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Autore: Shora    13/05/2014    4 recensioni
Questa ff si rifà ai nostri eroi dopo la fine dei primi tre anni all'accademia dei MRR, con un fianale altrenativo, infatti i disastri torneranno più forti che mai e una nuova figura arriverà all'accademia. Nuovi amori, emozioni e avventure aspettano i nostri eroi. Spero vi piaccia buona lettura.
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ti lascio!:

Il colonello si lanciò verso di loro. Mike tirò a sé Eveline per evitare che l’arma le si conficcasse nel petto, ma, instabile com’era, gli cadde addosso e i due finirono in terra. Che momento imbarazzante e inopportuno per Mike. Con la coda dell’occhio, il giovane, scorse Hazard avvicinarsi. Prese Eveline per la vita e rotolò verso sinistra, in direzione della porta in modo da schivare l'ennesimo colpo diretto a loro. Si mise in ginocchio velocemente e costrinse sua sorella ad alzarsi, la prese per mano e corse fuori dalla stanza con la presa attorno al polso di sua sorella sempre più stretta. Sentiva che traballava per velocità presa, ovviamente le frustate l’avevano indebolita molto, non c’era da rifletterci sopra, ma non era questo il momento di lasciarsi andare. Il colonello era dietro di loro, Mike sentiva i suoi passi. Era stranamente calmo come se sapesse per certo che non gli sarebbero scappati. Il ragazzo invece sentiva la tempia pulsare e il cuore battere sempre più forte nel petto, minacciando di rompere la cassa toracica. Si infilarono in un corridoio di destra. Mike non sapeva nemmeno dove fossero o dove fosse l’uscita, ma per adesso era meglio staccarsi Hazard di torno e poi ragionare per uscire. All’improvviso Eveline cadde. Il moro si voltò allarmato.
-Eveline, tutto ok?- chiese. Lei annuì.
-Avanti alzati, Hazard si avvicina.- la incitò. Lei scosse il capo.
-Che ti è preso?!- chiese prendendola per un polso e cercando di farla alzare, lei non si mosse.
-Sono stanca…- disse piano.
-Che vuoi dire?- chiese Mike agitato sentendo il colonello che si avvicinava.
-Tu vai Mike. Lasciami qui.-
-Cosa?!- chiese lui.
-Sono un peso… ti rallento e prenderà tutti e due, se invece avrà solo me il suo piano non sarà compiuto e anche se io morirò tu rimarrai in vita, perciò…- il rumore di uno schiaffo risuonò nell’aria. Eveline rimase spiazzata mentre si portava una mano alla guancia arrossata.
-Sei impazzita per caso?- chiese il ragazzo. Eveline si morse il labbro inferiore mentre gli occhi si riempivano di lacrime. Mike le si inginocchiò davanti, la mora notò una lacrima correre lungo la sua guancia.
-Che fine ha fatto la Eveline di sempre?! Quella che non si arrende mai?!- non ebbe risposta.
-Come potrei abbandonarti? Lo sai cosa verrebbe dire per me?- chiese ancora.
-Come potrei lasciare la ragazza che mi sta più a cuore di chiunque altro? Quella che mi ha fatto provare un sentimento che si avvicinava all’amore? Come potrei lasciare mia sorella?- A quelle affermazioni Eveline spalancò gli occhi, non pensava che potesse significare tanto per Mike. Non pensava di averlo addirittura fatto innamorare di lei. Si sentì sollevare da terra e senza rendersene conto si ritrovò sulla schiena di suo fratello.
-E’ meglio uscire di qui, ora.- disse il ragazzo.
-Mike… ti voglio bene.- singhiozzò fuori la mora.
-Anche io, molto.- mormorò lui.


-Se fossero stati i Disastri come faremmo a capire dove cercare?- disse Taiyoh, quando tutti si furono riuniti.
-In effetti l’ultima volta il loro quartier generale lo abbiamo trovato per puro caso…- rifletté Jay.
-Potrebbe essere ovunque!- sospirò rassegnata Alice.
-Sarà come cercare un ago in pagliaio…- sussurrò Makoto riflettendo con le braccia incrociate al petto.
-L’unica differenza è che quell’ago noi dobbiamo trovarlo!- esclamò Asso alzandosi.
-Non possiamo fallire, dobbiamo trovare Eveline!-
“Se hanno solo provato torcerle un capello gliela farò vedere io!” pensò poi. Improvvisamente il suo sguardo si rabbuiò.
“Se veramente questo fatto è capitato per causa mia non potrei mai perdonarmelo…” rifletté.
 
Mike camminava ancora per i corridoi oscuri senza, però, sentire il colonello dietro di loro. Questo era un buon segnale. Il ragazzo sentiva la maglietta sulla schiena fradicia, ma non era sudore, bensì il sangue di sua sorella per le ferite riaperte.
-Eveline, tutto ok?- chiese. La ragazza non rispose.
-Eveline?- chiamò ancora. Ottenne lo stesso risultato. Si voltò vero destra e vide il capo della ragazza adagiato sulla sua spalla, gli occhi serrati e la bocca semi-chiusa. Dormiva. Mike sorrise teneramente a quella scena. Decise di fermarsi un attimo, avevano seminato Hazard e lui aveva un po’ di mal di schiena. Mise per terra sua sorella appoggiandola ad il muro umido del corridoio. Lui si stirò, tese tutti i muscoli e ascoltò i sonori scricchiolii delle sue ossa poi si sedette vicino alla giovane. Si guardò intorno. Dove si trovava? Non riconosceva il posto. Erano molto lontani dall’uscita o l’avrebbero trovata una volta svoltato l’angolo? Sperava proprio nella seconda ipotesi, Eveline aveva bisogno di medicazioni, perdeva abbastanza sangue. Si rialzò e la riprese sulla schiena mentre sentiva la sua colonna vertebrale protestare. Un smorfia di dolore si dipinse sul suo volto mentre ricominciava la marcia per evitare di essere ucciso, insieme a sua sorella, in quella che sembrava essere diventata una caccia all’uomo.  


Hazard camminava furioso per la cantine. Li aveva persi, maledizione! Era stato così stupidamente sicuro di sé che non si era messo a correre dietro di loro, semplicemente camminava velocemente. Ora con il coltello stretto nella mano sudata cercava anche un solo respiro che segnalasse la presenza dei ragazzi. Ma non trovava la sola traccia del loro passaggio. Avevano preso un vicolo di sicuro, una stradina secondaria per confonderlo, seminarlo. E ci erano riuscito in modo eccellente, non c’era che dire. Ma il colonello era altrettanto sicuro che i due si fossero persi e sicuramente cercando l’uscita si sarebbero imbattuti in lui e egli non avrebbe mai commesso lo stesso errore. Questa volta li avrebbe separati una volta per tutte. Non c’era scusa che tenesse, li avrebbe cancellati da questo mondo.
 
Eveline si riscosse piano. Non appena provò a muovere la testa un dolore lancinante le percorse il corpo. Emise un piccolo gemito di dolore e fu per quello che Mike capì che si era svegliata.
-Eveline… come va?-
-Un po’ dolorante ma a posto.- mentì.
-Lo sai che non puoi mentirmi, vero?- le disse il ragazzo con un piccolo sorriso. Lei rispose nello stesso modo.
-Fammi scendere.- disse ad un certo punto la ragazza.
-Non se ne parla.- disse il moro scuotendo la testa.
-Posso camminare e poi tu sei stanco!- asserì Eveline.
-Io non sono stanco.- dichiarò lui.
-Lo sai che non puoi mentirmi, vero?- chiese lei nello stesso tono del ragazzo. Quando se ne accorse le scappò un risolino che venne frenato da una scarica di dolore. Anche il ragazzo rise.
-Allora è proprio vero che siamo gemelli!- disse il moro.
-Già, è un peccato però averlo scoperto in questo modo…- ribadì piano la giovane.

Ciao carissimi,
Mi spiace di aver caricato così in riardo ma una punizione mi impediva di avvicinarmi al computer... davvero alcuni di voi sono riuscita ad avvisarli altri no e... mi spiace moltissimo. Spero che il capitolo sia valso la pena della vostra attesa!
Vostra,
Shora ^-^

 
  
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