Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: elyxyz    01/08/2008    30 recensioni
Un’interpretazione alternativa al finale dell’episodio n°13, ‘Fuoco contro Acciaio’.
“Cos’è?! Oggi piovono cani e gatti?” ipotizzò, tra il polemico e il divertito. “E’ la Giornata del Randagio e nessuno me l’ha detto?!”
(Roy x Ed)
Storia partecipante al Contest 100 Prompts! indetto da Fanfiction Contest ~ {Collection of Starlight since 01.06.08}
Dopo quasi 5 mesi d’attesa, ecco postato il nuovo capitolo. Avviso comunque i lettori che i futuri aggiornamenti saranno più frequenti ma ancora irregolari.
Genere: Romantico, Malinconico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: What if? (E se ...), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il seguente scritto contiene riferimenti yaoi

Il seguente scritto contiene riferimenti yaoi.

Per ulteriori spiegazioni, vi rimando alla conclusione della fic, dopo la lettura.

 

 

Dedicata a quanti mi hanno fatto gli auguri, e per i gentili pensieri.

Grazie. Sono commossa. >/////<

 

 

I cani ci insegnano ad amare; i gatti ci insegnano a vivere.

 

by elyxyz

 

 

 

 

“La cena era deliziosa, Mame-chan.” Precisò Roy, piegando il tovagliolo.

 

Edward sorrise compiaciuto. “Ne sono felice.” Inclinò la testa di lato, per scrutarlo meglio “Anche se sono convinto che, forse, avresti preferito i piatti di qualche costoso, sciccoso ristorante in centro.”

 

“Assolutamente no.” Tese una mano sulla tovaglia, verso Tora che stava finendo di leccare la sua ciotola. Il micio ricambiò il gesto, allungando il muso per farsi accarezzare.

 

“Sono qui. Con te. Con il nostro gatto. Cosa potrei volere di più?”

 

“Una torta alla meringa?” scherzò, sollevandosi dalla sedia.

 

“Uh, beh… a quella non si dice mai di no!” ammise, stando al gioco.

 

“Il caffè lo prendiamo in salotto?” suggerì Edward, allestendo un vassoio con l’occorrente. “Precedimi di là.”

 

“I piatti li lavo io, dopo. Ok?” si offrì Roy, prendendo in braccio Tora, che accomodante si appollaiò sulla sua spalla.

 

“Neanche per sogno! Per oggi - e solo per oggi - sarai servito e riverito. Tenne a precisare. “Mi appunterò questa tua proposta per domani, mh?” gli fece l’occhiolino.

 

Tutto sommato erano rari i momenti in cui Ed lo viziava così spudoratamente, perciò decise di approfittarne.

 

Accese la radio, scegliendo la solita stazione che offriva una piacevole musica rilassante, e poi si accomodò sul divano - la bestia tigrata in grembo - in attesa.

 

Edo comparve qualche istante dopo. Posò sul tavolino davanti a loro la zuccheriera e le tazze, due piattini e una piccola torta meringata alla frutta ancora intatta.

 

“Ma allora c’è davvero!” chiosò il moro, sorridendo a tuttotondo.

 

“Ma quanto sei cretino, Taisa dei miei stivali!” lo rimproverò Ed, fingendosi seccato. “E, secondo te, io avrei potuto sorvolare sul tuo dolce preferito?”

 

“Il mio dolce preferito sei tu.” Lo corresse, con un’inflessione conturbante nella voce. E si protese a baciarlo.

 

Edward guizzò via, appena oltre la sua portata.

“Frena! Frena!” lo bloccò. “Questo arriverà dopo.” Precisò. “Cos’è? La vecchiaia ti rende ancora più impaziente? Non sai trattenerti, oppure stai degenerando troppo in fretta, per cui…

 

“Tu sì, che sai come bruciare le atmosfere romantiche!” lo sgridò, dando a vedere di essersi offeso.

 

“Una cosa così, detta dall’Alchimista di Fuoco, è un onore!” lo prese in giro il biondo, “Ma non sono io che brucio le atmosfere romantiche! Sei tu che appari sempre, costantemente, allupato! Devi darti una regolata, sai? Soprattutto alla tua età!” rise.

 

“Questa me la paghi, nanerottolo!” ringhiò, saltandogli addosso.

 

Cercò di punirlo facendogli il solletico. E Edward resistette stoicamente, per quanto poté.

Ma il gioco divenne ben presto qualcos’altro, e sia il caffè che la torta furono dimenticati.

 

Tora se n’era andato altrove, forse a dormire sulla trapunta del lettone, perché gli schiamazzi di quei due non conciliavano il suo sonno.

 

“La torta si è liquefatta e il caffè si è freddato.” Constatò Ed, sistemandosi i capelli in disordine, qualche tempo dopo. Della rigida treccia, in cui li costringeva, non era rimasto quasi nulla.

 

“Pazienza,” soffiò il compagno “l’assaggio che ho ricevuto era ottimo!” ghignò.

 

“Maniaco eri, e maniaco resterai!” profetizzò Edo, aiutandolo a ricomporsi. “Mi hai persino fatto saltare due bottoni della camicia!” gli indicò le asole vuote, i fili di cotone penzolanti.

 

“Chiedo perdono, amor mio.” Proferì cavallerescamente, in un baciamano d’altri tempi.

 

Edward lo lasciò fare, in un misto d’imbarazzo e compiacimento.

Solo quando Roy tentò - con una mossa azzardata - di spalmare la panna disciolta sul suo collo per poi leccarla via, interruppe il loro gioco. “Manca ancora qualcosa, stasera...

 

“Oh, sì!” concordò Mustang, con una luce maliziosa negli occhi.

 

Ed sbuffò. “No. Non quello.” E si sollevò dal divano per scomparire verso il corridoio. Se ne tornò appena qualche istante dopo.

Gli porse un pacco rettangolare, di media grandezza.

 

Roy studiò la carta da regalo, fingendo una profonda concentrazione.

“Non mi dire che è un altro pigiama!” scherzò, protestando. “Lo sai che poi non li porto mai, mi piace troppo dormire nudo addosso a te…” ammiccò, lascivo.

 

“Il solito pervertito!” mugugnò il biondo, facendosi scappare un sorriso. “Aprilo, dai!”

 

Non se lo fece ripetere due volte. Ma no, non era un pigiama.

 

Si posò la rigida custodia sulle ginocchia, mentre sfilava un grosso tomo dalla bizzarra copertina: un mescolio cromatico dai toni caldi, solari. Macchie di rosso, arancio e giallo che si compenetravano, si sormontavano, si fondevano le une con le altre.

La prima pagina del libro era completamente nera, con un’unica scritta, al centro, in un’elegante calligrafia:

 

 

Flame

        of

            Love

 

 

Roy sollevò dal volume uno sguardo sorpreso, cercando quello di Ed.

 

“Avanti, su!” lo incitò gentilmente questi.

 

La prima foto che incontrò raffigurava un Taisa Mustang e un Maggiore Elric che litigavano in ufficio. Era stata scattata a tradimento da Havoc.

E poi le altre che seguivano erano state fatte nei momenti più disparati: in mensa, nella Sala Ricreativa degli Ufficiali, ancora nel suo ufficio: la maggior parte di queste li ritraeva nel bel mezzo delle loro discussioni, o dei dispetti che si facevano. E poi l’immagine di un Roy che bighellonava anziché lavorare, una in cui guardava fuori dalla finestra con l’aria annoiata, un’altra in cui si divertiva a fare piccole scintille, mentre la faccia esasperata del Tenente Hawkeye faceva intuire quanto la sua sopportazione fosse agli sgoccioli.

Ce n’erano altre di Riza, altre di Havoc e di Breda, di Falman, di Fury. Tutta la truppa al completo in diverse occasioni. Persino un paio in cui il Maggiore Armstrong li deliziava delle sue pose statuarie e permetteva loro di immortalare i suoi possenti muscoli traslucidi.

Con lo sfogliare delle pagine, comparvero nuove istantanee della Famiglia Hughes: Maes con Roy, e poi con Glacier, o con la piccola Elycia, che via via dimostrava la sua crescita. Ma in quelle Edward non compariva. E Roy si chiese il perché. Poi invece lo capì, nell’esatto momento in cui nuove foto diedero il via ad un nuovo corso della storia.

Un’immagine del piccolo Tora nella cesta: era così piccolo che poteva stare in una mano. Quella foto l’aveva scattata Al, nei primissimi tempi dell’accordo.

Da lì in poi, compariva anche Mame-chan, con quel suo delizioso broncio e la faccia da schiaffi.

Ne seguivano altre, a testimonianza del passare del tempo. Il loro cucciolo che cresceva, le foto della prima cucciolata di Minù, fatta prima che i gattini partissero per Central. Quelle del loro arrivo, l’espressione entusiasta di Elycia, quella felice di Maes e Glacier, sullo sfondo.

C’erano istantanee della seconda e della terza cucciolata. Ne avevano sempre fatta almeno una ai micini.

Tra di esse, ve n’era persino una di Minù e Miss Rottherwall.

E poi di loro tre: Roy, Ed e Tora accoccolati sul divano, una sera d’inverno: s’intravvedeva il focolare acceso, forse l’aveva fatta Alphonse.

Alcune immagini li raffiguravano in casa, altre all’aria aperta, durante gite o momenti di festa trascorsi con gli altri.

Il Flame Alchemist compariva anche in posa, con indosso l’alta uniforme, per immortalare le promozioni ricevute, gli avanzamenti di grado e di carriera: l’avvicinamento del suo sogno.

Colonnello, Generale di Brigata, Generale di Divisione…

Ricordava bene quell’ultima lì, scattata da Breda, con lui e Edward in rigida posa sull’attenti.

I ragazzi avevano insistito tanto, perché la facessero!

Quello che invece ignorava era la successiva, cioè il momento dopo quella foto: si era chinato all’improvviso e, cogliendo Edward di sorpresa, l’aveva baciato lì, davanti a tutti. Edward s’era infiammato di brutto, inveendo contro stupidi Taisa maniaci. Tre raffigurazioni in sequenza immortalavano l’evento. Sorrise divertito, al ricordo.

Il sorriso scricchiolò un pochino quando, tra le pagine dell’album, fece capolino quella manesca meccanica che era divenuta sua cognata, ma - che lui lo volesse o meno - Winry faceva parte della sua famiglia. E poi era bello vedere le espressioni di Ed alle prese con la prole di suo fratello! E quelle immagini tra pannolini e biberon ne erano un’inconfutabile testimonianza. Ah, i parenti… persino l’austera zia Maggie aveva dato il suo contributo in un paio di pose.

Una delle ultime foto ritraeva un Roy addormentato sulla poltrona, l’aria serena, l’espressione rilassata. Quella successiva era la medesima, ma vista in primo piano.

D’essere un bell’uomo lo sapeva, lo aveva sempre saputo. Eppure lì faceva quasi tenerezza.

Non pensava che da un’immagine patinata potesse trasparire tanto amore… beh, quella era un’alchimia strana che non aveva formule scientifiche. Forse non era neppure un’alchimia. Era una magia e basta.

Quell’istantanea l’aveva fatta Edo, e poteva percepirne la profondità. Tutte le cose che sentiva Mame-chan per lui erano lì, impresse su carta lucida.

Il raccoglitore che teneva tra le mani, e che il suo uomo aveva costruito, era un regalo prezioso, se ne rendeva conto.

Non era stato diviso per argomenti, come quello che lui teneva nello studio, come testimonianza del suo passato.

L’inizio di quell’album raccontava la genesi della loro storia d’amore, il difficile cammino che avevano scelto di percorrere, gli amici che li avevano aiutati e sostenuti, le persone care vicine a loro. Tutti avevano contribuito, cedendo una parte dei propri ricordi per costruirlo.

Ad intervalli regolari comparivano le immagini dei loro anniversari, dei rispettivi compleanni.

Di tempo ne era passato, e molto ancora li aspettava…

Accarezzò il bordo di carta, con gratitudine.

 

“Grazie,” soffiò. “E’ un regalo bellissimo.”

 

“Ne manca una,” chiarì Ed. “Quella di stasera.” E indicò la pagina immacolata, i fogli bianchi a seguire. “Giorno dopo giorno, lo riempiremo insieme.”

 

 

Fine



Disclaimers: I personaggi e la frase citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

In particolare, il titolo è una frase di M. Malloy.

 

Note varie: avevo già preannunciato che quest’aggiornamento sarebbe arrivato oggi. Non nego che 23 giorni senza di voi sono stati tanti. Mi siete mancati.

 

Questo cap è nato stanotte, l’ho finito verso le tre.

Ne avevo preparato un altro, (due, in realtà, e sono stata molto incerta su quale postare), ma poi ho ceduto.

Il punto è che mi era stato chiesto, molto tempo fa, di raccontare un compleanno di Roy.

Non ci è dato di sapere quando sia nato, se non l’anno (1885).

In It’s, io dissi che la data cadeva in un periodo di freddo (Ed gli aveva regalato un maglione, nel cap 11).

Oggi però è il mio compleanno, e mi sembrava carino festeggiarlo con Roy, visto che non ricapiterà mai più. (Sì, è un auto-regalo! ^__^)

 

L’album di foto citato compare nel cap 36,Fire Man’.

 

 

Precisazioni al capitolo precedente: sì, è stato senza dubbio un capitolo che celebra Mustang, un tributo al mio personaggio preferito. ^///^

 

Ringrazio quanti hanno letto e commentato la mia original comica Volatiles Memoriaee la flash-fic su TwilightDon’t touch my reason. Se non l’avete fatto, vi invito a leggerle e a darmi un parere!

 

Molti dei lettori di EFP sono al momento in vacanza. (Buon per loro! XD) Ed è per questo che prego sentitamente chi è rimasto, e sta leggendo, di sopperire alla diminuzione estiva di recensioni.
I writers non vanno in ferie, e continueranno a regalarvi momenti piacevoli nella canicola, se le loro storie rimarranno supportate dai commenti.

 

 

 

Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:

 

Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.

Farai felice milioni di scrittori.

(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)


Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.


Grazie (_ _)

elyxyz

 

   
 
Leggi le 30 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: elyxyz