ha insegnate Miriam! Ha detto che quando era piccola come noi, lei giocava così!- Luca fa la linguaccia a Marta, mentre Alice li osserva battibeccare.
-Ma perché voi due litigate sempre? Dai, Marta, tanto manca poco e poi potremo giocare con Milù.-
-Ecco, brava, Ali!- Esclama Luca, per poi allontanarsi ed andare a cercare gli altri.
-Che pizza! Luca vuole sempre comandare, ma come fa a piacerti?- Chiede Marta, ormai rimasta sola con Alice.
-Ma lo hai visto quanto è bello?-
-Se lo dici tu…- Commenta Marta, poco convinta. Alice sorride. Sa che la sua amica con condividerà mai la sua cotta per Luca, ma trova divertenti i suoi commenti su di lui.
-Eccoli! Vi vedo! Ale e Tommy, vi ho trovati!- Grida improvvisamente Luca. Alessandro e Tommaso escono in fretta da dietro un cespuglio e cominciano a correre. Luca fa lo stesso, cercando di essere più veloce di loro.
-Forza, Ale!- Lo incita Marta.
-Corri, Tommy, liberateci!- Grida Alice.
Luca, però, riesce ad arrivare prima. –Tana per Ale e Tommaso!-
-No, che sfortuna! Ho inciampato sul marciapiede e ho perso tempo!- Si lamenta Alessandro.
-Ale, ti sei fatto male?- Gli chiede Marta, preoccupata.
-No, tranquilla, è solo un graffietto.-
Anche Tommaso e Alessandro sono costretti a sedersi insieme ad Alice e Marta, come prigionieri.
-Sto per vincere io!- Esulta Luca.
-Non stai per vincere! Devi ancora trovare Gaia.- Lo corregge Marta.
-Non ti preoccupare, non ci vorrà molto!- Le dice, facendole il verso. Luca comincia a scandagliare il giardino, nel tentativo di ritrovare Gaia, ma non riesce proprio. Deve essersi nascosta molto bene. In quel momento, però, un’auto accosta al lato della strada, davanti al cancello di casa di Alessandro e l’uomo al volante abbassa il finestrino, senza spegnere il motore. E’ il padre di Luca.
-Luca, Alice, forza, salite in macchina, vi riporto a casa!- Grida l’uomo, per farsi sentire dai due bambini.
-Di già?- Gli domanda Luca, sorpreso di come sia passato in fretta il pomeriggio.
-Sì, dobbiamo sbrigarci, tra mezz’ora  devi essere al campo e i genitori di Alice la stanno aspettando per cena.- Risponde suo padre.
Improvvisamente, una vocina sovrasta tutti i rumori che si sentono in quel giardino.
-Tana libera tutti!- Gaia, uscita dal suo nascondiglio perfetto nel garage di Alessandro, ha approfittato del momento di distrazione di Luca per sgattaiolare via e liberare tutti i suoi amici, che cominciano ad esultare,  a gioire e a fare festa a Gaia e si alzano, finalmente liberi dalle grinfie di Luca.
-Oh, no, papà! Mi hai fatto perdere!- Si dispera Luca, dando la colpa a suo padre.
In quel momento, anche il padre di Alessandro esce in giardino e saluta il padre di Luca, per poi rivolgersi a suo figlio.
-Ale, il papà di Luca ha ragione, fra mezz’ora dovete essere al campo. Vieni a prepararti, dai.-
-Dai, papà, altri cinque minuti!-
-Marta! E’ pronto da mangiare, torna a casa!- Un’altra voce adulta si aggiunge al coro. E’ quella della madre di Marta, che dall’altra parte della rete incita la figlia a rientrare. -Gaia, Tommaso, ho parlato con i vostri genitori, potete restare a cena qui!- Aggiunge la donna, scatenando la gioia dei due bambini, che cominciano a saltellare felici.
-Ehi, voglio la rivincita, questa non era valida!- Esclama Luca. Non gli è ancora andato giù il fatto di aver perso.
Il padre di Luca capisce che non è questo l’andazzo, così spegne il motore ed entra nel giardino anche lui, avvicinandosi al padre di Ale e alla madre di Marta.
-Certo che è una fatica portarli via ogni volta!- Commenta, inarcando le sopracciglia.
-Già, ci fanno aspettare secoli prima di decidersi!- Conferma il papà di Alessandro.
-Dai, ragazzi, vi vedete domani a scuola!- Cerca di convincerli la mamma di Marta.
-Hanno ragione, Lu’, dobbiamo andare a prepararci, o faremo tardi per la partita.- Afferma Alessandro.
-E va bene! Andiamo, Ali.- Si convince, finalmente, Luca.
-Aspettate!- Li ferma Gaia. -Prima di andarvene, vorrei darvi una cosa.- Gaia tira fuori dal suo zainetto sei braccialetti di spago nero, con alcune piccole conchiglie infilate. -Questi li ho fatti io con le conchiglie che ho raccolto ieri pomeriggio in spiaggia.- Spiega, dandone uno per uno ai suoi amici, sotto gli occhi amorevoli dei tre genitori rimasti ad osservare la scena.
-Che carino!- Esclama Alice, osservando il regalo che le ha appena fatto la sua amica.
-Davvero li hai fatti tu? Sei…sei stata bravissima!- Balbetta Tommaso, mentre le guance gli si fanno un po’ rosse.
-Grazie!- Risponde Gaia, sorridendogli.
-Tommy, ma perché sei diventato tutto rosso, così all’improvviso?- Gli domanda Alessandro.
-Non è che ti piace Gaia, eh?- Insinua Luca, che ha già capito tutto, guardando Tommaso con un sorrisetto furbo.
-Non mi rompete voi due!- Li mette a tacere Tommaso, visibilmente imbarazzato.
Tutti indossano il braccialetto di Gaia, tranne Marta, che ha un po’ di difficoltà.
-Io non riesco a metterlo!-
-Marta, ma tu non sai fare niente? Dammi qua, te lo metto io.- Luca si offre di metterglielo, così Marta gli dà il suo braccialetto e lui glielo annoda al polso. –Ecco fatto!-
-Che bello! Adesso abbiamo tutti lo stesso braccialetto!- Esclama Alice, ammirando il braccialetto sul suo polso.
-Sì, infatti li ho fatti per tutti e sei perché noi siamo amici del cuore, no? Io vi conosco da poco, ma mi diverto tanto insieme a voi, quindi mi promettete che saremo amici per sempre?- Domanda a tutti Gaia.
-Sì!- Esclama Tommaso. –Noi saremo amici anche da grandi, io lo so! Pure se abiteremo lontani, o se litigheremo, dobbiamo guardare questi braccialetti e ci ricorderemo della promessa che ci siamo fatti oggi.-
-Avete ragione! Così la nostra amicizia non finirà mai, sarà infinita!- Grida Alessandro, entusiasta.
-Già, la nostra amicizia sarà…aspettate, come si dice quando qualcosa non si scioglie mai, quando non si può separare?- Chiede Luca, cercando disperatamente quella parola che ha sulla punta della lingua, mentre ci pensa corrucciando lo sguardo.
-Eterna?- Prova Alessandro.
-Inseparabile?- Suggerisce Marta.
-No, è una parola che abbiamo letto ieri a scuola.- Aggiunge Luca, che poi ha un’illuminazione. -Ah, sì sì, ora ricordo… Indissolubile!-


 

- FINE -


Angolo Autrice: E’ con un groppo in gola che ho scritto la parola “fine” a questa storia. Dopo un anno e un mese, Indissolubile ha trovato il suo degno epilogo. Questa volta le note d’autore saranno particolarmente lunghe, perché voglio spiegare diverse cose, quindi mettetevi comodi (oppure, se non vi frega niente, potete chiudere qui la pagina, non mi offendo! xD).
  1. Indissolubile è stata la prima storia che ho scritto seriamente e la prima che io abbia mai fatto leggere a qualcuno. Mi sono sempre vergognata di mostrare agli altri quello che scrivevo e tuttora quasi nessuno sa di questa mia passione, perché c’è sempre tanto di me nei miei esperimenti di scrittura e farli leggere agli altri significa anche mettermi a nudo, scoprire me stessa agli occhi degli altri e io avevo paura. Con Indissolubile, però, è stato diverso, perché pensavo fosse giusto condividerla con altri, perché per la prima volta volevo che anche qualcun altro sapesse cosa volessi dire io con questa storia.
  2. Indissolubile è nata in un periodo della mia vita in cui mi chiedevo spesso se la vera amicizia è realmente così rara. Ho cominciato a pensare a come dovesse essere un’amicizia totale, incondizionata, disinteressata, in grado di superare qualsiasi ostacolo e così è nato questo gruppo di amici. In realtà i sei personaggi principali esistevano da molto prima. Erano i miei amici immaginari di quando ero piccola (lo so, ora mi prenderete per pazza) e se dovessi raccontarvi come sono nati, uno per uno, credo che non finirei più. Comunque, sono le mie creature e non potete immaginare quanto ci sia di me in ognuno di loro, anche se quelle che mi somigliano di più sono Marta e Alice, una per certi lati, la seconda per altri.
  3. Sono veramente legata a questa storia e lasciarla andare mi pesa, ma, come ho annunciato varie volte sul mio profilo facebook, voglio svelarvi un segreto. Allora, Indissolubile, in realtà, a suo tempo, è nata come parte centrale di una “trilogia”, quindi doveva avere anche un prequel ed un sequel. Il mio intento era raccontare di questi sei ragazzi in tre diversi periodi della vita. Il primo racconto doveva essere ambientato nel periodo del liceo, il secondo nel periodo universitario (Indissolubile, appunto) e il terzo nella vita adulta. Per ragioni che non so ancora spiegare, ho voluto iniziare dalla storia centrale, forse perché era quella che sentivo più vicina a me, dato che anch’io, come loro in Indissolubile, sono una studentessa universitaria. Non ho mai abbandonato, però, l’idea di scrivere anche ciò che è successo prima di Indissolubile e ciò che succederà dopo. Le trame sono ancora molto confusionarie, ma penso proprio che tornerò su questi lidi con le altre due parti di questa “trilogia”, quindi anche il nostro non è un addio, ma un arrivederci. Ritroveremo questi personaggi, non sono ancora pronta a salutarli per sempre.
  4. In quest’ultimo capitolo ho voluto risolvere tutti i punti rimasti in sospeso, infatti finalmente anche Alessandro e Luca hanno fatto pace ed ho voluto dare un sogno da seguire ed un obiettivo da raggiungere a tutti i personaggi, sia principali che secondari. Ora ognuno ha trovato la sua strada ed era proprio questo ciò che volevo, sin dal primo capitolo. Marta è cambiata, si è sciolta un po’ ed ha finalmente ammesso a sé stessa di amare Luca. Luca ha realizzato il suo sogno di giocare in Serie A e di diventare il simbolo della Roma, con cui ha vinto lo scudetto, non è più il ragazzo scapestrato e un po’ strafottente che era all’inizio ed è riuscito a  conquistare la ragazza per cui ha lottato con le unghie e con i denti e finalmente lui e Marta si vivranno liberamente la loro storia d’amore. Alice ha capito che Giurisprudenza non faceva per lei ed ha deciso di studiare Fotografia, che è sempre stata la sua passione, è riuscita ad innamorarsi di nuovo ed ora andrà a vivere con Filippo a Bologna. Marco, Filippo e i Brain Storming hanno sfondato nella musica, realizzando il loro più grande sogno. Serena si è innamorata, ha trovato dei nuovi amici grazie a sua sorella e si è laureata. Anche Miriam è riuscita a ritrovare un equilibrio: si è ricongiunta con Roberto, è diventata mamma, si è sposata, ha ritrovato i vecchi amici, ne ha fatti di nuovi e per un po’ è tornata a respirare l’aria di casa che le mancava tanto. Alessandro, che lasciando andare Marta credeva di aver perso tutto, ricomincerà, lontano da casa, ma con uno spirito positivo, pronto ad affrontare la vita con ottimismo. Potrà rituffarsi nel mondo del calcio facendo l’allenatore e chissà che la ragazza svedese non sia un bel punto di partenza per riprendere in mano la sua vita amorosa… Gaia, tra tutti, è stata quella che ha dovuto affrontare la più grande sfida, quella con la vita, ma la sua grande forza di volontà le ha permesso di trovare sempre uno spiraglio di luce nel buio e grazie ai suoi amici e a Tommaso, la sua speranza di guarire è sempre maggiore. Non è un caso che nel flashback finale, ambientato nell’infanzia dei nostri personaggi, sia stata proprio Gaia a gridare quel “tana libera tutti” e a liberare gli altri, perché è stato proprio questo il ruolo di Gaia. Riflettendoci, è stata Gaia a salvare i suoi amici lungo tutto il corso della storia, con i suoi consigli e la sua saggezza e, se non fosse stato per lei e per la sua malattia, probabilmente i ragazzi non avrebbero mai recuperato la loro amicizia. Tommaso, invece, è stato quello che è cresciuto e maturato più di tutti. Il cancro della sua ragazza gli ha dato uno scossone e gli ha cambiato la vita. Ha capito cosa significhi prendersi delle responsabilità, prendersi cura di un’altra persona. All’inizio era un bambinone che pensava solo a giocare con i suoi amici ai videogiochi e ad andare allo stadio, ora è un uomo che ha deciso di mettere in pausa la sua vita per un po’, per permettere alla ragazza che ama di curarsi e di star bene. Volevo che tutti i miei personaggi avessero un’evoluzione nel corso della storia e che alla fine ad ognuno di loro si aprissero nuove e sorprendenti prospettive di vita, che li spingessero ad uscire da quel mondo fatato, dalla campana di vetro sotto cui avevano vissuto fino ad allora e a voler fare un passo verso la vita adulta, perché è un po’ quello che dovrà succedere anche a me, prima o poi, e che succede a tutti.
  5. Scrivendo la parte del flashback di quando giocavano a nascondino, come avrete capito, volevo spiegare il significato del titolo, “Indissolubile”, che si riferisce all’amicizia ed il significato dei braccialetti (anche qui non è un caso che a farli e regalarli sia stata Gaia) e della promessa di cui parlavano i ragazzi nella scena dei saluti in spiaggia. Inoltre, volevo che fosse presente anche la mamma di Marta, ancora viva. Volevo inserirla in una scena perché, seppur non fisicamente, questa donna c’è stata per tutta la storia. La sua scomparsa ha segnato indubbiamente la vita di Marta, che però non ha mai smesso di sentire la sua presenza costante accanto a sé, tanto da parlare con la sua foto, da ricordarla in ogni istante e da domandarsi, ogni volta che si comportava in un determinato modo, se sua madre sarebbe stata fiera di lei o che cosa avrebbe fatto al suo posto, se fosse stata ancora viva. Diciamo che era un personaggio aggiunto, quindi glielo dovevo!
  6. Ultima cosa, ma non per importanza, Indissolubile mi ha dato molto. Mi ha fatto migliorare come scrittrice, mi ha dato molte soddisfazioni e mi ha fatto scoprire che il mondo può essere davvero piccolo. Grazie a questa storia ho scoperto che ci sono persone abbastanza vicine a me fisicamente, con cui magari condivido anche alcuni ambienti, e che mai mi sarei aspettata di ritrovare su EFP ed ho conosciuto persone che invece fisicamente sono veramente lontane, ma che mentalmente sono molto più vicine a me di quanto potessi immaginare, persone con cui condividere interessi e con cui poter parlare di tutto. Detto questo, quindi, è giunto il momento di ringraziare VOI. Senza i miei preziosi lettori, sia i recensori che i silenziosi, tutto questo non sarebbe stato possibile. Siete voi che, con le vostre recensioni, i vostri messaggi privati, i vostri complimenti e le vostre parole, mi avete riempita di orgoglio e mi avete spinta ad andare avanti, cercando di dare sempre di più. Non dimenticherò mai la soddisfazione che ho provato leggendo le vostre recensioni o i vostri messaggi. Sapere che alcune di voi a scuola, la mattina appena entrate, si scambiavano opinioni sulla mia storia con la propria compagna di banco, facendo ipotesi su come potesse andare a finire, mi ha meravigliosamente stupita, perché queste erano cose che facevo io con le mie compagne quando leggevo un libro o guardavo un telefilm, non pensavo che qualcuno avrebbe mai potuto fangirlare sulla mia storia! >.<  Anche sentirsi dire di essere riuscita a far rispecchiare totalmente alcuni di voi nei personaggi o di avervi fatto compagnia durante periodi importanti ed impegnativi della vostra vita è stato bellissimo ed emozionante. Per questo, non posso che dirvi GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE, per aver seguito con tanto affetto Indissolubile e anche per essere arrivati fin qui a leggere l’angolo autrice (non deve essere stato facile!).
  7. Io me ne tornerò per un po’ alla mia solita vita, fatta di una montagna di roba da studiare e tanti interessi da coltivare. Spero di ritrovarvi nei miei prossimi esperimenti, che, come detto, vedranno protagonisti sempre i nostri sei amici e, proprio se volete rimanere aggiornati su quello che scriverò o se volete semplicemente fare quattro chiacchiere, vi ricordo che potete trovarmi sul mio profilo facebook “Angelica Sofia Efp” (sono imbranata e non vi so mettere il link >.<).
Ora è veramente tutto, potete andare in pace. A presto!
La vostra Angelica Sofia

 
  
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