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Autore: EllY_cup    14/05/2014    1 recensioni
Età rinascimentale in Olanda.
Quella primavera tutto il regno splendeva, dalle praterie in fiore agli affari economici. Sophia d'Orange non era la classica principessa che ci si aspetta di conoscere e lo capirà bene Thomas, secondogenito del sovrano di Francia, costretto a fare visita alla corte per correggere la sua cattiva condotta.
I due si erano già conosciuti, ma un incidente li aveva fatti dividere. Si ricorderanno?
E i loro cuori? Sophie capirà di chi deve essere veramente innamorata?
Amori, chiacchiere e balli a corte vi attendono.
*Questa storia non è basata su fatti realmente accaduti*
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Rinascimento, Periodo Tudor/Inghilterra
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Salve fiorellini di EFP.
Sono tornata con un altro capitolo (non mi entusasma molto, ed è anche corto, ma sopravviverete).
Voglio ringraziare ancora molto quelli che leggono la mia storia, quelli che la seguono e quelli che la recensiscono.
Ho apprezzato davvero molto che a qualcuno piaccia il personaggio di Sophie e sto saltellando al pensiero che la mia storia non sia risultata banale.
Vorrei solo avvertirvi o consigliarvi di non dare per scontato il finale (ho una mente contorta e malvagia).
Detto questo, buona lettura
EllY**
QUATTRO
 
 
Il sole splendeva fra gli alberi mentre Thomas e Sophie passeggiavano l’uno accanto all’altra. Il principe era completamente e sinceramente incantato dall’intelligenza e dalla bellezza di lei, non aveva mai conosciuto una donna così e questo lo sorprese, ma al tempo stesso lo turbò.
“Parlatemi del luogo dove avete vissuto..” lo incitò Sophie allegra.
“I pettegolezzi di corte non son...”
“No no, io voglio sapere di Parigi, della città!” lo interruppe lei, Thomas le sorrise e si prese il tempo per formulare una riposta degna della sua curiosità.
Parigi era una città bellissima, anche se non aveva avuto il piacere di passarci molto tempo durante la sua vita, per colpa dei suoi impegni e dei suoi guai. Era sempre stato troppo occupato a corteggiare ed a usare le donne di facili costumi per accorgersi della bellezza di ciò che lo circondava.
“Le mie parole sarebbero troppo mediocri per descriverne la bellezza..” rispose infine.
“Immagino sia meravigliosa allora, i libri che ho letto la descrivono come una città magica, potete darmi la conferma di questo?” chiese lei con gli occhi illuminati dalla curiosità.
Thomas rise.
“Sì, ve lo garantisco. Un giorno vi ci porto, se vorrete..” provò a dire il principe fermandosi sotto l’ombra di meravigliosi alberi in fiore.
“Ne sarò onorata, ma sappiamo entrambi come questo non potrà essere possibile” disse Sophie sorridendo con una nota di tristezza.
Thomas l’aveva davanti, i capelli ramati erano raccolti in una acconciatura morbida che mostrava le scapole nude. Una tiara dorata accompagnava l’abito color panna che portava con un nastro alla vita bordeaux legato in un fiocco sul retro.
Era vero, sarebbe risultata una cosa complicata, per cominciare non sapeva quando avrebbe fatto ritorno in Francia.
“Sì avete ragione, ma nessuno ci impedisce di viaggiare con la mente, anche se una donna non dovrebbe esserne capace” puntualizzò Thomas. Sophie scoppiò in una risata, meravigliosa alle orecchie del principe.
“Certo nella vostra corte forse, io ho accesso illimitato alla biblioteca e scommetto che vuoi sapete la metà delle cose che so io” disse riprendendo a camminare facendo ciondolare le braccia attorno al busto. Il principe rimase a guardarla per un po’.
“Oh lo immagino, sono ignorante in molti campi, magari potete insegnarmi qualcosa..” sapeva che stava intraprendendo una brutta strada, ma era così bella che non voleva farsela sfuggire e non voleva nemmeno rovinare tutto, come aveva fatto fino a quel momento. Gli avvertimenti di Stephen gli ronzarono improvvisamente nelle orecchie, come una cicala fastidiosa che non smette di cantare. Lei era la futura regina d’Olanda e ciò voleva dire che Thomas avrebbe dovuto essere delicato e cortese. Una regina tradita, delusa e arrabbiata non sarebbe stato un buon affare.
La ragazza sì fermò e si rivolse al principe voltando leggermente la testa, le sue guance avevano preso un leggero colorito rosato insieme ad una dolce fossetta. Il ragazzo strinse le mani in pugno per rimanere fermo dov’era e non combinare pasticci, per non ampliare il suo desiderio di prenderle il volto fra le mani.
“Potrei, cosa volete sapere?” rispose.
Il principe le si avvicinò lentamente con il sorriso in volto.
“Vorrei sapere di più sui fiori, magari quelli che caratterizzano questo Paese, sembra che ce ne siano di più che in Francia” disse arrivando a un passo dalla ragazza, che finalmente si girò mostrando quei meravigliosi occhi nocciola.
“Vi sbagliate, la Francia possiede meravigliose distese di fiori, per esempio quelle di Lavanda nella Provenza” rispose.
Thomas stava per rispondere quando un rumore fortissimo proveniente dal castello li fece voltare entrambi. Il volto di Sophie fu subito mascherato dal terrore, ma anche da determinazione.
In un batter d’occhio la principessa era già a molti metri dal principe per correre al castello. Thomas nascose un sorriso, non capiva come una principessa potesse correre così velocemente e semplicemente, di solito le donne nel farlo erano sgraziate e goffe, ma Sophie sembrava quasi abituata. Provò comunque a chiamarla per farla rallentare e per calmarla, d'altronde non erano rumori di cannoni.
Arrivarono all’entrata, ai cancelli in ferro o a quel che rimaneva di loro. Infatti erano stati buttati giù, ma non si trattava di un invasione, come già sapeva il principe, ma era comunque una cosa strana e i sovrani stavano guardando la scena soddisfatti. Thomas notò due porte in legno decorate poco lontane dall’entrata e allora capì che volevano sostituire i cancelli. Si girò verso la principessa per riprendere la conversazione, ma Sophie era scioccata da quello che stava accadendo, stava per avere una crisi di pianto, Thomas ne era certo.
“Principessa state bene?” ella lo guardò per qualche istante.
“Sì, ora scusatemi devo..devo andare”disse con voce tremante. Si avviò verso i sovrani con passo deciso. Il principe rimase a guardare la scena.
Sophie cominciò ad urlare contro il re e la regina, i quali impassibili la zittirono. Lei continuò a dar libero sfogo alla rabbia colpevolizzandoli di averle tolto la libertà.
Una folla di curiosi si avvicinò a Thomas e sentì la mano di Steph sulla spalla.
“Che succede?” chiese, ma il principe non rispose e continuò a guardare per cercare di capire cosa stesse dicendo Sophie.
La regina Rose sembrò accorgersi dei nobili che tentavano di origliare e all’improvviso arrivò Aäron, che insieme ad altre guardie portò la principessa nel castello.
“Oh povera cara” commentò Kath mettendosi una mano sulla bocca.
“Perché è circondata dalle guardie?” domandò il principe.
“Sophie è troppo ribelle, per questo stanno cambiando i cancelli, così le sue fughe saranno più difficili” rispose Floran “E credo sia un ottima idea, una futura regina non dovrebbe avere capricci simili” aggiunse altezzosa. Il principe non ci vide più.
“I vostri sono capricci, i suoi sono desideri!” ringhiò Thomas alla donna mediocre che aveva davanti.
“Thomas!” lo rimproverò Steph, ma ormai il principe era distante diretto il più possibile lontano da altri esseri umani.
  
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