N.B.
People, mi sento in
dovere di annunciarvi con grande rammarico che questo è
l'ultimo
capitolo. ( escludendo l'epilogo) E' molto lungo rispetto agli altri
ma vi chiedo di pazientare perchè proprio non potevo
dividerlo in
due. Ora, se vorrete, sarà tutto vostro.
Enjoy! <3
15. La fine di tutto
Shikamaru
e Ino avevano
intrapreso una via desolata e silenziosa. Quando erano entrati
attraverso la terza porta, il Nara pensava di trovarvi
chissà quale
orrore ma tutto quello che avevano fronteggiato era una strada vuota
e sabbiosa, circondata da campi ingialliti. Dovette ammettere che
quello era uno scenario abbastanza angosciante ma niente di
più. Non
c'era Cerbero ad attenderli e non aveva combattuto contro nessun Idra
per il momento.
- Comincio a pensare che non troveremo nulla in questo posto! Sono
stanca e mi fanno male i piedi. - sbuffò Ino girandosi verso
il suo ragazzo.
- Anche io sono stanco! Però credo che dovremo continuare a
seguire questo percorso, non può esserci il nulla per tutto
il tragitto! - ribattè Shikamaru coprendosi il viso dal sole
con una mano.
- Sai, sono preoccupata per Hinata! Tutta sola alla mercé di
quella vecchia. - sussurrò Ino rabbrividendo. - E se non
facessimo in tempo? - .
- Non pensiamoci adesso o ci faremo prendere dal panico inutilmente,
dobbiamo restare concentrati. - rispose Shikamaru continuando a
camminare.
Sembrava un posto senza
tempo. Era come se la legge imperturbabile dello scorrere dei minuti
non avesse potere lì. Niente si muoveva. Tutto era immobile.
Camminarono ancora, in
religioso silenzio finché non giunsero in
prossimità di uno strano
albero, vecchio e rinsecchito. Sembrava non esserci più
niente nel
raggio di chilometri. Il nulla assoluto.
- Tutto qui?! - chiese Ino isterica guardandosi attorno e sgranando le
sue perle azzurre.
- Vuoi davvero che risponda qualcosa?! - ribattè Shikamaru,
che dovette trattenersi per non perdere le staffe per lo sgomento e
l'angoscia che quella maledetta storia gli stava facendo provare.
- Non ci posso credere un albero rinsecchito con un buco alla base! -
sbraitò Ino allargando le braccia per poi ricongiungerle
all'altezza del bacino.
- Hai detto buco? - il bruno la guardava come se la sua fidanzata
avesse detto una qualche verità sulle sorti del mondo.
- Si...è lì! - rispose perplessa.
Indicò il buco alla base dell'albero.
Shikamaru davvero non
l'aveva visto, troppo preso dal suo emergente esaurimento nervoso.
Spostando gli occhi piccoli sul foro nero, ebbe un'idea folle. E se
ci fosse qualcosa sotto l'albero?
- Ino, aiutami a scavare! - disse a un tratto inginocchiandosi e
iniziando a smuovere la terra a mani nude.
- Cosa? Che stai facendo? - chiese incredula la bionda.
- Credo ci sia qualcosa lì sotto,aiutami. -
replicò senza alzare lo sguardo.
La Yamanaka, sebbene
pensasse che il suo ragazzo stesse impazzendo, iniziò ad
aiutarlo.
Effettivamente di certo non
avevano possibilità di trovare qualcosa nel bel mezzo del
nulla,
dove si trovavano loro. Tanto valeva sperare che Shikamaru avesse
ragione e che ci fosse qualcosa sotto l'albero.
Fortunatamente la terra era
abbastanza morbida e si staccava con facilità. Ad un certo
punto
qualcosa iniziò a venire alla luce. Delle scale. Scale
grigie
apparivano all'orizzonte e scomparivano sotto le radici del tronco.
- Santo cielo, amore! Avevi ragione! - esclamò Ino,
afferrando il suo ragazzo e baciandolo per la gioia.
Il ragazzo sorrise e
continuò a smuovere la terra finchè non si
creò un'apertura
abbastanza grande da far passare entrambi. Scesero attraverso quelle
scale, sembrava proprio una cripta, di quelle che si vedono nei film.
Appese ai muri c'erano delle torce che illuminavano il loro cammino.
Ino si era attaccata al braccio di Shikamaru e si guardava intorno.
Quando le scale finirono, giunsero in una stanza circolare, abbellita
da tende viola. La stanzetta sotterranea era piena di giocattoli di
ogni tipo. Da una parte stavano peluches di tutte le dimensioni, in
mezzo bambole con indosso vestiti colorati. Tenute in modo
impeccabile. Gli occhi vitrei di colori chiarissimi sembravano quasi
guardarli fissi, facevano una certa impressione. Ancora più
inquietanti erano le bambole di porcellana poste quasi all'entrata.
Con la loro pelle color cipria, nei loro vestiti di pizzi e volant, i
capelli raccolti in acconciature aristocratiche, le ciglia lunghe
nere, gli occhi rotondi e vuoti, il sorriso freddo dalle labbra
rosse. Certe erano alte un metro, alcune erano davvero piccole. Poi
c'erano soldatini di piombo, macchinine, carillon, palloni e
palloncini.
Sembrava il paradiso dei
bambini o il luogo adatto per adescarli.
Shikamaru venne scosso da un
brivido a quel pensiero.
-
Questo posto...cos'è? - mormorò Ino estasiata da
tutti quei giocattoli.
- Non lo so ma a me mette angoscia. - rispose il Nara guardandosi
attorno.
Decisero che era meglio
darsi una mossa e mettersi a cercare l'oggetto dei loro desideri. Il
bruno s'immerse fra i peluches; cominciò a sollevarli e a
spostarli,
a guardare tra il loro pelo folto, nelle loro soffici orecchie finte.
Durante la ricerca si sentì terribilmente a disagio, si
sentiva
osservato. Si voltò ma l'unica cosa che vide furono quelle
orribili
bambole di porcellana con i loro occhi fissi su di lui. Non gli erano
mai piaciute quella bambole, fin da bambino. Ricordava che sua madre
ne aveva una in camera da letto, un ricordo di quando era bambina. Al
suo ritorno l'avrebbe gettata via di nascosto. Continuò a
fare
quello che stava facendo ma la spiacevole sensazione non se n'era
andata.
- Ino, ti senti osservata anche tu per caso? - chiese ad un certo punto.
- Si però ho il terrore di voltarmi. - rispose quella tutto
di un fiato guardando il suo fidanzato con la coda dell'occhio.
- Io l'ho fatto ma ci sono solo quelle bruttissime bambole di
porcellana dietro di noi. Suppongo che siano loro a metterci
soggezione. - ribattè Shikamaru.
- E se le spostassimo? Così non riesco a concentrarmi. -
propose la bionda.
Il Nara acconsentì ma
quando si voltò, notò che le bambole si erano
spostate un po' verso
l'interno della camera.
- Ehm...Ino? Le bambole si sono spostate da sole. - sussurrò
richiamando l'attenzione della ragazza che si voltò per
verificare quanto detto.
- Sembra che sia così...- mormorò cercando di
restare più calma possibile.
- Che ne dici se ci sbrighiamo a cercare e magari trovare qualcosa e ce
la svigniamo?! - continuò la ragazza.
Il castano non chiedeva
altro, ripresero febbricitanti finché non sentirono dei
piccoli
passi. Ino, da piegata, si drizzò e tese le orecchie. Si
voltò poi
di scatto come per cogliere di sorpresa il nuovo arrivato ma non
c'era effettivamente nessuno. Se non fosse stato per un piccolo
raccapricciante dettaglio, Ino si sarebbe calmata. Però
quella
bambolina, dal vestitino color carta da zucchero, leggermente
più
avanti rispetto alle altre, le fece accapponare la pelle.
- Shika, quella bambola cammina! - disse con voce strozzata.
- Magari è solo la nostra impressione...magari...-
provò a dire quello cercando di riportare la calma.
- Magari un corno! Era più indietro prima! -
gridò la bionda mordendosi le unghia della mano sinistra.
Decisero, o meglio Shikamaru
decise, che avrebbero continuato a cercare un altro po' e poi se la
sarebbero svignata a gambe levate.
Proprio mentre stavano per
gettare la spugna, Ino quasi non ebbe un infarto quando si
ritrovò
davanti una bambina dal viso sfilato e dagli occhi a mandorla. I
capelli neri e lunghi le sfioravano le spalle, il vestitino rosa era
sporco di sangue. Le scarpette lucide a contornare il tutto.
- Oh, mio Dio! - urlò sobbalzando.
Shikamaru fece altrettanto a
causa dell'urlo.
- Giulia! - esclamò poi con una nota di stupore nella voce.
- Come fai a sapere che è lei? - chiese titubante la ragazza.
- Combacia con la descrizione che ci ha fatto Naruto e poi ho visto una
sua foto nella libreria della villa. - rispose semplicemente quello.
- L'avevo scambiata per una bambola. - gemette tremante.
Non ebbero più timore di
lei, in quanto Giulia era il minore dei mali in quella storia.
Piuttosto era strano il
fatto che fosse lì in quel luogo, forse aveva qualcosa da
dire.
- Giulia, tu puoi aiutarci? - chiese il Nara in tono dolce.
Il piccolo spirito non
rispose ma si avvicinò o meglio, fluttuò verso un
peluche di
giraffa che avevano gettato via di malagrazia nella loro ricerca. Si
mise affianco a lui e li guardò sperando avessero capito.
I due si scambiarono
un'occhiata.
- Era tuo quello? - provò a chiedere Ino.
Giulia non rispose ma il suo
peluche piegò leggermente la testa in avanti. I fidanzati
rimasero
sbigottiti.
- Quindi, se la giraffa era di Giulia, tutti questi giocattoli
appartenevano alle vittime di Hildegard.- ne dedusse il bruno.
- Giulia, non troveremo nulla qui? - chiese la Yamanaka.
Questa volta neanche il pupazzo si mosse ma una scritta cominciò ad apparire a terra.
Andate via.
I
ragazzi lessero il
messaggio.
- Scappare? Perchè? - chiese Shikamaru perplesso.
- Credo di sapere io il perchè. - sussurrò Ino
afferrandogli il braccio con tanta forza da fargli male e costringedolo
a voltarsi.
Le bambole di porcellana
stavano lentamente camminando nella loro direzione, i soldatini di
piombo marciavano sulle loro gambe di legno. Anche le bambole si
alzarono e camminarono sui loro piedi, le più vecchie
aprivano e
chiudevano la bocca ripetutamente. Tutta la stanza si era animata.
- Vuoi giocare con me? - continuava a ripetere in modo meccanico un
maledettissimo pupazzo a molla.
I giocattoli li avevano
stretti in una morsa, bloccandoli la via d'uscita.
Ino urlò quando si sentì
afferrare la caviglia. Una delle bambole di porcellana più
piccole,
l'aveva afferrata e non aveva intenzione di lasciarla andare.
La ragazza scalciò e
quell'essere sbattendo violentemente a terra si
frantumò le
sottili gambe. Nonostante ciò la bambola continuava a
stringere
sulla caviglia e ad aprire e chiudere gli occhi.
Sembrava la fine quando la
terra si aprì sotto di loro e precipitarono nel vuoto.
**
Quando
Sakura e Sasuke
avevano preso quel passaggio segreto, dividendosi da Kiba e Rock lee,
non avevano la minima idea di dove stessero andando. Seguirono delle
scale e quando sbucarono da una botola viola in una stanza e videro
Neji e Tenten, rimasero interdetti.
- Ragazzi! - li chiamò Sakura.
- Grazie a Dio siete voi! - esclamò Tenten come se fosse la
cosa più naturale del mondo vedere due tizi che spuntano dal
pavimento.
- Che ci fate qui? - chiese sempre la rosa.
- Siamo chiusi nella stanza. Una bambina di nome Susanne, spuntata
fuori da un quadro, ha ben pensato di chiuderci qui dentro. Mentre
cercavamo di rubarle il fermacapelli d'oro che aveva fra i capelli. -
spiegò Neji.
Sasuke e Sakura allora
raccontarono tutta la loro esperienza, da quando avevano trovato il
quadro al palazzo della piccola Susanne, all'incontro con Kiba e Rock
lee e alla fuga.
- Quindi avete trovato tutti gli elementi! - esclamò Tenten
con gli occhi luminosi.
- Si però se non usciamo da qui, sarà tutto
inutile. - ribattè Sasuke lapidario.
- E da dove usciamo? Non possiamo varcare la porta e tornare indietro e
fuori discussione! - disse Sakura che reggeva ancora il quadro spaccato
in due tra le mani.
- Se c'è una botola che portava qui, ce ne sarà
un'altra che porterà da un'altra parte.-
sentenziò Neji risoluto.
Si misero a terra a
picchiare sulle mattonelle.
- Questa è vuota! - disse Neji richiamando l'attenzione di
tutti, dopo circa dieci minuti.
Provarono a sollevarla e non
ebbero difficoltà, venne via subito. Sotto la mattonella
bianca,
c'erano delle scale rosse. Le seguirono senza esitare fin quando non
trovarono una porta color panna. La varcarono e uscirono, niente di
meno, che da un albero. Si trovavano in una radura, dietro le loro
spalle il palazzo color melograno.
- Wow! Fantastico! - sussurrò Sakura.
- Scendiamo da qui! Magari troviamo un'altra uscita. - propose Sasuke.
Tutti e quattro scesero
lungo il pendio e finalmente trovarono un'altra porta. Dopo averla
oltrepassata, tirarono un sospiro di sollievo. Erano di nuovo
nell'atrio, da dove erano partiti.
**
Sembravano
precipitare da
ore, quando improvvisamente mancò loro il respiro. Come se
un
liquido li avesse riempito i polmoni. Quando tornarono a respirare,
emisero un rumore roco. Non capirono esattamente dove fossero,
fintanto non si accorsero di essere riemersi da...una vasca da bagno.
Colma d'acqua e schiuma. Nonostante il luogo non comune,
ringraziarono mentalmente Giulia per averli salvato la vita. Si
resero conto solo in un secondo momento che davanti la vasca stavano
Naruto, Rock lee e Kiba, bagnati fradici e pieni di graffi. Stavano
riprendendo fiato.
Anche loro due uscirono
dalla vasca.
- Cosa- cosa è successo a voi? - chiese Ino trafelata, con
il ciuffo dorato schiacciato sulla fronte.
- Stavamo-stavamo cercando un'uscita da un labirinto...e
poi...poi...delle siepi ci hanno aggredito e noi...siamo scappati...e
ci siamo buttati in un lago...e abbiamo nuotato...e
poi...quello... - cercò di spiegare Kiba, in modo sconnesso,
indicando la vasca e ansimando.
Se non ne avessero viste di
tutti i colori, Shikamaru e Ino, avrebbero fatto ricoverare Kiba alla
neuro ma sapevano benissimo che stava dicendo la verità.
- Abbiamo il fermaglio! - disse poi frugandosi in tasca – e
Sasuke e Sakura hanno il quadro...quindi, quindi porca puttana! -
esclamò facendo sobbalzare tutti.
- Dove cazzo è il fermaglio?! - gridò
rivoltandosi le tasche.
A Naruto quasi cedettero le
gambe e Rock lee ebbe l'impulso di darsi di testa nello specchio.
Mentre Shikamaru e Ino pensarono di affogarsi nella vasca.
- Non c'è...cazzo, non c'è! - gridò
disperato.
Prima che uno di loro
potesse aprire bocca, Kiba corse verso la vasca e vi si
tuffò
dentro, riimmergendosi in quello strano mare .
- Kiba! Dove vai?! - urlò Rock lee –
C'è troppa acqua lì dentro! - .
Anche il moro lo seguì a
ruota, tuffandosi a sua volta nella vasca e scomparendo oltre la
schiuma.
- Tranquilli! Lo troveranno! - cercò di rassicurarli
Shikamaru.
Quei due erano diventati
proprio amici per la pelle, neanche la paura di Rock lee era riuscito
a fermarlo da aiutare l'Inuzuka.
Naruto si riscosse dai suoi
pensieri e l'ansia s'impadronì di lui. - Oddio, Hinata! -
esclamò
ad un tratto e corse fuori dal bagno ritrovandosi in un corridoio mai
visto. Sentì delle voci al piano di sotto e si
affacciò dalla
ringhiera. Sasuke, Sakura, Neji e Tenten erano appostati fuori dalla
quarta posta, senza sapere cosa fare.
- Ragazzi! - gridò richiamando la loro attenzione.
I quattro alzarono la testa.
- Naruto! - disse Tenten stupita – ma che hai fatto? - chiese
notando quanto fosse bagnato.
- Abbiamo il quadro! - esclamò Sakura trionfante –
Kiba e Rock lee hanno il fermaglio invece! É fatta! - .
- Non è fatta proprio un cazzo! - sbraitò quello
da sopra – Abbiamo perso il fermaglio
mentre scappavamo. - .
La rosa perse dieci anni
della sua vita a quella notizia.
- Ora Kiba e Rock lee stanno cercando di recuperarlo. Io sto andando da
Hinata! - snocciolò quelle informazioni velocemente come se
non avessero importanza. In realtà ce l'avevano eccome.
Tutte le certezze che credeva di possedere fino a quel momento si erano
sgretolate come castelli di carta. Temeva che Kiba e Rock lee non
riuscissero a trovare il fermaglio in quel mare fatto di intrichi e
schiuma e, cosa più importante, temeva per Hinata.
E se non fossero stati in
grado di salvarla? Se Hildegard fosse già arrivata e la
ragazza
fosse in pericolo? Tutte queste domande frullavano nella testa del
biondo mentre percorreva le scale, verso l'apice della torre. Sentiva
che il cuore stava per scoppiargli in petto. Vuoi per la fatica,
dovuta sia alla nuotata che alla salita per le scale, vuoi per
l'ansia, vuoi per la paura. L'unica cosa che sapeva era che si
sentiva morire.
Gli altri sei lo seguirono
lungo le scale cercando di stargli dietro.
**
Hinata non sapeva quanto tempo fosse passato da quando aveva evocato Hildegard. Si chiedeva se avesse funzionato, se quel demone narcisista ci fosse cascato. Cercava di non tremare con le mani mentre con occhi asciutti si guardava intorno tendendo le orecchie pronta a captare ogni singolo rumore. Sentiva un fastidioso nodo alla gola e non riusciva a pensare a nulla in quel momento. Passò forse un'ora in quello stato, poi iniziò a sentire un fruscio che la fece rabbrividire. Era il vestito di Hildegard che strisciava sulle scale, l'unico rumore che quella terribile creatura produceva.
Stava arrivando.
La
corvina cercò di restare
calma, sentiva il cuore pompare sangue più del dovuto.
Sudava freddo
e sentiva un formicolio nelle gambe. I piedi erano inchiodati al
pavimento. Una perfetta statua di sale.
Quell'ansia la stava
uccidendo ma quando vide la temibile e viscida figura sulla soglia
della porta, il tempo sembrò fermarsi. Era più
orribile di come se
la ricordava.
Piccola, gobbuta, vecchia,
brutta. Il volto era una ragnatela di rughe e pelle cadente, gli
occhi piccoli e scuri, vuoti, privi di un'anima. Le labbra ormai
quasi del tutto scomparse. Un taglio netto, trasversale che si
piegò
in un sorriso malvagio, trionfante, quando la vide lì.
L'unica
vittima che le fosse mai sfuggita, servita su un piatto d'argento.
Allungò una mano rattrappita verso di lei e
scoppiò in una risata
che fece accapponare la pelle alla povera Hinata.
- Avvicinati. - sussurrò. La sua voce era così
terribile da non poter essere descritta. Sembrava quasi non provenisse
da lei. Sembrava riemergere dalla profondità delle tenebre.
La Hyuga non si mosse,
troppo spaventata. Hildegard avanzò verso di lei, sempre con
quella
sua andatura lenta. Hinata capì che doveva raccogliere tutto
il
coraggio che possedeva per affrontare quella situazione.
Indietreggiò
di un passo.
- Ho una proposta. - disse ad alta voce.
Il demone la guardò
stupita.
- Lo so che mi sono offerta come sacrificio ma voglio farti una
proposta. - disse quella con decisione. Il suo cervello stava
macchinando tutto molto in fretta.
- Permettimi di avvisare i miei genitori che io andrò via.
Anche se non sono stati dei buoni genitori per me, hanno il diritto di
sapere che non tornerò mai più, di modo che non
verranno più a cercarmi. Permettimi di contattare il parroco
del villaggio in modo che lui possa dire ai miei genitori che io vado
via. Non dirò loro la verità, soltanto che non
voglio più vederli e che andrò molto lontano. -
sperò che il suo trucco stesse funzionando.
Hildegard sembrò
rifletterci e infine acconsentì.
Hinata scese le scale sotto
lo sguardo indagatorio di Hildegard. Sarebbe andata a cercare gli
altri per vedere se erano riusciti nel loro intento, se così
non
fosse stato sarebbe tornata indietro per concedersi completamente e
dare loro il tempo di trovare ciò di cui avevano bisogno. Si
sarebbe
sacrificata sperando di essere utile. Quando fu lontana dallo sguardo
di Hildegard, corse più veloce che poté pregando
di incontrare
qualcuno di loro. Nella sua corsa di speranza s'imbattè in
qualcuno,
represse un grido e si tranquillizzò quando vide Naruto
davanti a
sé.
Il biondo non riuscì a
credere ai suoi occhi.
- Mio Dio! Hinata! Cosa fai qui? - chiese Tenten sbalordita.
- Non preoccupatevi! Ho strappato a Hildegard il permesso di dire al
parroco di avvisare i miei genitori del fatto che non voglio
più vederli e che partirò per un posto lontano.
In realtà volevo controllare che voi foste a buon punto e
che vi sentiate bene! - rispose quella con un filo di voce –
Poi, a dirla tutta avevo voglia di vedervi ancora una volta, se proprio
dev'essere l'ultima. - . Cercò di sorridere.
La verità era quella. Se
proprio doveva andarsene, voleva vedere ancora una volta i loro
volti, i loro sorrisi e i suoi occhi.
Quei bellissimi
occhi color dell'oceano. Gli occhi di Naruto, occhi che si sarebbe
portata con sé per sempre.
Naruto ora che ce l'aveva
davanti non voleva lasciarla andare. Non lo voleva perchè
era certo
che ora avrebbe dovuto farlo. Non avevano il fermaglio, quindi Hinata
sarebbe dovuta tornare indietro e quella vecchia decrepita se la
sarebbe portata via per sempre.
- Kiba e Rock lee? - chiese la ragazza.
- Sono andati a recuperare il fermaglio...- spiegò la rosa.
- Peccato...avrei voluto salutarli. - sussurrò con un
sorriso triste.
Naruto l'afferrò per il
polso.
- Non andare via. Resta qui. - disse serio.
- Non posso...se con il mio sacrificio posso darvi la
possibilità di distruggere Hildegard per sempre, lo
farò. - rispose quella cercando di divincolarsi.
- Fanculo tutto. Non ti lascerò morire. Resta qui. -
ribattè il biondo alzando leggermente la voce.
- Naruto...- mormorò in un soffio. Avrebbe voluto gridare,
stringerlo forte, baciarlo e dirgli che lo amava, che lo aveva sempre
amato.
Avrebbe voluto dire a tutti
gli altri di prendersi cura di lui, che erano gli amici migliori che
aveva avuto in tutto l'arco della sua vita.
- Naruto ha ragione. Resta. - disse Sasuke con la sua voce fredda come
il ghiaccio.
Tutti
lo guardarono stupiti.
- Non abbiamo ancora perso. Anche se non abbiamo il fermaglio, noi
abbiamo il quadro e ti proteggeremo. Non è ancora finita.
Kiba e Rock lee arriveranno presto. - disse l'Uchiha lapidario. Quella
ventata di ottimismo e di positività non erano solite
appartenere al bel tenebroso ma sembrava che in quella storia ci avesse
messo tutto se stesso.
- E se così non dovesse andare...beh, combatteremo Hildegard
negli inferi allora. Non ci arrenderemo neppure lì. - disse
Neji
- Si...però insieme. - aggiunse Naruto stringendo la mano
della ragazza.
La corvina trattenne a
stento le lacrime. In quella torre maledetta, con un demone che
voleva la sua pelle, si sentiva la ragazza più fortunata del
mondo.
Aveva degli amici e un fidanzato che avrebbero fatto davvero di tutto
per lei.
Peccato che quel momento
idilliaco non potesse durare per sempre. Con sorpresa di tutti,
Hildegard li sorprese alle spalle. Nutriva dei sospetti e voleva
controllare se davvero Hinata era andata dal prete. Quando
però vide
che così non era, divenne furiosa.
Naruto tirò Hinata dietro
di sé.
- Che c'è? Ti ha così infastidito che ti abbiamo
fregata? - ringhiò il biondo aspro.
- Non puoi farci nulla...abbiamo il quadro. - disse Tenten con un
sorriso.
Hildegard piegò lo squarcio
che aveva al posto delle labbra in una smorfia divertita.
- Sciocchi...credete davvero di potermi fermare? Morirete tutti. Non
sareste mai dovuti entrare qui. - la sua voce fece rabbrividire tutti e
a un gesto imperioso delle sue mani, il pavimento iniziò a
tremare. I muri si creparono e si distrussero in un secondo momento.
Dai suoi squarci teste di bambini iniziarono a fare capolino. Le
piccole anime corrotte iniziarono ad accalcarsi per eseguire il comando
della loro signora. Sakura rinsaldò la presa sul quadro. I
ragazzi si strinsero fra di loro.
Sasuke, Sakura, Neji e
Tenten riconobbero Susanne nel piccolo esercito. Allora la rosa ebbe
un'idea.
- Susanne! - la chiamò a gran voce.
- Piccola! Ascoltami per favore. Non farci del male. Vogliamo solo il
tuo bene e quello dei tuoi amici. Tua madre non ti ama, ti ha procurato
soltanto dolore. Ti ha condannato all'infelicità eterna. -
stava cercando di convincerla ad arrestarsi, magari così
avrebbe fermato anche gli altri bambini.
La bambina era spettrale e
inquietante, sembrava fatta di porcellana e sul punto di sgretolarsi.
- Lei ti ha ucciso. Ha ucciso te e tuo fratello, ricordi? Ha preferito
una futile bellezza a voi. Ha preferito allontanarvi, liberarsi di voi
per il suo egoismo. Noi stiamo cercando di ridarvi la pace. Non
mettetevi contro di noi. - Sakura stava gridando disperatamente.
- Ascoltatela bambini! Sta dicendo la verità. Non ascoltate
questa donna che non vi vuole bene e che vi ha strappato ai vostri
genitori. Noi vi stiamo aiutando, non lei. - anche
Naruto stava cercando di attirare l'attenzione sull'amica
Qualcosa negli occhi di
Susanne sembrò cambiare, una luce diversa s'infuse dentro di
lei. Si
fermò. Le braccia lungo il corpo. Le labbra scosse da un
fremito.
Girò il capo, che emise un rumore sinistro, verso la madre.
Tutti i
bambini smisero di camminare. Fu come se ricordasse qualcosa,
qualcosa di incredibilmente spiacevole.
Prima che chiunque potesse
fare qualcosa, un altro rumore attirò l'attenzione dei
ragazzi. Era
come il rumore che emette qualcosa che sta per rompersi sotto il peso
di un oggetto troppo pesante. Scricchiolava fastidiosamente. Poi
accadde. Un quadro appeso a una parete, raffigurante un mare in
tempesta, si ruppe. La cornice si spezzò e ne
fuoriuscì un enorme
quantità d'acqua che s'infranse sui presenti trascinandoli
qualche
metro più in là.
- Ma che diavolo...? - bofonchiò Neji tossendo.
Tutti avrebbero potuto
pensare a una nuova diavoleria di Hildegard se, carponi a terra, non
ci fossero stati Kiba e Rock lee.
- Cacchio Kiba, te l'avevo detto che dovevamo entrare nel quadro dove
c'era la gondola veneziana! Tu invece no, andiamo in quello dove
c'è l'olandese volante! Fortuna che non è
fuoriuscita anche la nave o a quest'ora eravamo morti!- come al solito
Rock lee si stava lamentando di qualcosa. In quel momento si accorsero
di trovarsi davanti ai loro amici, ad Hildegard e a quei bambini
infernali.
- Hinata! Sei viva! - gioì l'Inuzuka saltando in piedi.
Anche Rock lee si era alzato
in piedi ma lui perchè allarmato dalla situazione.
In tutto questo Susanne non
aveva smesso di guardare la madre con occhi che incutevano timore.
Pieni di rabbia e risentimento.
- Uccideteli!- ordinò il demone ai bambini.
Nessuno di loro però si
mosse.
- Ho detto di ucciderli! - ripetè Hildegard minacciosa.
- No. - soffiò Susanne mortifera.
Non poterono credere ai loro
occhi. La tattica di Sakura aveva funzionato. Susanne sembrava aver
ricordato tutto ed era pronta a farla pagare alla madre.
- C'è aria di ammutinamento, eh? - la schernì
Kiba.
- Comunque le sorprese non finiscono qui! Guarda qui che bel regalino
che abbiamo! - aggiunse l'Inuzuka sfoderando il fermaglio bagnato.
Hildegard assunse un'
espressione incredula. Susanne e Alexander invece si diressero verso
la madre e con loro tutti i bambini cigolando sulle loro gambe
stanche. Il demone stava perdendo, la situazione le stava scivolando
dalle mani.
- Vai Susanne, sei la migliore! -la incitò Kiba con un
sorriso – Ti prometto che dopo questa sera balleremo il
valzer nei sogni...tutte le volte che vorrai, regina. - disse poi
dolcemente.
La bambina si voltò e gli sorrise sembrando quasi viva per
l'ultima volta.
- Vai Hinata! Fallo tu! - disse Naruto indicando il fermaglio.
Anche se titubante, la
corvina prese il fermaglio. Sakura le tenne bene il quadro con la
parte interna, in cui c'era dipinto il cuore e Hinata colpì
con
tutta la forza che aveva, più volte.
Quel cuore finto iniziò a
sanguinare e Hildegard accerchiata dai bambini rancorosi che non le
permettevano di muoversi, urlò. Un urlo che
squarciò l'aria e fece
tremare le pareti e poi si distrusse. Si accartocciò su
sé stessa e
scomparve per sempre. I bambini si voltarono verso di loro e
sorrisero per ringraziarli, alzarono una mano in segno di saluto e
poi volarono via leggeri, senza un rumore. Il quadro prese fuoco e
Sakura lo lasciò cadere spaventata a terra. Il fermaglio si
ridusse
in cenere nelle mani di Hinata. Ce l'avevano fatta, ancora non ci
credevano. Era finita. Si abbracciarono felici, intontiti ma allegri
e vivi come non mai. Andarono via stanchi ma euforici, pronti a
riabbracciare padre Chikafusa e a ringraziare Gregorio.
**
Quando
padre Chikafusa, che
era stato tutto il tempo alla finestra come un'anima in pena, li vide
arrivare da lontano attraverso il cancello, credette di morire per la
gioia. Si precipitò fuori casa chiamando anche Gregorio.
Corse come
un bambino nonostante l'età alzandosi la tunica per non
inciampare.
Aprì il cancello e li abbracciò tutti, come se
fossero suoi nipoti
e si lasciò scappare qualche lacrima. Gregorio osservava la
scena
sullo sfondo, sorridendo con la sua immancabile pipa sulle labbra.
Lo stesso giorno padre
Chikafusa fece dei funerali degni di chiamarsi tali a Giulia e Daiki,
con la partecipazione dei ragazzi.
Il giorno seguente sarebbero
partiti per tornare a casa finalmente. Erano scesi al piano di sotto
per mettere le valigie in macchina e aprendo la porta, trovarono una
scritta fatta con foglie verdi sullo zerbino, che recitava:
Grazie.
Sorrisero,
non ci volle
molto a capire che Giulia e Daiki prima di andare via per sempre,
avevano voluto ringraziarli.
- Mi raccomando, chiamatemi quando arrivate a casa. - disse padre
Chikafusa stringendoli uno ad uno.
- Non si preoccupi, sarà la prima cosa che faremo. - lo
rassicurò Tenten.
- Fate buon viaggio e non incappate in case abbandonate sulla via del
ritorno. - scherzò Gregorio con voce rauca.
- Stia tranquillo! Le eviteremo come la peste! - esclamò
Rock lee stringendogli la mano.
- Grazie di tutto Gregorio! Grazie per il suo aiuto e i suoi consigli.
- disse Sakura cordiale.
- Dovere! - rispose quello – Grazie a voi piuttosto. Ci avete
liberato da una grande seccatura. - fece l'occhiolino ai ragazzi.
- Veniteci a trovare prossimamente, ci contiamo eh! - li
redarguì Naruto scherzosamente mentre entrava in macchina.
Andarono via salutando con
la mano dai finestrini. Le macchine presero la via dalla quale erano
arrivate parecchi giorni prima. Villa Giulia scompariva all'orizzonte
mentre Kiba e Rock lee discutevano animatamente sulle loro avventure
avvenute tra i quadri della casa nel tentativo di raggiungere i
ragazzi con il fermaglio. Parlavano di Venezia e delle sue gondole,
di palazzi, di campagne raffigurate al tramonto, di belle donne che
facevano colazione sull'erba verde smeraldo, dell'olandese volante e
del suo mare impetuoso e di come erano riusciti a entrare nei quadra
ma questa, ovviamente , è un' altra storia.
* Angolo di Natsumi213*
Toc
toc?
C'è qualcuno? Siete
arrivati fino alla fine de capitolo? Spero di si. XD
Come ho già detto, so che
il capitolo è molto lungo ma è l'ultimo effettivo
e non volevo
spezzarlo.
Non so che dirvi, sono senza
parole per la prima volta. XD Non so se il capitolo vi piace ma ce
l'ho messa davvero tutta per scriverlo e ci ho messo tutta me stessa.
Alla fine l'amore e
l'amicizia hanno prevalso sulla cattiveria di Hildegard. Persino le
anime dei bambini hanno deciso di rivoltarlesi contro e aiutare i
ragazzi che, effettivamente, stavano facendo anche il loro bene.
Sono rimasti uniti fino alla
fini i nostri ragazzi e tutti hanno avuto la loro parte nel corso
della storia o almeno ho cercato di fare in modo che fosse
così.
Protagonisti ad honorem (?), Kiba e Rock lee che salvano la
situazione irrompendo come uragani con il fermaglio. XD Grande
crescita e coraggio anche di Hinata che supera le sue paure per amore
di coloro che le sono vicini. Perfino padre Chikafusa riesce a
liberarsi della sottana da “don Abbondio” per loro,
per aiutare
quei ragazzi speciali.
Per quanto riguarda Gregorio
voglio fare una precisazione, in precedenza mi è stato
chiesto
perchè avessi scelto come nome proprio questo e io sono
stata vaga
al riguardo. XD Mi scuso con arcx
per questo ma volevo semplicemente dirlo alla fine della storia.
<3
Gregorio è in realtà
ricalcato da Gregory il mago dell' ”Apprendista del
mago”. Ho
voluto fare un piccolo omaggio a questo bellissimo personaggio che mi
ha accompagnato nel corso della mia infanzia. <3
Bene, non so se piangere ora
o aspettare l'epilogo per farlo. XD Ad ogni modo passiamo ai
ringraziamenti per voi, persone straoridinarie. <3
Ringrazio coloro che hanno
recensito lo scorso capitolo: onedirection_
myworld231, canada00, nhfan25, nearmike, crazyfrog95, mary Uchiha,
Vavi_ 14, GiulyM29, shera_ darknight, arcx.
Ringrazio coloro che hanno
inserito la storia fra le seguite: AceHearts,
Aine, AmyMassa 96, Ania_ Stark, Annalisa94, Asgard, Athalfuns,
bice_97, calypso29, crazyfrog95, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo,
Eriketta554, ery98sole, Evelyn Hope, feffuccia90, FeverSkating,
Fleur92, Fra_ Rose, frisifra, Girlonfire96, giulietta_crazy, Ground,
hicks87, IcciIcci98, Ilariette, Io_ me, Iris1996, IseNara, I__ Miss
you, Kat98, kiel_violet, kikkab, Kurama9, Kurama_ , Kyeere,
LaDyDeBbs, Lena_ chan, Lexi, luciaasc, mary Uchiha, MaySama,
medeamazon, MelaVerde_, missbolena, MissDidichan, momocucciola,
Morgan92, nady_shanna, Nalista, naruhinafra, nhfan25,
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sakura92, Sara_ Chuck, sashinaru, Sayumi _ chan, shera _ darknight,
Shino_ Chan, shiva85, sonnensystem, sonnysh, Stardust97,
stellina4869, tama _ chan _ , valehinata1992, Vavi_14, _ Shee.
Ringrazio coloro che hanno
inserito la storia fra le preferite: alinasasusaku02,
AngelMelody69, arcx, aurok, canada00, crazyfrog95, cristybore,
Dandelion Ai, Ernesto507, ery98sole,
girlina99, GiulyM29, HiNaRu
97, Lena_ chan, LexiBlacklee, lisetta95, love_anime, m4dd499, Malv
16, mantine, nady_shanna, Nalista, nhfan25, nityss, Okimu,
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satoshi_ red, sivaice, Sophie1995, Sweety95, Sweet_ eSSe,
Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Torn _ F, Yume94, _
CityHunter_ , _ Emy _ , _ kiara89_, _ NaruHina_ , _Shee.
Ringrazio coloro che hanno
inserito la storia fra le ricordate: AmyMassa
96,
cristal_
smeraldo48, hinatayhea, Lena_ chan, malefica89, nady_shanna,
Narutina_ Mary, nearmike, onedirection_ myworld231, valepiro.
Grazie infinite a tutti voi!
Grazie anche ai lettori silenziosi! Grazie mille a tutti! <3
<3
Ci vediamo per l'epilogo!
A presto!
Kiss! :*