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Autore: Asu_chan    31/07/2008    1 recensioni
[Ho intenzione di riscrivere tutto, quindi questa versione della storia resterà incompiuta.]
Allen Walker è diventato un Generale. Deve occuparsi della ricerca di nuovi compatibili, senza perdere di vista le mosse del Conte del Millennio.
Lavi non è più Bookman. Ha un cuore che non gli serve. E che sempre più spesso gli fa male.
Yu Kanda non ha più tempo. I petali continuano a cadere. Deve ritrovare al più presto quella persona che sta cercando da tanto.
A distanza di quattro anni dall'ingresso di Allen all'Ordine Oscuro, gli Esorcisti devono ancora riuscire a precedere la famiglia Noah nel ritrovamento del più prezioso tra i frammenti divini: il Cuore dell'Innocence.
[Grazie a Duffy che mi ha aiutato a riscrivere l'introduzione *heart*]
Genere: Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allen Walker, Lenalee Lee, Nuovo personaggio, Rabi/Lavi, Yu Kanda
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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E dopo tre mesi e più... Il grande ritorno!*O*/ *si accendono tutte le luci sul palco tipo grande spettacolo* *silenzio* *grilli: cri cri* *tecnico delle luci: io me ne vado a casa* *di nuovo buio* *O*/ ...ecco... bene..>_>". Mio grande pubblico, beccatevi questo capitolo! ù_ù



Dedica: *sì stavolta c'è pure la dedica* A tutte quelle persone che non vedrò mai più. A tutte quelle persone con cui non parlo più da tempo. Anche se nessuna di queste leggerà mai questa dedica. Anche se a voce non ho mai ringraziato nessuna di queste, o non l'ho fatto abbastanza. Nel mio cuore ho sempre ringraziato tutti e lo sto ancora facendo. E penso sempre a quelle persone che mi erano amiche e che, nonostante il silenzio, per me lo sono ancora.





Cap.11 - Famiglia

Erano stati due mesi relativamente tranquilli, quelli appena trascorsi.
Per la maggior parte del tempo Lavi era rimasto all'Ordine. Allen non si era presentato come invece avrebbe dovuto fare ogni mese. Samantha e Ruby l'avevano sgridato perchè non si era fatto vivo per quello che era sempre stato festeggiato come il suo compleanno, e anche Lavi l'aveva trovato poco carino. Certo gli avevano fatto gli auguri attraverso Koro, ma non era proprio la stessa cosa. Niente abbracci, nessun regalo da spacchettare, nessuna candelina da spegnere. Quasi tutti all'Ordine ci erano rimasti male. Jerry aveva già cominciato a pensare al menù speciale. (Il dettaglio che il compleanno del Generale coincidesse con il Natale, e che quindi avrebbe comunque cucinato più del solito, gli era passato di mente.) Lenalee si era mostrata molto dispiaciuta per la cosa, e aveva provato a insistere un pò per fargli cambiare idea, purtroppo inutilmente. Così era stata costretta a fargli gli auguri solo indirettamente. L'unico che non aveva nemmeno ascoltato la notizia era Kanda, ma questo non stupì nessuno. Ignorò completamente la storia per quanto potè, almeno finchè riuscì a sopportare l'atteggiamento depresso di Ruby.
Non servì a molto l'insistenza di Allen nel dire che davvero non poteva tornare, aveva dei grossi problemi da risolvere, una situazione più complicata di quanto pensasse, eccetera. Ruby mise il bronciò per tre giorni e Samantha lo salutò meno calorosamente del solito.
Lavi e Lenalee li convinsero ad organizzare una bella festa quando sarebbe tornato davvero. Perchè prima o poi doveva tornare.

Kanda era partito subito il primo dell'anno per una missione, che Komui gli aveva assegnato perchè l'insegnante di Ruby era finalmente arrivato. In realtà la partenza era fissata per un paio di giorni dopo, ma l'Esorcista non volle aspettare. Ruby si era convinto che fosse perchè non poteva sopportarlo un'ora di più.
Lavi passava quasi tutto il tempo in biblioteca, o chiuso nella sua camera a leggere vecchi e polverosi libri. Sembrava che si annoiasse da morire, ma non smetteva di sfogliare. In un giorno particolarmente freddo, aveva anche nevicato, arrivarono i volumi che Rei aveva ordinato al suo posto. Il bambino aveva bussato timidamente alla sua porta e gli aveva riferito dell'arrivo del materiale, ancora un pò incerto.
Tuttavia, per quanto li leggesse e rileggesse, non trovava nulla di quello che sperava.

Samantha cominciava a non sapere come trascorrere le giornate. Ruby era impegnato con l'addestramento e lo vedeva poco. Aveva cominciato ad andare sempre più spesso in cucina ad aiutare i cuochi, lì il lavoro non mancava di certo. Alcune volte incontrava anche Lenalee e lavoravano insieme. Koro era davvero felice di poter svolazzare in mezzo a quei profumini, e assagiare di nascosto i piatti dall'aspetto sempre più appetitoso.
Fu salvata dalla noia quando Komui la convocò per mandarla in Austria ad aiutare Kanda, assieme a Miranda. Forse, dopotutto non era una missone difficile, aveva pensato, se mandavano lei.
Dovette riconoscere che, in effetti, la parte più complicata della missione fu cercare di comprendere il giapponese.


Un paio di settimane dopo Komui chiamò Lavi nel suo ufficiò, dove trovò una piacevole sorpresa.
-Yu! Sei tornato!!- esclamò raggiante. -Perchè non me l'hai detto prima?- aggiunse, sedendosi al suo fianco.
Kanda non rispose, ignorandolo così perfettamente che l'altro temette si fosse addormentato.
Decise di non proseguire oltre con i festeggiamente solo dopo aver notato, quasi subito, quanto sembrasse stanco. Non credeva possibile che potesse peggiorare, e invece pareva davvero esausto. Ogni tanto si massaggiava la spalla sinistra, e un paio di volte Lavi pensò di vedere le dita contrarsi, come per reazione a una fitta improvvisa.
Ascoltò i dettagli del caso senza smettere di pensare ad altro, e quando Komui concluse dovette chiamarlo un paio di volte prima che alzasse la testa.
-Ops, mi ero distratto!- ammise con una risatina, scusandosi.
Con un sospiro il Supervisore riprese la spiegazione, ma fu subito interrotto dal bussare leggero alla porta.
Lenalee entrò nella stanza portando il vassoio sul quale ormai era rimasta solo la tazza di caffè del fratello. Gettò di sfuggita un'occhiata al divano dove erano seduti i due ragazzi, mentre si avvicinava alla scrivania e porgeva a Komui il vassoio.
Vide i fascicoli tra le loro mani, che sfogliavano senza attenzione, e fece per dire qualcosa, ma sembrò ripensarci.
-Si tratta... di una missione?- chiese infine, voltandosi a guardare il fratello neglio occhi. Ma lui evitò il suo sguardo, sbirciando i fogli che aveva sul tavolo fingendosi troppo indaffarato.
Per un attimo calò il silenzio, mentre Lenalee serrava le labbra, stringendo il bordo del vassoio.
-Ti prego, posso...- iniziò, a poco a poco più decisa, ma Komui la interruppe.
-Lo sai, ti stanno cercando. Sei uno dei principali candidati per il Cuore- disse, la voce più seria e preoccupata che avesse mai usato, e lo sguardo nascosto dalle lenti.
-Nii-san...- mormorò ancora la ragzza, cercando di protestare con parole abbastanza valide da fargli cambiare idea.
-Preferirei che tu restassi qui, al sicuro- replicò il fratello, mettendo fine alla discussione.
Sollevò infatti la testa, sistemandosi gli occhiali.
Lenalee aprì la bocca per rispondere ancora, ma poi la richiuse. Capiva, capiva perfettamente perchè si comportava così. Tuttavia...
-Va bene- disse, in modo un pò forzato. -Buon lavoro- aggiunse poi, con un'espressione un pò offesa e accigliata, allontanandosi subito dopo.
Komui la guardò mentre usciva, poi sospirò. Dopo una lunga pausa riprese finalmente il discorso.
-Dicevamo...-

Lavi si sedette sulla barchetta, che traballò sotto il suo peso per un attimo, prima di sistemarsi sul pelo dell'acqua. Sbadigliò vistosamente, biascicando qualcosa in mezzo di incomprensibile, che spinse Kanda a sbuffare irritato e dargli le spalle.
-Dai, Yu-chan, siediti qui vicino a me!- esclamò lamentosamente, battendo distratto la mano sullo spazio vuoto della panca accanto a lui.
Ma il giapponese lo ignorò, sedendosi più avanti, facendolo sorridere divertito.
Il Finder, assicuratosi che fosse tutto pronto per la partenza, si apprestò a spingere la piccola imbarcazione.
-Aspettate!- esclamò una voce femminile, abbastanza forte da farsi sentire dai tre ragazzi. Tutti si voltarono verso Lenalee, che si fermò un istante a riprendere fiato.
-Lasciatemi venire con voi!- disse, con aria decisa a non accettare un rifiuto come risposta.
Lavi ridacchiò nervosamente, senza sapere cosa fare. Ma smise subito, di fronte al suo sguardo irremovibile, e scosse la testa con un sospiro.
-Lena, non credo sia una buona idea. Komui ha...- cominciò, ma fu interrotto dalla ragazza.
-Lo sai che mio fratello non mi assegna una missione da mesi, ormai. Capisco perchè lo fa, davvero... Però, non posso nemmeno restare qui senza fare nulla... mentre tutti voi...- strinse il tessuto della divisa, fermandosi prima che dalla voce trapelasse troppa agitazione.
-Davvero, non penso che sia il caso di...- si intromise Lavi, alzandosi per convincerla a tornare indietro, ma quando la ragazza cominciò a salire sella barca, ignorandolo, non potè far altro che aiutarla, e lasciare che si sedesse al suo fianco.
-Komui ci ammazzerà...- mormorò con l'ennesimo sospiro scoraggiato.

Arrivarono al piccolo villaggio tedesco che era ormai notte. Stropicciandosi gli occhi, Lenalee seguì i due Esorcisti. Lavi la precedeva di appena un paio di passi, quasi più insonnolito di lei. Kanda invece aveva dormito quasi tutto il viaggio, e si occupò velocemente di ricevere le chiavi delle camere che erano state riservate per loro. Senza nemmeno chiedere, il giapponese le mise in mano una chiave, lamentandosi vagamente che Lavi l'avrebbe importunato tutta la notte.
Solo la mattina dopo si prepararono per dedicarsi effettivamente alla missione. Cominciarono a cercare informazioni in più, e decisero di dividersi. O meglio, Kanda si allontanò di sua iniziativa senza spiegazioni e Lavi, nonostante le insistenze della cinese, non prese nemmeno in considerazione l'idea di lasciarla girare da sola.
Si ritrovarono infine nella piazza principale verso mezzogiorno, con la sola novità di un possibile indizio nelle campagne attorno al villaggio. Si diressero quindi verso un piccolo casolare seguendo una stradina dissestata.
Sembrava abbandonato, e solo dopo un paio di giri attorno all'edificio Kanda si avvicinò alla porta. Tuttavia si bloccò, facendo segno agli altri di tenersi a distanza. Un attimo dopo, infatti, la porta andò in frantumi, distrutta dall'attacco di un Akuma, nascosto all'interno per accogliere degnamente l'arrivo degli Esorcisti.
Il giapponese aveva sentito i rumori all'interno della casa e con rapidità evitò il colpo, rispondendo prontamente. Le due parti della macchina si polverizzarono prima di toccare terra.
Lavi, quasi istintivamente, si mise subito davanti alla ragazza, cercando con l'occhio altri Akuma o segni del loro imminente arrivo.
Come prevedibile altri nemici li circondarono, frantumando le finestre, uscendo dal loro nascondiglio.
Una risatina increspò le labbra del ragazzo.
-Che stupidi, non le sapete proprio fare le trappole, eh? Dovevate aspettare che entrassimo...- esclamò distruggendo il primo Akuma che si era avvicinato, lasciando un profondo segno nel terreno. Altri due si avvicinarono, ma finirono presto in pezzi mentre Lenalee atterrava di nuovo a fianco al rosso.
Per un attimo la terra tremò sotto di loro, tanto forte da farli quasi cadere. Gli Akuma si rivolsero tutti nella stessa direzione, e i tre Esorcisti fecero lo stesso. Un'ombra nera coprì il cielo, prima di lanciare un urlo, o un lamento spaventoso, che fece vibrare il terreno e la casa davanti a loro. L'istante dopo quella crollò, sotto il peso, decisamente troppo, dell'ammasso di Akuma di alto livello.
Gli Esorcisti si allontanarono con un balzo, evitando appena in tempo l'attacco nemico, che creò una spaccatura proprio dove si trovavano fino a un momento prima.
Una seconda lama luccicò nella mano sinistra di Kanda, e si lanciò contro l'enorme Akuma prima che potesse rialzarsi. Lavi nel frattempo si occupò dei più piccoli che ancora cercavano di circondarli. Tentava allo stesso tempo di tenere indietro la ragazza, e non farla combattere, senza che lei si accorgesse che la stava tenendo in disparte.
Tuttavia ad un certo punto lei si bloccò, notando che, non importava quale direzione scegliesse, Lavi riusciva sempre a sconfiggere il nemico prima che potesse fare qualcosa.
Sospirò seccata di fronte alla risatina del ragazzo quando incrociò il suo sguardo.
-Lavi che stai facendo?- gridò per superare il rumore dell'ennesimo Akuma che veniva frantumato dal martello dell'Esorcista.
-Scusa!- rispose lui, fingendo di non cogliere il senso della sua obiezione.
Poi, prendendoli alla sprovvista per la seconda volta, sopra tutti gli altri riecheggiò un suono profondo, cupo. Come quello di un tamburo di guerra, o uno sparo.
Un ragazzo dai capelli biondi spuntò da oltre una lieve collina poco distante, indicandoli.
-Eccola! L'ho trovata!- gridò, guardando poi un altro punto poco distante.
Un cerchio viola comparve sotto Lenalee, mentre una voce femminile rispondeva al ragazzo.
-Ho visto! Non distrarmi!- ordinò con fermezza. Il cerchio si trasformò in una colonna di luce con un secondo, sordo rimbombo.
Lenalee cercò di uscire, ma inutilmente, e nemmeno Lavi riuscì ad oltrepassare la barriera d'aria violetta. Per un attimo si sentì gelare il sangue nelle vene. Una trappola? Possibile che fossero caduti davvero nella trappola, alla fine?
Una scia bianca accecante divise un Akuma che stava per approfittare della distrazione dei due Esorcisti, scomparendo poi verso l'alto, e di nuovo su un'altra macchina del Conte.
-Muoviti, idiota!- gridò Kanda, allontanandosi per un attimo dal suo avversario.
Nello spazio ristretto del piccolo cerchio, Lenalee non poteva quasi muoversi. Cercò di liberarsi ma ogni sforzo sembrava inutile. Intanto all'esterno Lavi cercava di combattere, ma era molto più impegnato a non perderla d'occhio e mantenere la minore distanza possibile. Assieme a Kanda eliminarono in pochi secondi anche gli ultimi Akuma, mentre l'avversario più grande veniva sconfitto da un secondo cerchio, verde smeraldo. Poi entrambi sparirono, liberando Lenalee.
Un tonfo poco lontano li fece girare, per vedere il ragazzo scendere di corsa la lieve pendenza e raggiungere un'altra persona. Le porse una giacca nera, e solo allora notarono che lui portava una divisa chiara come quelle dei Finder.
-Non parlare così forte, per favore- mormorò confusa la ragazza, prendendo la sua divisa. La mise sulle spalle senza fare troppa attenzione, cercando di ignorare la piccola predica del Finder su quanto fosse stata imprudente.
Lavi aprì la bocca per parlare, come ricordandosi improvvisamente una cosa. Poi, riconoscendola, si avvicinò gridando il suo nome.
-Isa! Cosa ci fai qui?!- esclamò raggiungendola di corsa, con un sorriso smagliante.
Lei portò le mani sui capelli scuri, coprendosi le orecchie, come se avesse sentito un rumore troppo forte. Ma subito lo salutò a sua volta, sorridendo un pò a fatica.
Da vicino era più evidente la croce bianca che segnava la schiena della ragazza e, quando si voltò, la spilla sulla parte sinistra della divisa era indubbiamente quella dell'Ordine.
-Pensavo ti stessi occupando di un progetto importante!- disse Lavi, e il suo sorrisino e il suo tono sembravano quasi voler sminuire la cosa.
-Sì, ma... mi è stata assegnata una missione "di importanza vitale"- rispose lei, sottolineando bene le ultime parole per far capire che la rischiesta era stata, dopotutto, un pò esagerata. Lanciò un'occhiata di sfuggita alla ragazza cinese che ormai si era avvicinata, prima di proseguire rivolta al ragazzo dai capelli rossi come se niente fosse. -Non potevo rifiutare, e così se la caverà per un paio di giorni da solo. Non dovrebbe avere problemi- concluse.
Lavi annuì, prima di voltarsi verso gli altri due Esorcisti per dedicarsi alle presentazioni. Indicò Lenalee e aprì bocca per cominciare quando Isa lo fermò.
-Tu sei Lenalee, giusto? Perfetto, noi parleremo dopo...- disse freddamente, lasciando tutti un pò perplessi. Poi spostò lo sguardo su Kanda, decisamente non intenzionato a seguire le regole della buona educazione ed evidentemente più interessato a scovare gli Akuma restanti.
Alla fine però si voltò verso la nuova arrivata, e fu colpito dalla spiacevole sensazione che avesse qualcosa di famigliare. La forma del viso, e il colore degli occhi, erano simili a qualcosa legato al passato. E quel qualcosa, quel nome, involontariamente gli sfuggì. Non più di un mormorio ma sufficiente perchè lei lo udisse e spalancasse gli occhi, spiazzata.
Gli altri due li fissavano altrettanto perplessi, poi Lavi cercò di rompere quella strana situazione, intromettendosi.
-Voi... per caso vi conoscete già?- domandò confuso, ma fu ignorato. Solo Lenalee si voltò verso di lui, forse in cerca di una qualche conferma che non era l'unica a non sapere cosa stesse succedendo.
-Tu la conosci?!- chiese invece Isa al giapponese, sporgendosi leggermente in avanti, sorpresa e improvvisamente tesa. Poi sembrò capire qualcosa e si calmò. -Tu sei Yu? Kanda Yu, vero?- esclamò incredula.
Altrettanto sorpreso, Kanda stava per domandarle come diavolo faceva a sapere il suo nome, quando Lavi li interruppe di nuovo.
-Incredibile, Yu-chan! La tua fama ti precede!- esclamò ridacchiando, punzecchiandogli il braccio con la punta dell'indice.
E lui lo fulminò con lo sguardo, proprio come si aspettava.


La ragazza, che si era presentata come Isabell Marin, era seduta al tavolo della saletta dalla quale si accedeva a diverse camere. Sfogliava un libro all'apparenza molto vecchio e ancora intero per un fortunato caso. Ogni tanto mormorava qualcosa, assumendo poi un'espressione scettica, e cambiava pagina.
Kanda, per tutto il tempo dal momento in cui avevano incontrato la nuova Esorcista fino ad allora, era stato di umore anche peggiore del solito. Aveva risposto alle provocazioni di Lavi con uno sguardo ancora più cupo e glaciale di quelli a cui era abituato, senza le solite minacce e sfoderamento di Mugen, e l'altro si era zittito. Nella parte di stanza dove era seduto lui sembrava che l'aria si fosse condensata in una nuvola di tensione. Lavi si aspettava da un momento all'altro che gli comparisse una piccola nube sulla testa con tanto di mini fulmine a completare il quadro drammatico. Cercò di non ridere, soprattutto quando, sedendosi sul bordo del tavolo, decise di provare un'altra delle sue battute che magari avrebbero alleggerito l'atmosfera.
-Non starai pensando troppo? Potrebbe farti male, Yu-chan!- esclamò, preparandosi a scattare da una parte appena il giapponese avesse mostrato il minimo segno di volerlo affettare.
Poi lo dovette ammettere almeno con se stesso: voleva solo infastidirlo, e l'atmosfera tesa non lo disturbava affatto.
-Vedi di chiudere quella bocca, stupido coniglio!- replicò l'altro senza degnarlo di uno sguardo, fissando un innocente vaso di fiori come se fosse il suo peggior nemico.
Lavi sospirò e alzò gli occhi al cielo, riprendendo a caminare per la stanza.
-Per favore, la smetti? Mi fai venire la nausea...- disse Isabell, continuando a fissare le minuscole scritte. Il rosso si bloccò, preplesso. Non pensava nemmeno che lo vedesse, da tanto era piegata sul libro.
-Certo che ci si diverte proprio, con voi due...- mormorò annoiato. -Ma Lena non ci sta mettendo un pò troppo?- domandò guardando sospettoso la porta della sua stanza.
-Le ho detto di raccogliere in fretta le sue cose, non so cosa stia combinando- rispose quasi disinteressata la ragazza, scrivendo un paio di parole su un foglietto.
Lavi la guardò per una manciata di secondi, mentre proseguiva nel suo lavoro indifferente a tutto il resto.
-Non mi sembrava volesse partire...- cominciò, lentamente. Nessuno pareva prestargli attenzione. -Forse faresti meglio a parlarle- concluse, ancora rivolto alla ragazza. Dopo qualche secondo, avvertendo la fastidiosa sensazione del suo sguardo, Isa alzò la testa.
-Stai... dicendo con me?- chiese confusa. Per tutta risposta Lavi alzò un sopracciglio. -E perchè dovrei essere io a parlarle?!- domandò allarmata, diventando improvvisamente nervosa.
-Mi sembra ovvio!- esclamò Lavi, avvicinandosi.
-Ma se non la conosco nemmeno! E poi... non ho per niente voglia di mettermi a discutere con lei- replicò Isabell, chiudendo il libro con fare scocciato.
-Su, Isa! Mica può andarci Yu a convincerla! Te lo immagini! Tu non dovresti avere problemi. Sei una ragazza come lei, no? Hai... la sensibilità femminile... insomma, qualcosa che riesca a convincerla!-
Isa lo fissò con un'espressione vagamente disgustata. -Sensibilità femminile?- lui annuì convinto. -Devo proprio?- domandò per niente entusiasta. Poi sospirò e si rassegnò.
Si alzò e andò a bussare alla camera della cinese. Aspettò che le desse il permesso di entrare e, poco prima di chiudersi la porta alle spalle, fulminò Lavi che la fissava con un sorriso d'approvazione.
Lanciò un'occhiata alla stanza, perfettamente in ordine. La valigia era aperta e un paio di cose, già pronte per essere riposte al suo interno, giacevano ancora in fondo al letto. Lenalee era seduta poco distante, con lo sguardo abbassato.
-Sei pronta?- domandò Isa, improvvisamente fredda.
Lei alzò la testa e dopo un attimo di pausa si girò a guardarla. -Non penso che partirò- disse, semplicemente. La voce sembrava tranquilla, nonostante fosse molto agitata. Per un momento vide l'espressione dell'altra farsi più cupa.
-Non devi essere d'accordo. Si parte e basta. E' questo l'ordine- rispose, senza scomporsi.
-Ma... Io non posso andarmene...- mormorò Lenalee, mentre la voce tremava appena.
Isabel sospirò, chiedendosi perchè toccava proprio a lei. -Certo che puoi, Lavi e Kanda se la caveranno benissimo anche da soli. E' che non vuoi farlo. Ma Komui mi ha dato un Ordine preciso. L'ha dato a entrambe. Devi tornare immediatamente, e questo è tutto. Poi potrai discutere con lui quanto ti pare per farti mandare in un'altra missione, però adesso non metterti a fare i capricci e andiamo via.-
Lenalee si accigliò, stringendo il tessuto della giacca tra le mani. -Questo non è un capriccio. Io non voglio restare rinchiusa là dentro! Voglio fare qualcosa, assieme a tutti gli altri. Sono un Esorcista, non posso...-
-Smettila!- la interruppe Isabell spazientita. -Non lo capisci? Potresti avere il Cuore, il Conte e i Noah ti stanno cercando. Probabilmente ti uccideranno! Non puoi andare in giro come niente!- esclamò scaldandosi.
L'altra scosse la testa, continuando determinata. -Non posso continuare a scappare. Io posso difendermi! Devo... Devo proteggerli...- si bloccò sentendo un nodo alla gola, mentre i famigliari ricordi di quel sogno le tornavano in mente.
-Cosa credi che stia facendo tuo fratello? Pensi che non sappia cosa pensi? Questa è l'unica cosa che può fare per proteggerti! Lui non può combattere come te, e...- la voce di Isa si spezzò, mentre a fatica riprendeva il respiro. -Sei sua sorella, deve pur fare qualcosa! Lasciagli fare almeno questo!- gridò, sconvolgendo anche se stessa. Poi cercò di calmarsi e si voltò dalla parte opposta, incrociando le braccia mentre respirava profondamente.
Lenalee non riuscì più a trattenersi e si coprì il viso con le mani. -Lo so...- mormorò. -Lo so, lo so benissimo!- ripetè, tremando, riuscendo a stento a trattenere le lacrime.
-No, non lo sai- rispose con freddezza l'altra ragazza, continuando a darle le spalle. -Tu non hai idea di quanto sei fortunata ad avere ancora un pezzo della tua famiglia con te...- sussurrò, gelida e pungente.
Passarono diversi secondi di silenzio, in cui sentirono solo il respiro irregolare della cinese e un lieve mormorio oltre la porta.
-Siamo una famiglia... Esorcisti, Finder, i ragazzi della Sezione Scientifica... tutti quanti. L'Ordine è la nostra famiglia, adesso- replicò Lenalee, asciugandosi il viso.

La ragazza cinese uscì dalla stanza reggendo una valigia leggera. Subito dietro di lei Isabell la seguì sbattendo la porta. Il piccolo salotto era immerso in un silenzio forzato, mentre i due ragazzi le guardavano senza dire nulla. O meglio, Kanda faceva finta di niente, mentre Lavi sembrava sul punto di dire qualcosa, ma non sapeva nemmeno lui cosa.
Aveva gridato troppo. Isa all'improvviso disse che l'avrebbe aspettata di sotto e se ne andò, stanca di quella situazione.
Lavi si avvicinò a Lenalee, per domandarle se stesse bene, ma lei lo precedette e con un sorriso lo rassicurò, dicendo che era tutto a posto. Lui non sembrò convinto, ma la ragazza distolse lo sguardo e aggiunse che doveva partire. Il rosso annuì, e la accompagnò fino all'ingresso della locanda.
Charlie e Isabell stavano discutendo poco distante. Lei cercava di ignorarlo mentre lui le rispondeva animatamente, ma smise appena vide Lenalee e corse a prendere la sua valigia.
-Non è pesante, non c'è bisogno...- cominciò lei, ma alla fine accettò la sua gentilezza e gli lasciò il bagaglio.
-Vi accompagniamo fino alla stazione?- domandò Lavi, cercando di apparire allegro come al solito. Il sorriso gentile e triste di Lenalee rendeva difficile riuscirci.
-Noi continuiamo la nostra missione- gli rispose la voce del giapponese, subito dietro di lui. Si stava già avviando lungo una stradina in discesa accanto all'edificio.
-Ma...- tentò di replicare qualcosa, e Lenalee lo fermò.
-Non ti preoccupare, non c'è bisogno. Vai pure, Lavi!- disse, continuando a sorridergli. Lui avrebbe voluto dirle di smetterla, che non doveva sforzarsi così, perchè lo faceva solo stare peggio. Ma non poteva, e così si limitò a salutarli e, con un gesto della mano, ad allontanarsi seguendo l'altro Esorcista.

Una volta sul treno, le due ragazze si sedetterò una di fronte all'altra, ma calò un silenzio teso. Lenalee avrebbe voluto parlare, anche senza un argomento preciso. Isabell fissava fuori dal finestrino, con un'espressione indecifrabile. Charlie, seduto accanto a lei, sentiva di non poter fare nulla per rimediare l'atmosfera spiacevole che aleggiava nello scompartimento.
Alla prima buona occasione, non aveva perso tempo a scusarsi con Lenalee per il comportamento dell'altra, ma poi Isa era tornata con i biglietti e non aveva potuto aggiungere altro. Se avesse detto qualcosa in quel momento, lei si sarebbe di sicuro arrabbiata, e decise di restare in silenzio.
Dopo poco, la ragazza cinese provò a parlare, notando che il volto di Isa era più rilassato.
-Da quanto tempo sei all'Ordine?-
Lei spostò solo gli occhi verdi, per guardarla. Rispose senza averne molta voglia, tornando a fissare oltre il vetro la città che si faceva sempre più piccola.
-Due mesi- disse solamente.
-Davvero? Da come hai sconfitto quegli Akuma, avrei detto molto di più...- replicò Lenalee, sorridendo gentilmente.
Isa la guardò di nuovo, qualche secondo in più. -Sapevo già combattere. Non ho mai avuto altro da fare. Non è che con l'Innocence sia molto diverso-.
Lena pensò un pò prima di parlare di nuovo. -A volte... l'Innocence è, come dire...- non trovava una parola adatta.
-E' fastidiosa, sì. Ma non più di altre cose...- mormorò la ragazza appoggiando la schiena al sedile.
-E' strano che non ci siamo mai viste- disse dopo un pò la cinese, riempiendo il silenzio.
L'altra trovava quelle chiacchiere inutili, ma le rispondeva lo stesso.
-No, non credo. Non c'ero quasi mai. Solo ultimamente mi è toccato stare tutti i giorni lì, per allenare un Esorcista- rispose, poi smise di cercare di essere paziente. -Se vuoi sapere qualcosa chiedilo e basta, non girarci attorno. Allora?-
Lenalee arrossì lievemente, imbarazzata. L'aveva scoperta.
-Io... mi chiedevo solo come avessi vissuto prima... e dov'è la tua famiglia...- ammise, abbassando lo sguardo con aria colpevole.
Passò un lungo minuto, in cui Isabell la studiò attentamente. E infine tornò a guardare fuori con lo sguardo leggermente addolcito, nel punto dove approssimativamente si doveva trovare la città, nascosta da un bosco.
-Visto, non ci voleva molto. Ho sempre vissuto in Francia, fino a un paio di mesi fa. E' lì che ho imparato a combattere. Mia madre mi aveva fatto imparare la scherma e... beh, altre cose, diciamo...- rispose, vagamente. -Poi è sparita e non so più nulla di lei da... dieci anni circa. Il resto della mia famiglia non mi vuole più vedere. Sei soddisfatta?- concluse, guardandola finalmente negli occhi.
-Mi dispiace, non volevo...- cominciò Lenalee.
-Lascia perdere- disse l'altra interrompendola. Rimase in silenzio ancora diversi secondi. -Mi dispiace per quello che ho detto prima- riuscì a dire, sforzandosi. Vide Charlie sorride improvvisamente, e cercare subito di nasconderlo. Isabell lo ignorò, un pò a fatica, e continuò. -Io non ho mai avuto un fratello. Non... Le persone con cui vivevo erano più degli insegnanti che altro, non hanno mai dimostrato di volermi proteggere...-
-Capisco. Non preoccuparti, non devi scusarti...- mormorò Lenalee, vedendo quanto fosse difficile per lei ammettere di aver torto.
-Era una cosa che avrei tanto voluto...-
Continuava a guardare fuori, con un'espressione difficile da interpretare. Lena intuì che doveva sforzarsi molto per abbassare la guardia così e rivelarle una cosa tanto personale, e non proseguì su quell'argomento.
-Io credo davvero che l'Ordine sia come una famiglia, per tutti noi. Non dobbiamo sentirci soli... Stiamo tutti combattendo, proteggendo questa famiglia...- disse, arrossendo appena, temendo che l'altra non capisse e trovasse stupide le sue parole sincere.
In quel momento sentì qualcosa cambiare nell'aria, e improvvisamente Isa la fissò con uno sguardo triste.
Charlie sorrise di nuovo, capendo che era crollata. Decise che poteva parlare tranquillamente, e lanciò un'occhiata alle due ragazze.
-Mi sembra proprio il momento di mangiare qualcosa! Io ho fame, e voi?- propose alzandosi in piedi.
Lenalee annuì dopo un attimo di incertezza, mentre Isabell copriva il viso con una mano, sospirando.
-Sei un'idiota- mormorò, alzandosi a sua volta. Lena non capì, ma vide il Finder annuire divertito.
-Come una certa Esorcista testona che conosco...- rispose ridendo, precedendole verso il vagone ristorante.
Isa scosse la testa, lasciando passare la cinese. -Era un momento serio, quello...- aggiunse poi, con un sorriso appena accennato. Anche l'altra ragazza rise piano, allontanandosi, mentre lei stava chiudendo la porta della cabina.
Poi sentirono un improvviso boato, e il treno oscillò leggermente.
Dopo un attimo di confusione Isa si precipitò di nuovo dentro, al finestrino, abbassandolo e sporgendosi fuori per scoprire la fonte del rumore. Dalla città che avevano lasciato saliva un fumo nero e denso. Il rimbombo di un edificio che crollava fu seguito da un altro polverone bianco, che si disperse nell'aria.
-Lenalee!! Charlie!!- gridò la ragazza, in direzione dei due che stavano tornando indietro. La cinese accorse subito e Isa si spostò per lasciarla avvicinare al finestrino, poi si rivolse al Finder.
-Dobbiamo tornare subito indietro!- esclamò, lasciandolo perplesso. Anche lui sbirciò oltre la spalla di Lenalee, sconvolta, e vide due figure nere alzarsi in cielo e poi fiondarsi di nuovo verso il basso. Seguì un'altra esplosione, e Isa li incitò a seguirla.
-Che cosa vuoi fare?!- chiese allarmato il ragazzo.
-Non possiamo certo aspettare di arrivare alla prossima stazione e tornare indietro!- rispose lei, cercando una conferma nello sguardo preoccupato di Lenalee. Cercò di aprire la porta del vagone, che sembrava incastrata. Poi si allontanò lo spazio sufficiente perchè la cinese la sbloccasse con un calcio, facendola volare verso l'esterno.
-Che state facendo?!- esclamò Charlie, guardando istintivamente il corridoio, nel caso qualcuno li avesse visti, ignorare il vento forte che ora entrava in tutto il vagone.
-Saltiamo?- domandò la ragazza cinese, controllando che tipo di terreno avrebbe accolto il loro atterraggio.
Il Finder cercò di dissuaderle, di far loro capire che era un'assurdità, ma Isa annuì e lo afferrò per la divisa, trascinandolo con se quando le due ragazze si buttarono in avanti, fuori dal treno.
L'atterraggio non fu dei migliori, e nonostante un lieve strato d'erba fresca, il terreno era secco e duro. Il treno era già lontano quando si alzarono indolenziti e impolverati.
-Fantastico... Grande idea...- disse ironicamente Charlie, tossendo, poi cercò di togliere tutta la terra dalla divisa. -Come facciamo a tornare indietro, adesso?- domandò, ancora scioccato da quel gesto avventato.
Prima ancora di rispondergli, Lenalee attivò la sua Innocence, e i due cerchi rossi attorno alle sue caviglie si trasformarono in stivali.
-Sfruttando le nostre Innocence arriveremo in fretta- spiegò Isa, guardandolo un pò incerta.
Lui annuì, cercando di dissuaderla dall'idea che, ne era certo, aveva in mente. E che sapeva non gli sarebbe piaciuta. -Certo, andate. Io vi raggiungerò- rispose, con aria sicura.
Isa sospirò. -Fifone...- mormorò, mentre un anello alla mano destra si illuminava. Chiuse la mano a pugno, e una sottile linea nera sparì sotto la manica della divisa. Strinse gli occhi e per un attimo si immobilizzò. La luce attorno all'anello sparì. -Lenalee, ci puoi pensare tu a portare Charlie?-
Lei annuì insicura del parere del ragazzo, ma lui cominciò subito ad agitarsi dicendo che non ce n'era bisogno e che sarebbe stato solo d'impiccio. Mai e poi mai si sarebbe fatto trasportare come una borsa da una ragazza.
-Senti, non fare il bambino! Abbiamo bisogno di te!- rispose Isa seccata. -E lascia perdere quel maledetto orgoglio maschile per una volta!- esclamò, afferrandolo per la manica e costringendolo ad aggrapparsi a lei quando scattò velocemente in avanti. Non voleva perdere tempo.
-Tu sei pazza!!- le gridò nell'orecchio, ma lei lo ignorò.
Dopo un attimo di esitazione, anche Lenalee la seguì, raggiungendola in fretta. Ma Isa le fece cenno di superarla: anche se la sua Innocence era al massimo, non poteva competere con quella dell'altra ragazza. Dopo poco la vide sparire tra gli alberi, seguendo il puntino della luce azzurrina dei Dark Boots che diventava sempre più piccolo.


"Sapete come ci si libera degli insetti fastidiosi come voi?"






*-*-*-*
Alle recensioni risponderò la prossima volta (a proposito, grazie), e metterò la mini scheda di Isa.
   
 
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