Fumetti/Cartoni europei > Corto Maltese
Segui la storia  |       
Autore: Roylove    20/05/2014    1 recensioni
una piccola storia su Corto Maltese, l'affascinante marinaio.. anche se pochi di voi lo conoscono. In questa avventura conoscerà una persona che le cambierà la vita!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~Mentre Corto era a farsi un bagno , Anna faceva due chiacchiere con Mei, mentre la donna preparava il tè.

-Ora capisco tutto. Deve essere stata dura per te!-Disse la donna guardando dolcemente Anna.

-Forse un po', però grazie a Corto sto andando avanti.-Disse Anna sorridendo.

Poi si udì una campana , molto forte e dal tono scuro e lento.

-Cos'è?-Chiese Anna affacciandosi sulla veranda, stringendosi le spalle per il freddo.

-Quella campana avverte dell'esecuzione di qualcuno. Da quando gli australiani sono qui, ogni giorno suona quella campana.-Rispose Mei portando dentro Anna.

-E il governo cinese?-Chiese Anna prendendo del tè.

-Il generale Ming Liao è alleato con gli australiani. Lui vuole far prevalere la sua legge qui, e avendo paura che altre nazioni non siano d'accordo , ha chiesto aiuto all'Australia. Chiunque non segua le regole imposte, sarà punito.-Rispose Mei bevendo del tè.

-In poche parole dovremmo fare i bravi cittadini e sottostare a delle regole assurde.-Disse Corto uscendo dal bagno, con solo un accappatoio addosso.

-Non fare pazzie Corto.-Disse la donna con tono da vecchia saggia.

-Lo sai che io non seguo molto le regole Mei, e poi come ha detto Bocca Dorata , loro vogliono uccidermi, e se proprio mi vogliono , di certo non mi nascondo.-Disse Corto bevendo tutto d'un fiato il suo tè , che ormai era tiepido.

-Perché vorrebbero ucciderti?-Chiese Anna fissandolo.

-L'ultima volta che sono stato qui, diciamo che sono andato contro molte regole , e ucciso parecchi uomini del governo.-Disse Corto sorridendo, uno dei suoi sorrisi sornioni.

-L'ultima volta hai provocato un gran caos . -Disse Mei ridendo.

-Spero che questa volta sia diversa la cosa.-Disse Corto sedendosi sul divano.

-Io preparo il pranzo.-Disse Mei iniziando a smanettare con delle padelle.

Intanto Anna uscì fuori con il micino, e gironzolava per il quartiere.

-Sembra che nessuno abbia voglia di uscire di casa.-Disse Anna al gattino, notando che non c'era nessuno per quelle strade , neanche un bambino che giocasse.

Anna arrivò ad uno spiazzo, dove dei soldati cinesi lo stavano trascinando via.

Anna si nascose dietro un vecchio muro di una casa.

Sbirciava da delle piccole fessure e notò che un ragazzo della sua età circa, stava tentando di fermare i soldati urlando frasi come "Lasciatelo stare!" E cose del genere.

Ma uno dei soldati lo buttò a terra e come se fosse la cosa più naturale del mondo, con l'aiuto del fucile lo uccise .

Anna rimase impetrita dietro quel muro. Non riusciva a credere a ciò che aveva appena visto.

Rimase qualche minuto li ferma , una volta che le guardie se ne erano andate, anche Anna decise di tornare a casa, e così prese il micino in braccio e tornò filata a casa.

Durante il tragitto non poté fare a meno di ripensare a ciò che aveva visto, quel povero ragazzo ucciso senza pietà , solo per proteggere suo padre.

-Ma che luogo è mai questo? Non è come mi raccontava mio padre.-Disse tra sé e se lasciando il gattino a terra.

Dalla veranda vide Corto fumare una sigaretta.

-Il pranzo è quasi pronto.-Disse lui fissando Anna, che ormai aveva una faccia buia.

Lei voleva mostrarsi forte davanti a lui, voleva far vedere che non era una ragazzina che piangeva per ogni minima crudeltà, ma in quel momento proprio non ce la faceva, corse da Corto ad abbracciarlo e scoppiò a piangere, lasciando di stucco il marinaio.

-Hey, che cos'hai?-Chiese Corto facendo un gesto di tenerezza inaspettato, gli accarezzó la testa .

-Dei soldati, hanno ucciso ingiustamente un ragazzo, solo perché stavano portando via suo padre.-Disse Anna tra i singhiozzi, staccandosi da Corto e asciugandosi le lacrime.

-Ma cosa è successo?-Chiese Mei spuntando sulla veranda.

-Tranquilla Mei, ci penso io.- Disse Corto serio.

-Non credevo che ci fosse così tanta crudeltà.-Disse Anna abbassando lo sguardo.

-Lo so, però bisogna farci l'abitudine. Più crescerai e più il mondo ti sembrerà crudele. Però imparerai anche te ad essere crudele con gli altri.-Disse Corto fissando Anna.

-Crudele con gli altri?-Chiese Anna fissando Corto.

-Si, vedi non dico che non devi essere buona, però in occasioni come quella che è appena accaduta, dovrai essere forte e crudele, devi imparare a vivere in questo mondo.-Spiegò Corto.

Anna guardò Corto perplessa, capendo quasi tutto di quello che gli aveva detto.

-Tranquilla , imparerai in fretta!-Disse Corto sorridendogli.

-Il pranzo è pronto.-Disse Mei richiamando i due in casa.

-Un pranzo speciale per un'occasione speciale.-Disse Mei sorridendo ai due.

-I piatti di Mei sono i migliori.-Disse Corto posando una mano sulla spalla di Anna.

I tre gustarono il fantastico pranzo di Mei, a base di pollo , verdure varie e frutta di stagione.

-Veramente ottimo il pranzo Mei.-Disse Anna aiutando Mei a sparecchiare la tavola.

-Ti ringrazio Anna, anche Corto vedo che ha gradito.-Disse Mei vedendo Corto appisolato su una vecchia poltrona .

-È stato sveglio tutta la notte, credo che sia pure ora che si riposi un po'.-Disse Anna sorridendo, vedendo Corto dormire così beatamente.

-Lo sveglierò più tardi, ora lasciamolo riposare.-Disse Mei asciugando i piatti appena lavati.

-Io vado a farmi un bagno caldo.-Disse Anna andando in bagno.

-Ti preparo qualche vestito di ricambio.-Disse Mei aprendo un vecchio armadio affianco al bagno.

-Ti ringrazio Mei.-Disse Anna sparendo dietro la porta del bagno.

Quando la vasca fu pronta Anna ci si immerse completamente, era bello dopo tanto farsi un bagno come si deve.

Mei entró discretamente in bagno posando gli abiti puliti su una cesta, notando che Anna non si era neanche accorta di lei, per quanto fosse presa dai suoi pensieri.

Quando Anna uscì dalla vasca notò i panni puliti. Erano dei pantaloni lunghi quasi aderenti bianchi e una maglia a maniche lunghe semplice di colore nero. Erano un po' larghi per Anna ma andavano benissimo.

Quando uscì dal bagno Anna si sedette sul divano a giocare con il gattino.

-Dovresti dargli un nome a quel gattino.-Disse Mei sedendosi affianco ad Anna.

-Non saprei come chiamarlo.-Disse Anna giocherellando con il gattino.

-Non ti ricorda niente o nessuno questa creatura?-Chiese Mei accarezzando il gattino.

-Niente.-Disse Anna.

-A me ricorda lo Yin e lo Yang. Lui con il suo colore mi ricorda molto lo Yin.-Rispose Mei.

-Ora che ci faccio caso è vero!-Disse Anna ridendo assieme a Mei.

-Da oggi in poi ti chiamerai Yin.-Disse Anna coccolando il gattino, che per tutta risposta miagoló.

In quel momento anche Anna si appisoló sul divano poggiando la testa sul bracciolo di esso.

Intanto Mei sistemava un po' la camera di Corto, dove avrebbe dormito anche Anna.

Preparò un materasso affianco al letto di Corto.

-Potevi svegliarmi Mei.-Disse Corto avvicinandosi alla donna.

-Dormivi così beatamente, Anna ha detto di lasciarti dormire.-Disse Mei sorridendogli.

-In effetti ero stanco.-Disse Corto prendendo il suo cambio dall'armadio.

Mei lasciò la camera è Corto si cambiò, e rimase un attimo a fissare la stanza, come l'aveva lasciata. Pareti rosse, parquet , grandi finestre chiare e mobili antichi.

Andò in salone, dove anche Anna si era svegliata.

-Dove vai?-Chiese Anna a Corto.

-A fare un giro, vuoi venire?-Chiese lui mettendosi un cappotto pesante.

-Si!-Disse Anna per andare, ma Mei la bloccò.

-Ma come, senza cappotto? Tra poco farà freddo.-Disse Mei andando verso Anna.

-Lo compreremo al mercato qui vicino, dopotutto gli servirà in questo periodo.-Disse Corto prendendo una sigaretta e accendendosela.

Mei li lasciò andare, e i due si fermarono in un negozietto di abiti, e Anna si compró un cappotto nero semplice e che teneva ben caldo.

Andarono in giro per la città , Anna però notó che in giro c'erano molti soldati e che Corto girava sempre con circospezione.

-A quanto pare hai attirato l'attenzione.-Disse Anna guardandosi intorno.

-Sembra di sì,stammi vicina!- Disse Corto a mo di ordine.

Passeggiarono ancora un po' e mentre stavano tornando vennero accerchiati da dei soldati cinesi.

-Ora voi venite in caserma.-Disse uno dei soldati puntando un fucile in faccia a Corto e ad Anna.

Corto ed Anna andarono con loro in caserma dove ad aspettarli c'era il generale Ming.

-Corto Maltese,è da un po' che non ci si vede.-Disse il generale andando incontro a Corto.

-Generale, se non sbaglio tre anni.-Disse Corto serio.

-Già , l'ultima volta non è stato un incontro piacevole, non ho più trovato uomini come si deve.-Disse il generale sedendosi alla sua poltrona verde scuro.

-Se i soldati di ora non sono neanche capaci a impugnare un fucile , non è colpa mia. Ma piuttosto del vostro regime.-Disse Corto facendo uno dei suoi sorrisi sornioni.

-Ora basta, oh e lei chi è?-Chiese il generale prendendo il volto di Anna in una mano.

-Lasciala stare Ming, lei non centra niente!-Disse Corto un po' irritato.

-Ma guardatela, un viso perfetto come il suo, i suoi occhi così impauriti, ma decisi. Mi dispiace che tra poco lo vedrò tutto sfigurato.-Disse Ming.

-Cosa vuoi fargli?-Chiese Corto furioso.

-Oh beh! Con lei mi limiterò a punirla, mentre con te mi divertirò a vederti soffrire, prima di morire.-Disse Ming ridendo.

-Non toccarla! -Disse Corto dimenandosi e liberandosi dalla presa dei soldati.

Andò ad attaccare Ming e lo colpì con un pugno in pieno volto, mentre anche Anna si liberò con qualche calcio.

-Corri Anna!-Disse Corto uscendo dall'ufficio del generale, per ritrovarsi fuori al freddo tentando la fuga.

Ma Anna anche se correva con tutte le sue forze rimase sempre dietro a Corto, e venne catturata dalle guardie.

Corto stava per tornare indietro ma Anna lo bloccò.

-Vattene Corto! Così ci faremo ammazzare entrambi!-Disse Anna bloccata ormai dalle guardie.

Corto se ne andò ma prima gli promise che sarebbe tornato da lei.

Intanto Anna era stata riportata dal generale.

-No, questo non si fa!-Disse Ming tirando uno schiaffo forte in pieno volto di Anna.

-Ho in mente una bella cosa per te, domani in piazza sarai punita, 100 frustate, se sopravvivi, sei libera, se muori, beh pazienza. Per ora portatela in cella è dategli 20 frustate, senza pietà.-Disse Ming andandosene.

Intanto Corto era tornato a casa dove trovò Rasputin ad attenderlo.

-Corto, dov'è Anna?-Chiese Mei.

-L'hanno presa! Rasputin tu mi aiuterai a salvarla .-Disse Corto andando di fronte Rasputin.

-Perché mai dovrei farlo?-Chiese Rasputin infuriato.

-Perché mi devi ancora un favore, e poi se io mi faccio ammazzare , tu con chi vivresti le tue folli avventure?-Disse Corto serio e preoccupato.

-Va bene, ma ancora gliela devo far pagare per il pugno!-Disse Rasputin rassegnato.

-Bisogna solo sapere dove l'hanno portata.-Disse Corto sedendosi sulla poltrona.

-Questo non è un problema, ho sentito dei soldati mentre venivo qui, hanno detto che una ragazza sarà punita in pubblico domani mattina, alla grande piazza.-Disse Rasputin.

-Ma perché sei qui?Non dovresti essere ai Caraibi?-Chiese Corto facendosi solo ora quella domanda.

-Ho deciso di fare un salto ad Hong Kong , così per svagarsi.-Disse Rasputin bevendo un bicchiere di grappa di rosa, offertogli da Mei.

-Perfetto la tua nave servirà per andarcene.-Disse Corto.

-Ecco ora pure la nave mi freghi!-Disse Rasputin seccato.

-Non ho mai detto di volerti fregare la nave, tu verrai con noi.-Disse Corto prendendo un goccio di rum.

-Ora però escogitiamo un piano per liberare Anna.-Disse Corto.

Intanto si era fatta sera ed Anna era rinchiusa in una cella buia, piccola, sporca e maleodorante.

Era distesa a terra, non riusciva a muoversi dal dolore, poco prima infatti l'avevano frustata, senza pietà. Aveva la schiena tutta dolorante, il sangue uscito dalle ferite si era rappreso e lei era distesa li a terra, sperando che Corto sarebbe arrivato presto. Con questa piccola speranza si addormentó.

La mattina dopo, alle prime luci dell'alba Anna fu portata alla piazza grande, dove man mano la gente era rimasta incuriosita nel vedere perché fosse lì. La sua schiena era scoperta è lasciava vedere i segni delle frustate precedenti.

-Cari cittadini, questa ragazza ha disobbedito alle regole, aiutando un fuggitivo. Oggi davanti a voi riceverà 100 frustate, così vi sarà da esempio.-Disse il generale dalla piattaforma dove si trovava anche Anna.

Con un gesto della mano Ming diede il via alle frustate. Erano forti e decise, facendo gemere di dolore Anna che cercava in tutti i modi di trattenersi dal piangere.

Dalla folla si sentivano signore dire "Ma è solo una ragazza!" Oppure "povera piccola, che crudeltà!", ma nessuno faceva niente, avevano troppa paura di essere uccisi.

Dalla folla si sentí uno sparo che colpì il frustatore che morì sul colpo. Mentre un altro raggiunse il generale Ming.

Da un tetto di una palazzina della piazza spuntarono Corto e Rasputin.

Rasputin coprì le spalle a Corto sparando in ogni direzione, mentre Corto prese Anna per portarla via.

-Corto...-Disse la ragazza debolmente.

-Non ti preoccupare , finirà tutto al più presto.-Disse andando verso Rasputin con Anna tra le mani.

-Possiamo andare?-Chiese Rasputin notando che aveva fatto fuori quasi tutti i soldati della piazza.

-Si!-Disse Corto avviandosi verso la loro casa.

Quando arrivarono a casa, avevano ormai seminato le guardie.

-Oh cielo!-Disse Mei notando lo stato di Anna.

-Mei vai dalle lanterne rosse, chiedi di Lyn , curerà lei Anna.-Disse Corto posando Anna sul lettone della sua stanza.

-Non ci sono andati leggeri.-Disse Rasputin occhiando se c'era qualche soldato dalla finestra.

-Maledetti.-Disse Corto prendendo un panno bagnato.

-Rasputin, tienimi ferma Anna, questo le brucerà.-Disse prendendo dell'alcol e imbevendo ancora di più il panno.

Rasputin fece come gli disse Corto, e non appena il marinaio posò il panno sulla schiena della ragazza lei urlò da dolore.

-Aspetta.-Disse Corto prendendo un asciugamano e mettendolo in bocca ad Anna.

-Così almeno attenuerá il suono.-Disse il marinaio continuando a tamponare le ferite, con Anna che si dimenava finché non perse i sensi.

Solo allora arrivò Lyn con Mei a seguito.

-Corto Maltese, hai procurato grande scompiglio oggi in città.-Disse Lyn andando verso Corto.

-Di qua!-Disse Corto facendo entrare la ragazza in camera e cacciando Rasputin.

-Non sono stati clementi.-Disse Lyn notando le ferite.

-Puoi fargli qualche cosa?-Chiese Corto.

-Tranquillo, il tuo primo medicamento è stato buono, io finirò di fare il resto.-Disse Lyn prendendo una pomata e spargendola piano sulla schiena di Anna.

-Aiuterà la guarigione e non lascerà quasi nessun segno.-Disse Lyn prendendo poi delle bende.

-Mi serve una mano, la dovrai tenere con la schiena dritta. Così potrò bendarla.-Disse Lyn facendo alzare Anna  in modo che stesse seduta.

-Come mai è in questa situazione?-Chiese Lyn mentre fasciava la schiena di Anna.

-Stai facendo troppe domande Lyn.-Disse Corto tenendo Anna seduta.

-Non era mia intenzione. Ecco fatto. Se sentirà dolore fagli un infuso di queste foglie e si sentirà meglio.Disse Lyn uscendo dalla stanza.

-Grazie.-Disse Corto dandogli dei soldi.

La ragazza li accettò e se ne andò senza fiatare.

Corto intanto aveva lasciato Anna al suo riposo ed era andato in salone a prendersi un po' di tè.

-Ora cosa farai?Hai ucciso il generale Ming!-Disse Rasputin bevendo della grappa.

-Non sono sicuro di averlo ucciso, però appena Anna potrà camminare andremo via da Hong Kong.-Disse Corto sorseggiando il suo tè.

-Ed io ti dovrei dare un passaggio....sbaglio forse?-Chiese Rasputin.

-Affatto!-Disse Corto sorridendogli .

Dopo un'ora di chiacchiere dalla camera si sentí la voce di Anna.

-Corto!-Disse Anna dall'altra stanza. 

Corto andò subito da lei seguita da Rasputin e dalla vecchia Mei.

-Come ti senti?-Chiese Corto avvicinandosi ad Anna.

-Non dèi migliori, appena mi rimetto in piedi gliela farò pagare a quel Ming!-Disse Anna dolorante.

-Stai tranquilla, appena ti sarai rimessa gliela farai pagare, ora però riposati, hai la febbre.-Disse lui mettendogli una mano sulla fronte.

Anna crollò e Rasputin né approfittò per parlare con Corto.

-Non gli hai detto che forse hai ucciso Ming?-Chiese Rasputin toccandosi la sua lunga barba.

-Non c'è bisogno che lo sappia ora. Se è ancora vivo avrà filo da torcere con noi.-Disse Corto accendendo una sigaretta.

-Bene io ne approfitto per mangiare un boccone, ci vediamo stasera.-Disse Rasputin uscendo dalla casa.

-Sarebbe meglio che riposassi anche tu.-Disse Mei mentre preparava il pranzo.

-Non ancora, sta arrivando una persona.-Disse Corto vedendo che dalla finestra stava arrivando una donna .

Infatti il tempo di arrivare alla porta ed aprirla , Corto si ritrovò una donna magra, di colore con dei capelli ricci neri con un cappotto arancione.

-Mi manda Bocca Dorata.-Disse la donna .

Corto senza dire nulla fece entrare la donna.

La donna diede una lettera a Corto,che la infilò in tasca.

-Il mio lavoro è finito. Addio Corto Maltese.-Disse la donna andandosene.

Corto si mise seduto sulla poltrona, mentre Mei gli preparava un bel bagno caldo.

Intanto Corto aprì la lettera dove c'era scritto:

Mio caro Corto, se proprio vuoi mettere fine a questa storia dovresti prima capire la situazione in cui ti trovi. Oh si, appena puoi vieni da me, ti spiegherò ogni cosa.

Corto rimase pensieroso sulla lettera poi la bruciò dentro il vecchio posacenere di rame.

-Questa storia si sta facendo davvero seccante.-Disse lui alzandosi e andando verso il bagno che la vecchia Mei gli stava preparando.

-Un po' di calma non ti fa male Corto, rilassati, penso io ad Anna.-Disse la vecchia uscendo dal bagno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Corto Maltese / Vai alla pagina dell'autore: Roylove