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Autore: ciccia98    23/05/2014    6 recensioni
Maka è partita per un "percorso", lasciando solo Soul alla Shibusen, ritorna dopo quattro anni per aiutare a contrastare una nuova minaccia e insieme a lei arriveranno nuovi personaggi.
Tante cose sono successe, tante cose sono cambiate, tanti atteggiamenti intollerabili, tante questioni lasciate in sospeso.
Separarsi con l'amaro in bocca, per poi ritrovarsi quattro anni più tardi... Niente è più come prima, niente è come sembra. Cosa accadrà?
Estratto dal capitolo 2:
-" Tu sei solo mia. " Soffiò rauco Soul, nell'orecchio di Maka.
Lei si voltò da quella stretta appoggiando le mani sul petto di Soul, si ritrovò a guardare quei occhi rubino, che tanto la sapevano ipnotizzare. " Io non sono tua e tu non sei mio. "
Si avvicinò alle sue labbra carnose, tanto da volerle mordere.
" Non più.." Riprese depositando un leggero bacio sull'angolo della sua bocca. -
Spero di avervi incuriosito.
Buona lettura!
Ciccia.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Franken Stein, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Power Of The Soul'
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The Power Of The Soul
Capitolo 9
La Resa Dei Conti

 


Dopo un infinito cammino, si ritrovarono alla fine del viale, in una piazza alla quale erano collegati altri viali, nei quali, a ogni viale, arrivarono gli altri membri del gruppo, in quello stesso istante. Si guardarono tutti stupiti: non si aspettava nessuno di trovare gli altri membri del gruppo.
Soul strabuzzò gli occhi incredulo. << Non ci posso credere... >>
<< Soul! >> Venne chiamato da una voce alla sua sinistra.
Si voltò e vide Star. << Star! Tutto apposto?! >> Urlò per farsi sentire.
Lui annuì e gli indicò di voltarsi intorno. Lo fece: vide gli altri accentrarsi verso la piazza, li imitò.
Kid si guardò intorno per vedere se mancava qualcuno; dopo che, vide con un secondo appello tutti prensenti, urlò. << Ci conviene stare uniti! >>
Tutti gli altri annuirono e incominciarono a camminare verso di lui, ma improvvisamente del fumo nero uscì dal centro della piazza sulla quale c'era una statua di un uomo sconosciuto e si bloccarono.
Dal fumo sbucò una figura incappucciata. << Benvenuti maestri e buki, devo farvi i miei complimenti. >>
Kid si volle avvicinare ancor di più, perché gli sembrava fin troppo simile a quella che aveva minacciato lui e la vita delle sue buki, ma Liz gli afferrò il braccio per istinto, fermandolo.
Guardò Liz stranito, ma quando vide nei suoi occhi la paura, si arrestò, le sorrise e le prese la mano sul suo braccio stringendola, poi si volse verso la figura e urlò. << Chi sei? >>
Lui rise. << Oh, che maleducato che sono! Sono Nagashimi, il piacere è tutto mio, figlio di Shinigami. >>
Lo squadrò per bene analizzandolo con attenzione. << Sei stato tu a creare quella specie di ologramma?! >>
<< Che figlio perspicace che ha Shinigami! Esatto l'ho fatto per metterti alla prova, come ho fatto con lui. >> La figura interamente incappucciato si voltò verso Star. << Impadronendomi dei muscoli del suo corpo. L'ho fatto con la ragazza del biondino, amplificando tutto ciò che provava in rabbia e odio e infine, ma assolutamente non meno importante con lui. >> Si voltò verso Soul. << La mia preda preferita, sono entrato nella sua testa e nei suoi pensieri più intimi. >>
<< Perché hai fatto tutto questo!? >> Chiese infuriato Star, cercando in qualche modo di controllare i suoi istinti.
Nagashimi si liberò in una fragorosa risata. << L'ho fatto per far sì, che l'odio prendesse il controllo, non ha importanza verso chi sia quell'odio se è per se stessi o per qualcun altro. Io mi nutro di qualsiasi tipo di odio che voi provate, anche in questo momento nei miei confronti. >>
Star non resistette oltre ad ascoltare quei discorsi e si lanciò contro di lui. << Io t'ammazzo! >>
Egli spostò di lato, con una mossa veloce, il proprio corpo; la mantella, che lo ricopriva interamente dalla testa fino ai piedi, si alzò leggermente, per poi ritornare al suo posto subito dopo. In quel l'attimo Star fu colpito e scaraventano a più di venti metri da dov'era prima.
<< Star! >> Tsubaki lo raggiunse di corsa, mentre Star si dimenava tenendosi una mano sul petto, stringendo i denti.
Una volta che gli arrivò vicino, notò con terrore che Star aveva una cicatrice che correva in linea orizzontale da un pettorale al altro; una cicatrice molto profonda, i suoi contorni erano come bruciati.
<< Star... >> Le vennero le lacrime agli occhi, non sopportava di vederlo in quello stato. Si accovacciò a terra accanto a lui.
Lui strinse ancor di più i denti e le accarezzò i capelli. << Tranquilla Tsu, mi bisogna solo un attimo in più. >>
E in effetti fu così, la cicatrice ritornò pian piano a rimarginarsi, fino a che il suo corpo non fu completamente guarito, restava solo la maglia strappata.
Tsubaki strabuzzò gli occhi. << Come diavolo-? >>
<< A quanto pare, vedo che Albarn non ha perso tempo in queste settimane ad insegnarvi un po' dei suoi trucchetti. >> Osservò con divertito stupore e interesse il Kishin.
Kid si fece avanti. << Come ti sei permesso! >>
<< Fermo Kid! >> Urlò Andrea, bloccandolo.
Lui si arrestò di colpo, guardando con aria truce. Cosa voleva ora quello?
<< Non capisci, che così facendo, fai solo il suo gioco? Sei colmo di odio nei suoi confronti come speri di batterlo, se tu stesso alimenti la sua forza? >> Gli spiegò con calma quasi surreale Andrea.
Nagashimi scoppiò in una fragorosa risata. << Frost che onore ritrovarti qui! Davvero pensi che per vincere ho bisogno del vostro odio? Posso benissimo annientarvi in questo momento! Siete solo dei moscerini! >>
<< Questo lo vedremmo! >> Commentò Alexis pronta all'attacco.
Andrea alzò una mano. << Ale, non pensare all'attacco che sferrai, usa l'istinto. >>
Lei alzò gli occhi al cielo. << E lo dici a me? Dillo a quegli inetti! >>
Lui sbuffò e scosse la testa.
<< Allora, maestri come volete procedere? Volete morire subito o volete giocare? >> Chiese ironico il Kishin.
Kid strinse i pugni irritato. C'era qualcosa che non andava, perché non faceva la sua domanda? Perché aveva solo interesse di ucciderli? A cosa gli servivano tutti loro da morti? Erano davvero solo dei moscerini? Delle pedine?
Era giunto il momento di dimostrare che il figlio di Shinigami si sapeva far valere e che non era solo una pedina. << Liz, Patty! >>
Loro gli risposero con un cenno e si trasformarono in pistole e lui le afferrò mettendosi in posizione.
<< Tsu, lama oscura. >> Le sussurrò Star. Lei ubbidì.
Il Kishin ancora incappucciato annuì. << Meglio così! Mi piace giocare con le mie vittime. >>
<< Ti sorprenderai quando ti accorgerai di non poter giocare con noi. >> Lo sfidò Frost.
<< Bene. Incominciamo, vuoi iniziare tu, Frost? >> Ribatté lui.
Lui sorrise. << Con piacere. >>
Andrea si lanciò incontro al Kishin in tutta la sua velocità, anche lui si mosse veloce roteando su se stesso. Andrea, abile, schivò un attacco invisibile ad occhio umano, afferrando subito dopo l'arma che lo stava per colpirlo.
Avvolse la frusta di cuoio intorno al suo braccio e si rivolse ai suoi compagni. << Attenti quando attaccate, che queste fanno parecchio pale. Vi ricordate? Le braccia versione fruste? >>
Andrea mollò le fruste come scosso da una scossa elettrica.
Il kishin ritirò a sé la frusta e si tolse il mantello nero che lo copriva, rivelando: le sue braccia, che non si potevo chiamare tali, perché apposto di esse c'erano due fruste; il suo viso sfigurato e per il resto, indossava una semplice maglietta e un jeans.
<< Sei diventato molto più furbo a quanto vedo, Frost. Da l'ultima volta che ci siamo visti sei molto più riflessivo. Non mi dire che Maka ha fatto bene anche a te? >> Chiese divertito.
<< A chi non lo fa? >> Ribatté Andrea con sorriso sornione.
<< Davvero credete di potermi battere? Siete solo dei moscerini e neanche Maka è capace di fare miracoli! >> Li derise Nagashimi.
Una voce femminile attirò la sua attenzione. << Secondo me, sottovaluti troppo l'avversario che hai davanti. >>
<< E tu chi saresti? >> Domandò beffardo. << Ah sì! Il rimpiazzo! >>
Jessica fece un cenno a Soul che si trasformò, lo impugno tra le sue mani. << Non importa chi credi che io sia; importa solo che tu non sarai più nessuno. >>
<< Ragazza caparbia, mi piace. Vediamo se con la tua buki sei brava quanto parli. >> La sfidò il Kishin.
Lei roteò la falce tra le sue mani. << Quando vuoi. >>
Si lanciò incontro al Kishin, lui mosse le sue fruste contro di lei, abile il primo attacco lo evitò, il secondo attacco però la colpì, ma si difese mettendo davanti al suo corpo la sua falce. La frusta avvolse la falce sorprendendola e improvvisamente sentì una scossa elettrica tra le mani che iniziava a fluire per tutto il corpo; debole, stava per mollare la presa di Soul, ma Kid con un colpo delle sue pistole colpì la frusta la quale sciolse la prese sulla falce.
Il Kishin scoppiò in una fragorosa risata, mentre Jessica, ansante, riprendeva fiato. << Sei ridicola! Neanche sai creare una barriera per proteggerti. >>
<< Pensa per te! >> Urlò Star, attaccandolo alle spalle con la sua lama oscura.
Appena prima che la sua lama potesse solo sfiorare il viso di Nagashimi, lui scomparse dalla sua vista. Star incominciò a voltarsi da tutte le parti, ma non riuscì a scovare il Kishin.
<< A quanto pare, Maka non vi ha insegnato abbastanza. >> Spuntò dal nulla alle spalle di Star e gli avvolse attorno al suo corpo le sue fruste, non dandogli il tempo di muoversi, ebbe solo il tempo di mettere la lama leggermente in diagonale. << Sei troppo prevedibile. >>
Con un sorriso vittorioso incominciò a stringere le fruste intorno a Star pregustandosi le sue ossa rotta. All'improvviso sentì delle gambe stringergli il bacino e delle braccia immobilizzargli il collo. << Ti dimentichi che non hai solo un avversario. >> Gli sussurrò all'orecchio
<< Alexis! Sei un tutt'uno d'istinto, può essere sia positivo che negativo, lo sai vero? >> Le domandò Nagashimi, ignorando la stretta che le stava dando sul collo.
<< Ti dimentichi che sei tu in pericolo in questo momento. >> Gli sussurrò ancora una volta lei, stringendo ancor di più le braccia intorno al suo collo.
<< Ora chi è che sta sottovalutando l'avversario? >> Sussurrò anche lui.
Improvvisamente sprigionò un energia paralizzante.
<< Ora Star! >> Gridò Alesix.
Lui annuì e con un urlò di sfogo lui sprigionò l'energia della lama oscura, riuscendo così a tagliare in due le fruste, liberandosi e allontanandosi dal Kishin.
Egli sprigionò una bomba di energia ed Alexis sbatté con la schiena a terra dopo che fu spazzata via. Gli altri finirono tutti a terra.
Andrea si alzò subito. << Ale come stai? >>
<< Un po' ammaccata, ma sto bene. >> Rispose lei alzandosi a fatica.
Nel frattempo il Kishin rigenerò le sue fruste sotto gli occhi stupiti di Star, Kid e Jessica e delle loro buki.
<< Mi avete stancato tutti! >> Iniziò a girare intorno a se stesso allungando le sue fruste fino a cinquanta metri e imprimendo loro elettricità, colpì a uno a uno i maestri senza dar loro tempo di difendersi, persino ad Andrea e Alexis. Ognuno di loro finì a terra paralizzato.
<< Dite addio alla vostra vita inutile! >> Il Kishin si preparò ad un nuovo attacco, questa volta li avrebbe uccisi una volta per tutte, non tollerava la presenza di ognuno di loro.
Nessuno di loro aveva la forza per rialzarsi né di creare una minima barriera per salvarsi la pelle, erano a terra ancora coscienti, ma spacciati, il Kishin aveva via libera su di loro, nessuno poteva salvarli.
Il Kishin aveva vinto su di loro, lui era troppo forte: aveva acquisito energia in tutti quegli anni e il suo potere era inarrestabile. Forse solo Shinigami era in grado di tenergli testa, ma non di sconfiggerlo.
<< Servirete più da morti che da vivi. >> Il Kishin sferrò il suo ultimo attacco, una luce accecò tutti.
E nella luce, ci fu solo silenzio.

 


<< E' giunta l'ora di andarmene. >> Annunciò Kami una volta che non le fu più permesso di capire cos'era successo per colpa della luce abbagliante che risplendeva nello specchio.
Spirit si voltò verso di lei guardandola sbalordito. << Come te ne vai? >>
<< Ognuno di noi svolge le proprie funzioni fino ad un tempo prestabilito, la mia funzione qui è finita e anche il mio tempo. >> Spiegò con Calma la maestra.
Stein si aggiustò gli occhiali con gli occhi puntati allo specchio. << Non sei curiosa di sapere come andrà a finire? Che fine hanno fatto i ragazzi? Tua figlia? >>
Lei scosse la testa. << Come ho già detto, io qui non devo far più nulla. >>
<< Grazie della tua visita, fai un buon viaggio. >> Le disse incolore Shinigami senza nessuna minima sfumatura di scherzo o di spensieratezza, solita a lui.
Lei fece un inchino di rispetto, si voltò e si diresse verso la porta della stanza della morte.
<< Aspetta Kami! >> La fermò Spirit. Lei si voltò leggermente, mentre Spirit la raggiungeva. << Non puoi andartene così. >>
<< Così come? >> Chiese.
Lui si voltò lo sguardo verso Stein e Shinigami, poi lo rivolse di nuovo a lei. << Possiamo parlare soli? >>
Lei alzò un sopracciglio stranita dalla situazione. << E' necessario? >>
Lui annuì. << Sì, è necessario. >>
Si avviarono in silenzio all'esterno della camera della morte.
Una volta arrivati in corridoio le si appoggiò al muro aspettando che lui parlasse.
<< Come fai a dire che la tua funzione è finita se non hai fatto altro che distruggere Maka? >> L'attaccò di getto.
Lei scosse la testa. << Non l'ho distrutta, ho fatto in modo che la sua ragione ritornasse padrona dei suoi istinti. >>
<< Per quale motivo? >> Chiese ancora lui.
<< Non sarò io a dirti il motivo, sarai tu a capirlo nel corso degli eventi. >> Rispose lei vaga. Lui sospirò seccato da quel comportamento. << E se io non volessi aspettarlo? >>
<< Problema tuo, ora sei hai finito l'interrogatorio, dovrei andare. >>
Lui si passò una mano tra i capelli agitato. << Davvero finisce tutto così? >>
<< Tutto cosa, Spirit? >> Chiese lei con calma, mostrandogli, da quando era arrivata una minima attenzione.
Lui sbuffò scocciato. << Tutto di noi. >>
<< Ti ricordo che il noi è finito vent'anni fa. >> Ribatté incolore.
<< No! >> Quasi urlò. << Non è vero. Per quanto tu ti ostini a dirmi che sia finito, io non l'ho mai pensato. Ti aspetto da ben vent'anni. >>
Lei sospirò, un sospiro rassegnato, un sospiro quando si è stanchi di ripetere sempre le stesse cose. << Spirit basta, spero che capirai questa volta: è realmente finita. >>
<< Io non sono andato con nessuna donna. >> Rivelò improvvisamente Spirit.
Lei l'osservò incredula. Lui continuò. << Per quanto ti sembri assurdo, non sono andato con nessuna donna. Sì è vero ci ho provato, le mie sera le passo al locale per guardare le altre, ma oltre l'aspetto fisico e il fatto che ci sbavo sempre dietro, non mi sono mai attratte realmente. Nessuna era te. >>
Kami si prese un attimo prima di rispondere. << Mi dispiace per te, Spirit. Ma questo non cambia le cose. >>
<< Perché ti sei chiusa? Perché hai questa intensione di farmi ancora soffrire? >> Chiese con rabbia avvicinandosi a lei.
Lei scosse la testa esasperata. << Devi staccarti da me, Spirit. Devi farti una tua vita e ti devi trovare una donna che ti renda felice, più di come ho fatto, anche se per poco tempo. Il mio posto non è Death City, la mia funzione qui è finita, ho altre funzioni da svolgere. Tu sei uscito dalla mia vita da ormai vent'anni e non puoi rientrarci neanche con la forza. Abbiamo due ruoli diversi. >>
<< Parli sempre di funzioni, ruoli, di cose che devi fare in altri posti! Ma ai tuoi sentimenti li senti mai o la ragione li sopprime in nome del dovere? >> Chiese con la rabbia che gli stava pian piano convando dentro.
<< Nella mia vita non c'è posto per i sentimenti. >> Rispose semplicemente Kami scostandosi dal muro.
Lui si avvicinò ancor di più a lei, senza permetterle di fare un altro passo. << Sei stata tu a decidere questo, sei tu che non vuoi che i sentimenti ti travolgano. >>
<< Sì e non mi sono mai pentita di questa decisione. >> Lo guardò negli occhi con freddezza.
Rispetto a tutto il loro discorso, che gli provocava una rabbia immensa, lui per qualche strano motivo, guardandola negli occhi, sorrise. << Ti amo. >>
<< Addio, Spirit. >> Scosse la testa avvilita e si scostò da Spirit.
Lui le afferrò il polso. << Mi sembra di averlo già sentito e, a quanto pare, non era un vero addio. >>
<< Cosa vuoi da me? >> Gli chiese stanca.
Spirit sorrise. << Voglio solo sapere quello che provi per me, poi vivrò in pace per l'eternità. >>
Sorrise per quella strana richiesta, perché non accontentarlo?
Ridusse la distanza tra loro, arrivando ad un palmo dalle sue labbra. << Sono stata felice di rivederti. >> Lei gli toccò le labbra con le sue, in un tocco morbido e delicato, tocco durato una frazione di secondo. Sospirò. << Ora devo andare. >>
Lui le lasciò il polso, non avrebbe ottenuto altro da lei, gli bastava. Dopo soli due passi da lui, la rifermò. << Non mi hai più detto cosa c'entra quella strega con Maka. >>
Lei di spalle gli rispose. << Sono legate, semplice. >>
<< Come tu ed io? >> Domandò prontamente Spirit.
Lei sorrise anche se lui non la vide, lo sapeva per certo. << Sì, come noi. Forse un po' di più. >>
<< Mai come noi. >> Sorrise ancora Spirit.
Lei scosse la testa e alzò una mano ancora di spalle. << Ciao, Spirit. >>
<< Ciao, Kami. >> Replicò semplicemente lui.
Anche se non me l'hai detto, perché il tuo ruolo e la tua funzione non te l'ho permette, so che mi ami ancora. Grazie per avermelo fatto capire.
Ritornò nei suoi passi fino alla stanza della morte, voleva sapere che cos'era successo ai ragazzi e in più voleva sapere che fine avesse fatto sua figlia.

 


La piazza era ancora illuminata dal colpo sferrato dal Kishin, non si poteva udire nulla, regnava un silenzio quasi spettrale.
Pian piano la luce accecante cominciò a disperdersi: i corpi dei maestri d'armi e delle loro buki erano distesi a terra a molti metri da Nagashimi.
Un sorriso maligno si fece largo sul suo volto, soddisfatto del proprio operato.
Sorriso che si spense quando vide Frost tossire e tirarsi piano su col busto, seduto a terra, con occhi confusi si guardò intorno e vide i propri compagni a terra, ma non erano morti, il petto di ognuno di loro si sollevava e si abbassava, erano semplicemente svenuti.
<< Ma come? >> Chiese tra sé stordito da tutta quella situazione, era convinto che quel colpo appena sferrato li avrebbe uccisi.
Anche Nagashimi in un primo momento parve confuso, ma poi si fece largo sul suo viso un altro sorriso soddisfatto. << Lei è qui. >>
Subito dopo sentì dei passi rintoccare nell'aria, si guardò attorno ma non vide nessuno. Sapeva che lei era lì e non vedeva l'ora di vederla.
Vide una figura che camminava in un viale di fronte a lui. << Scusa il ritardo, Shimi-chan. >> La voce era melodiosa senza alcun tipo di sfumatura.
<< Benvenuta maestra della falce, nessun problema, meglio tardi che mai. >> L'accolse benevolo.
Lei continuò a camminare fin quando non fu davanti a lui e dietro le sue spalle gli altri maestri ancora a terra. << Anche tu mi devi delle scuse, non mi hai aspettato. >>
Lui si strinse le spalle. << Sai com'è? Prima si mangia l'antipasto in attesa della vera cena. >>
<< Allora spero che non te la sia presa se non ti ho fatto finire di mangiare l'antipasto. >> Rispose tranquilla.
Lui sorrise. << Non ti preoccupare, mi gusterò meglio la cena. >>
<< Ne sono lieta. >>
<< Maka... >> Sussurrò appena una voce interropendo quello strano scambio di battute.
Lei neanche si voltò per non dare le spalle al suo avversario. Soul un po' ammaccato si alzò da terra e incominciò ad avvicinarsi a lei, ma Andrea gli bloccò il braccio con una mano. << Dove credi di andare? Sembra che tu non conosca Maka, ha creato una barriera per proteggerci tutti quanti e non farci intervenire nello scontro. >>
<< Ma come può farlo? Come fa a scontrarsi contro il Kishin e allo stesso tempo tenere su una barriera? >> Chiese sbalordita Jessica che si era avvicinata a Soul.
Andrea fece spallucce. << Che volete che vi dica? Che il cervello di Maka è diviso in due e che entrambe le parti lavorano ognuno per il proprio conto? Non lo so, Maka è sempre stata così, deve superare sempre i suoi limiti. >>
<< Ma questa volta ha raggiunto la pazzia vera è propria, già spende fin troppa energia per questa barriera impenetrabile sia per me e Andrea che per il Kishin, mi chiedo come faccia a trovare altre energie per affrontare lo scontro. >> Aggiunse Alexis pensierosa.
Kid sospirò, ormai rinunciava a capire gli atteggiamenti di Maka. << Che nessuno tocchi la barriera o si distrarrà dallo scontro e potrà essere fatale.


<< E' da tanto che non ci vediamo, vero maestra della falce? >> Domandò con tono amichevole il Kishin.
Lei inclinò leggermente la testa. << Vuoi sapere se mi sei mancato, Shimi-chan? >>
Lui scosse la testa divertito. << Voglio farti solo una domanda, dopo così tanto tempo. >>
<< Sono a tua disposizione. >> Rispose lei, sapendo già cosa stava per chiederle.
Lui fece un sorriso sornione. << Tu odi? >>
<< No. >>
Lui alzò un sopracciglio, diffidente. << Ne sei sicura? Non odi neanche la maestra che ha rubato la tua prima falce? >>
Lei scosse la testa. << Non vedo perché dovrei, sono stata io ad andarmene ed era giusto che Soul andasse per la sua strada. >>
<< Quindi non odi neanche lui che se le portata a letto, giusto? >> Domandò ancora.
Lei scosse nuovamente la testa. << No, anch'io sono andata con altri, non vedo perché dovrei negare a lui d'andare con altre ragazze. >>
<< Ma lui ti odia, tu questo lo sai? >>
<< Dove vuoi arrivare, Shimi-chan? Perché tutto questo parlare? Vuoi per caso perdere tempo? >> Replicò lei, senza farsi intaccare da quelle domande.
Lui fece spallucce, alzando le sue braccia a fruste. << Volevo solo conversare, niente di più. Che fa? Non mi rispondi? >>
<< Non posso dirti che lo so, ma lo spero. >> Rispose lei, incominciando già a scocciarsi delle domande, quando si era ripromessa di non farlo, conosceva già la sua tattica.
<< Ti posso confermare che lui ti odia, con tutto la sua anima. >>
<< Bene. >> Credeva per davvero di riuscirla a fregarla in quel modo? Anche se il pensiero la faceva stare male.
<< Non credo che non odi nessuno, anche perché non puoi confermarlo. >> Replicò il Kishin agitando le sue fruste. << Per quanto mi riguarda, tu hai un odio immenso dentro di te e io lo voglio tutto. >>
Lei gli sorrise. << Bene, vieni a prendertelo. >>
<< Con piacere. >> Detto ciò si lanciò contro di lei.


 


Maka e Nagashimi ormai combattevano da più di un quarto d'ora, perfettamente alla pari, tra colpi e contraccolpi, ma nessuno dei due riusciva a colpire veramente l'avversario. Entrambi non davano cenno di voler cedere: erano entrambi veloci e le loro anime quasi alla pari.
<< Non so per quanto riuscirà Maka a resistere ai suoi colpi. >> Pensò ad alta voce Alexis seduta con le spalle appoggiate al muro. << Vorrei tanto poterla aiutare. >>
Andrea seduto accanto a lei sospirò. << Sai che non possiamo farlo e Maka può farcela benissimo, la sua forza dell'anima glielo consente, ma ciò significherebbe... >>
<< Secondo te, lo farà? >>
<< Ho paura di sì, la conosco fin troppo bene. >> Rispose lui seccato e un po' amareggiato.
<< State dicendo che Maka potrebbe liberare la sua anima dal vetro dell'anima? >> Si intromise Kid che stava osservando l'incontro.
Frost si limitò ad annuire.
<< Quali sarebbero questi effetti così catastrofici nella liberazione della sua anima? >> Questa volta fu Star a domandare seccato.
Alexis si alzò in piedi. << Maka ancora non sa controllare la sua anima, probabilmente la travolgerebbe e bloccherebbe tutto il suo organismo, a quel punto se non richiudesse la sua anima, andrebbe incontro alla morte sicura. >>
<< Maka sa quello che fa. >> Disse Soul interrompendo quella discussione senza senso per lui. << Non sarebbe qui altrimenti, ogni suo incontro e già programmato nella sua testa, riesce a capire le mosse dell'avversario e gliele ritorce contro. Com'è successo nello scontro dove abbiamo combattuto assieme, lei già sapeva la contromossa nel momento stesso in cui l'avversario era in posizione per la sua prossima mossa. >>
<< Soul ha ragione. >> Gli diede manforte Andrea. << Mi fido di lei e anche se quello che farà, sarà una pazzia, ho fiducia che troverà il modo di uscirsene. >>
Sospirò, sperava anche lui che Maka trovasse, anche quella occasione un modo per uscirsene.


Nagashimi, per quanto conoscesse Maka alla perfezione, trovava strano quello scontro con lei: l'attaccava in tutti i modi possibili, sembrava quasi di riuscirla a colpire, ma lei un attimo prima lo scansava evitando i suoi colpi. Non lo attaccava neanche veramente, sempre a distanza, per lui era facile difendersi così, anche se si stava stancando e sapeva per certo che anche lei si stava stancando, quello scontro non stava portando a nessun risultato né a lui né a lei. Che cosa aveva in mente?
<< Sei sicura di voler continuare così? Perché io mi sto annoiando veramente. >> La stuzzicò tentando di capire i suoi intenti.
Lei sfoderò un sorriso strano che lui non seppe decifrare. << Che c'è Shimi-chan? Per caso non sai più come attaccarmi? >>
Interessante... Anche lei usava la sua stessa tattica, ebbe la conferma che questo scontro non avrebbe portato a nulla. << Pensavo fossi diversa, ma mi sbagliavo. Sei solo una codarda che non affronta lo scontro realmente. >>
<< E' solo un tuo pensiero. Non puoi confermarlo, l'hai detto tu stesso. >> Rispose lei senza alcuna inclinazione nella voce. Teneva un comportamento neutrale, così che lui non riuscisse a decifrare nulla.
Lui si innervosì e l'attaccò di nuovo con le sue fruste con più violenza, lei ancora una volta evitò l'attacco con estrema abilità, ma sorprendendola, con una frusta, l'avvolse il polso e l'attirò contro di sé. Si ritrovarono faccia a faccia a pochi centimetri di distanza.
Le sorrise. << Lo sai che sei ancora più bella di quanto mi ricordassi? >>
Maka si mostrò impassibile alla sua vicinanza, mettendogli una mano sull'addome e guardandolo negli occhi. << Tu invece sei più viscido di allora, Shimi-chan. >>
<< Ora ti assorbo, Maestra della falce, dammi tutta la tua anima! >>
Ignorando la minaccia, lo sorprese colpendogli lo stomaco con la forza dell'anima.
Lui liberò la presa e si distanziò, stava bruciando dentro. << Ora basta! Fammi vedere la tua anima? >>
Lei inclinò la testa. << Vuoi vedere la mia anima? Bastava dirlo prima. >>
<< Volevo giocare un po' prima. >> Si passò la lingua tra i denti.
Maka allargò le braccia. << Sei pronto a scoprire cosa celo dietro il vetro? >>
<< Non aspettavo altro. >> Pregustava quell'attesa con enorme piacere.
All'improvviso vide i suoi occhi verdi diventare di un azzurro intenso, così intenso che le sue pupille non si videro più. I suoi occhi divennero due fari azzurri, quasi accecanti. Pronunciò delle parole, ma lui non riuscì a sentirla, poi lei chiuse gli occhi e calò il silenzio in ogni dove.
Attese, senza parlare, quasi intimorito, ma era sicuro che presto tutto l'odio di lei si sarebbe liberato.
Lei prese un grosso respiro e aprì di nuovo gli occhi, sembrava quasi in trance. Poi improvvisamente la sentì, la sua voce che non era più la sua, quasi ultraterrena, celestiale. << Vetro dell'anima disattivato. >>
Improvvisamente tutto intorno a loro divenne luce, in ogni punto di quel luogo creato da lui spiccava luce. Lui non riusciva più a vederla, ma sentì qualcosa che non si aspettava, quello che lei aveva sempre nascosto, non era l'odio covato in lei per tutto questo tempo, non era qualcosa di oscuro. Bensì era armonia, un'armonia così intensa che brillava, non sapeva cosa fosse, attorno a lui, dovunque, non c'era una sola traccia delle sensazioni che si aspettava lui. Non riusciva a capire di cosa si trattasse, ma ne aveva timore, si sentì travolto da dei sentimenti che non conosceva, che non riusciva a dargli nome.
All'improvviso, davanti a lui, comparve Maka perfettamente serena in tutta quella luce, gli si avvicinò e gli incorniciò il viso con le sue mani. Lui non riusciva a respingerla, era bloccato da una forza sconosciuta.
<< Lo senti Shimi-chan? Sai che cos'è? >> Le sussurrò lei avvicinandosi ancor di più a lui. << Sentilo, vivilo, coltivalo. E' l'amore che fa miracoli, che non mi ha permesso di perdermi, ma che può colpirti procurandoti dolore. Senti com'è bello amare e sentirsi amati. Molte volte non esiste forza senza esso. Tu l'hai avuto, ma non l'hai riconosciuto. Senti com'è bella questa sensazione che avvolte dobbiamo allontanare per paura. Per cosa poi? Per essere infelici? Ora puoi accettarlo ed essere felice. >> Sfiorò le labbra del Kishin e si allontanò.
Nagashimi vide all'improvviso tutta la sua vita dalla nascita, fino all'incontro con la sua buki, pianse per avergli procurato dolore, ma lui non lo sapeva. Sentì la sua anima incrinarsi. << E' finita, vero? >>
Maka le sorrise, assicurandolo. << Solo tu puoi deciderlo. Io ti mieterò la tua anima oscura, puoi decidere di separare una piccola parte della tua anima, rimasta ancora pura, con il resto della tua anima. >>
Lui scosse la testa. << Ho ucciso la mia buki, la persona a cui tenevo di più al mondo. Non ho un'anima pura. >>
<< Tutti ce l'hanno da qualche parte. >> Maka alzò la mano puntandola verso il Kishin. << Io Maka Albarn, maestra della falce, ti mieto l'anima! >>
Lui annuì senza difendersi, chinò la testa. << Grazie per tutto, addio. >>
Maka lo colpì e vide il Kishin contorcersi dal dolore, vide la tua anima spezzarsi e diventare polvere. Il corpo di lui fece la sua stessa fine e il vento portò via solo quello che rimase di lui, polvere. Insieme a lui sparì tutta la città che altro non era che un'illusione.
Maka alzò gli occhi al cielo. Ha deciso di morire... Era stato l'odio a permettergli di continuare a vivere, senza pace. L'amore l'ha portato alla morte, ma ha trovato la pace. Sospirò chiudendo gli occhi e ricadendo all'indietro, sbattendo violentemente a terra. Senza più forze.
Per me funziona al contrario... Non troverò mai la mia pace e morirò per questo.
Sentì delle voci in lontananza chiamarla, ma lei non ebbe più le forze per rispondere.
<< Maka!! >> Andrea la sollevò, portando la testa sulle sue ginocchia. << Maka attiva il vetro dell'anima. >>
Ma lei non aveva la forza per far ritornare la sua anima dentro quella scatola di vetro, non aveva più le forze. Era stanca.
<< Ascoltami Maka, riattiva il vetro. Solo un ultimo sforzo, dai Maka! >> La supplicò ancora Andrea.
<< Sappi che non te lo perdonerò mai se ti fai travolgere dalla tua stessa anima. >> Questa era un'altra voce, ormai troppo lontana per sentirla nitidamente, per capire di chi era. Aprì leggermente gli occhi, ancora azzurri e cercò la mano di Frost, lui gliela presa. Lei respirò affannosamente, stava per perdere i senti.
<< Vetro... >> Sussurrò, ma non ci riusciva a finire.
Poi le arrivò all'improvviso un'ondata di adrenalina proveniente dalla sua mano, le diede abbastanza forza. << Vetro... Dell'anim...a >> Un ultimo sforzo... << A-attivato. >>
Chiuse gli occhi e cadde in un sonno profondo.
Andrea la prese tra le sue braccia facendo appoggiare la testa sulla spalla e si alzò. << Portiamola alla Shibusen, Stein saprà cosa fare. >>
Tutti che erano intorno a lui annuirono.
Soul accarezzò la testa a Maka, nonostante tutta la sua incoscienza e l'assurdità del suo gesto, non riusciva ad odiarla. << Ma sopravviverà, no? Ha attivato il vetro dell'anima. >>
Andrea scosse la testa. << Non lo so, Soul. Per questo voglio portarla da Stein che saprà dirci di più. >>
Lui annuì pensieroso e si diressero al punto di ritorno che avevano deciso con Shinigami, così che li riportasse indietro.
Tutti in pensiero per il destino di Maka.


 


Note autrice:
Ormai siete abituati ai miei ritardi, vero? No?
Non vi darò nessuna giustificazione, perché mi sembra solo di dire scuse e basta. L'importanti che io non vi abbia abbandonato e che porterò a termine questa storia.
I vostri pensieri? Vi aspettavate questo tipo di svolta nella storia? Vi è piaciuto o vi ha deluso? Vi aspettavate qualcosa di diverso?
Sono pronta a tutto!
E anche voi dovete essere pronti: Cosa succederà a Maka? Chi lo sa... Solo io!
Manca poco alla fine di questo viaggio.
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito lo scorso capito e chi ha messo la storia nelle preferite e nelle seguite. Grazie per il vostro sostegno e ricordate, per quanto io ritardi a pubblicare, non vi abbandono fino alla fine dell'epilogo!
Un abbraccio,
ciccia
  
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